La sentenza Ue sul Crocifisso è un successo politico della Lega Nord. Per noi la difesa del tesoro prezioso della fede cristiana è una scelta laica in nome della civiltà. In Provincia di Teramo raccolte oltre mille firme per la difesa del Crocifisso. Il Papa ringrazia.
La sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo sull’esposizione obbligatoria del Crocifisso nelle aule delle scuole pubbliche italiane, è un successo politico della Lega Nord.
Per noi la difesa del tesoro prezioso della fede cristiana è una scelta laica in nome della civiltà. In Provincia di Teramo la Lega Nord Abruzzo ha raccolto oltre mille firme per la difesa del Crocifisso. La decisione della Ue, rispettosa delle nostre radici e di una cultura basata sul rispetto e sulla tolleranza, è altresì una scelta di buonsenso, un provvedimento vantaggioso per tutti, perché un’Europa senza valori è un’Europa debole in un mondo sempre più secolarizzato e guerrafondaio.
La simbologia cristiana ha nell’immagine del Crocifisso un punto fermo, anche se il Vangelo insegna a credere nel Cristo Risorto, il Vivente. Lo ha sempre ribadito il Papa al sorgere di polemiche sulla libera professione delle religioni in Italia: materia dibattuta sia fra accademici sia fra giuristi. Papa Benedetto XVI ha ringraziato l’Italia per la difesa del Crocifisso nelle scuole italiane. Da Nord a Sud la nostra civiltà deriva da ciò che il Cristianesimo ha portato in tutta Europa: un immenso patrimonio culturale e storico-artistico fondante della nostra cultura. Senza il Cristianesimo oggi non avremmo ospedali e università. Senza l’opera dei monaci e dei frati mendicanti (agli amanuensi si deve la salvezza delle opere classiche ereditate dal mondo antico e conservate nelle biblioteche di monasteri, conventi e università d’Europa) oggi avremmo soltanto ruderi, paludi e zanzare.
Grazie all’azione della Lega Nord sul territorio il Governo si è battuto con un’azione volta sia a contrastare ogni forma di imposizione e di prevaricazione che non è mai appartenuta alla nostra formazione sia a rivendicare con orgoglio la nostra educazione e identità nazionali.
Nella lotta contro le violazioni degli inalienabili diritti umani, non servono laser, missili e bombe. Serve il dialogo. La Lega Nord sta già facendo la sua parte in Italia, in Europa e nel mondo, coscientemente, auspicando che cresca la consapevolezza di queste problematiche in tutte le forze politiche, sociali e culturali. Duole constatare come nonostante gli insegnamenti della storia e l’impegno degli Stati, delle Organizzazioni internazionali a livello mondiale e locale, delle Organizzazioni non governative e di tutti gli uomini e le donne di buona volontà che ogni giorno si spendono per la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali, nel mondo ancora oggi si registrino persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e di intolleranza basati sulla religione. Sono previsti “no fly zone”, blitz, raid e bombardamenti a tappeto in Asia e in Africa, a difesa delle vittime: i membri delle minoranze religiose, ai quali viene impedito di professare liberamente la propria religione o di cambiarla, attraverso l’intimidazione e la violazione dei diritti, delle libertà fondamentali e dei beni essenziali, giungendo fino alla privazione della libertà personale o della stessa vita?
La Lega Nord Abruzzo Segreteria Provinciale di Teramo auspica l’immediata cessazione delle persecuzioni contro i cristiani e delle violazioni della libertà religiosa in atto in varie parti del mondo, la fine dei vari traffici umani (soprattutto di minori, per l’espianto degli organi e la sperimentazione clinica dei farmaci) che offendono la dignità e la vita delle persone, e la giusta condanna dei responsabili. Esistono poi forme più sofisticate di ostilità contro la religione, che nei Paesi occidentali si esprimono talvolta col rinnegamento della storia e dei simboli religiosi nei quali si esaltano e promuovono l’identità e la cultura della maggioranza dei cittadini. Queste ostilità che altrove producono decine se non centinaia di migliaia di vittime e fomentano l’odio e il pregiudizio anche nei Paesi cosiddetti “civili”, non sono coerenti con una visione serena ed equilibrata del pluralismo e della laicità delle istituzioni, senza contare che le nuove generazioni rischiano di non entrare in contatto con il prezioso patrimonio spirituale dei loro Paesi. La difesa della religione passa attraverso la difesa dei diritti e delle libertà delle comunità religiose in tutto il mondo.
Non basta difendere il Crocifisso. I leader delle grandi religioni del mondo e i responsabili delle Nazioni devono rinnovare l’impegno per la promozione e la tutela della libertà religiosa, in particolare per la difesa delle minoranze religiose, le quali non costituiscono una minaccia contro l’identità della maggioranza, ma sono al contrario un’opportunità per il dialogo e per il reciproco arricchimento culturale. La loro difesa rappresenta la maniera ideale per consolidare lo spirito di benevolenza, di apertura e di reciprocità con cui tutelare i diritti e le libertà fondamentali in tutte le aree e le regioni del mondo. Nel discorso sulla “Libertà religiosa, via della pace” scritto per la 44ma Giornata Mondiale della Pace, il Santo Padre ricorda che le celebrazioni per il 150° anniversario dell’unità d’Italia sono “l’occasione per una riflessione non solo di tipo commemorativo, ma anche di carattere progettuale, assai opportuna nella difficile fase storica attuale, nazionale ed internazionale. Sono lieto che anche i Pastori e le varie componenti della Comunità ecclesiale siano attivamente coinvolti nella rievocazione del processo di unificazione della Nazione iniziato nel 1861. Ora, uno degli aspetti più rilevanti di quel lungo, a volte faticoso e contrastato, cammino, che ha condotto all’odierna fisionomia dello Stato italiano è costituito dalla ricerca di una corretta distinzione e di giuste forme di collaborazione fra la comunità civile e quella religiosa, esigenza tanto più sentita in un Paese come l’Italia, la cui storia e cultura sono così profondamente segnate dalla Chiesa cattolica. Di qui l’importanza dei Patti del Laterano e dell’Accordo di Villa Madama, che fissano le coordinate di un giusto equilibrio di rapporti, del quale si avvantaggiano la Sede Apostolica così come lo Stato e la Chiesa in Italia. Infatti il Trattato Lateranense, configurando lo Stato della Città del Vaticano e prevedendo una serie di immunità personali e reali, ha posto le condizioni per assicurare al Pontefice e alla Santa Sede piena sovranità e indipendenza, a tutela della sua missione universale. A sua volta, l’Accordo di modifica del Concordato mira fondamentalmente a garantire il pieno esercizio della libertà religiosa, di quel diritto cioè, che è storicamente e oggettivamente il primo tra quelli fondamentali della persona umana. È perciò di grande importanza osservare e, allo stesso tempo, sviluppare la lettera e lo spirito di quegli Accordi e di quelli che ne sono derivati, ricordando che essi hanno garantito e possono ancora garantire una serena convivenza della società italiana”. Sulla libertà religiosa, il Papa afferma che “il retto esercizio e il corrispettivo riconoscimento di questo diritto consentono alla società di avvalersi delle risorse morali e della generosa attività dei credenti. Per questo non si può pensare di conseguire l’autentico progresso sociale, percorrendo la via dell’emarginazione o perfino del rifiuto esplicito del fattore religioso, come ai nostri tempi si tende a fare con varie modalità. Una di queste è, ad esempio, il tentativo di eliminare dai luoghi pubblici l’esposizione dei simboli religiosi, primo fra tutti il Crocifisso, che è certamente l’emblema per eccellenza della fede cristiana, ma che, allo stesso tempo, parla a tutti gli uomini di buona volontà e, come tale, non è fattore che discrimina. Desidero esprimere – afferma il Papa – il mio apprezzamento al Governo italiano che a questo riguardo si è mosso in conformità a una corretta visione della laicità e alla luce della sua storia, cultura e tradizione, trovando in ciò il positivo sostegno anche di altre Nazioni europee”.
Teramo, lì 21 Marzo 2011 Segreteria Prov.le Lega Nord Abruzzo