USA. Ho scoperto perche’ il Barcellona vince sempre.Forse non dovrei dire scoperto.

 

Mi sono messo a pensare,a rivedere mentalmente l’incontro con la Juventus e…
bingo.
I giocatori del Barca indossano sotto la maglietta una piccola calamita che attira
i passaggi.Non si puo’ sbagliare.Avete visto? Il tiro del terzino arriva immancabilmente sul piede dell’attaccante.L’attaccante e’ incredibilmente veloce perche’ ha sulle scarpette,ben nascosto,un motorino. Poi guardano la porta avversaria e tirano,con stile,con precisione mentre i difensori cadono come birilli
colpiti da una palla.
Poi,ecco,diciamolo pure,sono di una razza che non molla,che se ne frega se deve abbattere il giocatore che gli si oppone sul campo, con energia,senza tanti complimenti.Infatti non aiuta nessuno a rimettersi in piedi .Poi,deve vincere
ad ogni costo,anche per provare che la sua regione ha la forza di uscire dal resto della Spagna.Quindi non si stanca. Novanta minuti di forza mentre chiede ai suoi tifosi di urlare,di incoraggiare,di fischiare gli avversari.
E infine,cari lettori,ho scoperto che qualcuno  e’ un bugiardo. Quel qualcuno intendo dire che ha creato la frase: italiani e spagnoli come fratelli!
Niente affatto. Fratelli coltelli semmai. Il Barca e’ riuscito ad immettere nel
cervello dei suoi giocatori,soprattutto stranieri,l’affetto per i colori della societa’.
Non ci e’ voluto molto per  capirlo.
Peccato non si possa dire la stessa cosa per alcune squadre italiane.
Benny Manocchia

 




Giulianova. Pietro Promenzio: il 6 giugno 2015 DISOBBEDIENZA CIVILE : IL GRANDE FLOP, OVVERO IL FALLIMENTO.

 

 

Prima di commentare quanto osservato  nella mattinata di sabato,  in particolar modo sul tratto di spiaggia  libera a sud del molo sud, vorrei fare una premessa che sembra non entrarci molto, ma in realtà rappresenta  la principale motivazione, oltre al problema igienico – sanitario, dell’opposizione che facciamo all’istituzione di un spiaggia per cani a Giulianova. Mi preme portare all’attenzione dei lettori  le ultime tre notizie  di raccapricciante gravità che a Giulianova, forse,    sono passate inosservate o delle quali nessuno ha voluto parlare, in particolare gli animalisti che sabato hanno tentato senza successo di  fare  disobbedienza civile, violando il divieto di accesso alla suddetta spiaggia, con cane al seguito. Personalmente mi aspettavo in proposito  l’ennesimo intervento dell’On. Brambilla o una altrettanto estemporanea testimonianza dell’ex consigliere  regionale, o, ancora, di qualche rappresentante giuliese tra quelli che predicano  e cercano di far passare  per vera una presunta superiorità in fatto di umanità,  civiltà e intelligenza canina rispetto alle persone.

Tutti zitti.

Pietro Promenzio, leader del comitato

Allora, se è consentito, ne parlo io, dicendo di questi tre ultimi episodi di ferocia canina ( gli ennesimi ) di cui si è interessata la cronaca negli ultimi giorni:

–          San Martino al Tagliamento,  Pordenone  25 maggio 2015.

Bambina di due anni e mezzo azzannata al viso  e al collo dal pastore tedesco dello zio.

Si chiamava xxxxxx xxxxxxx.

Grazie “all’umanità, alla civiltà  e all’intelligenza” del cane che l’ha aggredita , azzannata e sbranata non  c’è più.  I genitori l’hanno persa per sempre.

Alla sua vita, di appena due anni e mezzo, ha posto termine la ferocia incontenibile di un cane.

–      Appignano, Macerata, 29 maggio 2015.

Signora di 60 anni viene aggredita e azzannata da un dogo argentino alla testa e alle mani. Si         è salvata, ma ha subito l’amputazione di un dito;

 

–          Lecce.   4 Giugno 2015

Bambina di tre  anni azzannata da un pitbull e ridotta in gravi condizioni. Per le ferite riportate è stato necessario amputarle una gamba.

Il chirurgo che ha eseguito intervento, davanti a tanto scempio  ha dichiarato: “ ho pianto “.

Resterà invalida per tutta la vita.

 

Pietro Promenzio

L’elenco potrebbe continuare all’infinito. Basterebbe solo andare a ritroso nel tempo.

 

Di questi argomenti bisogna discutere riguardo ai  cani, non dell’arrivismo personale di qualcuno per accaparrarsi un tratto di litorale  con la scusa della spiaggia per cani.

 

Ma a Giulianova  quando si parla di spiaggia per cani, gli oppositori di questa idea sono tacciati di inciviltà, inumanità e scarsa intelligenza. Secondo i fautori della spiaggia per cani  si dovrebbe consentire anche  a bestie feroci,  come quelle di cui ho appena detto, di poter accedere alle spiagge,  in mezzo alle persone  che in spiaggia si recano per riposare, in  cerca  di un po’ di tranquillità e serenità, magari con bambini al seguito, per esporle tutte al rischio di eventuali attacchi improvvisi, con le conseguenze che ognuno può immaginare.

 

Noi desideriamo che gli animalisti ci parlino di queste tragedie, che mettano in guardia la gente da questi pericoli, che abbiano una parola di conforto per quelle famiglie così duramente colpite, non che facciano finta di niente, come se fosse normale che un cane uccida !

 E invece niente, per gli animali che azzannano, sbranano, uccidono o rendono invalidi c’è sempre da parte degli animalisti una giustificazione a favore dell’animale.

 

Le  Ordinanze Regionali sulla Balneazione, in tutta Italia, hanno sempre vietato l’accesso e il transito  sulla spiaggia agli animali, proprio per garantire all’utenza condizioni di incolumità, tranquillità e adeguate condizioni igienico sanitarie, che devono, queste ultime,  essere garantite dalle autorità competenti.

Pare che queste cose la Giunta Regionale guidata da Chiodi,  nell’approvazione della legge 19/2014 se le sia dimenticata.

 

Detto ciò, veniamo alla giornata di  sabato 6 maggio.

 

Nei giorni precedenti sui social networks e su quasi tutti i giornali locali è stata pubblicata e pubblicizzata la notizia relativa alla cosiddetta  disobbedienza civile che  associazioni animaliste avrebbero attuato  in violazione del divieto di accesso ai cani sul tratto di spiaggia ubicato a sud del molo sud, a nord del Lido Paola.

Non mi sono sognato minimamente di andare ad ascoltare l’immaginabile turpiloquio che promotori  e organizzatori avrebbero sciorinato, come abitualmente fanno, contro l’Amministrazione e contro  tutti i comitati, le associazioni e i privati  cittadini che si oppongono all’istituzione di una spiaggia per cani.

Non ho voluto rinunciare, però, a dare un’ occhiata al tratto di spiaggia  interessato, che alle 11.00, come da programma diffuso sui mezzi di informazione locale, si sarebbe dovuta affollare di  decine o forse centinaia di cani e di  relativi padroni.

Devo dire sinceramente di avere provato una grande delusione per il mancato spettacolo di basso folclore  a cui non ho potuto assistere,  ma ho provato anche una gran pena per per i cani accaldati e per  gli  organizzatori che, a mezzogiorno, potevano  contare sulla spiaggia solo tre bandiere e cinque o sei cani.

E ho anche cercato anche  di immaginare i pensieri che sarebbero   passati per la mente  al Sig. Caporale durante il suo mesto ritorno a casa dopo una così deludente giornata.

Delusi anche dalle forze dell’ordine  ( sic.! ) !!!!! che li hanno  ignorati completamente e che forse presagivano il fallimento della manifestazione ( chiamiamola così ! )

Ovviamente il “nugolo di proprietari” e le “orde canine” presenti sono state immortalate.

Personalmente spero che la prossima volta chi deve fare rispettare norme e divieti faccia il proprio dovere e costringa i trasgressori, oltre che a pagare, alle giuste peripezie conseguenti alla comminazione di un verbale

 

Domenica mattina, ovviamente, lettura dei giornali.

Locandine  che parlano di un flop, cioè del  fallimento della tanto sbandierata disubbidienza civile.

Certo, sette persone (quelle che sabato erano sulla spiaggia )  sono più di tre ( Promenzio, Casaccia e Scilli ), ma il dato importante  non sta nel numero,  ma nella rappresentanza, per cui i sette “ disobbedienti”  di ieri rimangono sette  e rappresentano  se stessi;  mentre i tre che apparentemente sembrano pochi,  rappresentano così tanta  gente  da costituire un solido baluardo contro questo progetto,

E lo si è visto nell’assemblea del Quartiere Annunziata del 29 ottobre 2013.

Se rappresentanti  un certo numero di persone e questi nei momenti cruciali non rispondono alla chiamata, non pensi che in realtà sei solo? Non ti viene in mente i che alla prova dei fatti non rappresenti nessuno?

Infatti ci chiediamo  ( e invitiamo a chiedersi ) come mai dei più di 1000 firmatari della famosa petizione sabato  sulla spiaggia ne erano presenti solo 7 ( dicasi sette).

 

Questo è successo sabato,  gli oltre 1000 firmatari ridotti a 7, di cui uno ospite (Caporale)

 

Tra gli  articoli apparsi domenica sui giornali abbiamo notato che ancora una volta  qualcuno  dei giornalisti ha evitato di  parlare di fallimento e non  ha reso  ai lettori un buon servigio, un fedele resoconto dei fatti, delle situazioni e dei numeri.

Il segnale però   è evidente e inconfutabile: l’interesse per la disobbedienza incivile suscitato nei proprietari di cani di Giulianova e nei turisti presenti  in Città  è stato pari  a ZERO.

Sabato mattina, se pure ce ne fosse stato bisogno, è stato ancora una volta  dimostrato che alla Città di questa cosa non importa niente e, quindi, cominciamo sin da ora a chiedere  con forza al Sindaco  di Giulianova di depennare dal proprio programma elettorale il punto riguardante l’istituzione di una spiaggia per cani e di cominciare a rappresentare al Governo della Regione questa aspettativa della maggioranza dei cittadini giuliesi.

Pietro Promenzio

 

Giulianova, 08.06.2015




USA. La bellezza del computer: spingi un bottone e cominci a seguire i giornali locali online

Stamane per esempio il mio diceva che Giulianova era ricoperta da un sole bellissimo con 83 gradi farhenait,insomma molto caldo. Cambi pagina e leggi i titoli

dei vari fogli americani,in questa immensa fetta di terreno dove tutto succede ma
poco si impara. Mi ha attirato il titolo di un online del Wyoming:”Come sbucciare un paese per vedere che frutto c’e’ “.
Nella mia mente ormai stanca ma ancora pronta a certi stimoli e’ nata una idea:leggo il lungo pezzo e cerco di paragonare il loro mondo al mio paese natale.
Gira e rigira cari lettori,sembra vero il detto:tutto il mondo e’ paese.
Il paese del Wyoming ha circa 14 mila abitanti,molti anziani e bambini.Gli adulti
vanno in California dove c’e lavoro e si vive meglio. Alcune lettere di questi uomini,riportate dal giornale,provano tutto il loro affetto e la mancanza di amici
e parenti.Per restare fedele alla realta’ il direttore  ha impiegato un giornalista di uno Stato vicino. Che ha chiesto domande a volte insidiose,a volte volutamente semplici,quasi infantili, agli abitanti. Ne e’ venuto fuori un quadro
eccitante,assillante,pericoloso e imprevedibile, Amore affetto si uniscono con facilita’ all’odio,alla invidia personale o riservata a certi gruppi. Una famiglia
non apprezza i canti natalizi di un’altra famiglia vicina. Un uomo detesta un giovane ebreo che cerca di fare la corte a sua figlia,protestante. Due fratelli
che litigano come due nemici acerrimi perche’ uno dice bene di Obama mentre l’altro definisce il presidente uno “stronzo”.Un po’ meno nello sport:tutti mettono la mano sul cuore quando ascoltano l’inno nazionale;al vincitore spesso anche applausi sospinti dal consumo incredibile di birre.
Gente di molte razze in un paesotto  che segue il mondo dei cowboy,con le colt
ai fianchi come ai tempi dei fratelli James. Donne che non esitano un minuto per
cornificare i loro uomini,mentre questi ultimi si fanno in quattro per rendere semplice la vita delle loro amanti.
Insegnanti che prendono posizione in classe con  chiare idee politiche e
genitori che si ribellano, minacciano e querelano.”I sue you!” (ti querelo) e’ la frase  piu’ usata in certi paesi.Spesso ci scappano scazzottate. Spesso qualcuno sale sull’auto e va via per non tornare mai piu’.
Quante cose piccole e grandi,semplici e inutili avvengono in questo paese a 6/7 mila chilometri da casa nostra.
Eppure…ecco vorrei tanto che i  lettori  con il beneplacito del nostro direttore,facessero sentire il loro parere.Il mondo e’ veramente piccolo?
Benny Manocchia



Firenze, 7 giugno 2015 LETTERA APERTA AL GOVERNO E AI PARLAMENTARI

 

 

Per consentire al Paese di superare la crisi socio-economica, per evitare che i cittadini odino i politici, ai grandi pronunciamenti e promesse, è necessario che il Governo si attivi tempestivamente allorquando riceve informazioni come quelle sotto trascritte

perché si possono risolvere in poche ore e perché, semplicemente,

non devono esistere e persistere nel nostro Paese.

Ci aspettiamo che i parlamentari trovino il tempo di pressare il Governo

su ciascuno dei seguenti punti e su quelli che i cittadini quotidianamente i

nviano alla loro attenzione.

Confidiamo di leggervi e/o di vedervi in azione ma, francamente,

salvo i parlamentari che contiamo sulle dita delle due mani,

il silenzio verso le proposte e richieste dei cittadini prosegue,

accrescendo il numero dei  cittadini che non riconoscono questo Parlamento

e che ormai sono la maggioranza assoluta come hanno dimostrato le recenti elezioni.

Pier Luigi Ciolli

 

Un grazie sentito allo staff di INFODIFESA che, come tanti altri siti internet,

consente ai cittadini di conoscere situazioni non degne di un Paese civile.

 

LA PENSIONE DI MATTEO VANZAN, CADUTO A NASSIRYAH E’ 173 EURO AL MESE. TANTO VALE LA VITA DI UN EROE?

http://www.infodifesa.it/2015/06/la-pensione-di-matteo-vanzan-caduto.html

 

E IO PAGO…. 107MILA EURO PER LE VACANZE DEGLI AMMIRAGLI

http://www.infodifesa.it/2015/06/e-io-pago-107mila-euro-per-le-vacanze.html

 

CASERME SULLE DOLOMITI? NO, ALBERGHI A 5 STELLE PER UFFICIALI: “26 EURO AL GIORNO, PENSIONE COMPLETA”

http://www.infodifesa.it/2015/06/caserme-sulle-dolomiti-no-alberghi-5.html




USA. Una nuova “guerra fredda”

Un giochetto pericoloso ma pur sempre un giochetto quello che Barack Obama

sta svolgendo.E’ andato al convegno delle sette nazioni che secondo loro
sono le piu’ ricche e armate del mondo e ha detto:sempre con voi,sono pronto.
A che cosa e’ pronto il presidente statunitense? Secondo lui ad unirsi all’Europa e mettere a disposizione l’atomica contro la Russia. Gia’ perche’ la signora Merkel ha urlato a destra e sinistra che per l’Ucraina “noi siamo pronti a tutto”
Il vento gelido del nord trasporta lontano lontano le assurde minacce tedesche alle quali,appunto,si sono unite quelle di Obama.
Per cominciare Obama e’ gia’ entrato nella fase che gli americani chiamano del lame duck,dell’anatra ferita,perche’ come presidente vale sempre meno,dovra’ lasciare la Casa Bianca , fare milioni scrivendo libri in merito a quanto ha fatto per l’America..Ma oltre a questo, i signori del G7 credono davvero di impaurire Putin ed il colosso russo? L’Europa parla di installare missili puntati contro Mosca.Ma lasciamo stare,
pensate a cose piu’ serie che Dio solo sa in che condizioni e’ oggi il vecchio continente.
Non si capisce bene se il gruppo minaccioso vuole mettersi bene in mostra prima di andare in ferie: gli europei hanno altri problemi da pensare ed anche in America il pubblico non e’ contento,attende anzi con ansia che Obama faccia i bagagli e se ne vada di gran corsa.
Questo non e’ il momento delle guerre,addirittura atomiche. O hanno forse dimenticato quanto hanno dichiarato per anni?
Che cioe’ una guerra atomica distruggerebbe il mondo.?
Lasciate le atomiche sotto terra e andate al mare.Anzi,vi consiglio di visitare la spiaggia di Giulianova.Sapete,in Abruzzo,nel centro della bella Italia!
Benny Manocchia



USA. La nostra regione ha soltanto bisogno di farsi conoscere dal resto del mondo.

Per anni si sono menzionati “italian restaurants” in citta’ come New York,Parigi,Londra,Hong Kong. Oggi l’identificazione di un cibo si e’

soffermato sul regionale: Toscana,Emilia Romagna,Veneto,Roma,
Lombardia.La polenta veneta,l’abbacchio romano,il pesto genovese ecc.
E l’Abruzzo? Il nostro Abruzzo non e’ nella lista.Cosi’ ho chiesto alla scrittrice americana Nancy Harmon Jenkins di dirci il suo parere. La Jenkins e’ una delle piu’ famose ed apprezzate conoscitrici del cibo mondiale.
“Gia’non e’ nella lista” ha spiegato la signora. “Non perche’ il cibo abruzzese non sia uguale e anche migliore di molti altri. Il fatto e’ che l’Abruzzo ha tre diversi stili di cibo.C’e’ quello della montagna,quello della collina e quello del mare.Li ho assaggiati tutti durante i miei viaggi nella vostra terra”.
Non c’e’ dubbio. Basta salire un po’ ed il piatto abruzzese cambia quasi completamente.
“Prendete gli arrosticini e perfino la coratella” subentra la Jenkins. “E’ un mondo
delizioso anche se per qualcuno non proprio digeribile.Per non parlare dei
salumi che fanno impazzire gli Stati Uniti. Un po’ piu’ giu’ e arriva il regno della
pasta,che poche regioni possono superare.I vostri spaghetti alla chitarra sono
copiati dappertutto ma c’e’ qualcosa nella vostra acqua,nel vostro grano che rende questo spaghetto unico “, Anche qui la signora Jenkins ha fatto centro.
“Arrivati al mare,ecco la pesca del pesce turchino e anche il vecchio trabocco
che ricorda il medioevo.Le donne d’Abruzzo sanno cucinare il pesce come poche altre.Si’.l’Abruzzo non e’ nella lista soltanto perche’ occuperebbe troppo spazio elencare le delizie di casa vostra!”
La nostra regione ha soltanto bisogno di farsi conoscere dal resto del mondo.
Percio’ facciamo qualcosa in merito.
Benny Manocchia



USA. Quella volta che incontrai Brooke Shields

Le avevo inviato i miei auguri per il suo 50mo,il 31 di maggio. Lei mi ha risposto:

“Some friendships last for ever!”.,certe amicizie durano per sempre.
Conobbi Brooke Shields durante un party per il suo 12mo compleanno. I giornali in Italia impazzivano per lei.Quelli per i quali scrivevo mi avevano bombardato:devi intervistarla assolutamente. Non era facile.Teri Shields,la madre di Brooke
controllava tutto,sceglieva chi voleva lei.
Cosi’ parlai con quel vero gentiluomo tra i produttori mondiali,Dino De Laurentiis
che stava producendo un film con Brooke. Dino organizzo’ subito l’incontro.
In un noto club di New York dove appunto si teneva il party per la giovane attrice.
Andai con un fotografo giunto da poco da Milano,era giovane e si innamoro’ pazzamente di Brooke,che mi abbraccio,mi bacio’ sulla guancia,poi si sedette sulle mie ginocchia ma lui,il paparazzo con gli occhi sbarrati, non prese nemmeno una foto.
Fu una breve chiacchierata interrotta dalla signora Shields. Le mandai una copia del settimanale con l’intervista e  Brooke disse:”:Tu sai che ho origini italiane da parte di mio padre,ma purtroppo non parlo la lingua.Ora la imparero”
Da allora ci siamo scambiati e mail e cartoline,che lei mi mandava dalle localita’ dove stava girando un film.
Lei continuava  a fare film,ad essere considerata una delle piu’ belle donne del mondo.Riceveva offerte di matrimonio da miliardari arabi. Brooke voleva studiare

ed era sempre alla ricerca del suo “principe azzurro”,che incontro’ quando
frequentava la Princeton University (quella di Einstein) Non fu molto fortunata  con gli uomini che incontrava. Con l’asso del tennis Andre Agassi il matrimonio duro’ due anni.
La relazione con suo padre era sempre  viva,serena.Alta e asciutta come lui
Brooke era imbattibile nello sport,girava attorno al Princeton ogni giorno a bordo della sua bici da professionista. Ogni volta che parlava dell’Italia,la vedevi allegra e sorridente e guai a dire male della nostra nazione.
Poi Brooke si innamoro’ di Chris Henchy;lo sposo’ nel 2001 e con lui ha avuto due maschietti.
Oggi,a 50 anni,una delle piu’ belle donne del mondo ricorda i suoi vecchi amici
e ammette a gran voce di avere sangue italiano nelle sue vene.
Benny Manocchia
dagli USA
ESCLUSIVO



USA. Non sempre i soldi fanno la felicità

I discorsi in America per qualcuno valgono molto. I Clintons,per esempio,Bill e Hillary,hanno intascato dal gennaio del 2014, la fprmidabile cifra di oltre

25 milioni di dollari. Appunto perche’ sono chiamati a fare un discorso di trenta minuti di fronte a un pubblico pronto a pagare un milione a testa per ascoltarli. In questa.nazione e’ risaputo:alla fine dei 4 o 8 anni del mandato presidenziale li attendono  milioni di dollari con i profitti dei libri che  gli ex scrivono e appunto  anche con i discorsi.
Hillariy poco tempo fa annuncio’ pubblicamente di avere due miliardi di dollari pronti che le permetteranno di affrontare la lunga campagna elettorale per la scelta del presidente.Una campagna che  richiede sempre almeno mezzo miliardo di dollari.
Tuttavia le speranze di Hillary proprio ieri sono state bloccate con l’annuncio del risultato di una inchiesata svolta da un grosso quotidiano di Washington ; inchiesta il
cui risultato non e’ a favorevole alle speranze della signora Clinton.Infatti il 52%degli americani ha dichiarato di non avere fiducia nell’ex segretario di Stato.Non le credono piu’ ed il  calo e’ stato del 42% rispetto all’ultima inhiesta svolta un anno e mezzo fa. Per il 2016 – alcuni hanno commentato – la Clinton avra’ pochissime possibilita’ di giungere alla finale per affrontare  il candidato repubblicano.
Quando nemmeno i miliardi possono aiutare ad entrare nella Casa Bianca…
Benny Manocchia



Mi hanno chiesto: vivi da tanto negli Stati Uniti e naturalmente segui i giornali americani.Sono migliori dei nostri?

 

La domanda e’ vasta. Con un po’ di ironia potrei dire:stampiano meglio in Italia con
carta migliore. Ma sono sicuro che il lettore si riferiva alla qualita’ del giornalismo,
dei giornalisti.
Per cominciare bisogna dire che sono due stili completamentre diversi. La scuola
USA ha insegnato (e ripete continuamente) che il quotidiano,per esempio,ha
l’obbligo di seguire la regola della notizia impostata sul chi,come,dove,quando e
perche’. Quattro righe,insomma,per permettere al lettore di capire di che cosa si parla. Spesso,pero;,dopo le risposte a queste cinque domande fa seguito una
lagnosa ripetizione dei fatti,gia’ raccontati all’inizio.
Per gli editoriali, che raramente si allontanano dalla politica impostata dal giornale,
siamo piu’ o meno come in Italia.Qui,tuttavia,di solito il direttore si attiene ai fatti,alle cifre senza fare voli pindarici sul soggetto.
In USA non esiste la ” terza pagina” del giornalismo italiano di anni fa.E gli
annunci pubblicitari possono apparire dappertutto perche’,si sa, la pubblicita tiene in vita il giornale. Spesso non hanno molta cura delle impaginazioni: nelle
grosse testate piazzano in fila perpendicolare un articolo dietro l’altro.
Molto sport nei giornali locali (ogni paese ha un foglio in America)
che comunque sono destinati a scomparire per via dell’online.
Gli americani (e’ stato provato) sono in cima alla classifica mondiale per quanto riguarda l’acquisto di quotidiani. La domenica le grosse testate  stampano
giornali di 250 fogli (un lavoraccio portarli a casa!).Poche notizie e tonnellate di
pubblicita’. Le casalinghe ritagliano e usano soprattutto le parti dove si assicura uno sconto su un dato prodotto. Forse e’ l’unica speranza di tenere in vita almeno un giornale ogni sette giorni.
Benny Manocchia



USA. Una bella differenza tra l’Italia e la Russia.

E ora tutti  a urlare che la Russia “non puo’ permettersi” di bloccare l’ingresso

ad alcune persone non gradite a Mosca. A me di Putin e della Russia non e’ che interessi molto. Tuttavia e’ chiaro,ed anche logico,che quella nazione puo’ fare quello che vuole allorche’ si tratta dei suoi confini. Vedete,la Russia non e’ come l’Italia,dove
non soltanto accettano chiunque vuole entrare nella penisola,ma adesso lasciano le frontiere aperte,cosi’ tutti possono entrare.
Putin,a dire il vero,sta soltanto facendo la sua controffensiva contro l’Europa che da un po’ di tempo a questa parte attacca quella nazione e crea problemi economici.
Se tu mi attacchi,io rispondo:non e’ forse questo normale?
Forse Putin sta facendo un po’ troppo la voce grossa.D’altronde anche la Cina ieri ha detto:sae l’Ameica ci attacca,noi risponderemo con tutt o quanto abbiamo.
E allora,fidatevi di uno che vive in America da tanti (forse troppi) anni e conosce
questa nazione molto bene.Obama vorrebbe “chiudere in bellezza” come si dice
e cosi’ lancia frecciate,chiede il blocco commerciale con la Russia,per me e’ il classico tipo di chi lancia la pietra ma nasconde subito la mano.
Percio’ non deve meravigliare se Putin risponde picche e chiude l’ingresso
ad alcuni tedeschi. La Merkel crede che se nel suo paese l’economia va abbastanza bene
non vuol dire che lei puo’ fare come l’oca gioconda,alzare la voce con l’Italia ma   costretta a prendere pugni sul grugno se ci tenta con la Russia.
Benny Manocchia