Giulianova. Prima guerra mondiale: Sabatino Acquarola, soldato morto a Lonigo (Vicenza) per malattia

 

Sabatino Acquarola, morto e dimenticato dalla sua città

Di Walter De Berardinis

Soldato Sabatino Acquarola del 130° reggimento Fanteria

Giulianova. Sabatino Acquarola nasce a Giulianova il 29 marzo 1883 alle 9,14 nella casa posta in Via per Mosciano al civico 44, dal papà Luigi (27enne) e la mamma Filomena Scrivani entrambi agricoltori; saranno Francesco Tribuiani, sarto (24enne) e il custode Filippo Di Marco (32enne) a testimoniare in comune l’avvenuta nascita. Nel 1901 viene inserito dal Sindaco, Francesco Ciafardoni, nella lista di leva ed inviato a visita nel Distretto Militare di Teramo (numero 10). Così verrà descritto dalla commissione medica: alto 1,58, capelli e occhi castani, illetterato ed inserito nella lista leva della classe 1883 al numero 300.

libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18

Il 4 luglio, dopo tre anni di leva, viene posto in congedo illimitato. Intanto conosce e sposa Splendora Nepa e decide di emigrare fuori dall’Italia; arriverà negli USA il 19 ottobre 1908, partito da Napoli con la nave passeggeri Indiana con il numero 101845050580 e cuccetta numero 336. . Richiamato alle armi per la mobilitazione del R.D. del 22 maggio 1915 – circolare 370 del G.M. e 394 del 1916 non si presenta il 10 luglio 1916 perché all’estero. Solo il 12 agosto si presenterà nella sede del corpo, ma pochi giorni viene mandato in licenza straordinaria di convalescenza di 60 giorni in seguito a rassegna. Il 19 ottobre si presenta al Distretto Militare per poi essere destinato alla sede di pace del 82° reggimento fanteria – Brigata Torino. Dopo alcuni mesi di addestramento, il 7 marzo 1917 giunge al fronte unendosi al 130° reggimento fanteria (deposito 81° fanteria) – Brigata Perugia, nei settori tra Monti Zebio e Colombara, nella zona del vicentino. Probabilmente, il soldato Sabatino Acquarola, contrare una malattia per cui verrà trasportato nelle retrovie dove morirà nell’Ospedale Civile di Lonigo il 24 maggio 1917, all’età di 34anni, poi sepolto nello stesso comune. Oggi viene ricordato nel libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18; nella foto degli anni ’20 “Eroi caduti per la patria” e nel libro di Francesco Manocchia “Quando c’era la guerra”. Per una serie di errori di trascrizioni e dimenticanze dell’epoca, non fu mai citato nella lapide dei caduti posta sulla facciata ovest del Duomo di San Flaviano. Con questo articolo spero di aver riparato questa grave lacuna. Continua…..

Walter De Berardinis

Gli eredi posso contattarmi walterdeberardinis@gmail.com

Lapide del Duomo di San Flaviano . prima colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Lapide del Duomo di San Flaviano . Seconda colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Il soldato Sabatino Acquarola è stato insignito della medaglia interalleata della Vittoria con Regio Decreto numero 1918 del 16 dicembre 1920; della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia con Regio Decreto 19 ottobre 1922 numero 1362; della medaglia a ricordo delle Guerre 1916-1917 istituita con Regio Decreto del 21 agosto 1920 numero 563.

 

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

 




Giulianova. Il Sottotenente Fernando Leone morto in Slovenia

di Walter De Berardinis*

Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero.

(Proverbio giapponese)

Fernando Giuseppe Pasquale Giulio Raffaele Leone, il Sottotenente morto a Grazigna (Quota 126)
Nasce a Giulianova il 22 novembre 1889, alle ore 11,15, nella casa posta in Via per Mosciano, al civico 1, dal 33enne Luigi, maestro di musica e Anna Algeste, benestante. Il giorno successivo sarà l’Assessore Battista De Luca a registrare il bambino alla presenza dei testimoni: il 52enne Gaetano Mastrocola e il 44enne Raffaele Del Nunzio, entrambi proprietari.
Il 27 marzo 1911, alla prima visita di leva nel distretto militare di Teramo, viene rinviato per deficienza toracica e cardiopalma e il 20 maggio, di nuovo richiamato a Teramo, sarà riformato per Oligoemia e cardiopalma, come da comunicazione dell’ospedale militare di Chieti. All’indomani dello scoppio della 1° guerra mondiale, sarà di nuovo richiamato il 16 marzo 1916 e giudicato idoneo con le seguenti caratteristiche: alto 1,65 e torace 0,88, capelli neri e ondulati, naso aquilino e mento regolare, occhi castani e colorito roseo, segni particolari: nei sul viso.

Fernando Leone nella foto ufficiale degli Eroi Caduti per la Patria di Giulianova

Il 29 aprile viene chiamato alle armi e il 16 maggio inquadrato nel 2° Reggimento Artiglieria pesante campale “Vicenza”. Il 1 ottobre, dopo sua richiesta, entra nella scuola militare di Caserta e l’11 marzo 1917 diventa Aspirante ufficiale di Complemento nel deposito reggimento fanteria Bologna. Il 18 marzo viene inviato al fronte e il 25 marzo inquadrato nel 119° reggimento fanteria – Brigata Emilia – 10° compagnia, sul settore Valerisce, a est della città di Gorizia. Il 15 maggio, durante la 10° battaglia dell’Isonzo, il suo reggimento si trova a Castagnavizza – casa diruta e il 16 maggio conquista “quota 126”; durante la battaglia il giovane Fernando Leone, alle ore 10,30, all’età di 27anni, perderà la vita colpito alla fronte da una scheggia di granata, a nord di Grazigna o/e Grassigna (Grčna in sloveno), oggi località della Slovenia (moriranno 30 ufficiali e 850 soldati). Sarà il Tenente Gaetano Guizzardi, responsabile del registro dello stato civile, a trascrivere la morte del giovane ufficiale e controfirmato dai testimoni: i soldati Vittorio Calore, Giuseppe Venturini e Gino Lei (tutti illetterati, firmeranno cin la croce), il Caporale Eugenio Noseva e il Comandante, il Tenente Colonnello Virginio Pizio. La comunicazione dell’avventa morte arriverà a Giulianova l’11 luglio 1917.

Fernando Leone

Il ricordo
La nobildonna, Contessa Isabella Acquaviva d’Aragona, sulla rivista “il Ponte di Pisa”, nell’edizione sabato-domenica 22-23 settembre 1917, ricorderà il giovane Fernando per via dell’antica e solida amicizia che legava la famiglia Leone e gli Acquaviva d’Aragona (articolo ritrovato e donato dallo storico Sandro Galantini al pronipote Alessandro Venieri).
Il 9 gennaio 1918 fu Laureato ad honorem in Giurisprudenza, quale iscritto al IV anno di corso 1915/1916 a Bologna (fascicolo 7064), proveniente dall’Università di Roma 1912/13 I anno. Il 29 agosto 1919, con il bollettino ufficiale del Regno d’Italia del 1919 paragrafo 5057, arrivò anche la nomina a Sottotenente di complemento nell’arma di fanteria con anzianità dal 20 maggio 1917. il suo nome fu inserito nell’Albo d’Oro dei caduti “Abruzzo e Molise, Volume II, pagina 426 e numero caduto 24; sulla foto stampata del gruppo ” Eroi Caduti per la Patria”. Anche il giornalista Francesco Manocchia scrisse il suo nome nel libro “I Salmi della patria” e poi ristampato e aggiornato in “Quando C’Era la Guerra” con l’Artemia editrice. Il suo nome è presente anche sulla lapide posta sul lato est del Duomo di San Flaviano a Giulianova e nel saggio “Su due fronti, Giulianova e i giuliesi durante la Grande Guerra” di Sandro Galantini nella rivista “Aprutium”. Anche la Provincia di Teramo, sul sito www.lagrandeguerra.provincia.teramo.it, a cura di

Dimitri Bosi

, ricorda Fernando Leone. Dal 1938, anno della costruzione del Sacrario dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale, le sue spoglie riposano a Oslavia, frazione di Gorizia. Custodisce i resti di 57.741 soldati (36.000 ignoti), quasi tutti italiani e 540 austriaci.

FERNANDO LEONE

I tragici fatti che colpirono il Reggimento, sono ben argomentati nel libro “Dall’Isonzo al Grappa: i caduti bresciani nella Brigata “Emilia”- 119° E 120° REGGIMENTO FANTERIA, di Stefano Aluisini, Ezio Avaldi e Ruggero Dal Molin, Edizioni Arti – Brescia, 2017.
Recentemente, Fernando Leone, è stato ricordato ne libro di Pierluigi Roesler Franz ed Enrico Serventi Longhi dal titolo “Martiri di Carta – i giornalisti caduti nella Grande Guerra”, edito da Gaspari, nel 2018.
Un particolare ringraziamento va a

Alessandro Venieri

,

Roberto Venieri

,

Carlo Di Marco

e

Sandro Galantini

per aver custodito documenti e foto del giovane ufficiale. Spero, in futuro prossimo, di dedicare una targa agli ufficiali giuliesi morti nella 1° Guerra Mondiale. #unitiperlapatria #primaguerramondiale

Articolo ritrovato e donato da Sandro Galantini al pronipote Alessandro Venieri

Albo d’Oro

Il Sacrario di Oslavia – Gorizia

 

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

Sabatino Acquarola

 

 

© Walter De Berardinis*

ricercatore sui caduti giuliesi nella Grande Guerra

walterdeberardinis@gmail.com




Presentazione di APRUTIUM, la rivista dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, numero monografico sulla Prima guerra mondiale nel teramano

L’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche di Teramo

Organizza la presentazione di

 

APRUTIUM

rivista dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche

numero monografico sulla Prima guerra mondiale nel teramano

 fondo di egidio  010 Aprutium 2015 copertina

TERRAMO

Aula magna del Liceo Statale “G. Milli”

Via Carducci  –  ore 9,30

 

 

Si presenta a Teramo il numero monografico, dedicato alla memoria della Grande Guerra nell’Abruzzo teramano, della rivista “Aprutium“, organo dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche.

La presentazione si terrà a Teramo, sabato 23 gennaio alle ore 9,30, presso l’Aula magna del Liceo Statale “G. Milli”, in Via Carducci. Interverranno: Egidio Marinaro, Presidente dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche; Giovanni Di Giannatale, Dirigente del Liceo Statale “G. Milli”; Umberto Dante, Università degli Studi di L’Aquila; Nicolino Farina, Socio dell’Istituto. Adelmo Marino, Direttore dell’Istituto, sarà il coordinatore de convegno.feriti 1 (1) trincee 3 (1) Foto 14. Avvenuta inaugurazione monumento 20 settembre 1922 Torano mon.ai caduti scomparso 20 d'annunzio

 

Il numero monografico di “Aprutium”, prestigiosa rivista scientifica giunta al ventiduesimo anno di vita, aduna scritti di Gianfranco Cocciolito (Le donne ed i bambini teramani durante la Grande guerra), Giovanni Di Giannatale (Teramo tra ospedali militari e e iniziative di solidarietà civile 1915-1918), Carmela di Giovannantonio (L’Epidemia mondiale: la spagnola. Testimonianze tratte dall’Archivio di Stato di Teramo), Sandro Galantini (Su due fronti. Giulianova e i Giuliesi durante la Grande Guerra), Stefania Pompeo (Benedetto Ricci: tra devozione mariana e nazionalismo a Corropoli nel primo Novecento), Elso Simone Serpentini (Il cinema a Teramo all’entrata in guerra dell’Italia), Nicolino Farina (La Grande Guerra attraverso le foto inedite di Serafino de Benedictis: un soldato di Mosciano S. Angelo), Fausto Eugeni (Le Cartoline dalle origini alla prima guerra mondiale), Adelmo Marino (Il Monumento ai Dispersi e Caduti Teramani di Tutte le Guerre), Silvio Di Eleonora (La Grande guerra e Castel Castagna), Antonio Iampieri (I Parchi della Rimembranza della Val Vibrata nelle cartoline d’epoca), Emilio Gabriele Di Nicola (Lettere dal fronte e Viali delle Rimembranze nella Val Vomano) e Maria Grilli (La memoria della Grande guerra: lapidi e monumenti). Nella sezione “documenti”, inoltre, scritti di Raffaele Suffoletta e Carlo Luciani (L’Abruzzo in guerra) e di Egidio Marinaro (I profughi tra accoglienza e integrazione). Completano la monografia la Mostra documentaria e fotografica approntata dall’Archivio di Stato di Teramo ed un CD contenente immagini e documenti a corredo dei contributi di Di Giovannantonio, Galantini, Farina, Eugeni, Di Eleonora, Di Nicola e Grilli.

Tutti gli argomenti contribuiscono a mostrare gli aspetti più significativi della presenza italiana, in generale, e quella abruzzese teramana, in particolare, nel corso della Prima Guerra Mondiale. L’Abruzzo, vi contribuì con ben 63.000 morti, 5.000 tra mutilati e invalidi, 16 medaglie doro e 2.500 decorati al valore.

Adelmo Marino, così conclude la sua presentazione nella rivista: «I contributi, comunque, non intendono promuovere nuove teorie interpretative per una nuova storiografia, ma solo offrire un reverente omaggio di solidarietà ai numerosi soldati che sacrificando la propria vita per recuperare e difendere i confini della patria speravano anche di proporre una nuova via per una ripresa politica e sociale delle popolazioni più povere dell’Italia meridionale».

 

 

Istituto Abruzzese Ricerche Storiche

Teramo