Ad Avezzano presentazione del libro Ignoto Militi, omaggio delle donne al Figlio d’Italia

Ignoto Militi. Le donne raccontano il figlio d’Italia” (Idrovolante edizioni) è un libro corale scritto da sole donne, nato in occasione del centenario della tumulazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria.

Un lavoro tutto al femminile coordinato da Cristina Di Giorgi e Bianca Penna, che ha dato vita ad undici racconti, come undici furono le salme tra cui fu scelta quella del Milite Ignoto da tumulare a Roma. Un mosaico di storie tutte diverse ma unite da uno stesso sentire e dalla volontà di rendere omaggio a colui che continua a rappresentare il senso più profondo dell’italianità, a firma di Elena Barlozzari, Carla Isabella Elena Cace, Flaminia Camilletti, Elena Caracciolo, Giorgia Clementi e Aurora Dipalo, Sara De Angelis, Nadia Dell’Arco, Roberta Di Casimirro, Cristina Di Giorgi, Alina Di Mattia, Paola Frassinetti, Ines Pedretti, Bianca Penna, Caterina Rovere, Elena Donazzan e Giovanna Donazzan. Il volume è completato dalla prefazione di Isabella Rauti e dalla postfazione di Alessia Rosolen, e arricchito da diverse appendici (tra le quali spicca quella firmata da Emanuele Merlino, presidente del Comitato 10 febbraio, che ha promosso la campagna di concessione al Milite Ignoto della cittadinanza onoraria in tutte le città d’Italia), e dalla significativa ed evocativa copertina disegnata appositamente da Fabio Fantozzi.

Sabato 9 luglio, ore 18.00, presso i Giardini del Palazzo municipale di Avezzano, presentazione del libro assieme agli autori Cristina Di Giorgi, Bianca Penna, Alina Di Mattia ed Emanuele Merlino .

Presentazione domani sera alle 21, sulla terrazza del Kursaal, del libro di Fabio Carlini “Cettina e le altre donne”.

 

Con il Patrocinio del Comune di Giulianova, si terrà domani sera alle 21,  sulla terrazza del Kursaal, la presentazione del libro “Cettina e le altre donne” di Fabio Carlini, con prefazione di Barbara Alberti.

Oltre all’autore, saranno presenti la professoressa Maria Letizia Fatigati, dirigente scolastica dell’ Istituto Comprensivo “Falcone e Borsellino” Teramo 5, lo scrittore Enzo Delle Monache, la presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Giulianova Marilena Andreani. Modera il dibattito la giornalista Tania Bonnici Castelli.

In “Cettina e le altre donne”, Fabio Carlini fa luce sulla condizione della donna nella provincia teramana del primo Novecento. Un quadro avvincente, ma a tratti duro, un affresco memorabile di ambienti, situazioni e convinzioni che hanno segnato a lungo la vita al femminile nel nostro territorio.

Fabio Carlini, nato a Castelli 52 anni fa, vive a Castel Castagna. E’ impiegato presso il Ministero della Pubblica Istruzione. Da sempre interessato agli studi etnografici ed antropologici della sua terra, ha raccolto negli anni decine di testimonianze orali, illuminanti per la comprensione della cultura e della società teramana. Il suo racconto d’esordio, “Dorilla e Argiope”, pubblicato nel 2020 nell’ antologia “Racconti di Abruzzo e Molise”,  ha ricevuto, lo scorso novembre,  il Premio “Città di Giulianova” nell’ambito del Concorso letterario promosso dall’ associazione “Il Faro”.  Tanti i riconoscimenti attribuiti ai suoi scritti in prestigiosi concorsi nazionali.




“Messaggeri dell’ Abruzzo nel mondo” di Dom Serafini. Domani, alle 18, nel Circolo Nautico Migliori, la presentazione del terzo volume della collana che racconta i successi degli abruzzesi all’estero.

 

Sarà presentato domani, sabato 9 luglio, alle 18,  negli spazi del Circolo Nautico Migliori, il terzo volume di “Messaggeri dell’Abruzzo nel mondo” del giornalista italoamericano Dom Serafini. Il libro racconta di 58 abruzzesi che, partiti da 36 comuni alla volta di 12 Paesi esteri, hanno raggiunto invidiabili risultati professionali, ciascuno nel proprio settore.

Di loro Serafini aveva già parlato nella sua rubrica domenicale su “Il Messaggero”.  Il volume, edito da Il Viandante, contiene gli interventi di Giovanna Di Lello, direttrice del John Fante Festival, di Laura Di Russo, giornalista e responsabile dell’ Ufficio Emigrazione Regione Abruzzo; di Giovanna Frastalli, sociologa e operatrice culturale.

Alla presentazione, patrocinata dal Comune di Giulianova, interverranno l’autore del libro Dom Serafini, l’editore Arturo Bernava, il Sindaco di Giulianova Jwan Costantini,  il dottor Pietro Campanaro, la scrittrice Cristina Mosca, il giornalista Walter De Berardinis.




Per il Festival Rocky Marciano ecco la premiazione della VI Edizione di Storie di Sport con ospiti speciali

Festival Rocky Marciano con la partecipazione dello scrittore abruzzese Peppe Millanta.

Roberto Luciani. La manifestazione, gode inoltre, del patrocinio della Regione Abruzzo e CONI Abruzzo.

Claudio Moses Capone, ex giocatore della Serie A di Basket.

di Chiara Alberta Piscopo Rizzo.

Un tris di donne invece porta a casa le borse di studio messe in palio dalla Scuola Macondo: Adriana Di NisioFrancesca Di GiuseppeGisella Orsini.




Mostre, concerti, spettacoli e rassegne letterarie. Presentato programma del mese di luglio del cartellone estivo della città di Atri

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            ATRI. Concerti, mostre, presentazioni di libri, spettacoli, rassegne e manifestazioni di vario genere caratterizzeranno l’estate atriana 2022 che sarà impreziosita dalla presenza di artisti noti e amati dal grande pubblico come Mimmo LocasciulliGianrico CarofiglioEdoardo LeoFerruccio De Bortoli, Grazia Di Michele e molti altri. Le iniziative, organizzate in sinergia con associazioni e realtà del territorio, sono pensate per rispondere ai diversi gusti del pubblico spaziando dalla musica d’autore alle rassegne letterarie, dall’arte, alla gastronomia e proseguiranno fino a settembre. Tra gli appuntamenti del mese di luglio che sono stati aperti con il successo dello spettacolo “Mamma..zzo!” di Federica Cifola nell’ambito di Atri Cup a cura dell’Associazione Abruzzo Ontario, si prosegue l’8 e il 9 luglio con altri due appuntamenti di  questa rassegna: sul palco di Piazza Duchi Acquaviva alle 21,30 saliranno rispettivamente Aldo Cazzullo e Moni Ovada in “Il duce delinquente” (a pagamento) e Mario Giordano in quale presenterà il libro “Tromboni”. Il 9 luglio alle 18 ci sarà Ma.Co, la Maratona del Contemporaneo per inaugurare la nona edizione della rassegna d’arte contemporanea Stills Of Peace a cura della Fondazione Aria, quest’anno incentrata con il confronto con l’Armenia. Le mostre allestite nel Palazzo Cicada Teatro Romano e nelle Cisterne di Palazzo Acquaviva resteranno fino al 4 settembre. L’11 alle 18 Ma.Co. proseguirà con il primo appuntamento di CineArmenia, la rassegna di cinema in lingua originale con sottotitoli in italiano con la proiezione di “Ararat – Il monte dell’arca” (2002)di Atom Egoyan alle 21 nel Cortile di Palazzo Acquaviva, (gli altri film in cartellone saranno proiettati l’11, il 18 e il 25 luglio e il primo, l’8 e il 22 agosto). Il 10 alle 13,30 ci sarà il motoraduno a cura dell’Asd Heritage Rice e alle 21,30 in Piazza Duchi Gianrico Carofiglio (a pagamento) per Atri Cup proporrà “Il potere della gentilezza”.

            Il 12 e il 13 luglio torna Atri a Tavola, ideata 20 anni fa dall’Associazione Promoeventi e organizzata dall’Amministrazione comunale con l’associazione stessa. Sul palco di Piazza Duomo nelle due giornate ci saranno show cooking e ospiti e corso Elio Adriano ospiterà espositori di prodotti tipici. L’iniziativa tornerà anche il 12 e 13 agosto. Il 12 luglio tra gli ospiti, ci sarà anche (in collaborazione con la rassegna Incontri d’Autore dell’associazione Atri per Atri) il giornalista Riccardo Cucchi, voce storica della famosa trasmissione di Rai Radio Uno “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” con la presentazione del libro “La partita del secolo, Italia Germania 4-3”. Il 13 luglio sarà la volta Oscar Di Montigny con la presentazione del libro “6X2- Sei brevi lezioni da due maestri del Marketing” scritto con Oscar FarinettiAtri a Tavola avrà tra i protagonisti delle date di luglio alcuni studenti dell’IIS Zoli di Atri, l’iniziativa è infatti organizzata con l’alberghiero e l’Istituto tecnico agrario e ci sarà anche la degustazione a cura del Gal Terre d’Abruzzo.

Il 14 luglio alle 21 sul sagrato del Teatro Comunale prosegue Incontri d’Autore con la scrittrice Caterina Falconi con “Dimmelo Adesso”. Il 16 luglio alle 21 un grande giornalista d’inchiesta, penna del quotidiano “Domani”, Giovanni Tizian presenta il libro “Il silenzio. Italia 1992-2022”, dedicato ai delitti di Falcone e Borsellino. Il 17 luglio alle 21 Marino Spada dialoga con Ferruccio De Bortoli, già direttore del Corriere della Sera e de Il Sole 24 Ore sui temi di attualità, mentre il 18 luglio il volto noto di Sky Tg24 Sara Brusco e Gianmarco Tavani presentano il libro “Yes Week-End alla scoperta dei luoghi più belli d’Italia”. Tanti altri appuntamenti in programma: tra questi il giornalista Alessandro de Angelis che intervista la Senatrice Stefania Craxi, presidente della Commissione Esteri del Senato della Repubblica il 21 luglio; il Generale di Corpo d’Armata dei Carabinieri Carmelo Burgio interverrà su “I reparti speciali dell’Arma dei Carabinieri” in programma il 22 e l’ambasciatore Domenico Vecchioni  presenta il libro “Pablo Escobar, vita, amori e morte del re della cocaina” il 23 luglio sempre in piazza Duomo alle 21. La rassegna prevede anche la presentazione del libro “La variante Dc” di Gianfranco Rotondi il 28 e la presenza di Pierpaolo Giannubilo il 29 per la presentazione del libro “Incendio sul mare”.  A chiudere l’appuntamento letterario saranno Andrea Spiri con “The End 1992-1994 la fine della Prima Repubblica” (31 luglio) e l’autrice siciliana Costanza Diquattro con “Giuditta e il Monsù” in programma il 2 agosto.

L’Atri Cup prosegue il 16 luglio con Grazia Di Michele in Parole in Musica e il 17 (a pagamento) con Diego Ruiz e Milena Miconi in “Stranissima coppia” con Pino Strabioli sempre alle 21,30 in Piazza Duchi. Il 21 luglio alle 18 ci sarà il concerto “Le canzoni alla radio” del Maestro Concezio Leonzi e la mostra statica di Auto Storiche in Piazza Duomo. A Casoli di Atri, alle 19,30 ci sarà la V edizione di “Pinta tra i dipinti” che proseguirà anche il 22, il 23 e il 24. Il 23 luglio alle 6 nella Villa Comunale ci sarà il concerto all’alba con il gruppo musicale “Abbracciando l’alba”, tra le altre iniziative, alle 21,30 è in programma la grande serata musicale con Atri Cup e alle 21 la Schola Cantorum Pacini proporrà la XXVIII rassegna polifonica internazionale Città di Atri. Il 24 alle 21,30 in Piazza Duchi Mimmo Locasciulli (a pagamento) per Atri Cup si esibirà in concerto “Intorno a trent’anni”. Il 27 ci sarà la serata di benvenuto con Jam Session dell’XI edizione dell’Atri Music Camp nell’Auditorium Sant’Agostino, la rassegna proseguirà il 28 nel cortile di Palazzo Acquaviva con Giorgio Durante e Giulia Maria Falzea alle 21,30; il 29 alle 21 con il concerto del Trio di Allievi degli anni precedenti ACM Collective e terminerà il 30 con un concerto nel Teatro Comunale alle 21,30. Il 29 luglio inoltre ci sarà alle 18 la presentazione del libro “Decima sacramentale” di Claudio Angelozzi nella Villa Comunale e alle 19 nell’Oasi dei Calanchi di Atri ci sarà l’iniziativa “Teatro in Oasi Alì” di e con Sara Gagliarducci. Il 30 luglio per l’Atri Cup Piazza Duchi sarà animata da Edoardo Leo con “Ti racconto una storia” (a pagamento). Il 31 luglio ci sarà alle 10 nel centro storico la “Scarrozzata Storica” dell’ASA e alle 21 nella villa Comunale una serata musicale con Baron’s Band.

Molte anche le mostre allestite oltre a Stills of Peace: dal 1 al 9 luglio dalle 17,30 alle 23, nell’Auditorium Sant’Agostino c’è la mostra iconografica “Dal visibile all’Invisibile” di Gabriella Romani; l’Auditorium dal 10 al 24 luglio, dalle 20 alle 24 ospiterà la mostra di pittura personale “Bagliori dell’Arte” a cura di Giuseppina Corradi. Le iniziative in cartellone relative al mese di agosto e settembre verranno presentate successivamente.

Anche quest’anno, non senza difficoltà – commenta l’Assessora alla Cultura e al Turismo del Comune di Atri, Mimma Centorame – abbiamo allestito un cartellone ricchissimo grazie alle tante associazioni operanti sul nostro territorio e a molte prestigiose realtà che ci hanno scelto. L’offerta spazia dalla presentazione di libri, agli spettacoli, alle mostre e ai concerti. Molte le iniziative musicali e le rassegne presenti. Sono molto orgogliosa di questo programma che ha già visto nel mese di giugno molti appuntamenti e lo presentiamo in maniera corale perché è frutto di un lavoro collettivo. Come amministrazione abbiamo promosso alcune iniziative, altre le abbiamo supportate per offrire scelta e qualità ai residenti e ai turisti. Ringrazio tutti coloro che a vario titolo hanno lavorato e lavoreranno per la riuscita dei vari appuntamenti”. 




Si terrà il 10 luglio prossimo, dalle ore 20,30, la prima edizione del BOOKS and More: Editoria, Eccellenze, Enogastronomia, Presentazioni Letterarie.

Si terrà il 10 luglio prossimo, dalle ore 20,30 la prima edizione del BOOKS and More, -Editoria, Eccellenze, Enogastronomia, Presentazioni Letterarie-, la fiera che vedrà protagonista Viale Europa, una delle principali vie turistiche di Montesilvano.

L’evento, patrocinato dalla Provincia di Pescara, dal Comune di Montesilvano ed inserito nel cartellone degli eventi estivi Montesilvanesi è ideato e organizzato da Elena Costa direttore editoriale di Italia è Magazine, editore della Costa Edizioni e Presidente dell’Associazione Editori Abruzzesi, vedrà la partecipazione di editori provenienti da diverse regioni italiane (Piemonte, Marche, Puglia, Abruzzo).

Books and Morenon è unicamente una fiera dell’editoria ma un contenitore che raggruppa libri, presentazioni letterarie, enogastronomia,librerie, e tanto altro. Domenica prossima l’apertura degli standè prevista per le ore 20,30mentre le presentazioni letterarieavranno inizioalle ore 21.

Editoria: AEA Associazione Editori Abruzzesi, Arsenio Edizioni, Chiaredizioni, Costa Edizioni, Daimon, D’Abruzzo, Di Felice, Drakon, Hatria, Il Ciliegio, Il Viandante, Le Mezzelane, Nisroch, Nuova Gutemberg, Solfanelli, Tabula Fati, Voilier.

Enogastronomia: Verna oleificio, Aca Agrolearia, Monteselva.

Libri e altro: Librerie Ubik, La Voce del Buio, Libreria On The Road, Abruzzo Siti Web, Cartolibreria Skarabokkio, Italia è Magazine.

In caso di pioggia l’evento si terrà presso il Pala Dean Martin.Domenica 14 Agosto, sempre in Viale Europa, si terrà il secondo appuntamento di Books and More.

 

 

 




Giulianova. Il secondo volume della pubblicazione Luoghi e genti d’Abruzzo: cultura e tradizioni scorrendo il calendario, di De Siena Editore, a cura di Maria Giulia Picchione, Antonella Lopardi e Alessandra Mancinelli. Presentazione giovedì 7 luglio sulla terrazza “Bindi” ore 21,15

È uscito in libreria il secondo volume della pubblicazione Luoghi e genti d’Abruzzo: cultura e tradizioni scorrendo il calendario, di De Siena Editore, a cura di Maria Giulia Picchione, Antonella Lopardi e Alessandra Mancinelli, dedicato alle principali manifestazioni, civili e religiose, proposte in ordine cronologico, che si svolgono nei vari luoghi della regione nel semestre primavera-estate.

 

L’opera editoriale è stata ideata e realizzata dalla Soprintendenza Belle arti e Paesaggio dell’Abruzzo, oggi riformata nelle Soprintendenze Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di L’Aquila e Teramo e per le province di Chieti e Pescara, guidate dall’arch. Cristina Collettini. Pubblicata grazie al prezioso contributo economico dell’Ance L’Aquila, l’opera si compone di due libri organizzati, anche per ragioni legate al turismo regionale, in semestri: il 1°, che ha ricevuto il “Premio Italive 2017” per il contributo dato  alla valorizzazione del territorio regionale abruzzese, è riferito al semestre autunno-inverno; il 2°, appena pubblicato, è dedicato al semestre primavera-estate.

 

Si tratta di uno studio sistematico condotto per l’intero territorio dell’Abruzzo sulle feste, civili e religiose – proposte seguendo il ritmo del calendario popolare, secondo lo scorrere delle stagioni e dei rituali a esse connessi – e sulla stretta interrelazione  tra gli aspetti del territorio e quelli etnoantropologici legati alle ricorrenze, alle processioni, ai riti sacri che si intrecciano con la natura dei luoghi e con la geografia dei contesti, proponendosi non solo di stimolare le comunità, attraverso la loro partecipazione attiva, alla conservazione delle tradizioni e della loro memoria collettiva ma anche di contribuire all’educazione alla tutela dei luoghi fisici connessi a tale memoria, con i risvolti etici, sociali ed economici delle varie realtà territoriali.

In linea con gli obiettivi e le finalità della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio immateriale – adottata dall’UNESCO il 17 ottobre 2003 e ratificata dall’Italia il 27 settembre 2007- e in piena assonanza con i principi e le finalità della Convenzione di Faro, sul valore che il patrimonio culturale riveste per la società – adottata dal Consiglio d’Europa il 27 0ttobre 2005 e ratificata in Italia con la legge 133 del 1° ottobre 2020 – la realizzazione dell’opera editoriale si propone quale strumento di conoscenza e divulgazione del ricchissimo patrimonio culturale regionale, con l’obiettivo di “promuovere l’educazione alla protezione dei luoghi, degli spazi naturali, dei luoghi della memoria, la cui esistenza e salvaguardia è necessaria ai fini dell’espressione del patrimonio culturale immateriale”.

 

La cultura tradizionale abruzzese, fatta di borghi che, a fronte del dramma dell’abbandono, della crisi del modello economico del passato e del progressivo degrado, possono segnare un momento di riscatto grazie proprio alla ricchezza delle loro diversità e peculiarità, viene proposta nella pubblicazione scorrendo i giorni del calendario popolare.

 

Si tratta di una modalità che consente di ‘raccontare’ il vasto patrimonio culturale di una regione che ha le sue eccellenze nella costellazione di luoghi fisici, naturali e antropizzati, e nella relativa cultura immateriale generata nel corso di secoli con usanze, credenze, tradizioni, feste, rituali.

 

Emerge così un quadro ricco e articolato di luoghi e saperi cui è necessario, ora più che mai, restituire dignità, sia perché non venga cancellata una cultura millenaria, sia per consentire alle generazioni future di non smarrire la propria identità a favore di una genesi che si vuole sempre più legare all’oggi.

 

E lo strumento della festa, evento che racchiude in sé la somma di culture diverse ma complementari – artistiche, religiose, antropologiche, gastronomiche – consente di leggere con chiarezza la straordinaria originalità e ricchezza dei paesaggi antropici o naturali della tradizione, permettendo a ognuno, questo è l’auspicio, di recuperare la propria, fondante, identità culturale.

 




Pescara. Francesco Feola presenta “La casa di Làgosta”, dialoga con l’autore: Carlo Cetteo Cipriani e Gianni Oliva, giovedì 7 luglio ore 18,30

LA CASA DI LAGOSTA. Un libro che ci coinvolge un po’ alla volta, ed alla fine mette l’animo in pace per una lunga storia risolta, ma che lascia un sottile senso di vuoto della mancanza del seguito.
Nell’Adriatico, da una parte le isole dalmate, dall’altra il monastero cistercense di S. Giovanni in Venere. Cos’hanno in comune, a distanza di 7 secoli ? Cosa lega Francesco, un dalmata italiano costretto dal regime di Tito ad abbandonare la donna e i luoghi della sua giovinezza ed un giovane monaco che nel 1316 parte da San Giovanni su una caracca per finire naufrago e poi alla corte d’un Re serbo ? Francesco dopo molti anni sente il bisogno di tornare da Pescara alla sua isola, Làgosta, per cercare la memoria della vita misteriosa del padre, morto da tempo, nella casa avìta dove troverà il legame che unisce le due coste, con colpi di scena intriganti.

Sullo sfondo azzurro e luminoso delle isole croate, si svolge la vicenda di Francesco, un dalmata italiano costretto dal regime di Tito ad abbandonare i luoghi della sua giovinezza.

Dopo molti anni, quando gli echi della guerra civile jugoslava non si erano ancora spenti, il protagonista torna alla sua casa natale sull’isola di Làgosta, che porta anche tracce inaspettate di un passato a lui nascosto. La volontà è quella di andare sulle orme del padre morto, figura misteriosa di intellettuale, ma la ricerca lo porterà in ambiti nuovi e sconosciuti. L’incontro con Dunja, la donna ritrovata della sua giovinezza, darà nuovo impulso alle ricerche.

Con un salto temporale di molti secoli, il lettore è proiettato in un’altra dimensione che lo conduce nello scenario mistico di un’abbazia medievale, quella di San Giovanni in Venere in Abruzzo, da cui muove un altro viaggio avventuroso, quello di Michele, monaco cistercense, verso Ragusa di Dalmazia.

 

Due epoche, due terre, due viaggi si snodano e si riannodano in un continuo alternarsi tra arte, storia e rotte marine di un Adriatico che separa e congiunge due sponde i cui legami si perdono nella notte dei tempi.

 

(Premessa di Gianni Oliva)




TORTORETO. IL GATTOPARDO FRA TRADIZIONE E PROGRESSO, MERCOLEDÌ 6 LUGLIO 2022, ORE 21, CHALET LIDO SIRENA

Cade quest’anno, il sessantacinquesimo anniversario della morte di Giuseppe Tomasi di
Lampedusa (1896-1957), autore de “Il Gattopardo”, suo capolavoro letterario postumo che
la casa editrice Feltrinelli diede alle stampe ad opera dello scrittore Giorgio Bassani.
Giuseppe Tomasi di Lampedusa, duca di Palma e Montechiaro, principe di Lampedusa,
nacque a Palermo il 23 dicembre 1896. Partecipò alla I Guerra Mondiale come ufficiale e
rimase nell’esercito fino al 1925, laureandosi, nel frattempo, in Giurisprudenza all’Università
di Torino. Il Tomasi si ritirò, quindi, a vita privata (anche perché avverso al Fascismo),
viaggiando e dimorando per lunghi periodi all’estero.
Il Tomasi divenne, quindi, saltuariamente critico di letteratura francese e di storia, negli anni
1926-27, su “Le Opere e i Giorni” (mensile culturale di Genova), ma le vicissitudini della vita
interruppero codesto suo approccio professionale alle lettere. Rimase il conforto della
lettura, il modo originale di smontare pezzo a pezzo, quasi come un giocattolo, gli scritti
altrui. E soprattutto la ricerca, autore per autore, ed opera per opera, di una precisa
collocazione biografica ed ambientale. Scrive il professor Gioacchino Lanza Tomasi (1934- ),
figlio adottivo del Lampedusa:
“Per Lampedusa la letteratura è una sorta di diaristica cifrata, e la diaristica la sola
gnoseologia; l’opera d’arte il mezzo attraverso cui una contingente esperienza umana, da
individuale ed egoistica, poteva cristallizzarsi in esperienza durevole, valida oltre
l’occasionalità delle circostanze”.
Il Tomasi compose diversi saggi ed alcuni racconti, che, però, non diede mai alle stampe.
Accadde che il Nostro accompagnò il cugino Lucio Piccolo di Calanovella (1903-1969), poeta
scoperto da Eugenio Montale (1896-1981), ad un convegno letterario a San Pellegrino Terme
(Bergamo) nel 1954. Ritornato a Palermo, il Lampedusa, affascinato, ma forse anche spronato
dagli incontri avuti a tale convegno, iniziò a scrivere il suo romanzo. Egli scrisse “Il
Gattopardo”nel periodo che va’ dal 1955 al 1956, quindi, negli ultimi anni di vita, e
praticamente tutti i giorni. E ciò indipendentemente dal successo, che la sorte in vita gli negò.
Secondo la testimonianza della vedova dell’Autore, l’opera fu scritta “dal principio alla fine,
tra il ’55 ed il ‘56” e ciò in pochissimi mesi. Ma il proposito di comporre e scrivere un romanzo
storico, ambientato in Sicilia, all’epoca dello sbarco di Garibaldi a Marsala, ed imperniato
sulla figura di un suo bisavo, era stato annunziato dal Nostro alla consorte almeno un
venticinquennio prima. Ed “Il Gattopardo” ottenne un così vasto successo in Italia ed
all’estero, da costituire uno dei singolari “casi letterari” degli ultimi decenni.
Ma Giuseppe Tomasi di Lampedusa non lo poté vivere il successo, infatti morì a Roma il 23
luglio 1957.
Furono gli eredi del Tomasi, con grande atto di lungimiranza, a voler pubblicare il
manoscritto, che è stato tradotto in diverse lingue ed è divenuto, senza dubbio, un classico
della nostra letteratura.
L’intreccio è più che noto!
Sicilia 1860. Epoca del tramonto borbonico ed instaurazione, anche nell’isola, della
monarchia sabauda liberale. Il c.d. “mondo vecchio”, che vecchio non era, declina per fare
spazio al c.d. “mondo nuovo”, emerso dalle idee illuministe, materialistiche e giacobine della
Rivoluzione Francese.
L’intera opera è incentrata ed intessuta intorno alla imponente figura ed alle abitudini del
capo di un prestigioso casato isolano: don Fabrizio Corbera, principe di Salina (da ravvisarsi
in un bisavo dell’Autore, Giulio Tomasi di Lampedusa, se non, come alcuni esegeti affermano,
nell’Autore medesimo, nobile generoso figlio della sua radiosa terra siciliana).
Nel bisavo Giulio Tomasi di Lampedusa, alias don Fabrizio Corbèra, sembra quasi che
ritroviamo il medesimo Autore, uomo aperto ai problemi ed alle complicazioni spirituali del
nostro tempo, il quale nella sua realtà (cioè alla conclusione di un ciclo storico, che è la
Seconda Guerra Mondiale) crede di veder confermata la tesi del fallimento, sul piano sociale
e politico del Risorgimento Italiano, che, con particolare arguzia definì “una rumorosa,
romantica commedia con qualche macchiolina di sangue sulla veste buffonesca” soprattutto
riguardo al sempre attuale problema del Sud d’Italia.
Fallimento, d’altronde, insito nel destino d’una regione e d’una gente antichissima e di
antiche tradizioni.
La continuità/immedesimazione Corbèra/Tomasi, la quale, nei momenti migliori, si risolve in
un gioco di psicologici scambi e di magiche dissolvenze, direi quasi, entro cui passato e
futuro vengono liricamente annullati, si infrange nel momento in cui il Tomasi di Lampedusa
balza bruscamente, quasi come un anacoluto, in primo piano con polemiche digressioni. E
ciò è un altro recondito aspetto de “Il Gattopardo” che ha contribuito a farlo qualificare
“saggistico”.
Don Fabrizio, lirico e critico nello stesso tempo, con occhio disincantato, fuori dagli
avvenimenti, li vede mutare, li vede sfuggire dal di lui controllo e, suo malgrado, è del tutto
incapace di adeguarvisi.
“(…) è meglio il male certo che il bene non sperimentato (…)”, facendo suo, un proverbio
millenario nel momento in cui il protagonista vota affermativamente per il plebiscito di
annessione al Regno d’Italia, e ciò con stupore generale della gente di Donnafugata, restia
a ratificare, sia per ragioni personali, sia che per fede religiosa, sia anche per aver ricevuto
immensi favori dal passato regime. Ma anche perché questa gente effettuò un viaggio “ad
limina Gattopardorum” in quanto stimava impossibile che un Principe di Salina, Pari del
Regno delle Due Sicilie, potesse votare in favore di quella che la gente denominava
Rivoluzione.
Dall’alto del suo palazzo segue, altresì, con benevolenza, velata da un’amara ironia (ed allo
stesso tempo si accorge che sta invecchiando: il suo “fluido vitale” non c’è più), la deliziosa
storia d’amore tra suo nipote Tancredi, combattente garibaldino, ed Angelica, figlia di don
Calogero, rappresentante della “nuova gente”. A tal proposito, particolare fu la reazione del
Principe di Salina nel vedere salire le scale del suo palazzo di Donnafugata, il detto don
Calogero in frac, e ciò nel corso del pranzo d’inizio della villeggiatura, nel quale il Principe
era semplicemente vestito con un abito da pomeriggio. Scrive il Tomasi: “(…) Non rise invece
il Principe al quale, è lecito dirlo, la notizia” (del frac di don Calogero) “fece un effetto
maggiore del bollettino dello sbarco a Marsala”. Praticamente don Fabrizio, massimo
proprietario del feudo, si sentiva più come tale, ma fu costretto, dagli eventi della
Rivoluzione, a ricevere, vestito da pomeriggio, un invitato in abito da sera.
Tutto codesto evolversi di fatti e situazioni, ben descritte e particolareggiate dal Tomasi, ha
il suo epilogo nel ballo ove il protagonista, consumando un valzer con Angelica, si accorge
più che mai del suo tramonto, di essere corroso da un tragico senso della morte e
praticamente esce di scena.
E qui desidero precisare che la lirica conclusione del romanzo non si ravvisa tanto nella
“parte”, la settima, della morte di don Fabrizio (nel 1883, invece il bisavo del Tomasi morì nel
1885) – con quell’incontro con la donna simbolo della fredda realtà stellare e con
quell’assunzione in una patria iperurania del “puro calcolo” che sembrano un’astratta e
metafisica soluzione, poeticamente sterile ed arbitraria – ma bensì nella “parte ottava” che
rappresenta un desolato prolungamento (fino al 1910) della terrena esistenza del Principe di
Salina, il cui fluido vitale va lentamente e stancamente esaurendosi nelle tre figlie superstiti,
finchè tutto trova pace “in un mucchietto di polvere livida”.
E’ proprio qui che poeticamente si risolve il sentimento di quella “compiaciuta attesa del
nulla” che domina tutto il libro.
Ed infine, la splendida, ma amara conclusione della “parte settima”, cioè la morte del Principe
di Salina:
“(…) [la morte] era lei, la creatura bramata da sempre che veniva a prenderlo: strano che così
giovane com’era si fosse arresa a lui; l’ora della partenza del treno doveva essere vicina. Giunta
faccia a faccia con lui sollevò il velo e così, pudica ma pronta ad esser posseduta, gli apparve
più bella di come mai l’avesse intravista negli spazi stellari. Il fragore del mare si placò del
tutto”.
Ed il romanzo è tutto qui. I pensieri del Principe di Salina oscillano nel corso dell’opera tra
“έρως” e “θάνατος”, amore e morte.
Tutta l’opera fu scritta di getto, ma la dovizia di particolari a cui l’Autore si è dedicato con
paziente attenzione è segno che egli sentiva quel “mondo” più che suo. La figura del gesuita
padre Pirrone, cappellano della Casa, il cane Benedicò, gli oggetti dell’arredamento, le figlie
del principe, la tiepida e religiosa moglie, i periodi di campagna ed a caccia in Donnafugata.
Opera meditata a lungo, dunque, se pur scritta, anzi manoscritta, di getto, come si diceva
poc’anzi. E’ più che lecito ritenere che la morte del Tomasi abbia impedito del tutto quel
lavoro di revisione e di limatura che sarebbe valso a “Il Gattopardo” un carattere di maggior
compiutezza.
Filo conduttore dell’opera è la massima “plus ça change, plus c’est la méme chose”. E’, quindi,
una spietata analisi del Risorgimento, accettato dall’aristocrazia siciliana nel senso di detta
massima. Ed infatti come si fa a sradicare un popolo ed una terra da antiche tradizioni ed usi
con superficiali avvenimenti imposti in un momento di generale turbamento? Se si vuole
veramente cambiare, si deve procedere con attenzione e cautela, ed allora si avrà
l’adeguamento necessario. Quindi solo chi conosce bene queste tradizioni ed usi puo’,
restando dove il destino lo ha giustamente collocato, cambiare ed adeguare certi valori alla
realtà (ogni riferimento alla odierna situazione italiana è del tutto “puramente casuale”).
Tutto questo ne “Il Gattopardo”, attualissimo sempre per chi voglia leggerlo o chi desideri
leggerlo nuovamente, è dipinto in maniera magistrale e nulla viene meno all’intreccio ed al
romanzo tanto cari a tutta la narrativa europea del secolo XIX. Le immagini offerte dalla
Sicilia narrata sono vive, animate da uno spirito alacre e modernissimo, anche se
ampiamente consapevole della problematica storica, politica e letteraria contemporanea;
tutto ciò risente dei canoni e dei modelli del romanzo moderno da Proust in poi.
Se si richiede di tornare alle vere tradizioni, quindi, non è per nostalgismo, ma per “cambiare”
si deve provare codesta immane forza del passato per un futuro più costruttivo e migliore.
Se ciascuno di noi potesse sentimentalmente ciò, tutto sarebbe molto bello e la lezione de
“Il Gattopardo” sarebbe ben compresa e sempre animata da uno spirito costruttivo e degno
della nostra nobile indole.
Ecco la vitalità e la vivacità, come si diceva prima, dell’opera che, a sessantaquattro anni dalla
sua pubblicazione, è sempre molto educativa (forse questo voleva Giuseppe Tomasi di
Lampedusa) per le nuove generazioni che tendono a costruire un futuro senza conoscere le
tradizioni, la saggezza e la moralità di chi fu prima di noi.
Concludo che, tra le numerosissime recensioni al romanzo, è molto interessante quella del
padre gesuita Giuseppe de Rosa sulla rivista dell’Ordine “Civiltà Cattolica” dell’aprile 1959.
E’ una recensione molto ampia [ben quattordici (14) pagine] che tocca, oltre a quello morale
e religioso, molti altri aspetti dell’opera. E’ un libro “bellissimo” ma che merita di “richiamare
l’attenzione per i problemi umani che offre alla nostra meditazione”. Quindi il de Rosa
analizzando la semplicità della trama, sviluppa il suo discorso critico partendo da una
distinzione già effettuata dagli altri numerosi recensori, tra lo sfondo storico (“il tema che
potremmo chiamare sociale”) e le meditazioni del protagonista (“il tema della morte”). Anche
se entrambi in tutto questo don Fabrizio è “il portavoce dell’autore”. Non sappiamo nulla dei
sentimenti intimi religiosi del Tomasi: “ma il Gattopardo non lo rivela un credente”, ma
“visibilmente un figlio della sua epoca, incredula e liberaleggiante in fatto di religione”.
Infine, scrive Giorgio Bassani, nell’introduzione del romanzo del 1958:
“(…) ampiezza di visione storica unita a un’acutissima percezione della realtà sociale e politica
dell’Italia contemporanea, dell’Italia di adesso; delizioso senso dell’umorismo; autentica forza
lirica; perfetta sempre, a tratti incantevoli, realizzazione espressiva: tutto ciò (…) fa di questo
romanzo un’opera d’eccezione. Una di quelle opere, appunto, a cui si lavora o ci si prepara per
tutta una vita.”.
Di tutto questo ed altro ne parleremo il 6 luglio, alle ore 21,00, allo Chalet Lido Sirena di
Tortoreto con Franca Silvia de Santis, presidente dell’Associazione “Terra dei Padri”.




Giulianova. Sabato 9 luglio, ore 18, presso il Circolo Nautico “Migliori” presentazione del III volume “I Messaggeri dell’Abruzzo nel Mondo” di Dom Serafini.

Missione: far conoscere gli

abruzzesi all’estero in Abruzzo

 

Un libro sugli abruzzesi all’estero non é poco, due libri sono abbastanza, mentre tre diventerebbero troppi! L’autore, Dom Serafini, giuliese trapiantato a New York City, non vuole peró fare un torto ad altri 58 meritevoli personaggi abruzzesi all’estero che sono prima apparsi nella sua rubrica domenicale de “Il Messaggero” in Italia e sono ora oggetto del terzo volume dei “Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo”. Il libro (nella foto) é ora reperibile online in tutto il mondo e nelle librerie in Italia e comprende interventi di Giovanna Di Lello, Direttrice del John Fante Festival, insegnante e giornalista; Laura Di Russo, giornalista, responsabile Ufficio Emigrazione Regione Abruzzo; e Giovanna Frastalli, sociologa e operatrice culturale. Le avvincenti avventure degli abruzzesi all’estero non finiscono mai. Vale la pena ripetere che il compito dell’autore e quello dell’editore, Edizioni Il Viandante, é proprio far conoscere il successo degli abruzzesi all’estero… in Abruzzo. Il compito delle istituzioni abruzzesi invece é quello di far conoscere l’Abruzzo all’estero (cosí non bisognerebbe piú spiegare che l’Abruzzo si trova dall’altra parte di Roma). Questi personaggi sono conosciuti, famosi ed apprezzati nelle rispettive comunitá estere, ma non conosciuti in Abruzzo.

Ci si potrebbe chiedere: “che vantaggi portano questi personaggi agli abruzzesi sul territorio?” E questa é una domanda che si pongono anche molti politici. Dopotutto gli abruzzesi all’estero non possono votare alle elezioni regionali e amministrative, quindi tendono ad essere trascurati.

É comprensibile che i politici si concentrino sulle poltrone, ma non si comprende come il mondo economico, ed anche quello accademico, possa ignorare l’importanza dell’abruzzese all’estero.

Basterebbe consultare i resoconti industriali per vedere come gli abruzzesi all’estero sono proprio quelli che di piu’ viaggiano in Abruzzo, quelli che consumano prodotti abruzzesi nei loro paesi esteri di residenza e quelli che piú promuovono la regione. Senza gli abruzzesi all’estero, l’Abruzzo sarebbe ricco come il Sahara senza petrolio.

Il sottotitolo di questo terzo volume de “I Messaggeri d’Abruzzo nel Mondo” é “Come avere successo all’estero”. Infatti il libro presenta 58 personaggi che sono partiti da 36 paesi dell’ Abruzzo diretti in 12 nazioni diverse, e li’ hanno ottenuto successo.

Mentre in passato l’Abruzzo esportava soprattutto mano d’opera, oggi esporta cervelli, anzi “cervelloni” in tutti i settori. Nel libro si trovano molti esempi da seguire per chi volesse idee su come avviarsi verso una buona carriera e dovrebbe essere una lettura prioritaria per i giovani.

Per l’editore e l’autore promuovere gli abruzzesi all’estero in Abruzzo é un progetto “multi-tasking”: infatti il libro verrá presentato in quattro localitá, coprendo tutte le provincie: Pescara (3 luglio), Giulianova (9 luglio), Castel Nuovo (17 luglio) e Montenerodomo (22 luglio).

A Pescara ci saranno come relatori: Laura Di Russo e Maurizio Fala, rosetano emigrato in Peru. A Giulianova: il medico Pietro Campanaro, la scrittrice Cristina Mosca, il Sindaco Jwan Costantini, il giornalista Walter De Berardinis e la trasmissione video a cura di Francesco Marcozzi.

A Montenerodomo, durante l’anteprima del John Fante Festival e del Premio Benedetto Croce: Giovanna Di Lello e Antonio Bini, direttore di “Abruzzo nel Mondo”. A Castel Nuovo San Pio: l’imprenditore Mario Daniele, il giornalista de “L’Osservatore Romano” Generoso D’Agnese, lo scrittore Goffredo Palmerini.

Naturalmente sia l’editore, Arturo Bernava, che l’autore Dom Serafini saranno presenti a tutti gli eventi. Per aggiornamenti e dettagli sulle presentazioni é possibile consultare la pagina Facebook de “I Messaggeri dell’Abruzzo nel Mondo”.

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INDICE

Introduzione pag. 5
Intervento di Giovanna Di Lello pag. 7
Intervento di Laura Di Russo pag. 10
Intervento di Giovanna Frastalli pag. 13
L’Abruzzo fuori dall’Abruzzo: i dati pag. 15

Gli abruzzesi che vogliono diventare presi-
dente degli Usa

pag. 17

C’è un Abruzzo anche ad Hollywood, ma

l’Abruzzo è senza una Film Commission opera-
tiva

pag. 20

Di Tillio: il pescarese scelto dalla NASA pag. 22

Nomi per ordine alfabetico (con paese di provenienza, la resi-
denza e la data originale di pubblicazione su “Il Messaggero”)

Arienzo, Donatello (15 agosto, 2021) Pescara,
San Diego, California

pag. 25

Asciutti, Valentina (22 agosto, 2022), Spoltore,
Bethesda

pag. 27

Bac, Sehnaz (25 aprile 2021), Alba Adriatica,
Smirne, Turchia

pag. 29

Biferi, Sergio (16 maggio, 2021), Bisenti, Ca-
racas

pag. 31

Branciaroli, Cathleen (5 dicembre, 2021) Giu-
lianova, Wilmington, Delaware

pag. 33

Cappelli, Marco (21 novembre, 2021), Pescara,
Bruxelles

pag. 35

138

Cardamone, Emilia (20 febbraio, 2022) Giuli-
anova, Londra

pag. 37

Cavo, Giovanna (11 aprile 2021), Miano, Lon-
don, Ontario, Canada

pag. 39

Conte, Stefano (20 marzo, 2022) Giulianova,
Ginevra

pag. 41

Corredoira, Analía (30 gennaio, 2022) Morro
D’oro e Montepagano, Buenos Aires.

pag. 43

Cortellini, Danilo (28 novembre, 2021), Alba
Adriatica, Londra

pag. 45

D’Alessandro, Roberta (4 aprile, 2021) Arielli,
Utrecht, Olanda

pag. 47

D’Anselmo, Adriano (18 aprile, 2021), Spol-
tore, Aix-en-Provence, Francia

pag. 49

Danese, Shera (6 febbraio, 2022), Teramo e
Chieti, Hollywood

pag. 51

DeMille, Nelson Richard (16 gennaio, 2022)
Roccamorice, New York City

pag. 53

De Sanctis, Sara (23 maggio, 2021), Teramo,
Londra

pag. 55

De Santis, Ron (22 gennaio, 2022) Bugnara,
Cansano, Pacentro, Pratola Peligna

pag. 17

Di Davide, Gabriele (6 giugno, 2021) Giulia-
nova, Santiago, Cile

pag. 57

Di Giovanni-Bezzi, Raffaele (5 settembre,
2021), Teramo, Bruxelles

pag. 59

Di Loreto, Alessia (27 febbraio, 2022) Pratola
Peligna, Bruzelles

pag. 61

Di Meo, Ernesto (30 maggio, 2021) Ser-
ramonacesca, Bruxelles

pag. 63

139

Di Michele, Fabrizio (11 luglio, 2021) Pescara,
New York City

pag. 65

Di Salvatore, Marcello (7 novembre, 2021),
Teramo, Lisbona

pag. 67

Di Santo, Odoardo (12 settembre, 2021) Rocca
Pia, Toronto

pag. 69

Di Saverio, Salomone (29 agosto, 2021) Col-
onnella

pag. 71

Di Tillio, Pietro (28 dicembre, 2021) Pescara,
Metuchen, N.J.

pag. 73

Ferroni, Carlo (10 ottobre, 2021) Giulianova,
Ashland, Ohio

pag. 78

Fosco, Maria (maggio 1, 2021), Orsogna, New
York City

pag. 80

Gallupoli, Patricia (Pat) (4 luglio, 2021) Spol-
tore, Cleveland, Ohio

pag. 82

Gambescia, Carla (13 marzo, 2022) Paglieta,
Chappaqua, New York

pag. 84

Garreffa, Emanuele (19 settembre, 2021)
Tortoreto, Derby GB

pag. 86

Giacchino, Anthony (3 maggio, 2021), Casoli,
New York City

pag. 88

Hermes, Tagrid (10 aprile, 2022), Giulianova,
Baghdad

pag. 90

Jitta, Sophie Josephus (maggio 9, 2021) Am-
sterdam, Olanda

pag. 92

Keppel, Kirsten (8 agosto, 2021) L’Aquila,
Washington, D.C

pag. 94
Labi, David (24 ottobre, 2021) Teramo, Londra pag. 96
Lalla, Nicolino (13 febbraio, 2022), Liscia,
Phuket

pag. 98

140

LaVerghetta, Raymond (20 giugno, 2021)
Vasto, Washington D.C.

pag. 100

Magni, Elena (19 dicembre, 2021), Tortoreto
Lido, Amsterdam

pag. 102

Mancinelli, Fabrizio (27 giugno, 2021) L’Aq-
uila, Hollywood, CA

pag. 104

Mancini, Davide (12 dicembre, 2021) Lanci-
ano, New York City

pag. 107

Menegatti, Edea Antonietta (19 settembre,
2021) Teramo, Derby GB

pag. 86

Minosse, Emmanuel (23 gennaio, 2022)
Teramo, Lisbona

pag. 109
Morelli, Valerio (31 ottobre, 2021) Pescara pag. 111

Paone, Mariangela (3 ottobre, 2021) Roseto de-
gli Abruzzi

pag. 113

Papa, Alessio (25 luglio, 2021) Pescara, Lon-
dra

pag. 116

Pelosi, Nancy (22 gennaio, 2022) Montenerod-
omo

pag. 17
Pompeo, Mike (22 gennaio, 2022) Pacentro pag. 17

Prezioso, Sergio (14 novembre, 2021) Giuli-
anova, Londra

pag. 117

Rizi, Fabio Ferdinando (17 ottobre,
2021) Corfinio, Toronto

pag. 119

Rubini, Rossella (9 gennaio, 2022), Teramo,
Oxford

pag. 121

Russo, Laura (6 marzo, 2022) Tossicia, Mon-
tepagano, Avondale, Arizona

pag. 123

Segaar, Olga (Bibi) (13 giugno, 2021) Aia,
Civitella del Tronto

pag. 125

141

Serafini, Aldo (agosto 1, 2021) Villa Volpe,
Caracas

pag. 127

Serrani, Mario (2 gennaio, 2022) Montorio al
Vomano, Concord (Toronto)

pag. 129

Staffilani, Gigliola (29 maggio, 2021) Martin-
sicuro, Cambridge, Massachusetts

pag. 131

Vernarelli, Claudio (18 luglio, 2021) Rocca-
vivi, Bruxelles

pag. 133

Paesi d’origine
Alba Adriatica pag. 29, 45
Arielli pag. 47
Bisenti pag. 31
Bugnara pag. 17
Cansano pag. 17
Casoli pag. 88
Chieti pag. 51
Civitella del Tronto pag. 125
Colonnella pag. 71
Corfinio pag. 119
Giulianova pag. 33, 37, 41,
57, 78, 90,
117
Lanciano pag. 107
L’Aquila pag. 94, 104
Liscia pag. 98
Martinsicuro pag. 131
Miano pag. 39