LETTERA APERTA A Luigi Albore Mascia e Marco Alessandrini

 

 

A Pescara nella “Filanda Giammaria” un “MUSEO DEL LAVORO”.

 

Caro Luigi e Caro Marco,

 

fra pochi giorni uno di voi due sarà chiamato a governare e guidare la nostra Pescara. Per questo mi permetto di lanciare un’idea o se preferite una proposta: “Facciamo della ‘Filanda Giammaria’ un  “Museo del Lavoro”.

 

L’ex Filanda Giammaria, in via Monte Bolza a Pescara,  che rappresenta ancora , nonostante le recenti ultime “picconate” (una parte di fabbricato è stata abbattuta),  una delle ultime testimonianze  di archeologia industriale della nostra città.
Una realtà che può e deve essere protetta, restaurata e resa fruibile alla cittadinanza e soprattutto ai più giovani. Per custodire la memoria di quello che fu l’impegno, sempre accompagnato da durissime privazioni, delle nostre donne.

 

Le Filande furono molte volte l’unica realtà occupazionale, oltre l’agricoltura, per le nostre madri che spessissimo entravano a lavorare quando erano poco più  che bambine.
E nelle filande il lavoro era pesante e difficile: condizioni igieniche infime, salari bassi e massacranti orari di lavoro. Ma a quelle donne e al loro sacrificio va ascritto non solo  il riscatto delle loro famiglie ma quello di una intera comunità: la nostra.

 

Quindi nulla di meglio della “FILANDA GIAMMARIA” per rappresentare il lavoro, la sofferenza e il riscatto.

 

Nel museo potrebbero poi  essere conservate tutte le altre testimonianze (documenti, foto, nomi e video)  industriali e non di Pescara e della sua provincia, penso alla Fonderia Camplone a Buffi Officine, alla Sama e senza dimenticare le lotte contadine nelle quali la nostra provincia e la nostra regione si distinsero per coraggio e determinazione. Un museo che sia anche utile a non cancellare i volti, i nomi e le testimonianze di quei tanti sindacalisti capaci di ergersi a difesa e tutela dei loro colleghi.

 

Un luogo del ricordo capace di attualizzare un messaggio che dovrebbe essere, certamente è, anche il vostro:

“mai più uomini sfruttati da altri uomini”.

 

In attesa di una risposta, che spero arrivi, vi saluto con amicizia.

 

Geremia mancini

 

Segretario Confederale  UGL

 

 




CHI NON FIRMA CONTENTO E’

Anche se, purtroppo troppo spesso, i referendum si perdono nei corridoi dei “Palazzi” del potere legislativo, se essi meritano, non vi è ragione alcuna perché non debbano essere firmati.

Chi non va a firmare vuol dire che sta bene così come sta! Poi però non mi si presentassero per lamentarsi!

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

 

Portavoce unico per tutte le sezioni dell’Abruzzo -Referente per il centro Italia




CI SONO I CATTOLICI NEL PD?

CI SONO I CATTOLICI NEL PD?

Queste sono le principali riforme che, se attuate, potranno far ri-vedere la luce a tutti gli Italiani, anche a coloro i quali la pensano diversamente perché o indottrinati, o perché mantenuti e fagocitati da questo sistema politico/economico/bancario/eurocrate.

Quale politico, o partito, vuole fare tutto questo ed altro?

Noi vogliamo questo. Come noi, e forse anche prima di noi, vi sono delle, seppur poche, persone che la pensano come noi. Sicuramente non sono nel PD.

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

 

Portavoce unico per tutte le sezioni dell’Abruzzo -Referente per il centro Italia




Giulianova. Movimento Popolare di Pensiero “Senza Padroni”: per le amministrative, speriamo nel cambiamento.

Per quanto deludente e scarso di novità si presenti il quadro politico generale di queste elezioni comunali, il Movimento “Senza Padroni” ritiene che a Giulianova sia necessario compiere ‘almeno un primo passo’ verso il tanto desiderato cambiamento, superando la carente politica sociale fin qui offerta dalla passata amministrazione Mastromauro e da un Pd locale che poco o nulla dimostra di avere in comune con i valori testimoniati dal Partito di Bersani, Rosy Bindi e tanti altri a livello nazionale.

Al posto di un centrosinistra da proiettare verso l’atteso rinnovamento, il Pd giuliese conferma la propria immagine di gruppo di potere interessato a conservarsi immutato nelle Istituzioni privando i simpatizzanti della presenza e del ruolo, nel quadro politico locale, di un Partito e di una coalizione di riferimento capaci di rappresentare degnamente le legittime aspirazioni dei cittadini di centrosinistra.

Con disinvolta indifferenza verso le pressanti richieste di cambiamento, si tenta la conferma di un sindaco che la direzione provinciale Pd aveva ben pensato di candidare alle regionali nel palese intento di liberarsene; scelta che indusse  Mastromauro a rinunciare a quella sorta di “promozione-suicidio politico” e a chiedere persino le dimissioni dell’incolpevole segretario Baldasserini. Annusata l’aria che si respirava a Giulianova, dopo il ‘no’ alle regionali Mastromauro promise al Partito che non si sarebbe candidato neppure alle comunali.

         Incuriosiscono e sorprendono intanto le candidature dell’ex avversario Francioni, del veterinario Giusy Branella a conferma che i cani e relativi escrementi sulla invidiabile spiaggia di Giulianova sono oggi scelta di Partito. Non meno significativo il ritorno dei Capanna: dopo papà Gianni (protagonista nel 2003, insieme al capogruppo DS Mastromauro, dell’operazione Ottavino Di Stanislao che portò allo scambio ‘caduta di Cameli / approvazione progetto Sadam’) il Pd oggi candida un altro tecnico della famiglia, l’architetto Adriano che ricordiamo a Giulianova Paese presentato allora da Mastromauro  come progettista di una ristrutturazione del Padiglione ovest dell’Ospedale.

         Come responsabile di un “Movimento di Pensiero” “Senza Padroni” trovo spiacevole dover rilevare che il Pd giuliese non abbia avuto “nulla da dichiarare” neppure quando l’Amministrazione ha stipulato contratti pubblicitari con l’unica emittente radiofonica.

Il centrosinistra che oggi chiede di amministrare la città per altri cinque anni è lo stesso che, mentre tagliava il metano alle  famiglie debitrici di poche centinaia di euro, consentiva a Dario D’Agostino (presidente dell’ex Giulianova Calcio) di raggiungere ben 80 mila euro di bollette non pagate, così esponendo il Comune a un danno quasi certo sottoponibile alla superiore valutazione della Procura della Repubblica.

Non si può neppure tacere il danno d’immagine causato alle attività commerciali ed agli appartamenti privati del Quartiere Annunziata dalla destinazione “in esclusiva” del superfluo Vigile di Quartiere sebbene in assemblea pubblica tale rischio fosse stato segnalato al sindaco Mastromauro presente alla riunione ma silenzioso sul delicato argomento. Anche in questo caso il Comune è oggi esposto a possibili “azioni collettive” di risarcimento.

I “cento mercatini” organizzati in un solo anno e spesso vanto della passata Amministrazione (con la connessa raccolta dei rifiuti fatta pagare però ai cittadini tutti), oltre ad avere penalizzato il traffico, hanno sottratto le poche risorse disponibili nelle tasche di residenti e forestieri per portarle lontano da Giulianova, con conseguente danno economico al commercio locale.

Contribuiscono al diffuso bisogno di cambiamento anche le “deroghe” comunali al riposo notturno con fracasso autorizzato sino alle quattro del mattino (anche questo in aria di ‘diffida’) che hanno invogliato non pochi turisti a non confermare la loro vacanza a Giulianova. Non meno grave la sosta a pagamento (persino davanti ad una farmacia) contestata da residenti e villeggianti.

Tenendo doverosamente conto della difficile situazione occupazionale si spera che la prossima Amministrazione voglia interrompere l’attuale privilegio del doppio reddito consentito ai dirigenti delle Società Partecipate (la commercialista Simona Conte, che prima o poi insieme al sindaco dovrà spiegare il caso D’Agostino, essendosi entrambi finora rifiutati di farlo, e l’ing. Di Giambattista, presidente di ‘Giulianova Patrimonio’). Con incarico limitato a due anni e mezzo ciascuno, in una legislatura si potrebbe dare lavoro, e possibilità di farsi conoscere, a quattro giovani laureati inoccupati. Numero che passerebbe a sei con la sostituzione di Carlo Di Marco, già docente presso l’università di Teramo.

Saranno in ogni caso gli elettori a decidere tra la conferma del recente passato o l’inizio di un primo cambiamento. Una cosa è certa: è ora di finirla con l’utilizzo politico della passione sportiva sincera presentandosi con una sciarpa giallorossa al collo o proponendo, come fa il Cittadino Governante, campi di calcio in erba sintetica mentre piove sulla testa della povera gente.

E speriamo che si mandi sempre in tribunale chi si permette di sfruttare l’ingenuità di un bambino fotografandolo mentre custodisce le figurine della campagna elettorale e metterne l’immagine su Internet.

 

                                                                                               Eden Cibej

– Responsabile Movimento di Pensiero “Senza Padroni –




TAFFERUGLI, PAROLACCE, OFFESE, PAROLE VUOTE, MA NESSUNO PROPONE

 

I pochi che si vogliono distaccare da questa tipologia di campagna elettorale, fanno cene ed intrattenimenti a favore di altri. Però queste iniziative dovrebbero essere svolte sempre, e non solo in campagna elettorale. Oltre questo NESSUNO ha pensato a dei semplici interventi che avrebbero, in questo sistema, potuto apportare veramente qualcosa di utile agli Abruzzesi.

Nel frattempo gli elettori si distaccano sempre più da questa non più politica (arte del governare), ma professionismo politicante (ricerca disperata della poltrona e della eccelsa – e vergognosa – indennità).

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

 

Portavoce unico per tutte le sezioni dell’Abruzzo -Referente per il centro Italia




Lettera di Davide Rosci.

Dinanzi alla mia candidatura molti puritani avranno storto il naso chiedendosi i motivi per i quali un partito abbia scelto di designarmi ed io mi rendo perfettamente conto dei dubbi di queste persone, è palese che la mia sia una figura scomoda.

Non cerco di convincere costoro sulla bontà della mia corsa alle elezioni regionali in quanto, molto probabilmente, saranno gli stessi che sceglieranno tra le due compagini di centrodestra abruzzese guidate da Chiodi e D’Alfonso, quindi, li blocco subito dicendo di non allarmarsi perché, a chi come loro continua a legittimare certe politiche, io il voto  non lo chiederò mai.

L’elettorato a cui io mi rivolgo è diverso ed è formato da quella parte della popolazione abruzzese che vive ai margini della società e della quale faccio parte poiché vivono come me alle case popolari, sanno cosa significhi alzarsi alle sei di mattina per andare a lavorare in officina, studiare e lavorare perché non hai una famiglia ricca che può pagarti gli studi all’università, avere un famigliare non autosufficiente e fare l’impossibile per arrivare a fine mese con il proprio salario sottopagato.

Come politicanti non esiteranno un solo istante per raccontarvi la storiella di essere dalla vostra parte, ma è bene sapere che è meglio diffidare da chi è nato con il culo parato e chi i calli sulle mani non sa cosa siano.

Io non mi presento come paladino degli ultimi, ma posso dire ad alta voce che la mia estrazione sociale è quella e che per loro voglio combattere.

Non sono neanche un politico navigato, anzi, ma ho dietro di me persone competenti e capaci come Maurizio Acerbo e qualora il vento resistente mi porterà all’emiciclo di L’Aquila mi impegnerò per le battaglie che da sempre Rifondazione Comunista porta avanti come quella di introdurre un salario minimo garantito.

La mia idea è quella di finanziare questa misura attraverso i proventi che deriveranno dai risparmi dovuti all’obbligo di istituire un tetto agli stipendi di tutti i dipendenti pubblici, in primis i politici e dirigenti, pari 36.000 euro l’anno, perché con 3.000 euro al mese ci vivi più che dignitosamente.

I precari avranno così maggiori tutele e affiancando pacchetti di servizi gratuiti o agevolazioni potranno campare.

In tutte le case vediamo quanto sia difficile sostenere le spese correnti e pertanto impegnarsi per armonizzare l’imposizione fiscale regionale, così come quella locale, sulla base dell’Isee porterà la regione Abruzzo a rispettare l’art.53 della costituzione.

Penso che introdurre una legge regionale che faccia pagare multe più salate a chi ha redditi più alti così come imporre il pagamento dei pedaggi e dei posteggi orari in base alla cilindrata dei veicoli sia giusto e necessario.

Chi ha un Suv o una macchina sportiva lo si deve incentivare a circolare con auto che rispettino l’ambiente.

Bisogna, inoltre, guardare a chi paga la crisi e per farlo risulterebbe efficace garantire un fondo regionale da destinare alle famiglie meno abbienti per contribuire al pagamento delle bollette di luce e gas, daremo ossigeno a quei nuclei che troppo spesso si rivolgono agli istituti di credito, strozzini legalizzati, per far  quadrare i conti.

Uno dei problemi più grande attualmente è quello della casa e soffrono in particolar modo le giovani coppie. Creare un garante regionale sugli affitti volto a calmierare i prezzi, incentivare l’edilizia popolare, favorire il riuso di spazi pubblici abbandonati contribuirà e non poco a dare un tetto a tutti.

Per quanto riguarda l’occupazione vediamo che fondi regionali vengono impiegati per le sole imprese, abbiamo potuto notare come il numero degli occupati sia notevolmente diminuito.

Individuare finanziamenti europei da destinare alla sviluppo di cooperative è un modo per rilanciare non solo l’occupazione ma anche l’economia perché attraverso le cooperative è interesse perseguire non le logiche di profitto ma l’interesse della collettività.

Altro aspetto che ritengo di vitale importanza è legato al settore primario dell’agricoltura, dell’allevamento  e della pesca. Stiamo lasciando incolta la terra d’Abruzzo abbagliati da occupazioni più dignitose nell’industria e nel terziario. Tornare alla vocazione agricola dell’Abruzzo dando in comodato le terre lasciate all’abbandono è un modo per incrementare l’occupazione. Stimolare il settore con finanziamenti a fondo perduto e la condivisione di mezzi agricoli è un obbiettivo a portata di mano.

Il settore dell’industria, che in Abruzzo vede la morte di interi distretti, paga a caro prezzo le logiche della globalizzazione. Imprenditori senza scrupoli, e non parlo di quelli che valorizzano il capitale umano, spinti dalle logiche del guadagno a tutti i costi stanno delocalizzando le proprie attività nei paesi privi di tutele sindacali e quindi dove il costo del lavoro è inferiore.

Difficilmente con leggi regionali potremmo invertire la rotta, ma la presenza di comunisti sarà di sicuro un’arma in più per gli operai. Dare una sponda politica alle lotte dei lavoratori risulterebbe un ottimo strumento contro il capitalismo e le politiche neoliberiste.

Con questa mia prima riflessione proverò, negli ultimi giorni di campagna elettorale, a presentare le mie idee politiche visto che i miei oppositori politici, che per assurdo sono certi giornalisti, stanno accostando la mia candidatura in maniera meschina e del tutto gratuita a fatti di cronaca dei quali sono completamente estraneo.

Distinti saluti.

Davide Rosci

 




IL DISPREZZO DELLA VITA UMANA

 

Nella informazione artefatta, però, NESSUNO ha posto il dito sulla realtà che è davanti ai nostri occhi, ma che, abilmente, si cerca di celare. Due, di queste realtà, sono da analizzare.

La Libia ha sempre rivendicato il limite di 12 miglia di acque territoriali1. Quindi il naufragio è avvenuto in pieno territorio Libico! Altro dato “strano”, le 100 miglia, pari a 185 Km circa. Lampedusa dista da Tripoli (che non è il punto della costa Libica più vicino) 355 Km, come dista 167 Km dalla Tunisia. Allora, questo naufragio, dove è avvenuto? Pochissimi hanno rivelato che i Migranti vengono fatti imbarcare su navi più grandi, per poi trasbordarli su “carrette”, e spinte verso Lampedusa, o comunque, le coste Italiane. Queste “navi madri”, NESSUNO le vede salpare dalla Libia, o dalla Tunisia, o dall’Egitto? Con i satelliti che riescono a leggere il nostro quotidiano, NESSUNO vede queste navi? Questi naufragi sono creati apposta?

2. L’AMREF dichiara che con 3 mila euro è possibile realizzare un pozzo per approvvigionare circa 300 persone, con 5 mila euro è possibile, oltre al pozzo, avviare di orti e vivai per garantire la sicurezza alimentare di una intera comunità3. Valori simili vengono dichiarati da: Associazione Manuel Rumi (2,5 mila euro per il solo pozzo)4; Abbracciamo l’Africa (3,664 mila euro per il solo pozzo)5; Africa mission (10 mila euro per un nuovo pozzo)6, e così via. Con 9,3 milioni di euro (mensili), quanti pozzi si possono scavare? Quante coltivazioni si possono avviare?QUANTE VITE SI POSSONO SALVARE? Senza costringere nessuno ad abbandonare la propria terra, le proprie case, i propri affetti familiari, e, non da ultimo, creare NOCUMENTO e PRIVAZIONI ai Cittadini Italiani!

Intanto TANTI, TROPPI partiti e/o Movimenti non raccolgono le firme per la partecipazione alle competizioni elettorali, mentre “banchetti” di alcune liste7 NESSUNO LI HA VISTI! E gli Italiani, tranne che (ancora) pochi, oltre che “consumarsi” i polpastrelli sulle tastiere o con i “topi”, NULLA FANNO.

Stefano Flajani

Segretario Cantone Abruzzo

Portavoce unico per tutte le sezioni dell’Abruzzo -Referente per il centro Italia

7 Guardacaso quasi tutte di sinistra o sinistroidi!




Teramo. Flavio Bartolini, ecco perché mi candido

Cari Colleghi, cari amici

in questi ultimi anni mi sono impegnato molto in politica con entusiasmo, rispetto, volontà e spirito di servizio convinto che la voce ed i problemi dei cittadini devono essere portati nelle istituzioni.

Da Professore (precario) ho vissuto intensamente i problemi della scuola. Tanti hanno oggi consapevolezza  della primaria importanza sociale che attribuisco ad essi e collaborano nell’ impegno che ho messo e metto nelle battaglie per i precari, per i diritti degli insegnanti e di tutti i lavoratori della scuola, contro  gli assurdi accorpamenti nella nostra città e provincia. Ho tra l’altro collaborato al “Forum Nazionale Istruzione del Partito Democratico” confermando le mie idee nella scrittura del libro “Idee ricostruttive per la scuola-Forum istruzione 2010-2012”.

Ma non solo.

Mi sono occupato del centro storico, della gestione dei rifiuti, del ponte sul Tordino di fronte al deposito TEAM, delle problematiche  giovanili, della logistica e viabilità cittadina, della gestione terremoto, dei problemi nelle frazioni. Il dissenso e le posizioni che ho espresso sono tutte tracciate nei miei Blog: http://flaviobartolini.wordpress.com

https://www.facebook.com/pages/La-Scuola-vista-Teramo/154525558030667

In essi potrete conoscere il mio lavoro, i miei articoli, le me proposte, i miei progetti.

Su di essi potremo confrontarci direttamente e personalmente ma soprattutto insieme: a questo fine  ho costituito ed ho l’onore di presiedere l’associazione culturale Big Bang per l’approfondimento, il confronto e lo sviluppo delle idee qualificandole nell’interesse collettivo e nella valorizzazione della nostra città.

 

La sfida più importante tuttavia è quella contro la crisi; è quella di creare posti di lavoro a Teramo.

Fare in modo che le aziende tornino ad investire nel nostro territorio.

Sarà questo il mio primo obiettivo.
L’ impegno principale è quello di valorizzare il nostro territorio dal punto di vista economico, turistico. Rendere il nostro territorio appetibile alle imprese, rilanciare l’ industria, il commercio e l’artigianato con una profonda politica di programmazione per lo sviluppo. Una politica fortemente partecipata dalla collettività attraverso le aggregazioni di sostegno a istanze e progetti dei cittadini.Per provare questa sfida ho dato la mia disponibilità a candidarmi alle elezioni amministrative di Teramo del prossimo 25 MAGGIO con la lista del Partito Democratico che sostiene Manola Di Pasquale. Se credi che io possa rappresentarti nel Consiglio Comunale di Teramo

scrivi                BARTOLINI    nella lista PARTITO DEMOCRATICO – SCHEDA AZZURRA

 

 

 




Teramo. Flavio Bartolini, perchè mi candido

Cari Colleghi, cari amici

 

in questi ultimi anni mi sono impegnato molto in politica con entusiasmo, rispetto, volontà e spirito di servizio convinto che la voce ed i problemi dei cittadini devono essere portati nelle istituzioni.

 

Da Professore (precario) ho vissuto intensamente i problemi della scuola. Tanti hanno oggi consapevolezza  della primaria importanza sociale che attribuisco ad essi e collaborano nell’ impegno che ho messo e metto nelle battaglie per i precari, per i diritti degli insegnanti e di tutti i lavoratori della scuola, contro  gli assurdi accorpamenti nella nostra città e provincia. Ho tra l’altro collaborato al “Forum Nazionale Istruzione del Partito Democratico” confermando le mie idee nella scrittura del libro “Idee ricostruttive per la scuola-Forum istruzione 2010-2012”.

Ma non solo.

Mi sono occupato del centro storico, della gestione dei rifiuti, del ponte sul Tordino di fronte al deposito TEAM, delle problematiche  giovanili, della logistica e viabilità cittadina, della gestione terremoto, dei problemi nelle frazioni. Il dissenso e le posizioni che ho espresso sono tutte tracciate nei miei Blog: http://flaviobartolini.wordpress.com

https://www.facebook.com/pages/La-Scuola-vista-Teramo/154525558030667

In essi potrete conoscere il mio lavoro, i miei articoli, le mie proposte, i miei progetti.

Su di essi potremo confrontarci direttamente e personalmente ma soprattutto insieme: a questo fine  ho costituito ed ho l’onore di presiedere l’associazione culturale Big Bang per l’approfondimento, il confronto e lo sviluppo delle idee qualificandole nell’interesse collettivo e nella valorizzazione della nostra città.

 

La sfida più importante tuttavia è quella contro la crisi; è quella di creare posti di lavoro a Teramo.

Fare in modo che le aziende tornino ad investire nel nostro territorio.

Sarà questo il mio primo obiettivo.

L’ impegno principale è quello di valorizzare il nostro territorio dal punto di vista economico, turistico.

Rendere il nostro territorio appetibile alle imprese, rilanciare l’ industria, il commercio e l’artigianato con una profonda politica di programmazione per lo sviluppo. Una politica fortemente partecipata dalla collettività attraverso le aggregazioni di sostegno a istanze e progetti dei cittadini.

Per provare questa sfida ho dato la mia disponibilità a candidarmi alle elezioni amministrative di Teramo del prossimo 25 MAGGIO con la lista del Partito Democratico che sostiene Manola Di Pasquale.

grazie

 




Come far socializzare 15.000.000 di single

 

Buongiorno,
in Italia le statistiche parlano di 15.000.000 di single, 1 famiglia su 3 è mononucleo e le coppie che resistono nel tempo sono solo il 37%!
Ogni anno il popolo dei single cresce di numero, le cause sono svariate, stress, lavoro/disoccupazione, web, etc…
Sempre più persone trovano rifugio e conforto nei social network, si circondano di amicizie virtuali ma sostanzialmente vivono la loro solitudine.
Oltre a contribuire ad un certo isolamento, i social network, di contro, favoriscono gli incontri clandestini, molti articoli infatti parlano di come nell’era dei Social sia più facile tradire e del conseguente aumento delle separazioni.
Ma fortunatamente in Italia, pian piano, sembra che la situazione stia tornando alla normalità.
Infatti sono sempre di più i single che decidono di uscire dal loro isolamento ed incontrare persone reali!
Ne è testimone l’iniziativa de: ” La Cena degli Sconosciuti“, che se fino ad 1 anno fa contava nel proprio circuito una decina di ristoranti, ad oggi il numero è salito ad oltre 33, distribuiti lungo tutto il territorio nazionale.
Il circuito è in continua crescita, a conferma di quanto sia tornata la voglia di socializzare dal vivo e non più virtualmente!
Dal 2002 La Cena degli Sconosciuti ha reso possibile la nascita di nuovi amori, di nuove amicizie, etc…
Attualmente i ristoranti del circuito si trovano nelle regioni: Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Umbria, Veneto.
Ma le richieste che continuano ad arrivare al sito ufficiale testimoniano che la voglia di socializzare appartiene ai single di tutte le regioni italiane.
“…Fondamentalmente la Cena degli Sconosciuti non è altro che una cena in compagnia, su delle lunghe tavolate, prenotate per l’occasione, dove, a differenza di ciò che accade normalmente in una cena di gruppo, le persone che vi partecipano (i commensali) non si conoscono e la caratteristica che li accomuna è la grande voglia di socializzare…” Roberto Dellanotte.
I dettagli e l’elenco dei ristoranti e delle date di svolgimento delle cene sono consultabili sul sito:
www.lacenadeglisconosciuti.com
Cordialmente,
Roberto Dellanotte