Giulianova. Cerimonia di addio, questa mattina, per il giornalista Benny Manocchia. Le sue ceneri, come richiesto in vita, sono da oggi nel cimitero comunale di Giulianova. L’ iniziativa pubblica, promossa dal giornalista Walter De Berardinis, era patrocinata dal Comune e dall’ Ordine dei Giornalisti d’ Abruzzo. Servizio fotografico

, , . , , . ‘ , , ‘ ‘ . Dalle 13 di oggi, il cimitero di Giulianova custodisce le ceneri del giornalista italo-americano Benito Manocchia. Era stato lui stesso a chiederlo, quando era ancora in vita. La figlia Sondra, accompagnata da alcuni amici, le ha portate dagli Stati Uniti a Giulianova, il suo paese natale. Questa mattina, nella “Casa funeraria” Gerardini, la cerimonia d’addio e la benedizione dei resti mortali, contenuti in una semplice, piccola teca di legno scuro. L’iniziativa, promossa e organizzata dal giornalista Walter De Berardinis, ha avuto il Patrocinio del Comune di Giulianova, rappresentato oggi dal consigliere comunale Valentina Piccione, e dall’ Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, presente il Vicepresidente Simone Gambacorta. Un breve, ma commosso, rito religioso, prima della benedizione, è stato officiato da don Ennio Di Bonaventura, parroco della SS. Annunziata. Il consigliere Piccione ha consegnato a Sondra Manocchia una pergamena ricordo donata dall’ Amministrazione comunale. Il Vicepresidente dell’ Ordine dei Giornalisti Simone Gambacorta ha portato i saluti del Presidente Stefano Pallotta e sottolineato l’alto valore professionale, culturale e umano della figura di Benny Manocchia. Walter De Berardinis ha tracciato la storia di un’intera famiglia che, per generazioni, ha scritto pagine importanti del giornalismo, nazionale e internazionale. Sondra Manocchia ha ricordato i tratti distintivi della figura paterna, un uomo colto, appassionato, buono, a suo modo religioso, che ai figli ha insegnato la bellezza della parola scritta. Al termine della cerimonia, che alle 12.30 si è spostata nel vicino cimitero, è stata scoperta una targa commemorativa, nascosta dal tricolore e dalla bandiera statunitense. Nello stesso rettangolo argentato, i nomi degli appartenenti ad una famiglia che ha portato oltreoceano una testimonianza culturale e spirituale fuori dal comune.




Giulianova. Seconda Guerra Mondiale: i due americani e l’aviatore inglese ripescati davanti le acque di Giulianova tra il 1944 e il 1948.

Giovedì 11 agosto, a seguito dello scoprimento della rinnovata stele che ricorda i caduti del mare di Giulianova, realizzata dall’Ente Porto (grazie all’interessamento di Fabrizio Ferrante e Fabrizio Bonaduce, rispettivamente Presidente e Vice), non potevamo non ricordare anche la tragica fine di due aviatori americani e un inglese ritrovati dai nostri pescatori durante il loro lavoro tra il 1944 e il 1948, morti durante la campagna d’Italia 1943-1945 a seguito della Seconda Guerra Mondiale. Nella primavera del 1944, durante la fine dell’occupazione tedesca della nostra città ( verso la metà di giugno le truppe tedesche lasciarono la città), alcuni pescatori giuliesi avvistano il corpo di un aviatore inglese (senza piastrina) legato al suo paracadute e successivamente viene tumulato nella parte monumentale del cimitero giuliese (sud-est). Solo nell’estate del 1944, un ufficiale inglese e l’addetto comunale alla tumulazione, il corpo verrà riesumato e portato via. Il secondo corpo ritrovato. Dobbiamo aspettare il 17 giugno 1947 quando, il motopeschereccio “Maria Concetta” dell’armatore Vittorio Marà (figlio di Francesco Marà e Addolorata D’antonio, nato a Giulianova l’8 ottobre 1900 e sposato con Lucia Anna Emma D’Antonio il 23 giugno 1927), tra le reti, vengono trovati i resti dell’aviere Thomas L. Barr (in seguito insignito alla memoria dell’onorificenza “Purple Heart”). Grazie alla piastrina di riconoscimento n° 13179613 T 43 44 0, un ufficiale americano arriva a Giulianova per prelevare i resti il 1 luglio 1947 e portarlo al “World War II Sicily-Rome American Cemetery and Memorial” di Nettuno. Dal 15 luglio 1949, data dell’arrivo dei resti negli USA, il Caporale Thomas Linwood Barr, riposa nel “Maury Cemetery” di Richmond nello stato della Virginia. Dopo aver completato gli studi alla “John Marshall High School Corps of Cadets” di Richmond, verrà arruolato nella forza dell’aviazione americana come Gunner del “485th Bomb Group – 828th Squadron” e verrà abbattuto dalla contraerea italotedesca, mentre bombarda la città italiana di Pola (oggi città della Croazia) il 19 febbraio 1945 per facilitare l’avanzata dell’VIII Armata Britannica del Generale Montgomery sulla costa adriatica. L’anno dopo, il 13 febbraio 1948, sempre il motopeschereccio “Maria Concetta”, tra le reti, ripesca un altro corpo. I resti di un paracadute, due ossa e una piastrina di riconoscimento, porteranno ad individuare nel Sergente mitragliere dell’Esercito Americano, Lawrence F. Logan, deceduto l’11 novembre 1944 mentre tornava da una missione verso Linz in Austria e richiamata a causa delle cattive condizioni meteo. Il suo aereo, un B-24 Liberator, pilotato dal 1° Tenente Walter C. Martin Jr., a causa di un incidente dovuto alle condizioni meteorologiche o collisione tra le nuvole con un altro aereo americano, cade nelle acque del mare Adriatico. Lawrence F. Logan apparteneva alla “15th Army Air Force”, partecipando alle azioni di Guerra con il 460th Bomb Group – 763rd Bomb Squad. Dobbiamo aspettare il 27 febbraio del 1948 quando, su richiesta di un Capitano americano, viene riesumato e portato in un cimitero militare americano di Nettuno. Nel luglio del 1949, su richiesta della famiglia: James J. Logan (1895–1971) e Anna O’Connor Logan (1892–1973) di Jamaica Plain (Boston – MA) fanno di nuovo riesumare il corpo dal “World War II Sicily-Rome American Cemetery and Memorial” di Nettuno al “Forest Hills Cemetery” di Jamaica Plain dove oggi riposa. Gli altri membri dell’equipaggio, mai recuperati, erano: Emmett W Barger Jr, navigatore; Walter S. Burson, mitragliere; Guy Heberling Jr, artigliere; Lawrence F. Logan, mitragliere; Walter C. Martin Jr, pilota; Howard E. McCue; operatore radiofonico; George C. Nicoll, copilota; Howard C. Petterson, bombardiere; Eugene A. Pfohl, mitragliere e Dean C. Trippler, cannoniere. Per questi tre aviatori sarebbe bello ricordarli con una lapide davanti il porto di Giulianova per testimoniare anche quel periodo storico dove i nostri pescatori, già impegnati per fare le “navette” per i fuggiaschi (disertori, prigionieri, internati ed altri) che cercavano di raggiungere il sud Italia già liberato dalle truppe alleate dell’VIII armata inglese del Generale Bernard Law Montgomery, la V Armata del Generale Mark Wayne Clark e il II Corpo d’Armata Polacco del Generale del Generale  Władysław Albert Anders, recuperarono i poveri resti umani dando una degna sepoltura.

 

Walter De Berardinis

 




Spoltore. L’internamento dei militari italiani (IMI) nei lager del terzo Reich 1943-1945, è il titolo della mostra che verrà inaugurata il 16 agosto.

L’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci  (Federazione provinciale di Pescara e Sezione di Spoltore)  e il suo Presidente provinciale ANCR, Col (ris) Carlo Cetteo CIPRIANI, presentano, nei giorni dello Spoltore Ensemble, una mostra dedicata agli IMI.

Gli Internati Militari Italiani – IMI – sono i soldati  che dopo l’8 settembre 1943 furono catturati dai Tedeschi e deportati in Germania  in varii campi. Ebbero la possibilità di tornare in Italia se avessero aderito alla Repubblica sociale di Salò (RSI), ma essi non accettarono.  Restarono fedeli al giuramento prestato, al legittimo Capo dello Stato, il Re Vittorio Emanuele, pur nella durezza dell’internamento, che non li considerava neanche come Prigionieri di Guerra, con le carenze alimentari, di vestiario e di cure.

Esempio di dedizione al Dovere che sembra che al giorno d’oggi sia dimenticato.  Eppure quanti nostri zii, padri, nonni, han subito al stessa sorte ?  sappiamo che anche  parecchi spoltoresi ebbero lo stesso calvario.

La mostra è incentrata sulle vicende di Ugo d’Ormea che fu internato in Polonia ed in Germania. Altri materiali illustrano le vicende degli IMI.

Sarà possibile visitarla dal 16 al 21 agosto in Spoltore in Largo san Giovanni, dalle 8 di sera a mezzanotte.

                                                                




Giuseppe Lorentini a Giulianova per presentare “L’Ozio Coatto”. Storia sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)

 

 

Intervento di Costantino Di Sante sui campi d’internamento fascisti in provincia di Teramo e Abruzzo

 

Sabato 30 luglio – Ore 21:30, presso la Terrazza Kursaal di Giulianova (TE), si terrà la presentazione del libro “L’ozio coattoStoria sociale del campo di concentramento fascista di Casoli (1940-1944)”, (Ombre corte, giugno 2019) di Giuseppe Lorentini, dottorando per il curriculum storico presso l’Università degli Studi del Molise, responsabile e curatore del Centro di documentazione on line www.campocasoli.org. L’evento costituirà una valida occasione per ricordare che in Abruzzo, durante la Seconda guerra mondiale dal 1940 al 1943, furono attivi diversi campi di concentramento e località di internamento fascisti. I campi fascisti in regione furono ben 15 su un totale di 48 nell’intera penisola e 63 furono le “località di internamento libero”, che il regime monarchico-fascista istituì durante la Seconda guerra mondiale tra il 1940 ed il 1943. Città Sant’Angelo, Casoli, Chieti, Istonio Marina (oggi Vasto), Lama dei Peligni, Lanciano, Tollo, Civitella del Tronto, Corropoli, Isola del Gran Sasso, Nereto, Notaresco, Tortoreto alto, Tortoreto stazione (oggi Alba Adriatica), Tossicìa furono le località individuate per internare “ebrei stranieri”, “ex-jugoslavi”, rom e sinti, oppositori politici, sudditi nemici. Durante l’incontro verranno proiettati due brevi video. L’ex campo di concentramento fascista di Casoli. Un luogo della memoria europeo (regia di Francesco Di Toro, voce di Icks Borea). Si tratta di un video che racchiude in due minuti il lavoro svolto nel corso di due anni per il recupero dei “luoghi della memoria” dell’ex campo fascista di Casoli. Seguirà il video reportage di sei minuti e mezzo del giornalista Francesco Paolucci che racconta questa “storia ancora poco conosciuta”. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Giulianova, dall’Assessorato alla Cultura in collaborazione con il ricercatore storico Walter De Berardinis. Essa vuole simbolicamente ricucire il tragico legame dei comuni della regione abruzzese nel periodo dell’internamento civile fascista, con l’intento di ridare dignità alla storia degli uomini internati, offrendo loro un risarcimento morale, per le condizioni di limitazione dei diritti fondamentali in cui hanno vissuto nei luoghi che sono rimasti per anni nell’oblio e che oggi meritano di essere inseriti in un percorso di recupero storico. Alla presentazione del libro interverrà lo storico Costantino Di Sante, uno dei massimi esperti sugli universi concentrazionari e tra i pionieri delle ricerche sui campi fascisti in Abruzzo, in modo particolare su quelli del teramano. I Comuni della provincia di Teramo potranno, anche grazie a storici come Giuseppe Lorentini e Costantino Di Sante, realizzare un progetto continuativo di studio, ricerca e didattica, in rete con gli altri comuni abruzzesi coinvolti dall’internamento civile fascista. Il fine è quello di disseminare consapevolezza storica e comprensione dei tragici eventi accorsi nel proprio territorio durante la seconda guerra mondiale.

 




Battesimo civico. L’ Amministrazione comunale prosegue con l’iniziativa ed invita in municipio i ragazzi nati nel 2004, residenti a Giulianova, per la consegna di una copia della Costituzione Italiana.

 

Prosegue, promossa dall’ Amministrazione comunale,  la bella iniziativa del Battesimo civico.I ragazzi nati nel 2004,  residenti a Giulianova,  sono attesi nelle prossime settimane in municipio, secondo turni prestabiliti.  A tutti  verrà consegnata una copia della Costituzione Italiana ed una pergamena ricordo.
“E’ un appuntamento a cui teniamo molto – spiega il Vicesindaco Lidia Albani – Lo consideriamo infatti fondamentale, come tutte le iniziative chiamate a promuovere la conoscenza dei principi su cui si fondano democrazia e legalità. Consegnare a questi ragazzi la Costituzione, invitandoli alla lettura e soprattutto all’applicazione delle regole fondamentali del vivere civile, significa dare un segnale importante. I diciott’anni segnano l’ingresso nell’età della responsabilità  e della consapevolezza. Con il Battesimo civico si vuole manifestare la vicinanza delle istituzioni durante questo passaggio fondamentale, con l’auspicio che, per quanto giovanissimi, i ragazzi sappiano utilizzare appieno gli strumenti democratici che sono stati conquistati,  a fatica e spesso a costo di tante vite umane”.
Questi i turni della consegna delle copie della Costituzione Italiana, in sala consiliare:
Per i nati a gennaio e febbraio 2004: martedì 19 luglio, ore 10.
Per i nati a marzo e aprile 2004: martedì 19 luglio, ore 11:30.
Per i nati a maggio e giugno 2004: giovedì 21 luglio, ore 10.
Per i nati a luglio e agosto 2004: giovedì 21 luglio, ore 11.30.
Per i nati a settembre e ottobre 2004: martedì 26 luglio, ore 10.
Per i nati a novembre 2004: giovedì 28 luglio, ore 10.
Per i nati a dicembre 2004: giovedì 28 luglio, ore 11.30.




Ad Avezzano presentazione del libro Ignoto Militi, omaggio delle donne al Figlio d’Italia

Ignoto Militi. Le donne raccontano il figlio d’Italia” (Idrovolante edizioni) è un libro corale scritto da sole donne, nato in occasione del centenario della tumulazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria.

Un lavoro tutto al femminile coordinato da Cristina Di Giorgi e Bianca Penna, che ha dato vita ad undici racconti, come undici furono le salme tra cui fu scelta quella del Milite Ignoto da tumulare a Roma. Un mosaico di storie tutte diverse ma unite da uno stesso sentire e dalla volontà di rendere omaggio a colui che continua a rappresentare il senso più profondo dell’italianità, a firma di Elena Barlozzari, Carla Isabella Elena Cace, Flaminia Camilletti, Elena Caracciolo, Giorgia Clementi e Aurora Dipalo, Sara De Angelis, Nadia Dell’Arco, Roberta Di Casimirro, Cristina Di Giorgi, Alina Di Mattia, Paola Frassinetti, Ines Pedretti, Bianca Penna, Caterina Rovere, Elena Donazzan e Giovanna Donazzan. Il volume è completato dalla prefazione di Isabella Rauti e dalla postfazione di Alessia Rosolen, e arricchito da diverse appendici (tra le quali spicca quella firmata da Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 febbraio, che ha promosso la campagna di concessione al Milite Ignoto della cittadinanza onoraria in tutte le città d’Italia), e dalla significativa ed evocativa copertina disegnata appositamente da Fabio Fantozzi.

Sabato 9 luglio, ore 18.00, presso i Giardini del Palazzo municipale di Avezzano, presentazione del libro assieme agli autori Cristina Di Giorgi, Bianca Penna, Alina Di Mattia ed Emanuele Merlino .

Giulianova. Cerimonia in via traversa Mari, ieri pomeriggio, per lo scoprimento della seconda pietra d’inciampo collocata a Giulianova, dedicata alla memoria di Luigi Stacchiotti.

 

La lettura della lettera scritta dalla giovanissima pronipote Anita, ha concluso, ieri pomeriggio,  la cerimonia  di scoprimento della pietra di inciampo alla memoria dell’artigliere Luigi Stacchiotti, in via traversa Mari.

Alla presenza del Vicesindaco Lidia Albani e del ricercatore storico Walter De Berardinis,

l’ attore Roberto Di Donato ha letto alcune lettere di internati tratte dal volume “I militari italiani nei lager nazisti. Una resistenza senz’armi (1943-1945)” di Mario Avagliano e Marco Palmieri.

Il Vicesindaco, stigmatizzando gli orrori della guerra, ha pure ricordato le ultime vicende del conflitto in Ucraina. Edoarda Broccolini, dell’ Associazione nazionale ex internati (Anei) di Teramo, ha fatto pervenire i saluti istituzionali. Padre Vito Daloiso ha ricordato il soldato durante la Messa di suffragio, a Mosciano Sant’Angelo. Dopo lo scoprimento della pietra da parte del  figlio di Luigi Stacchiotti,  Aladino, sono state deposte delle rose rosse che successivamente verranno piantate nei pressi della pietra. A breve, inoltre, sarà posizionata una targa ricordo davanti alla casa dove vivevano i 4 fratelli Stacchiotti, tutti deportati.

La pietra d’inciampo, realizzata da Gunter Demnig e inaugurata ieri, è la terza in provincia di Teramo, la seconda a Giulianova. Un’altra pietra sarà collocata a Villa Pozzoni,  dedicata a Flaviano Poltrone.

 

 

 




Concerto per la pace: martedì 21 giugno (ore 21) nell’Abbazia di San Clemente al Vomano e domenica 26 giugno (ore 12)nel Santuario di San Gabriele – sala Stauros

Concerto per la pace: martedì 21 giugno (ore 21) nell’Abbazia di San Clemente al Vomano e domenica 26 giugno (ore 12)nel Santuario di San Gabriele – sala Stauros




Santuario San Gabriele: 30° raduno degli alpini abruzzesi

 

Domenica 19 giugno il santuario di San Gabriele (Teramo) ospiterà il 30° raduno degli alpini abruzzesi, in ricordo dei caduti di Selenyj-Jar (Russia) durante la campagna di Russia del 1942. Dopo due anni di raduni simbolici, a causa della pandemia, quest’anno gli alpini si ritroveranno numerosi al santuario. Si prevede la partecipazione di alcune migliaia di ex alpini provenienti soprattutto dall’Abruzzo, ma ci saranno anche delegazioni da altre regioni italiane.

L’incontro, organizzato dall’associazione nazionale alpini (A.N.A.), sezione “Abruzzi”, e dal gruppo di Isola del Gran Sasso (Teramo), avrà inizio alle ore 8 nel piazzale del santuario con la partenza del campionato nazionale A.N.A. della marcia a staffetta, in occasioni delle 3° Alpiniadi estive che per la prima volta si svolgono in Abruzzo. Quest’anno quindi non ci sarà l’imponente sfilata da Isola al santuario, proprio a causa della coincidenza con le Alpiniadi estive 2022. La giornata sarà conclusa alle ore 12.15 con la celebrazione della santa messa in suffragio dei caduti della campagna di Russia.

La manifestazione di domenica sarà preceduta da altri eventi.

Venerdì 17 giugno, alle ore 21, nell’antica basilica di San Gabriele il Coro A.N.A. “Stella del Gran Sasso” offrirà un concerto di canti alpini.

Sabato 18 giugno, presso la sala convegni del Museo Stauròs del santuario, alle ore 17.30, si svolgerà un incontro in ricordo dell’alpino Valentino Di Franco, morto a 99 anni lo scorso 18 maggio, ultimo reduce della celebre battaglia di Selenyj-Jar. Sarà anche proiettato il docufilm “La vittoria di Monte Marrone”, realizzato dai registi Anna Cavasinni e FabrizioFranceschelli.

 




Le donne degli Imi: ANEI Teramo e ANEI Treviso insieme a Milano per la presentazione dell’ultimo libro di Silvia Pascale e Orlando Materassi

La sezione ANEI (Associazione Nazionale Ex Internati nei Lager nazisti) di Teramo, in collaborazione con la sezione ANEI di Treviso, è lieta di annunciare la presentazione del libro “Internati Militari Italiani. Testimonianze di donne” di Silvia Pascale e Orlando Materassi per Ciesse Edizioni. L’evento è stato organizzato a Milano, presso Le Libragioni, il giorno 18 giugno 2022, alle ore 19. Gabriella Persiani, giornalista di origini giuliesi, nipote dell’Imi Carmine Broccolini e membro della sezione ANEI di Teramo, dialogherà con gli autori Silvia Pascale, storica e docente, nipote dell’Imi Anadage Zerbini, presidente della sezione ANEI di Treviso, che da più di un decennio si occupa di ricerca e pubblicazioni sugli Imi oltre che di genocidio armeno e campi di concentramento, e Orlando Materassi, figlio dell’Imi Elio Materassi, Responsabile del Progetto “La Memoria Resistente”e “Racconti di Memoria” sostenuti dall’Ambasciata delle Repubblica Federale di Germania a Roma, dal 2019 al 2022 Presidente Nazionale dell’ANEI e consulente storico/scientifico della collana LE NOSTRE GUERRE per Ciesse Edizioni. A pochi giorni dal 2 Giugno, che sancì, tra l’altro, la conquista del voto delle donne, i riflettori si accenderanno, dunque, su madri, mogli, fidanzate, figlie ritratte per la prima volta in questo volume pubblicato nel Giorno della Memoria. Le donne degli Imi, Internati Militari Italiani deportati nei lager nazisti dopo l’8 Settembre 1943, sono, infatti, protagoniste a loro volta di una pagina di Storia poco conosciuta ai più: la prima forma di Resistenza, silenziosa, pacifica, che portò alla riconciliazione post-bellica. La loro attesa, fatta di lacrime e paure, forza e speranza, che per qualcuna durò per sempre, merita così di essere ricordata attraverso la raccolta di lettere, scritti, diari autografi e finora inediti, provenienti da tutta Italia. Le vicende risalgono a quasi 80 anni fa, ma diventano, purtroppo, tristemente attuali sui volti di altre madri, altre mogli, altre fidanzate, altre sorelle che piangono oggi per i loro uomini al fronte. Un’iniziativa congiunta contro tutte le guerre e per la Memoria.