Città Sant’Angelo. Presentazione pubblica del libro “Tulipani e cartoline” di Alberto Corsaro, edito dalle Edizioni Tracce

presentazione pubblica del libro “Tulipani e cartoline” di Alberto Corsaro, edito dalle Edizioni Tracce di Pescara. Si tratta di una silloge di racconti e poesie, in gran parte legate a ricordi di vita vissuta in Olanda e Belgio.

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Dalla postfazione di Ubald
o Giacomucci:
Così Alberto Corsaro ha una visione estremamente articolata, ricca di sfumature, tra cui la nostalgia sembra predominare.

Le poesie, invece, si impongono per una liricità diffusa e per una sensibilità accorata e pressante.

Il linguaggio, scorrevole e attuale, diventa un veicolo di sensazioni e di allegorie, raccontate con forza espressiva ma anche con garbo.




Teramo. Anteprima editoriale, Marcello Mazzoni: “La pietà e la cura”. Storia della sanità e degli ospedali a Teramo

 

Marcello Mazzoni:
“La pietà e la cura”. Storia della sanità e degli ospedali a Teramo
Artemia Nova editrice, 2018
Pagg. 546
Formato 17×24 cm.

Marcello Mazzoni

Prima arrivò la pietà e poi venne anche la cura. In questo libro di Marcello Mazzoni vengono ricostruite le documentate vicende di un particolare aspetto della storia cittadina teramana, dalle prime cure, che nei tempi remoti consistevano in poco più di un giaciglio confortevole, un piatto di minestra e un tetto come riparo dalle intemperie, alla lotta contro malattie epidemiche mortali, fino allo sviluppo delle prime organizzazioni ospedaliere stabili e delle pianificazioni terapeutiche. L’apertura di distinti reparti di medicina e chirurgia, l’edificazione di nuovi ospedali specializzati, l’arrivo di nuove tecnologie e l’avvento di illustri primari costituirono le successive tappe, che vengono anch’esse ripercorse dettagliatamente fino all’epoca contemporanea, in una galleria di luoghi, fatti e personaggi composta con dovizia di tratteggi storici.




San Benedetto del Tronto. Ettore Picardi a In Art con “Logici visionari”

 

 

Domenica 18 marzo alle 18.30 al pub Medoc (San Benedetto del Tronto), verrà presentato “Logici visionari”, l’ultimo libro di poesie del magistrato e poeta Ettore Picardi, edito dalla Di Felice Edizioni.

Oltre all’autore interverrà Francesco Tranquilli. Dopo cena, l’iniziativa continuerà con l’ultimo progetto del musicista Raffaello Simeoni “Orfeo l’incantastorie”, in cui il musicista, cantante e compositore (voce, liuti, organetto e cornamuse) si esibirà accompagnato da Paolo Paniconi al pianoforte e sinth. La serata è organizzata dall’associazione culturale Rinascenza in collaborazione con l’associazione musicale Opus Musik di Rieti.

 

Ettore Picardi è nato a Napoli nel 1963 e vive a San Benedetto del Tronto. Laureato in giurisprudenza, ha lavorato come magistrato ad Ascoli Piceno dal 1991 al 2013, da quando è, invece, in servizio a L’Aquila. La scrittura e la poesia sono da sempre sue compagne di viaggio. Nel 2009 ha pubblicato una prima raccolta di testi poetici, “Da una casa che non so dov’è”, cui hanno fatto seguito nel 2012 “Le predilezioni del pomeriggio” e nel 2015 “Le prossime origini”. “Logici visionari”, che presenterà domenica a In Art, è la sua quarta opera poetica.




Editoria. “Dimmi che esisto”, nuova fatica editoriale di Selene Pascasi

Già in prevendita e presto sugli scaffali delle migliori librerie. E’ DIMMI CHE ESISTO, il romanzo con cui Selene Pascasi (avvocato, giornalista e firma de Il Sole 24 Ore) torna a far parlare della sua carriera artistica, sapientemente affiancata a quella professionale. Il legale aquilano, questa volta, ha scelto di affrontare un tema delicato e purtroppo molto attuale: la violenza di genere.

Avv. Selene Pascasi

Lo ha fatto usando gli occhi e il cuore di Giulia, la protagonista del libro. Una donna stuprata, ferita nell’anima prima che nel corpo, che troverà la forza di guardarsi dentro e tornare a vivere, amarsi, amare, esistere. Si, perché dalle ceneri di una violenza, scrive la Pascasi, si può e si deve rinascere. Ma nel romanzo confluiscono anche tematiche diverse, come la malattia di un padre, la perdita di un amore, il potere della musica. Il libro uscirà per Edizioni La Gru di Massimiliano Mistri. La casa, ispirata alle figure di Longanesi e Neri Pozza e selezionata da Greenpeace tra i 14 editori amici delle foreste, ha lanciato nomi come Lorenzo Marone e combatte l’editoria a pagamento. Si apre, così, un nuovo capitolo per la scrittrice – autrice di Con tre quarti di cuore, In attesa di me e di un testo per Giappichelli, e critico musicale del Premio Lunezia – finalista, in attesa di esito, al Premio De André Parlare Musica.

Dimmi che esisto

Con le sue liriche, ha conquistato il 2° posto al Premio Ju Zirè d’oro 2017, il 4° al Bukowski 2017, il 2° al San Valentino 2017, targa di merito al Nazionale Artisti per Peppino Impastato, il 2° al Merini 2016, il 4° al Polverini 2015 e il 3° al Bukowski 2013. In fase di realizzazione, un corto tratto da un suo soggetto (regia Gabriele Alessandrini) e collaborazioni come paroliere con i cantautori Davide Tosello e David Boriani.




Giulianova. Presentazione di due raccolte di racconti: Il cane straniero di Antonio Del Giudice e La vita a pezzi di Bruno Nacci.

Questa domenica 11 marzo alle ore 17.00 il Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova ospiterà la presentazione di due raccolte di racconti: Il cane straniero di Antonio Del Giudice e La vita a pezzi di Bruno Nacci.

La prima raccolta è composta da sette racconti che “sono sette storie comuni, sette destini in cerca di pietà”; la seconda racconta di “ outsider che non riescono a trovare una collocazione nel mondo”.

Simone Gambacorta, responsabile Cultura del quotidiano “La città”.

Ad introdurre alle opere sarà Simone Gambacorta, responsabile Cultura del quotidiano “La città”. Parteciperanno gli autori e l’editore, Marco Solfanelli.

Antonio Del Giudice è stato giornalista per “ La Gazzetta del Mezzogiorno”, “Paese Sera”, “L’Ora”, “ L’Unità”, “La Gazzetta di Mantova”, “La Repubblica”. Ha diretto per undici anni “Il Centro”. Attualmente vive a Pescara. Ha pubblicato “La Pasqua bassa” (2006, 2016); “Buonasera dottor Nisticò”( 2014); “ La bambina russa” ( 2015) e “La morte promessa” (1987), libro-intervista a Padre Alex Zanotelli.

Il Cane Straniero

La Vita a Pezzi

Bruno Nacci ha tradotto molti classici francesi, in particolare si è occupato di Blaise Pascal di cui ha anche scritto una biografia “ La quarta vigilia. Gli ultimi anni di Blaise Pascal”. Ha ricostruito un fatto di cronaca nera dell’Ottocento in “L’assassinio della signora Praslin” (2000. Con Laura Bosio ha curato l’antologia degli scritti di Luigi Pozzoli  “Quel poco di fede che mi porto dentro” (2012). Ha scritto “ Da un’altra Italia. 63 lettere, diari, testimonianze sul carattere degli Italiani ( 2014) e il romanzo storico “ Per seguire la mia stella” (2017).

Simone Gambacorta, vive a Teramo. Giornalista, scrive dal 2001 di libri e letteratura. Dall’agosto 2012 cura le pagine culturali di “La Città”. Dopo aver diretto dal 2006 al 2008 il Festival letterario Lib[e]ri, in qualità di segretario ha diretto il “Premio Teramo per un racconto inedito” nelle edizioni 2012 e 2013. Fa parte della redazione di “Smerilliana”. Con Galaad ha pubblicato alcuni libri, fra cui “Short reviews. Note minime di un cronista letterario” e “Scritti sbagliati. Interventi senza scopo di esattezza sulla letteratura e altre questioni”.

 




Pescara. Tracce di poesia: giorno 8 marzo una lettura al femminile

Leggerranno i propri testi:

Chiara Ballone, Gabriella Bottino, Vittorina Castellano, Maria Pia Chiappino, Maria Gabriella Ciaffarini, Chiara Coppa Zuccari, Daniela D’Alimonte, Sandra De Felice, Franca Di Bello, Nicoletta Di Gregorio, Sharol Dimuzio, Daniela Quieti, Tania Santurbano, Tina Troiani, Maria Rosa Viglietti.

Coordinamento di Gabriella Bottino (poeta, scrittrice e artista) e Ubaldo Giacomucci (Presidente ed editor delle Edizioni Tracce).




Editoria. Gabriele D’Annunzio e la gastronomia abruzzese, Pescara, 2 marzo

Venerdì 2 marzo, alle ore 18:00, sarà presentata a Pescara l’ultima ristampa del libro di Enrico Di Carlo, “Gabriele d’Annunzio e l’enogastronomia della memoria”, nei saloni del Circolo Aternino, in piazza Garibaldi. Introduce Andrea Lombardinilo. Durante l’incontro, Franca Minnucci leggerà alcuni brani dannunziani. Al termine, l’Istituto Alberghiero “De Cecco” offrirà una degustazione di piatti ispirati alla tradizione gastronomica abruzzese.

Copertina Gabriele D’Annunzio

NOTA DELL’EDITORE

Il successo delle prime due edizioni del libro (2010), e della terza del 2013, ci ha indotto a ristamparne l’ultima emendata di alcune inesattezze storiche, chiarite grazie a recenti studi, e arricchita di nuove fonti bibliografiche.

La fortuna di questo lavoro è sicuramente dovuta al fatto di aver presentato un d’Annunzio bel lontano dall’eroe, dal poeta-soldato, dal Superuomo, ma molto più intimistico, quasi famigliare che si lega alla regione natia attraverso i profumi semplici di una cucina che povera lo era realmente. La mentuccia, il cacio pecorino, il salamino pepato della Maiella, le triglie allo spiedo, il brodetto di pesce alla vastese, i maccheroni (che non sponsorizzò) di Filippo De Cecco rinnovano, di volta il volta, la nostalgia e il ricordo della propria Mamma, della propria Casa, della propria Terra.

Lo avevano capito gli amici abruzzesi a lui più cari che gli inviavano il Parrozzo, l’Aurum, la porchetta, l’Amaro Majella, perché potesse sentirsi meno solo nella immensa solitudine del Vittoriale, soprattutto alla vigilia delle feste di Pasqua e di Natale.

D’Annunzio astemio e (forse) parco nel mangiare si fa leggere, in queste pagine, con interesse, con simpatia, probabilmente strappandoci il sorriso come davanti all’impresa ardua di cucinare una enorme frittata con trentatre uova. Ma riesce anche a commuoverci nel suo infantile attaccamento all’Abruzzo del quale succhia ancora la parte più genuina così come fa il neonato attaccandosi al seno materno.

L’Editore

 

 

Enrico Di Carlo è nato a Chieti il 18 settembre 1960. È laureato in Lettere, ed è Dottore di ricerca in “Lingua e letteratura delle regioni d’Italia” e in “Epistemologia dell’informatica e mutamenti sociali”. Lavora presso la biblioteca dell’Università di Teramo. Da oltre trent’anni svolge attività di giornalista-pubblicista.

È Deputato di Storia Patria negli Abruzzi.

I suoi studi vertono prevalentemente su d’Annunzio e la cultura abruzzese dell’Ottocento e del Novecento. Ha pubblicato una quindicina di volumi.

L’autore ha presentato l’argomento di questo libro in Italia e all’estero. Si ricordano: la Biblioteca Storica Nazionale del Ministero dell’Agricoltura, a Roma; l’Istituto Italiano di Cultura, a Budapest; l’Azienda Vinicola Masi, in Val Policella; Overtime Festival, a Macerata; l’Università “G. d’Annunzio”, a Chieti, e le manifestazioni organizzate a Pescara da Licio Di Biase, in occasione dell’ottantesimo anniversario della morte di Gabriele d’Annunzio.




Editoria. Da Sbirro a investigatore, Polizia e investigazione dall’Italia liberale alla Grande guerra“

(C) giulianovanews.it

“Salvaguardare le spalle dell’Esercito” è una citazione di Vittorio Emanuele Orlando – Presidente del Consiglio con l’interim all’Interno durante la Prima guerra mondiale – con la quale compendiò il ruolo che affidò alla Polizia di Stato nei quaranta mesi di conflitto. Una conflagrazione che rivoluzionò il modo di condurre la guerra e mise a dura prova le nazioni coinvolte.

Lo Statista testimoniò nelle Memorie che a poliziotti capaci, intraprendenti e professionali assegnò il delicato compito di “Salvaguardare le spalle dell’Esercito” che, con alcuni articoli, Giulianovanews vi propone.

Cartolina postale del Corpo delle guardie di città, raffigurante agenti in area urbana, in scalo portuale e di scorta ciclistica. Primi del 900, edita dallo Stabilimento A. Marzi – Roma, illustrazione di Rinaldi. (collezione Quintavalli)

Per queste ragioni: la storiografia della Polizia è un terreno poco battuto ma prolifico di spunti e riflessioni, quindi gli articoli sono una novità di non poco conto; più in generale, la conoscenza del passato aiuta a comprendere il presente. Come – con ben più ampi orizzonti – ha sottolineato  il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo ultimo messaggio di fine anno al Paese, il 31 dicembre 2017.

Infatti, il Presidente ha sottolineato che «non possiamo vivere nella trappola di un eterno presente, quasi una sospensione dal tempo, che ignora il passato e oscura l’avvenire»; al passato come testimonianza di impegno e di progettualità per il futuro si è ricondotto ricordando i ragazzi del 1899, chiamati cento anni fa a salvare l’Italia dopo Caporetto, e quelli del 1999,  chiamati alle urne elettorali per la prima volta auspicandone la piena partecipazione per invertire il trend negativo che, da oltre venti anni, vede le stesse sempre più disertate.

Il Presidente ha messo il dito in un “vulnus” che Giulianuovanews, circoscrivendolo alla Polizia di Stato, fa proprio affidandolo all’autore di una recente pubblicazione scientifica che affronta il ruolo della Polizia durante la Prima guerra mondiale, frutto di pazienti studi e ricerche.

Copertina libro di Giulio QUINTAVALLI

 

Ma veniamo al dunque: quale migliore occasione per il Centenario della Grande guerra tratteggiare l’impegno dei poliziotti? Il ruolo dei funzionari di Pubblica Sicurezza e del Corpo delle guardie di città (questa la denominazione della Polizia di Stato del tempo) continua a essere praticamente inesplorato. Tra i poliziotti che operarono durante la guerra, nelle retrovie, praticamente tutti dimenticati, il concittadino Rossi Francesco, morto in un ospedale da capo a Verona nel 1918.

Rossi, sebbene lontano da trincee e onori, come tanti altri poliziotti, svolse un’opera silente, invisibile e professionalizzata contro il crimine; molti poliziotti scovarono sobillatori, detrattori del governo, speculatori, disertori, e si distinsero nella caccia a spie, fiancheggiatori dell’intelligence nemica, sabotatori … in breve nel fronte interno.

Per la Polizia un meritato traguardo dovuto al riconoscimento di Orlando della professionalizzazione dei suoi uomini e dei “ferri del mestiere”, fortemente rinnovati proprio a partire dagli anni a ridosso l’esplosione del conflitto nella Scuola di polizia scientifica, fondata  dal professor Salvatore Ottolenghi.

Un traguardo che permise finalmente a quegli uomini di fissare al petto la stessa medaglia che adorna il valoroso soldato, guadagnata sui campi di battaglia.

Gli articoli rimandano allo studio: “Da sbirro a investigatore. Polizia e investigazione dall’Italia liberale alla Grande guerra“ (Udine, Aviani e Aviani editori, 2017, ISBN: 978-88-7772-252-2). L’opera rappresenta un importante tassello per la ricostruzione delle origini della Polizia che l’autore, laureato con lode in Storia e Società, coautore o autore di articoli di storia pubblicati da alcune riviste dei Corpi dello Stato, affronta gli aspetti immateriali (cultura professionale, mentalità collettiva …) e materiali (metodi, prassi, strumenti …) nell’arco cronologico considerato, secondo strategie concettuali e narrative convincenti.

Il 21 aprile 2018, a Giulianova, sarà ricordata la figura della Guardia di Città, Francesco Paolo Rossi.

Nota per i nostri lettori: 280 pp., 900 note di cui 500 archivistiche, bibliografia di oltre 400 opere; ordinabile per i lettori di Giulianovanews.it al costo di € 25.oo (anziché 32.oo) escluse spese postali direttamente dall’editore (avianifulvio@gmail.com; www.avienieditori, 0432 884057).

Walter De Berardinis e Giulio Quintavalli

Continua (1)

 

 

 




IL LIBRO “VIVI L’ITALIA” di ALESSANDRA GASPARRONI A POGGIO SPOLTINO

CULTURA | Sabato 24 febbraio ore 18:30, Contrada Selva Alta di Mosciano S.A.

Sabato 24 febbraio 2018 alle ore 18:30 a Poggio Spoltino Cultura, in Contrada Selva Alta di Mosciano S.A, si terrà l’attesa presentazione del nuovo libro dell’antropologa teramana ALESSANDRA GASPARRONI dal titolo “VIVI L’ITALIA. TRA STORIA E ANTROPOLOGIA”, volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni. L’incontro è promosso dall’Associazione “Poggio Spoltino Cultura”.

L’incontro, che sarà introdotto da Barbara Savini, Presidente di Poggio Spoltino Cultura, vedrà l’intervento dell’autrice del volume.

Il libro – 144 pagine illustrate su carta naturale di pregio delle Cartiere Fedrigoni, cucito e rilegato artigianalmente – propone una sorta di «Grand Tour del nostro secolo, che conduce il lettore a visitare o ri-visitare luoghi italiani molto conosciuti o mai percorsi. Scorci d’Italia sui quali ancora tanto può dirsi. Curiosità e realtà di un vissuto che riemerge, a tratti, durante questo viaggio ideale dove, tra le pieghe di antichi costumi tradizionali d’Abruzzo e Molise, di simboli fittili delle Puglie, di rifugi cari a personaggi come Leopardi, giovane favoloso, ognuno troverà esaudito il proprio desiderio di conoscere. Eco e musicalità si dipanano tra i panni stesi del rione Sanità, la vita e la morte convivono in una Napoli mai del tutto scoperta. Realtà storiche si coniugano a risvolti antropologici tra gli spazi della Campania Felix. La Sibilla Appenninica che dimorava nei monti delle Marche conversa con quella Cumana che guarda il lago d’Averno. Sacre devozioni nascoste in Emilia Romagna e Lombardia si alternano a quelle legate a figure di animali nel Lazio e in Abruzzo. Paesi e contrade trovano così un loro spazio per continuare a vivere nella mente del viaggiatore». La copertina del volume riproduce un suggestivo paesaggio napoletano col Vesuvio sullo sfondo, raffigurato in un acquerello di fine Ottocento di eccellente fattura.




Montesilvano il nuovo libro di Umberto Braccili: “I mille Abruzzi”

Venerdì 23 febbraio a Montesilvano il nuovo libro di Umberto Braccili: “I mille Abruzzi”

Venerdì 23 febbraio alle ore 18, presso la Sala del Consiglio Comunale, in Piazza Diaz 1, si terrà la presentazione del nuovo libro del giornalista RAI Umberto Braccili edito da Ricerche&Redazioni.

Dopo i saluti del Vice-sindaco con Delega alle Politiche per la Disabilità di Montesilvano Ottavio De Martinis, interverrà alla presentazione Claudio Ferrante, Disability Manager e Presidente dell’Ass “Carrozzine determinate”, che organizza l’evento con il patrocinio del Comune di Montesilvano.

Seguirà la presentazione del volume a cura dell’autore, con la proiezione di una serie di video che trattano alcune delle tante storie raccontate nel libro.

I mille Abruzzi. Gente felice, triste e incazzata nella regione forte, gentile e martoriata” è un racconto che segue le emozioni, rabbie e sogni che nascono prima, durante e dopo un servizio televisivo. C’è il paese “senza partita iva” dove poche decine di persone vivono senza nessuna comodità ma sono felici lo stesso. C’è la persona che soffre perché a volte la politica non segue una logica. Ci sono “gli invisibili” che magari vestono in giacca e cravatta ma non hanno i soldi per mangiare, o donne massacrate di botte dai compagni che spesso la fanno franca perché “se parli ti togliamo il bambino”. C’è la professionista informatica che, licenziata dalla ditta, non si è persa d’animo e ha intrapreso una nuova avventura lavorativa, il ciabattino. Un capitolo ospita “i supereroi”, gente in gamba, preparata che lotta per gli altri, insomma il sindaco potenzialmente perfetto che, ovviamente, la politica non chiama mai per quella carica elettiva. Nel libro, poi, si ritrovano le mille tradizioni dei piccoli borghi. L’ultimo capitolo, dove l’autore esce di scena, ospita venti racconti di altrettanti scrittori che parlano di insegnamenti di genitori e nonni, storie del passato, delicate, importanti, da raccontare alle nuove generazioni.

Parte del ricavato dalla vendita del volume durante la serata sarà devoluta al reparto di Neonatologia dellOspedale Civile di Pescara, diretto dal professor Carmine d’Incecco, per contribuire all’acquisto di una speciale culla per il trasporto di neonati con disabilità.

Umberto Braccili, giornalista professionista dal 1989, ha avuto esperienze nei giornali «Il Tempo» e «il Centro». Cor­rispondente per la provincia di Teramo per l’agenzia Ansa, è entrato in Rai nel 1987 come corrispondente da Teramo. Assunto nel 1992, ha svolto per l’azienda il ruolo di telecro­nista con Rai Sport, ottenendo in seguito la qualifica di “in­viato speciale”. Numerose le inchieste politiche, ambientali e sociali e diversi i reportage dall’estero.

Dal 2007 è responsabile della rubrica “Lo dico al Tg” do­ve, attraverso le segnalazioni dei telespettatori, prova a mette­re in evidenza i problemi, i disagi e le ingiustizie subite dai cittadini.

Nel 2010 il libro “Macerie dentro e fuori”, scritto da Brac­cili insieme ad alcuni genitori di universitari morti all’Aqui­la per il sisma 2009. Gli incassi del libro permettono l’istitu­zione di una borsa di studio tra le facoltà italiane di Ingegne­ria e Geologia, da cinque anni, per la miglior tesi sulla pre­venzione sismica.