Giulianova. Editoria: presentato il volume dell’artista fotografo Paolo Di Giosia e l’evento di chiusura della mostra “La razza nemica” del Museo della Shoah di Roma.

“ . Shoah: uno sguardo contemporaneo”. Ieri è stato presentato il volume dell’artista fotografo Paolo Di Giosia Puck DG e l’evento di chiusura della mostra “La razza nemica” del Museo della Shoah di Roma. Interventi del prof. Paolo Coen, Sorico dell’arte, Presidente del corso di laurea Dams dell’Università degli Studi di Teramo e professore ordinario in Museologia e Storia della critica d’arte presso lo stesso ateneo. Suo il saggio critico che introduce il volume fotografico. L’evento è stato introdotto dal direttore del Polo museale civico di Giulianova, Sirio Maria Pomante, seguito dalle letture di Barbara Probo. Presente l’editore del libro Giacinto Damiani di Ricerche&Redazione di Teramo.

Dopo l’incontro, abbiamo visitato il Loggiato “Riccardo Cerulli”, sotto il Belvedere, per visionare la video installazione “ Il silenzio di Dio”, anche questa firmata da Paolo Di Giosia.
“La sua ricerca – come scrive il prof. Paolo Coen nell’introduzione del volume fotografico di Di Giosia – ha principalmente a che fare con la forma e con la luce.” La passione dell’artista – aggiungo io – non si può discutere, indubbiamente traspare la sua passione e sentimento che lo distoglie da ogni forma di becero materialismo. Le foto dei due campi di concentramento e le due video installazione di ieri sera hanno lanciato un messaggio di riflessione. Il martellante ripetersi di voci e rumori, durante la proiezione, sono entrati nella mente dei presenti e nei ragazzi che in questi giorni hanno visionato la mostra. Questi eventi servono proprio per non dimenticare.



Bellante. Associazione Culturale Nuove Sintesi: conferenza “PALESTINA: GUERRA FINALE”.

L’incontro si terrà sabato 17 febbraio, con inizio ore 17,30, presso la Biblioteca Comunale (all’interno del Municipio) a Bellante paese (TE).
Interverranno il Prof. Gianluca Marletta (Saggista) e il Prof. Matteo Simonetti (Saggista).
L’introduzione sarà a cura di Edoardo De Santis (Nuove Sintesi).
Breve nota introduttiva degli organizzatori:
“Lo scontro in atto attualmente in Medio Oriente – si legge in una nota diffusa alla stampa – è solo un momento apicale dello scontro globale (quella che è stata chiamata la Terza Guerra Mondiale a pezzi). In quest’incontro verranno analizzati i possibili risvolti globali della crisi e alcune sue cause misconosciute, dove la geopolitica e l’economia si incontrano in maniera micidiale con le suggestioni apocalittiche dei gruppi più estremisti. Inoltre, l’attuale confusione tra termini come antisionismo ed antisemitismo, nonché la mancata conoscenza di alcune essenziali dinamiche storiche – conclude la nota – rendono la situazione palestinese di difficile comprensione e meritevole di quei chiarimenti che si cercherà di fornire durante il convegno”.




Riflessioni sul saggio “Processo alla Resistenza”  di Michela Ponzani, pp. 232, Giulio Einaudi Editore, Torino 2023 di Gianluigi Chiaserotti*

 

In questo momento particolare della storia italiana, ma anche mondiale, ritengo che sia giusto rivalutare e quindi rivedere certi aspetti che hanno caratterizzato appunto l’”arte della Musa Clio”.

E Michela Ponzani, docente universitaria, divulgatrice scientifica, autrice e conduttrice televisiva con questo suo “Processo alla Resistenza” ci è riuscita, e benissimo.

Il libro è praticamente l’ampliamento del progetto (l’“Eredità della Resistenza nell’Italia Repubblicana”) con cui vinse, nel 2003, la prestigiosa borsa di studio (la “Manon Michels Einaudi”), e ciò dopo la Laurea, presso la Fondazione Luigi Einaudi di Torino.

Attraverso i capitoli di cui il saggio è composto, la Ponzani pone in risalto, con documenti d’archivio, atti processuali, i processi che si svolsero, dopo il 25 aprile 1945, non ad ex fascisti e collaborazionisti, ma a coloro che contribuirono alla liberazione, soprattutto al Nord Italia, dalla dittatura.

I fascisti, i collaborazionisti, i repubblichini di Salò giovarono dell’amnistia, molti dei partigiani, invece, subirono processi spesso e volentieri con giudici che furono coinvolti col passato regime.

Scrive la Ponzani: «[…] Le carte processuali e i fascicoli conservati negli archivi giudiziari (fonte principale di questo volume, assieme alle carte dei collegi di difesa di Solidarietà democratica) mostrano chiaramente quale fosse il clima del dopoguerra e quale prezzo ex partigiani avessero pagato per la scelta delle armi. […]».

Spesso questi processi furono intentati senza prove, sul c. d. “sentito dire” e gli imputati (tradotti in aula in catene) ottennero solo e soltanto una giustizia sommaria.

Mentre fascisti, ex repubblichini furono appunto assolti, riabilitati solo e soltanto per «aver obbedito ad ordini militari superiori» (“giustificazione” sentita spesso anche al Primo Processo di Norimberga), i partigiani, moderni patrioti, furono giudicati responsabili delle rappresaglie di difesa, e ciò solo per non essersi consegnati al nemico.

Questo libro offre tantissimi spunti di riflessione e sicuramente va letto con molta attenzione in quanto scritto da una vera, autentica ed appassionata storica che è Michela Ponzani. Molti si definiscono storici (come alcuni giornalisti, senza nulla togliere a questa ottima categoria), ma quelli veri sono pochi.

È un libro che si legge in pochissime ore.

Libro profondo e meditato, scritto in una prosa scorrevole e mai appesantita dall’argomento, e qui la Ponzani è riuscita benissimo.

Questo libro è anche un vero ringraziamento che l’Autrice rivolge ai suoi Maestri (Vittorio Vidotto, da poco scomparso, e Lutz Klinkhammer) che l’hanno indotta a proseguire, dopo la laurea, nel “mestiere di storico”.

Grazie a questo libro, ho apprezzato ed appreso argomenti che spesso si ritengono ovvii, ma invece vanno approfonditi e divulgati, ma soprattutto spesso e volentieri non trattati dalla storiografia, che definisco a senso unico.

E Michela Ponzani è riuscita con successo anche in codesto.

Concludo con la bellissima dedica che l’Autrice mi ha fatto: «A Gianluigi, che sa quanto la Storia aiuta a comprendere il Presente e a costruire il Futuro».

Ed è senza dubbio così.

 

*Storiografo

 

 

 




Bellante. L’Associazione Culturale “Nuove Sintesi” organizza la commemorazione del Giorno del Ricordo.

Bellante, domenica 11 FEBBRAIO 2024, l’Associazione Culturale Nuove Sintesi organizza la Cerimonia di Commemorazione in Ricordo degli italiani giuliano-dalmati-istriani che furono massacrati per il solo fatto di “essere italiani” dai partigiani comunisti agli ordini del maresciallo Tito. L’iniziativa si terrà presso il Monumento dei Caduti sul Belvedere, alle ore 11.00 a Bellante paese (TE). “Migliaia di innocenti massacrati e gettati nelle cavità carsiche del confine orientale a guerra terminata. Migliaia di vittime dell’odio comunista – si legge nella nota diffusa alla stampa – legate con il filo di ferro, torturate e gettate nell’oblio dai partigiani di Tito. Una pulizia etnica feroce, pensata e compiuta dalle “guardie rosse” di un regime criminale. Migliaia di martiri, uccisi perché italiani, rimossi dalla memoria collettiva, dimenticati dalla storiografia ufficiale, derisi dall’intellighenzia di sinistra, snobbati dalle istituzioni democratiche. I martiri delle foibe e gli esuli delle terre irredente dell’Istria – conclude il comunicato –  della Venezia-Giulia e della Dalmazia sono un patrimonio sacrale della nostra Nazione e del nostro Popolo, le ricorderemo insieme a civili, impiegati statali, sacerdoti e militari ammazzati nei campi di concentramento slavo-comunisti. NOI NON SCORDIAMO!”




Teramo. Biblioteca regionale “Delfico”: Il senso del cielo, nuovo lavoro artistico di Paolo di Giosia

Il senso del cielo

 

Paolo di Giosia

 

Biblioteca Dèlfico

Teramo

info:info@paolodigiosia.it

 

videoinstallazione

 

5/8febbraio 2024

orario apertura biblioteca

 

Ingresso libero

 

 

In continuità con l’impegno artistico e sociale degli anni precedenti Paolo di Giosia torna ad esprimersi con una nuova videoinstallazione negli spazi della Biblioteca Dèlfico di Teramo. Il senso del cielo, con cui pone l’attenzione ai bambini durante il dramma della Shoah.

Furono oltre un milione e mezzo i bambini uccisi dal nazifascismo…

Non erano solo Ebrei, ma anche Rom, Sinti, Polacchi e Sovietici che vivevano nelle zone occupate dalla Germania, nonché bambini tedeschi con handicap fisici e mentali provenienti dagli istituti di cura.

La maggior parte di loro aveva meno di 13 anni…

“Ancora una volta il bravissimo Paolo di Giosia ci offre una occasione di riflessione […] di grande suggestione per non dimenticare la tragedia dell’olocausto passato[…]ponendo al centro le persone, la vita, in quella ferialità ordinaria che la Shoah distrusse irreparabilmente. Per dirci che la distrugge ancora oggi. Per farci capire la ferocia della Shoah in ogni tempo e luogo. Scegliere il prima e il dopo dell’orrore con i tanti volti dell’umiliazione della violenza e della morte, ci dice quanto quel tempo abbia potuto togliere a chi lo ha attraversato: la bellezza della vita.” (Leo Nodari)

La videoinstallazione, della durata di 7’41” è riprodotta in loop, sarà visibile fino all’8 febbraio e sarà il preludio della presentazione del nuovo libro fotografico dell’artista: Lontano dagli occhi. Shoah: uno sguardo contemporaneo.

“Per la seconda volta un’insolita location appositamente studiata per l’occasione: l’imponente scala nobile di Palazzo Dèlfico. Un evento molto atteso che sorprenderà per le innovative soluzioni allestitive adottate e per l’intima atmosfera che si respirerà durante la serata. Un progetto al quale di Giosia ha lavorato anni e che finalmente trova compimento nella pubblicazione di un meraviglioso volume d’arte.

Il libro, edito da Ricerche&Redazioni, è un lavoro che parte da lontano, maturato dopo diverse visite effettuate dall’autore nei centri di detenzione e sterminio legati alla Shoah. Anni di lavoro, affinamento, per approdare a degli esiti di straordinaria sensibilità e originalità.” (Giacinto Damiani)

Durante l’evento dell’8 febbraio verranno proiettati anche il video The Waiting Roomche quest’anno compie dieci anni e il nuovo lavoro GAME OVER realizzato sempre con la collaborazione del videomaker Vito Bianchini.

L’evento è patrocinato dalla Città di Teramo e dalla Rete Universitaria per il Giorno della Memoria, e rientra tra le attività del Patto per la Lettura della Città di Teramo del quale Ricerche&Redazioni è cofirmatario. Nel libro è presente un saggio critico a firma del professore Paolo Coen dell’Università degli Studi di Teramo.Sponsor del volume Banca Generali Private Agenzia di Teramo.

 

 

 

Per info: 3406905880

 




Teramo. Sabato 27 gennaio 2024 il soldato Emilio Grimaldi ha ottenuto la Medaglia d’Onore alla memoria.

Emilio Grimaldi, per gli amici e i controguerresi Marcello, è uno dei tanti militari italiani che dopo l’8 settembre 1943 vennero catturati dai tedeschi, fatti prigionieri e deportati in Germania.

Figlio di Giuseppe e Scarazza Genoveffa, nacque a Tortoreto il 1° febbraio 1922, ma visse la sua vita a Controguerra. Durante la seconda guerra mondiale era in forza al 265° Reggimento Fanteria e si trovava impegnato nell’isola di Creta, sul fronte greco-albanese, quando il maresciallo Pietro Badoglio diede notizia dell’armistizio. Nelle convulse ore che seguirono, i soldati italiani di stanza sull’isola vennero disarmati dalle soverchianti forze tedesche e fatti prigionieri.

Marcello fu catturato l’11 settembre 1943, venne condotto in Germania e internato nello Stammlager VI/J, dislocato a Krefeld, città a Sud-Ovest della regione carbonifera della Ruhr, dove venne obbligato al lavoro coatto per l’industria bellica tedesca, nella penosa condizione di IMI (Internato Militare Italiano).

Quando nell’Italia settentrionale venne costituita la Repubblica Sociale Italiana, sotto controllo germanico, fu chiesto a Marcello se intendesse rispondere alla chiamata di Salò o se volesse collaborare con i tedeschi, ma lui, come la maggior parte dei soldati italiani prigionieri, non scese a patti con la sua coscienza e preferì rimanere internato come non-collaborazionista.

Per mesi sopportò privazioni e angherie, finchè non venne liberato dagli americani nel novembre del 1944. Siccome la guerra non era ancora conclusa, fece rientro in Patria solo l’anno successivo, il 9 settembre; mancava da casa dal gennaio 1943, quando era stato mandato nell’Egeo con le forze d’occupazione italiane in Grecia.

La vicenda di Marcello è stata riportata alla luce dallo storico Walter De Berardinis, da anni impegnato in studi e ricerche sugli IMI. Il coraggio e il sacrificio di Marcello sono stati riconosciuti con la Medaglia d’Onore concessa con decreto del Presidente della Repubblica. Nel corso di una cerimonia solenne organizzata dalla Prefettura di Teramo e dal Prefetto Fabrizio Stelo, tenutasi nella sala congressi della Camera di Commercio di Teramo sabato 27 dicembre 2024, anniversario della liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, otto IMI teramani hanno ricevuto l’importante riconoscimento alla memoria. Per Marcello, scomparso da alcuni anni, l’onorificenza è stata ritirata dalla figlia, Loretta Grimaldi.

Per il Comune di Controguerra sono intervenuti il sindaco Franco Carletta e il consigliere Matteo Di Natale, il quale ha dichiarato: “Come cittadino e come amministratore del Comune di Controguerra, paese che può annoverare oltre quaranta non-collaborazionisti, sono fiero del riconoscimento concesso a Marcello e del valido lavoro di ricerca condotto dall’amico Walter De Berardinis. L’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Carletta, si sta impegnando per far ottenere i meritati riconoscimenti a questi eroi dimenticati, nella ferma convinzione della doverosità di questo gesto e nella consapevolezza che sia oggi più che mai fondamentale preservare la memoria civile del Paese”.

 




Roma. Premiazione dell’edizione 2024 “MEMORIA: bene comune di ogni popolo e fulcro di un rinnovato impegno sociale”

Lo scorso 25 gennaio, presso la Sala Regina della Camera dei Deputati, si è svolta la cerimonia di premiazione delle scuole vincitrici della nona edizione del Premio Nazionale Giovanni Grillo, dedicato alle migliaia di Internati Militari italiani della Seconda Guerra Mondiale, ideato e promosso dalla Fondazione Giovanni Grillo. L’iniziativa si svolge in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito e gode del patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Aeronautica Militare, dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, di Rai per la Sostenibilità ESG e Media Partnership di Rai Cultura.

L’edizione 2024, “MEMORIA: bene comune di ogni popolo e fulcro di un rinnovato impegno sociale”, ha inteso far riflettere gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado sul valore della Memoria, intesa come bene comune di ogni popolo, da cui trarre l’ispirazione per un rinnovato impegno sociale e la cerimonia di premiazione ha rappresentato un momento di celebrazione e riflessione su questo importante percorso educativo che il Premio Nazionale Giovanni Grillo offre agli studenti.

Sono intervenuti alla cerimonia il Vicepresidente della Camera dei deputati On. Le Giorgio Mulé che ricordando gli Internati italiani, ha detto: “800 mila persone, 650 mila militari, prese e rubate alla loro vita quotidiana perché non giurarono fedeltà al nazifascismo. Giovanni Grillo è stato l’esempio quotidiano nell’essere retti rispetto ad una missione civica e civile che ognuno di noi ha”.

Anche il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha inviato un messaggio per la cerimonia di consegna dei premi: “La storia degli internati militari è un promemoria cruciale della necessità di difendere i diritti umani e la dignità di ogni individuo indipendentemente da circostanze politiche e storiche e la memoria collettiva è simbolo che ci unisce tutti come cittadini e custodi dei valori della nostra civiltà”.

 

Michelina Grillo, Presidente e ideatrice del Premio, sottolinea l’importanza della Memoria come tesoro inestimabile che illumina il passato, il presente e il futuro di ogni nazione. “La Memoria non è solo l’insieme di eventi storici, ma un patrimonio immateriale che plasma l’identità e il carattere di una comunità. Grillo invita a un nuovo e più intenso impegno civico ispirato al dovere sacro di difendere la Patria, richiamando l’esempio degli Internati Militari italiani che, rifiutando il nazifascismo, hanno sacrificato la loro vita per la democrazia e la pace. L’articolo 52 della Costituzione repubblicana richiama un patto morale di difesa della Patria che si manifesta non solo attraverso le armi, ma anche tramite azioni di solidarietà, amore per il dialogo e rispetto reciproco. La difesa della Patria diventa così un impegno personale per contribuire alla tutela dei valori fondamentali della Repubblica”.

A premiare gli studenti sono stati il generale di squadra aerea dell’Aeronautica Militare, Alberto BIAVATI, il direttore di Rai Per la Sostenibilità ESG Roberto NATALE, il Vicedirettore di Rai Cultura Giuseppe Giannotti e la dott.ssa Maria Costanza CIPULLO del Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Per gli Istituti secondari di primo grado il Premio è stato attribuito all’elaborato:
Quello che le foto ci dicono – video – presentazione sito internet- realizzato dalla classe 2°B della Scuola Media Giovanni Pascoli di POLCENIGO –Istituto Comprensivo ZANZOTTO di CANEVA(Pordenone).

Per gli Istituti secondari di secondo grado, il Premio è stato attribuito ex aequo agli elaborati:

“Liberi di scegliere” (video)realizzato dalla classe 4°E dell’Istituto Istruzione Superiore “B. CELLINI di Firenze;

“Never Forget” (cortometraggio) realizzato dalla classe 5°A dell’Istituto Istruzione Superiore Camillo RONDANI Parma.

Menzione Speciale agli elaborati:

 “La marcia del soldato” – Canzone – realizzata dalla classe 2°B dell’Istituto Comprensivo Statale “M. BUONOCORE- A. FIENGA” di META (NA);

“Giorno 22 Novembre” – video – realizzato dalle classi 2°F e 3° B dell’istituto Comprensivo Statale “Dante ALIGHIERI” di SALZANO (VE).

 

 




TERAMO. Mercoledì, 31 gennaio, ore 20:30, la terza data di “Arti nel contraddittorio” sarà in replica gratuita al conservatorio di Teramo con uno spettacolo dedicato alla memoria della deportazione. 

Teramo. Con il contributo particolare di Elso Serpentini che mostrerà un diario Originale di uno dei deportati “Lino Manocchia”.

Lo spettacolo, in programma è costruito dall’intreccio di voci di Sara Palladini, Nancy Fazzini, Ilenia Molinis e Daniele Di Furia, è un modo per ricordare l’abominio della Shoah, non solo attraverso le parole delle vittime, ma anche attraverso quelle dei carnefici.

La scena è praticamente vuota. A riempirla, 3 sedie, 3 donne ed un militare. I cambi di costume da parte degli attori ci riportano a quegli anni di orrore. Ma sono soprattutto le testimonianze a rendere vivo il ricordo di quel tempo. Un atto unico di 50 minuti in cui le voci e le storie di molti s’incontrano da se questo è un uomo di Primo Levi con Jacob Olesen, ai monologhi di Liliana Segre e Daniela Palumbo fino a Nelly sachs. Un recital teatrale, concerto di piano strumenti etnici e voci cantate e teatrali, alla scoperta delle parole della vita.

Lo spettacolo si terrà per il volere del Maestro Paci, all’interno del conservatorio di Teramo. Partner del progetto di Attori senza sipario ideato da Nancy Fazzini (criminologa- attrice), Sara Palladini (educatrice attrice e regista e lenia Molinis (danzatrice), il Presidente del Tribunale Carlo Calvaresi, il procuratore della repubblica di Teramo Ettore Picardi (che sarà anche attore di rilievo), il presidente dell’ordine degli avvocati Lessiani, l’Avvocato Giuliani Diana, la presidente delle CPO Amelide Francia la psicologa Alessandra Martelli e gli attori Roberto Di Donato e Daniele Di Furia (avvocato attore) e il Conservatorio Braga di Teramo nella Persona del Direttore Paci che si esibirà in una coda musicale dedicata.

Interverranno il Professor Elso Simone Serpentini e il giornalista Walter De Berardinis come storici di rilievo, insieme lale autorità nelle persone di Quaresimale, D’Alberto e Tiziana Di Sante che hanno contribuito alla realizzazione del progetto.

Presenta Enzo delle Monache.




Teramo. Arti nel Contraddittorio: il canto dei giusti. Un ricordo dell’IMI Lino Manocchia.

Il 27 gennaio ore 10:30 il tribunale di Teramo si tingerà dei colori della shoah, perchè la storia di ieri è anche la storia di oggi. Per chiedersi come sia possibile che il nostro tempo sia ancora segnato dall’insensato dramma del genocidio, in nome di un fanatismo politico, etnico, razziale o religioso. Dar voce alla storia per comprendere la storia. Perchè la storia è di tutti e riguarda tutti.

Verrà mostrato anche un diario originale, di cui lo spettacolo riporta dei passi, appartenuto ad un deportato, Lino Manocchia. 

In scena il direttore del Braga Paci, il procuratore della repubblica di Teramo, Nancy Fazzini, Sara Palladini, Daniele Di Furia e Ilenia Molinis. 

Ospiti l’assessore Pietro quaresimale, il professor Elso serpentini e il giornalista Walter De Berardinis ed Alessandra Martelli. Presenta Enzo delle Monache. 

Ingresso con DONAZIONE VOLONTARIA. è consigliata la prenotazione. 

3319097138




A scuola di Memoria “Se comprendere non è possibile, conoscere è necessario”. Sei giornate, tra gli studenti della Provincia di Teramo, con la rassegna educativa per conoscere e ricordare la Shoah

L’associazione “Società Civile E.T.S”, nell’ambito del “Premio Borsellino tutto l’anno 2024”, per
celebrare la GIORNATA DELLA MEMORIA, organizza la rassegna educativa “Se comprendere
non è possibile, conoscere è necessario”: sei giornate, tra gli studenti della provincia di Teramo,
dal grande valore culturale, per ricordare le vittime dell’Olocausto e, soprattutto, per interrogarsi sul
perché della Shoah e della discriminazione dell’uomo contro altri uomini che ancora oggi si
perpetua. Un’occasione significativa per aiutare gli studenti a sviluppare quella coscienza critica
necessaria per cogliere gli elementi negativi dei nostri tempi che possono riproporre i
germi dell’intolleranza e dell’odio razziale che la storia ha sconfitto.
La Giornata della Memoria non serve solo a commemorare quei milioni di persone uccise
crudelmente e senza nessuna pietà ormai quasi 80 anni fa: serve a ricordare che, ogni giorno,
esistono tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. Spesso noi stessi ne siamo
gli autori, senza rendercene conto. La Giornata della Memoria ci ricorda che verso queste
discriminazioni non alziamo abbastanza la voce.
Di seguito il programma delle sei giornate:
25 GENNAIO 2024 ore 11 – Convitto “Delfico” (Teramo)
26 GENNAIO 2024 ore 11 – Istituto “Alessandrini” (Teramo)
29 GENNAIO 2024 ore 9,30 – Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” (Pineto)
29 GENNAIO 2024 ore 11 – Istituto “Di Poppa” (Teramo)
30 GENNAIO 2024 ore 9,30 – Sala Allende a Nereto
30 GENNAIO 2024 ore 11 – Teatro civico a Corropoli
La rassegna educativa “Se comprendere non è possibile, conoscere è necessario” del Premio
Borsellino tutto l’anno continuerà, a febbraio, nella sala audiovisivi della Biblioteca Provinciale
“Delfico” (in attesa del nuovo proiettore che dovrebbe essere installato a fine mese) con la
proiezione del film “La vita è bella” nei seguenti giorni:
12 febbraio ore 9,00 e ore 11,00
15 febbraio ore 9,00 e ore 11,00
19 febbraio ore ore 9,00 e ore 11,00
22 febbraio/26 febbraio ore ore 9,00 e ore 11,00