Tortoreto. Incontro con la scrittrice Dacia Maraini. Mercoledì, 5 luglio, ore 18, Lido Marconi




Uno sguardo sul malessere sociale, ecco il tour abruzzese di Claudio Piersanti finalista Premio Strega 2022

In Abruzzo la tre giorni con il nuovissimo lavoro Rizzoli “Ogni rancore è spento”

Il teramano Claudio Piersanti, finalista del Premio Strega 2022 con “Quel maledetto Vronskij” è pronto per un mini tour abruzzese grazie alla Mondadori di Teramo, di Ortona e di Pescara, alla scoperta del suo nuovo lavoro “Ogni rancore è spento” (Rizzoli)con la capacità che gli è propria, ritrae un uomo nel passaggio da un momento di estrema chiusura al momento in cui scopre il piacere degli affetti e quindi della vita.

Tre dunque sono gli appuntamenti previsti: mercoledì 28 giugno alle ore 17.30 presso la Biblioteca Melchiorre Delfico di Teramo (TE), giovedì 29 ore 17.30 presso Bar Frontemare Parco Ciavocco di Ortona (CH), e venerdì 30 presso la sede della Mondadori di Pescara alle ore 18.30. Modera tutti e tre gli appuntamenti la giornalista pescarese Alessandra Renzetti.

 

Sessantenne, medico di valore che ha scelto di lavorare in una clinica per ricchi anziani, Lorenzo vive solo e ha un pensiero dominante: quello della propria morte imminente, ora per un motivo, ora per un altro. Si fa fare di nascosto radiografie nella clinica in cui lavora, si autovisita giornalmente. Ma nella sua esistenza solitaria irrompono prima la presenza di un amico dei tempi della contestazione, Paolo, che lo invita spesso nella sua ricca villa ad annegare i dispiaceri con cene e momenti di svago a base di oppio, e poi Rosalba, la sorellastra quattordicenne, nata in Brasile e arrivata in Italia con il padre di Lorenzo, che ora è molto malato e in guai giudiziari. Lorenzo offre ospitalità a Rosalba, dapprima di malavoglia, perché non sopporta il padre che hanno in comune, e poi sempre più felice della sua presenza.

“Impossibile individuare il momento preciso in cui il dottor Lorenzo Righi cominciò a scivolare verso l’abisso. Se avesse preso nota di tutte le patologie che si era autodiagnosticato forse le avrebbe prese anche lui meno sul serio, ma le diagnosi sbagliate le cancellava. Un raro tumore che avvertiva in un punto preciso del cranio e che lo tormentava per settimane all’improvviso svaniva, e le sue attenzioni si rivolgevano al fegato, al pancreas, ai polmoni. Il nuovo sintomo cancellava i precedenti e la sua mente gli si avvolgeva attorno come un velo sensibile, pronto a percepire ogni minima mutazione, e da quel momento il resto del mondo non esisteva più”.

Claudio Piersanti, originario di Canzano (TE), è stato a lungo giornalista scientifico che ha ritratto nei suoi romanzi la quotidianità di uomini e donne comuni alle prese con il malessere sociale e la solitudine, e con una scrittura asciutta e quasi cruda ne aggira il pudore cogliendoli nella profondità dei sentimenti. Ha pubblicato romanzi e racconti che gli sono valsi numerosi premi, tra cui il Premio Viareggio 1997, con Luisa e il silenzio, disponibile in BUR e il Premio Selezione Campiello 2006, con Il ritorno a casa di Enrico Metz




Salsomaggiore Terme. Editoria: l’autore Enzo Delle Monache presenta in anteprima “I colori del silenzio”, la vita e le avventure di una pittrice vietnamita.

Ieri 17 Giugno 2023, nella splendida cornice del Palazzo dei Congressi di Salsomaggiore Terme, l’autore Enzo Delle Monache ha presentato in anteprima la sua nuova fatica letteraria.
Il romanzo “I colori del silenzio” racconta la vita e le avventure di una pittrice vietnamita.
Sullo sfondo c’è la guerra del Vietnam, dentro il lettore troverà il lungo e tormentato viaggio di una bambina che dalla lontana foce del Mekong arriva in Italia.




AD ERICE, PERLA DELLA SICILIA, IL PREMIO INTERNAZIONALE “L’ANFORA DI CALLIOPE”

Al via, con il bando, la VII edizione del concorso letterario che si concluderà il 14 ottobre 2023

 

Al via, con l’uscita del bando, la settima edizione del Premio letterario internazionale “L’Anfora di Calliope”, che si concluderà il 14 ottobre 2023 ad Erice (Trapani), la splendida cittadina della Sicilia occidentale dalla cui magnifica altezza si guardano due mari, il Mediterraneo e il Tirreno. Il concorso internazionale vanta un’efficiente organizzazione guidata da personalità di indiscusso prestigio della cultura umanistica, con alla Presidenza onoraria HafezHaidar, poeta e scrittore insigne, candidato al Premio Nobel per la Pace, per via dell’intensa sua opera a favore del dialogo tra religioni e culture, e candidato al Nobel anche per la Letteratura, a motivo del rilevante corpus di liriche, romanzi e saggi che connotano la sua ricca biografia, e alla Presidenza della giuria Caterina Guttadauro La Brasca, origini siciliane della nobile famiglia del Marchesato della Cerda ma residente a Bologna, donna di profonda cultura e feconda scrittrice, tributata di numerosi riconoscimenti in Italia e all’estero.

 

A curare l’organizzazione Giuseppe Vultaggio, poeta ed infaticabile operatore culturale, presidente dell’Associazione L’Anfora di Calliope, che proprio nei giorni recenti ha diramato il Bando del Premio letterario, la cui scadenza per la presentazione degli elaborati è fissata al 13 agosto 2023. Come da tradizione le Sezioni del concorso riguarderanno la POESIA e il RACCONTO, nelle varie sottosezioni, e una Sezione a tema “Confini” riguardante sia la Poesia che il Racconto.Le notizie di dettaglio possono ricavarsi dal link qui di seguito indicato: https://www.giuseppevultaggio.it/Bando_Calliope_2023.pdf

 

Si diceva dell’incantevole contesto architettonico ed ambientale dove il Premio troverà la sua celebrazione, il 14 ottobre prossimo: Erice, la perla della Sicilia occidentale. Non ha paragoni la vista che la meravigliosa cittadina può vantare, specie dallo sperone roccioso che conduce alle Torri del Balio e al Castello di Venere, edificato dai Normanni nel XII secolo. Da lassù si ammira l’impianto urbano di Trapani,città distesa a forma di falce, come vuole l’antico nome Drepanon dato dai Greci, dilungandosi a punta fino al porto. Il suo apice proteso nelle acque divide due mari, il Tirreno a nord che lambisce di bianche risacche i promontori di monte Cofano e più a nord di San Vito lo Capo, nitidamente chiari all’orizzonte; mentre verso sud il Mediterraneo. Di fronte, neanche tanto in lontananza, si staglia il netto profilo delle isole di Favignana, Levanzoe più dietro Marettimo, le più grandi dell’arcipelago delle Egadi.

 

IlBorgo di Erice, tra i più belli d’Italia, trapuntato di caratteristiche botteghe artigiane, graziosi negozietti, minuscoli caffè, trattorie e pasticcerie, oltre al magnificente Duomo e all’adiacente Torre campanaria, offre una copiosa dote di architetture e chiese, contornato dalle possenti mura fatte edificare nella prima guerra punica dal comandante cartaginese Amilcare Barca, quali fortificazioni dell’antico villaggio degli Elimi. Fortunati, dunque, saranno i vincitori del Premio letterario, non solo per il prestigio che lo accompagna, ma anche per la possibilità di vivere l’evento in un luogo di assoluta bellezza che resterà inciso per sempre nella memoria.

 

Goffredo Palmerini




L’AQUILA. RACCONTARE LA GUERRA TRA STORIA E ATTUALITÀ’ – PARTE II – 18 GIUGNO, ORE 18

L’AQUILA – Domani, 18 giugno, dalle 18:00 alle 20:00 presso il Giardino d’Inverno del Palazzo dell’Emiciclo all’Aquila, il secondo incontro del seminario “Raccontare la guerra tra storia e attualità”. Il racconto dei conflitti attraverso le parole di chi li ha vissuti in prima persona e che ci porta testimonianze dei teatri di guerra, solo apparentemente lontani.

Sarà presente Andrea Romoli, giornalista inviato per il Tg2 in Ucraina e Capitano di complemento dell’Esercito Italiano, ha partecipato alle missioni in Iraq, Afghanistan, Bosnia, Libano, Kossovo e Albania oltre ad essere stato impiegato nella campagna sanitaria COVID 19. Ha inoltre raccontato gli interventi del IX Reggimento Alpini dell’Aquila.

Le parole impresse in un diario di guerra di un soldato russo al fronte ucraino diventano il simbolo della desolazione materiale e morale che la guerra infonde con la sua brutalità. Il soldato scompare senza lasciare tracce,  ma il suo diario si trasforma in immagini che suscitano riflessione ed empatia.

Nasce così il Progetto Konstantin, ispirato al volume Z la guerra del soldato Konstantin di Andrea Romoli che sarà uno dei temi del dialogo con i giornalisti Alessandro Sansoni, consigliere nazionale OdG, Salvatore Santangelo e Miska Ruggeri.

Andrea Romoli ha pubblicato diversi volumi sulla storia dello spionaggio e del confine orientale.  Vincitore del Premio Acqui storia nel 2022, del Premio “Loris Tanzella” nella categoria Storie, del Premio letterario “Giovannino Guareschi”.

L’incontro è aperto a tutti e si inserisce nella programmazione della Formazione continua dell’Ordine dei Giornalisti come corso deontologico da 5 crediti formativi.

Gli eventi sono organizzati da L’Aquila che Rinasce e dalla Roma Film Academy in collaborazione con Lightson e Gente e Territorio.




“FIGLI DELLE STELLE”: IL NUOVO LAVORO DEL FOTOGRAFO PAOLO DI GIOSIA ALLA BIBLIOTECA DELFICO DI TERAMO, GIOVEDI 15 GIUGNO, ORE 21:30

Un vero e proprio “diario dal Nepal. Istantanee di un viaggio negli occhi dei bambini” come recita il sottotitolo dell’elegante libro fotografico di Paolo di Giosia, un resoconto di viaggio ricco di intimismo e straordinaria sensibilità.

La presentazione del volume dal titolo “Figli delle stelle” (ed. Ricerche&Redazioni) e la relativa installazione video andranno in scena giovedì 15 giugno alle ore 21:30 alla Biblioteca Dèlfico, in un’insolita location appositamente studiata per l’occasione: l’imponente scala nobile di Palazzo Dèlfico. Un evento molto atteso che sorprenderà per le innovative soluzioni allestitive adottate e per l’intima atmosfera che si respirerà durante la serata. Un progetto al quale di Giosia ha lavorato anni e che finalmente trova compimento nella pubblicazione di un meraviglioso volume d’arte.
Insieme all’autore interverranno il videomaker Vito Bianchini, autore del video che sarà presentato, l’alpinista Gaetano Di Blasio, compagno e capo-spedizione di di Giosia in Nepal, e il direttore della Biblioteca Dèlfico Dimitri Bosi, anche nella sua veste di esperto di cinema e fotografia.

Non è nuovo a queste latitudini l’artista abruzzese, che racconta il suo Nepal attraverso bellissime e emozionanti immagini in bianco e nero scattate in analogico. Soggetto quasi esclusivo del libro, i bambini nepalesi.
«Si sa che da ogni viaggio si rientra cambiati e si guarda la vita con altri occhi, e anche questa esperienza mi ha regalato tanto. Spesso riprendo le numerose diapositive (quante pellicole ho portato con me!) e le guardo sulla mia lavagna luminosa ripercorrendo con i pensieri quei bei giorni. Un piccolo sogno vissuto, e come tutti i bei sogni, cerco di conservarlo intatto in me, perché alla fine la cosa più bella di essi, è proprio raccontarli a se stessi. Un viaggio tra paesaggi indimenticabili immersi dentro una cultura profonda e antica…
Penso a tutti i bambini che ho incontrato e ai loro namasté. I loro occhi parlano, che bello donar loro un sorriso o una semplice penna, che gioia vederli contenti per tanto poco.
Porterò con me i loro bellissimi visi, i loro occhi, i loro sguardi, i moccoli sul naso, i loro piedi scalzi, le loro case così spoglie con le cucine buie e sporche, il loro mangiare con le mani, il loro chiedere bic, penn, bò-bò, i loro primitivi giochi, il silenzio dei loro villaggi; porterò sempre nei miei pensieri quello che presa una penna ha provato a mangiarla, altri ancora a cui scrivevo sulle mani per farne capire l’utilizzo. Porterò con me quel bambino che tirava con una fionda quasi a ricordare me piccolino, quel bambino che preso in braccio dal padre e portato via continuava a dirmi ciao ciao ciao, e i pochi che hanno avuto il desiderio di essere fotografati insieme a me.»
Così Paolo nel suo toccante testo introduttivo.

Il volume, di formato 22×22 cm, è stampato su carta Fedrigoni Tatami Ivory, copertina su Fedrigoni Sirio Color Lampone.

Il progetto editoriale è stato realizzato con il sostegno dei seguenti sponsor che si ringraziano: Moschella Seating Solutions, Di Mattia Fiore General Service Srl, Fracassa Rinaldo Srl, Point Costruzioni Srl, So.Co.Im. Consorzio Cooperativo Costruttori & Impiantisti, Sondedile Srl, SuperJ TV.




L’AQUILA – Si terranno sabato 17 e domenica 18, dalle 17 alle 20 presso il Giardino d’Inverno del Palazzo dell’Emiciclo, due giornate di incontri dal tema “Raccontare la guerra tra storia e attualità” per approfondire le modalità di racconto dei conflitti.

Relatori della prima giornata saranno lo storico militare Paolo Capitini, l’analista e Mirko Campochiari, il giornalista Salvatore Santangelo, Roberto De Vito, wargamer e cultore della materia, Domenico Impelluso, modellista e divulgatore e Giuseppe Rava, illustratore.
Il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo Stefano Pallotta che porterà i suoi saluti.
Presenti al secondo incontro il giornalista corrispondente di guerra Andrea Romoli e il giornalista Alessandro Sansoni, consigliere nazionale OdG.
L’evento sarà moderato da Miska Ruggeri.
La nuova centralità dei conflitti porta infatti ad un doveroso cambio di paradigma nella loro narrazione. Reportage, presidio dei canali social, Public History. Questi e tanti altri gli strumenti a disposizione, così come anche sono diverse le modalità di comunicazione che meritano un rinnovato approccio deontologico per i professionisti dell’informazione.
Gli incontri sono aperti a tutti e si inseriscono nella programmazione della Formazione continua dell’Ordine dei Giornalisti come corsi deontologici di 5 crediti formativi ciascuno. Iscrizione ai corsi per i giornalisti interessati disponibile sulla piattaforma dedicata “Formazione giornalisti”. Gli eventi sono organizzati da L’Aquila che Rinasce e dalla Roma Film Accademy assieme a Lightson e Gente e Territori.




In anteprima assoluta a Pola il 10 giugno 2023, presso il Park Hotel Plaza Medulino, Francesco Fagnani, scrittore storico e giornalista aquilano, narnese di adozione, nell’ambito del 66° Incontro culturale degli Esuli da Pola, presenterà il documentario GEPPINO MICHELETTI, UN EROE ISTRIANO A NARNI

Francesco Fagnani, vicepresidente dell’associazione culturale De Historia e curatore della collana storica “Oltre le Guerre” per Menabò – D’Abruzzo, così descrive il progetto: “ho cominciato ad interessarmi alla figura di Geppino Micheletti diverso tempo fa. Mi aveva commosso ed incuriosito un documentario che descriveva Micheletti fra i corridoi delvecchio ospedale degli Infermi di Narni (TR), preoccupandosi che in ogni camice che le suore gli mettevano a disposizione ad inizio turno, ci fosse sempre il calzino di un bimbo. Era uno dei pochi oggetti rimastigli del suo bimbo più piccolo, il cui corpo venne dissolto dall’esplosione avventa sulla spiaggia di Vergarolla, Pola, il 18 agosto 1946”. Nel documentario confluiscono testimonianze, ricerche e alcuni spunti inediti, come le cartoline indirizzate da alcuni narnesi alla famiglia Micheletti, messe a disposizione dal ricercatore Leo Emiri. È stato possibile inoltre rintracciare due testimoni, allora bambini, Vincenzo Leonardi e Mario Di Loreto, che hanno arricchito il video con i loro ricordi. La preoccupazione di Fagnani, accanto a quella di rimarcare e descrivere il periodo narnese di Micheletti, è stata anche quella di tratteggiarne in modo sintetico, ma accurato, la straordinaria biografia, grazie a moltissimi contributi, per far sì che la figura del chirurgo venga maggiormente conosciuta. Accanto ai testimoni citati, la comunità narnese ha risposto anche con il gradito contributo di alcune foto aeree della città, presenti nel video, offerto dall’ente Corsa all’Anello. Un ruolo importante nel propiziare l’iniziativa, alcuni mesi fa, lo ha avuto Anna Maria Crasti, vicepresidente di AIPI-LCPE, mentre promotrice dell’incontro del 10 giugno è la presidenteAIPI-LCPE, Associazione Italiani di Pola e Istria, Libero Comune Di Pola in Esilio, Graziella Cazzaniga Palermo. Quali obiettivi si pone questo documento, secondo Francesco Fagnani: “oggi Micheletti è ricordato a Narni unicamente da una targa, posta a cinquant’anni dalla scomparsa del medicoeroe, nei giardinetti nei pressi dell’Ospedale degli Infermi. Sarebbe sicuramente il caso di fare di più, per la valenza dell’Uomo e per cosa esso rappresenta, non solo a Narni, ma nell’intera nazione. Ho cercato, da parte mia, di dare un contributo”.




Teramo. Editoria: martedì, 20 giugno, presentazione del libro “Santuccio di Froscia” del prof. Elso Simone Serpentini. Interventi del presidente del Parco Gran Sasso Laga avv. Tommaso Navarra e del cantastorie Franco Palumbo, in arte Roppoppò

Sante Lucidi, detto Santuccio di Froscia, o anche Sciarretta, per essere pronipote del più celebre brigante del Cinquecento, Marco Sciarra, nacque a Cesa, un casale di Rocca Santa Maria. Fu a sua volta uno dei più celebri briganti del Seicento, capo di una banda assai numerosa, che raggiunse al suo culmine l’incredibile cifra di un migliaio di uomini. La storia della sua vita e delle sue imprese viene raccontata da Elso Simone Serpentini nel suo ultimo libro, il sesto della collana rossa “Briganti d’Abruzzo” (Artemia Nova Editrice), che verrà presentato per la prima volta a Teramo, nella Biblioteca “Melchiorre Delfico” martedì 20 giugno alle ore 18. La presentazione si avvarrà dell’apporto del cantastorie Franco Palumbo, in arte Roppoppò, che seguirà brani musicali composti pe rl’occasione su testi originali del Seicento e su versi dello stesso Serpentini. Serpentini e Roppoppò sono insieme autori di un brano di grande successo, dedicato proprio al prozio di Santuccio, il celebre Marco Sciarra. Sempre nel corso della presentazione ci saranno letture sceniche di alcuni brani del libro di e con Sara Palladini. Interverrà anche il presidente del Parco Gran Sasso Laga avv. Tommaso Navarra. Alla pari di altri capi briganti del suo tempo, i Colranieri, Antonio delle Piagge detto Barbarossa, Savino Savini, Tommaso Vitelli detto Tommasuolo, Medoro Narducci, Salvatore Bianchini, Spagnoletto, Carlo Pompetti, Sfamurro, i Mancecchi, Santuccio scorrazzò alla guida dei suoi uomini in tutti e tre gli Abruzzi, ,a soprattutto usi monti della Laga, commettendo ogni genere di imprese criminose: razzie, estorsioni, omicidi, rapine. Raggiunto l’apice del successo, invano cercato, inseguito e perseguitato da bandi e prammatiche “contro i delinquenti,” fece del suo castello di Boceto di Campli il suo centro operativo. Nel 1684, rimasto solo con Titta Colranieri a fronteggiare una lotta senza quartiere condotta contro i banditi dal Marchese del Carpio, partì per Venezia e sotto le insegne della Serenissima prese parte alla guerra contro i Turchi, senza mai tornare nel teramano. Sua moglie, Marianna Rozzi, rimasta sola a Campli, aveva sempre il suo nome in bocca, ripetendo “Santucce mì”. A questo si sono ispirati Serpentini e Roppoppò in uno dei brani musicali che presenteranno per la prima volta, in cui la moglie di Santuccio ripete quasi ossessivamente il suo “Santucce mi’”, parlando delle lettere e dei regali che diceva di ricevere periodicamente dal suo marito lontano, minacciandone, per difendersi da chi l’avesse voluta importunare, il ritorno, che tuttavia non avvenne mai.




Giulianova. Il Maestro Sergio Piccone Stella regala al Sindaco Jwan Costantini e all’ assessore Paolo Giorgini una copia dell’ultimo libro del professor Giovanni Di Leonardo. Domani alle 18, la presentazione al Kursaal.

Il Maestro Sergio Piccone Stella, presidente dell’ associazione “Gaetano Braga” e direttore dell’ Orchestra “I Sinfonici”, ha consegnato ieri al Sindaco Jwan Costantini e all’ assessore alla Cultura Paolo Giorgini, una copia del nuovo libro del professor Giovanni Di Leonarado “Gaetano Braga attraverso la corrispondenza. Epistolario di un’anima artistica”. Il volume, che aggiunge un prezioso tassello alla conoscenza del compositore giuliese, raccoglie 260 lettere di Braga e 79 inviate allo stesso da Gioacchino Rossini, Antonio Fogazzaro, Gabriele d’Annunzio, Francesco Paolo Tosti, Francesco Paolo Michetti, Dumas figlio ed altri.
Proprio domani, venerdì 9 giugno, alle 18 , il maestro Piccone Stella e l’autore illustreranno brevemente il contenuto del volume, nel palazzo Kursaal. Alla presentazione, promossa con il Patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale e del Comune di Giulianova, seguirà l’esibizione dei vincitori dell’ VIII Concorso di esecuzione musicale “Gaetano Braga Città di Giulianova” a cui hanno partecipato giovani provenienti da tutta Italia. Per chiudere, la premiazione.
“Le due associazioni, con studio e ricerca – sottolinea Sergio Piccone Stella – sono tra le poche che riescono a proporre al territorio progetti integrati di letteratura, storia, musica, affinché i cittadini, in particolare i giovani, siano sensibilizzati all’alto valore sociale della cultura, in special modo quella abruzzese”.