Teramo. Il catechismo massonico verrà presentato il prossimo giovedì 3 ottobre alle ore 17.00 nell’Archivio di Stato

Gli autori con il direttore, Carmela Di Giovannantonio

 

Manoscritto di Pianella

 
La straordinaria caratteristica del catechismo massonico ritrovato a Teramo è di essere manoscritto. Catechismi massonici a stampa sono alquanto comuni e ne sono apparsi diversi nei tre secoli di storia della Massoneria Italiana, ma quelli manoscritti sono estremamente rari e se ne contano ad oggi davvero pochi in Europa.
 
 
Una memoria che non vuol perdersi, che cerca tutti i mezzi per fermarsi, per divenire oggetto concreto, comunicabile ad altri, trasmissibile nel futuro. Una memoria conservata e consultabile  negli Archivi di Stato.
 



Alba Adriatica. Presentazione del libro “Il ragazzo che parlava con gli uccelli. Fiabe e racconti della Val Vibrata” curato da Francesco Galiffa (Arsenio Edizioni)

 

 

 

Venerdì 27 settembre alle 21 ad Alba Adriatica Villa Flaiani, via Roma 32) sarà presentato il libro di fiabe e racconti della Val Vibrata “Il ragazzo che parlava con gli uccelli” curato da Francesco Galiffa con illustrazioni di Elga Vagnoni (Arsenio Edizioni).

Oltre al curatore Francesco Galiffa e all’illustratrice Elga Vagnoni, interverranno Paola Donatelli (operatrice culturale e bibliotecaria), Maria Grazia Taffi (docente all’istituto comprensivo di Alba Adriatica e all’università di Macerata), Valeria Di Felice (editrice).

La presentazione fa parte del Bibliopride, iniziativa alla quale ha aderito la Biblioteca Comunale di Alba Adriatica delle attività culturali a cura della Pro Loco Spiaggia d’Argento e promosse dall’Amministrazione Comunale.

 

Come si legge nella prefazione del curatore: «Il registro dei racconti spazia nel mondo della letteratura popolare. Ci sono, per esempio, fiabe di magia, che si sviluppano secondo lo schema classico di questo tipo di letteratura: sono presenti il danneggiamento, la presenza del falso eroe, l’intervento dell’eroe, il superamento delle prove, la vittoria e la ricompensa finale.

Molte fiabe esaltano l’astuzia, l’unico mezzo che i contadini e la povera gente avevano a disposizione per difendersi dalle prepotenze dei potenti e dei ricchi.

Con molta probabilità le fiabe raccontate dai nostri nonnetti non sono originali, perché qualcuno prima di loro le avrà sicuramente lette da qualche parte. Lo sono in un certo senso diventate perché gli innumerevoli passaggi della trasmissione orale hanno certamente modificato personaggi e situazioni, adattandoli spesso alle situazioni locali. Una cosa è però certa: pur essendo diversi gli esiti narrativi, è sicuramente rimasto inalterato il fine educativo dei racconti.»

 

 

Francesco Galiffa (Nereto, 1947) si è laureato in Lettere Moderne presso l’Università agli Studi “G. d’Annunzio” di Chieti discutendo una tesi sul Brigantaggio post-unitario in Provincia di Abruzzo Ultra I  (Teramo).

Ha insegnato materie letterarie alla Scuola secondaria, progettando e curando, nell’ottica di una didattica attiva, numerose ricerche su temi di carattere storico e antropologico, quattro delle quali sono state pubblicate dall’Istituto Comprensivo di Colonnella.

Dall’ottobre 2006 al giugno 2007 ha tenuto un corso, destinato ai suoi ex alunni, sul metodo d’indagine storica applicato al tema “Le risorse idriche di Controguerra. Da Fonte Riparossa all’Acquedotto del Ruzzo”.

Ha pubblicato numerosi lavori di ricerca storica e antropologica sul territorio abruzzese tra i quali  L’Asso di Coppe: la Fontana Pubblica di Corropoli (2011), Dentro la pentola la capra gongola (2012), L’oro dei contadini (2015), Nel Regno dei legumi (2016).

Ha collaborato per molti anni con le riviste “Colonnella frammenti” e “Val Vibrata Life”. Ha curato diverse introduzioni ai volumi sulla cucina allegati al quotidiano «il Centro».




Teramo. Archivio di Stato: ritrovato un “catechismo” massonico dell’800

Teramo. Sensazionale scoperta d’archivio.

Manoscritto di Pianella

Un catechismo massonico dei primi dell’Ottocento è tornato alla luce, dopo quasi un secolo, in un fondo dell’Archivio di Stato di Teramo tra le pagine di un antico processo a carico di un pianellese, Vincenzo Cipriani, al quale venne sequestrato nell’ottobre 1824 e che, per averlo detenuto, fu condannato. La straordinaria caratteristica del catechismo massonico ritrovato a Teramo è di essere manoscritto. Catechismi massonici a stampa sono alquanto comuni e ne sono apparsi diversi nei tre secoli di storia della Massoneria italiana, di diverse Obbedienze e di diversa tradizione esoterica, ma i catechismi massonici manoscritti sono estremamente rari e ne esistono davvero assai pochi.

Prof. Elso Simone Serpentini. Abile ricercatore d’archivio

Per illustrare l’eccezionalità del rinvenimento, è indetta una conferenza stampa presso questo Archivio di Stato per le ore 11 di venerdì 27 settembre 2019. Verrà anche mostrato fisicamente il documento, consistente in un libriccino di 49 pagine più la copertina, interamente manoscritto. Saranno presenti i ricercatori Elso Simone Serpentini, Loris Di Giovanni e Roberto Carlini, che hanno condotto sul catechismo massonico uno studio approfondito, da più angolazioni e da diversi punti di vista, oltre che proceduto alla sua trascrizione integrale, in un libro intitolato “Il Manoscritto di Pianella”, edito da Artemia Nova Editrice in collaborazione con il Ce.S.S.M.A (Centro Ricerche Storiche per lo Studio della Massoneria Abruzzese), nato recentemente dopo i due lavori editoriali del Prof. Elso Simone Serpentini: All’Oriente di Teramo – la massoneria teramana tra storia e cronaca e Storia della Massoneria in Abruzzo con il collega ricercatore, Loris Di Giovanni.

Avv. Loris Di Giovanni, coautore Storia della Massoneria in Abruzzo




TERAMO. Presentata la 24^ edizione del Premio Di Venanzo Tanti appuntamenti: si parte il 25 settembre e si chiude il 27 ottobre

 

 

Sarà l’attrice Violante Placido la Madrina del Premio

A Teramo il 12 ottobre ci sarà anche Mimmo Lucano

All’ex Sindaco di Riace la Targa Pannella per Integrazione e Solidarietà

 

Nella sala conferenze della sede de L’ARCA il Presidente e il Direttore Artistico di Teramo Nostra, Piero Chiarini e Sandro Melarangelo, hanno presentato il programma della 24^ edizione del Premio Internazionale della Fotografia Cinematografica Gianni Di Venanzo.

Le novità: sarà l’attrice, figlia d’arte, Violante Placido a ricoprire il ruolo di Madrina della gran cerimonia di premiazione del Premio Di Venanzo. Violante Placido è figlia dell’attore e regista Michele Placido e dell’attrice Simonetta Stefanelli. Nella serata clou della manifestazione, la cerimonia di premiazione, in  programma sabato 12 ottobre a partire dalle ore 17:00, saranno tanti gli ospiti del mondo del cinema a salire sul palco del cineteatro Comunale di Teramo: ci sarà Ninetto Davoli, attore feticcio di Pier Paolo Pasolini, ci sarà anche la “nostra” Elisa Di Eusanio, affermata attrice cinematografica e di teatro, che torna nella sua Teramo dove ha mosso i primi passi nel mondo dell’arte. Saliranno sul palco anche i registi Marco Pontecorvo e Daniele Ciprì, Massimo Di Venanzo, figlio di Gianni Di Venanzo,  l’attore spagnolo de Il segreto Iago Garcia, gli attori e registi Randall Paul e Francesco Marioni, le attrici Manuela Morabito, Evelina Santercole e Franca Minnucci, la produttrice Adriana Chiesa e tanti altri. La serata sarà presentata da Antonella Salvucci e dal Presidente della Giuria del Premio Di Venanzo Stefano Masi.

Ma un’altra presenza di prestigio sarà quella di Mimmo Lucano, ex Sindaco di Riace, che sul palco del Comunale riceverà la “Targa speciale Integrazione e Solidarietà Marco Pannella”.

Ovviamente saranno celebrati i maestri della luce che riceveranno l’Esposimetro d’Oro: lo statunitense John Bailey, presidente dell’Academy fino all’agosto scorso, ritirerà il premio alla Carriera, la giornalista Laura Delli Colli ritirerà il premio alla Memoria per il padre Franco Delli Colli, il russo Stanislav Opelyants ritirerà il premio per la fotografia straniera e Giovanni Fiore Coltellacci quello per la fotografia italiana.

La Targa speciale “Peppe Berardini” per la fiction tv sarà ritirata dal direttore della fotografia Tani Canevari per la miniserie televisiva La vita promessa diretta da Ricky Tognazzi. La Targa speciale della Giuria “Marco Onorato” sarà ritirata dalla direttrice della fotografia Eleonora Patriarca.

Ma la manifestazione, come ci ha abituato, è molto altro: si comincia infatti il 25 settembre, presso la Casa di riposo De Benedictis, con la proiezione dei film illuminati dagli autori della fotografia premiati; giovedì 3 ottobre alle 17.00 sarà inaugurata, presso la Biblioteca Regionale Melchiorre Delfico, la mostra omaggio a Sergio Leone curata da Orio Caldiron e Paolo Speranza. Come sempre non mancheranno i libri, la musica, i convegni e gli incontri in un programma denso di appuntamenti: sempre giovedì 3 ottobre sarà presentato il libro di Gerardo Di Cola “Federico Fellini e il doppiaggio”; domenica 6 ottobre spazio alla mostra-concorso “Premio Lucio De Marcellis Le emozioni fotografiche”; lunedì 7 ottobre il convegno sul rapporto uomo-animale grazie alla sinergia tra l’Istituto Zooprofilattico Caporale e Teramo Nostra: anche quest’anno infatti l’IZS ha organizzato il concorso di video dedicato al tema con la novità che la partecipazione è stata dedicata agli istituti scolastici. Martedì 8 ottobre saranno proiettati due film, uno “illuminato” da Gianni Di Venanzo e l’altro da Franco Delli Colli; mercoledì 9 ottobre sarà presentato il libro “Vicolo cieco” di Osvaldo Di Domenico. Un’altra particolarità è rappresentata dalla mostra antologica dedicata a Guido Martella, pittore, scultore, architetto e perfino campione di pugilato: sarà inaugurata giovedì 10 ottobre alle ore 17:00 presso la sede dell’Archivio di Stato di Teramo, in via Cesare Battisti. Quest’anno saranno due le serate dedicate alla musica da film eseguita dal vivo: giovedì 10 ottobre alle 20:30, al cineteatro Comunale di Teramo ci sarà un omaggio dei musicisti teramani alle colonne sonore dei film, si esibiranno Enrico Angelozzi, Arturo Valiante, Franco Di Donatantonio, Fabiana D’Ignazio, Nancy Fazzini e il gruppo dell’Istituto Superiore Alessandrini-Marino. Venerdì 11 ottobre, alle 21:00 sempre sul palco del cineteatro Comunale, sarà la Banda di Montorio al Vomano, diretta da Gabriele Mascitti, a proporre musiche da film; interverrà anche il pianista Franco Di Donatantonio. Il giorno dopo, sabato 12 ottobre, prima della cerimonia di premiazione, al mattino, alle ore 11:00 presso la Sala Polifunzionale della Provincia, in Via Comi a Teramo, si terrà l’incontro dal titolo “Il cinema incontra la solidarietà” con interventi di Mimmo Lucano e John Bailey. La lunga serie di appuntamenti terminerà il 2 novembre con la premiazione della mostra-concorso di fotografia dedicata al compianto Lucio De Marcellis e curata da Frederic Vienne.

Premio Di Venanzo

 

Tutti gli appuntamenti della manifestazione sono ad ingresso libero.

Programma XXIV Edizione del Premio “Gianni di Venanzo” 2019

 

(già svolti)

Sabato 10 agosto

ore 6:00

Torre di Cerrano – Pineto (TE)

Concerto Musiche da film a cura del M° Franco Di Donatantonio

 

 

Venerdì 30 agosto

ore 21:00

 

 

Teatro Romano di Teramo – Concerto integrazione e solidarietà. Omaggio in onore di Liliana e Marco Pannella, a cura dell’Alexian Group di Santino Spinelli.

Da mercoledì 25 settembre a sabato 28 settembre Istituto Casa di Riposo De Benedictis ore 15:30

Proiezione film Vincitori Esposimetro d’oro

a cura di Enrico Borgatti

 

Da giovedì 3   ottobre

fino a lunedì

4 novembre

 

 

 

Biblioteca Regionale Melchiorre Delfico, Via M. Delfico

Inaugurazione giovedì 3 ottobre ore 17:00

Mostra Omaggio a SERGIO LEONE

LEONE FACTORY DA ROBERTO ROBERTI A SERGIO LEONE

a cura di Orio Caldiron e Paolo Speranza

 

Giovedì 3 ottobre

 

 

 

Domenica 6

ottobre

Sede di Teramo Nostra – ore 18:30

Presentazione del Libro di Gerardo Di Cola “Federico Fellini e il doppiaggio”, con l’illustratore Raffaele Di Giammatteo.

Dialoga con l’autore Rino Orsatti

 

Sede di Teramo Nostra – ore 19:00

Inaugurazione mostra-concorso

PREMIO LUCIO DE MARCELLIS “LE EMOZIONI FOTOGRAFICHE”

A cura di Frederic Vienne

Premiazione concorso sabato 2 novembre ore 18:00

Lunedì 7 ottobre I.I.S. Alessandrini – Marino – ore 11:00

CONVEGNO SUL RAPPORTO UOMO – ANIMALE a cura dell’IZSAM “G. Caporale” e Teramo Nostra

 

Martedì 8 ottobre Sede di Teramo Nostra ore 20:00

Proiezione film “Giorni di Gloria”

di Luchino Visconti con la fotografia di Gianni Di Venanzo.

A seguire: film “Silverado” di Lawrence Kasdan con la fotografia di John Bailey, Esposimetro d’Oro alla Carriera.

Mercoledì 9 ottobre Sede Teramo Nostra – ore 18:00

Presentazione del libro “Vicolo Cieco” di Osvaldo Di Domenico.

Artemia Edizioni

 

Da giovedì 10 ottobre

fino a venerdì

15 novembre

 

Sede Archivio di Stato MIBACT S.Agostino Teramo Via Cesare Battisti 55

Inaugurazione giovedì 10 ottobre, ore 17:00

MOSTRA ANTOLOGICA sull’illustre cittadino teramano

GUIDO MARTELLA, pittore, scultore, architetto, campione mondiale di pugilato, a cura di Paola Di Felice e Sandro Melarangelo.

La mostra seguirà gli orari di apertura dell’Archivio di Stato

Giovedì 10 ottobre Teramo Cineteatro Comunale – ore 20:30

MUSICHE DA FILM – omaggio dei musicisti teramani: Enrico Angelozzi, Artuto Valiante, Franco Di Donatantonio, Fabiana D’Ignazio, Nancy Fazzini, gruppo dell’I.I.S. Alessandrini – Marino.

PROIEZIONE CORTI

Presenta Laura De Berardinis

 

Venerdì 11 ottobre Teramo Cineteatro Comunale ore 21:00

“SERATA MUSICHE DA FILM”

Concerto della Banda di Montorio al Vomano diretta dal M° Gabriele Mascitti, con interventi musicali del M° Franco Di Donatantonio.

PROIEZIONE CORTI

Corto Premio Speciale IZSAM “G. Caporale” e Corto Adele e Beatrice a cura della ASL di Teramo

Presenta Laura De Berardinis

 

Sabato 12 ottobre

 

 

 

Sabato 12 ottobre

Teramo Sala Polifunzionale della Provincia, Via Comi – ore 11:00

IL CINEMA INCONTRA LA SOLIDARIETÀ con interventi di DOMENICO “MIMMO” LUCANO, ex Sindaco di Riace e JOHN BAILEY, Esposimetro d’oro alla Carriera e presidente dell’Academy, assegnatrice dei Premi Oscar. Modera Rino Orsatti

 

Teramo Cineteatro Comunale ore 17:00  

Gran cerimonia di Premiazione per la consegna degli Esposimetri d’oro. Presentano Antonella Salvucci e Stefano Masi.

 

Domenica 13

ottobre

Sede Archivio di Stato MIBACT S.Agostino Teramo Via Cesare Battisti 55

DOMENICA DI CARTA a cura dell’Archivio di Stato e MIBACT.

Apertura straordinaria al pubblico dalle ore 9:00 alle ore 13:00

 

Sabato 27

ottobre

Istituto Casa di Riposo De Benedictis ore 15:30

Concerto omaggio a Raimondo Paganico con Gianni Novelli, Enzo Paganico e Nancy Fazzini

 

Il programma può subire lievi variazioni.

INGRESSO LIBERO

 

 

 

SABATO 12 OTTOBRE 2019  Cineteatro Comunale – ore 17:00

 

CERIMONIA DI PREMIAZIONE PER LA CONSEGNA DEGLI ESPOSIMETRI D’ORO

 

ESPOSIMETRO D’ORO FOTOGRAFIA ITALIANA:

GIOVANNI FIORE COLTELLACCI per Cyrano Mon amour di Alexis Michalik

 

ESPOSIMETRO D’ORO FOTOGRAFIA STRANIERA:

VLADISLAV OPELYANTS per Summer di Kirill Serebrennikov

 

ESPOSIMETRO D’ORO ALLA MEMORIA: FRANCO DELLI COLLI

 

ESPOSIMETRO D’ORO ALLA CARRIERA: JOHN BAILEY

 

TARGA SPECIALE “PEPPE BERARDINI” PER LA FICTION TV:

TANI CANEVARI per La via promessa  di Ricky Tognazzi

 

TARGA SPECIALE “MARCO ONORATO” DELLA GIURIA: ELEONORA PATRIARCA

 

TARGA SPECIALE “INTEGRAZIONE E SOLIDARIETA’ MARCO PANNELLA:

DOMENICO MIMMO LUCANO (ex Sindaco di Riace)

 

CONDUZIONE: ANTONELLA SALVUCCI, STEFANO MASI

 

MADRINA DEL PREMIO: VIOLANTE PLACIDO

 

OSPITI D’ONORE:

NINETTO DAVOLI, ELISA DI EUSANIO, MASSIMO DI VENANZO, RANDALL PAUL, MARCO PONTECORVO, FRANCESCO MARIONI, DANIELE CIPRI’, EVELINA SANTERCOLE, FRANCA MINNUCCI, FABIO ZAMARION, MANUELA MORABITO, IAGO GARCIA, ADRIANA CHIESA, DONATELLA ONORATO

 

Regia: Gian Franco Manetta

Scenografia: Alunni del Liceo Artistico “G.Montauti” di Teramo coordinati dal prof. Marco Pace

Accompagnamento musicale: M° Franco Di Donatantonio

Accoglienza ospiti: Banda di Forcella




PESCARA. All’AURUM: “LA PAZIENZA DEI MELOGRANI” DI ALESSANDRA ANGELUCCI

 

 

 

PESCARA–  Giovedì 19 settembre, alle ore 18, nella cornice dell’Aurum – La fabbrica delle idee di Pescara,  si terrà la presentazione della silloge poetica “La pazienza dei melograni”, nuova opera letteraria della scrittrice e giornalista Alessandra

Alessandra Angelucci

Angelucciedita da Controluna. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Pescara, costituisce un altro appuntamento per riflettere insieme all’autrice sulle tematiche sociali di grande importanza che il libro affronta con la delicatezza del verso.

In questo libro l’autrice auspica un tempo nuovo, fatto di pazienza e cura nella scelta.

Alessandra sembra fuggire la voracità del contemporaneo che tutto ingloba, il suo sguardo sul mondo si affaccia delicato e allo stesso tempo severo. Non c’è più spazio per la menzogna e la falsità, per l’ipocrisia che lima i coltelli della «trincea dei peccati». Un animo, quello dell’autrice, che si interroga sulla durezza dell’esistenza – «Come te lo dico che la vita è un soffio» – per aprire poi una riflessione senza filtri su ciò che l’uomo ricerca: «Qual è la vera portata della libertà?/Potremmo chiederlo alle gazze sul crinale/ delle tentazioni e aprire anche noi le ali/ per vedere poi fino a quanto dura».

Diverse le tematiche sociali di grande importanza affrontate, come l’amore, la denuncia socialela menzognail perdonola tutela dei bambini e la voce di chi ha subito soprusi e non accetta più l’atteggiamento dell’indifferenza. In particolare la tutela dei diritti dell’Infanzia è un tema che cuce sottilmente una parte importante delle liriche, come si evince dai versi della lirica I bambini:«Comincia tutto da qui/ dall’ultimo gradino aperto sul paradiso/ quando spingersi in avanti somiglia/ alla danza delle altalene/ La rincorsa la insegnano i bambini/ poco prima dei tuffi/ poco dopo lo spavento[…]».

Un’opera in cui si afferma un tessuto nuovo, fatto di impegno sociale e civile, in cui le parole si accompagnano alle azioni concrete mosse da Alessandra nella vita di tutti i giorni come docente e referente Legalità nel mondo della scuola.

Insieme all’autrice, parteciperanno alla presentazione l’Assessore alla Cultura di Pescara Mariarita Paoni Saccone, il Responsabile dell’Aurum Licio Di Biase e la scrittrice Cristina Mosca, interprete d’eccezione di alcune liriche contenute nel libro.




Abruzzo. Una vita per gli altri: Umberto Postiglione. La vicenda dell’Anarchico abruzzese negli USA

UNA VITA PER GLI ALTRI: UMBERTO POSTIGLIONE

In un libro la vicenda umana d’un anarchico abruzzese tra Stati Uniti, sud America e nel suo Abruzzo

 

di Mario Setta

 

 

Sono pochi gli uomini che si spendono per gli altri. Eccezioni. Ma sono le eccezioni che aiutano a credere negli uomini. E per convincersi che l’umanità non è proprio quella “massa damnata” di cui parlava Sant’Agostino, riferendosi alla colpa del peccato originale e della cacciata dal paradiso terrestre. Una interpretazione fallace, che ha segnato secoli e millenni di storia occidentale. Ma quando si incontrano uomini che si offrono nel far del bene agli altri si capisce che l’uomo non è sempre “lupo all’altro”, ma ci sono coloro che si spendono per gli altri. E di esempi non mancano nelle pagine di storia. E se la storia è l’uomo, come hanno sostenuto gli storici più aperti dell’ultimo secolo, l’uomo è la storia e la fa secondo la sua natura. L’uomo buono farà la storia buona, mentre l’uomo malvagio fa la storia malvagia. Il bisogno di conoscere, di sapere se nel tempo ci sono stati uomini buoni è insito nell’uomo. Per questo la Chiesa Cattolica, nella sua storia, ha sempre presentato all’attenzione dei fedeli e alla venerazione persone, uomini e donne, dichiarandoli “santi”.

Umberto Postiglione non è stato dichiarato santo, anche se morendo, alla giovane età di 31 anni, il 24 marzo 1924, dice: “Avrei voluto vivere di più, per avvicinarmi maggiormente al Cristo del Vangelo”. Non era credente né praticante, ma essenzialmente anarchico, Nella vita e nel pensiero. Nato a Raiano, in Abruzzo, il 25 aprile 1893, frequenta la scuola elementare, la scuola tecnica e consegue il diploma di ragioniere a L’Aquila. All’età di 17 anni decide di emigrare negli Stati Uniti, partendo il 3 ottobre 1910. L’8 ottobre si imbarca dal porto francese di Le Havre e sbarca a New York il 18 ottobre. Uno dei venti milioni di immigrati negli Stati Uniti, tra il 1870 e il 1930.

 

Tra loro numerosi italiani, come racconta Edoardo Corsi, abruzzese di Capestrano, nel libro “Storia dell’emigrazione” o Giuseppe Prezzolini nei “Trapiantati”. Soprattutto tra gli abruzzesi, vi furono vari testimoni che raccontarono le loro esperienze di emigranti. In particolare Pascal D’Angelo, nato a Cauze, una frazione di Introdacqua, il 21 gennaio 1894 e sbarcato in America col padre il 20 aprile 1910. Anche lui sedicenne. Scriverà uno dei libri più interessanti e avvincenti, “Son of Italy”, sulla sua vita da “poeta del piccone e della pala”.

 

Francesco Durante, americanista e traduttore di John Fante, disgraziatamente scomparso di recente mentre lavorava alla pubblicazione presso le edizioni Carabba di Lanciano del libro “Camillo & Son”, intendeva proseguire il lancio di quella “bomba atomica” nel campo degli studi italo-americani, come ha sostenuto Robert Viscusi, presidente dell’associazione degli scrittori italo-americani. Un “cantiere aperto”, lo definiva lo stesso Durante, perché si trattava del “più rilevante fatto di tutta la nostra storia”, la storia di personaggi abruzzesi, anarchici e sfortunati, come Carlo Tresca, Umberto Postiglione, Virgilia D’Andrea e tanti altri.

 

Enrico Deaglio, nel libro appena uscito da Sellerio, dal titolo “La zia Irene e l’anarchico Tresca” ha cercato di descrivere, con spirito di grande attualità, la realtà americana del secolo scorso, tra i nodi inscindibili delle mafie e le manovre politiche comuniste e fasciste che provocarono l’assassinio di Tresca, l’11 gennaio 1943. Dalle testimonianze di vita dei protagonisti sembra emergere una certa “abruzzesità”, come “lo stigma di un popolo che non entrò mai nei libri paga della mafia” (Giacomo D’Angelo).

 

La linea anarchica è quella che caratterizza la persona e l’opera di Umberto Postiglione. Ideologia ed esperienza presentate nel libro di Edoardo Puglielli, “L’autoeducazione del maestro – Vita di Umberto Postiglione”, nella collana di studi storici dell’Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea (D’Abruzzo, edizioni Menabò). Una panoramica storica estremamente vasta, articolata, minuziosa, con l’acribia di uno storico, attento ai numerosi documenti d’archivio e alle varie biografie, edite e inedite, del personaggio. Ne risulta un lavoro che coglie meravigliosamente l’uomo Postiglione, la sua fede politica, la sua azione di elevazione sociale, la sua dedizione alla lotta dei lavoratori per ottenere un salario dignitoso o per migliorare le condizioni d’un lavoro da schiavi.

 

Postiglione è stato una voce che gridava da ogni “pulpito”, alto o basso, per informare e stimolare gli ascoltatori ad aderire alle sue idee. Idee fondate sulla verità e sul benessere di tutti. Parlava in maniera sincera, emozionante. Il parlare franco, come la parresia degli antichi greci. Nella sua opera “Scritti sociali”, alla presentazione Venanzio Vallera scrive: “Postiglione possedeva una carica di vitalità al servizio dei lavoratori tutti, particolarmente di quelli emigrati per modificare, meglio per sovvertire il sistema di ingiustizia, di sfruttamento e di ignoranza cui erano costretti”. È presente nei più importanti scioperi realizzati nelle varie città americane: un elenco numerosissimo di città e un numero altrettanto numeroso di ascoltatori da raggiungere, migliaia e migliaia. Scrive su numerosi giornali e su riviste di stampo anarchico. La più famosa, “Cronaca sovversiva”. Durante la prima guerra mondiale, la rivista si schierò contro il ritorno degli italiani. Su 400.000 italiani che avrebbero dovuto rimpatriare, ne ripartirono 65.000. Circa il 15%. Il periodo della prima guerra mondiale fu il più critico e reazionario, a causa delle leggi contro i disertori. Numericamente la stragrande maggioranza optò per la diserzione, ma si rispose con la costrizione ad abbandonare gli Stati Uniti.

 

Umberto Postiglione lasciò gli Stati Uniti, dirigendosi prima in Messico e poi in varie nazioni del Sud America. Si reca in Bolivia, Paraguay, Uruguay. Poi in Nicaragua e Costa Rica, dove stabilisce una grande amicizia con un abruzzese, Ettore De Benedictis. Si avvicina e approfondisce la filosofia di Emerson. Il 7 ottobre 1919 torna in Italia. Era rimasto in America, tra Nord e Sud, nove anni. Un tempo che lo aveva segnato come emigrante e come combattente per una società a misura d’uomo. Di animo estremamente sensibile, stabilisce piena coerenza tra sentimento e ideologia, tra poesia ed esistenza.  Tornato in Italia fu subito costretto a prestare il servizio militare. Venne congedato il 1ᵒ aprile 1921.

 

La volontà di contribuire alla elevazione sociale e culturale del popolo resta il suo obiettivo, la sua missione. Era il tema della “coscientizzazione” delineato da Paulo Freire. Propone una “casa del popolo” a Raiano. Partecipa al primo concorso magistrale in Abruzzo e lo supera ottimamente. Ha la fortuna di incontrare un bravo provveditore agli studi, Giovanni Ferretti, giudicato da Piero Calamandrei come “il più giovane provveditore d’Italia”. Scriverà parole di stima e di ammirazione nei confronti di Postiglione, al quale ebbe l’onore di assegnare la prima classe della scuola elementare di San Demetrio nei Vestini, in provincia dell’Aquila. Scriveva poesie in dialetto raianese, apprezzate e recitate dai raianesi.

 

Nei primi giorni di marzo del 1924, da Rocca di Mezzo, sommersa dalla neve, dove si trovava con alcuni amici, cerca di tornare a piedi a L’Aquila. Nei giorni successivi partecipa ad una riunione di insegnanti a Barisciano e cerca di tornare a San Demetrio, nonostante un vento freddissimo. Giunto a casa, avverte i sintomi della polmonite, che in pochi giorni, il 28 marzo 1924, lo condurrà alla morte. In un brano, dal titolo “L’Abruzzo Nostro”, termina con queste parole: “Quando fatto grande, tornando di lontano, dalle vie del mondo, tu ti riavvicinerai a questa tua terra e vedrai apparire la Maiella, come un altare tagliato nell’azzurro, ornato a festa con le sue frange e con i suoi merletti di neve scintillanti al sole, ti sentirai battere il cuore e inumidire gli occhi, come se la voce del sangue ti chiamasse. E ti parrà di vedere tua madre”.

 




Roma. Presentazione libro Osteria. Guida spirituale alle osterie italiane da Verona a Capri di Hans Barth (1862-1928), Verdone Editore 2019 Con il curatore del volume ENRICO DI CARLO

Museo – Biblioteca – Foyer italo-tedesco
Via del Corso 18 | 00186 Roma (Piazza del Popolo)
www.casadigoethe.it
Tel. 06 32650 412

Enrico Di Carlo

Giovedì 19 settembre 2019
ore 19.00
Presentazione libro
Osteria. Guida spirituale alle osterie italiane da Verona a Capri
di Hans Barth (1862-1928), Verdone Editore 2019
Con il curatore del volume ENRICO DI CARLO (Teramo), interviene STEPHAN OSWALD (Bologna)
Giornalista provocatore, viaggiatore e scrittore raffinato, Hans Barth (1862-1928) raccontò l’Italia
attraverso la prima guida enogastronomica del Bel Paese, Osteria. Kulturgeschichtlicher Führer durch
Italiens Schenken vom Gardasee bis Capri, pubblicata nel 1908 in Germania e, due anni dopo, nella
traduzione italiana di Giovanni Bistolfi, con la prefazione di Gabriele d’Annunzio. Corrispondente dall’Italia
del “Berliner Tageblatt”, Barth visse per circa quarant’anni a Roma. La sua Guida spirituale è soprattutto un
viaggio attraverso la cultura italiana, riletta da un eccentrico punto di vista, quello delle osterie.
Il testo italiano è stato ristampato nel 2019 dall’editore abruzzese Domenico Verdone con una prefazione
di Dino Mastrocola, rettore della Università di Teramo. L’edizione ricostruisce alla luce di documenti inediti,
trovati in archivi italiani e stranieri, la biografia di Barth, la lunga fortuna critica di Osteria, e il rapporto tra
l’autore e d’Annunzio.
Enrico Di Carlo è bibliotecario all’Università di Teramo, saggista e giornalista. Laureato in Lettere
all’Università di Chieti, è autore di numerose indagini di interesse storico-letterario. Da anni rivolge la sua
attenzione allo studio di Gabriele d’Annunzio. L’ultimo lavoro pubblicato con Verdone, Gabriele d’Annunzio
e l’enogastronomia della memoria, ha avuto tre edizioni e due ristampe ed è stato presentato in Italia e
all’estero, al Salone del Libro di Torino e a Festival della letteratura.
Stephan Oswald, già docente di lingua e letteratura tedesca presso vari Atenei italiani (tra cui l’Istituto
Universitario Orientale di Napoli, Ca’ Foscari di Venezia e l’Università di Parma) nonché già vice-direttore
dell’Istituto di Cultura Germanica a Bologna, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Früchte einer
großen Stadt. Goethes Venezianische Epigramme. Nel 2015 ha curato per
l’Universitätsverlag Winter/Heidelberg una nuova edizione tedesca di Osteria.




La Commissione Pari Opportunità di Giulianova presenta “La pazienza dei melograni” di Alessandra Angelucci

Venerdì 13 settembre, Sala Buozzi, Giulianova Paese

Nella nuova opera letteraria la giornalista ed autrice affronta tematiche di forte impatto sociale come la tutela dei minori e la difesa dei valori della legalità

GIULIANOVA – Venerdì 13 settembre, alle ore 18 e 30 nella cornice di Sala Buozzi a Giulianova Paese, si terrà la presentazione della silloge poetica “La pazienza dei melograni”, nuova opera letteraria della scrittrice e giornalista Alessandra Angelucciedita da ControlunaL’iniziativa è a cura della Commissione Pari Opportunità del Comune di Giulianova in collaborazione con l’Amministrazione Comunale.

In questo libro, l’autrice auspica un tempo nuovo, fatto di pazienza e cura nella scelta.

In particolare la tutela dei diritti dell’Infanzia è un tema che cuce sottilmente una parte importante delle liriche.

Un’opera, quella di Alessandra Angelucci, in cui si afferma un tessuto nuovo, fatto di impegno sociale e civile, in cui le parole dei versi si accompagnano alle azioni concrete mosse da Alessandra nella vita di tutti i giorni come docente e come collaboratrice del Premio Nazionale Paolo Borsellino, nella difesa dei valori della legalità.

Parteciperanno alla presentazione il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini, la Vice Sindaco ed Assessore alle Politiche dell’Infanzia e Diritti dei bambini Lidia Albani, la Presidente della Commissione Pari Opportunità Marilena Andreani e l’autrice Alessandra Angelucci.

Modera l’incontro letterario la giornalista Azzurra Marcozzi.




Martinsicuro. Incontro con l’autrice Rita Iacomino

Venerdì 6 settembre alle 21.15 alla Torre Carlo V di Martinsicuro, il Comune di Martinsicuro, in collaborazione con l’associazione culturale Il Faro, organizzerà la presentazione dei libri La rupe del biancospino (Di Felice Edizioni) e La cavalletta con i capelli da medusa (Arsenio Edizioni) dell’autrice Rita Iacomino.

Rita Iacomino

La rupe del biancospino (romanzo finalista al premio Un libro per il cinema 2019) narra le vicende di una famiglia durante la prima guerra mondiale, l’avvento del fascismo e il secondo conflitto. Come scrive il prefatore Alessandro Quasimodo: «La prepotenza di alcuni militari, l’episodio tragico di Armida durante i bombardamenti, si inseriscono nella vita di ogni giorno, scandita da giornate di lavoro e sacrifici. I numerosi figli della coppia assistono a eventi che aggravano la difficile situazione economica senza scalfire i grandi valori trasmessi dalla famiglia.»

La cavalletta con i capelli da medusa è una raccolta di racconti impreziositi dalle illustrazioni di Mario Cei, che trasportano nel mondo misterioso e incantato della fantasia, stimolando l’immaginazione dei ragazzi.

Interverrà l’editrice Valeria Di Felice. L’incontro è sponsorizzato dall’Hotel Villa Truentum.

 

 

Rita Iacomino (1950 – San Vito Chietino), nel 1966 si trasferisce a Limbiate (MB) dove vive e lavora come impiegata. Appassionata di scrittura e lettura, ha ricevuto dal 2011 ad oggi numerosi riconoscimenti nei premi letterari. Sue opere sono inserite in diverse antologie e raccolte. Il 3 dicembre 2016 riceve il Premio alla Cultura al Premio Internazionale “Juan Montalvo” promosso dal consolato generale dell’Ecuador di Milano. Ha pubblicato i libri di poesie Formato A4 (2012), “…e mi fingo poeta” (2015), Ostriche a mezzogiorno (2016) con prefazione di Alessandro Quasimodo. Nel 2016, per la prima volta, si espone con un libro di narrativa, una raccolta di diciotto  racconti, toccando vari temi attraverso i diversi stati d’animo. Fantasia, tristezza e ironia sono i temi trattati nel libro dal titolo Antichi sussurri, con prefazione di Rodolfo Vettorello. Nel 2019 pubblica il suo primo romanzo La rupe del biancospino, con prefazione di Alessandro Quasimodo. Rita Iacomino è ideatrice e presidente esecutivo delle varie edizioni del Premio Letterario Internazionale “Energia per la Vita”, promosso dal Lions Club Rho. È inoltre ideatrice del Concorso Letterario Internazionale “La girandola delle Parole, promosso da Pro Loco Limbiate.




Teramo. Davide Francioni per “I promessi coni” Ali d’Oro

 

Prosegue il nuovo progetto ideato dall’azienda Ali d’Oro dal titolo: “I promessi coni. Dieci storie di amori travagliati e finiti in dolcezza”.

Davide Francioni

Il volume, edito dalla Duende di Paolo Ruggieri e Paola Vagnozzi e curato dalla giornalista Antonella Gaita, racchiude dieci racconti firmati da giornalisti e scrittori: Mattia Albani, Luigi Colagreco, Sara De Santis, Adele Di Feliciantonio, Loredana Di Giampaolo, Nicola Di Paolantonio, Roberta Di Sante, Daniela Facciolini, Davide Francioni, Paolo Marinucci.

Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente devoluto alla Fondazione Anffas Onlus di Teramo (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale).

Il titolo dell’antologia di quest’anno vuole essere un omaggio ai Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, il romanzo più famoso e più letto tra quelli in lingua italiana, e un invito ad affrontare il tema – presente nella letteratura di ogni tempo e di ogni paese – dell’amore che, pur osteggiato dagli uomini e dal destino, approda a un finale lieto. A metà dicembre si terrà la prima presentazione ufficiale dell’antologia, moderata dal giornalista Rino Orsatti.

Il nono racconto è quello di Davide Francioni: “Gli ultimi due coni della stagione”.

Davide Francioni è nato a San Benedetto del Tronto e vive a Campli. Si è laureato a Padova in Scienze della comunicazione e ha frequentato il master per redattore di editoria libraria organizzato dall’Università degli studi di Milano in collaborazione con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori. Ha maturato una lunga esperienza nel settore dei giochi educativi e dell’editoria scolastica e per ragazzi, lavorando come redattore per la casa editrice Lisciani di Teramo. Attualmente è project manager presso Headu, editore specializzato dell’ideazione, produzione e distribuzione di giochi educativi, giochi di società e libri per bambini, con sede a Mosciano Sant’Angelo. È socio della Deputazione Abruzzese di Storia Patria e, con l’Associazione Memoria & Progetto Onlus, organizza, insieme a Roberto Ricci e Simone Gambacorta, il festival culturale “Farnesiana Libri & Lettori” di Campli, giunto alla sua quinta edizione. Collabora su riviste e quotidiani, per cui ha scritto articoli sul mondo dell’educazione e dell’editoria per ragazzi, sulla storia del libro e sulla promozione culturale e turistica del territorio in cui vive. Quando ha tempo, si diverte a fare il disc-jockey.

On line il racconto di Mattia Albani: “Amarena chic”, Sara De Santis: “Geometria amorosa. Di coni, rette e altri incidenti…”, di Roberta Di Sante: “Il chioschetto sul lago”, di Paolo Marinucci: “Fra & Ciok”, di Loredana Di Giampaolo: “Storia d’amore di Filo e Kalìa”, di Daniela Facciolini: “Due cuori al pistacchio”, di Adele Di Feliciantonio: “Cono “doppiopanna”, gelato arcobaleno” e di Luigi Colagreco: “Una storia di gusti ovvero di come lo zabaione si unì per sempre alla crema”.