Giulianova. Antonio Moscardelli, il diciannovenne morto a Battaglia Terme (Padova).

di Walter De Berardinis
Nasce a Giulianova il 16 giugno 1899, alle ore 10:50, nella casa posta in Via Provinciale, dal 25enne impiegato ferroviario, Orazio (nato a Torre dei Passeri il 2 luglio 1873 e residente a Monterotondo) e Zelinda Elide Adelina Pagliaccetti. Sarà l’Assessore anziano, Apollo Caravelli, a registrare il bambino alla presenza di due testimoni: Girolamo De Benedictiis, 52enne, guardia municipale e Biagio Mancini, 29enne, sarto; oltre alla levatrice, Costanza Angelozzi.
La famiglia, per motivi di lavoro, si trasferisce prima a Roma e poi a Piperno (oggi si chiama Priverno in provincia di Latina), il 9 settembre 1909. In età pensionabile, Orazio e la moglie, torneranno a Torre de Passeri.
Il 9 maggio 1917, per non essersi presentato nel distretto militare di Teramo, verrà denunciato per diserzione.
Il 21 maggio 1917, nel distretto militare di Frosinone, viene giudicato non idoneo per la guerra e il 2 ottobre, di nuovo rivisitato dalla commissione medica, torna abile. Il 5 novembre viene chiamato in guerra e il 17 novembre entra nel 45° Reggimento Fanteria – Brigata “Reggio”. Il 9 maggio 1918 arriva in prima linea. Il 29 settembre ottiene un mese di licenza e rientra il 29 ottobre, giusto il tempo di assaporare la sofferta vittoria italiana entrando a Cencenighe Agordino (Belluno). Il 19 novembre, colto da stato febbricitante, viene ricoverato nell’ospedale da campo numero 214 dislocato a Battaglia Terme (Padova).
Il 22 novembre 1918, alle ore 16,00, muore all’età di 19 anni per influenza – broncopolmonite e sepolto nel locale cimitero di Battaglia Terme (Padova).
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano a Giulianova e nel libro “i salmi della Patria” di Francesco Manocchia.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria



Giulianova. Giovanni Montini, il fante giuliese sepolto a Medana (Slovenia).

di Walter De Berardinis
Nasce il 9 marzo 1892, alle ore 14:00, nella casa posta in Via Marina, da Biagio e Marianna Franchi. Il giorno successivo sarà l’Assessore Anziano, Apollo Caravelli, a registrare il bambino alla presenza di due testimoni: Emidio Paolone, 39enne, benestante e Alfonso Nespeca, 24enne, contabile.
Il 21 gennaio 1912 viene giudicato abile alla visita medica nella Capitaneria di porto di Ancona. Successivamente, riformato dalla Regia Marina, viene di nuovo sottoposto a visita medica in base al Decreto Luogotenenziale numero 443 del 16 aprile 1916 e riconosciuto abile e arruolato nella 1° Categoria il 10 giugno 1916. Il 23 luglio entra nel 52° Reggimento Fanteria – Brigata “Alpi”. Il 12 ottobre viene trasferito nel 129° Reggimento Fanteria – Brigata “Perugia” e il 6 giugno 1917 nel 263° Reggimento Fanteria – Brigata “Gaeta” – 11° Compagnia, già posizionata sul Monte Debeli. La Brigata, dopo un periodo di riposo, rientra in linea a Castagnevizza del Carso, probabilmente in questo luogo verrà ferito gravemente. Ricoverato nel vicino ospedale da campo numero 025 (100 posti letto), muore all’età di 25 anni, il 21 luglio 1917, alle ore 22:15. Verrà sepolto nel cimitero di Medana (Slovenia). Nell’ospedale da campo erano presenti: Madio Mengoli, gestione registro stato civile del campo; dott. Costanzo Zoli, medico curante; Don Giuseppe Garlandi, Cappellano Militare; Angelo Manava e Nicola Falcucci, soldati; Luigi Cumpo, direttore dell’ospedale.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra e sulla lapide del Duomo di San Flaviano a Giulianova.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria



Acton Morin Montebello, il giovane giuliese tornato a morire nella sua città.

Nasce a Giulianova il 21 febbraio 1899, alle ore 4:10, nella casa posta in Via Marina, dal 29enne Antonio (Industrioso) e Rosa Pomante. Il 24 febbraio sarà il Sindaco, Francesco Ciafardoni, a registrare il nascituro alla presenza di due testimoni: Luigi Petrini, 23enne, impiegato e Luigi Michini, 47enne, industrioso.
II 23 novembre 1917 verrà giudicato abile alla guerra dal distretto militare di Teramo, ma nei servizi sedentari, su decisione del direttore dell’Ospedale militare di Chieti dopo averlo visitato il 13 ottobre. Il 15 gennaio 1918 viene chiamato in guerra e arriva nel 104° Battaglione di Milizia Territoriale. Nell’aprile entra nel 3° Reggimento telegrafisti e il 14 maggio arriva in prima linea. Il 27 luglio, per il riacutizzarsi di una malattia, viene ricoverato e mandato in convalescenza a Giulianova.
La morte
Il 1 maggio 1919, alle ore 9:00, nella casa che condivideva con entrambi i genitori (Via Marina), muore all’età di 20 anni. Sarà Biagio Castorani, 50enne, calzolaio e Domenico Gatti, 35enne, Carabiniere, a comunicare al Sindaco l’avvenuto decesso del giovane meccanico. Il 2 maggio, Don Celestino Colli, parroco del Duomo di San Flaviano, celebrò il funerale.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria



Giulianova. Giovanni Mario Marcello Moggia, il soldato di Vercelli morto nell’ospedale civile

Nasce a Vercelli il 16 gennaio 1892, alle ore 1:00, nella casa posta sulla Strada Statale per Torino, da Pietro e Teresa Musso
Il 6 luglio 1912 viene giudicato idoneo al servizio di leva dal distretto militare di Vercelli e il 20 luglio 1913 viene chiamato alle armi. Il 22 luglio entra nel 53° Reggimento Fanteria – Brigata “Umbria” e il 20 dicembre termina il servizio.
Il 19 febbraio 1914 si unisce in matrimonio con Letizia Giacinta, nata a Vercelli il 6 novembre 1893.
L’11 maggio 1915 viene richiamato alle armi tramite il Regio Decreto del 22 aprile 1915 (circolare riservata n° 555 del Ministero della Guerra – Direzione Generale Leva e Truppa) ed inviato nel deposito di Ivrea del 162° Reggimento di Milizia Mobile. Il 22 maggio arriva sull’Altipiano d’Asiago e il 30 maggio attacca gli austroungarici a Passo di Vezzena, bosco del Marcai e Costesin; ad agosto Valle Scuro e Valle Rio Torto fino alla fine dell’anno, alternando sconfinamenti in territorio nemico e perdite di posizioni. Il 1916 inizia con le stesse posizioni dell’anno precedente e il 4 febbraio conquista la località “Forcella”. Il 15 maggio inizia la “Strafexpedition” degli austroungarici contro l’Italia (la spedizione punitiva austriaca nel trentino), metà Brigata viene decimata e vengono persi i presidi conquistati l’anno precedente, nel ripiegamento il fante Moggia viene catturato prima di mezzogiorno sul Monte Costesin dagli uomini della 22° Divisione austriaca. Il giorno stesso verrà internato in un campo di concentramento dell’Impero. Il 30 novembre 1918, all’indomani dell’armistizio di Villa Giusti, verrà liberato e ricoverato nell’ospedale di riserva di Giulianova.
La morte
Il 5 dicembre 1918, alle ore 8:00, cessava di vivere il fante del 162° Reggimento Fanteria – Brigata Ivrea. Il giorno successivo, Don Celestino Colli, celebrò il funerale nel Duomo di San Flaviano.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria #vercelli



Giulianova. Berardo Mazzaufo, il Caporal Maggiore di fanteria morto sul versante ripido del Mrzli Vrh.

Nasce a Giulianova il 31 agosto 1879, alle ore 23:15, nella casa posta in Via Piane al civico 50, da Berardo e Flavia Cardinà. Il giorno successivo sarà l’Assessore, Francesco Acquaviva D’Aragona, a registrare il bambino alla presenza di due testimoni: Raffaele Del Nunzio, 34enne, proprietario e Michele De Ascentiis, 33enne, benestante.
Il 14 febbraio 1903 si unisce in matrimonio con la tortoretana Anna Eufemia Calvarese, figlia di Angelo e Maddalena Ruggieri. La coppia si trasferirà a Tortoreto il 23 agosto 1915 (ancora non era al fronte); uno dei figli della coppia, Sabatino, nato a Giulianova nel 1907, si unirà in matrimonio con la tortoretana Veronica Fracassa nel 1930 nella Chiesa di San Nicola.
Il 22 giugno 1899 viene giudicato idoneo al servizio di leva dal distretto militare di Teramo e il 1 dicembre chiamato alle armi. Il 9 dicembre viene inviato in congedo temporaneo per essere richiamato il 26 marzo 1900. Il 6 aprile arriva al deposito del 6° Reggimento Bersaglieri, il 30 settembre nominato Caporale e il 29 marzo 1901, viene retrocesso soldato semplice. L’11 settembre 1901 sarà congedato nel deposito del Reggimento Bersaglieri di Ancona. Il 23 agosto 1908 viene chiamato per istruzione militare, ma il girono successivo viene dispensato per aver frequentato il corso nazionale di tiratore scelto nel 1904. Il 15 giugno “transita” d’ufficio nella Milizia Mobile. Il 5 luglio 1909 e 16 agosto 1910, viene richiamato per istruzione militare, ma non si presenta perché malato.
Il 25 maggio 1915, richiamato in guerra, entra nel 151° Battaglione di Milizia Territoriale e il 18 giugno 1916 viene nominato Caporale. L’8 marzo 1917 entra nel 220° Reggimento Fanteria – Brigata “Sele” – 10° Compagnia ed arriva in prima linea. Il 25 maggio diventa Caporal Maggiore. Nell’agosto del 1917, nella battaglia sul Mrzli Vrh, da Valle del Natisone fino alla valle dell’Isonzo, Berardo Mazzaufo, viene colpito duramente da una granata alla coscia destra. Subito soccorso e ricoverato nel 284° reparto someggiato di Sanità, della 84^ Sezione Sanità (9° Compagnia di Sanità – Roma), muore il 1 settembre 1917, alle ore 20:00, all’età di 38 anni. Sarà sepolto sul “Vrh” (oggi territorio della Slovenia)
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro “I salmi della Patria” di Francesco Manocchia.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria



Giulianova. Ferdinando Mastrilli, l’alpino del 7° Rgt. morto sul Monte Solarolo

di Walter De Berardinis
Nasce a Giulianova il 14 gennaio 1885, da Raffaele e Francesca Amabile (per una serie di errori di trascrizioni negli atti pubblici, figurerà l’inesistente paternità di nome Francesco e la madre Santa Mastrilli o Francesca Del Turco, solo il 28 maggio 1889 arriverà la sentenza del Tribunale di Teramo per riparare all’errore).
Il 17 maggio 1905 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo e il 21 novembre chiamato alle armi. L’8 dicembre entra nel 1° Reggimento Alpini – Battaglione “Ceva”, il 30 settembre 1906 viene nominato Caporale e il 9 ottobre 1907 Caporal Maggiore. Il 5 ottobre 1907 entra nel Battaglione “Pieve di Teco”, qui incontra l’alpino, originario di Bellante, Carlo De Berardinis (1888/1917). Il 13 settembre 1908 arriva il congedo con la qualifica di Tiratore scelto, dopo aver frequentato con lode il corso nazionale. Il 30 luglio 1911 transita (d’ufficio) nel 7° Reggimento Alpini – Battaglione “Feltre” e il 31 dicembre 1914 nella Milizia Mobile.
Prima dello scoppio della 1° Guerra Mondiale si unisce in matrimonio con Antonietta Zenoble.
Il 10 ottobre 1915 arriva in territorio dichiarato in stato di guerra e il 15 novembre entra nell’8° Reggimento – Battaglione “Tolmezzo”; il 27 aprile 1916 nel 7° Reggimento Alpini – Battaglione “Feltre” e poi “Val Cismon”, (anche qui incontra Carlo De Berardinis) e il 30 settembre gli viene concesso il grado di Sergente.
La morte
Il 25 novembre 1917, alle ore 08:00, sul Monte Solarolo (mt. 1676, del gruppo montuoso del Grappa), mentre combatteva la 1° battaglia del Grappa o battaglia d’arresto, colpito al ventre da pallottola nemica, muore all’età di 32 anni. Sepolto in un primo momento sul campo e poi a Cavaso, nel dopoguerra verrà riesumato e tumulato nel Tempio Ossario di Bassano del Grappa, tomba numero 3044.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro “I salmi della Patria” di Francesco Manocchia.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria #7alpini



Giulianova. Davide Mastrilli, il giovanissimo fante caduto sul Montello.

Nasce a Giulianova il 1 ottobre 1899, alle ore 15:00, in Via per Mosciano, dal 30enne Ferdinando e Elisa Maiorani. Il 3 ottobre sarà l’Assessore anziano, Apollo Caravelli, a registrare il bambino alla presenza di due testimoni: Giuseppe Di Giuliano, 40enne, illuminatore e Tommaso Marcellini, 60enne, anche lui illuminatore.
Il 9 maggio 1917 (era ancora diciasettenne) viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo e l’11 giugno viene chiamato alle armi. Il 25 giugno entra nel 59° Reggimento Fanteria – Brigata Calabria e il 20 novembre arriva in prima linea. Il 30 novembre viene inquadrato nel 39° Reggimento Fanteria – Brigata “Bologna”, reduce dal massacro della 12° battaglia dell’Isonzo, dove l’intera brigata viene decimata dagli austro-tedeschi (si salvano in 800). Il 1918 inizia in prima linea sul Monte Grappa. Il 6 giugno rimane ferito e ricoverato in un ospedale di retrovia. Subito dimesso, viene inviato di nuovo al fronte, per partecipare alla battaglia del “Solstizio” con l’8° Armata. Il 19 giugno, sul “Montello” (un colle alto 371 mt, ai piedi del Monte Grappa, sulla sponda destra del fiume Piave), viene colpito gravemente: ferita lacero contusa – scriveranno i rapporti dell’epoca – al braccio destro con frattura commutativa ed esposta dell’omero; ferita passante emitorace destro con penetrazione in cavità. Muore, tra atroci sofferenze, il 28 giugno 1918 all’età di 18 anni. Solo nel 1927, tramite sentenza del Tribunale di Teramo, verrà ufficializzata la morte del giovanissimo fante giuliese.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro “I salmi della Patria” di Francesco Manocchia.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #unitiperlapatria



Giulianova. Luigi Maiorani, morto nell’ospedale da campo n° 104

Nasce a Giulianova il 30 luglio 1892, alle ore 8:30, nella casa posta in Via Provinciale, dal 35enne Domenico e Rosaria Quatraccioni. Il giorno successivo sarà l’Assessore anziano, Apollo Caravelli, a registrare il nascituro alla presenza di due testimoni: Nicola Petrella, 31enne, agricoltore e Emidio Paolone, 39enne, benestante.
Il 17 aprile 1912, nel distretto militare di Teramo, viene rimandato rivedibile nella classe successiva (1893) e parte per l’America, dove giunge il 16 agosto con la nave “Mendoza”.
La famiglia Maiorani si trasferisce a Mosciano Sant’Angelo.
Il 25 maggio 1913 non si presenta alla chiamata del distretto militare perché all’estero, ma 5 giorni prima si era presentato spontaneamente al consolato italiano di Philadelfia per la visita medica e la firma dell’atto di sottomissione. La visita sarà registrata a Teramo il 1 agosto 1913. L’8 settembre 1914, non presentatosi alla chiamata alle armi perché all’estero, gli viene concesso una proroga fino al 1 giugno. Il 15 aprile si costituisce al distretto militare e il 17 aprile entra nel 41° reggimento – Brigata Modena. Il 20 ottobre 1916 giunge in prima linea con la 409° Compagnia mitraglieri modello 1907 Fiat.
La morte
L’8 luglio 1917, a Elimak, una scheggia di granata lo colpisce alla testa, ricoverato nell’ospedale da campo n° 104, muore il giorno successivo alle ore 16:40, all’età di 24 anni. Verrà sepolto a Mscck.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano, nel libro “I salmi della Patria” di Francesco Manocchia e nella lapide dei caduti di Mosciano.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova



Domenico Candeloro Biagio Michini, il soldato giuliese morto nell’ospedale militare di Taranto.

Nasce a Giulianova il 7 febbraio 1879, alle ore 6:15, nella casa posta in Via dei Magazzeni, dal 35enne Pietro e Maria Giuseppa Camiscione. L’11 febbraio il bambino sarà registrato dal Sindaco, il Cav. Pasquale De Martiis, alla presenza di due testimoni: Girolamo De Benedictiis, 33enne, guardia municipale e Tommaso Lattanzi, 26enne. Il 9 marzo 1918, si unisce in matrimonio con Linda Ernestina Montebello, figlia di Giustino ed Elisabetta Marcozzi.
Il 22 giugno 1899, il giovane studente giuliese, viene giudicato idoneo al servizio di leva dal distretto militare di Teramo e il 4 febbraio 1900 passa dalla 1° alla 3° categoria. Il 15 maggio 1916 viene chiamato in guerra e il giorno successivo viene lasciato in congedo temporaneo. Il 15 luglio, di nuovo richiamato, entra nel 267° Battaglione di Milizia Territoriale e il 18 dicembre diventa Caporale. La malattia. Il 30 dicembre, per malattia, entra nell’ospedale militare di riserva di Taranto ed esce il 7 febbraio 1917. L’11 giugno 1918 rientra in ospedale per il secondo ricovero ed esce il 16 giugno per essere destinato al deposito del distretto militare di Taranto. Il mese successivo, per il riacutizzarsi della malattia, dopo essere stato curato all’interno del distretto militare, viene di nuovo trasferito all’ospedale militare di riserva di Taranto dove muore all’età di 39 anni, alle ore 24:00 del 2 settembre 1918.
Il nominativo compare nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, sulla lapide del Duomo di San Flaviano e nel libro “I salmi della Patria” di Francesco Manocchia.
3 le medaglie alla memoria: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #taranto



Giulianova. Celebrazione della Festa dell’Arma di Artiglieria.