Festa a Roccamontepiano per gli studenti canadesi di Ottawa

Festa a Roccamontepiano per gli studenti canadesi di Ottawa


Roccamontepiano, che ospiteranno la comitiva degli studenti, ragazze e ragazzi tredicenni, in arrivo dal Canada. Trascorreranno un periodo di vacanza e studio in Abruzzo, poi tre giorni a Roma.

Ormai da un decennio Roccamontepiano ha costruito e mantenuto rapporti con i propri emigranti sparsi per il mondo e questa iniziativa è solo l’ultima di una lunga serie. Lo scorso anno ad essere stati ospiti in Canada una delegazione di 13 studenti del paese tramite la comunità italiana e le famiglie canadesi. Insomma il Canada chiama l’Italia e i due Paesi lavorano da sempre per far sentire le giovani generazioni sempre più vicine. Coinvolti nel progetto gli istituti scolastici dei rispettivi Paesi, l’associazione degli italiani di Ottawa, il Ministro per gli Affari Esteri, John Baird, l’Ambasciata italiana in Canada e il Sindaco di Ottawa, Jim Watson, che hanno partecipato e condiviso l’iniziativa con i nostri emigranti lo scorso mese di giugno, durante una festa di gala.

Il  Comune di Roccamontepiano – ha dichiarato il sindaco Adamo Carulli in collaborazione con la Città di Ottawa, le Associazioni Italo-Canadesi della Capitale, la Greenbank Middle School e la Carleton Discrict School Board di Ottawa, la Scuola Media “Ignazio Silone” di Roccamontepiano, intende proseguire nel programma di scambio culturale già iniziato nell’anno scolastico 2009-2010 a favore  degli studenti della scuola secondaria di primo grado di Roccamontepiano e gli studenti della scuola media della città di Ottawa in Canada. Il progetto offrirà ai nostri studenti la possibilità di approfondire la lingua inglese ospitando ragazzi canadesi presso le proprie abitazioni e partecipando alle attività culturali e di svago appositamente pianificate per loro dal Comune di Roccamontepiano. Lo stesso progetto offrirà agli studenti della Capitale canadese, anche di origine italiana, l’opportunità di conoscere la lingua italiana attraverso la partecipazione ad un corso di lingua italiana e ad attività e eventi giornalieri incentrati su aspetti culturali e storici particolarmente rilevanti della Provincia di Chieti. Gli studenti canadesi, insieme ai nostri ragazzi, avranno la possibilità di frequentare la colonia marina organizzata dal Comune di Roccamontepiano, di visitare la città di Roma con i suoi monumenti più noti e il Parlamento, la città capoluogo d’Abruzzo, L’Aquila, danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009, il Cimitero canadese e il Museo della Battaglia di Ortona, la città di Chieti, il Museo delle Genti d’ Abruzzo e la casa di Gabriele d’Annunzio a Pescara. Inoltre tutti i ragazzi saranno ricevuti in udienza dal Santo Padre, Benedetto XVI“.

La comitiva studentesca è giunta in Italia domenica mattina, il 17 luglio scorso, nel pomeriggio è stata ricevuta in municipio a Roccamontepiano e alle ore 20, presso la Piana del Convento San Francesco Caracciolo, si è tenuta una festa di accoglienza con musica, canti e balli tradizionali a cura del GUTA (Gruppo universitario tradizioni antiche). Nei giorni seguenti i ragazzi hanno apprezzato le acque dell’Adriatico a Francavilla al Mare, hanno poi visitato, all’ombra della Majella madre, le Gole di Fara San Martino e i ruderi dell’antico monastero, infine la visita al Pastificio De Cecco, che produce una delle paste alimentari più apprezzate al mondo.

L’antica origine di Roccamontepiano risale all’alto Medioevo, al periodo dell’invasione longobarda e dell’espansione monastica benedettina. Numerosi documenti storici l’attestano. Questa fu l’epoca in cui attorno al vicino Monastero di San Liberatore a Majella – a Serramonacesca, in provincia di Pescara – coesistevano i feudi di Pomaro, San Pietro, Sant’Angelo e Polegra. Feudi i cui toponimi sono rimasti nelle contrade dell’attuale Roccamontepiano. Tali possedimenti vennero poi trasmessi a San Liberatore, che arricchì il territorio con chiese e monasteri.

Per quanto riguarda l’antica Rocca, andata distrutta dalla terribile frana del 24 giugno 1765, se ne ha menzione per la prima volta nelle carte compilate dal geografo arabo Al Idrisi per il Re Ruggero d’Altavilla nella seconda metà del secolo XII, descritta come “Ruqqua N’Lan”, in altri documenti del Trecento come “Rocca Montis Plani” o “Rocca De Monte Plano”. Il processo d’incastellamento si compì in diversi secoli. Soltanto in documenti del Cinquecento i feudi venivano dichiarati disabitati e conseguentemente l’intero abitato, arroccato attorno al castello principale, costituiva la “Rocca Monte Plano”, andata poi completamente distrutta.


L’odierno abitato conserva ben poco della struttura antica. Sopravvissero a quel cataclisma il Monastero di San Pietro, il Convento di San Francesco, la Chiesetta di San Rocco, la chiesetta della Madonna della Neve e la chiesa della Madonna delle Grazie. La frana, oltre a distruggere l’intero centro abitato, facendo  più di cinquecento vittime, determinò una ricostruzione delle abitazioni in maniera sparpagliata sull’intero territorio, essendo venute meno le ragioni di difesa da pericoli esterni proprie del periodo medioevale.

Angelo Filoso Il Postino



Nella foto: il Ministro degli Affari Esteri del Canada, John Baird, con gli studenti canadesi in partenza per Roccamontepiano




Teramo. Presentato dalla Provincia la proposta per il Piano per il contenimento dei cinghiali che prevede interventi anche in area protetta

Presentato dalla  Provincia la proposta per il Piano per il contenimento dei cinghiali che prevede interventi anche in area protetta

Si è svolto stamattina presso la Sala Consiliare della Provincia un tavolo operativo per fronteggiare l’emergenza cinghiale e sul tema della gestione della fauna selvatica.

“Abbiamo prontamente raccolto  – spiega l’assessore competente, Giuseppe Antonio Di Michele – l’invito delle associazioni rappresentative del mondo agricolo, in considerazione del fatto che si tratta di una vera emergenza con 270 richieste di indennizzo presentate ad oggi. La soluzione, a nostro avviso, risiede nel concordare con tutti gli attori coinvolti, Provincia, Ente Parco, Comuni montani, associazioni agricole e venatorie, il sistema più efficace e flessibile per limitare il fenomeno e per questo abbiamo portato al tavolo una proposta operativa, che, fra le altre cose, prevede l’utilizzo di selecontrollori  il contenimento dei cinghiali anche in area Parco”.

Sono stati preliminarmente coinvolti in un tavolo istituzionale che si è svolto l’altro ieri anche il Prefetto e l’Ente Parco, quest’ultimo oggi non è potuto intervenire all’incontro ma ha condiviso la proposta avanzata dalla Provincia.

Ampio consenso intorno all’approccio metodologico basato sulla condivisione e sulla partecipazione di tutti gli attori interessati anche da parte delle associazioni venatorie e del mondo agricolo, che tuttavia, questa mattina, hanno ribadito la richiesta di dare avvio immediato ai contenimenti.

La Provincia ha proposto un Piano pluriennale composto di vari passaggi a partire dall’istituzionalizzazione di un “Tavolo emergenza cinghiali”, organismo composto da tutti gli enti e dai portatori di interessi coinvolti e con funzioni preminenti di programmazione e indirizzo politico.

Il passo successivo sarebbe la nomina di un gruppo ristretto di esperti che, entro il dicembre prossimo, dovrà elaborare un protocollo d’intesa tra Provincia ed Ente Parco per le modalità di utilizzo dei selecontrollori  (ossia cacciatori appositamente formati dalla Provincia per la battuta al cinghiale) e per la definizione degli interventi di contenimento nell’arco di cinque anni..

La “task force” di esperti dovrà, inoltre, coordinare e controllare gli interventi e riferire al Tavolo istituzionale producendo dei report trimestrali.

Per quanto riguarda la fase operativa vera e propria, questa avrà inizio nel gennaio del prossimo anno con la redazione di un censimento della specie per dare corso, fra marzo a giugno 2012,  agli abbattimenti; da luglio a settembre sarebbe effettuata la fase di raccolta dati e di verifica dei risultati degli interventi.

Hanno preso parte al tavolo: Coldiretti, CIA, ANLC (Associazione Libera Caccia), FIDC (Federazione Italiana della Caccia), URCA (Unione Regionale Cacciatori per l’Appennino), Associazione Cinghialai Teramo, Comuni di Civitella e Castel Castagna, ANUU (Associazione Cacciatori migratoristi).

Teramo 21 luglio 2011




MOLISANI NEL MONDO Una mano lava l’altra … e l’inversione dei ruoli:

MOLISANI NEL MONDO

Una mano lava l’altra … e l’inversione dei ruoli:

siamo noi emigrati ad offrire assistenza agli imprenditori italiani

Giovanni Saracino alla quarta conferenza dei Molisani nel Mondo – Isernia, Campobasso e Termoli. 21,22 e 23 giugno, 2011: un mutuo scambio di idee e di progetti


di Giovanni Saracino *

OTTAWA – Le celebrazioni ufficiali sono iniziate nel piazzale della bellissima Cattedrale di Isernia alla presenza delle massime autorità politiche locali, il Senatore Michele Iorio, Governatore della Regione Molise, l’Avv. Michele Picciano, Presidente del Consiglio Regionale, il Vescovo del Molise Mons. Salvatore Visco, consiglieri regionali di destra e di sinistra, i sindaci di Isernia, Campobasso, Termoli, Larino e altri paesi del Molise. Ad accoglierci gli sbandieratori del Molise che in fronte alla scalinata della cattedrale si sono esibiti con le loro bandiere multicolori e costumi medioevali. Segue una cerimonia religiosa e quindi la registrazione dei delegati nel salone dell’Università del Molise. A dirigere la delegazione canadese: Tony Vespa da Montreal, Vice Presidente Molisani nel Mondo e Presidente della Federazione Molisana del Quebec, Paul Farrace, Presidente della Federazione Canadese Associazioni Molisane e Franco Zampogna, Presidente della Federazione Associazioni Molisane Canadesi dell’Ontario, entrambi da Toronto, 2 rappresentanti da Vancouver.

Erano anche presenti molisani provenienti dall’Australia, Europa, Brasile, Argentina e Venezuela. I molisani dell’estero sono circa 800,000 mentre nel Molise oggi la popolazione registra 300,000 abitanti circa – lo slogan del Governatore Iorio è che lui rappresenta un milione di molisani. Questo lato alquanto penoso è stato enfatizzato da tutti i rappresentanti politici che hanno partecipato al convegno. Ogni famiglia nel Molise può dire di avere un parente o un familiare diretto residente all’estero. Questi hanno contribuito per anni allo sviluppo economico della regione a cominciare dalle rimesse degli emigranti, dall’acquisto di case, terreni e dalle cessioni delle stesse ai loro familiari, rendendo più vivibile la difficile vita di quelli che sono rimasti in patria. I temi discussi: all’Università di Isernia due docenti hanno reso evidente alcuni lavori di ricerca nel campo agricolo, come l’utilizzazione del terreno dell’Alto Molise per la produzione di piante medicinali – bastano 600 metri quadrati per una raccolta sufficiente a sostenere una o due persone. Quindi si apre una nuova speranza per l’utilizzo dei terreni improduttivi dando stimolo a un ritorno ad un certo tipo di agricoltura, tenendo presente che la coltivazione tradizionale (grano, girasole, viti, pomodori e altri prodotti agricoli) non sono più redditizie.

Un altro tema importante è stato quello del modo di utilizzare i beni culturali ambientali, turistici, tenendo presente che il Molise non è solo nell’essere erede di tanti beni – esempio, Pompei nella Campania è ben noto, accessibile, più frequentata di un locale storico come come Altilia (Saepinum) nel Molise . Per tutto ciò, ha affermato nel suo intervento l’ing. Testa, è inutile competere con altre regioni. In  aggiunta ai valori storici, il Molise offre ben altro, come le acque, l’aria, il paesaggio, il mare e la montagna, i cibi genuini e l’accoglienza dei residenti, il tutto entro un’ora di distanza fra le varie località.

Si è anche parlato di emigrazione, il Prof. Norberto Lombardi ha dedicato 30 anni di studi sul fenomeno dell’immigrazione (referenza al libro “La Storia del Molise” di G. Massullo). Questa piaga purtroppo non è stata sanata e sebbene oggi non c’è la tendenza da parte dei nostri giovani a lasciare mamma e nonni, c’è purtroppo una buona parte dei nostri cervelli soprattutto nel campo scientifico di farsi un futuro all’estero. Quindi ancora tutt’oggi il problema dei giovani esiste e come. Le università di Isernia, Campobasso e Termoli hanno veramente voluto riaffermare questi temi che richiedono una stretta collaborazione tra governi, scuole e industrie, e preferibilmente il cambio a una nuova cultura che si confaccia ai nostri tempi. È necessario che si sappia che il “posto fisso” è cosa del passato sia in Italia che in altri paesi occidentali. I vari governi non sono e non devono occuparsi d’iniziative private, ma devono incoraggiare con corretti incentivi fiscali e altro, gli individui che mostrano serietà e capacità di voler rischiare e quindi creare posti di lavoro per le nuove generazioni.

I politici molisani di ogni colore definiscono tutti gli emigranti “ambasciatori” del sistema Italia – noi siamo onorati di tale titolo, ma come tutti sappiamo che anche questi brevi ritorni in patria ci diano una buona conoscenza del prodotto che bisogna rappresentare all’estero. Quindi, meno discorsi e più tempo per conoscere i prodotti Molise: prodotti agricoli, industriali, artigianali, turistici, universitari, artistici e scientifici e i loro produttori. È chiaro che i molisani nel mondo sono sempre disposti ad aiutare la loro regione. Vogliamo essere disponibili a loro per qualsiasi iniziativa vogliano intraprendere, soprattutto per coloro che vogliono perfezionare la lingua inglese e per coloro che hanno la volontà di fare, ci sono delle possibilità – il Canada provvede a dare un visto di 6 mesi permettendo allo studente o il professionista di recarsi in Canada (purché  sia disposto ad accettare qualsiasi impiego per il proprio mantenimento.)

Per aiutare i piccoli imprenditori della Regione ci stiamo preparando per il progetto Vini e Cibi del Molise, previsto per il mese di ottobre nei ristoranti di Ottawa, Toronto e Montreal. Questo progetto vedrà il coinvolgimento anche dell’Ambasciata italiana in Canada – sarà un progetto di introduzione al mercato canadese di prodotti finora non rappresentati in Canada. Si prevede anche l’assistenza della Camera del Commercio di Toronto che spera di stabilire una rappresentanza a Ottawa per facilitare gli scambi fra il Canada e l’Italia.

Noi tutti facciamo un grande sforzo per motivare anche e sopratutti i nostri giovani, perciò è stato apprezzato moltissimo l’invito della regione ai giovani di partecipare a questo incontro. Durante questo convegno la Regione ha invitato rappresentanti giovani per visitare il Molise e partecipare alle delibere. Il comitato dell’Associazione Molisani di Ottawa ringrazia due dei nostri giovani che si sono fatti avanti per prendere parte al convegno, Cristina Stokes e Sonia del Castello. La loro candidatura ha permesso la partecipazione solo di una Cristina Stokes come rappresentante dei giovani. Altri membri della delegazione di Toronto hanno partecipato alla scoperta del Molise. Sentiremo presto da loro sia sulla loro esperienza che sui loro progetti.

*presidente dell’Associazione Molisani di Ottawa




Abruzzo. ANNOTAZIONI SULLA STORIA DELLA COMUNITA’ ABRUZZESE IN URUGUAY

Abruzzesi in Uruguay, scritta da Mario Lannutti Bonanni, esponente di punta della comunità abruzzese nel Paese sudamericano. Per molti anni, Mario Lannutti Bonanni è stato presidente dell’Associazione e fino al 2009 componente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (CRAM).
ANNOTAZIONI SULLA STORIA DELLA COMUNITA’ ABRUZZESE IN URUGUAY
di Mario Lannutti Bonanni *
uMONTEVIDEO – Ebbi il piacere di conoscere, nel lontano settembre del 1975, l`abruzzese Giuseppe Maria Tosti, arrivato in Uruguay in compagnia della sua Signora, la quale sarebbe rimasta quale professoressa d`Italiano presso la Scuola Italiana di Montevideo. Ricordo come se fosse adesso, di pomeriggio, quando mi venne a trovare in Agenzia (ho lavorato in un’agenzia viaggi) e….. quasi…. mi rimprovera, dicendo: ” come, tu sei abruzzese e non sai che esiste una “famiglia abruzzese”, che sta riunendo tutti gli emigrati abruzzesi, figli e discendenti, in Uruguay?”.
A partire da quel momento, dopo la prima riunione col caro Alberto Giuliante ed altri, mi misi  a capofitto a lavorare per organizzare riunioni, pranzetti, cenette, incontri ricreativi, spaghettate, insomma diventando il primo “segretario”  per acclamazione durante  un`assemblea di soci. C`era già una bozza di “statuto”, ma per la “FAMIGLIA ABRUZZESE“. Mi procurai un prototipo attraverso il Ministero di Educazione e Cultura e, rispettando molte idee, principi venuti dalla base ed espressi dai primi soci iscritti – come Giuliante, Di Cesare, Piccirilli, Pizzuti, Di Marco, Urbani, Tieri, Costantini, De Laurentiis, D’Antonio, Vespa, Iafolla, Di Lorenzo, Colantonio, Conte, D’Alfonso, Ginestra ed altri – con la collaborazione della dott.ssa Orfilia  Fernandez Sbarbaro, avvocato e docente di Diritto Romano all’Università di Montevideo, stilammo insieme tutti gli articoli dello Statuto e tutti d`accordo convocammo gli associati ad un`Assemblea Generale Straordinaria dove l’atto costitutivo e lo Statuto furono approvati all’unanimità, decidendo di dare la denominazione di ASSOCIAZIONE ABRUZZESE DI MONTEVIDEO URUGUAY.
Furono nominati quali “responsabili” di dar corso agli adempimenti di riconoscimento dello Statuto e dell’Associazione Giuseppe Maria Tosti e Mario Lannutti Bonanni, che presentarono la richiesta al corrispondente Ministero per il riconoscimento del Titolo e quindi per la Personalità Giuridica, valida a tutti gli effetti di legge, che arrivò nel 1978, qualche anno dopo. Quante tappe percorse fino ad oggi, quante telefonate, quanti incontri e pure quanti “scontri” ! Devo tralasciare l`acquisto di un terreno, quindi la sua vendita e poi l`acquisto d`una casetta,  poi ristrutturata e ampliata. E’ divenuta la nostra attuale Sede Sociale, dal 1986.
Qualche giorno fa – domenica 10 luglio – abbiamo festeggiato il 39° Anniversario di Fondazione dell`ASSOCIAZIONE ABRUZZESE DI MONTEVIDEO -URUGUAY, alla presenza di molti emigrati abruzzesi, di figli e nipoti e pure in compagnia di tanti buoni amici, che ci seguono da tanto tempo. Interessante, molto gradita la presenza del nuovo Console d`Italia, dott.ssa Cinzia Frigo, residente in Uruguay da circa quattro anni, la quale ci ha lasciato un grande messaggio: prima volando col pensiero verso il nostro caro Abruzzo, ricordando la triste  notte di due anni fa, allorquando L`AQUILA ed altre località` viciniori furono colpite dal terribile terremoto, e poi ricordando il grande spirito di solidarietà, la generosità di abruzzesi e non, di coloro che vivono in Abruzzo come in qualsiasi regione d`Italia, sia di noi emigrati, sparsi in tutto il mondo. Si è complimentata con la nostra  Istituzione, per quanto abbiamo fatto finora, con l’augurio di continuare a difendere tutti i valori d’italianità, partecipando sempre attivamente, come abbiamo fatto finora.
Il Presidente, Mario Di Vincenzo, ha ricordato specialmente i fondatori Giuliante e  Di Cesare, salutando l`abruzzese Comm. Armando Pizzuti, uno dei pochi fondatori viventi e presenti, inoltre ha ricordato tutti i Presidenti che negli anni si sono avvicendati alla guida dell’Associazione:
Ottavio Di MarcoArmando Pizzuti, Mario Lannutti Bonanni, Ezio D`Antonio, Concezio D`Alfonso, Roberto Cicchini e Cesidio Di Battista, il quale ancora una volta ci ha dilettato con la sua dolce melodiosa voce, cantando alcune canzoni abruzzesi ed altre, come  “Chitarra Romana” , ” O sole mio“, accompagnato al piano dal simpatico musico Rocco Cozzina, anche lui con una carezzevole voce e con un repertorio di musica di tutti i tempi. Il valzer,il tango ed altri balli caraibici-sudamericani hanno rallegrato tutti i commensali che hanno applaudito piu`volte gli interpreti. E per finire, un grazie alla nostra Regione che ha voluto continuare, specialmente attraverso il CRAM, a mantenere sempre vivi i legami con le tante  Istituzioni Abruzzesi sparse nei cinque continenti.
* già componente del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo
IN SPAGNOLO

Abruzzo, en Uruguay, escrito por Mario Bonanni Lannutti, un destacado exponente de la comunidad en el país sudamericano Abruzzo. Durante muchos años, Mario Lannutti Bonanni ha sido presidente de la Asociación hasta 2009 y miembro del Consejo Regional de Abruzzo en el mundo (CRAM).
Notas sobre la historia de los Abruzos DE LA COMUNIDAD EN URUGUAY
Mario Bonanni Lannutti *
MONTEVIDEO – Tuve el placer de conocer en septiembre de 1975, el `Abruzzo Tosti Giuseppe Maria, llegaron a Uruguay en compañía de su dama, que se mantendría como un profesor de italiano en la Escuela Italiana de Montevideo ‘. Recuerdo como si fuera ahora, por la tarde, cuando me vino a ver en el organismo (yo trabajaba en una agencia de viajes) e. …. casi …. reproche, y dijo: “¿Qué, no sabes seis Abruzos y que no hay una” familia Abruzzo “, que reúne a todos los emigrados de Abruzzo, hijos y descendientes, en el Uruguay?”.
A partir de ese momento, después de la primera reunión con el querido Alberto Giuliante y otros, me fui de cabeza a trabajar para reuniones, almuerzos, cenas, reuniones, recreación, espaguetis, en definitiva, convertirse en el primer “secretario” de aclamación durante una asamblea ` miembros. C es ya un proyecto de “Estatuto”, pero para “LA FAMILIA ABRUZZESE”. Tengo un prototipo a través del Ministerio de Educación y Cultura, y el respeto de un montón de ideas, principios provienen de la base y el apoyo de los primeros miembros registrados – como Giuliante, César Di, Piccirilli, encajes, Urbano Marcos, Tieri, Costantini, De Laurentiis, D’Antonio, Vespa, Iafolla, Lorenzo Di Colantonio, Conte, Alfonso D’, Broom y otros – con la colaboración del Dr. Orfila Sbarbaro Fernández, abogado y profesor de Derecho Romano en la Universidad de Montevideo, todas reunidas Artículos de Asociación y todos los d `Nos dijo que el acuerdo asociado a una Asamblea General Extraordinaria ‘, donde se aprobaron los estatutos y la decidió por unanimidad dar el nombre de la ASOCIACIÓN DE ABRUZOS MONTEVIDEO – URUGUAY.
Ellos fueron nombrados como “responsable” por supuesto de dar reconocimiento al cumplimiento de los Estatutos de la Asociación, y José María y Mario Tosti Lannutti Bonanni, quien presentó la solicitud al ministerio competente para el reconocimiento de la titularidad de la personalidad jurídica y, por tanto, válidos para todos los efectos de la ley, que entró en 1978, unos años más tarde. ¿Cuántos pasos se acercó hasta la fecha, el número de llamadas telefónicas, reuniones y también los que “lucha”!Tengo que dejar de lado la compra de la tierra ‘, por lo que su venta y luego comprar el d `una casa, entonces, reformado y ampliado. Que “se convirtió en nuestra sede actual, desde 1986.
Hace unos días – domingo, 10 de julio – se celebró el 39 aniversario de la ASOCIACIÓN `DE MONTEVIDEO-URUGUAY ABRUZZESE, en presencia de muchos inmigrantes de Abruzzo, hijos y nietos y también en compañía de buenos amigos que están siguiendo una larga tiempo. Interesante, muy bienvenidos a asistir a la nueva cónsul de Italia, Dr. Nevera Cynthia, residente en Uruguay alrededor de cuatro años, lo que nos ha dejado un gran mensaje: los primeros pensamientos volando hacia nuestro querido Abruzzo, recordando la noche triste hace dos años, cuando L `Aquila y las localidades vecinas otros se vieron afectados por el devastador terremoto ‘, y luego, recordando el gran espíritu de solidaridad, la generosidad de los Abruzos y de aquellos que viven en Abruzzo como en cualquier otra región de Italia, los dos emigrantes en todo el mundo. Se complementa con nuestra institución, como lo hemos hecho hasta ahora, con la esperanza de seguir defendiendo todos los valores de estilo italiano, con una participación más activa, como lo hemos hecho hasta ahora.
El Presidente, Mario Di Vincenzo, dijo, y en especial los fundadores Giuliante César, el saludo del `Abruzzo Com Armando Pizzuti, uno de los fundadores que viven unos pocos y el presente, también recordó a todos los presidentes que han ido y venido durante años al frente de ‘ Asociación:
Ottavio Di Marco, Armando Pizzuti, Lannutti Mario Bonanni, Ezio D `s` Antonio Concepción Alfonso, Robert Cicchini y Cesidio Di Battista, quien una vez más nos deleitó con su melodiosa voz dulce, cantando algunas canciones y otras Abruzzo,como “Guitar romano”, “O sole mio”, acompañado al piano por el músico simpático Rocco Cozzini, también con una voz suave y un repertorio de música de todos los tiempos. El vals, el tango y otros bailes de América Latina y el Caribe han dado la bienvenida a todos los invitados que aplaudieron en varias ocasiones a los intérpretes. Y, por último, gracias a nuestra región, que quería continuar, especialmente a través del CRAM, para mantener viva la relación con muchas instituciones Abruzzo dispersas en los cinco continentes.
* Ex miembro del Consejo Regional de Abruzzo en el mundo
También: http://www.regionaliabruzzo.it/storiediemigrazione/i-progetti/uruguay-abruzzo/




A TORINO IL PRIMO DIZIONARIO DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA, IL 22 GIUGNO PRESSO LE OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI

A TORINO IL PRIMO DIZIONARIO DELL’EMIGRAZIONE ITALIANA, IL 22 GIUGNO PRESSO LE OFFICINE GRANDI RIPARAZIONI

Edito da Un Mondo d’Italiani, il dizionario di Mina Cappussi e Tiziana Grassi Donat-Cattin è stato già presentato, come progetto editoriale, alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica che, insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero Affari Esteri, patrocinano l’evento nel capoluogo piemontese.

TORINO – Approda a Torino il primo Dizionario dell’Emigrazione Italiana, di Mina Cappussi e Tiziana Grassi Donat-Cattin, edito da Un Mondo d’Italiani, quotidiano internazionale. E lo fa in grande stile, con un evento che unisce il rigore scientifico allo spettacolo, la memoria storica all’attualità. Dopo il successo della presentazione in conferenza stampa alla Camera dei Deputati e l’anticipazione al Senato della Repubblica nell’ambito delle Giornate dell’Emigrazione, il progetto culturale ed editoriale delle giornaliste e studiose di emigrazione, Mina Cappussi e Tiziana Grassi Donat-Cattin, recensito sul sito web del Senato, trova una vetrina speciale nelle Officine Grandi Riparazioni della città che è stata la prima capitale dell’Italia Unita: ventimila metri quadrati di Esperienza Italia 150, un calendario di eventi, manifestazioni, appuntamenti, 250 giorni di mostre, esposizioni tematiche, convegni e spettacoli.

Il Dizionario – ideazione e realizzazione grafica WiP di Eliana Cappussi – si presenta con un’anteprima mondiale che ha il patrocinio di Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero Affari Esteri, Società Dante Alighieri, Università La Sapienza, Università Roma Tre, Centro Studi e Museo dell’Emigrazione di San Marino, Federazione Acli Internazionale, Regione Piemonte, Regione Molise, Città di Torino, Casa Reale Savoia, e sostenuto dalla Fondazione Istituto Banco di Napoli e dal suo direttore generale, Aldo Pace. L’appuntamento è per mercoledì 22 giugno alle 17 con i saluti istituzionali di Giampiero Leo, consigliere delegato dal Presidente Roberto Cota della Regione Piemonte, Ilda Curti, assessore alle Politiche d’Integrazione del Comune di Torino, delegata dal sindaco Piero Fassino.

Aprirà i lavori il Sottosegretario di Stato all’Istruzione, Giuseppe Pizza e, a seguire, gli interventi di Alessandro Masi, segretario generale Società Dante Alighieri sul “ruolo culturale della Dante Alighieri nell’Emigrazione italiana tra ‘800 e ‘900”, Maddalena Tirabassi, direttore Centro Altreitalie – Globus et Locus con “Raccontare 150 anni di migrazioni”, Paola Corti, docente di Storia contemporanea all’Università di Torino “Sulle migrazioni e la divulgazione”, Enzo Mario Napolitano, presidente Etnica e docente all’Università di Torino, su “Migrazioni ed economia interculturale”, Flavia Cristaldi, docente di Geografia delle Migrazioni dell’Università “La Sapienza” di Roma, su “Lo spazio geografico nel lessico delle migrazioni”, Salvo Iavarone, Presidente Asmef “Le comunità italiane nel mondo: come avvicinarle tra loro e al nostro Paese?”, Michele Consiglio, vice presidente nazionale ACLI e FAI (Federazione Acli Internazionale). Courtesy: S.A.R. Principe Amedeo di Aosta. Conduce Elena Lisa, giornalista del quotidiano “La Stampa”.

Esperienza Italia 150 nella prima Capitale d’Italia è dedicata non solo ai cittadini italiani, ma a tutti coloro che nel mondo amano e sono legati al nostro Paese. In particolare la mostra “Fare gli Italiani” è composta da isole tematiche sui temi che hanno aiutato a aggregare e disgregare l’Italia. Non poteva mancare un’isola dedicata all’emigrazione, che ha costituito una pagina importante  della nostra storia in un continuum che alterna partenze e arrivi, sogni e bisogni, illusioni, occasioni, strappi, speranze. Un tema di grande attualità, in un’Italia costruita anche con il sacrificio di quanti la lasciarono, una nazione che è oggi, drammaticamente, terra di immigrazione, e continua, nel contempo, a mandare per il mondo i suoi migliori cervelli.

Il Dizionario – ne ha parlato IL SOLE 24 ORE in un ampio servizio il 17 gennaio 2011 – in tutto questo ha un posto di rilievo, sottolineato da una sede prestigiosa, relatori d’eccezione e la presentazione, in anteprima mondiale, del trailer per i 150 anni dell’Unità d’Italia con la realizzazione, in diretta, de “Le Parole dell’Emigrazione”, scritte nella sabbia: quanto labile e liquida è la sabbia, elemento evanescente che collega oceani e mondi, che cancella viaggi e speranze, ma non il ricordo, tenace e struggente, di una pagina decisiva del nostro percorso esperienziale e identitario di Nazione. Il pubblico potrà infatti assistere in diretta alle performances di Gabriella Compagnone, la più famosa sand artist italiana, reduce da ITALIA’S GOT TALENT e da note trasmissioni televisive nazionali, infine creatrice di “storie” di sabbia per Bialetti, Mercedes, Brand Awards de Il Sole 24 Ore, Unthinkable per la Bocconi, Siprec, Diavel Ducati, Basf e Ballo delle Debuttanti all’Accademia Militare di Modena.

Il Dizionario dell’Emigrazione Italiana, dopo gli appuntamenti alla Camera dei Deputati, al Senato, e questo di Torino, sarà presentato materialmente presso il Ministero degli Affari Esteri il prossimo autunno e poi portato nel mondo, a cominciare dal Canada. Del Dizionario hanno parlato, in termini entusiastici, il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, i Sottosegretari di Stato agli Affari Esteri, Vincenzo Scotti e Alfredo Mantica, il Sottosegretario di Stato all’Istruzione, Pino Pizza, il Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, il Presidente del Senato, Renato Schifani, S.A.R. il Principe Amedeo di Savoia Aosta, il vice presidente della Commissione Esteri della Camera, on. Franco Narducci, il presidente del Consiglio Regionale del Molise, nonché presidente dell’Aiccre (l’associazione che riunisce i Consigli comunali e regionali d’Europa), Michele Picciano, il responsabile scientifico del Rapporto Italiani nel Mondo, Franco Pittau, il vice presidente di Aitef Onlus, Giuseppe Abbati,  il prof. Mario Morcellini, direttore del Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale dell’Università di Roma “La Sapienza”, il prof. Gian Maria Fara, presidente di Eurispes, Padre Renzo Prencipe, coordinatore del Comitato Scientifico del Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana. “Il Dizionario dell’Emigrazione è un’idea portentosa – hanno detto – destinata a restare nella storia. Peccato che nessuno l’abbia avuta prima!

Mina Cappussi

Giornalista professionista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti, International Press Card – International Federation of Journalists. Lavora dal 1996 per quotidiani, settimanali e periodici della carta stampata, nonché emittenti televisive locali. Laureata con lode in Scienze Politiche e Scienze della Comunicazione, specializzazione post laurea in Mediazione, Master in II livello in: Diritto Minorile, Comunicazione Istituzionale, Management Sanitario Professionale.

Ha conseguito una Master Class in Giornalismo Musicale. E’ Mediatore familiare, Consulente di coppia, Counselor, ricercatrice in Storia Contemporanea ed esperto di emigrazione, consulente di fiducia della Regione Molise. Responsabile per le Relazioni esterne dell’Assessorato Ambiente della Regione Molise, è addetto stampa di numerosi enti e associaioni. Lavora presso l’Azienda Sanitaria Regionale del Molise. Presidente della Commissione “Italiani nel Mondo” del Centro Studi Parlamentare Internazionale. Direttore e publisher del quotidiano telematico www.unmondoditaliani.com, è direttore di altre testate cartacee e responsabile del progetto Agorà Mediapolis, chiamato a dare voce ai connazionali nel Mondo e presidente del Centro Studi omonimo. Ha condotto una ricerca storica presso l’Archivio Centrale di Stato, a Roma, su 876 schedati molisani, da cui ha tratto una pubblicazione. Collabora con numerose testate estere (Panorama Italian Canadian, L’Ora di Ottawa, Ora Italia, L’ItaloEuropeo di Londra, La Fiamma e il Globo in Australia), testate italiane e agenzie di stampa internazionali. E’ membro del Collegio scientifico della Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo, presieduto da Mons. Giuseppe Molinari, Arcivescovo dell’Aquila. Ha collaborato alla stesura del Rapporto Italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Formatrice per i Volontari del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, è docente del Corso di Metacomunicazione sul Web e New Media per l’Università di Roma Tre. Curatrice, assieme a Tiziana Grassi, del Primo Dizionario dell’Emigrazione Italiana.

Tiziana Grassi Donat-Cattin

Nata a Taranto, vive e lavora a Roma. Giornalista, ricercatrice e studiosa di migrazioni, è stata autrice di programmi televisivi per gli Italiani all’estero a Rai International e consulente di programmi culturali per Rai Uno. Laureata in Lettere Moderne, si interessa di Sociologia della comunicazione e di Semiotica urbana. Collabora con la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma e insegna nel Master post laurea di “Teoria e analisi qualitativa – Storie di vita, biografie e focus group per la ricerca sociale, il lavoro, la memoria” presso il Dipartimento di Sociologia e Comunicazione della “Sapienza”. Ha pubblicato, tra gli altri, i volumi Dicono di Roma – 50 interviste per il terzo millennio, Palombi, Roma, 2000; Noi bambini e la tv prima e dopo l’11 settembre, Stango, Roma, 2002; Dicono di Taranto – Semiotica del territorio – Lontananza. Appartenenza. Percorsi, Provincia di Taranto-Ink Line, Taranto, 2004; La guerra negli occhi dei bambini – Le immagini televisive dei conflitti tra critica e proposta, (a cura di Mario Morcellini e Tiziana Grassi), Rai-Eri-Pellegrini, Roma-Cosenza, 2005; il dvd Segni e sogni dell’emigrazione – L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione (con Catia Monacelli e Giovanna Chiarilli), Eurilink, Roma, 2009, patrocinio del Ministero Affari Esteri. E’ stata tra i redattori del 21° Rapporto Italia 2009 di Eurispes e con Fenomeni linguistici ed esclusione-inclusione sociale nell’Emigrazione italiana, è tra gli autori del “Rapporto Italiani nel Mondo 2010” della Fondazione Migrantes. Ha collaborato per la Società Dante Alighieri alla realizzazione della Prima Conferenza dei Giovani Italiani nel Mondo promossa dal Ministero degli Affari Esteri, FAO – dicembre 2008. Nel 2010 è stata insignita del premio internazionale “Globo Tricolore – Italian Women in the World all’eccellenza italiana nel mondo” come studiosa di migrazioni. Ed è in corso di pubblicazione un’opera sull’Emigrazione italiana – in collaborazione con Mina Cappussi – che uscirà nel 2011, in occasione delle Celebrazioni istituzionali per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Primo Dizionario

dell’Emigrazione Italiana




U.S.A.: Tour negli States di Massimiliano Finazzer Flory “I promessi sposi” di A. Manzoni in teatro, dal 13 giugno al 5 luglio 2011

Tour negli States di Massimiliano Finazzer Flory

I promessi sposi” di A. Manzoni in teatro, dal 13 giugno al 5 luglio 2011

di Giuliana de Antonellis

MILANO – “I promessi sposi” di Alessandro  Manzoni in tournée negli Stati Uniti d’America dal 13 giugno al 5  luglio 2011. Il progetto teatrale tratto dall’omonimo romanzo, con regista  e interprete Massimiliano Finazzer Flory, nato nell’ambito dei 150 anni dell’Unità d’Italia. Sostenuto dal Comitato 150 anni e Fondazioni private, tra cui il Corriere, farà conoscere agli americani la storia, Manzoni, l’Italia unita e ricorderà la storia e la propria patria agli italo-americani

I promessi sposi di Alessandro Manzoni

Spettacolo teatrale tratto dall’omonimo romanzo

regista e interprete Massimiliano Finazzer Flory

voce narrante David Gibbons

coreografie di Gilda Gelati prima ballerina del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano

musiche di Giuseppe Verdi, Pietro Mascagni, Vincenzo Bellini, Niccolò Paganini eseguite

da Elsa Martignoni, violinista dell’Orchestra Giuseppe Verdi di Milano

Questo progetto teatrale, che ha già riscosso un largo consenso di pubblico e di critica, vuole creare un incontro fra Alessandro Manzoni, lo scrittore dell’Italia unita più famoso al mondo, e i maggiori compositori della modernità al fine di mettere in scena il nostro mondo, con le sue virtù, i vizi e le contraddizioni, capaci, pur sempre, di emozionare. Lo spettacolo dura poco più di un’ora, 6 capitoli trasformati in drammi di dieci minuti.

In scena i capitoli VI, VIII, XII, XXI, XXXIV e XXXVIII. Per offrire una duplice sfida. Anzitutto quella di far “sfilare” personaggi come Don Rodrigo, Fra Cristoforo, Lucia, l’Innominato, Renzo e il popolo come figure shakespeariane, quasi ognuna dovesse duellare prima di tutto con se stessa. La seconda sfida intende, invece, mettere in luce in che modo la lingua di Manzoni, anche senza l’intervento della Provvidenza, continui a essere, oggi più che mai, polifonica, polemica e poetica, incredibilmente contemporanea, teatrale.

Per ritrovare, così, fra musica, danza e parola il filo rosso dell’opera che risiede nello sguardo – partecipe e impietoso – con il quale lo scrittore osserva l’uomo, nella sua metamorfosi da individuo a folla, e quanto la storia di ognuno sia parte, consapevole o no, della storia di tutti.

La storia è quella  nota: nel XVII secolo, sui monti che costeggiano il lago di Como,  nell’Italia del Nord, due giovani, alla vigilia del matrimonio,  scoprono che il tiranno del paese ha delle mire sulla ragazza.  Mentre la carestia e la peste sterminano un popolo sfruttato e  sottomesso, la loro storia si colora di tinte shakespeariane. Lucia  conoscerà gli orrori del rapimento e della reclusione, Renzo  l’angoscia della condanna e della fuga. Un lieto fine? Forse. Ma certo la fine della peste, il matrimonio dei due giovani, la descrizione  appena accennata della loro vita successiva, hanno spinto un intero  popolo a interrogarsi sul proprio presente, a immaginare possibile un  diverso futuro.

Questo il programma del tour americano:

  • Lunedì 13 giugno, ore 19.00 – Trinity Repertory Theater

201 Washington Street – Providence, Rhode Island

  • Mercoledì 15 giugno,   ore 18.00 – Casa Italiana Zerilli-Marimò, New York University

24 West 12th Street – New York

  • Sabato 18 giugno, ore 19.00 – Dante Alighieri Cultural Center

41 Hampshire Street, Cambridge – Massachusetts

  • Martedì 21 giugno, ore 18.30 – Auditorium, Ambasciata d’Italia a Washington

3000 Whitehaven, NW – Washington, DC 20008

  • Venerdì 24 giugno, ore 18.00 – Chicago Cultural Center – Claudia Cassidy Theater

77 East Randolph Street – Chicago, Illinois

  • Lunedì 27 giugno, ore 19.00 – The Colony Theater

1040 Lincoln Road – Miami Beach, Florida

  • Giovedì 30 giugno, ore 19.00 – Fort Mason Center – Cowell Theater

Buchanan Street and Marina Boulevard – San Francisco, California

  • Martedì 5 luglio, ore 18.30 – Sala Rossellini, Istituto Italiano di Cultura

1023 Hilgard Avenue – Los Angeles, California

Lo spettacolo è in italiano, con sovratitoli in inglese, durata 70 minuti circa, ingresso libero. In Italia, l’11 luglio, sarà  rappresentato alle 21:15 al Nuovo Festival del Vittoriale in programma  al Vittoriale degli Italiani, Gardone Riviera, nella casa museo di  Gabriele D’Annunzio. In settembre lo spettacolo sarà in tournée in Mongolia e Cina.




Budapest. C’è un po’ d’Abruzzo nell’importante conferenza NetONets 2011 in programma a Budapest il prossimo 7 giugno. Tra gli organizzatori figura, infatti, il ricercatore e scienziato teramano Marco Santarelli, associato di ricerca del CNR presso l’Istituto dei Sistemi Complessi.

C’è un po’ d’Abruzzo nell’importante conferenza NetONets 2011 in programma a Budapest il prossimo 7 giugno. Tra gli organizzatori figura, infatti, il ricercatore e scienziato teramano Marco Santarelli, associato di ricerca del CNR presso l’Istituto dei Sistemi Complessi.

Scopo della conferenza è quello di far incontrare la comunità scientifica della Scienza della Complessità con la comunità della Protezione Infrastrutture Critiche allo scopo di favorire il mutuo scambio dei risultati delle rispettive attività scientifiche.

L’incontro, che si svolgerà nel Central European University di Nador
9 H-1051 Budapest, in Ungheria, è stato organizzato dall’AIIC (Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche) in collaborazione con il CNR e l’ENEA.

NetONet 2011 nasce dall’idea di Antonio Scala dell’Istituto dei Sistemi Complessi del CNR guidato da Luciano Pietronero, ed è stato organizzato in collaborazione con il coordinatore Guido Caldarelli e il ricercatore Marco Santarelli. Figurano tra gli organizzatori anche il Presidente dell’AIIC Sandro Bologna. La giornata studio è stata organizzata grazie anche alla collaborazione di Gregorio D’Agostino e di Vittorio Rosato dell’ENEA, nonchè del noto fisico ungherese Imre Kondor della Eotvos University.

“La conferenza – sottolineano gli organizzatori – ha lo scopo di far incontrare i massimi esperti per uno scambio di conoscenze al fine di evitare il Rischio Sistemico, che in finanza indica il pericolo di collasso di un intero sistema finanziario o mercato. Il normale svolgersi delle attività quotidiane nella nostra società dipende dal Infrastrutture Critiche come le telecomunicazioni, le reti di distribuzione delle derrate alimentari, i trasporti. La maggior parte di tali infrastrutture sono Reti e quindi passibili di Rischio Sistemico: ad esempio i black-out cui sono soggette  le reti elettriche”.

“Al fine di proteggere le fondamenta della nostra società, – continuano gli organizzatori – sono state sviluppate diverse metodologie per analizzare e simulare il comportamento sotto stress delle principali infrastrutture tecnologiche come le telecomunicazioni, le risorse idriche, l’energia e i trasporti. La conferenza si pone l’obiettivo di creare un ponte fra la comunità degli esperti in Infrastrutture Critiche e quella degli studiosi di Reti Complesse, per creare una visione condivisa e porre le basi per un approccio integrato multi-scala alla Governance delle Infrastrutture Critiche”.
“Al momento, – concludono gli organizzatori – le conoscenze tecnologiche sono disperse fra gli esperti di diversi settori. Per potere invece predisporre una risposta globale a eventi indesiderati che impedisca l’effetto domino nelle organizzazioni sociali  serve un linguaggio comune che permetta di integrare il sapere dei vari settori e descriverne le reciproche dipendenze”.
La conferenza sarà introdotta e conclusa da professionisti del settore quali: Laszlo Barabassi e Alessandro Vespignani. Quest’ultimo concluderà l’incontro con la presentazione dell’iniziativa europea “Future ICT”, progetto che ha per scopo la creazione, nei prossimi dieci anni, di osservatori, centri di ricerca e modelli per prevedere le crisi: dai terremoti alle crisi finanziarie.

Interverranno ricercatori ed esperti di chiara fama internazionale quali: il professore superemerito della Boston University nonché fondatore dell’econofisica H. E. Stanley e il professor esperto in infrastrutture critiche Wolfgang Kröger.

Presenti inoltre: Marcello Masera dell’Institute for the Protection and Security of the Citizen, Joint Research Centre, European Commision, che relazionerà sulle infrastrutture critiche; il direttore del Center for Nonlinear Studies / Theory Division Los Alamos Nationa Lab, Stephen Eubank che interverrà con una relazione dal titolo: “Experience and lessons learned in critical infrastructure decision informatics”.

Relazioneranno sulle reti elettriche e reti intelligenti (Power Grids e Smart Grids) esperte del settore quali: Sakshi Pahwa, Mina Youssef, Caterina Scoglio e Noel Schulz. Titolo del loro intervento: “Mitigating cascading failures in power grids. Targeted load reduction and islanding”. Raissa D’Souza, Charles Brummitt e Elizabeth Leicht affronteranno il tema: “Percolation and sandpile cascades on interacting network. A heuristic model for coupled power grid”.

Sulla distribuzione idrica relazioneranno: Alireza Yazdani e Paul Jeffrey. Affronteranno il problema  con un intervento dal titolo: “Exploring water distribution – infrastructure resilience using directed and weighted network models”.

Sarà presente anche lo studioso Yukio Hayashi che proporrà uno schema per realizzare una rete wireless geografica auto organizzantesi che sia in grado di resistere di fronte a catastrofi naturali e che supporti le infrastrutture critiche durante le emergenze. Il suo intervento è titolato: “A self- organized design of efficient and strong robust communication networks”.

L’aspetto delle reti finanziarie sarà toccato dal direttore del IMT di Lucca, Fabio Pammolli. Sullo stesso argomento interverranno Ines Salpico e Kimmo Soramaki, titolo del loro intervento è: “Visualizing Complex Financial Networks. New under standing of the financial System and implications for policy makers”. I coreani Kwang – Il Goh, Kyu-Min Lee e In-Mook Kim affronteranno il tema con una relazione titolata “Multiplex Modeling of Cascade Dynamics on the Global Economic System”.

Sul tema Information & Communication Technologies relazioneranno Roberto Filippini e Andres Silva. Il loro intervento è titolato: “Resilience assessment for  networked systems and infrastructures. A new modelling frame work”. Interverrà inoltre il consigliere dell’AIIC Emiliano Casalicchio che relazionerà sul tema: “DeDALO: a framework for distributed systems  dependencies discovery and analysis”.
“Una giornata importante – concludono gli organizzatori – occasione di confronto finalizzata a predisporre una risposta globale a eventi indesiderati per evitare l’effetto domino nelle organizzazioni sociali”.




Budapest. C’è un po’ d’Abruzzo nell’importante conferenza NetONets 2011 in programma a Budapest il prossimo 7 giugno. Tra gli organizzatori figura, infatti, il ricercatore e scienziato teramano Marco Santarelli, associato di ricerca del CNR presso l’Istituto dei Sistemi Complessi.

C’è un po’ d’Abruzzo nell’importante conferenza NetONets 2011 in programma a Budapest il prossimo 7 giugno. Tra gli organizzatori figura, infatti, il ricercatore e scienziato teramano Marco Santarelli, associato di ricerca del CNR presso l’Istituto dei Sistemi Complessi.

Scopo della conferenza è quello di far incontrare la comunità scientifica della Scienza della Complessità con la comunità della Protezione Infrastrutture Critiche allo scopo di favorire il mutuo scambio dei risultati delle rispettive attività scientifiche. E’ questo lo scopo di NetONets 2011 il workshop in programma a Budapest il prossimo 7 giugno.

L’incontro, che si svolgerà nel Central European University di Nador
9 H-1051 Budapest, in Ungheria, è stato organizzato dall’AIIC (Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche) in collaborazione con il CNR e l’ENEA.

NetONet 2011 nasce dall’idea di Antonio Scala del CNR/ISC, ed è stato organizzato in collaborazione con il coordinatore Guido Caldarelli e il ricercatore Marco Santarelli. Figurano tra gli organizzatori anche il Presidente dell’AIIC Sandro Bologna. La giornata studio è stata organizzata grazie anche alla collaborazione di Gregorio D’Agostino e di Vittorio Rosato dell’ENEA, nonchè del noto fisico ungherese Imre Kondor della Eotvos University.

“La conferenza – sottolineano gli organizzatori – ha lo scopo di far incontrare i massimi esperti per uno scambio di conoscenze al fine di evitare il Rischio Sistemico, che in finanza indica il pericolo di collasso di un intero sistema finanziario o mercato. Il normale svolgersi delle attività quotidiane nella nostra società dipende dal Infrastrutture Critiche come le telecomunicazioni, le reti di distribuzione delle derrate alimentari, i trasporti. La maggior parte di tali infrastrutture sono Reti e quindi passibili di Rischio Sistemico: ad esempio i black-out cui sono soggette  le reti elettriche”.

“Al fine di proteggere le fondamenta della nostra società, – continuano gli organizzatori – sono state sviluppate diverse metodologie per analizzare e simulare il comportamento sotto stress delle principali infrastrutture tecnologiche come le telecomunicazioni, le risorse idriche, l’energia e i trasporti. La conferenza si pone l’obiettivo di creare un ponte fra la comunità degli esperti in Infrastrutture Critiche e quella degli studiosi di Reti Complesse, per creare una visione condivisa e porre le basi per un approccio integrato multi-scala alla Governance delle Infrastrutture Critiche”.
“Al momento, – concludono gli organizzatori – le conoscenze tecnologiche sono disperse fra gli esperti di diversi settori. Per potere invece predisporre una risposta globale a eventi indesiderati che impedisca l’effetto domino nelle organizzazioni sociali  serve un linguaggio comune che permetta di integrare il sapere dei vari settori e descriverne le reciproche dipendenze”.
La conferenza sarà introdotta e conclusa da professionisti del settore quali: Laszlo Barabassi e Alessandro Vespignani. Quest’ultimo concluderà l’incontro con la presentazione dell’iniziativa europea “Future ICT”, progetto che ha per scopo la creazione, nei prossimi dieci anni, di osservatori, centri di ricerca e modelli per prevedere le crisi: dai terremoti alle crisi finanziarie.

Interverranno ricercatori ed esperti di chiara fama internazionale quali: il professore superemerito della Boston University nonché fondatore dell’econofisica H. E. Stanley e il professor esperto in infrastrutture critiche Wolfgang Kröger.

Presenti inoltre: Marcello Masera dell’Institute for the Protection and Security of the Citizen, Joint Research Centre, European Commision, che relazionerà sulle infrastrutture critiche; il direttore del Center for Nonlinear Studies / Theory Division Los Alamos Nationa Lab, Stephen Eubank che interverrà con una relazione dal titolo: “Experience and lessons learned in critical infrastructure decision informatics”.

Relazioneranno sulle reti elettriche e reti intelligenti (Power Grids e Smart Grids) esperte del settore quali: Sakshi Pahwa, Mina Youssef, Caterina Scoglio e Noel Schulz. Titolo del loro intervento: “Mitigating cascading failures in power grids. Targeted load reduction and islanding”. Raissa D’Souza, Charles Brummitt e Elizabeth Leicht affronteranno il tema: “Percolation and sandpile cascades on interacting network. A heuristic model for coupled power grid”.

Sulla distribuzione idrica relazioneranno: Alireza Yazdani e Paul Jeffrey. Affronteranno il problema  con un intervento dal titolo: “Exploring water distribution – infrastructure resilience using directed and weighted network models”.

Sarà presente anche lo studioso Yukio Hayashi che proporrà uno schema per realizzare una rete wireless geografica auto organizzantesi che sia in grado di resistere di fronte a catastrofi naturali e che supporti le infrastrutture critiche durante le emergenze. Il suo intervento è titolato: “A self- organized design of efficient and strong robust communication networks”.

L’aspetto delle reti finanziarie sarà toccato dal direttore del IMT di Lucca, Fabio Pammolli. Sullo stesso argomento interverranno Ines Salpico e Kimmo Soramaki, titolo del loro intervento è: “Visualizing Complex Financial Networks. New under standing of the financial System and implications for policy makers”. I coreani Kwang – Il Goh, Kyu-Min Lee e In-Mook Kim affronteranno il tema con una relazione titolata “Multiplex Modeling of Cascade Dynamics on the Global Economic System”.

Sul tema Information & Communication Technologies relazioneranno Roberto Filippini e Andres Silva. Il loro intervento è titolato: “Resilience assessment for  networked systems and infrastructures. A new modelling frame work”. Interverrà inoltre il consigliere dell’AIIC Emiliano Casalicchio che relazionerà sul tema: “DeDALO: a framework for distributed systems  dependencies discovery and analysis”.
“Una giornata importante – concludono gli organizzatori – occasione di confronto finalizzata a predisporre una risposta globale a eventi indesiderati per evitare l’effetto domino nelle organizzazioni sociali”.




Philadelphia (USA). Sarà inaugurata il 2 giugno prossimo (ore 18.00), al Consolato italiano di Philadelphia (U.S.A.) la mostra di disegni umoristici “Matite tricolori. Satira per 150 di storia italiana”.

Sarà inaugurata il 2 giugno prossimo (ore 18.00), al Consolato italiano di
Philadelphia (U.S.A.) la mostra di disegni umoristici “Matite tricolori. Satira
per 150 di storia italiana”.
Oltre cento disegni, realizzati da dieci autori italiani, raccontano la storia
del Bel Paese dall’unità a oggi. La mostra è organizzata da Enrico Di Carlo per
conto della Pro Loco di Garrufo di Sant’Omero (Te). Realizzato in
collaborazione con l’Istituto Nazionale dei Beni Marionettistici e Teatro
Popolare di Grugliasco (To) e con l’Amministrazione comunale di San Giovanni
Teatino (Ch), l’evento ha il patrocinio della Soprintendenza ai Beni Storici,
Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo e della Deputazione Abruzzese di
Storia Patria.
Le dieci matite sono: Giovanni Beduschi, Nino Di Fazio, Tommaso Di
Francescantonio, Marco Martellini, Enzo Martocchia, Franco Pasqualone, Nando
Perilli, Carlo Sterpone, Lucio Trojano e Walter Zarroli.

___________________________________________________________________

5 Di Fazio, Saragat
5 Di Fazio, Saragat

It will be inaugurated on June 2 next year (18.00), the Italian Consulate in Philadelphia (USA), the exhibition of cartoons Pencils tricolor. Satire for 150 of Italian history. ” More than a hundred drawings, made from ten Italian authors tell the story of the beautiful country from the present day. The exhibition is organized by Enrico Di Carlo on behalf of the Pro Loco of Garrufo Sant’Omero (Te). Made in collaboration with the National Institute of Heritage and National Theatre of puppetry Grugliasco (TO) and the municipal administration of San Giovanni Teatino (Ch), the event is sponsored by the Superintendence of the Historic, Artistic and Ethno-anthropological Heritage of ‘ Abruzzo and Deputation Abruzzese di Storia Patria. The ten pencils: John Beduschi, Nino Di Fazio, Thomas Francescantonio, Marco Martellini, Martoccia Enzo, Franco Pasqualone, Nando Perilli, Sterpone Carlo, Lucio Trojano and Walter Zarroli.




LIBANO/DI STANISLAO(IDV): CORDOGLIO E SOLIDARIETA’ PER I NOSTRI MILITARI

Roma, 26 Maggio 2011

LIBANO/DI STANISLAO(IDV): CORDOGLIO E SOLIDARIETA’ PER I NOSTRI MILITARI

“Il più profondo cordoglio e la totale vicinanza alle famiglie dei
nostri militari caduti in Libano con un profondo augurio di pronta
guarigione ai feriti.” Sono le parole del capogruppo IdV in
Commissione Difesa Augusto Di Stanislao in seguito all?attentato al
nostro contingente  “Oggi è il giorno del cordoglio e del dolore, ma è
necessario che  La Russa venga in Aula a riferire sia sull’accaduto
sia sulla reale situazione in Libano, a mio avviso sottovalutata e da
tempo denunciata con atti parlamentari, in seguito agli episodi di
violenza degli ultimi mesi e  ad una forte instabilità politica e
governativa che lo caratterizza ormai da tempo. Scevro da polemiche in
questo giorno di lutto ribadisco la mia più totale solidarietà alle
Forze Armate e al loro totale e irreprensibile impegno nelle missioni
internazionali”