Lettere. Non abbandonate Unica Beach
CHIEDIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI GIULIANOVA
CHIEDIAMO ALL’AMMINISTRAZIONE DEL COMUNE DI GIULIANOVA
Chiediamo all’amministrazione del comune di Giulianova di far partire al più presto la delibera per la riapertura di UNICA BEACH, la spiaggia per cani. Sarebbe un’area perfetta per i turisti e i loro fedeli amici pelosi! Riapritela!
In fede
Giulia Martella, Lecce
*
Caro Grillo e grillini cosa fate per combattere la mafia?
cosa fate per combattere l’evasione fiscale?
cosa fate per combattere il lavora nero?
cosa fate per combattere l’abusivismo nell’edilizia?
Cosa fate per battere la corruzione?
cosa fate per i disoccupati?
Cosa fate per i diversamente abili?
cosa fate per gli anziani non autosufficienti?
cosa fate per far diminuire le disuguaglianze tra cittadini italiani?
cosa fate per migliorare, la scuola?
cosa fate su tanti problemi per far stare meglio tutti i cittadini italiani?
Io è una vita che mi impegno concretamente dal basso, dalla base, con semplicità ed onetà.
non basta fare festa, urlare, predicare,insultare, poi dite via i partiti, via i sindacati, via via via, spero che a forza di dire via rimaniate in pochi.
poi chiedo più rispetto per il capo dello stato, rispetto per chi la pensa diversamente,rispetto per l’Italia e gli italiani, rispetto per tutte le persone.
se avete voglia di lavorare per il bene comune, fatelo in silenzio che sarebbe molto meglio.
bisogna impegnarsi in prima persona tutti i giorni, nelle istituzioni, nelle associazioni di volontariato, nei movimenti, nei sindacati, nelle parrocchie, nelle comunità, nei partiti, lavorare per il bene comune, per costruire una società più giusta, dove tutti si possa vivere un’pò meglio.non via via via…….
Per costruire una società onesta, sincera, trasparente, piena di diritti doveri e di valori veri.bisogna lavorare, impegno costante, con genuina umiltà.
P.S. BASTA PAROLACCE, BASTA INSULTARE, BASTA VOLGARITA, BASTA VIA ….., BASTA IL VA……
RISPETTO PER LE DONNE, RIPETTO PER LA GENTE PER BENE, RISPETTO PER TUTTI I CITTADINI, RISPETTO, RISPETTO, RIPETTO,
Francesco Lena
24060 Cenate Sopra Bergamo
* riceviamo e pubblichiamo
Egregio Sindaco,
> siamo due coniugi di Giulianova e, più precisamente, viviamo nel quartiere dell’Annunziata. Siamo anziani, ma circondati dall’affetto dei nostri cari (infatti è mia nipote che mi aiuta con questa mail) e soprattutto del nostro cagnolino.
> Vogliamo complimentarci con Lei, sig. sindaco e con la sua amministrazione per aver deciso, la scorsa estate, di adibire un breve tratto della nostra bella e spaziosa spiaggia al “divertimento” dei cani e dei loro padroni; mi riferisco a Unica Beach.
> Come dicevo, viviamo all’Annunziata e ricordo con piacere le ore trascorse al mare con il nostro cane. La zona che la scorsa estate il Comune ha individuato per Unica Beach secondo noi è perfetta, ben organizzata, ben gestita e facilmente raggiungibile. Noi ci siamo trovati benissimo e non solo noi; è capitato spesso di parlarne con altre persone, sia giuliesi che turisti, e anche con tanti miei vicini di casa e conoscenti: tutti concordi nel dire che la spiaggia per cani ci voleva proprio. Inoltre, i volontari che si alternavano nel dare una mano sono stati fantastici.
> Secondo noi, soprattutto quel tratto di spiaggia è adatto: chi arriva in auto può parcheggiarla agevolmente, chi come noi anziani (e all’Annunziata siamo parecchi) si muove a piedi, particolarmente in estate, la raggiunge in pochi minuti. Insomma, è davvero una spiaggia “Unica”.
> E’ stata una bella iniziativa, degna di un paese civile e, anche se non sono mancate le polemiche e le proteste di alcuni concittadini (per fortuna pochi) e consiglieri, Giulianova ne ha guadagnato in pregio e visibilità. E il quartiere dell’Annunziata, contrariamente a quanto sostenuto da qualcuno, non è stato assolutamente penalizzato, ma anzi ha potuto godere di un servizio in più.
> Speriamo quindi, che anche quest’anno possa ripetersi Unica Beach nel quartiere dell’Annunziata!
> Le porgo i miei saluti e buon lavoro.
> Giuseppe Iezzi
BATMAN E JOKER, L’AMERICA DI IERI E DI OGGI
Emanuela Medoro
Il 20 luglio 2011, nel Century Movie di Aurora, Co si dava la prima del film the Dark Knight Rises, della serie di Batman. Ci fu una strage con 12 morti e 58 feriti, fatta da un uomo che diceva di essere Joker. Da questo tragico episodio prende spunto il libro, Batman e Joker, volti e maschere dell’America, di Giuseppe Sacco, Sankara ed. Roma, 238 pagine, che propone una storia politica del cinema americano.
L’autore, professore ordinario di relazioni internazionali, svolge attività di giornalista ed ha lavorato a Parigi ed al MIT. Attraverso l’analisi dell’evoluzione del personaggio principale, i suoi rapporti con gli antagonisti, l’autore narra tutti i cambiamenti dell’America di oggi, a partire dal 1989, anno in cui fu fatto il primo film della serie. Le parole che appaiono nel titolo del libro, volti e maschere, indicano il punto di vista attraverso cui l’autore esplora le storie di Batman. Egli ricerca la differenza fra ciò che appare e ciò che in realtà è ed è stata l’America ed il mondo occidentale in generale, ne osserva e descrive la complessità, i molteplici aspetti ed i rapidi cambiamenti del male da combattere: corruzione diffusa, traffici illeciti, attività che distruggono l’ecosistema, terrorismo interno ed esterno.
I capitoli del libro seguono la successione della produzione dei film. I primi film di Batman furono fatti ad Hollywood per la regia di Tim Burton e Joel Schumacher. A partire dal 2005, sono stati realizzati in Inghilterra per la regia di Paul Nolan. Da notare che le storie dei film non hanno un solo autore, sono create e sviluppate da vari scrittori e disegnatori di fumetti. Nati come film d’intrattenimento o di svago, con immagini, movimento, musica ed azione offrono storie ambientate a Gotham City, immagine simbolo dell’America, nello scorrere delle epoche segnate dalle presidenze Reagan, Clinton, Bush ed Obama. Difficile quindi sintetizzare tutte le trasformazioni ed i complessi aspetti dei personaggi e delle vicende narrate, per cui riporto a grandi linee notizie sui protagonisti dei film.
Batman con un infanzia difficile, prima precipitato nel pozzo del pipistrelli, poi spettatore dell’assassinio dei suoi genitori, eredita una fortuna, fatta di danaro e tecnologia avveniristica. Vive di giorno una vita lussuosa e si trasforma di notte in una specie di crociato combattente per l’ordine e la legalità a Gotham City, dove prosperano malavita, corruzione e traffici illeciti.
Joker, il primo dei suoi nemici, un capobanda criminale, è, nei primi film, una specie di psicopatico masochista, metà delinquente e metà istrione con ambizioni politiche spontanee ed innate, vuole essere riconosciuto dalla società come leader, ed avere la sua faccia stampata sul biglietto da un dollaro. Successivamente diventa un eversivo, fautore del caos.
Cito anche, perché di grande attualità, il personaggio Harvey Dent, una figura fragile, l’onesto magistrato eletto che diventa Harvey Two- face, nello scontro con la realtà che delude le sue speranze di un mondo migliore a Gotham City. Bruce Wayne riassume in una frase il suo destino: “Uno può morire da eroe; o vivere abbastanza a lungo da passare dall’altro lato.”
A loro si uniscono altri personaggi maschili e femminili necessari alla dinamica delle storie. Da notare che con il passare del tempo ed i cambiamenti di regia le caratteristiche dei personaggi mutano profondamente.
Fra le tante ed acute osservazioni del libro, ne riporto una che mi sembra particolarmente interessante per capire l’orgoglio patriottico americano. Bruce Wayne/Batman ritiene di essere legittimato nelle sue imprese notturne dal dolore, ha conosciuto violenza e crudeltà, e quindi ritiene di aver acquisito un’umanità superiore che gli consente di riconoscere e di poter combattere il male. L’autore G. Sacco collega questo aspetto della personalità di Batman con la storia dell’America. Ancora oggi, infatti, alcuni gruppi di protestanti sono convinti di possedere la formula di una società moralmente superiore perché essa fu creata da uomini che avevano sofferto in Inghilterra ed in Europa per l’oppressione religiosa e sociale e che furono profondamente rinnovati dalla dura traversata dell’Atlantico, assimilata al passaggio del Mar Rosso di Mosè e degli Ebrei, verso la terra promessa.
Riporto poi l’idea fondamentale del film Batman Forever, pagg. 92,93, di particolare attualità in Italia: “… la minaccia è rappresentata in primo luogo dalla videocrazia, come frutto della convergenza tra ricchezza privata e crescita esplosiva del potere che viene dal progresso dell’industria delle telecomunicazioni. Operando di concerto, se non riuniti nelle stesse mani, danaro e potere mediatico rischiano di mettere in ginocchio e rendere impossibile l’esistenza di qualsiasi società fondata sul consenso democratico informato, ed in generale sulla possibilità di ciascuno di pensare con la propria testa.”
Il libro arricchisce la nostra conoscenza del pianeta America, dei delicati e complessi meccanismi interni dei sistemi democratici, sottolinea anche le profonde differenze culturali col mondo anglo-sassone europeo. Interessante ed utile, dunque, non solo per gli affezionati lettori di fumetti e spettatori dei film di Batman ed il suo stuolo di nemici da battere, ma anche per chi, come me, allergica ai pipistrelli, non li ha mai visti.
2 febbraio 2013.
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht
Gentilissimo Cibej Eden sono Pietro Attilii,
le rispondo per quanto mi compete nella mail da lei inviata alla Dottoressa Branella.
“questione di civiltà”
Cibej Eden, questa è una mia affermazione, la pregherei quindi di non usarla per scopi che non siano strettamente attinenti al suo scopo lessicale nell’intendimento del suo estensore.
“rischio concreto di vederla disseminata di escrementi canini, oltre che imbevuta di urina, e lasciata alla inconsapevole fruizione concomitante di bambini e animali. “ e “45 “presenze” di cani, ad essere avari nelle proporzioni, può comportare quotidianamente almeno 20 deiezioni solide e altrettante liquide. In dieci giorni possono quindi diventare 200; e in un mese, ben 600. Nell’arco della stagione turistica, 1.200. Il tutto su 80 metri di spiaggia: fatte le dovute differenze, una disseminazione del rischio d’impatto più intensa che in un campo minato.”
Cibej Eden, affermazioni simili le tenga per suoi uditori privati, lei deve astenersi da simili affermazioni lesive della rispettabilità e reputazione dei fruitori della spiaggia, capisco che offendendo per primo offende due volte, ma sarebbe opportuno che prima di dare sfogo alle sue elucubrazioni mentali dia un’occhiata sotto i suoi tappeti.
“Rispetto molto il bisogno di compagnia del Signor Attilii, benché trascuri le esigenze igieniche di altri;”
Cibej Eden, lei non mi conosce, per queste affermazioni vale quanto appena detto; aggiungo però di rispettare i suoi i bisogni prima di sentenziare quelli degli altri, potrebbe trarne beneficio. Anche la zoticità deve avere un limite, mi spiace che lei non riesca a vederlo.
Cibej Eden, mi auguro di non dover leggere ancora delle sue carenze, mi costringerebbe ad essere meno accomodante. Non posso augurarle buone giornate, per lei sarebbero offensive e, quindi, mi astengo.
Pietro Attilii.
Gent.le Sig. Cibej
seppur spetti al sig. Attilli la replica alla sua lettera, le risponderò per quel che concerne ciò che è , ed è stato, di mia pertinenza e responsabilità.
Mi permetta , senza nulla togliere alla sua esperienza in merito alle esigenze turistiche, di dissentire sulla “questione di civiltà”. Ritengo che ormai sia abbondantemente superata la questione che gli animali facciano o meno parte della società . E’ un dato di fatto che ne siano parte integrante e addirittura il cane, secondo le più moderne teorie filosofiche e zooantropologiche, è considerato “co-fondatore” della vita sociale. non si tratta quindi di “scelte politico-amministrative” ma di presa di coscienza di una realtà troppo a lungo ignorata. Un pò come le discriminazioni razziali , o sessuali, oggiAggiungi un appuntamento per oggi ci troviamo ad affrontare quelle animali. E come un tempo, l’umanità ha dovuto lottare per riconoscere diritti, identità e uguaglianza delle persone di colore , o delle donne, oggiAggiungi un appuntamento per oggi ci troviamo a dover prendere coscienza che l’uomo non è altro che un essere vivente distinto dagli altri per una differente tipologia di intelligenza, nè superiore, nè inferiore: soltanto diversa. Le perdono la schiettezza dell’espressione dei propri pensieri, lei perdoni se le faccio notare la mancanza di informazione che dimostra con tali affermazioni. In qualità di medico veterinario che ha avuto la responsabilità dell’aspetto igienico-sanitario degli 80 metri di spiaggia (che alcuni consiglieri comunali , quest’estate,hanno ritenuto “eccessivi”) le garantisco che la possibilità che fosse disseminata di escrementi canini e imbevuta di urina, è stata tutt’altro che un “concreto rischio” (come lei dice). La scelta dell’Amministrazione è stata tutt’altro che “inconsapevole” o “superficiale” , dato che , non si è limitata a destinare un’area all’accesso dei cani, ma ha chiesto la presenza di un responsabile che garantisse l’aspetto igienico. Come medico le assicuro che tale compito è stato svolto e anche in modo eccellente dalla sottoscritta e dai colleghi che hanno collaborato con me.
La singolare vanteria , mi permetta di contraddirla, non è municipale, ma è fermamente dichiarata e documentata sempre dalla sottoscritta, e non è del raggiungimento di 45 bensì di 50 presenze giornaliere. Avrebbe comportato l’elevato inquinamento di cui lei parla , se non ci fosse stato un regolamento e se nessuno avesse fatto sì che venisse rispettato. Le deiezioni solide venivano asportate così come quelle liquide. La spiaggia era sotto gli occhi di tutti ed era pulita e tutt’altro che inquinata. Ma non vedo per quale motivo, se tali preoccupazioni affollavano la mente di chi era, o è , contrario, non siano stati interpellati gli organi competenti in materia. Piuttosto che limitarsi a passare per strada sputandoci addosso e offendendoci non sarebbe stato più efficace e logico far intervenire i controlli della ASL?
Gli amministratori, sono stati tutt’altro che sereni nel dedicare un tratto di spiaggia all’uso di chi ha un cane dato che, al contrario del resto di TUTTA LA NAZIONE ITALIANA, il Comune di Giulianova è stato il primo, e al momento l’unico, ad essersi preoccupato di affidarne il controllo medico-veterinario. Le assicuro che i bambini non hanno avuto nessun’altro rischio, scavando nella sabbia, che trovare preservativi e siringhe ad uso umano!!!!
Vede gent.le sig. Cibej , lei trascura, come le dicevo, un aspetto fondamentale della nostra società. Gli animali non sono più considerati, come un tempo, una “compagnia” per chi è solo. OggiAggiungi un appuntamento per oggi, il mondo moderno ha preso coscienza che la vita è condivisa con altri esseri viventi di cui ormai, se ne è riconosciuta un’identità e individualità ben precisa. E alla luce di ciò le spiego anche che la sottoscritta non sta affatto portando avanti una battaglia “per i cani “. Come ho più volte ribadito nelle mie interviste, ai cani non importa nulla di andare al mare… se non in compagnia del proprio padrone. Il cane è l’animale con un’intelligenza “sociale” più sviluppata dell’uomo, da questo punto di vista è più intelligente degli esseri umani. E’ il co-fondatore della nostra società quindi parte integrante di essa. La mia non è mai stata una battaglia, se non dopo i vergognosi eventi di violenza manifestati durante l’inaugurazione di UNICA BEACH . Da quel momento in poi, e sottolineo da quel momento ( domenica 8 luglio 2012 ore 17,00 per l’esattezza) la mia è una ferma opposizione alla prepotenza, alla violenza e alle minacce a cui sono sottoposte le persone che hanno un animale. La mia è una battaglia sociale per i diritti di tutti. UNICA BEACH infatti è davvero, la vera e “unica” spiaggia libera, perchè al contrario delle altre, consente l’accesso davvero a tutti.
L’Amministrazione comunale non penso sia affatto impressionata dal mio “gratuito” impegno, ma credo lo sia dalla mia ferrea volontà di realizzare un progetto per tutta la cittadinanza. Determinazione volta a dimostrare che l’iniziativa sarebbe stata vincente. Per quanto riguarda la mia notorietà, mi fà sorridere la sua affermazione. Lei pensi che in tutte le mie interviste non ho mai nominato la mia struttura. UNICA BEACH ha avuto un enorme effetto mediatico, è vero, ma perchè è una scelta che segna una svolta e di questo ne hanno preso atto tutti, oppositori e sostenitori.
Non esiste la “cultura del cane in spiaggia” . Esiste una società che condivide la propria vita con gli animali. Con UNICA BEACH gli attuali amministratori hanno dimostrato di essere tutt’altro che “superflui” , anzi hanno dato la massima dimostrazione di democrazia accompagnata al massimo senso di “prudenza” scrupolo e attenzione per la sicurezza dei bambini, e di ogni altro essere vivente. Le basti pensare che il tratto di spiaggia di UNICA BEACH e relativo spazio antistante del marciapiede, sono stati i più puliti di tutta la stagione e questo non solo per merito mio, ma della grande civiltà ed educazione di tutti i fruitori e dei loro cani.
Il mondo è cambiato sig. Cibej e le sue affermazioni , tra qualche anno, verranno riportate al pari di quelle che un tempo definivano del donne esseri inferiori e senza anima rispetto all’uomo.
Vorrei infine mettere l’accento su quella che lei definisce “singolare vanteria” di aver raggiunto 50 presenze di cani giornalieri (il che vuol dire almeno 2 persone ogni cane!) Vista la sua esperienza nel settore del turismo e la sua predisposizione ai calcoli, non sarà necessario che le dica quanto incremento può dare UNICA BEACH al turismo .
Distinti saluti
Giusy Branella