Giulianova. Alessio Consorte: esiste una nave romana sommersa a circa 100 metri di profondità.

Durante la trasmissione “Di Pomeriggio” in onda su Rete 8 e condotta dalla giornalista Valentina Sacco, il regista Alessio Consorte ha svelato una scoperta mozzafiato: al largo di Giulianova,  esiste una nave romana sommersa a circa 100 metri di profondità.

Secondo le informazioni fornite da Consorte, la nave trasportava un carico considerevole di anfore, di cui alcune furono recuperate negli anni ’70 da motopescherecci della zona. Tuttavia, il relitto sarebbe ancora presente sul fondale marino, conservando probabilmente una parte significativa del suo carico e delle ricchezze trasportate.La presenza di una nave romana ben conservata e carica di tesori potrebbe aprire nuove prospettive di ricerca e studio nel campo dell’archeologia subacquea.

Alessio Consorte ha concluso la sua intervista con un invito alla cautela e al rispetto del sito archeologico, sottolineando l’importanza di condurre eventuali operazioni di recupero e studio in modo responsabile e nel pieno rispetto delle normative vigenti.



Presentata ieri al Kursaal la “Storia istituzionale di Giulianova” di Ottavio Di Stanislao.

Il Sindaco Jwan Costantini, il Vice Sindaco Lidia Albani ed il Presidente del Consiglio Comunale Matteo Francioni consegnano una targa all’autore in segno di stima e gratitudine per la poderosa ricerca svolta. E’ stata presentata ieri pomeriggio al Kursaal la “Storia istituzionale di Giulianova”, ultima fatica storiografica di Ottavio Di Stanislao, giuliese, già direttore dell’ Archivio di Stato di Teramo. In apertura dell’evento hanno portato i saluti istituzionali il Sindaco Jwan Costantini, il Presidente del Consiglio Comunale Matteo Francioni, il Vicario del Prefetto di Teramo Alberto Di Gaetano, la direttrice dell’ Archivio Di Stato di Teramo Valentina Carola. Presenti in sala, tra gli altri, il Vice Sindaco Lidia Albani, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Giulianova Capitano Nicolò Morandi, il Presidente dell’ Ente Porto Valentino Fabrizio Ferrante. La presentazione, ricchissima di riflessioni e di contributi visivi sulla storia giuliese, è stata moderata dal Direttore della Biblioteca e dei Musei Civici Sirio Maria Pomante. In apertura dei lavori, gli amministratori comunali hanno consegnato una targa ad Ottavio Di Stanislao in segno di riconoscenza per il lavoro di ricerca e approfondimento storico condotto, nell’arco di tanti anni, con perizia, completezza ed evidente passione.




STORIA ISTITUZIONALE DI GIULIANOVA: SABATO 6 APRILE, ORE 17, AL KURSAAL. ULTIMA FATICA EDITORIALE DI OTTAVIO DI STANISLAO.

Si terrà sabato 6 aprile 2024 alle ore 17 al Kursaal l’attesa presentazione ufficiale della ponderosa opera di Ottavio Di Stanislao dal titolo “Storia istituzionale di Giulianova. Dall’antico regime alla prima repubblica”, volume edito dalla casa editrice teramana Ricerche&Redazioni, realizzato in collaborazione con l’Archivio di Stato di Teramo, con il Patrocinio della Città di Giulianova.

Questo il programma dell’evento:

Saluti istituzionali

Jwan Costantini, Sindaco Città di Giulianova
Fabrizio Stelo, Prefetto di Teramo
Matteo Francioni, Presidente Consiglio Comunale
Umberto D’annuntiis, Consigliere Regione Abruzzo
Valentina Carola, Direttrice Archivio di Stato Teramo
Fabrizio Marinelli, Presidente Deputazione Abruzzese Storia Patria

Interventi

Federico Roggero, Sapienza Università di Roma
Sandro Galantini, Istituto Abruzzese Ricerche Storiche

Introduce e modera

Sirio Maria Pomante, Direttore Civici Musei e Biblioteca

Sarà presente l’autore

Ottavio Di Stanislao ci consegna «un’opera importante per Giulianova e per tutto il territorio che fa capo alla provincia di Teramo – scrive Valentina Carola, direttrice dell’Archivio di Stato di Teramo, nel suo Saluto –: quattro secoli di storia dell’amministrazione di una delle maggiori città del nord dell’Abruzzo. Il lavoro del dottor Di Stanislao va a colmare un vuoto storico e narrativo di notevole importanza; frutto di anni di studi e ricerche nei principali luoghi di conservazione del sapere della nostra provincia, è una ricostruzione accurata e puntuale della storia istituzionale della città rifondata da Giulio Antonio Acquaviva con la suggestione rinascimentale della città ideale, dall’Antico Regime agli anni ’90 del XX secolo. Un’opera preziosa che ricostruisce il  funzionamento della macchina amministrativa con dovizia di dati e particolari…»

«… Ogni tassello aggiunto, nella ricomposizione delle vicende che hanno segnato il profilo di Giulianova – aggiungono il sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, e il presidente del Consiglio comunale, Matteo Francioni nel loro saluto – risulta naturalmente prezioso. In questo caso, però, è evidente che il valore testimoniale del testo trovi ulteriore incremento nella sistematicità del metodo adottato per il reperimento dei contenuti e la selezione delle fonti. Nella Storia istituzionale di Giulianova viene data al lettore la possibilità di accedere a un tesoro di nozioni storiche inedite, di approfondimenti e dettagli che arrivano a implementare indiscutibilmente il corpus delle conoscenze documentali afferenti alla nostra città. Le istituzioni civiche, al di là delle inevitabili implicazioni tecnico-burocratiche, custodiscono storie familiari, raccontano di un passato amministrativo che è spina dorsale dell’identità cittadina. Conoscerne la storia significa comprendere appieno la sua fisionomia, certi di possedere gli strumenti per leggere consapevolmente tante alterne vicende, nel succedersi di stagioni a volte esaltanti, a volte critiche.»

«… Una storia locale, certo, – fa eco Federico Roggero, docente alla Sapienza Università di Roma, nella sua prefazione – indagata però ed esposta con criterio non localistico, ma scientifico, e nella quale si fondono i profili amministrativi, politici, economici: quelli che l’Autore, Ottavio Di Stanislao, direttore emerito dell’Archivio di Stato di Teramo, ha voluto racchiudere nell’aggettivo “istituzionale” con cui ha qualificato questa imponente “Storia di Giulianova”. (…) Il volume, fitto com’è, tra l’altro, di nomi, è dunque anche una storia di famiglie, e il lettore potrà sbizzarrirsi a trovare riferimenti a cognomi noti, verificandone la collaborazione con l’occupatore francese durante il Decennio, la adesione al Fascismo, l’assunzione di cariche pubbliche, la candidatura ad elezioni amministrative e politiche nell’età repubblicana, ecc. Il libro di Ottavio Di Stanislao costituisce dunque una ricca miniera di notizie per la storia di Giulianova, e certo diventerà un riferimento imprescindibile per quanti (auspicabilmente molti) vorranno cimentarsi, in futuro, nella ricostruzione della storia del territorio teramano, guardandola però – come ha fatto lui – dal lato delle fonti.»

STORIA ISTITUZIONALE DI GIULIANOVA
Dall’antico regime alla prima repubblica
di Ottavio Di Stanislao
Ricerche&Redazioni, Teramo 2024
ISBN 978-88-85431-77-5
17×24 | brossura cucita | 512 pp.
Prezzo di copertina € 40*

*Durante la presentazione la vendita del volume sarà curata dalla premiata Libreria Ianni di Giulianova




Giulianova. Presentata la X edizione del torneo memorial “Emilio Della Penna” 2024. Premi al mister Nicola Tribuiani e Circolo Colibrì

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Tra atleti, allenatori, accompagnatori, arriveranno a Giulianova, la settimana prossima, quasi in 5000. Il Torneo Memorial Emilio Della Penna, in programma dal 29 marzo al Primo aprile, conferma di essere l’evento calcistico più significativo e partecipato dell’anno. E gli anni, in questo 2024, sono dieci. La X Edizione del Torneo, non a caso, è stata illustrata questa mattina in Sala Buozzi. La presentazione, moderata dal giornalista Walter De Berardinis, ha visto la presenza del Sindaco Jwan Costantini e del patron dell’evento Giulio Ettorre. In platea, il mister per antonomasia Francesco Giorgini. I giovanissimi calciatori delle 143 squadre partecipanti si affronteranno, durante le feste pasquali, sui campi di Giulianova, Tortoreto, Mosciano, Alba Adriatica, Martinsicuro, Porto d’Ascoli. “ Una grande occasione di sport e socializzazione – ha detto il Sindaco Jwan Costantini – ed anche un formidabile veicolo promozionale, prezioso soprattutto perché capace di accendere i riflettori sul territorio in un periodo di bassa stagione”.
Nel corso della presentazione, sono stati assegnati anche quest’anno i premi “Orgoglio giuliese”, andato all’allenatore e uomo di sport Nicola Tribuiani, e “Leo Giannattasio”, attribuito ad Ambra Di Pietro ed Egidio Casati per il Circolo Colibrì. A loro, due opere originali dell’artista giuliese Edoardo Ettorre. Tanti i momenti di vera emozione: dal racconto per immagini dell’attività del Colibrì all’intervento di Stefano Giannattasio, dai ringraziamenti degli organizzatori alle parole commosse di Nicola Tribuiani.
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Giulianova. Renato Bontà, il marò giuliese scomparso in Tunisia durante la Seconda Guerra Mondiale

Renato Mario Vittorio Bontà nasce a Giulianova alle 4,00 del 29 gennaio 1921, in Via Marina (oggi Via Genova, 25), dal fabbro Pasquale Bontà (figlio di Giuseppe e Santa Candeloro) e Elvira Palestini ( figlia di Massimo e Cristina Di Carlo – famiglia di pescatori – la coppia si era sposata a Giulianova il 28 aprile 1913 alla presenza di due testimoni: Luigi Di Francesco, impiegato ferroviario e Guerino Palestini, marinaio). Sarà la 53enne Rachele Angelozzi, levatrice (il papà del nascituro era già in America), a registrare il bambino alla presenza del Sindaco, Giuseppe De Bartolomei e di due testimoni: Tommaso Lattanzi, 34enne, impiegato e Giuseppe Di Giuliano, 63enne, servente. Renato aveva tre sorelle: Dora, Clara e Lucia, quest’ultima sposata con il sarto Aurelio Rosi di Atri, anche lui morto in guerra contro la Russia (disperso durante la ritirata sul Don il 28 dicembre 1942). Il 17 luglio del 1920, il papà di Renato (Pasquale) si era imbarcato con il giuliese Raffaele Marà, sulla nave “SS Noordam” (transatlantico a vapore varato in Irlanda nel 1901) nella città di Boulogne-sur-Mer, comune francese nel nord della Francia e il 29 luglio 1920 sbarcano a Ellis Island (New York) per dirigersi nello stato Ohio, città di Columbus (qui viveva il fratello Attilio) e Raffaelle Marà a Philadelfia. Intanto Renato, il 15 dicembre 1939, a Teramo, viene cancellato dalle lista leva ( era il 3° nella lista leva di Giulianova del 1921) dell’esercito perché iscritto marittimo su comunicazione dell’ufficio marittimo di Pescara. L’11 febbraio 1940, nella sede di Ancona, viene arruolato nella Regia Marina Militare dal consiglio di leva per la ferma di leva di 28 mesi con le seguenti caratteristiche: alto 1,71, occhi grigi, colorito roseo, capelli castani ondulati, dentatura sana, professione pescatore, comportamento morale-politico-penale: buoni, nessun elemento; titolo di studio 5° elementare e celibe. Viene chiamato alle armi il 15 gennaio 1941 nel deposito del CEMM/CREM (Corpo Equipaggi Marina Militare/Corpo Regi equipaggi marittimi) con il grado di marò. Il 15 maggio 1943 non viene congedato perché l’Italia è in guerra. Renato Bontà, imbarcato sul dragamine M/B 209 o RD 209, risulterà disperso durante la Campagna di Tunisia ( durante l’ultima battaglia tra gli angloamericani e gli italotedeschi che portò alla perdita definitiva del nord-Africa): Il 7 maggio, gli alleati avevano preso Tunisi e il 9 gli americani prendevano Biserta. E’ possibile che Renato Bontà, dato per disperso da tutte le fonti ufficiali: Marina Militare, Stato Civile, Ministero della Difesa, ecc., sia morto (disperso) durante l’attacco via terra o via mare. Difficilmente possiamo pensare che sia morto in prigionia senza che le autorità del tempo (vedi CRI) non avevano mandato un dispaccio. A Roma, presso il Ministero, fu emessa la sentenza di comparizioni per morte presunta e successivamente arrivò la comunicazione ufficiale al comune di nascita per gli adempimenti formali. Oggi Renato è ricordato nella lapide dei caduti del mare in Piazza Dalmazia e nella lapide dei caduti della Seconda Guerra Mondiale all’interno del cimitero monumentale. Aveva solo 22 anni. La sorella Lucia, in quella tragedia della Seconda Guerra Mondiale, perderà il fratello Renato e il marito Aurelio di 33 anni, entrambi dispersi.

 

Walter De Berardinis

© giulianovanews.it




Unitre Giulianova. Il 6 marzo nuova lezione dello storico Sandro Galantini sulla storia del Kursaal. 

 

GIULIANOVA – Domani, mercoledì 6 marzo, alle ore 16 nel Kursaal di Giulianova Lido, lo storico Sandro Galantini illustrerà la storia proprio del Kursaal in occasione dei corsi organizzati dall’Università della terza età e del tempo libero per l’anno accademico 2023-2024.

Attraverso un ricco corredo di immagini, verranno ripercorse le vicende che consentirono a Giulianova, apertasi precocemente al turismo balneare, di dotarsi nel 1913 di un grandioso edificio adibito a Club estivo, il Kursaal appunto, divenuto subito un punto di riferimento mondano per i numerosi turisti che già allora affollavano la spiaggia per i “bagni marini”.

Il vero excelsior si ha però nel 1929, allorché su progetto del noto architetto Antonio Petrignani si realizza la sopraelevazione dell’edificio, che pure era stato il primo in cemento armato nella zona, facendone un lussuoso hotel, vero cuore pulsante del bel mondo negli anni Trenta.




Giulianova. Sala Buozzi al completo e grande apprezzamento per l’incontro organizzato ieri dall’ Associazione Fare Giulianova “ Andrea Acquaviva. Il conte fotografo a Giulianova tra Otto e Novecento”.

Immagini di una Giulianova che non c’è più sono di assoluto interesse. Se poi ad illustrarle è Sandro Galantini, il successo di un incontro sull’argomento è assicurato. Era strapiena, infatti, ieri,  la sala Bruno Buozzi ,dove alle 18 si è tenuta la conferenza “ Andrea Acquaviva. Il conte fotografo a Giulianova tra Otto e Novecento”, organizzata dall’ Associazione giovanile Fare Giulianova.  Relatore, come detto, lo storico Sandro Galantini. Il suo intervento è stato preceduto dal saluto del Sindaco Jwan Costantini, del Vice Sindaco Lidia Albani, del Console regionale dell’ Abruzzo del Touring Club Elio Torlontano e del direttore dell’ Istituto Ricerche storiche di Teramo Ottavio di Stanislao. Nelle parole del Presidente di Fare Giulianova, Andrea Marà, tutto l’entusiasmo per un’iniziativa che ha caratterizzato in senso culturale un’originale e vitale proposta associativa. Moderato da Azzurra Marcozzi, l’incontro ha dato la possibilità di godere di un patrimonio fotografico preziosissimo, messo generosamente a disposizione dal collezionista Marco Marà.




Sabato prossimo, 13 gennaio, al Kursaal, la presentazione del libro sul monumento a Vittorio Emanuele II di Raffaello Pagliaccetti “Giulianova e il “colosso di bronzo””

Sabato 13 gennaio, alle ore 17, al Kursaal di Giulianova Lido, si terrà la presentazione di “Giulianova e il “colosso di bronzo””, volume pubblicato dall’associazione “D’Archivio Cultura”, che ha organizzato l’evento con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, in occasione dei 130 anni dall’inaugurazione dell’importante monumento a Vittorio Emanuele II, opera dello scultore Raffaello Pagliaccetti.

Porgeranno i saluti istituzionali il sindaco Jwan Costantini, Antonio David Fiore della Sovrintendenza Abap Teramo-L’Aquila, l’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, il fondatore e direttore scientifico del Gruppo Medico D’Archivio Claudio D’Archivio, che generosamente ha donato alla città il restauro del monumento, eseguito lo scorso anno, e la curatrice del volume Letizia D’Archivio, presidentessa dell’associazione “D’Archivio Cultura”.
Interverranno gli autori Sandro Galantini, storico, Sirio Maria Pomante, direttore del Polo Museale Civico, Valentina Muzii, restauratrice, nonché il fotografo Giancarlo Malandra, autore delle fotografie e del video che documentano le fasi del restauro. Presente anche il collezionista Marco Marà, cui si deve il folto apparato iconografico d’epoca riguardante il monumento e la piazza, impreziosito con alcune immagini inedite.
Modera Cinzia Falini, responsabile della biblioteca “P. Serafino Colangeli”.
Il volume, che per decisione del Gruppo Medico D’Archivio e dell’associazione “D’Archivio Cultura” verrà donato ai presenti al termine dell’evento editoriale, intende dare conto della complessità delle operazioni di restauro poste in essere e delle scelte concretamente operate. “Giulianova e “il colosso di bronzo”” vuole anche fornire, tramite lo scritto dello scomparso Francesco Tentarelli recante la trascrizione di una “memoria” manoscritta del celebre scultore giuliese, e attraverso gli eloquenti saggi di Galantini e Pomante, aspetti inediti o poco noti, approfondimenti di carattere storico-artistico, nuove acquisizioni, insomma, le migliori coordinate entro cui collocare, esaminare e rendere intelligibile la complessa vicenda del Vittorio Emanuele II di Giulianova e del suo autore.




La Cappella De Bartolomei con le opere di Raffaello Pagliaccetti torna ai Musei civici per i prossimi trent’anni. Firmata questa mattina la convenzione con gli eredi proprietari.

Alla presenza del Sindaco Jwan Costantini, dell’assessore alla Cultura Paolo Giorgini, del dirigente dell’Area IV Andrea Sisino e del direttore dei Musei Civici Sirio Maria Pomante, è stata firmata questa mattina la convenzione che attribuisce al Comune di Giulianova il diritto d’uso della Cappella De Bartolomei, in piazza della Libertà. L’accordo, atteso da anni e sottoscritto dagli eredi De Bartolomei, fa sì che la cappella, inserita definitivamente nel sistema del Polo Museale, rientri in maniera nuova nei beni a disposizione della città, non più con il pagamento di un canone di affitto. Fondamentale, ovviamente, la disponibilità degli eredi, che hanno compreso le ragioni alla base di questo indispensabile passaggio amministrativo. Dal canto suo, il Comune assume su di sé gli interventi ordinari e straordinari di cui la cappella ha estrema necessità. L’atto, inoltre, suggella l’ attività di valorizzazione dell’opera artistica di Raffaello Pagliaccetti, dopo il restauro, su iniziativa privata, del Monumento di piazza della Libertà.
“Ringrazio gli Uffici Cultura dell’Area IV – sottolinea l’assessore Paolo Giorgini – che con determinazione hanno portato avanti una lunga e complessa interlocuzione, permettendo il raggiungimento dell’obiettivo. Da oggi, il patrimonio artistico di Giulianova è più ampiamente fruibile, mentre si apre una nuova pagina nell’attività di recupero dei punti di interesse culturale del nostro centro storico”.
“Questo nuovo accordo aggiunge un fondamentale tassello all’attività di tutela e di valorizzazione dei nostri musei che tornano ad offrire uno sguardo completo sull’opera artistica di Raffaello Pagliaccetti – afferma il direttore dei Musei Civici Sirio Maria Pomante – e giunge, inoltre, dopo il decreto del 2020 con cui la Commissione per il patrimonio culturale dell’Abruzzo, ha deliberato il riconoscimento dell’interesse culturale particolarmente importante della cappella, ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio”.
Anche gli eredi della famiglia De Bartolomei hanno espresso la loro soddisfazione per un accordo che garantisce adeguata manutenzione al monumento e lo mette definitivamente a disposizione della città.

Note storiche e artistiche:
La piccola chiesa fu fatta costruire nella seconda metà del 1800 dall’ingegner Gaetano De Bartolomei, per onorare la memoria di suo zio Angelo Antonio Cosimo De Bartolomei, del fratello Luigi e del padre Giovanni. Si pensa che il progetto della cappella gentilizia sia stato redatto nel 1868 dallo stesso ingegner De Bartolomei su bozzetto di Raffaello Pagliaccetti, del quale fu grande amico e mecenate, e che i lavori e la messa a punto siano stati poi seguiti dall’architetto teramano Lupi che effettuerà delle variazioni. La chiesa venne consacrata il 22 agosto 1876. L’interno della piccola cappella è arricchito da un altare nell’abside e dalle tre belle opere in marmo dell’artista giuliese Raffaello Pagliaccetti: quella più importante è il cenotafio dedicato ad Angelo Antonio Cosimo De Bartolomei realizzato tra il 1873 ed il 1876, capolavoro del maestro. Gli altri due monumenti, nel vestibolo d’ingresso, ricordano Luigi De Bartolomei, aiutante maggiore della Guardia Nazionale, e l’altro Giovanni De Bartolomei, rispettivamente fratello e padre fratello del committente, l’ingegner Gaetano. La Cappella gentilizia De Bartolomei (San Gaetano da Thiene), dunque, per la sua architettura, per le sue caratteristiche tipologiche e costruttive e materiche, per il suo inserimento urbanistico, e per le opere d’arte in essa contenute si configura come uno degli elementi qualificanti della Piazza della Libertà, fulcro del fervore economico e sociale, nonché culturale, di Giulianova dopo l’Unità d’Italia.




Mercoledì, 20 dicembre, convegno in Sala Buozzi sulle vicende storiche riguardanti Giulianova Alta e Giulianova Lido. Interventi degli storici Ottavio Di Stanislao e Sandro Galantini

Mercoledì prossimo, 20 dicembre, alle 18.30, in Sala “Buozzi” a Giulianova Alta, su iniziativa dell’Associazione Culturale “Obiettivo Giulia_Nova”, si terrà il convegno “Dalla “Rocca” alla “Marina” : evoluzione di una città”. L’incontro sarà una preziosa occasione di approfondimento del processo storico che portò, dopo il 1863, alla nascita e quindi allo sviluppo dell’attuale Giulianova Lido. Di particolare interesse, l’analisi dei suoi rapporti con Giulianova Alta nel corso del tempo, tra progettazioni urbanistiche e dinamiche espansive. Dopo il saluto del sindaco Jwan Costantini e l’introduzione di Fabrizio Bonaduce, Presidente dell’associazione, moderati da Sara Palladini, interverranno Ottavio Di Stanislao, direttore emerito dell’Archivio di Stato di Teramo, che parlerà di Giulianova tra il periodo postunitario e l’età giolittiana. Quindi, lo storico Sandro Galantini, dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche, illustrerà le vicende urbanistiche cittadine dal 1922 al 1940. Conclusioni affidate all’assessore ai Lavori pubblici Giampiero Di Candido.