Giulianova. Lutto: è morto il fotografo e scrittore Ennio Pomponio. Il ricordo di Sandro Galantini

Giulianova. E’ morto questa mattina, all’età di 86anni,  il fotografo e scrittore Ennio Pomponio. Il funerale si svolgerà venerdì 23, alle ore 10,00, nella Chiesa di San Pietro Apostolo, partendo dall’abitazione di Via Genova, 4. Lascia la moglie, Fiorella Riganelli e le figlie, Barbara, Stefania e Laura, con i rispettivi generi, Antonio, Pasquale e Raffaele; i nipoti, Giulia, Lorenzo e Filippa Maria; il fratello Lucio e la sorella Giuseppina. Per volontà della famiglia si prega di non portare fiori, ma di fare delle opere di bene.

Ennio Pomponio

Abbiamo avuto l’onore di conoscere Ennio durante la stesura del suo libro “Preziose Nostalgie” edito dalla Artemia edizioni diretta da Maria Teresa Orsini, apprezzando il suo lavoro di fotografo e di scrittore. Chi meglio dell’amico e storico giuliese Sandro Galantini poteva descrivere l’animo vero di Ennio. Pubblichiamo il ricordo di Sandro Galantini, già pubblicato sulla piattaforma di Facebook. La nostra redazione si stringe al dolore della famiglia per la perdita di un uomo di cultura.

giulianovanews.it

 

di Sandro Galantini: “Oggi ho appreso, con enorme dispiacere, della scomparsa di Ennio Pomponio. Ennio era, si sa, appassionato di fotografia (da quel che so, aveva catalogato oltre 35.000 suoi “scatti”, alcuni dei quali da me richiesti e gentilmente ottenuti per illustrare miei articoli apparsi su alcune riviste). Per cui non casualmente aveva allestito numerose mostre, peraltro molto apprezzate. L’ultima, se non vado errato, era stata quella sui serpari di Cocullo dal 25 aprile al 25 maggio 2017 nel Sottobelvedere di Giulianova confermandosi “fotografo dell’anima”.
Di Ennio io avevo però molto apprezzato le sue doti di narratore, “scoprendolo” in questa inedita veste grazie al volume “Preziose nostalgie”, uscito a sua firma nel 2013 per la casa editrice Artemia di Teresa Orsini. Un libro, il suo, che fissava sulle pagine l’autobiografia schietta e informale di un uomo innamorato della sua terra e del suo mare. Storie di tutti i giorni, immagini scritte che rendevano meno ingialliti i ricordi di un vissuto a metà tra momenti di spensierata gioventù e le vicende drammatiche della Guerra. Ricordo ancora, nitidamente, la sua contenuta gioia (perché Ennio per temperamento poco lasciava trasparire di sé) in occasione della partecipata presentazione tenutasi in Sala “Buozzi” il 19 ottobre 2013, con me relatore, moderatrice Azzurra Marcozzi e lettura di alcuni brani tratti dal testo da parte di Cristina Trifoni. Nel giugno scorso, a Radio G Giulianova, avevo voluto chiudere il ciclo del mio programma “A spasso con la storia” leggendo proprio alcuni brani del libro. Caro Ennio, ora altri luoghi del cielo potranno apprezzare i tuoi occhi attenti. Ti sia leggera la terra in queste spesso, molto spesso, infertili bassure.

Sandro Galantini

 




Giulianova. Il soldato Pasquale Di Cesare-Merlone morto nella battaglia di Gorizia

Su segnalazione di

Roberto Narcisi

ho ritrovato il profilo del soldato Pasquale Di Cesare-Merlone. Nasce a Giulianova il 19 novembre 1887, alle ore 20,30, nella casa posta in Via per Mosciano, dal 38enne Nicola e Filomena Garrani. Dopo due giorni verrà registrato all’anagrafe dal Sindaco, Francesco Ciafardoni e dai due testimoni: il 34enne benestante, Emidio Paolone e dal 40enne guardia municipale, Girolamo De Benedictis. Il 20 aprile 1907 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo. Prima dello scoppio della Grande Guerra si unisce in matrimonio con Palmarosa Papa. L’8 novembre 1915, all’indomani della dichiarazione di guerra agli imperi centrali, verrà chiamato alle armi. Il 13 novembre entra nel 14° Reggimento Fanteria – Brigata Pinerolo – 2° compagnia e il 12 gennaio 1916 viene mandato in prima linea. I primi mesi vengono vissuti in totale tranquillità per la presenza di altre divisioni già impegnate negli scontri. Il 29 giugno, mentre gli austriaci sterminavano gli italiani sul San Michele con i gas asfissianti (morirà anche il giuliese Vincenzo Di Crescenzo), la Pinerolo conquista e si attesta a Doberdò. Durante la 6° battaglia dell’Isonzo o battaglia di Gorizia (dal 4 al 17 agosto), durante la caccia al nemico in ritirata, in combattimento su Nad Logem, muore Di Cesare-Merlone all’età di 28anni il 16 agosto. Qualche giorno dopo, sempre per lo stesso Reggimento, muore il coetaneo giuliese, Paolo Di Loreto (1887/1916). Sepolto sul campo, l’attestazione di morte viene compilata da Ettore Fagà, Luigi Zanacchi, Augusto Cantelli e il Colonello Comandante del suo Reggimento, Giuseppe Rambaldi. La notizia della scomparsa arriva a Giulianova il 13 novembre 1916.

Alla sua memoria gli furono concesse: la Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia, la Medaglia Interalleata della Vittoria e della campagna di guerra 1916. Il suo nominativo è scolpito sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”. #unitiperlapatria
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Carmela Di Giovannantonio, Maria Lamberti e altri 8
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Giulianova. Ritrovata a Genova la tomba del soldato giuliese Pasquale Crocetti

Grazie alla turista Alessandra Sierchio  

Crocetti Pasquale, Tomba

Giulianova. Grazie alla turista e amica di Giulianova, Alessandra Sierchio, che vive e lavora a Genova, ma dal 2011 frequenta d’estate la spiaggia giuliese, su indicazioni del ricercatore storico sui caduti giuliesi nella 1° e 2° Guerra Mondiale, Walter De Berardinis, ha scoperto la tomba contenente le spoglie del soldato giuliese Pasquale Crocetti morto a Genova durante la Grande Guerra. Crocetti era figlio di Giuseppe (muratore) e Assunta Ettorre, nato a Giulianova il 25 febbraio 1888. Era partito per il fronte il 29 aprile 1916 con il 3° reggimento Artiglieria da Montagna ed era arrivato in prima linea il 22 agosto 1916; il 15 ottobre 1918, un mese prima della fine della guerra, per malattia verrà trasferito all’ospedale militare “Fieschine” di Genova, dove morirà il 17 dicembre 1918. Il giovane giuliese aveva tentato la fortuna anche all’estero quando, nel 1906, era partito per New York, poi successivamente dovette rientrare per il servizio di leva nel 1911 nel 89° reggimento fanteria, ma subito riformato dall’ospedale militare di Chieti nell’agosto dello stesso anno.

Crocetti Pasquale ingresso cimitero di staglieno

La tomba è nel cimitero monumentale di Staglieno a Genova, uno dei cimiteri monumentali più importanti d’Europa, nella cappella-ossario dedicata ai caduti di Genova nella Guerra d’Africa del 1935/1936. Tra le sepolture famose si segnala: Giuseppe Mazzini, Ferruccio Parri, molti garibaldini della spedizione dei Mille, Fabrizio De AndréFernanda PivanoNino Bixio ed altri. Il lavoro di De Berardinis si avvale della preziosa collaborazione dell’Archivio di Stato di Teramo diretto dalla dott. Carmela Di Giovannatonio; dell’archivista della sezione fogli matricolari, Enrico Cannella; archivio anagrafe del Comune di Giulianova e dell’archivio della Parrocchia del Duomo di San Flaviano.




Giulianova. Francesco Amedeo Fernando Falini, il marinaio disperso a Venezia.

di WALTER DE BERARDINIS
Nasce a Giulianova il 18 luglio 1891, alle ore 15:30, dal 44enne sarto Pietro e Anna Ciafardoni. Il giovane barbiere giuliese viene chiamato il 27 marzo 1911 a visita di leva nel distretto militare di Teramo, ma cancellato d’ufficio perché destinato alla Regia Marina, Capitaneria di Ancona, al numero di matricola 3960. Terminata la leva di mare, scoppia la 1° Guerra Mondiale, viene richiamato con destinazione Venezia. Il 20 luglio 1917, tre mesi prima della battaglia di Caporetto, per circostanze mai chiarite, scompare per annegamento all’età di 26 anni nel mare antistante Venezia. Il corpo non verrà mai più ritrovato.
Purtroppo la morte del giovane giuliese rimane ad oggi un mistero, visto che non sono riuscito a recuperare il foglio matricolare e neanche l’atto di morte o la dichiarazione di morte presunta. Inoltre, anche se viene citato sulla lapide dei caduti della Grande Guerra, non è stato ricordato nel monumento dei caduti del mare posto in Piazza Dalmazia. Mentre risulta citato nell’Albo d’Oro e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”.
Considerazioni.
Le ipotesi sulla sua morte sono varie, quindi non avendo documentazione in merito mi limito a riportare la tragica vicenda in base agli archivi finora consultati . Sicuramente dobbiamo rendere omaggio agli uomini della Regia Marina, visto l’impegno aero-navale-terrestre, per aver deciso anche le sorti della vittoria finale contro gli austriaci nel bloccare il naviglio della k.u.k. Kriegsmarine o Imperial Regia marina austriaca durante i 4 anni di guerra. Per capire l’eroismo di quel tempo, basta vedere il film “Il destino degli uomini” (sulla vita di Luigi Rizzo, glorioso ufficiale della Regia Marina) di Leonardo Tiberi. #unitiperlapatria



Giulianova. Dominic J. “Scottie” DiBerardinis, il cugino del mio papà

di Walter De Berardinis
Dominic J. “Scottie” DiBerardinis, cugino di 2° grado di mio padre Carlo. Nasce a Downingtown (USA), il 16 luglio 1912, da Vincenzo De Berardinis (Bellante, 20 luglio 1881 / Downingtown, 1972 – con secondo nome James e cognome in Di Berardino in Italia e DiBerardinis in USA) e Filomena Di Luigi (Campli, 7 maggio 1889 / Valley, 1 agosto 1951 – con secondo nome Philamena e cognome DiLuigi). Era il 5° di 5 figli, gli altri erano: Ada (1910 – 8 ottobre 1918, morirà giovanissima di polmonite); Oscar (Downingtown, 16 luglio 1912 – Downingtown, 24 agosto 1990); Enio (Downingtown, 21 febbraio 1914 – Downingtown, 15 aprile 1990) e Irma (Downingtown, 23 agosto 1915 – Downingtown, 18 marzo 1992), anche loro con il cognome DiBerardinis. Si laurea nel 1937 alla “Downingtown High School”. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale “Scottie” prestò servizio con l’Esercito Americano durante la seconda guerra mondiale come Sergente “X-Ray Tech” con la “7a Air Force” e il “47th Fighter Squadron”, nelle Hawaii e Saipan (segnalo alcuni film in merito: Midway, Pearl Harbor, Tora! Tora! Tora!, Lettere da Iwo Jima, Unbroken e La battaglia di Hacksaw Ridge). Il 23 ottobre 1948 si unisce in matrimonio con Dolores Sciarretta (Philadelphia, 21 gennaio 1929 / vivente – figlia di Attilio e Emly, il nonno Michele Sciarretta arrivò in America il 12 maggio 1905, nativo di Nereto, classe 1879). Prima di andare in pensione nel 1984, lavorò come controllore del traffico e dell’inventario per la “Sonoco Paper Company” per 36 anni. Faceva parte della Chiesa di “St. Joseph Church” (San Giuseppe) e delle Associazioni culturali “St. Anthony’s Lodge” e “the Amphibious Order of Frogs”. Appassionato del Football americano amava seguire il Notre Dame e il Philadelphia. Muore il 22 novembre 2018 all’età di 99 anni, al “St. Martha Manor” di Downingtown. Il 29 novembre, dopo il rito funebre nella chiesa di St. Joseph, verrà sepolto al “Saint Joseph Cemetery” di Downingtown, contea di Chester, nello stato della Pennsylvania. Ho avuto il piacere di conoscerlo molto tempo fa tramite posta ordinaria, quando ci scambiavamo gli “alberi” genealogici delle nostre famiglie. #unitiperlapatria



Alcañiz (Spagna). Prova deludente per il pilota giuliese Matteo Ciprietti.

Il weekend che si è svolto ad Aragon in Spagna, sul circuito di  motorlandaragon, purtroppo non ha portato i risultati che ci si aspettava dal campione giuliese, Matteo Ciprietti. Nelle qualifiche, per un errore, è stato cancellato dalle prime posizioni facendolo scivolare nelle due gare alla 15° posizione di partenza.

Matteo Ciprietti, stagione 2019

Nella mattinata di oggi, in Gara 1, per maltempo e mancata preparazione sul bagnato, ha concluso al 21° posto. In Gara 2, nonostante la pista asciutta, il centauro giuliese si è classificato 16°. Resta l’amarezza per non aver centrato posizioni di rilievo per questa gara, ma i suoi tifosi e il team StyloBike, dopo la pausa estiva, sapranno come risollevarlo. Ci rivediamo dopo l’estate.

giulianovanews.it




Giulianova. MAS: bagno di folla per il Maestro Gigino Falconi.

 

Gigino Falconi è tornato ad esporre nella sua Giulianova dopo tanti anni con una mostra antologica inaugurata giovedì 11 luglio alle ore 21.00. La risposta dei Giuliesi a questo grande artista che ha portato il nome della cittadina abruzzese in tutta Italia e fuori Italia, fino all’America e alla Cina, è stata espressione di una grande e meritata stima e soprattutto di un affetto caloroso.

Gigino Falconi

La sala conferenze del Museo d’Arte dello Splendore, organizzatore dell’evento, è riuscita davvero a fatica a contenere tutti coloro che hanno voluto essere presenti. Ad intervenire sono state Marialuisa De Santis, direttrice del Museo, Paola Di Felice, già direttrice dei Civici Musei di Teramo e Caterina Falconi, scrittrice, che ha conquistato il pubblico con un divertente racconto di un inedito Falconi-padre. Il Maestro non si è risparmiato uscite ironiche ed ha sollecitato il pubblico a porgli delle domande che però si sono rivelate soprattutto attestati di stima nei suoi confronti e nei confronti della sua pittura.

Gigino Falconi

La mostra ordinata in cinque sale propone 41 opere, quasi tutte di grandi dimensioni, dotate di un fascino sospeso tra bellezza e morte. Quelle datate 2019 attirano particolarmente l’attenzione dei visitatori per la proposta di una Duse sofferente e un D’Annunzio pensoso. La mostra che incanta per l’eccellenza del fare e l’ambiguità del sentire, rimarrà aperta fino all’otto settembre con i seguenti orari: dal martedì alla domenica 17.30/20.30; la domenica anche 10.00/13.00.




Giulianova. Salvatore Baldini, il marinaio dimenticato da tutti

di Walter De Berardinis
Salvatore Baldini nasce ufficialmente a Teramo il 4 luglio 1895, abbandonato nella ruota degli esposti presso l’ospedale civico Sant’Antonio Abate, in via Largo dei Melatini al civico 15, gestito dalla Congregazione di carità. Dopo aver cercato invano chi fosse la madre o il padre, decisero di comunicare all’anagrafe cittadina di chiamarlo Salvatore, perché salvato dalla morte e aggiunsero il cognome fittizio di Baldini. Carlo De Dominicis, incaricato dal sindaco di Teramo Luigi Paris, trascrisse l’atto di nascita il 6 luglio. Della sua infanzia non si hanno notizie, sappiamo che Salvatore Baldini, fino al diciottesimo fu, per uno strano caso del destino, pescatore a Giulianova, dove viveva e lavorava; non sappiamo se fosse stato affidato a una famiglia giuliese o semplicemente s’imbarcò su qualche peschereccio giuliese. Il 27 ottobre 1914 viene cancellato dalle liste di leva dell’esercito perché iscritto nel Compartimento Marittimo di Ancona. Viene destinato sul pontone-gru o/e monitore “Alfredo Cappellini” (La nave fu varata nel 1915 nei cantieri Orlando di Livorno con il nome di G. A. 53. Fu consegnata l’8 aprile 1916 e armata il 12 giugno 1916; entrò in servizio 6 luglio a sostegno delle truppe di terra sul Carso, insieme alla gemella “Faà di Bruno”, alle due navi furono apportate le seguenti modifiche: furono usati motori 265 CV ed furono armate con cannoni Vickers Armstrong da 381 mm/40, quattro pezzi antiaerei da 76/40mm e reti parasiluri per proteggere lo scafo), comandata dal Capitano di Corvetta Gaetano Pesce. L’imbarco di Baldini avvenne a Brindisi dopo che la nave arrivò da La Spezia con un rimorchiatore, visto la bassa velocità della stessa. Nel luglio del 1917 l’unità arrivò davanti Grado per sostenere l’esercito nella sua avanzata, e bombardò Trieste, la frazione di Sistiana e Nabresina con il sostegno di due unità navali inglesi, la “Earl of Petersborough” e la “Sir Thomas Picton”. Con la rotta di Caporetto, il 27 ottobre 1917, le due unità rientrano nella più sicura rada di Venezia, non senza problemi. Successivamente il Comando supremo decise di costituire la Difesa Marittima ad Ancona, con il ripiegamento anche di quest’ultime due unità da Venezia.
La tragedia
Il 15 novembre 1917, i due pontoni salpano con direzione Ancona, trainati da due rimorchiatori il Luni per il “Cappellini” e il Titano per il “Faà di Bruno”, scortati da 4 torpediniere. Partirono con il bel tempo per tutto il giorno, ma il giorno successivo davanti alle acque marchigiane montò un vento fortissimo e mare molto mosso; i pontoni imbarcarono molta acqua. I cavi del rimorchiatore Luni cedettero, furono lanciati in acqua i salvagenti e il Luni si diresse verso Ancona per dare l’allarme. Il Comandante del “Cappellini” dopo aver fatto indossare i giubbotti salvagente e calato l’unica scialuppa di salvataggio con il comando nave a bordo, diede l’ordine di abbandono nave: erano passate le 13,00 del 16 novembre quando la nave affondò con tutto il suo armamento tra le località marine di Marzocca e Marina di Rocca Priore (Senigallia – Falconara). La potenza del mare fece capovolgere anche la scialuppa di salvataggio: tutto l’equipaggio, insieme ai marinai che già erano stati in balia delle onde per tutto il primo pomeriggio, morirono assiderati. In serata dei 68 uomini a bordo, furono ritrovati 45 cadaveri spiaggiati ed altri su Lido di Palombina. Purtroppo il corpo del nostro Salvatore Baldini non fu più ritrovato. Dalle cronache dell’epoca sappiamo che si salvarono solo 4 marinai. Le salme recuperate furono sepolte e tutt’ora giacciono all’interno del cimitero maggiore delle Grazie di Senigallia, dove la Regia Marina Militare Italiana eresse una tomba comune su cui sono riportati i nomi di tutti icomponenti dell’equipaggio e in essa furono tumulati solo i corpi dei ritrovati. Nel dicembre 1917 fu effettuato il primo tentativo di individuare e recuperare il materiale bellico da poter riutilizzare su altre navi o mezzi militari terrestri; nell’aprile 1918 furono due rimorchiatori che riuscirono nell’impresa e nel settembre il Cappellini venne imbragato ma le condizioni avverse del mare non permisero l’impresa di recuperare il pontone, quindi fu abbandonata. Il 16 agosto 1980 a quasi 13/16 metri di profondità, a 2,3 miglia davanti il colle di Montemarciano, il ritrovamento fu effettuato da un noto sub del posto Enrico Scandurra. Nel 2007 la ditta specializzata “Micoperi” tentò per la Marina Militare Italiana l’ennesimo recupero del Cappellini per uso storico-museale, ma poi di fatto anche questa operazione fu abbandonata per una serie di motivi, una su tutte, le risorse economiche.
Conclusioni
Alla sua memoria gli fu conferita la Medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia, Medaglia Interalleata della Vittoria e della campagna di guerra 1915, 1916 e 1917. Solo l’Albo d’Oro “Abruzzo e Molise – (Volume II – sub 8 a pagina 23) ricordò la tragedia di questo ragazzo. Purtroppo nell’elenco dei Salmi della Patria del giornalista giuliese Francesco Manocchia, nella lapide marmorea sulla parete del Duomo di San Flaviano, nel monumento ai caduti del mare di Piazza Dalmazia e nella lapide dei caduti di Teramo posta davanti al Comune, non vi è traccia del povero Salvatore Baldini. Dopo la sua morte, oltre che non trovare il corpo inabissatosi nelle acque di Senigallia, non fu mai ricordato dai giuliesi che lo avevano adottato e neanche dalla città di Teramo che gli aveva dato i natali. #unitiperlapatria



Giulianova. Un “Argento” per Gioxe Narcisi ai CAMPIONATI ITALIANI DI PESISITICA OLIMPICA DI PAVIA

Un medagliere sempre più ricco per la famiglia NARCISI che raccoglie un’altra grande soddisfazione sul piano sportivo, un 2019 ricco di affermazioni su tutti i fronti. Il terzogenito, il più piccolo, ovvero Gioxe, prosegue sulla scia del fratello Roel e della sorella Glenda. Allievi del maestro ANSELMO SILVINO della Pesistica Athlas Teramo.

Gioxe Narcisi Giulianova

La prodezza del giovanissimo GIOXE, classe 2005 è stata quella di conquistare l’ambita medaglia d’argento alle finali dei campionati Italiani esordienti under 15 di pesistica olimpica il 29-30 giugno alla PalaRavizza. La ciliegina sulla torta è rappresentata dalla pervenuta convocazione Collegiale Nazionale Giovanile Estivo, presso il Centro Sportivo Olimpico Del Esercito (CSOE) della “Cecchignola” Roma.




Giulianova. Roel Narcisi ai vertici dei campionati italiani assoluti di specialità di pesistica olimpica.

Prosegue l’ottimo momento aureo del campione giuliese in carica Roel Narcisi nel sollevamento pesi.

Roel Narcisi a sx

Un argento più che meritato per l’eccellente studente-atleta 18enne di Giulianova, in odore di maturità scientifica presso il locale Istituto Statale “Marie Curie”. Portacolori della squadra teramana “Athlas” guidata dall’allenatore Anselmo Silvino, ai recenti campionati italiani assoluti di specialità, tenutesi al Palapiacco di Vercelli lo scorso 15 e 16 giugno, è risultato il più giovane atleta medagliato della categoria. Il gradino maggiore è stato vinto dall’atleta Oscar Reyes, del gruppo sportivo giovanile dell’Esercito Italiano e il terzo posto a Pierluigi Mannella, classe 1991, anche lui del gruppo sportivo dell’esercito italiano.

www-giulianovanews.it

Roel Narcisi