L’ALTRA ITALIA, TRA GLI ABRUZZESI E MOLISANI DI LOMBARDIA – Il 18 novembre 2012 incontro a Garbagnate Monastero

L’ALTRA ITALIA, TRA GLI ABRUZZESI E MOLISANI DI LOMBARDIA – Il 18 novembre 2012 incontro a Garbagnate Monastero

L’ALTRA ITALIA, TRA GLI ABRUZZESI E MOLISANI DI LOMBARDIA

Su invito dell’Associazione “Raffaele Mattioli” di Milano, ancora un evento per G. Palmerini.

Nel corso dell’incontro verrà presentato anche il Premio Giornalistico Nazionale “Ilaria Rambaldi”.

L’AQUILA – Dopo numerose missioni di presentazione del suo ultimo libro “L’Altra Italia” – a L’Aquila, Paganica, Macerata, Padova, Belluno Palmanova, Trieste, Roseto degli Abruzzi, Teramo, Tornareccio, Torricella Peligna, Modica, Desenzano – ancora una trasferta in nord Italia per lo scrittore aquilano Goffredo Palmerini. Questa volta su invito dell’Associazione Abruzzesi e Molisani “Raffaele Mattioli” di Milano, domenica 18 novembre, alle ore 11, sarà a Garbagnate Monastero in Brianza presso la Sala meeting del complesso “Molera”, per un incontro conversazione sugli argomenti che il suo volume L’Altra Italia (One Group Edizioni) suscita: L’Aquila, l’Abruzzo, le loro singolarità e bellezze, l’emigrazione italiana nel mondo, i personaggi che in ogni continente fanno onore alla loro regione d’origine e all’Italia.

Nel mettere in luce le grandi risorse morali e intellettuali dell’emigrazione italiana, l’evento consentirà, a tre anni e mezzo dal tragico terremoto del 6 aprile 2009, di rafforzare i vincoli di amicizia tra L’Aquila – città della quale l’Autore è stato per quasi trent’anni amministratore e vice sindaco – e l’Associazione degli Abruzzesi e Molisani di Milano, con la gratitudine per i numerosi gesti di solidarietà espressi dalle comunità della Lombardia verso le popolazioni colpite dal sisma. L’incontro sarà aperto da una introduzione di Angelo Dell’Appennino, dinamico presidente dell’Associazione, poi la parola passerà a Goffredo Palmerini, componente del CRAM, assai noto tra le comunità abruzzesi dentro e fuori i confini nazionali per la sua intensa attività di relazione con il mondo dell’emigrazione e attraverso i suoi scritti sulla stampa, in Italia e all’estero. Lo scrittore, peraltro, nella serata di sabato 17 novembre terrà a Desenzano del Garda una conferenza, organizzata dall’Associazione culturale gardesana “I Gnari de Colatera”, su invito del suo presidente Sandro Pittigliani.

Nel corso dell’incontro di domenica, a Garbagnate, anche una finestra sul Premio Giornalistico Nazionale “Ilaria Rambaldi”, l’anno prossimo alla sua prima edizione, con una presentazione di Maria Grazia Piccinini. Ilaria Rambaldi era una studentessa universitaria di Lanciano (Chieti), deceduta sotto le macerie di una palazzina crollata a L’Aquila nel sisma del 6 aprile 2009. La madre, Maria Grazia Piccinini, avvocato di Lanciano, nel nome e in memoria della figlia, ha creato l’associazione “Ilaria Rambaldi onlus” che sta portando avanti diversi progetti, tra cui la realizzazione del Parco della Memoria a L’Aquila. Nascono così anche il Premio nazionale giornalistico, il Premio nazionale di Architettura e i Premi internazionali di composizione musicale, sezione classica e sezione leggera-pop, dedicati a Ilaria Rambaldi. Quella stessa terribile notte con Ilaria c’era anche il fidanzato Paolo Verzilli, anch’egli deceduto.  Maria Grazia Piccinini di recente ha dichiarato: “Ilaria e Paolo erano due laureandi in Ingegneria che quella notte sono morti abbracciati mentre dormivano. Ilaria aveva pregato Paolo di restare con lei quella sera, perché le scosse erano violente e lei aveva paura. Sono stati ingannati dalle rassicurazioni e dall’apparente aspetto solido del palazzo di via Campo di Fossa, che è crollato istantaneamente facendo 29 vittime”.

Il Premio si articola in tre Sezioni: la sezione Giornalismo, riservata a giornalisti e pubblicisti per articoli, servizi e inchieste pubblicati nel 2012 e riferiti ad “aspetti significativi relativi alla tutela ambientale, alla prevenzione e alla sicurezza in tutti i luoghi frequentati dall’uomo, per evitare il ripetersi di tragedie con la perdita di vite umane”; la sezione Composizione architettonica, che intende valorizzare il merito dei giovani laureati in ingegneria civile ed edile-architettura  ed attivare sinergie con le istituzioni pubbliche  sulle tematiche della sicurezza e della prevenzione; il Concorso internazionale di composizione musicale, in memoria delle vittime del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. Il concorso si divide in due sezioni distinte per genere musicale: classico e leggero-pop. Il tema dell’edizione 2013 è: “Ilaria e Paolo verso la luce”. Sono ammessi al concorso compositori italiani e stranieri nati dopo l’1.1.1978. Il Premio “Ilaria Rambaldi” è organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo, l’Università dell’Aquila e il Conservatorio “Arrigo Boito” di Parma. I relativi bandi sono pubblicati su Facebook, sotto “Associazione Ilaria Rambaldi onlus”.

Dunque, ancora iniziative d’interesse nel programma autunnale dell’Associazione Abruzzesi e Molisani di Milano, fondata nel 1991 e dal 2001 ininterrottamente presieduta dal lancianese Angelo Dell’Appennino. Quasi 300 associati, il sodalizio intitolato ad un abruzzese illustre e di grande vaglia, qual è stato Raffaele Mattioli, è un presidio importante per la cultura e la promozione del brand regionale nel capoluogo lombardo, e un punto di riferimento – insieme alla consorella Associazione Abruzzesi e Molisani di Rho presieduta da Domenico D’Amico – per la numerosa comunità abruzzese e molisana che nella provincia milanese conta quasi 25 mila presenze. D’altronde l’intitolazione a Raffaele Mattioli, banchiere e grande umanista, è un viatico di qualità ed un impegno da onorare.

Raffaele Mattioli era nato nel 1895 a Vasto, in provincia di Chieti, da una famiglia di piccoli commercianti. Volontario nella prima Guerra Mondiale, ferito in battaglia e decorato al valor militare, pur senza arruolarsi tra i Legionari, partecipa all’impresa dannunziana di Fiume. Laureatosi in economia a Genova nel 1920, presto raggiunge Milano dove l’anno dopo diventa Segretario Generale della Camera di Commercio e tiene corsi all’Università Bocconi. A  trent’anni la Banca Commerciale lo assume con incarichi di rilievo, fino a diventare nel 1931 direttore generale e due anni dopo amministratore delegato. Intensa è la sua partecipazione alla vita culturale ed editoriale, che lo pone in evidenza come una figura intellettuale di grande respiro. Avido lettore di classici della letteratura, della filosofia, oltre che dell’economia, ne raccoglie rare edizioni; intrattiene fitti dialoghi con Piero Sraffa, Benedetto Croce, Riccardo Bacchelli, Federico Chabod, Gianfranco Contini, Giuseppe De Luca, Franco Rodano e con numerosi altri intellettuali.

Il mecenatismo culturale di Mattioli è assiduo e discreto, senza clamori e con eleganza di interventi, finanziando riviste, case editrici e fondazioni. Sostiene con ogni mezzo possibile, in tempo di dittatura, gli intellettuali laici e antifascisti. Nel 1942 partecipa alla stesura del manifesto del Partito d’Azione, mentre due anni dopo ospita in casa Carlo Emilio Gadda, sfollato da Firenze, sostenendolo nella sua attività di scrittore. Apparentemente contro ogni logica bancaria, Mattioli finanzia i progetti e le iniziative di Enrico Mattei in campo energetico. Convinto della funzione sociale del profitto e quindi contrario all’assistenzialismo implicito nel credito agevolato, Mattioli fa quanto può per promuovere e sostenere l’imprenditoria più innovativa. Nel 1960 lascia la carica di amministratore delegato per assumere quella di presidente. Le sue relazioni all’assemblea annuale della Banca, piccoli capolavori di raffinata eleganza linguistica, costituiscono un appuntamento molto atteso non solo nel mondo dell’economia e della finanza. Lascia la Banca nel 1972, rifiutando la presidenza onoraria. Muore l’anno successivo. La sua casa e un cospicuo fondo librario sono stati donati alla città di Vasto, mentre i volumi di economia e finanza sono entrati nel patrimonio della Fondazione che porta il suo nome, nata per raccogliere la storia del pensiero economico. Resta esemplare l’attaccamento e l’orgoglio di Raffaele Mattioli per le sue origini abruzzesi.
Questo, dunque, il retaggio cui l’Associazione Abruzzese e Molisana di Milano trae fierezza e determinazione per le sue attività in campo sociale e culturale. Tra i soci il sodalizio annovera personalità di rilievo, come l’avv. Fernando Del Re, presidente onorario dell’associazione,  principe del foro e personaggio di spicco del mondo cattolico; lo scultore Gino Masciarelli; mons. Carlo Ghidelli, già arcivescovo della diocesi di Lanciano-Ortona e fino a qualche anno fa presidente Conferenza episcopale per l’Abruzzo e Molise, oggi in pensione ritornato alla sua Milano ma sempre attivissimo; Graziano Tarantini, vice presidente banca popolare di Milano; Donato Renzetti, direttore d’orchestra di fama mondiale; Franz Di Cioccio, batterista della PFM.  E si potrebbe continuare. Per concludere, il programma della giornata del 18 novembre, come consuetudine dell’Associazione, prevede alle ore 13,00 un’agape fraterna dedicata al vino novello d’Abruzzo nel prestigioso Ristorante del “Molera”, con menu composto rigorosamente di piatti tipici della cucina abruzzese. Anche questo è un modo per promuovere il brand Abruzzo, elevando a potenza la qualità della sua gastronomia.




SPECIALE ‘BATTISTELLA’ SU ‘IL GIORNALE DEL LUSSO’

SPECIALE ‘BATTISTELLA’ SU ‘IL GIORNALE DEL LUSSO’

BATTISTELLA: SIAMO GIOVANI E SIAMO RIMASTI IN ITALIA A LAVORARE! E’
UN’ITALIA CHE VA MALE, SI SA, MA LE COSE SI POSSONO CAMBIARE. SPERIAMO
DI RAPPRESENTARE UNA SPERANZA PER TUTTI I RAGAZZI DELLA NOSTRA
GENERAZIONE

“E’ una grande soddisfazione. Non capita tutti i giorni a un
produttore veneto di Prosecco di ricevere le attenzioni di un giornale
specializzato nel mondo del ‘lusso’ come ‘il Giornale del Lusso’,
testata de ‘il Giornale’. Questo speciale premia il lavoro di tutta la
squadra Battistella: dai nostri genitori e fratelli in vigna, al nonno
Fioravante in cantina, dagli agenti e partner commericlai in giro per il
mondo a noi che in prima linea ci occupiamo del marketing e del
branding. Questo nuovo riconoscimento conferma che la qualità del Made
in Italy è la sola arma disponibile per vincere nei mercati
internazionali, continueremo con la passione e la determinazione di
sempre a proporre Prosecco DOP di qualita’!” commenta Mirco Battistella,
ventisettenne, fondatore dell’omonima azienda produttrice di Prosecco
DOP destinato al mercato HoReCa di fascia alta.

“Essere definiti ‘il Prosecco del lusso’, come gia’ hanno fatto ‘La
Stampa’ e alcuni altri giornali di settore, e’ per noi motivo di grande
soddisfazione. Essere riconosciuti tra le best practise all’interno del
Distretto e’ altro motivo di grande orgoglio. Io e Andrea siamo entrambi
27enni e solo 3 anni fa, quando abbiamo lansciato il brand, tutto cio’
ci sarebbe sembrato un sogno. Ma i sogni possono diventare realta’, se
con passione e determinazione ci si rimbocca le maniche e si scende ‘in
campo’ a lavorare. Noi l’abbiamo fatto e ora i risultati si vedono: oggi
‘il Giornale del Lusso’ parla di noi in uno speciale,
http://www.ilgiornaledellusso.it/2012/11/13/lasia-brinda-con-prosecco-dop/,
ieri abbiamo iniziato a lavorare con un importante distributore di Abu
Dhabi, qualche settimana fa Barack Obama ha brindato con le nostre
bollicine al suo compleanno, la Biennale di Venezia ci ha scelto come
perlage ufficiale delle serate di Gala a Privee Italia e tutti i
produttori di ‘ProFAKEo’ (finto Prosecco ndr) in giro per il mondo ci
detestano, poiche’ abbiamo lanciato qualche mese fa una campagna di
comunicazione contro l’abuso di Italian Sounding nel mondo del Prosecco”
continua Mirco.
“Io e Andrea siamo entrambi classe ’85. Qualche anno fa, dopo laurea e
master, indicesi se rimanere o no in questo Paese, abbiamo optato per
restare, rimboccarci le maniche e iniziare a produrre nettare di Bacco
con l’aiuto di genitori e nonni, da sempre nel settore. E stato molto
difficile: il sistema Paese fa davvero schifo… solo il coraggio e la
determinazione a voler cambiare nel nostro piccolo le cose ci ha
permesso di sopravvivere e, oggi, di essere una piccola azienda con i
bilanci non in rosso, cosa ne’ scontata, ne’ banale. Produciamo vini di
qualita’, siamo sensibili alla responsabilita’ sociale d’impresa,
rispettosi della tradizione, ma strizziamo l’occhio al design e al
futuro. Speriamo che il nostro prossimo progetto, i ‘vini funzionali’
abbiamo lo stesso successo del Prosecco extra dry Millesimato DOP e
speriamo che la nostra storia sia vista come una speranza per tutti quei
ragazzi della nostra generazione, al momento meno fortunati di noi”
conclude Mirco Battistella.

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GRAZIE PER AIUTARCI A COMUNICARE!
ANDREA E MIRCO
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Battistella, il Prosecco




UN MONDO D’ITALIANI NEGLI USA PER INCONTRARE GLI ITALIANI ALL’ESTERO AL GALA’ DI FILITALIA INTERNATIONAL

UN MONDO D’ITALIANI NEGLI USA PER INCONTRARE GLI ITALIANI ALL’ESTERO AL GALA’ DI FILITALIA INTERNATIONAL

Cocktail reception presso “The Union League, il Gran Galà il 18 novembre, gli incontri con gli imprenditori. Il messaggio dell’assessore Chieffo ai Molisani degli Stati Uniti.

Sarà presto negli Usa la Redazione di Umdi UN MONDO D’ITALIANI, uno dei pochi giornali quotidiani al mondo dedicati agli italiani ovunque, dedicati agli italiani ovunque, diretto da Mina Cappussi, pronto a seguire gli eventi di Filitalia International, il Gran Galà, gli incontri con gli imprenditori italo-americani e con coloro che potrebbero essere interessati ad investire in Italia, nell’ambito di joint venture favorite proprio da Filitalia, la prestigiosa organizzazione di Philadelphia, fondata nel 1987 da un team di Italo-Americani capeggiati dal dr. Pasquale Nestico, cardiologo di fama, titolare e direttore di importanti cliniche private negli Usa, che in Italia ha un riferimento importante nel governatore nazionale, Daniele Marconcini, Presidente dei Lombardi nel Mondo, vicepresidente Unaie e vicepresidente Aikal. UN MONDO D’ITALIANI, il Direttore Mina Cappussi e tre giornaliste della redazione, Serena Lastoria, Angela Perrella e Maira Colacci, faranno parte della Delegazione di 11 rappresentanti del Distretto Italia di Filitalia International assieme al governatore del Distretto Italia, Daniele Marconcini, allo studioso Ernesto Milani, al presidente di Sensus Faber strategie d’impresa, Livio Terilli, a Domitilla Sottile (esperta marketing), al Direttore ed Editore di Welfare Network, Giancarlo Storti. A Philadelphia, nemmeno il tempo di lasciare i bagagli, saranno accolti con un Cocktail reception presso “The Union League” al 140 South Broad Street Philadelphia, PA.

“Porterò il saluto e il messaggio dell’assessore ai Molisani nel Mondo della Regione Molise, Antonio Chieffo – le dichiarazioni di Mina Cappussi, socio fondatore di Filitalia Italia e membro del Direttivo Nazionale, nonché vicepresidente del Chapter Sannio di Campobasso – che è da sempre vicino a quel milione di molisani che vivono al di fuori dei confini regionali. Ringrazio Filitalia International e il dr. Nestico per l’opportunità che ci viene offerta di vivere e condividere momenti di vita quotidiana, eventi, appuntamenti, incontri con gli italiani negli Usa. In particolare ringrazio la 1st Vice President della Fondazione, Rosetta Miriello, per aver favorito la nostra partecipazione al Galà, al quale interverranno soci provenienti da tutti gli Stati della confederazione Usa. Ringrazio infine il presidente Marconcini, che ha reso possibile tutto ciò”.

UMDI assicurerà la copertura mediatica degli eventi, assieme al Portale dei Lombardi del Mondo e a Welfare Network, con articoli e servizi, raccontando le storie di emigrazione, le vicende di successo, con una serie di interviste ai soci fondatori, agli italiani di Philadelphia, agli imprenditori di origine italiana, alle autorità locali di Philadelphia e New York, agli ospiti del Galà che giungeranno da ogni angolo del territorio stelle e strisce, ma anche visitando le fabbriche, le attività, gli studi professionali, gli uffici, le cliniche dei nostri connazionali, che costituiscono  un esempio invidiabile del coraggio, della creatività e della determinazione degli italiani che hanno lasciato la Patria, dei loro figli e nipoti.

UMDI condivide con Filitalia la mission tesa alla valorizzazione della Lingua, della Cultura e delle Tradizioni italiane, punta sui giovani italiani per favorire l’italianità dei discendenti, senza tralasciare le opportunità di collaborazione professionale e tecnologica e la implementazione delle imprese.

UN MONDO D’ITALIANI

International Daily Magazine




USA. Intrusione nelle ragioni della rielezione del presidente Obama La settimana santa di Barack OBAMA

Intrusione nelle ragioni della rielezione del presidente Obama
La settimana santa di Barack OBAMA
NEW YORK, 9.11.2012L’America festeggia la vittoria democratica ed il suo condottiero Barack Obama. La settimana santa, che solitamente si abbandona per far posto ad altri eventi, non intende pensare ad altro che non sia il futuro della nazione.

Si, hanno vinto i democratici guidati, appunto, dall’oculato Presidente che ha stracciato letteralmente quello che si presagiva un successo tanto atteso del partito repubblicano che adesso appare in pericolo e guarda con ansia la fine del tunnel in cui è entrato.

Questo perchè Obama ha saputo convincere l’elettorato che vedeva, tra l’altro, anche un 69% di latini e un 49% di donne, tutti accomunati dall’idea di realizzare una Nazione unita e potente.


Anche per questo, la settimana trionfale non poteva “scadere” rapidamente, arricchendosi tra l’altro di eventi e situazioni che rincarano la dose di successo e gioia. La settimana democratica prosegue ancora tra una selva di novita’ nazionali, come il Medicare, “che i repubblicani avrebbero revocato il primo giorno di governo”, pur avendo la Corte Suprema approvato il processo. Per non soffermarsi sull’iperbolico corollario di notizie ed avvenimenti, ovviamente impossibili da raccogliere in un articolo, vale accennare al raggiungimento di quello spazio necessario per un compromesso conciliatore, che consente un ampio respiro di sollievo per le due parti e per il popolo, quello che a dispetto del periodo ha dovuto ascoltare una pantomima politica fatta di accuse, offese miste

a cartelloni che chiedevano “Ridateci la nazione”, come se qualcuno avesse estirpato le radici di quella Patria amata, odiata e rispettata dal resto del mondo. E non poteva mancare il solito “bocca grossa” come l’ex ufficiale dell’esercito, il nero Allen West, che ha messo a disposizione 2 milioni di dollari per un gruppo di avvocati onde “annullare il risultato elettorale”.

Per non dimenticare la istrionica, acida deputatessa del Wisconsin, Michele Backmann -che ha perso la rielezione – dopo aver sputato veleno negando ad Obama un secondo mandato e la distruzione del progetto Medicare.

Certo che di milioni di dollari sono stati spesi a mani aperte, da personaggi come l’ex “architetto di George Bush”, raccogliendo dozzine di milioni insieme alla American Crossroad, i cui membri hanno versato oltre cento milioni di dollari, per eleggere Mitt Romney col risultato negativo ben noto.

“Il cervello di Bush” ha sbagliato il calcolo, guidati dal facile “visionary” Newton Leroy Gingrich e governatori degli “stati rossi” i quali, adesso, recitano il mea culpa ed incolpano Romney di non aver saputo calcolare l’avversario.
Non e’ mancato il “parere” del milionario newyorkese Donald Trump che ha emesso giudizi prima e dopo l’elezione,accusando, sino alla disperazione, il Presidente “di non essere cittadino americano, incapace di dirigere una nazione affossata dalla finanza”.

Come si credeva, il milionario chiacchierone ha cercato ancora una volta di dare un giudizio negativo, deriso dalla maggioranza, allorchè affermava: “Lottiamo sino alla morte per fermare questa grande, disgustosa ingiustizia mentre il mondo ci deride”. Non poteva mancare la ex semigovernatrice dell’Alaska Sarah Palin, la quale commentava: ”Per noi questo e’ un momento di perplessità e gli americani non possono accettare la realtà”.

Al controsenso dei “rossi” ha fatto eco la voce della magnifica Lady Gaga, la quale ha donato un milione ed organizzato uno show colossal mentre il noto cantante Springsteen si e’ affiancato al candidato democratico prima e dopo la campagna elettorale.

E’ stato un plebiscito senza precedenti per un Presidente capace di abbattere la fortezza repubblicana malgrado il serio assedio finanziario e gli attacchi del “grande commerciante”, ignorante pero’ di politica estera e dei problemi che assillano la nazione, cercando di riparare con i famosi “Flip Flap” e nascondendo il suo passato trascorso a far milioni per poi negare la visione dei documenti delle tasse . A questo punto i repubblicani hanno perso l’orizzonte.

Anche il “pivellino” Rudy Giuliani, ex fallimentare della prima campagna elettorale vinta da Obama, ha tentato di far credere che Obama e’ un “falso” che ha commesso tanti errori dichiarandosi paladino dell’incidente mortale di cui è stato vittima l’ambasciatore americano a Bengasi, gridando come un forsennato al punto da perdere la voce, come se l’incidente avesse piu’ importanza delle elezioni. Sempre appoggiato, ovviamente , dalla Fox news del magnate Murdock.

Ed i “profeti” piangono, i “pollister” (sondatori di opinioni) e diversi giornalisti si mordono le mani per essere stati troppo faciloni e spesso bugiardi.

Settimana trionfale, emozionante, conclusasi con lo straordinario discorso di ”accettazione” di Barack Obama dalla esultante Chicago, che ha condotto i democratici a riveder le stelle, gaudenti anche per l’atteso giudizio verso il criminale di Tucson che due anni fa colpì gravemente alla testa la deputatessa Gabrielle Giffords, costretta a dimettersi dalla carica. Il giudice della regione ha raggiunto il verdetto: colpevole sette volte consecutive di tentato omicidio, pertanto meritevole di 147 anni di carcere a vita.

E dulcis in fundo la notizia dell’approvazione del Presidente Obama affinche’ il Portorico diventi il 51mo stato dell’Unione decisione che ha fatto esplodere di gioia migliaia di latini.

Lino Manocchia




Convegno a Padova sull’associazionismo nella cooperazione internazionale

Convegno a Padova sull’associazionismo nella cooperazione internazionale

In programma il 16 novembre, è promosso dal Sodalizio Abruzzese Molisano di Padova e del Veneto

PADOVA – Prendendo spunto dalla circostanza che l’ONU ha proclamato il 2012 Anno della cooperazione indicando nel modello cooperativo un esempio di sviluppo sociale ed economico ed un mezzo promotore della partecipazione delle persone, che nell’attuale realtà potrebbe contribuire alla ripartenza della crescita economica,  il Sodalizio “Abruzzese-Molisano” di Padova e del Veneto ha promosso un Convegno di studio sul tema “L’associazionismo nella cooperazione internazionale”.

Il convegno è programmato per il pomeriggio di venerdì 16 novembre 2012 dalle ore 17 a Padova, Via Eremitani 8, presso i Musei Civici EremitaniSala del Romanino. I lavori saranno aperti con la presentazione di Armando Traini, presidente del Sodalizio promotore, e con gli interventi dei relatori:

Adriano Ciccotosto, storico e scrittore:

L’associazionismo politico, militare, religioso nei secoli. Cenni storici.

Alessandro Zan, assessore del Comune di Padova:

Le associazioni e la cooperazione internazionale.

Alessandra Coin, responsabile della Comunità di Sant’Egidio:

Dieci anni del programma DREAM nella lotta all’AIDS in Africa: risultati e innovazioni per la cooperazione italiana.

Giorgio Franceschetti, docente Uni-Padova Facoltà d’Agraria, presidente  AES Onlus e ONG:

Nuove prospettive dello sviluppo.

Sofia Barbar, dirigente del C.U.A.M.M.  Medici con l’Africa:

Testimonianze e proiezioni di immagini.

Nel contesto nazionale, con il Governo in carica è nata, un anno fa e per la prima volta, la figura del Ministro (non del Ministero) della Cooperazione Internazionale e dell’Integrazione, che negli ultimi mesi è stato molto attivo con incontri di livello mondiale, fra gli altri quello di Sarajevo e Milano. A Sarajevo le grandi religioni mondiali, riunite nell’Incontro internazionale per la Pace, sono state convinte che è necessaria una svolta:  “l’odio, la divisione, la violenza, le stragi e i genocidi non vengono da Dio”. A Milano è stato tenuto un affollato Forum della Cooperazione internazionale, strutturato intorno a dieci “tracce di discussione” attraverso le quali affrontare i nodi da sciogliere per assicurare un riavvio della cooperazione italiana.

Il Comune di Padova ha avviato da tempo una politica di pace e cooperazione internazionale sostenendo progetti ed iniziative di particolare interesse. Ha istituito anche un “Tavolo di lavoro” permanente con le associazioni che si occupano di cooperazione, al fine di consentire un dialogo ed una collaborazione continuativa tra Amministrazione e associazioni. Patrocinano il Convegno:  il Ministro per la Cooperazione internazionale e per l’Integrazione, la Regione Veneto, Provincia e Comune di Padova, la Regione Abruzzo e la Regione Molise con patrocinio gratuito. Finalità del Convegno una reciproca conoscenza, con scambio di buone pratiche, e attivazione di nuove sinergie, tra attori diversi; formazione continua degli operatori della cooperazione internazionale; attivazione raccolta di fondi.

Nei contesti propositivi, come questo, ricompare la tristezza per l’abituale e ostinato disinteresse delle nostre regioni di origine, l’Abruzzo e il Molise, alle iniziative più rappresentative e a larga diffusione, mortificando la nostra opera gratuita nei territori di accoglienza, in fatto di promozione turistica (in particolare per le località balneari), enogastronomica, culturale e assistenziale verso i corregionali, valutabile positivamente in termici economici per le economie che queste regioni ne traggano. Per affezione e per la naturale indole continuiamo nel nostro percorso associativo, nel bene e nel male.




Italia. Friendly Hollande a Obama, Pagano (ERA/Radicali): Ma Hollande è l’unico Capo di Stato che si è rivolto ad Obama in francese

Friendly Hollande a Obama, Pagano (ERA/Radicali): Ma Hollande è l’unico Capo di Stato che si è rivolto ad Obama in francese.

«Tutti i media, italiani e stranieri, si sono affrettati ad additare lo strafalcione linguistico di Hollande che, firmando la sua lettera di congratulazioni per la vittoria elettorale di Obama,  si è congedato in inglese con un improbabile ‘friendly’ piuttosto che con un più opportuno ‘friendly greetings’ .
Nessuno però, nemmeno in Francia, guardando il dito si è accorto della luna… ossia che François Hollande è stato l’unico Capo di Stato che si è rivolto al neo rieletto Presidente Usa nella sua madre lingua, il francese». Questo il commento di Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, in merito alla tempesta mediatica suscitata dall’errore del Presidente francese nella sua lettera di congratulazioni a Barack Obama.





GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA La voce delle urne Emanuela Medoro

GLI STATI UNITI D’AMERICA VISTI DALL’ITALIA

La voce delle urne

Emanuela Medoro

Barack Obama è il 44° Presidente degli USA, eletto per la seconda volta.

Sono state elezioni costosissime, addirittura si parla di 6 miliardi di dollari per le spese  delle campagne elettorali dei due candidati.

Traduco il testo della lettera di ringraziamento che il Presidente Barack Obama ha diffuso online prima di parlare alla folla di Chicago.

Sto per parlare alla folla di Chicago, ma volevo , per prima cosa, ringraziarvi. Voglio che sappiate che non è successo per caso  o per destino. E’ successo per voi. Voi vi siete organizzati casa per casa. Siete stati i padroni di questa campagna per 5 o 10 dollari alla volta. E non vi siete fermati davanti alle difficoltà.

Passerò il resto della mia presidenza facendo onore al vostro sostegno, e facendo quello che posso per portare a termine              quello            che ho incominciato.
Ma voglio che siate veramente orgogliosi, come lo sono io, per come ci siamo riusciti. Oggi è la prova più chiara che, contro tutte le difficoltà, gli Americani ordinari possono sconfiggere interessi potenti.
C’è ancora tanto da fare. Ma per il giusto, ora. Grazie Barack.”

Chi ha vinto? Gli afroamericani e gli ispanici che si sono recati alle urne in numero ancora  maggiore della prima volta. E poi, da sottolineare,  le donne ed i giovani.  Grazie a tutti loro l’ affluenza alle urne è stata superiore alle attese.

Chi ha perso? Gli uomini bianchi hanno votato per Romney. L’establishment bianco protestante , i wasp, passa in minoranza.

Il Presidente Barack Obama ha la maggioranza al Senato. Il Congresso mantiene la maggioranza repubblicana che ottenne nelle votazioni di mezzo termine, nel 2010. Sarà quindi una politica pragmatica, di partecipazione più ampia possibile. Semplicemente, democratica, né liberista, né populista. Attenta alla ripresa dell’economia e dell’occupazione, con  politiche finanziarie e fiscali rese finalmente possibili dopo la fine delle guerre in Iraq ed  in Afghanistan.

E’ in tempo di pace che fioriscono economia, arti e scienze. Si può ragionevolmente ritenere di esserci, finalmente. Da ricordare nell’ottobre del 2010 il Presidente Barack Obama ebbe il premio Nobel per la Pace.

emedoro@gmail.com

7novembre 2012.




Teramo. L’Ateneo di Teramo ospita un incontro con l’Ambasciatore della Repubblica Cipriota

L’Ateneo di Teramo ospita un incontro con l’Ambasciatore della Repubblica Cipriota

Teramo – giovedì 8 novembre l’Università degli studi di Teramo e l’Associazione culturale Alasia hanno organizzato un incontro/dibattito con l’Ambasciatore della Repubblica Cipriota in Italia Leonidas Markides, in occasione del semestre di presidenza di Cipro dell’Unione Europea.

L’iniziativa (ingresso libero) si svolgerà alle 17 nella sala conferenze della facoltà di Scienze della Comunicazione – Campus di Coste S. Agostino – come da seguente programma:

  • saluti da parte di Enrico Del Colle, Preside della Facoltà di Scienze Politiche; Maurizio Brucchi, Sindaco di Teramo e Valter Catarra, Presidente della Provincia di Teramo
  • presentazione a cura di Virgina Katerini, Presidente dell’Associazione culturale Alasia
  • obiettivi della presidenza cipriota dell’U.E. di Leonidas Markides, Ambasciatore della Repubblica di Cipro in Italia
  • Abruzzo e Cipro: le radici di un’amicizia di Paolo Tancredi, Senatore della Repubblica
  • La questione cipriota di Dimitri Deliolanes, Collaboratore stampa dell’Ambasciata della Repubblica di Cipro in Italia.

La giornata si concluderà con uno spettacolo musicale curato dall’Istituto superiore di studi musicali “Gaetano Braga” di Teramo.

Tutti gli organi di stampa sono invitati a partecipare e/o a divulgare la notizia.

L’associazione italo/Abruzzese e Greco/Cipriota denominata “Alasia”, nata a Teramo da un’idea del Presidente Virginia Katerini, propone di creare delle opportunità di interazione tra questi due paesi, attraverso attività e scambi sociali, culturali, turistici, didattici e sportivi.

Tra gli scopi dell’Associazione vi sono quelli di: promuovere la coesione sociale tra le due popolazioni attraverso il volontariato; promuovere i contatti tra le due culture religiose; promuovere gli scambi culturali organizzando manifestazioni, convegni, concerti e mostre; promuovere la conoscenza delle tradizioni e dei territori; promuovere la conoscenza delle lingue, degli sport, della gastronomia dei due paesi.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero +39 3489243389 o inviare un’e-mail a associazionealasia@gmail.it .




L’indifferenza dell’Europa sulla Siria

L’indifferenza dell’Europa sulla Siria

La Siria è la chiave di volta di una guerra fredda USA e Arabia Saudita contro l’Iran. L’asse USA-Islam potrebbe mettere a repentaglio gli equilibri mondiali nel Golfo Persico e in Mediterraneo. E’ tempo che l’Unione Europea differenzi la propria politica estera da quella statunitense.

TUNISI – Kofi Annan sin dal luglio scorso ha denunciato “Si è insediata in Siria una forza terrorista ostile a ogni mediazione”. La prosecuzione dei massacri e l’uccisione per giustizia sommaria, confermano quanto Kofi Annan sin dal mese di luglio scorso aveva denunciato. La Siria è entrata nel pieno di una guerra civile, con sempre meno possibilità di un cessate il fuoco. Alle atrocità perpetrate dalle forze lealiste, si sono aggiunte fucilazioni sommarie di estremisti Jihadisti (la maggior parte libici e tunisini) che negli ultimi mesi sono andati a rinforzare i ribelli islamisti. La Siria rappresenta lo snodo delle più infuocate questioni mediorientali, dalla sicurezza del Libano e d’Israele al confronto religioso, mai sopito, tra l’Iran e l’Arabia Saudita, cui ci si aggiunge la supremazia e il controllo delle principali fonti energetiche mondiali da parte degli USA.

In Siria, le differenti parti sociali che inizialmente si erano manifestate come forze di opposizione democratica al regime di Bashar Al Assad (Comunità Cristiane e moderati di ogni area),  pacifiste e contrarie a qualsiasi forma di contrasto violento, sono state ridotte al silenzio, mentre l’Esercito Libero Siriano (ESI) di estrazione islamista, creatura del Consiglio Nazionale Siriano di base in Turchia, come risposta alle tristi operazioni militari dell’Esercito siriano, si è reso sempre più responsabile di uccisioni sommarie di soldati “lealisti”, della morte di decine di civili, di atti di sabotaggio e terrorismo dei più spietati. Da quando è subentrato l’occidente a supporto del proselitismo Saudita, l’ELS riceve costantemente finanziamenti e armi, consiglieri e mercenari. Oggi vedremo il risultato delle presidenziali USA, ma per la politica estera, in particolare la Siria, ambedue i contendenti si sono già espressi in maniera similare.

Già da qualche tempo l’amministrazione Obama è schierata dalla parte delle forze anti Assad, mentre Romney, nel suo ultimo confronto televisivo, ha detto a più riprese che la soluzione più immediata è quella di dotare di “armamenti pesanti i ribelli”. Dal dicembre 2011, grazie alle richieste fatte dal Presidente del Consiglio Nazionale Siriano Burhan Ghalioun, il Governo Libico ha inviato diverse centinaia di volontari Salafiti libici e tunisini in Siria, che attualmente operano tra Homs, Idlib e Rastan. La Siria di oggi rappresenta la chiave di volta dell’alleanza mai dichiarata tra gli USA e l’Arabia Saudita, innescata dal famoso discorso del Presidente Obama nel giugno 2009 al Cairo: “Stati Uniti e Islam non devono essere in competizione. Si tratta d’interessi comuni, che potremo realizzare solo insieme isolando chi vuole alimentare divisioni e impedire la via del progresso”. Parlò di nuove potenze regionali (Arabia Saudita), della comune lotta al terrorismo islamico e dell’Iran. Arabia Saudita e Qatar sono i veri finanziatori militari dell’ELS. Sunniti ultra-ortodossi, vedono nella Siria solo una pedina della loro campagna contro gli scissionisti sciiti dell’Iran degli Ayatollah, oltre che l’opportunità di riportare l’intero mondo mediorientale all’unicità di un credo islamico comune.

In contrapposizione all’asse USA – Arabia Saudita, la Siria di Al Assad conta sull’appoggio strategico della Russia e dell’Iran.  La Russia, infatti, sin dal 1966 fruisce di una base militare in Siria per le sue unità navali. L’Iran ha scelto la Siria per il supporto a Hezbollah e partner di primo livello nel complesso gioco del nucleare iraniano. Le evidenti “tensioni” sullo Stretto di Hormuz e nel Golfo Persico sono solo una parte di una pericolosa guerra fredda tra Teheran e Washington. La conferma ci viene dall’alleanza “energetica” tra l’Iran e la Russia. Il greggio proveniente dai paesi caspici viene, infatti, trasportato verso le raffinerie del nord dell’Iran, per poi essere esportato attraverso il Golfo Persico. Mentre il terminale Mediterraneo dell’oleodotto, che dai Paesi Caspici passa in Iran e Iraq, arriva guarda caso proprio in Siria.

Nella sostanza, tutto lascia pensare che dietro le aperture politiche degli USA nei confronti dell’Islam, esiste una guerra sul controllo “energetico” dell’area nei confronti dell’Iran. Nazione che è anche l’obiettivo “religioso” prioritario nella jihad di conversione mossa, sin dal 672 (anno dello scisma Shjita),  dall’Arabia Saudita all’Iran .

In questo quadro, l’UE si è allineata in tutto e per tutto alla politica USA, a conferma di quanto già fatto nel corso delle varie Rivolte del nord Africa del 2011. Se il supporto USA alle rivoluzioni, arrivato nei vari paesi in rivolta attraverso il Qatar (nazione prediletta dell’Arabia Saudita ai fini del proselitismo islamico), ha generalmente sortito gli effetti voluti, anche in termini di “violenza armata” suscitata durante le rivoluzioni,  la guerra in Libia ha anche messo in evidenza l’incapacità degli Europei – ivi compresi Francia e Regno Unito – di poter intervenire nel necessario “dialogo” interculturale con i popoli in rivolta, così come  di poter sopportare uno sforzo “bellico” convenzionale di basso livello e di corta durata. La mancanza più evidente, comunque, da parte Europea è stata sicuramente lo scollamento esistente in ambito UE su argomenti riguardanti la politica estera e la sicurezza nazionale.

Per quanto succede in Siria oggi, è più che giusta l’unanime condanna del Presidente Assad e il suo potenziale partner strategico: l’Iran. Ma gli attori occulti di questi massacri sono anche Arabia Saudita e Stati Uniti. L’Unione Europea non è intervenuta nel contenzioso in atto, se non con azioni restrittive in attuazione alle risoluzioni ONU, né d’altra parte esistono motivazioni per rendersi parte responsabile di quanto in atto in Siria. L’eventuale acuirsi della guerra civile in Siria deve però trovare nell’UE un fronte unico che dovrebbe incominciare a defilarsi dall’attuale assonanza al pensiero americano, differenziando gli interventi in relazione ai reali interessi nell’area. Sarebbe forse ora di svincolarsi dalle pressioni dell’alleato Usa e cercare, così come si sta facendo con il Governo Assad, di bloccare gli aiuti militari anche agli insorti, costringendo ambedue le fazioni ad aderire a quel cessate il fuoco tanto desiderato e richiesto dalla maggioranza benpensante del popolo siriano.

Fabio Ghia




Abruzzo. Gentile direttore, invio il link di un ebook: Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia.

Gentile direttore,
invio il link di un ebook: Gli Stati Uniti d’America visti dall’Italia. E’ la raccolta di tutti i miei articoli che scrissi dell’2008 in poi. L’ho fatto perché ho pensato che è un lavoro che non deve andare perduto. Ho seguito poco la campagna di quest’anno perché ripete temi noti , con l’aggiunta di aspri toni polemici che mi piacciono poco. Grazie per l’attenzione, Emanuela Medoro.

http://www.laquilablog.it/wp-content/uploads/2012/11/Medoro_StatiUniti.pdf