Italia. L’URLO DEL CONTRIBUENTE: IN ITALIA DIFFICILE ANCHE PAGARE LE TASSE

IL FATTO

“In un momento in cui si parla quotidianamente di crisi economica, di evasione fiscale, della necessità per lo Stato di recuperare entrate e contributi il cittadino italiano deve subire anche il disagio di doversi arrampicare sugli specchi per poter versare quanto dovuto appunto allo Stato.

Dico questo in quanto stasera (4/04/2013)  ho perso due ore di tempo per non concludere nulla se non una grossa arrabbiatura ed una grande frustrazione, vi chiederete di cosa mi sto lamentando e quindi di seguito la risposta: l’INPS quest’anno non invia il CUD ai contribuenti e neanche il prospetto dei contributi da versare di cui la prima rata scade a breve, ebbene il sottoscritto, pur dotato di tutte le strumentazioni informatiche ed anche di sufficienti capacità operative non è riuscito con l’accesso al sito www.inps.it ed anche con l’assistenza del call center dedicato a scaricare questi documenti, figuriamoci in che condizione si trovano tutte quelle persone che ancora non sanno neanche accendere un computer e di tutti quelli che non lo possiedono nemmeno, si ritiene forse che la soluzione più semplice sia quella di rivolgersi ad un CAF?  A parte la spesa di € 3,50 non si è considerato la perdita di tempo, il disagio per le persone non autosufficienti (in particolare quelli che devono rivolgersi al servizio della Misericordia per ogni necessità che li costringe ad uscire di casa) , i tempi di percorrenza le code interminabili, le condizioni metereologiche avverse??.

A mio parere siamo difronte ad un accanimento nei confronti del cittadino che già è vessato da tante difficoltà quali: la precarietà del posto di lavoro, i sacrifici per arrivare alla fine del mese, le tasse impossibili, la paura di mettere al mondo dei Figli, il teatrino della politica, le beffe della comunità europea…e chi più ne ha più ne metta.

Sono certo che questo mi grido rimarrà un urlo nel deserto  e che non riceverò alcuna risposta, ma almeno ho scaricato un po’ di quella rabbia e di quella amarezza che per questa sera mi hanno riempito lo stomaco ancor prima di sedermi a tavola.”

Franco Vannucci

Via e.mail




Taglio degli stipendi d’oro.

Riceviamo e Pubblichiamo

Taglio degli stipendi d’oro.

Una proposta semplice, ma molto importante, alla nostra classe politica e di governo. In un momento di crisi economica e sociale, cosi drammatico, in cui sempre più cittadini sono senza un posto di lavoro, sono alla fame, non hanno più niente. Tagli agli stipendi d’oro e alle buone uscite milionarie, e ora di incominciare a mettere mano ai manager pubblici e privati, poi giornalisti, presentatori, conduttori di programmi TV, calciatori, allenatori, piloti di auto e moto da corsa e tante altre categorie di liberi professionisti privilegiate. Sarebbe ora che i loro stipendi d’oro siano resi pubblici sul web, in TV, sui giornali, fare in modo che tutti i cittadini sappiano quante caste esistono qua nella nostra bella Italia. Quei soldi ricuperati tagliando i loro stipendi, investirli nell’edilizia pubblica, mettere in sicurezza scuole, ospedali, edifici pubblici, costruzione di nuovi asili nido e miglioramento dei servizi socio sanitari aiuterebbero a creare tanti posti di lavoro. Poi in una situazione di crisi cosi drammatica del nostro paese, i sacrifici devono essere fatti in proporzione al reddito, chi ha di più deve dare di più. Poi basta corruzione, basta sprechi, basta stipendi d’oro.

Se le forze politiche e di governo, non hanno il coraggio o la voglia di farlo, sarebbe utile organizzare la raccolta di firme per indire un referendum, per tagliare le buone uscite milionarie e stipendi d’oro dei nostri manager pubblici e privati. Poi lasciatemelo dire, basta evasione fiscale, non è possibile continuare a vedere redditi annuali mediamente di istituti di bellezza 6.500 euro, negozi di abbigliamento 8.600 euro, autosaloni 14.800 euro, ristoranti 14.300 euro, gioiellieri 17.000 euro, e tanti altri autonomi, ma guarda ! guadagnano meno di un lavoratore dipendente, questi dati sono stati pubblicati riguardando l’anno 2010.

cari cittadini onesti, dobbiamo chiedere a gran voce legalità, moralità, trasparenza, onestà e ancora onestà e più coscienza civile e sociale. Quello che si recupera sull’evasione fiscale, dovrà andare sulla riduzione delle tasse in particolare ai lavoratori dipendenti e pensionati che hanno sempre pagato il dovuto.

Francesco Lena

Cenate Sopra (BG)




L’Aquila. “Lettera aperta” al Presidente del Senato della Repubblica

Mia Casa d’Abruzzo

Coordinamento regionale: 330.431480

Lettera aperta”

al Presidente del Senato della Repubblica

Ill.mo Sig. Presidente,

nella mia qualità di Coordinatore regionale del Mia Casa d’Abruzzo e di ex-Parlamentare, in occasione del quarto anniversario del terremoto e della Sua graditissima presenza a L’Aquila, Le chiedo, a nome delle famiglie ancora sfollate, di “promuovere” un Incontro di lavoro” con la Istituzioni pubbliche regionali e locali ed “soggetti attuatori” della ricostruzione e della messa in sicurezza antisismica degli alloggi e degli Edifici di Edilizia Residenziale Pubblica di proprietà dell’ATER e dei Comuni del cratere.

In questi 4 anni trascorsi dal 6 aprile 2009 è rimasta completamente ferma la ricostruzione “pesante” degli edifici inagibili classificati E, ricostruzione affidata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Commissario delegato e Presidente della Regione, al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche ed agli enti locali e strumentali della Regione e dei Comuni.

Sulla base della Purtroppo, aldilà delle buone intenzioni dei nell’opera di ricostruzione “pesante”, e l‘intero patrimonio abitativo pubblico danneggiato dal terremoto presenta oggi una situazione “drammatica”.

In questi anni, a L’Aquila ed in Abruzzo, è stato fatto un grande sforzo per respingere i ripetuti tentativi di infiltrazione di alcune forme di criminalità politica, amministrativa e malavitosa e per respingere e prevenire corruzione, clientelismo e distorte e incontrollabili modalità di gestione del denaro pubblico, e lo dimostrano in modo inequivocabile le puntuali relazioni annuali della Magistratura ordinaria, Amministrativa e della Corte dei Conti sull’andamento della ricostrzione e le attività degli Enti pubblici, Società strumentali, partecipate e controllate, sottoposti al loro controllo.

In tale contesto, dispiace constatare che, pur in presenza di evidenti situazioni “anomale” di cattiva gestione, sperpero di denaro pubblico e facile corruzione, le massime Istituzioni della Regione Abruzzo, gli Enti Locali e le strutture della pubblica amministrazione non hanno dato un buon esempio, sul piano legislativo, nell’opera ricostruzione, di vigilanza e di lotta alla corruzione ed alla criminalità politica e amministrativa insediatasi sul nostro territorio e di cui sono state e sono piene le cronache giudiziarie, investigative e repressive.

Si è sviluppata e si consolida quotidianamente ciò di cui

Montagna: perché tanta differenza?

Montagna: perché tanta differenza?

Diversi di quelli che sono arrivati anche da lontano a visitare l’Italia hanno affermato che questo paese potrebbe avere le risorse per vivere bene anche di solo turismo e sono ben d’accordo con loro.

Basta pensare alle bellezze naturali di tante nostre regioni: delle Alpi, dell’Appennino, della Calabria, della Sardegna e aggiungere i tanti meravigliosi palazzi,chiese, musei e quant’altro di culturalmente ammirevole per rendersi conto della validità di tali risorse.

Non a caso l’Unesco ha dato tanti assenzi per fare emergere siti italiani tra i patrimoni dell’umanità e tra questi tra i più meritevoli  le Dolomiti.

Il nostro Gran Sasso comunque, a detta anche di chi lo ha visitato solo superficialmente, dovrebbe invidiare alle Dolomiti solo la loro maggiore vastità, anche se con un handicap concorrenziale di frequenze estive dalle pur magnifiche spiagge abruzzesi.

Corre quindi l’obbligo di evidenziare qualche sensata e razionale spiegazione per far capire il motivo per cui possa esserci tanta distanza tra le due conformazioni montuose e non certo per lo spazio troppo evidente e insignificante, ma bensì a carattere economico-culturale.

Da una parte uno sviluppo turistico da rendere prosperi e ben vivibili anche Paesi ad altezze molto elevate e dall’altra uno spopolamento  generalizzato e degradante dalla montagna verso il mare.

Sulle  Dolomiti si è saputo ben integrare tale sviluppo con uno scrupoloso rispetto per l’ambiente; dove sebbene tante piste sciistiche scorrono tra folti boschi, il disboscamento è stato ben superato da vero e proprio rimboscamento, e questo anche su territori ben governati da Parchi Nazionali, come quello dello Stelvio e quello delle Dolomiti Bellunesi.

In Abruzzo invece i Paesi al di sopra dei 700 m e sulle falde montane si trovano ormai pressoché in veloce estinzione e anche tutte quelle strutture turistiche provenienti da lontane sagge iniziative stanno precipitando in degrado.

I più resistenti operatori economici vengono a trovarsi con grande delusione dinanzi a una visuale fallimentare sempre più marcata.

Perché insomma da una parte tanta fioritura di aspettative e dall’altra il disastroso dramma della paura e della fuga per evitare la propria fine?

Il tutto per le antitesi divergenti: da una parte persone decisionali attive, comprensive e costruttive, dall’altra quelle stesse persone col potere, abuliche, incomprensibili    e distruttive.

Dopo i disastrosi esempi dovuti a quegli uomini che, meschinamente provvisti di visuali troppo corte, hanno procurato tanti guasti alla natura, i più capaci di comprendere hanno capito però che l’uomo, non solo può procedere ad un veloce sviluppo nel rispetto della natura, ma può farlo anche addirittura migliorandola.

Questa edificante comprensione purtroppo è ancora lontana dell’Abruzzo, dove si è voluto creare un grandissimo Parco Nazionale, non solo per la salvaguardia della natura, ma anche per lo sviluppo di quel suo prezioso territorio montano ben vocato al turismo e all’emersione economica.

I Parchi Nazionali derivano da una stessa legge costitutiva e con statuti ad essa connessi, e quindi con scopi e finalità pressoché  uguali: oltre a quello del rispetto per la natura, quello dello sviluppo socio-economico del territorio da governare. Dove però quelle stesse finalità sono state interpretate troppo diversamente i risultati sono stati non solo ben diversi, ma addirittura con effetti da antipodi.

Da una parte si è compreso il vero significato dell’ambientalismo con una difesa della flora e della fauna da renderla integrativa del miglior sviluppo economico e dove l’animale può armoniosamente convivere con l’uomo. In tal caso è possibile sentire sui bei prati montani i fischi delle marmotte, come pure avere la visione di camosci e stambecchi su dirupi da alpinismo.

Dall’altra, la completa incomprensione dello stesso significato di ambientalismo, ormai confuso con quel dannoso integralismo naturale ha portato solo rovine. Quali ad esempio l’impossibilità di convivenza tra uomo e animale da far propendere erroneamente verso l’animale; l’abbandono dei boschi divenuti ormai inestricabili e pericolosi invece che giulivamente percorribili da appassionati escursionisti a miglioramento della propria salubrità.

Dove quindi quei poteri decisionali avrebbero dovuto operare come al nord, magari anche solo a mezzo di facile lavoro copiativo, risultano ormai così deleteri fino a raggiungere finalità opposte e completa desertificazione di luoghi ammirevoli. Per altro con ingenti spese di denaro pubblico di cui meglio non toccare il tasto per non aggravare la già tanto precaria situazione.

Dott. Ferdinando Di Filippo

( esperto del Gran Sasso)




Chieti. Nel mese di aprile, a partire dal Canada, inizia la caccia e la mattanza delle foche.

Nel mese di aprile, a partire dal Canada, inizia la caccia e la mattanza delle foche.

Con questo massacro autorizzato delle foche si realizzano grandi guadagni per il traffico di pellicce.

La pelliccia bianca dei cuccioli è molto pregiata, come la carne e gli organi sessuali, che vengono venduti nei mercati asiatici.

Questi cuccioli hanno meno di tre mesi e non sanno nuotare, per cui restano sul ghiaccio, quindi facile preda degli uomini.

La mattanza è crudele…, vengono colpiti alla testa con una mazza munita di un arpione.

Spesso un solo colpo non uccide e quindi il “ matador” colpisce ancora…, per poi infilzarli con il gancio e trascinarli sul ghiaccio, spesso ancora in vita, per scuoiarli.

Si può notare lo sguardo supplichevole di questi cuccioli, e qualcuno vorrebbe reagire… mostrando i denti.

Si può bloccare da subito questa crudele, scellerata, insensata mattanza, che sta distruggendo una intera specie di animali e alterando l’equilibrio naturale di questa  zona del nostro pianeta , per la goduria degli uomini?

C’è ottimismo sul futuro del pianeta?

Luciano Pellegrini

Cell +39 340 4904001




Alba Adriatica. CIPRO, PRELIEVO FORZOSO! QUANDO (DI NUOVO) IN ITALIA?

CIPRO, PRELIEVO FORZOSO!

QUANDO (DI NUOVO) IN ITALIA?

A Cipro stanno discutendo quanto prelevare dalle tasche dei Cittadini per sanare le banche!

Giuseppe Vegas (Presidente della CONSOB): non c’è alcun rischio

Jorg Kramer (Capo economista Commerzbank): una tassa del 15% sui patrimoni basterebbe a far andare il debito italiano sotto il 100%.

11 luglio 1992 prelievo forzoso del 6 per mille dei conti Italiani per entrare nei parametri di Maasstricht, quindi nell’euro.

Governo (non eletto) Monti: manovre continue per salvare le banche!

La modifica della Costituzione Ungherese e le varie riforme, pur instaurando aggravi di iva e di costi per il Popolo Ungherese, le rimostranze dell’UE sono tutte orientate per la riforma della sovranità monetaria (sic!).

La UE non interviene per i nostri marò e sulla pura ed autentica aggressione da parte dell’India con il togliere l’immunità al nostro Ambasciatore.

Né la UE, né la NATO intervengono a sostegno dell’Italia nella invasione che subisce dai c.d. emigranti.

Grillo “sgrida” i suoi per aver votato Grasso, mentre Bersani si preoccupa per la legge sul conflitto di interessi e dei diritti degli immigrati, quando tre quarti della Popolazione Italiana è alla fame.

La stessa Camusso ha scritto c’è un rischio reale di tensioni sociali, come Angeletti l’aumento della disoccupazione non è certo un antidoto alla pace sociale, anzi è benzina sul fuoco.

Quante famiglie sono, o stanno andando, sul lastrico per la mancanza di lavoro? Perché le banche non fanno circolare il denaro? Perché i nostri Parlamentari, invece che non fare niente, al pari di come facevano prima, non pensano, seriamente, ai disperati Italiani che gli pagano le loro lucrose indennità?

Oggi, più che mai, è necessario riacquistare la propria dignità, la propria libertà, i propri diritti.

E’ ORA DI AGIRE!

Anche a partire da un singolo Comune, la politica sia esercitata nella sua reale accezione: arte di governare le città. Sia a livello locale, come essere testimoni e baluardi dei diritti dei Cittadini Italiani nei confronti di qualunque attacco, da qualsiasi parte esso provenga.

Alba Dorata, in Abruzzo, sarà presente alla competizione elettorale di Alba Adriatica per dar inizio ad una nuova era di pace e prosperità per l’Italia intera.

DAI FORZA AL TUO GRIDO

DAI FORZA A CHI SOSTIENE I TUOI DIRITTI SENZA SE E SENZA MA

PIU’ SAREMO E PIU’ AVREMO FORZA

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo




UNA PROPOSTA OSCENA

Volti nuovi invadono il Parlamento, accedono ai canali d’informazione e grazie a questi ultimi, scopriamo i loro pensieri. La giornata di ieri è stata importantissima, per nulla determinante, ma fondamentale per la nascita delle prime cariche istituzionali del parlamento che verrà. Laura Bordini, candidata Sel è stata nominata Presidente della Camera dei Deputati con 327 su 618 voti. Laura Bordini, un po’ toscana, un po’ marchigiana, ex giornalista  Rai per tanti anni si è distinta grazie ai suoi numerosi impegni internazionali per conto dell’ONU. Laura è la terza donna a ricoprire l’autorevole ruolo istituzionale dopo l’intramontabile Nilde Jotti ed Irene Pivetti eletta nel 1994, quando militava nella Lega Nord. Oggi della Pivetti ricordiamo che è stata assessore comunale sia a Berceto (PR), sia a Reggio Calabria. Ma torniamo al nuovo che avanza. Alcuni dicono che la nomina della Bordini sia dopo tante sconfitte di fila, una prima vittoria di Bersani nei confronti di chi avrebbe costantemente messo in dubbio le capacità del leader di rinnovarsi di rinnovare l’immagine di un Pd ormai da tempo con l’etichetta scaduta. In tutti i casi Laura vince, stravince la sua fama del passato, dominano le sue idee del presente, trionfano le sue parole al primo discorso alla Camera:  “gli ultimi delle scale sociali”. Parla di “esodati”, e di tutte le gravità sociali del momento, ma soprattutto di una politica pulita in nome dei nostri figli. Altra novità giunge nel pomeriggio dal Senato. Vince l’ex Procuratore Antimafia, il candidato Pd Piero Grasso. A Palazzo Madama, in realtà, il risultato è stato in bilico, tra Schifani e Grasso, fino all’ultimo. La trattativa della coalizione di centrodestra con la Lista Civica di Monti, si è conclusa, poco prima delle votazioni, con un nulla di fatto stracolmo dei noti interressi giudiziari del solito Berlusconi, travestito per l’importante occasione, da 007 libanese con tanto di occhiali scuri. In definitiva il vertice pidiellino teme di essere privato d’importanti futuri poteri costituzionali, al Pdl è necessario un Presidente della Repubblica di centrodestra, perciò chiede ai montiani i voti per Schifani. Monti in cambio pretende una richiesta impossibile da esaudire, la nomination al Quirinale. Berlusconi vuole un Capo dello Stato, di garanzia, in grado di bloccare la magistratura ed evitare a suo dire, “l’occupazione militare” della sinistra di tutte le cariche istituzionali. Ai Senatori 5S, non sfugge questo mercato delle solite, scontate vacche, oggi magre e decidono d’assestare il primo colpo d’apriscatole. Indirizzano parte dei loro voti al Senatore Piero Grasso, il quale alle 19 diventa il nuovo Presidente di Palazzo Madama in questa diciassettesima legislatura. Gasparri (PDL), commenta così: “ i montiani hanno proposto a noi cose oscene”. Ovviamente questa affermazione trascina il 75% dei votanti italiani nel panico. Un Pdl che non commissiona, ma a suo dire, riceve una proposta politicamente oscena, in realtà, non s’era mai visto, né sentito, neanche nel paese delle meraviglie di croziana memoria.

Giovanni Lafirenze




DIFENDIAMO L’ITALIA!

DIFENDIAMO L’ITALIA!

Dopo le baggianate durate mesi, finalmente, meglio tardi che mai, un nostro rappresentante, non eletto, prende posizione contro l’ignominia perpetrata nei confronti dell’Italia intera, nelle persone di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Il sequestro della nave, l’incarcerazione dei due appartenenti al Battaglione San Marco, un preteso giudizio in forza di leggi di un Paese straniero per eventi avvenuti in acque internazionali, …. Con l’Italia costretta, o fatta costringere da rappresentanti non eletti, ad “elemosinare” permessi, giudizi, appelli ad una corte straniera, non titolata né abilitata ad intervenire su fatti avvenuti in acque internazionali.

FINALMENTE qualcuno si è svegliato ed ha ribadito l’autorità e la dignità dell’Italia intera.

L’India, nella veste della c.d. corte suprema, ha interdetto il libero movimento del nostro Ambasciatore. Questo è un atto al pari di una invasione armata. Oltre alle violazioni dei trattati internazionali, come quello di Vienna su tutti.

Noi chiediamo a gran voce all’odierno governo, o a quello che verrà, se verrà, di reagire con fermezza di fronte all’ennesima aggressione ricevuta dall’India. Il nostro Presidente della Repubblica, oltre ad essere Presidente del CSM, è il Presidente del Consiglio Supremo della Difesa, invece di affermare che la situazione è difficile, di esprimere un pensiero, o di chiedere se qualcun altro oltre a mettere qualche striscione ha delle idee, aspettiamo di conoscerle, avrebbe dovuto intervenire subito, senza permettere l’approdo della Enrica Lexie in acque territoriali Indiane, senza subire i ricatti e le richieste di danaro per le famiglie dei c.d. pescatori o la garanzia bancaria richiesta per il Capitano e l’equipaggio della stessa nave.

Non si possono ammettere simili persecuzioni nei confronti di Italiani e di rappresentanti dell’Italia all’estero, senza reazioni di alcun genere. Chi rispetterà più l’Italia e l’Italiano all’estero?

All’inizio della carcerazione dei nostri marò, molti erano pronti ad andare a riprenderli. Che l’attuale governo, o quello che verrà, e i nostri Parlamentari eletti, non costringano il Popolo Italiano, già duramente provato, a difendersi da solo. Se vi sono delle Istituzioni, che queste funzionino, veramente e per ogni Italiano, sia sul suolo Patrio, come all’estero.

Il rischio dell’abbandono dei diritti, delle libertà e della dignità del Popolo da parte dei propri rappresentanti, si chiama anarchia. Non facciamo che sia la goccia che fa traboccare il vaso.

In tutto questo, la NATO che fa?

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo




L’Aquila. BEPPE GRILLO, NON AVRAI IL MIO VOTO. Di Emanuela Medoro

BEPPE GRILLO, NON AVRAI IL MIO VOTO

Emanuela Medoro

Gent. direttore, è un argomento di attualità

Signor Grillo, rispetto le opinioni dei 25% di italiani che lo hanno votato, hanno avuto parecchie ragioni valide per farlo. I suoi neo eletti sono giovani, hanno lauree recenti, si sentono duri e puri e vogliono cambiare il modo di fare politica. Per farlo, però, ci vuole molto di più di un quarto dei consensi degli elettori. In attesa che i suoi dipendenti raggiungano la maggioranza necessaria per governare da soli,  ritengo utile chiarirci le idee sul disegno politico del M5S.

“Senza di me violenza per le strade”, sue parole   riportate dalla stampa nazionale. “Se la situazione non cambia, questa volta scorre sangue”, dichiarava in una trasmissione televisiva un piccolo imprenditore del nord-est, che, deluso dalle politiche delle leghe  pasticcione e poco efficienti, ha votato M5S. Prospettive orripilanti, da  repubbliche sudamericane.

La sua democrazia diffusa dovrebbe agire con dichiarazioni dirette dei cittadini manifestate attraverso il web. Ciò significa che lei priverebbe la democrazia rappresentativa  degli strumenti tradizionali. Idea profondamente discutibile, anzi anch’essa orripilante, considerando  la gestione carismatica, anzi dittatoriale del M5S, in cui decidono tutto un paio di capi che non devono rendere conto a nessuno. Se il partito funziona in questo modo, secondo lei anche tutto il resto dovrà funzionare così. Mi sbaglio?

A ciò si aggiunge la brillante idea seguente:  “Gli eletti M5S al parlamento sono dipendenti a progetto.” Solo due di essi, eletti rappresentanti dai gruppi per la camera ed il senato,  sono autorizzati a parlare in nome del M5S, dopo aver concordato che cosa dire con i capi del movimento, esterni al gruppo degli eletti.  Articolo 67 della Costituzione: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.” Per quali misteriose vie si può arrivare da questo articolo del testo fondante della repubblica italiana   all’idea di dipendenti a progetto, francamente mi riesce un po’ duro da capire.

Lei ci fa sapere anche che i media ed i giornali, succubi delle vecchie strutture del potere politico, economico e finanziario,  vogliono distruggere il suo movimento, farlo a brandelli per poter continuare indisturbati le loro politiche a difesa di interessi particolari.  Pertanto, meglio farne a meno, non servono.  Anche questa ipotesi è francamente orripilante.

Quando si incominciò a parlare di costi della politica, parlamento troppo numeroso, stipendi e prebende esageratamente oltre la media europea, Gianfranco Fini,  che di politica se ne intende, lanciò un ammonimento che allora sembrava ozioso, oggi un po’ meno, anzi sembra una profezia: “Attenzione al discorso dei costi, oggi si parla di costi  della politica,  domani qualcuno parlerà dei costi della democrazia”.

Aggiungo, per concludere, che mi vergognerei profondamente se l’Italia non fosse più parte dell’ Europa e dell’euro.

Signor Beppe Grillo, negli anni ’80 mi piacevano i suoi discorsetti, era un clown divertente, ironico, fortemente comunicativo. Oggi,  lei  non mi piace proprio più, i suoi vaffa days mi ripugnano, e per fortuna ho buona compagnia. Pertanto si dimentichi subito il sogno del 100%, non lo avrà. Tenga conto anche di questa mia modesta idea, se glielo consente la sbornia di felicità proveniente dal suo 25%: consideri, per piacere, il 75% che non  lo ha votato. Sono una di quel 75% e non la voterò mai, anzi, forzando la mia buona educazione,  le auguro subito un bel vaffa.

emedoro@gmail.com

L’Aquila 11 marzo, 2013.




Musei particolari in Abruzzo di Flora Amelia Suàrez

Ap – Intervento

Musei particolari in Abruzzo

di Flora Amelia Suàrez

L’Abruzzo è una regione unica in Italia, per le sue caratteristiche geografiche: si affaccia sul mare Adriatico ma, allo stesso tempo, a 60 chilometri dalle spiagge si possono ammirare i monti più alti dell’Appennino centrale (Gran Sasso d’Italia e Maiella). L’Abruzzo è anche conosciuto come la regione verde d’Europa per la massiccia presenza di parchi e di aree protette. Il capoluogo è L’Aquila, con sedi del Consiglio, Giunta e Assessorati regionali a Pescara che è la maggiore città dell’Abruzzo. Geograficamente fa parte dell’Italia centrale, ma è legata da storia, dialetto, cultura, tradizioni ed economia all’Italia meridionale. Le sue provincie sono: L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo.

E’ ricca di musei, alcuni molto particolari e accattivanti.

A Scanno (provincia dell’Aquila) si trova il Museo della lana. La sede che accoglie il museo ha una struttura in stile romantico-abruzzese, in pietra locale legata con cemento, di forma ottagonale. Qui possiamo trovare la sala espositiva che ripercorre la vita quotidiana dei pastori; gli oggetti sono quelli usati fino ad inizio del 900: un letto, lettini per bambini, vestiti tradizionali di Scanno, in una bacheca sono mostrati le piante usate per tingere i vestiti tradizionali di scanno, attrezzi per cardare la lana ecc.

Ad Avezzano, anche questo comune in provincia dell’Aquila, ha sito il Museo Lapidario Marsicano; fondato nel 1888, raccoglie quasi cento lapidi di epoca romana, medievale e rinascimentale, la loro particolarità è che quasi tutte hanno carattere funerario, queste sono state trovate in diversi punti della Marsica: erano custodite da cittadini privati e di cultori di reperti antichi, così fu possibile reperirli ed istituire il museo.

A Celano (sempre in provincia dell’Aquila) possiamo trovare il Museo d’Arte Sacra della Marsica, nel Castello Piccolomini. Nel cortile del castello possiamo ammirare i resti di affreschi del XV secolo. Al piano terra si trova la mostra archeologica; nel primo piano si trovano sculture, pitture, oreficeria e tessitura dal XII al XVIII secolo. Una delle sale contiene una “Crocifissione” della scuola di Vincenzo Foppa, un busto di Madonna del 1440 circa, del pittore Andrea de Litio. E’ molto interessante ammirare tutto questo, ed una collezione di dipinti in stile bizantino e numerose Madonne con bimbo del 1200.

In ogni città abruzzese ci sono musei affascinanti, con un patrimonio artistico che lascia il visitatore senza fiato; menzionarli tutti sarebbe impossibile, ma vale la pena cercare e trovare questi luoghi cosi accattivanti e suggestivi, che testimoniano il passato e la storia delle genti d’Abruzzo.