“IL PROFESSORE D’ORCHESTRA PIERO RAFFAELLI METTE IN MUSICA LA POESIA DELL’ALPINO SCIULLO “LA CAMPANA DELL’AMICIZIA” DEDICATA A MONTE PIANA E LA DONA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SERGIO MATTARELLA”

Sorpresa per il Capo Gruppo A.N.A di Monguelfo Roberto Ballini che ha espresso viva soddisfazione per avere ricevuto dal Professore d’orchestra Piero Raffaelli di San Giorgio di Cesena uno spartito nel quale ha messo in musica la poesia dell’alpino abruzzese e socio decano Sergio Paolo Sciullo della Rocca, intitolata “La Campana dell’Amicizia” già presente in molti libri e testi specializzati, scritta in occasione del 70° anniversario dal termine della Prima Guerra mondiale dopo avere realizzato e donato la Campana dell’Amicizia sul Monte Piana sita nel Vallon dei Castrati tra la prima linea Italo – Austriaca. Giova ricordare che la campana venne inaugurata e benedetta il 31.07.1988 da Don Miche D’Auria Medaglia d’Argento al Valore Militare, cappellano degli arditi nella campagna di Russia, alla presenza di numerose Associazione Combattentistiche e d’Arma, del Soccorso Alpino al tempo coordinato dal Dott. Rolando Ruscelli di San Candido, di Alpini provenienti dalle varie località d’Italia e di alcuni reduci che combatterono a Monte Piana sia italiani e sia austriaci. Oggi la Campana degli Alpini a Monte Piana costituisce punto d’incontro e simbolo di quel campo di battaglia. La composizione in musica e parole è stata donata e presentata dal Prof. Raffaelli in occasione delle recenti festività natalizie al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella.

SPARTITO PROF RAFFAELLI.[1]




CASOLI (CH). Inaugurazione della Piazza della Memoria e Convegno di studi “Memoria e internamento civile nell’Italia fascista”

 

 

Il Comune apporrà una nuova Targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili ebrei stranieri, e degli “ex jugoslavi” sloveni e croati, che tra gli anni 1940 e 1943 furono internati nel campo fascista di Casoli. A seguire, il convegno internazionale di studi.

 

CASOLI: Il 27 gennaio 2018, nel Giorno della Memoria, il Comune di Casoli intitolerà Piazza della Memoria lo spazio antistante gli ex locali del Campo di concentramento di Casoli, con l’apposizione di una Targa contenente tutti i 218 nomi degli internati civili internati a seguito delle prescrizioni del Regio Decreto Legge n.°1728 del 17 novembre 1938 “provvedimenti in difesa della razza Italiana” e delle successive disposizioni restrittive. Dieci internati ebrei finirono poi uccisi nei campi di sterminio. Si tratta di un gesto simbolico per ridare, postumo, quel diritto di cittadini liberi, che il regime fascista aveva barbaramente cancellato.  Nel corso della mattina verrà conferita la cittadinanza onoraria allo scrittore Livio Sirovich che ha valorizzato i documenti conservati a Casoli relativi alla presenza sia dei prigionieri/internati ebrei stranieri e sia dei tanti civili sloveni e croati deportati in campi di concentramento e di internamento nel territorio italiano, e in specie abruzzese, dopo l’invasione del Regno di Jugoslavia nella primavera del 1941 da parte della monarchia e del Regime fascista italiano. Con il suo libro “Non era una donna, era un bandito”. Rita Rosani, una ragazza in guerra (Cierre edizioni 2014/2015) ha contribuito a far conoscere alcune delle vicende occorse a Casoli durante la guerra agli internati/deportati ebrei. Attraverso il ricorso a corrispondenze epistolari tra il 1940 e il 1943 e servendosi di interviste a testimoni dell’epoca, Sirovich ha saputo raccontare il comportamento della comunità casolana con competenza, manifestando anche un’insolita empatia con chi all’epoca fu travolto da vicende di imprevedibile tragicità. Il suo lavoro è stato uno dei punti di partenza, che hanno consentito a Giuseppe Lorentini, ideatore e responsabile del progetto di ricerca e documentazione on line sul Campo di concentramento di Casoli, di far rivivere attraverso il sito www.campocasoli.org parte della memoria storica del paese, favorendo una sorta di riconciliazione tra Casoli, incolpevole teatro delle sofferenze di molti internati, e le comunità allora ferite dai provvedimenti del regime.

 

La cerimonia si svolgerà nella mattinata del 27 gennaio 2018 dalle ore 9:00 alle 11:00 presso il Luogo della Memoria del Campo di concentramento di Casoli in Via Giuseppe Borrelli 14. Saranno presenti le autorità e la Neo-Presidente nazionale dell’ANPI, Carla Nespolo.

 

Nel pomeriggio seguirà, a partire dalle ore 15:00 presso il Teatro comunale in Piazza Brigata Majella, il Convegno di studi sul tema “Memoria e internamento civile nell’Italia fascista” che vede la partecipazione di importanti relatori di università italiane e di Bielefeld. Tale convegno rappresenta un momento di confronto storiografico attorno alle varie manifestazioni delle memorie e delle rimozioni repubblicane del ventennio fascista. Una prima sezione si concentrerà sulle specificità del caso italiano con l’intento di costruire un quadro di riferimento generale all’interno del quale poi discutere i vari casi di studio della seconda sezione, il cui focus sarà il sistema di internamento fascista.

 

Programma

 

Ore 15:00 Apertura del Convegno, saluto del Sindaco

               Dott. Massimo Tiberini

Ore 15:15 Introduzione dei lavori

                 Prof. Vito Gironda, Università di Bielefeld

Ore 15:30 “Fascismo e memorie pubbliche nell’Italia del dopoguerra”

                Prof. Alberto De Bernardi, Università di Bologna e Vicedirettore INSMLI

Ore 15:50 “La punizione dei crimini fascisti nell’Italia repubblicana”

Prof. Paolo Pezzino, Università di Pisa

Ore 16:10 “Media e uso pubblico della storia”

Dr. Michela Ponzani, storica e conduttrice televisiva Rai 3 e Rai Storia (annullato )

Ore 16:30 Pausa Caffè

Ore 17:00 “La memoria difficile dell’internamento civile fascista”

Prof. Carlo Spartaco Capogreco, Università della Calabria e Presidente della Fondazione Ferramonti

Ore 17:20 “L’internamento femminile e il campo di Lanciano”

Dott.ssa Annalisa Cegna, Università di Macerata e direttrice Istituto storico di Macerata

Ore 17:40 “I campi fascisti: il caso del campo di Casoli”

Dott. Giuseppe Lorentini, Università di Bielefeld, ideatore e curatore del progetto

www.campocasoli.org

Ore 18:00 Dibattito

                Conduce il Prof. Vito Gironda

Ore 19:00 Chiusura dei lavori

                 Prof.ssa Carla Nespolo, Presidente Nazionale ANPI

 

Le due iniziative rappresentano un primo risultato del lavoro di cooperazione tra l’amministrazione del Comune di Casoli e le Università di Bielefeld (Germania) e di Bologna, le cui attività sono coordinate da Giuseppe Lorentini. Lo scorso anno, il 27 gennaio 2017 in occasione della ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell’Olocausto, su iniziativa dello stesso Lorentini è stato ufficialmente rilasciato su internet il sito www.campocasoli.org. Si tratta di un progetto di ricerca e documentazione on line sul Campo di concentramento di Casoli attivo dal 1940 al 1943 in tre diverse sedi: i locali dell’ex Municipio, le cantine di Palazzo Tilli, poi lasciate per l’edificio adiacente allo stesso Palazzo della gentilizia famiglia Tilli. Il progetto consiste di un archivio digitale che consente l’accesso e la consultazione a fini della ricerca storica di oltre 4.000 documenti contenuti nei 215 fascicoli personali degli internati conservati presso l’Archivio storico del Comune di Casoli. Il fondo è stato ordinato attorno a una serie di aree tematiche e concettuali, che permettono una consultazione del materiale su diversi piani della ricerca storica; esso costituisce una fonte preziosa e rara nel nostro Paese per ricostruire e comprendere la struttura organizzativa e amministrativa di un campo di concentramento fascista. L’iniziativa nasce nell’ambito di accordi bilaterali tra l’Università di Bologna e quella tedesca di Bielefeld. Grazie al lavoro di Giuseppe Lorentini si dispone ora di una grande mole di materiale documentaristico confluito nel portale open access www.campocasoli.org. Il suddetto portale rappresenta un importante contributo didattico e di diffusione scientifica.

 

A seguito dell’uscita del sito www.campocasoli.org l’amministrazione comunale ha proposto il 3 aprile 2017 un primo atto concreto trasformando l’ex Municipio in Luogo della Memoria. A sua volta, la proprietaria del Palazzo Tilli, Dott.ssa Antonella Allegrino, ha poi intitolato la dependance settecentesca di Palazzo Tilli, Palazzina della Memoria. Dopo più di 70 anni, ha avuto così luogo per la prima volta la celebrazione delle dieci vittime della Shoah internate a Casoli dal 1940 al 1942, a seguito delle leggi razziste italiane del 1938 e del periodo bellico. La risonanza nazionale del lavoro di ricerca e documentazione di Lorentini ha permesso, ad esempio, a Miriam Hassid di riconoscere suo padre, Giuseppe Hassid, internato nel campo di concentramento di Casoli dal 1940 al 1941, e da li poi finito, attraverso varie detenzioni, nella risiera di San Sabba dove venne ucciso nel 1944.

 

 

Per maggiori informazioni:

 

info@campocasoli.orgwww.campocasoli.orghttp://www.comune.casoli.ch.it

 

Per una rassegna stampa:

 




Giulianova. MAS-Evento: una staffetta di lettura per la giornata della memoria.

 

Data: 27 gennaio 2018 – ore 17.00

Luogo: Museo d’Arte dello Splendore – Giulianova (TE)

Per informazioni: 085/8007157 – staff@museodellosplendore.it

giornata della memoria invito Giulianova MAS

La giornata internazionale della Memoria dedicata al ricordo dell’orrore della Shoah, fu stabilita il 27 gennaio con una risoluzione del 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La data del 27 gennaio fu scelta perché il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa entrarono nel più grande campo di concentramento tedesco, quello di Auschwitz.

L’Italia già cinque anni prima aveva approvato una legge composta da due brevi articoli. Il primo istituisce appunto ogni 27 gennaio la giornata della memoria al fine di ricordare la Shoah ma anche, “le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.”

Il secondo articolo stabilisce l’organizzazione di “cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione, in modo particolare nelle scuole di ogni ordine e grado, su quanto è accaduto al popolo ebraico e ai deportati militari e politici italiani nei campi nazisti in modo da conservare nel futuro dell’Italia la memoria di un tragico ed oscuro periodo della storia nel nostro Paese e in Europa, e affinché simili eventi non possano mai più accadere.”

Il Museo d’Arte dello Splendore sente la necessità, in questo particolare momento storico, di contribuire, per quanto gli è possibile, al ricordo di questa orribile tragedia, organizzando un pomeriggio in cui verranno coinvolti, in una sorta di staffetta di letture, molti cittadini, in cui la musica sarà l’amalgama memorizzante e l’arte ancora una volta un’occasione per riflettere.

Immagine-logo del pomeriggio sarà l’opera del M° Sandro Melarangelo Cristo ad Auschwitz, presentata da Marialuisa De Santis.

Parteciperanno p. Simone Calvarese, padre guardiano del Convento dei Frati Cappuccini di Giulianova, il sindaco Francesco Mastromauro, il M° Sandro Melarangelo, il Direttore tecnico-scientifico del Polo Museale Civico di Giulianova Sirio Pomante, le dirigenti scolastiche Carmen Di Odoardo e Angela Pallini, per l’Associazione GAMA Daniele Di Massimantonio, per il Rotary club Eva Galli, per l’Associazione Musicale Gaetano Braga Patrizia Pierabella e tantissimi altri ancora.

La parte musicale sarà affidata all’Associazione Musicale Orchestrale I Sinfonici.

La manifestazione si svolgerà sabato 27 gennaio alle ore 17.00 presso il Museo d’Arte dello Splendore

 




OTTO FRANK, PADRE DI ANNA di David de Jongh-Anteprima per l’Abruzzo (per il Giorno della Memoria)

 

rassegna “il giovedì…DOCUDÌ   cinema documentario al museo Colonna

dal 28 dicembre 2017 al 10 maggio 2018 presso il Museo d’arte moderna Vittoria Colonna in via Gramsci 1, Pescara

INFO, sinossi, schede, trailer alla pagina http://www.webacma.it/docudi-2017 e sulla pagina Facebook http://www.facebook.com/AssociazioneACMA

 

 

Giovedì 25 gennaio 2018 ore 17.30
(per il Giorno della Memoria)

Anteprima per l’Abruzzo

OTTO FRANK, PADRE DI ANNA di David de Jongh

In ricorrenza del Giorno della Memoria, sarà proiettato il film di David de Jongh dal titolo: ‘Otto Frank, padre di Anna”. (Paesi Bassi, 2010, 75’)

La storia di Anna Frank la si conosce fin troppo bene, ma è quella del padre, a lei devotissimo, a restare per lo più sconosciuta.
Ad accendere i riflettori sulla vita di Otto ci pensa il docufilm, come un puzzle di ricordi, fatto di tanti piccoli pezzi, che viene messo assieme in una sequenza serrata e commovente.
“Voglio continuare a vivere anche dopo la mia morte”, scrive Anna, che riuscì nell’intento per voce e mano del padre, Otto Frank, testimone e militante della memoria fino in ultimo.

Presentato al “International Documentary Filmfestival Amsterdam” e al “San Francisco Jewish Film Festival”. Sito ufficiale http://www.pvhfilm.nl/ottofrank

Evento Fb https://goo.gl/kv2egu

Locandina http://www.webacma.it/wp-content/uploads/2017/03/2018_01_25_docudì_otto_frank.jpg

Manifesto http://www.webacma.it/wp-content/uploads/2017/03/2018_01_25_Otto-Frank-padre-di-Anna-Docudì.jpg

Trailer https://youtu.be/3vjajGBdsSk

Comunicato Stampa http://www.webacma.it/wp-content/uploads/2017/03/2018_01_17_ComStampa_Docudi_3.pdf

Press-Kit http://www.webacma.it/wp-content/uploads/2017/03/Press-Kit.pdf

Intervista ad Otto Frank, sulla pubblicazione del diario della figlia Anna, conduce Arnoldo Foà (RAI STORIA, 1967) https://youtu.be/GArypwLs5TM

 

L’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e l’associazione A.C.M.A. (Associazione Cinematografica Multimediale Abruzzese), in collaborazione con il Festival del documentario d’Abruzzo – Premio internazionale Emilio Lopez, hanno organizzato la rassegna “il giovedì…DOCUDÌcinema documentario al museo Colonna”.

 

La Rassegna si svolge a Pescara presso il Museo d’arte moderna Vittoria Colonna in via Gramsci 1 e cercherà di garantire il più possibile la presenza in sala dei registi e autori delle opere. Le proiezioni saranno gratuite e aperte al pubblico, e si svolgeranno nel periodo dicembre 2017 – maggio 2018.

I documentari sono stati selezionati tenendo conto non solo del tema affrontato ma anche delle loro caratteristiche strettamente cinematografiche. Si è cercato di scegliere opere di qualità, rivolgendo un’attenzione particolare di volta in volta alle tematiche diverse che spaziano dall’arte al sociale, dalle problematiche ambientali alla multicultura, al documentario d’inchiesta.

Le proiezioni della rassegna proseguiranno sino al 10 maggio 2018, tutte di giovedì, con il seguente calendario:

–  8 febbraio 2018 ore 17.30AL DI LA’ DELL’UNOdi Anna Marziano

–  22 febbraio 2018 ore 17.30da definire

8 marzo 2018 ore 17.30LOOKING FOR FLOWERS IN ISLAMABADdi Simona Seravesi e Nicola Lucini(per la giornata internazionale della donna) saranno presenti gli autori Simona Seravesi, Nicola Lucini e Antonella Bertolotti

–  22 marzo 2018 ore 17.30APPENNINOdi Emiliano Dante (sarà presente il regista)

–  5 aprile, 19 aprile e 10 maggio 2018 ore 18.00 da definire

Qualche giorno prima della proiezione verrà inviata una Newsletter con indicati titolo e scheda del film in programma. L’Associazione invita a utilizzare la mail info@webacma.it per farsi inserire tra i destinatari della Newsletter e per comunicare come si preferisce riceverla. Ovvero se tramite email (indicandola) o tramite WhatsApp (indicando il numero di telefono).

L’Associazione ricorda che in occasione delle proiezioni è possibile Iscriversi / Rinnovare l’iscrizione alla Associazione ACMA per l’anno 2018.

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Otto Frank, padre di Anna – Otto Frank, father of Anne di David de Jongh

Paesi Bassi – 2010 – 75′

Anteprima regionale

Sopravvissuto ad Auschwitz, nel giugno del ‘45 Otto Frank ritorna ad Amsterdam, dove entra in possesso del diario della figlia Anne, morta solo pochi mesi prima.

“Quello che leggo” – racconta – “è così emozionante, ed è per me una rivelazione: in queste pagine scopro una Anna completamente diversa dalla bambina che ho perso”.

Gli amici ne sono profondamente commossi, e insistono perché lo pubblichi. Come unico superstite della famiglia Otto sente tutta la responsabilità di rendere pubblico il diario: cosa fare delle parti che Anne intendeva restassero private, delle scene sessualmente esplicite, dei diverbi tra Anne e la madre? Attraverso la lettura e l’edizione Otto sviluppa un nuovo rapporto con Anne, consacrando il resto della sua vita alla memoria della figlia, fino a rendere Il diario di Anna Frank uno dei libri più letti al mondo.

#AnnFrank #Shoah #giornatamemoria2018 #antisemitismo

#ACMA #Docudì #AbruzzoDocFest




Teramo. Archivio di Stato di Teramo: “I ragazzi del ’99” il racconto sui coetanei di un secolo fa. Progetto della V G del Liceo Scientifico “A.Einstein” di Teramo

Evento presso l’Archivio di Stato di Teramo, 18 gennaio 2018, ore 16,00

Alternanza scuola -lavoro .Progetto realizzato dagli alunni della classe V G del Liceo Scientifico ‘A.Einstein ‘di Teramo.

Saluti istituzionali: Carmela Di Giovannantonio, direttore Archivio di Stato di Teramo; Clara Moschella, dirigente Liceo Scientifico A.Einstein.

Interventi: gli alunni della classe V G Liceo Scientifico A.Einstein; Coro del Liceo Scientifico A.Einstein diretto dal prof Ettore Sisino; Paolo Iacone, autore del libro i caduti e dispersi di Castellalto nella 2° guerra mondiale.

Ingresso libero

I ragazzi del ’99




Pescara. 1917 L’anno della Rivoluzione Presentazione del volume di Angelo D’Orsi, martedì 16 gennaio 2018

 

 

“1917 L’anno della Rivoluzione” è il titolo dell’ultimo lavoro di Angelo D’Orsi, ordinario di Storia del pensiero politico dell’Università di Torino, che sarà presentato martedì 16 gennaio 2018 alle ore 17.00 nella sala convegni della Fondazione Pescarabruzzo in una conferenza organizzata dalla Fondazione Brigata Maiella.

1917

Dialogheranno con l’autore: Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Brigata Maiella, Gianni Melilla, dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati e Piero Nicola Di Girolamo, membro del Comitato scientifico della Fondazione, nonché docente dell’Università di Teramo. La presentazione sarà moderata dal giornalista Rai Antimo Amore.

 

La tesi di Angelo D’Orsi è che nell’evento-cesura della Grande guerra, il 1917 sia stato “L’anno della Rivoluzione”, non soltanto nell’accezione politica, legata alla trasformazione in Russia della conflitto imperialista in Rivoluzione, ma in virtù del cambiamento radicale apportato alla Guerra stessa.

Il mondo dell’economia non fu più lo stesso dopo il 1917: il conflitto produsse la riorganizzazione dell’apparato produttivo introducendo lo strapotere delle lobby industriali e la dilatazione dell’intervento statale che assunse dimensioni incomparabili rispetto al modello liberale ottocentesco. Il potere esecutivo si rafforzò a spese degli organismi rappresentativi, poco adatti, per loro natura, alle esigenze di rapidità e segretezza nelle decisioni imposte dallo stato di guerra. E i poteri dei governi furono a loro volta insidiati dalle autorità militari e dal dominio incontrastato degli Stati maggiori. La censura e la sorveglianza sui cittadini sospetti di “disfattismo” si diffusero.
Il 1917 fu infatti anche l’anno della speranza che la guerra cessasse, a prescindere dagli esiti politici. Dappertutto si intensificarono le manifestazioni di insofferenza popolare, gli scioperi operai, gli ammutinamenti dei reparti combattenti, specie della fanteria, falcidiata dalla combinazione micidiale tra la vecchia dottrina militare e la nuova tecnologia in grado di trasformare ogni assalto in una carneficina. Lo smarrimento, la paura, la disperazione delle popolazioni civili e militari si intrecciano in una situazione apocalittica che lasciò spazio alla ripresa dell’irrazionale. Tra le pagine del libro risuona l’invito di Benedetto XV a porre fine all’“Inutile strage”, in un’espressione che sembra riecheggiare le formule delle Sinistre europee, rimaste impotenti, nella divisione tra il pacifismo delle correnti riformiste e il disfattismo rivoluzionario dei gruppi radicali, di fronte alla follia della guerra.

 

Angelo D’Orsi racconta con lucidità la storia del vissuto dei protagonisti in guerra, intessendo abilmente la propria narrazione nel rapporto tra lo “Stato legale” e “Stato reale”: ne emerge un libro denso, in cui si analizzano, mese per mese, in chiave storica, politica, economica e sociale, i principali avvenimenti del 1917. Un anno che l’autore indica come decisivo per il passaggio violento e irreversibile dell’Occidente alla modernità.




Giulianova. Liberato Barlafante, il Fante tornato per la Patria.

Liberato Barlafante, il fante tornato per la Patria. Nasce a Giulianova il 20 ottobre 1886, alle ore 16:30, nella casa posta in Via Madonna, al civico 26, da Antonio (Giulianova, 6 maggio 1847) e Maria Giuseppe Attili (Giulianova, 1858 / Brasile, 29 xxxx 1910). Due giorni dopo viene registrato all’anagrafe dall’Assessore anziano, Ing. Giuseppe De Martiis e dai testimoni: il 41enne Raffaelle Dal Nunzio e il 33enne Emidio Paolone, entrambi proprietari. La Famiglia Barlafante era numerosa, oltre a Liberato, erano nati altri 7 figli: Splendora, 1882; Domenico, 1884; Pasquale, 1885; (il già citato Liberato 1886); Raffaele, 1888; Maria Amalia, 1890; Scolastica, 1893 e Ottavio, 1897. Grazie al contratto firmato il 23 marzo 1901 dal governo dello stato di San Paolo e Josè Antonio Dos Santos, si aprono le porte alla famiglia Barlafante per emigrare in Brasile. Grazie al nuovo decreto “Prinetti” del 1902, per gli italiani in cerca di fortuna e per non essere ricattati dai possidenti delle Fazendas di caffè, vengono applicate delle severe normative circa il pagamento anticipato di tutto il viaggio. Nei primi di gennaio del 1902 l’intera famiglia giuliese (10 persone) parte alla volta di Genova. Prendono posto sulla nuovissima nave mercantile-passeggeri “Orléanais” (varata nel 1901) della Société Générale des Transports Maritimes à Vapeur (SGTM – fondata nel marzo 1865 da Paulin Talabot (1799-1885)). Il 30 gennaio 1902, dopo circa 20 giorni di navigazione, arrivano al porto di Santos in Brasile con destinazione la città di Dobrada, nello stato di San Paolo. All’ufficio immigrazione verranno registrati con il numero di famiglia 1465: Antonio, 54anni; Maria, 44anni; Splendora, 20anni (si sposerà con Michele Cianchini nato il 9 ottobre 1884); Domenico, 18anni; Pasquale, 16anni (poi emigrerà in Argentina); il già citato Liberato, 15anni; Raffaele, 13 anni (emigrerà in Argentina, poi tornerà a Giulianova per sposarsi con Maria Giuseppa Galiffa (1896) il 31 luglio 1919 ed infine si trasferirà a Columbus in Ohio USA); Maria Amalia, 11 anni (nata il 13 agosto 1890/2 luglio 1961, si sposerà con Pietro Zecchinel nato il 12 maggio 1883, andrà a vivere a Monte Alto); Scolastica, 9anni (si sposerà con l’altro fratello Cianchini) e Ottavio, 5anni (si sposerà con Paloni ed andrà a vivere a Fernandopolis). Insieme alla famiglia Barlafante si unisce anche la famiglia di Sante Marinelli e la moglie Rosa Mantoni ed i figli: Marianna, Gioacchino, Stella, Giuseppe, Albinia e Umberto. Per loro si aprirà una dura vita nelle fazendas di caffè del possidente Elisiário Ferreira de Camargo Andrade (Campinas, 1847 – fondatore dell’omonimo comune Elisiário dello stato di San Paolo).

Nel 1906 il distretto militare di Teramo convoca Liberato a visita di leva ma non si presenta perché all’estero e successivamente viene denunciato al Tribunale Militare di Ancona per diserzione.  Il 31 agosto 1914 (la 1° G.M. in Europa era scoppiata il 28 luglio 1914), tornato in patria dal Brasile, si presenta spontaneamente al distretto militare di Teramo per assolvere agli obblighi di leva; viene giudicato abile al servizio con le seguenti caratteristiche: alto 1,68 e torace 0,90, capelli castani e ondulati; occhi castani e colorito bruno. Il 1 settembre viene chiamato alle armi e il 2 giunge al 25° Reggimento Fanteria – Brigata Bergamo – 2 compagnia zappattore. Allo scoppio della 1° G.M. in Italia, la leva ordinaria, si tramuta in chiamata alle armi e il 24 maggio 1915 parte dalla sede di pace di Teramo per il fronte in Val Judrio. I primi mesi di combattimento, con notevoli perdite, i due reggimenti si attestano sul Santa Lucia e Santa Maria. Il 16 agosto, l’intera 7° divisione, attacca la collina del Santa Lucia fino a quota 588. Alle ore 14:00, durante l’ennesimo scontro, muore all’età di 28anni, il fante giuliese, uno dei 1600 morti tra i soldati della brigata da agosto a ottobre. Verrà sepolto sulle alture del Santa Lucia. A sottoscrivere l’atto di morte nel registro dello stato civile del suo reggimento saranno: il Caporale Paolo Brandini, il fante Giorgio Morre e il Sottotenente Leosi D’Angiò. La notizia ufficiale della sua morte arriverà a Giulianova il 20 ottobre 1916, un anno dopo la sua scomparsa, tramite il Ministero della Guerra da Roma. #unitiperlapatria

Sarebbe utile, per capire lo stato d’animo di questi ragazzi tornati dall’Argentina, Brasile e America del nord, per combattere contro gli austro-ungarici, vedere il film “Noi Eravamo” di Leonardo Tiberi, distribuito dall’Istituto Luce Cinecittà S.r.l. nel 2017.

Tre le medaglie alla memoria del giovane giuliese, nonostante il suo foglio matricolare risulti incompleto in alcune parti: guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con un solo anno di guerra 1915; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria; Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918. Il suo nominativo compare nell’Albo d’Oro dei militari italiani caduti della Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro di Francesco Manocchia “I Salmi della Patria”.

Liberato Barlafante

 

I Salmi della Patria di Francesco Manocchia stampato nel 1921

 

Walter De Berardinis

Liberato Barlafante




Giulianova. Prima guerra mondiale: Augusto Angelozzi, il marinaio morto alla fine del conflitto.

Augusto Angelozzi nasce a Giulianova il 10 agosto 1895 alle ore 4,30 in Via Porta Marina al civico 30, da Vincenzo Angelozzi e Splendora Maradonna. Solo il 14 agosto sarà registrato dalla 28enne levatrice Rachele Angelozzi alla presenza dei testimoni: il 43enne benestante Emidio Paoloni, il 46enne guardia municipale Girolamo De Benedictis e dell’Assessore più anziano Apollo Caravelli in sostituzione del Sindaco Francesco Acquaviva. Nel 1913, alla visita di leva, viene assegnato come marinaio alla Regia Marina Militare del compartimento di Ancona ed entra il 27 ottobre 1914. Finita la guerra, per le gravi patologie contratte al fronte, verrà messo in pensione. Il 22 agosto 1921, alle 11,30,  si unisce in matrimonio con Addolorata Addazi davanti al Sindaco, Giuseppe De Bartolomei.

Lapide del Duomo dove manca il nome di Augusto Angelozzi

La 19enne Addolorata Addazi era figlia di Pasquale Addazi e Carmina Feliciani. Presenziarono come testimoni: il 28enne agricoltore Giuseppe Di Massimantonio e il 63enne Giuseppe Di Giuliano. Il 21 gennaio 1933, ore 15,00, all’età di 37anni, morirà a Giulianova nella casa posta in Corso Garibaldi. Sarà il 28enne muratore Flaviano Addazi (cognato) e il 45enne giardiniere Francesco Di Donato a comunicare la scomparsa al comune LL presenza di due testimoni: il 58enne bracciante agricolo Giovanni Lamolinara e il 33enne bracciante agricolo Giovanni Di Donato.

I Salmi della Patria di Francesco Manocchia stampato nel 1921

Anche se non è presente nell’Albo d’Oro dei caduti della prima guerra mondiale e sulla lapide posta sulla facciata del Duomo di San Flaviano, fu proprio l’amico e concittadino giuliese, il giornalista Francesco Manocchia, a ricordare il povero Augusto nella 5° ristampa de “I Salmi della Patria” in occasione del 4 novembre 1935 stampato dall’editore catanese Giuseppe Intelisano.

Parte del libro I Salmi della Patria di Francesco Manocchia

Se i famigliari sono in possesso di documenti, foto e lettere, possono contattarmi all’indirizzo mail

walterdeberardinis@gmail.com

Walter De Berardinis

Corona sul Duomo di San Flaviano




Giulianova. Prima guerra mondiale: Umberto Luigi Leopoldo Albani un cannoniere nella grande guerra

Umberto, Luigi, Leopoldo Albani, nasce il 22 novembre 1894 a Giulianova in Via del Corso al civico 11 dal 40enne calzolaio Francesco e dalla calinga Adelaide Di Carmine. Solo il 26 novembre sarà registrato all’anagrafe alla presenza di due testimoni: Emidio Paolone 42enne benestante e Raffaele Del Nunzio 46enne proprietario. Nella visita di leva della sua classe 1894 a Teramo viene spostato nella classe 1895 per poi fare la leva nella Regia Marina Militare il 20 ottobre 1916. Giungerà al corpo il 27 ottobre 1916 con la qualifica di marinaio semplice. Era alto 1,72, occhi e capelli castani, sapeva leggere e scrivere, di professione pescatore. Il 30 dicembre 1916 passa ad allievo cannoniere e il 1 luglio 1917 passa cannoniere scelto ed il 7 agosto 1919 viene congedato.  Nello stesso anno entra nelle Ferrovie italiane a Pescara. Il 27 dicembre 1920 si unisce in matrimonio a Castellamare Adriatico (Pescara) con Sennura Pierina Patricelli. Dopo pochi anni, la moglie, morirà per malattia. Il 1 maggio 1925, forse per le condizioni di salute, viene assegnato al Corpo reali equipaggi del genio ferroviario per poi passare impiegato ferroviario il 20 ottobre 1929 a Pescara. Il 10 marzo 1928, a Giulianova, si unisce in matrimonio in seconde nozze con la 26enne giuliese Elena, Rosina, Giulia De Lucia alla presenza di due testimoni: il 29enne proprietario Concetto Ciafardoni e il 51enne commerciante Giulio De Martiis, oltre al delegato del Podestà, Domenico Maggi. Purtroppo non abbiamo trovato la data precisa di morte, ma dopo pochi anni morì a Pescara, oggi il suo nome è sulla lapide dei caduti posta sul Duomo di San Flaviano.

Purtroppo il suo nome non compare nell’Albo d’Oro della prima guerra mondiale e neanche nei Salmi della Patria di Francesco Manocchia, quasi sicuramente l’iscrizione sulla lapide giuliese deve intendersi come marinaio con gravi patologie contratte durante i quasi 4 anni di guerra. Altro problema riscontrato nel redigere la sua biografia sono la mancanza di dati certi sul curriculum militare della marina militare ad oggi introvabili.

I famigliari posso mettersi in contatto con il sottoscritto per ampliare la sua biografia

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Umberto Luigi Leopoldo Albani sulla lapide di San Flaviano

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia




Giulianova. Prima guerra mondiale: Biagio Abbondanza, disperso nella conquista del Monte Asolone (1.520 m.)

Biagio Abbondanza - foto Walter De Berardinis
(C) Biagio Abbondanza – foto  (R) Walter De Berardinis

In ricordo dei nostri caduti nella 1° guerra mondiale

Giulianova. Il soldato Biagio Abbondanza nasce a Giulianova il 2 febbraio 1883, alle ore 20:15, da Pasquale Abbondanza e Vincenza D’Ilio, entrambi agricoltori; sarà la stessa levatrice o/e mammina, Costanza Angelozzi, a dare la notizia in Comune per la registrazione del nascituro. Biagio, il 5 aprile 1913, nella vicina Mosciano Sant’Angelo, si unirà in matrimonio con Maria Crocetta Stipa. Nel 1901, nel distretto militare di Teramo verrà giudicato prima rivedibile e poi idoneo per il servizio di leva per la sua classe 1883, così verrà descritto: alto 1,54, capelli e occhi castani, di professione agricoltore, illetterato, idoneo con matricola 12490. Nel 1914 arriva la primogenita Splendora Abbondanza, nata il 26 febbraio 1914 a Mosciano Sant’Angelo poi trasferitasi a Morro D’Oro ed il 30 dicembre 1935 si sposa a Giulianova con Alfredo Gorgoretti.  Il 14 luglio 1915 nasce la secondogenita Carmina a Montepagano (Roseto degli Abruzzi) anche lei si trasferisce con la famiglia a Morro D’Oro, poi il 28 agosto 1923 tornerà a Giulianova. Intanto Biagio il 30 marzo 1916 viene messo rivedibile; il 5 maggio è lasciato in congedo illimitato; il 10 luglio parte per il fronte; il 29 luglio entra nel 59° reggimento di fanteria di stanza a Civitavecchia – parte della Brigata Calabria; il 7 novembre è in zona di guerra con la compagnia 353° mitraglieri Fiat con la dotazione della “Villar Perosa”, una pistola mitragliatrice – denominazione ufficiale. FIAT modello 1915.

(C) Walter De Berardinis - Foto Ufficiale dei caduti giuliesi
(C) Walter De Berardinis – Foto Ufficiale dei caduti giuliesi degli anni ’20

Dall’inverno del 1916 e fino al 13 gennaio 1917 parteciperà alla conquista di Cima Lana. Dal 13 gennaio 1917 viene spostato nella Brigata Caltanisetta e successivamente nel 21° reggimento di Fanteria della Brigata Cremona. Da questo momento in poi parteciperà alle battaglie per conquistare: l’Altipiano di Asiago; in particolar modo il Monte Ortigara e Monte Rasta; poi l’Altipiano della Bainsizza e Podlaka. Il 17 aprile 1917 nascerà il terzogenito Raffaele a Montepagano (Roseto degli Abruzzi) e successivamente si trasferisce con la madre a Morro D’Oro. Nel gennaio 1918, agli ordini del Colonnello Enrico Chiodi, inizia l’offensiva del Monte Asolone, ma dopo pochi giorni, nonostante l’alto valore dimostrato dal 21° e 22° reggimento fanteria, gli uomini devo arretrare. Purtroppo, nel combattimento del 14 gennaio 1918, il nostro Biagio Abbondanza, muore e rimane sul campo colpito da mano nemica. Il corpo non verrà mai più ritrovato. Oggi, il suo nome è iscritto nell’Albo d’Oro “Abruzzo e Molise” – (Vol II) del 1927 – Province: AQ – CB – CH – TE, Pagina: 1, Sub in Pagina:5, custodito presso l’Archivio di Stato di Teramo; sul monumento dei caduti posto sulla facciata del Duomo di San Flaviano; nella ristampa del libro di Francesco Manocchia “Quando C’Era la Guerra” della Artemia editrice e nella foto ufficiale stampata dopo la fine della guerra, edizioni degli anni ’20, ma solo il nome.

Abbondanza Biagio aveva anche una sorella, Mariagrazia Abbondanza, nata a Giulianova il 21 gennaio 1888, sposata con Pietro Di Pancrazio il 2 febbraio 1908 a Giulianova, poi morta il 9 maggio 1936.

Alla memoria, Biagio, è stato insignito della medaglia interalleata della Vittoria con Regio Decreto numero 1918 del 16 dicembre 1920; della medaglia a ricordo dell’Unità d’Italia con Regio Decreto 19 ottobre 1922 numero 1362; della medaglia a ricordo delle Guerre 1916-1917-1918 istituita con Regio Decreto del 21 agosto 1920 numero 563.

 

Ps. Se qualcuno conosce gli eredi di questo soldato può mettersi in contatto con il sottoscritto

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Monumento della Prima Guerra Mondiale a Giulianova
Monumento della Prima Guerra Mondiale a Giulianova

 

Questo è il primo caduto in ordine alfabetico, seguiranno altri medaglioni dedicati ai caduti giuliesi di tutte le guerre.

Libro Quando C’Era la guerra di Francesco Manocchia