Chieti. Primo posto per la giuliese Sara Palladini al Premio letterario “Luca Romano”

Chieti. La scrittrice e attrice giuliese, Sara Palladini, si aggiudica la terza edizione per la sezione poesia. Un altro importante riconoscimento per la “nostra” autrice che vince la III terza edizione del premio letterario “Luca Romano” per la sezione poesia inedita con l’opera “Come rosa dalla cenere”.

Sara Palladini

Oltre cento sono stati gli elaborati  esaminati dalla giuria presieduta dal professor Massimo Pasqualone  e costituita da giornalisti, scrittori e professionisti del campo letterario e sociale. La cerimonia ha visto la partecipazione di scrittori provenienti da tutta Italia e si è aperta con l’inaugurazione della mostra dell’artista Sara Rapposselli.  La poesia premiata è dedicata a tutte le donne che, nel loro percorso di vita, riescono a rinascere dalle ceneri del dolore, fisico e psicologico.

giulianovanews.it




Pescara. Gli auguri della nostra redazione alla neo dottoressa Valeria Iobbi.

Ieri, in Piazza della Rinascita a Pescara, si è svolta la Festa dei Laureati della “d’Annunzio”.  Durante la  cerimonia sono state consegnate le pergamene ai neo dottori che hanno conseguito il massimo dei voti con lode.

Valeria Iobbi

E’ stato il Magnifico Rettore dell’Ateneo, il prof. Sergio Caputi, alla presenza del Senato Accademico e dei Direttori di Dipartimento, a consegnare personalmente le pergamene ai neo-laureati e a proclamarli dottori dei rispettivi Corsi di Laurea frequentati e conclusi con successo. Alla manifestazione è intervenuto anche Luca Abete di Striscia la Notizia che ha fatto gli auguri ai neo dottori. Tra i premiati anche la giuliese Valeria Iobbi, Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche a 24 anni. La festa si è conclusa con il classico lancio del tocco. Alla famiglia Iobbi, in particolar modo al papà, l’ing. Pasquale Iobbi e alla mamma, docente del liceo scientifico Saffo di Roseto, prof.ssa Scarinci, gli auguri di tutta la redazione




Garrufo di Sant’Omero. XIV EDIZIONE PREMIO SGATTONI RACCONTO BREVE 2019 al giuliese Menotti Sergio Di Diodoro

 

 

Menotti Sergio Di Diodoro si è aggiudicato la XIV edizione del premio racconto breve, intitolato all’intellettuale teramano Giammario Sgattoni, e promosso dalla Pro Loco di Garrufo di Sant’Omero. Il giornalista giuliese, già vincitore nel 2012, ha partecipato con il racconto Viaggio verso un giorno di aprile. Vince un soggiorno per due persone, per due notti, a Castelli (Te), patria della ceramica, tra i borghi più belli d’Italia, presso l’Hotel Art’é dove avrà, inoltre, la possibilità di dipingere, a tema libero, due piatti in ceramica, all’interno dello stesso Hotel-Laboratorio, seguito dai Maestri Nino e Giantommaso Di Simone.

Menotti Sergio Di Diodoro

La giuria composta dal giornalista Rai Antimo Amore (presidente), Eliodoro Di Battista (segretario), Amadio Galiffa, Davide Lucantoni, Franca De Santis, Giovanna Frastalli e Maria Colella, ha assegnato il secondo premio a Ivana Barbara Torto, di Bucchianico, in provincia di Chieti, per il racconto Una favola degli anni Settanta a Sant’Omero. Vince un soggiorno per due persone, a Campli (Te), località di pregevoli architetture artistiche e religiose. Fin dal 1964, ogni ultimo fine settimana del mese di agosto, si tiene la “Sagra della porchetta italica”, la prima sagra d’Abruzzo e una delle prime organizzate in Italia. La cittadina è stata inclusa, nel 2018, nel club dei Borghi più belli d’Italia.

Il terzo premio è andato a Davide Maceroni, di Avezzano (Aq), per il racconto Una valigia di carta. Vince un soggiorno per due persone a Controguerra (Te), Città del vino e Città dell’olio. A Controguerra è da sempre viva la tradizione vitivinicola. Oggi il suo territorio è costellato di ben nove aziende agricole la cui produzione è principalmente a carattere enologico. Nel 1996 è nata la denominazione Controguerra DOC.

La giuria ha assegnato altri due riconoscimenti: il Premio speciale al miglior Autore giovane, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, a Eliana Giraudo, di Borgo San Dalmazzo, in provincia di Cuneo; e il Premio speciale al miglior Autore giovane, di età compresa tra i 14 e i 17 anni, a Beatrice Saccomandi, di Notaresco (Te). La prima vince un soggiorno per due persone nelle campagne di Campli, con la possibilità di trascorrere una giornata in uno stabilimento della costa teramana, pranzo incluso. Mentre alla collega più giovane, va una “Valigia di libri”, pubblicati da editori abruzzesi.

La cerimonia di premiazione si svolgerà a Garrufo di Sant’Omero, la sera del 2 agosto prossimo.




Giulianova. Il Carabiniere Antonio Scimitarra morto sotto i bombardamenti degli alleati.

Antonio Scimitarra, Carabiniere sempre.
di Walter De Berardinis*
Nasce a Giulianova il 10 giugno 1882, alle ore 13,15, nella casa posta in Via Montone, al civico 42, dal 37enne Serafino e Lucia Chiappini. Il giorno dopo verrà registrato davanti all’ufficiale di stato civile del Comune di Giulianova, Francesco Acquaviva d’Aragona, alla presenza dei due testimoni: il 60enne Camillo Falini, servente e il 40enne Enrico Iezzi, pittore. Il 3 luglio 1902, all’età di 20anni, nelle operazioni del consiglio di leva presso il Distretto Militare di Teramo, risulterà idoneo in 1° categoria con le seguenti caratteristiche: alto 1,68 e ½; 0,92 di torace; capelli castani e lisci; occhi castani e dentatura sana; destinato per l’arma a cavallo.

Antonio Scimitarra
Antonio Scimitarra

Il 5 dicembre 1902 viene chiamato alle armi. Il 10 dicembre viene inquadrato nel 2° Reggimento Artiglieria Batteria e il 18 gennaio 1903 passa al 82° reggimento fanteria. Il 16 giugno entra nell’Arma dei Carabinieri come allievo con ferma 5 anni e il 30 novembre 1903 diventa Carabiniere a piedi. Il 3 novembre entra nella Legione Carabinieri Ancona e il 4 dicembre 1907 viene congedato.

Antonio Scimitarra a Pesaro

L’8 gennaio 1909 parte da Napoli per tentare l’avventura americana a New York e il 28 agosto rientra in Italia per rientrare nei Carabinieri Reali della Legione di Ancona per la ferma di 5 anni. Il 24 agosto 1910 gli viene confermata la 1° rafferma nell’Arma. Il 29 agosto 1913 è ammesso alla 2° rafferma. Il 14 dicembre 1914 viene inquadrato nella Legione Carabinieri Libia. Il 15 dicembre parte per la Tripolitania e Cirenaica dal porto di Siracusa inquadrato d’autorità nel Regio Corpo delle truppe Coloniali della Tripolitania. Il 17 dicembre sbarca a Tripoli. Il 1 settembre 1916 viene ammesso alla 3° rafferma. Il 17 ottobre 1917 parte in licenza dal porto di Tripoli e il 19 ottobre sbarca a Napoli. Il 10 novembre viene considerato rimpatriato per motivi di salute e reintegrato nella Legione Ancona. Viene encomiato con la Medaglia Commemorativa con il motto “Libia” – con fascette 1915, 1916 e 1917. Il 15 luglio 1918 viene promosso Appuntato. Dal 1 febbraio 1919 al 31 agosto 1924, seguiranno una serie di rafferme sempre per l’Arma. Il 14 settembre 1920, gli viene conferita la Croce d’Argento per anzianità di servizio. Il 19 settembre 1922, nel Comune di Pozzo Alto (oggi frazione di Pesaro), mentre era in servizio perlustrativo, individuava e arrestava un pregiudicato del posto riportando nella colluttazione una vistosa ferita nella parte orbitale sinistra con prognosi di 10 giorni. Il 31 agosto 1924, su richiesta dell’interessato, per anzianità di servizio, viene collocato in pensione. Il 2 giugno 1927, all’età di 45anni, si unisce in matrimonio a Teramo con Maria Mancini (figlia di Vincenzo e Giuseppina Rossoni), nascono tre figlie: Antonietta, Serafina e Vincenza. Il 31 dicembre 1937 viene posto definitivamente in congedo. Si stabilisce con la famiglia in Via Nazionale per Teramo.

Antonio Scimitarra a New York

La tragedia
Il 29 novembre, alle ore 11:30, 20:00 e 24:00, la città viene sorvolata e colpita da quasi 40 velivoli angloamericani, con 2 morti e 4 feriti. Colpiti il ponte del Tordino, la spiaggia e la direttrice per Teramo, in azione il XII° Air Force, con i B-25, in rinforzo la SAAF e la RAF. Sui diari di guerra scriveranno: “Gli equipaggi in missione oggi, contro la ferrovia, le strade e i ponti di Giulianova, se la sono cavata ottimamente. Non ci sono ulteriori voci di valore da menzionare, anche se non ci dovrebbero essere, ma per le notizie scarse che abbiamo, questa situazione vola come fiocchi di neve. La squadriglia 487: “La missione oggi era di attaccare due ponti a Giulianova in Italia. Gli aerei sono andati oltre il target prefissato alle 11:45, le foto mostrano esplosioni che coprono i ponti. Il portellone dell’aereo del tenente Cox è stato colpito dalla contraerea e uno dei suoi motori è stato colpito. Ha progettato di fare un atterraggio di fortuna sulla pancia dell’aereo, ma essendo ancora un luogo insicuro, ha preferito virare per poi atterrare a Termoli, zona nord, in un campo libero. Lui e il suo equipaggio erano di nuovo al sicuro con il resto della squadriglia per l’ora di cena, l’aereo verrà riparato.” Anche Antonio Scimitarra verrà colpito da queste incursione in località di Villa Pozzoni, tra il fiume Tordino e la strada statale 80 – direttrice Giulianova-Teramo. Soccorro e portato subito nel vecchio Ospedale Civile “Maria SS. Dello Splendore”, morirà il giorno seguente per le gravi ferite riportate. Erano le 21,00 del 30 dicembre quando, all’età di 61anni, smetteva di vivere Antonio Scimitarra. Il giorno seguente furono svolti i funerali nel Duomo di San Flaviano dall’Arciprete Don Tito Nespeca, lo stesso trascrisse la morte con queste parole: “repente incursione aerea inimico”. Il 1 dicembre, davanti all’Ufficiale dello Stato Civile, Tommaso Lattanzi, in rappresentanza del Commissario Straordinario, il Generale Giovanni Piccinini, registrò la morte alla presenza del genero, il 45enne Alfonso Pedicone (figlio di Giustino), Guardia Urbana, residente a Roma, marito di Antonietta; Loreto Bonaduce (figlio di Pasquale), 47enne, proprietario; Vincenzo Falini (fu Camillo), 40anne proprietario, nipote, figlio della sorella Maria Scimitarra. Oggi la salma riposa nel cimitero monumentale di Giulianova.
Considerazioni
Con questa ricerca, poi presentata in Sala Buozzi lo scorso 3 novembre 2019, spero di aver reso giustizia alla memoria di questo Appuntato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Giulianova, presieduta da

Franco Gizzi

e l’Archivio di Stato di Teramo, diretto da

Carmela Di Giovannantonio

, Speriamo, visto che abbiamo realizzato la targa in onore di 4 Carabinieri, di svelare la stessa il 2 novembre 2020 al cimitero monumentale. W la Benemerita.

Ringrazio la famiglia per il contributo fotografico.



Giulianova. Michele De Berardinis, cugino carnale di nonno Giovanni

Michele De Berardinis, cugino di 1° grado di mio nonno paterno Giovanni. Nasce in contrada “Collemoro” (in una delle masserie della famiglia Tattoni) di Bellante, il 5 giugno 1889, alle ore 17,00, da Francesco (Sant’Omero, 29 aprile 1855, figlio di Giovanni (registrato con il cognome Di Berardino)) e Aurora Ippoliti (Bellante, 1859; figlia di Michele). Sarà registrato all’anagrafe il giorno successivo dal Sindaco Giannangelo Palma (Conciliatore, Presidente della locale Congregazione di Carità e della Banca Agricola – Classe 1892, morì a Giulianova il 2 marzo 1892, all’età di 55 anni). Michele era il 3° di 6 figli, gli altri erano: Carolina (Bellante, 4 febbraio 1885 / Bellante, 6 luglio 1952 – sposata il 25 aprile 1909 con Camillo Di Pietro); Silvestro (Bellante, 15 febbraio 1886 – sposa Splendora D’Ascanis); Camillo (Bellante, 4 gennaio 1892 / Bellante, 29 agosto 1892); Giuseppe (Bellante, 11 dicembre 1893 / Caln Township (USA), 2 ottobre 1951) e Maria (Bellante, 29 dicembre 1896). Viene riformato nel 1909, durante la visita di leva, nel distretto militare di Teramo. Il 12 agosto 1917, viene richiamato alle armi in base al Decreto Luogotenenziale del 12 agosto 1917 ed inviato all’ospedale militare di Chieti l’8 ottobre; il 22 novembre viene giudicato idoneo al servizio. Il 15 gennaio 1918 viene chiamato alle armi e inviato al fronte nel 204° Battaglione di Milizia Territoriale. Dopo la disfatta dell’Esercito Italiano nella famosa vicenda di “Caporetto”, 24 ottobre 1917, furono reclutati gli uomini della Milizia Territoriale, costituite soprattutto da anziani. Il Reggimento di Michele, dopo le gravi perdite subite a Caporetto, si ricostituisce in Val Posina sotto la 32° divisione, tra Pria Forà e Novegro. Tra il 24 ottobre e il 4 novembre, partecipa alla battaglia di Vittorio Veneto, l’ultima contro gli austroungarici, raggiungendo l’Adige e il 3 novembre entrando a Rovereto e il giorno seguente a Trento. De Berardinis tornerà nella sua Bellante l’11 agosto 1919, consapevole di aver partecipato alla Grande Guerra con la “gloriosa” Brigata Acqui: 1 medaglia d’Argento e 2 di Bronzo alla bandiera di guerra, con 4.727 morti e dispersi, più 7.981 feriti. Il 31 dicembre 1928 verrà definitivamente congedato per raggiunti limiti d’età. Dal matrimonio nascono tre figli: Adalgisa (sposata con Stefano Fasciocco), Gigliuccia (sposata con Michele Caprioni – morte nel 2020 a 102anni) e Gaetano (sposato con Elisabetta) #unitiperlapatria



Giulianova. Antonio Lera insignito del Premio Internazionale Susanna Agnelli Diploma e Medaglia d’Argento Custode del Faro – Testimone di Pace nel Mondo

ROMA. Nella serata del 29 Maggio 2019, è stato Insignito del Premio Internazionale Susanna Agnelli Diploma e Medaglia d’Argento Custode del Faro – Testimone di Pace nel Mondo, lo Scrittore e Psicoterapeuta Antonio Lera (Presidente dell’Associazione Agape Caffè Letterari d’Italia e d’Europa – Accademia Letterararia, nonché Presidente del Rotary Club Teramo Est –  Distretto 2090) che ha ricevuto l’Onorificenza dall’Attrice Tiziana Bagatella e dallo Scrittore Sandrino Aquilani.

Prof. Antonio Lera

Il Premio alla prima edizione ha raccolta le menti migliori, i sentimenti migliori, perché “un cuore grande vince sempre”, e perché la Cultura, l’Arte, la Scienza, la Poesia, la Letteratura, la Solidarietà, sono un Faro per l’intera Umanità.




Giulianova. Saverio Giuseppe Pasquale Sechini, giornalista e politico

di Walter De Berardinis
Saverio Giuseppe Pasquale Sechini, Zio di mia nonna materna Barbara Cordone. Nasce alle ore 08:46, del 29 maggio 1887, nella casa posta sul colle “Magnone”, in contrada “Cantalupa”, nella frazione di “Grasciano” di Notaresco (TE), da Vincenzo (originario di Giulianova) e Giovanna Vagnozzi (originaria di Notaresco). Aveva due sorelle, Beatrice e Erminia Maria Francesca (la mia Bisnonna materna sposata con Alessandro Cordone di Mosciano) e tre fratelli: Silvio Paolo, Samuele Giulio e Silverio Domenico Concetto (Don Concezio). La madre morì giovanissima e il padre si risposò con Rosaria Faloni trasferendosi a Giulianova. Entrato in seminario a Teramo insieme al fratello Concezio, decide di proseguire gli studi a Roma dove si laurea in Lettere ed in seguito a Macerata in Giurisprudenza. Fin dall’età ginnasiale inizia l’attività di giornalista con “Il Giornale D’Italia”, “l’Azione” di Genova”, “Popolo”, “Il Mattino”. Ma anche con testate regionali: “L’Idea Abruzzese”, “L’Adriatico degli Abruzzi”, “Il Popolo Abruzzese”, “Il Risorgimento D’Abruzzo e Molise”, “L’Araldo Abruzzese” e “La Difesa Del Popolo”. Decano dei giornalisti abruzzesi, dal 1946 al 1959, fu Presidente dell’Associazione pescarese della Stampa. il 12 maggio 1962, dalle mani del Prefetto di Pescara, il Dott. Castelucci, gli fu consegnata la medaglia d’oro per la pluridecennale attività giornalistica, conferitagli dall’Associazione nazionale della stampa. Nel 1912 a Teramo si sposa con Sofia Canzanese, figlia di un disegnatore orafo e una maestra, dall’unione nascono due figlie: Carmen Sylva (Teramo, 16 ottobre 1916) e Soave (Giulianova, 14 novembre 1918). La famiglia rimane a Giulianova fino al 1927, dove alloggerà in un elegante villino sul lungomare della città. A Giulianova insegna nel Regio Istituto Industriale “Raffaello Pagliaccetti” materie letterarie, finché non chiede il trasferimento prima a Chieti nel 1927 e negli anni ’30 a Pescara. Diventa insegnante e Preside al Regio Istituto Tecnico Commerciale “Tito Acerbo” e all’istituto Magistrale di Roseto Degli Abruzzi. Il prof. Sechini, amante della poesia, nell’aprile del 1913 pubblica in una collettanea a Parigi diverse sue opere. Mentre in Italia esce: “Il Trittico dei Fiori”, nel 1915 e 1916; “I Sonetti di Ele”, 1914 e 1924; “Per le belle nozze”, nel 1927. Altra passione vera per il giovane notareschino sarà la politica. Il 20 marzo 1920 a Giulianova, insieme al commerciante di legnami Francesco Iaconi, rappresenteranno il partito Popolare di Sturzo. Nelle elezioni dell’ottobre 1920 vengono entrambi eletti al consiglio comunale con Sindaco il Dott. Giuseppe De Bartolomei. Nel 1924 si candida alle politiche senza essere eletto. Nel 1926, dopo la legge per la soppressione dei partiti, diventa fiduciario mandamentale del Sindacato Fascisti Coloni e Mezzadri. Ma il Sechini, osteggiato dall’ala più dura del partito, decide di trasferissi a Pescara. Durante i bombardamenti del 1943-1944 sulla città adriatica si rifugia a Castellalto. Nel 1945, insieme all’Avv. Giuseppe Spataro, fonda la DC e diventa primo Segretario Provinciale, e nello stesso anno viene cooptato come deputato (uno dei 440) alla Consulta nazionale del Regno d’Italia (25 settembre 1945 – 2 giugno 1946) in quota DC. Terminato l’impegno nazionale, si dedica alla sua città come consigliere di minoranza in quota DC, e dopo la vittoria alle comunali del 1956, Assessore ai Lavori Pubblici fino alla sua morte avvenuta il 25 agosto 1963, all’età di 76anni. Alcune notizie politiche sono state tratte dal mio rapporto epistolare con l’On. Remo Gaspari. #unitiperlapatria



Giulianova. Liceo Statale “Marie Curie”: Lorenzo Massi si è classificato al primo posto nella selezione regionale delle Olimpiadi Italiane di Informatica

Lorenzo Massi, studente del Liceo “Marie Curie” di Giulianova coadiuvato dal docente referente del progetto, prof. Giuseppe Bizzarri, si è classificato al primo posto nella selezione regionale delle Olimpiadi Italiane di Informatica e insieme al secondo classificato, Pierpaolo Camplone, del I.I.S “Volta” di Pescara, rappresenterà l’Abruzzo nella gara nazionale delle Olimpiadi Italiane di Informatica che svolgerà dal 17 al 19 settembre 2019 a Matera. L’evento assume particolare significato in quanto costituisce occasione per far emergere e valorizzare le “eccellenze” esistenti nella scuola italiana, con positiva ricaduta sull’intero sistema educativo. Inoltre, il Liceo giuliese ha partecipato con due studenti – Alessia Morelli (1B) e Simone Sofia (2B), accompagnati dal prof. Andrea Toscani – alla finale dei Giochi Matematici del Mediterraneo che si è svolta a Palermo. Durante la manifestazione si è tenuto un seminario intitolato “il mondo dietro ai numeri”, per i docenti e i presidi presenti, tenuto da Andrea Caruso professore della sezione AIPM (Accademia Italiana per la Promozione della Matematica) di Catania.

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Palermo, Alessia Morelli e Simone Sofia




Giulianova. Pasquale Rossi, la Medaglia d’Argento al Valor Militare

Pasquale Rossi, la Medaglia d’Argento al Valor Militare.
di Walter DE BERARDINIS

7 reggimento Alpini

Nasce a Giulianova il 17 maggio 1895, alle ore 16:00, nella casa posta in Via delle Fiere, al civico 3, dal 33enne Enrico e Assunta Olivieri. Dopo tre giorni fu registrato all’anagrafe dall’Assessore, Apollo Caravelli e dai testimoni: il 43enne, Emidio Paolone, e il 50enne, Raffaele Del Nunzio, entrambi proprietari. Il 6 aprile 1914 si sposa con Filomena Tancredi (nata a Giulianova nel 1896, figlia di Pasquale e Annasilvia Ridolfi) alla presenza dell’Assessore, Gaetano Capone Braga e dei due testimoni della coppia: il 44enne, Primo Bravi, elettricista e il 55enne, Giuseppe Di Giuliano, servente. Il 14 dicembre 1914 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo e il 12 gennaio 1915 viene chiamato alle armi. Il 23 gennaio viene inquadrato nel 7° Reggimento Alpini – Battaglione Pieve di Cadore. Il 23 maggio viene trattenuto alle armi per la mobilitazione generale. La Brigata, dislocata nella zona del Cadore, si attesta alle Tre Cime di Lavaredo, Col Quaternà e Monte Piana. Il 24 maggio vengono attaccati dagli austriaci, ma riescono a tenere le posizioni con gravi perdite. Ad agosto i primi importanti successi, vengono conquistati: Zsigmondy Htte, Oberbacher, Toblinger e il rifugio Tre Cime.
Dal 19 al 22 ottobre, con neve e tormenta, operano a quota 2.727 a Forcella del Forame. Il giovane giuliese, il 21 ottobre, viene riportato a valle per la congelazione di 2° grado di entrambi gli arti inferiori mentre assaltava una trincea austriaca sul Monte Cristallino d’Ampezzo. La Brigata, per tutto l’inverno, tiene le posizioni conquistate. Per tutto il 1916 continua a conservare le posizioni con brevi sortite verso il nemico: Forcella Giralba, Cima Undici, passo della Sentinella, per assestarsi sulle Tofane fino alla fine dell’anno.
Il 1917 inizia con la stessa situazione dell’anno precedente. A primavera prende parte alla conquista del Piccolo Lagazuoi, quota 2.668. Il 1 luglio viene nominato Caporale, per poi restare inattivo per istruzioni a valle. Il 17 agosto si avvicinano alla prima linea: selletta Hrad Vrh e i camminamenti del Cukli Vrh, per oltrepassare l’Isonzo. Il 22 agosto, nel vallone Siroka Njiva, mentre assalta una trincea nemica, viene colpito al braccio destro, nonostante tutto, combatte contro un soldato austroungarico conquistando la posizione della mitragliatrice nemica facendo prigionieri. Per tale azione personale, verrà insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: Rossi Pasquale, da Giulianova (Teramo), Caporale, 7° Reggimento Alpini, numero 253 matricola – Nell’assalire una trincea nemica dava prova di ardimento e slancio. Con un soldato si spingeva all’assalto di una mitragliatrice avversaria e, benché ferito, fugava il nemico e faceva dei prigionieri – Vallone Siroka Njiva, 22 agosto 1917. Il 24 ottobre, guarito dalle ferite, gli vengono concesse 60 giorni di licenza. Rientra al corpo il 15 dicembre. Il 1 giugno 1918 viene inquadrato nel 1° Reggimento di marcia e il 28 ottobre nel 5° Reggimento Alpini. Il 6 giugno torna in prima linea e fino al 29 ottobre, quando, per evidenti problemi di salute, viene congedato nel 7° Reggimento Alpini.
Tornato nella sua Giulianova si stabilisce in Via delle Grazie. All’età di 30anni, per i postumi della guerra, muore alle ore 6:00 dell’8 aprile 1926. Saranno gli amici Alessandro Pica e Giovanni Marconi a comunicare la morte, alla presenza del Sindaco, Amato Alfonso Migliori e i due testimoni: Michele Pediconi e Mario d’Ottavio. Il giorno successivo, l’Arciprete del Duomo di San Flaviano, Tito Nespeca, celebrerà la funzione funebre.
Purtroppo il suo nominativo non compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti della Grande.
4 furono le medaglie destinate a Pasquale Rossi: d’Argento al Valor Militare; Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra: 1915, 1916, 1917 e 1918; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918.
Nel 2018, in occasione del centenario, è stato ricordato nel pieghevole storico “La città di Giulianova per non dimenticare



Il giuliese ROEL NARCISI Il nuovo Campione Italiano di Pesistica Olimpica 2019

Giulianova. Un ‘altra impresa sul firmamento nazionale per il 18 enne giuliese ROEL NARCISI che si è laureato Campione Italiano 2019 in occasione delle finali Nazionali di pesistica olimpica Juniores, tenutosi 11-12 Maggio presso il centro sportivo olimpico dell’esercito (CSOE) Cecchignola Roma. Lo studente-atleta ROEL NARCISI diplomando al liceo scientifico “Marie Curie “di Giulianova. Atleta azzurro di interesse internazionale con la particolarità di portare da 6 anni l’Abruzzo sempre sui gradini del podio tricolore. L’allievo del grande maestro olimpionico ANSELMO SILVINO della Pesistica Athlas Teramo, in questa occasione sale sul gradino più alto del podio nella rassegna tricolore e bissa la MEDAGLIA D’ORO ottenuta nell’esercizio dello slancio (164 kg), e nel totale 286 kg.

Altre medaglie al terzo classificato PAOLO CARLUCCI classe 2002 altro atleta di rilievo della pesistica teramana.