Italia. CALDEROLI – COSTI POLITICA: “FINI CHIEDE DI LEGARE LA DIARIA DEI PARLAMENTARI E NON L’INDENNITA’ ALLE PRESENZE? MA MI FACCIA IL PIACERE…”

CALDEROLI – COSTI POLITICA: “FINI CHIEDE DI LEGARE LA DIARIA DEI PARLAMENTARI E NON L’INDENNITA’ ALLE PRESENZE? MA MI FACCIA IL PIACERE…”

“Dissento profondamente con il pensiero del presidente Gianfranco Fini secondo il quale, leggo dalle agenzie: ‘Si può stabilire che la diaria sia legata alle presenze ma non l’indennità’.
Come avrebbe detto Totò: ma mi faccia il piacere…

Non sono d’accordo semplicemente perché l’indennità viene corrisposta in funzione del lavoro che uno svolge ed è ora di finirla di pensare, come fa il presidente Fini, che il solo fatto di essere eletti garantisca uno stipendio non legato ad un effettivo lavoro svolto

Lo stipendio il parlamentare lo prende se lavora, altrimenti se non lavora è ingiusto che lo percepisca ugualmente, come accade del resto in qualunque tipo di altra occupazione.

Riconfermo quindi la mia assoluta volontà di proporre che l’indennità dei parlamentari sia correlata all’entità del lavoro effettivamente svolto e in tal senso nulla c’entra la diaria, che invece viene corrisposta in ragione delle spese conseguenti alla permanenza a Roma per svolgere l’attività parlamentare.

Comunque Fini stia tranquillo e non si preoccupi, perché non ho parlato di indennità dei presidenti della Camera, cosa che invece avrebbe dovuto preoccuparlo, considerando i suoi non frequenti turni di presidente dell’assemblea…”

Lo afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, sen. Roberto Calderoli .




Roma. Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum Corso estivo per suore “Psicologia, pedagogia e formazione per la vita consacrata”

Chieti, 21 Luglio ’11 – Martedì, S. Lorenzo – Anno XXX n. 264 –  www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Ch 1/81

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Ap – Eventi

Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum

Corso estivo per suore “Psicologia, pedagogia e formazione per la vita consacrata”

“Una Luce per il mondo”

ROMA, 21 Luglio ’11 – Si sta svolgendo in questi giorni a Roma il corso estivo per suore “Psicologia, pedagogia e formazione per la vita consacrata”, organizzato dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.

Nella sua conferenza di giovedì 21 luglio 2011, il teologo Padre Luis Alfonso Orozco, LC, ha ricordato che «attualmente le sfide per l’evangelizzazione sono molte e i consacrati, come i sacerdoti, devono essere ben preparati per portare la luce di Cristo nel mondo».

«Il Vangelo – ha spiegato Padre Orozco – ci dice che noi siamo “luce del mondo”, e non “lampadine di noi stessi”. Perciò la necessità di una formazione permanente è un richiamo all’identità e alla missione di ogni persona consacrata.

«La base su cui poggia tutto l’edificio della personalità è una solida formazione umana sulla quale agisce la grazia divina. Il Vangelo ci insegna che la casa costruita sulla roccia è quella che poi resiste agli uragani e alla forza delle acque, quando si scatena la tormenta.

«Nella vita personale – ha continuato il teologo – si attraversano momenti di prova e di difficoltà che richiamano nervi saldi, virtù provate ed equilibrio spirituale per non crollare e per restare “saldi nella fede”. Una buona formazione umana pone le fondamenta sulla roccia della ragione in base a una corretta antropologia. Poi la grazia di Dio santifica progressivamente la persona, ma richiede la diposizione iniziale e costante nel lavoro su di sé per offrire liberamente il proprio contributo all’azione della grazia.

«Su queste basi e motivazioni – ha concluso Padre Orozco – noi invitiamo le religiose a riflettere, quindi, su alcuni aspetti importanti che riguardano la formazione umana e permanente di ogni persona e della persona consacrata più in concreto.»

L’obiettivo del corso del Regina Apostolorum, che si concluderà sabato 23 luglio 2011, è quello di creare le condizioni per una vita religiosa completa in ogni sua dimensione: umana, formativa, spirituale, psicologica e pedagogica.

Il corso offre un programma armonico ed equilibrato dei principi pedagogici, psicologici e spirituali, applicati ai diversi elementi che compongono la vita consacrata. In questo modo sarà possibile integrare la spiritualità con la psicologia e la pedagogia, per favorire una buona formazione umana e personale.

Tra i temi trattati: principi psicologici e pedagogici della vita consacrata, la formazione umana ed intellettuale, la vita fraterna in comunità, la formazione spirituale e la preghiera.

Carlo Climati

carlo.climati@upra.org




CALDEROLI – PENSIONI D’ORO: “ECCO L’INTERPRETAZIONE AUTENTICA”

CALDEROLI – PENSIONI D’ORO: “ECCO L’INTERPRETAZIONE AUTENTICA”

“La norma contenuta nell’ultima manovra finanziaria, che prevede un contributo di solidarietà per le cosiddette pensioni d’oro, ovvero quelle al di sopra dei 90mila euro, l’ho pensata e l’ho scritta io e pertanto ritengo di essere titolato per fornirne un’interpretazione autentica.
Come
giustamente affermato ieri dal ministro Tremonti il contributo in oggetto è di natura fiscale e del resto non avrebbe potuto essere diversamente perché altrimenti sarebbe risultato incostituzionale.
La natura fiscale fa sì che il suddetto prelievo vada applicato obbli
gatoriamente anche agli organi costituzionali e quindi anche a deputati e senatori e ai dipendenti dei suddetti organi.
Sono quindi lieto che i presidenti di Camera e Senato abbiano manifestato la volontà di recepire la norma anche a livello di Camera e Senato ma del resto non avrebbe potuto essere altrimenti, perché è quello che prevede la le
gge…”

Lo afferma il Ministro per la Semplificazione Normativa e Coordinatore delle Segreterie Nazionali della Lega Nord, sen. Roberto Calderoli .




Italia. MINISTRO ROMANO, COSA PENSA DI FARE IL GOVERNO PER NOI GIOVANI IMPRENDITORI?

MINISTRO ROMANO, COSA PENSA DI FARE IL GOVERNO PER
NOI GIOVANI IMPRENDITORI?

L’APPELLO, DALLE RIGHE DI ‘AVVENIRE’, DELL’ IMPRENDITORE VENETO
BATTISTELLA AL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE

“Cosa chiederebbe al Governo?
Be’, al ministro Saverio Romano delle politiche agricole chiederei un
impegno forte in tutte le sedi nazionali e internazionali per promuovere e
difendere l’eccellenza italiana. Anzi, colgo l’occasione per lanciare al
Ministro una domanda: che intende fare per i giovani che, come noi, hanno
deciso di puntare sul business del Made in Italy enoico?”.
Così l’imprenditore Battistella, dell’omonima casa vinicola trevigiana
produttrice di Prosecco doc, si appella al Ministro delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali, in un’intervista pubblicata oggi dal
quotidiano Avvenire,
http://www.avvenire.it/GiornaleWEB2008/Templates/Pages/ArticlesInItaliaCresce.aspx?IdArticolo=c129f36c-41ce-4019-9e66-780dd1104da6
.

“Il Governo deve rimettere noi giovani al centro dell’agricoltura del
Paese, affinché possiamo rivestire il ruolo da protagonisti che ci spetta.
L’agricoltura è un asset strategico del Sistema Italia e noi giovani siamo
una risorsa troppe volte sottovalutata dai politici, incapaci di
valorizzarci e, troppo spesso, di non farci scappare all’estero. Come ha
detto il Presidente Napolitano proprio qualche giorno fa, ‘occorre dare
risposte ai giovani’. Siamo l’unico carburante in grado di riaccendere il
motore dell’economia del Belpaese, speriamo arrivi una risposta dal
Ministro”, conclude l’imprenditore trevigiano venticinquenne dalle pagine
di proseccobattistella.com .




Italia. BUONI RISULTATI DAL GRAN GALA DELL’IMPRENDITORIA UMBRA Nella bella cornice di Rocca Flea, a Gualdo Tadino, consegnati i Premi Globo Tricolore

BUONI RISULTATI DAL GRAN GALA DELL’IMPRENDITORIA UMBRA

Nella bella cornice di Rocca Flea, a Gualdo Tadino, consegnati i Premi Globo Tricolore

PERUGIA – Una notte magica quella appena trascorsa sotto il cielo stellato di Gualdo Tadino, nella meravigliosa ed esclusiva location del parco federiciano. Ai piedi della maestosa Rocca Flea si è conclusa la prima edizione di “Un’impresa ad arte. Il Gran Galà dell’Imprenditoria Umbra 2011”, il nuovo format ideato dal Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti” e dal Polo Museale della città di Gualdo Tadino, con il patrocinio di Rai Internazionale, della Provincia di Perugia e dell’Amministrazione comunale. La serata, condotta brillantemente dai giornalisti Rai Patrizia Angelini e Giuliano Giubilei, ha visto protagoniste 26 aziende del tessuto imprenditoriale regionale. Si è trattato di grandi e medie imprese selezionate dopo un attento studio che ha tenuto conto di parametri quali la redditività, la capacità di rivolgersi a nuovi mercati, l’innovazione tecnologica, la qualità dei prodotti e l’impegno profuso sul territorio in ambito sociale e culturale.

Sorridenti i volti noti degli imprenditori a cui è stato conferito il “Premio all’eccellenza”, dalle industrie pesanti, all’artigianato di qualità, per passare dall’abbigliamento all’enogastronomia, all’ambito ambientale e sanitario: Angelantoni Industrie, Antica Deruta, Cardinalini & C., Molini Spigadoro, Rocchetta, Colacem, Della Ciana, Cantine Giorgio Lungarotti, Antica Pasticceria Muzzi, Crimo Italia, Brunello Cucinelli, Pimpinelli Ceramiche, Archifood, Cartiere di Trevi, Società Agricola Mariotti, Arnaldo Caprai, Vimer, Tagina Ceramiche, Mercury Endoscopia, Margaritelli, A&A banqueting, Liomatic, Cementerei Aldo Barbetti, Tecnokar Trailers e Luisa Spagnoli.

“La manifestazione”, spiega Catia Monacelli, Direttore del Polo e madrina dell’evento “ha voluto rendere omaggio agli imprenditori che hanno reso nota l’Umbria in Italia e l’Italia nel mondo. Due universi apparentemente diversi: il sapere ed il saper fare. Ingegno, espressività, capacità gestionale sono tutti elementi che uniscono sia il mondo imprenditoriale che quello culturale. Anche i musei fanno impresa e questa volta i premi non arrivano da associazioni di categoria né da ambiti direttamente affini. Se la manifestazione avesse avuto uno slogan, questo non sarebbe potuto essere che: l’arte incontra il mondo dell’imprenditoria”.

Nella seconda parte della serata, invece, è stato assegnato il prestigioso Premio Globo Tricolore”, dedicato all’eccellenza italiana nel mondo e agli studiosi che si sono distinti per le ricerche sui connazionali all’estero: Flavia Cristaldi, Università La Sapienza di Roma, per la ricerca, Matteo Minelli, Ecosuntek, per essersi distinto nel mondo dell’imprenditoria giovane e nelle fonti rinnovabili, Alberto Sorbini, Direttore dell’Isuc, per la ricerca, Sauro Scarabotta, chef italo-brasiliano per l’enogastronomia, Danilo Rea, pianista jazz di fama mondiale, per la capacità espressiva della sua musica.

A sorpresa, la giornalista Patrizia Angelini, questa volta nelle vesti di Presidente del Globo Tricolore, conferisce anche a Catia Monacelli il riconoscimento, per essersi distinta, attraverso gli studi e la ricerca, in qualità di Direttore del Museo dell’Emigrazione “Pietro Conti”, con i connazionali all’estero. Subito dopo le premiazioni Danilo Rea ha regalato a tutti i presenti un omaggio all’Umbria attraverso brani di famosi cantautori italiani trascinando il pubblico in un’emozionante viaggio attraverso i suoi virtuosismi musicali.

Tra le autorità presenti il primo cittadino Roberto Morroni, Fabrizio Bracco, Assessore Regionale alla Cultura, Donatella Porzi, Assessore Provinciale alla Cultura, la Senatrice Sandra Monacelli, Consigliere Regionale, Simona Vitali, Assessore comunale alla Cultura; i rappresentanti di categoria per la città di Gualdo Tadino, Confcommercio con il Presidente Aurelio Pucci e Confartigianato con il Presidente Gianni Smacchi.

Ha concluso la serata un’asta di beneficenza, animata dall’antiquario romano Luca Lispi, con opere d’arte donate dagli artisti Vincenzo Martini, Mario Boldrini, Piero Pesce, Paolo da San Lorenzo, Nedo da Gualdo, Remo Giombini, Maty Calafate, Graziano Pericoli, Vittorio Pimpinelli, Maurizio Rubboli, Sauro Nardelli e molti altri, e dalle Gallerie “La Cornice” ed “Eugubina”, i cui proventi saranno investiti a beneficio della gestione, promozione e valorizzazione del Polo Museale e della splendida Rocca Flea.

La cena è stata curata da Pieralfonso Muzzi,  titolare della “A&A banqueting” azienda leader nel settore, partnership dell’evento, nello splendido “ristorante sotto le stelle”, allestito per l’occasione nel parco che circonda il mastio, con una scenografia d’effetto realizzata dall’Arch. Cristiano Baldinotti per “Archifood”. “Un doveroso ringraziamento”, continua Catia Monacelli “al noto menager Raffaele Forlini, che è stato consulente del progetto e a tutti gli insegnanti che stanno conducendo il Master del Sole 24 Ore, Management dei beni e servizi culturali, da cui ho ricevuto numerosi consigli e suggerimenti per un’iniziativa che si è rivelata sicuramente di successo”.




Molise. MINACCIA DI FAR SALTARE 60 CHILOMETRI DI STRADE

MINACCIA DI FAR SALTARE 60 CHILOMETRI DI STRADE

Senza fine l’odissea dell’imprenditore di 89 anni che reclama il pagamento delle strade costruite per conto della Regione. Minaccia di distruggerle, incatenandosi di nuovo, dopo che la Regione Molise si è opposta al decreto ingiuntivo e dopo che, a distanza di pochi mesi dalla conclusione della perizia da parte del CTU nominato dal Tribunale, lo stesso Tribunale nomina un nuovo perito. Chi pagherà per rifare le stesse identiche cose? I cittadini molisani.

Luca 23:3 Pilato lo interrogò: “Sei tu il re dei Giudei?”. Ed egli rispose: “Tu lo dici”. Si chiude così la sentita missiva indirizzata al Presidente ff del Tribunale di Campobasso, Vincenzo Di Giacomo, e al giudice onorario, dr.ssa Scacciavillani. Una lettera terribile, di chi è alla disperazione, deciso a rimettere le catene contro una consuetudine che favorisce sempre la P.A. nei confronti dei cittadini. Non trova infatti ancora una soluzione la vicenda dell’imprenditore 89enne che per un anno intero è rimasto incatenato davanti al Consiglio e alla Giunta Regionale del Molise, per vedersi riconosciuto il legittimo pagamento delle strade realizzate su tutto il territorio regionale, oltre 60 chilometri, finanziate due volte dalla Comunità europea e mai liquidate dalla Regione, che quei soldi li ha incamerati dagli anni ’90. Grazie ad una delibera del Consiglio Regionale approvata all’unanimità, l’Esecutivo di Michele Iorio  aveva proceduto, sempre all’unanimità, a votare una delibera che riconosceva il beneficio apportato con la realizzazione delle strade, imponendo una transazione all’imprenditore incatenato. “Quando si è alla disperazione – le dichiarazioni di Antonio Cappussi, classe 1922 – si accetta di tutto. Si rinuncia anche a tutti gli interessi capestro pagati alle banche e alle capitalizzazioni dovute agli strozzini. Pur di vedere risolta finalmente una storia senza fine, pur di non finire sul lastrico, pur di non vedere i propri figli e nipoti in mezzo ad una strada si accetta qualsiasi condizione. In seguito alla transazione la Regione si impegnava a pagare quanto pattuito a seguito di presentazione, da parte di un perito nominato dal Presidente del Tribunale, della relativa perizia. Avrebbero dovuto pagare entro 30 giorni, e invece di giorni ne sono passati 90 e la Regione non rispondeva nemmeno alle richieste di colloquio dei miei avvocati. Sono stato costretto a ricorrere ad un decreto ingiuntivo contro la Regione Molise, pur di bloccare le procedure fallimentari. Ebbene la Regione, nonostante sia consapevole di usufruire di strutture viarie in  maniera gratuita, si è opposta al Decreto Ingiuntivo, cioè si è opposta al pagamento della somma  che essa stessa aveva statuito in via transattiva. Quello che oggi voglio far sapere ai cittadini molisani  è che in un momento di crisi economica e occupazionale terribile, con molte famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, si sprecano indegnamente i soldi dei contribuenti. Perché? E’ subito detto. Solo qualche mese fa il Ctu nominato dal Presidente del Tribunale di Campobasso ha consegnato la sua perizia dopo un anno di sopralluoghi, ricerche documentarie, fotografie, rilievi satellitari, misurazioni, conteggi. Il perito, lo ripeto, nominato dal Tribunale, non il mio perito di parte! Ebbene, domattina dovrà arrivare da Roma il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri per rifare le stesse identiche cose che aveva fatto il precedente perito, con ulteriore esborso di denaro ai danni dei contribuenti e rallentamento della causa, che invece sarebbe stata inserita nella corsia privilegiata prevista da una recente normativa, per la risoluzione in tempi rapidi”. La lettera giunta sulla scrivania del Giudice Di Giacomo ispira qualche riflessione. “Dovrò fare un patto con l’Altissimo – scrive il Cappussi – affinchè possa vedere la fine di questa vicenda? A 89 anni, Sig. Giudice, le forze vengono meno, ci si stanca a vivere. Ma come potrei andarmene sereno sapendo di lasciare i miei figli e mi miei nipoti in mezzo ad una strada? Come posso addormentarmi tranquillo, la sera, con questa spada di Damocle sulla testa? Come possono andare a letto tranquilli, consiglieri e assessori della Regione Molise, gli Avvocati, Presidenti di Tribunale e Giudici, sapendo che un uomo al tramonto potrebbe non avere giustizia? Come si può mettere in dubbio, per l’ennesima volta, la realizzazione di quelle strade? Per questo significa, in definitiva, la nomina di un ennesimo Ctu. E se invece di tornare ad incatenarmi dessi disposizione di farle saltare, quelle strade? Se mandassi un escavatore nottetempo a scavare l’imbocco di ognuna di loro? Se utilizzassi un esplosivo, di notte, per non arrecare danni alle persone? Cosa ci scommetterebbe che tutti quelli che oggi fanno finta di nulla, tutti quelli che dicono che le strade non sono le loro, tutti quelli che dicono che mi sono alzato una mattina e mi sono sognato di fare delle strade, farebbero un putiferio?  Se me le sono sognate queste strade, se mi sono alzato una mattina e mi sono messo a mistare vecchie piste, perché non mi denunciano? Perché non mi fanno un ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi? Hanno avuto le traveggole anche i Sindaci dei Comuni in cui tali strade ricadono, che hanno fatto voti alla Regione perché venisse pagata l’impresa Cappussi. E poi, Sig. Giudice, a che pro questa nuova perizia? Che senso ha io proprio non lo capisco. Non ha stima, forse, del Suo collega, allora Presidente del Tribunale Civile, dr. Beatrice? Deve non stimarlo per niente se cancella con un colpo di spugna quello che aveva statuito, nominando il perito che per diversi mesi ha lavorato, ha fatto sopralluoghi, calcoli, misure manuali e satellitari, affiancato ogni giorno, ogni momento, ogni attimo dal perito nominato dalla Regione, ing. Giordano, il quale ha preteso quattro copie (dico quattro) di tutta la documentazione redatta e acquisita dal perito nominato dal Tribunale (foto digitali, foto satellitari, planimetrie, autorizzazioni, lettere, computi metrici, valutazioni, stime, conteggi, calcoli, confrontati e addirittura condivisi dall’ing. Giordano, che ha concordato con le somme ricavate relative al costo a metro lineare delle strade. Stranamente le contestazioni il perito della Regione, che non ha avuto nulla da ridire durante le operazioni peritali, le ha presentate dopo 5 – 6 mesi, evidentemente “spinto” a farlo, prima del meritato riposo. L’ha vista Lei, Sig. Giudice, la perizia redatta dal perito nominato dal Presidente del Tribunale? E la dr.ssa Scacciavillani l’ha vista?

E se non l’avete vista com’è  che l’avete cancellata? E tutto il lavoro svolto in un anno circa? Come si può eliminare il lavoro di un professionista affiancato dal professionista della Regione che ha firmato tutti i verbali di sopralluogo senza contestare? Chi le paga le doppie perizie? Se non le pago io le dovranno pagare tutti i cittadini del Molise? Anche quelli che faticano ad arrivare a fine mese con la crisi economica ed occupazionale? Chi glielo dice ai cittadini del Molise che una perizia ordinata dal Presidente di un Tribunale e consegnata solo qualche mese fa non vale nulla e un altro giudice ha ordinato un’altra perizia per le stesse cose? Perso per perso, l’unica cosa che posso fare è incatenarmi di nuovo, a 89 anni, a giorni alterni, davanti al Tribunale e davanti alla Regione perché stanno facendo come Ponzio Pilato. “Non sono responsabile di questo sangue; vedetevela voi!” le parole del Prefetto di Roma, guarda caso, di origine sannita, mentre si lavava le mani davanti alla folla, al cospetto di un Uomo innocente. Regione e Tribunale, pur nei rispettivi ruoli, ripetono quello che è accaduto duemila anni fa: se ne lavano semplicemente le mani! Hanno la possibilità di rendere giustizia ad un uomo, ma non lo fanno, si nascondono dietro i cavilli, le trafile, i giochi del potere. Tutto da capo?  Sono stato incatenato per un anno intero davanti alla Regione, dovevano passarmi davanti e fingere di non vedermi, ma le strade le vedevano eccome, quelle non potevano fingere di non vederle!

No, io non ce la faccio.

Io mi siedo qua, datemi una sedia, la catena già me l’avete stretta attorno al collo.

Con me si siederanno, uno al giorno, i miei figli e nipoti. Siamo undici. Al dodicesimo giorno saremo tutti qui, tanto non abbiamo più nulla da perdere. Magari sarete così magnanimi di darci delle case popolari, non ci potremo permettere altro, mentre le auto continuano a sfrecciare sulle “mie strade”…

Luca 23:3 Pilato lo interrogò: “Sei tu il re dei Giudei?”. Ed egli rispose: “Tu lo dici”.

Antonio Cappussi

C/da xxxxxxxxxx

86021 BOJANO (CB)

Mio cell. 347

Figlia 338

Ill.mo Sig. Presidente del

Tribunale di Campobasso

Dr. Vincenzo Di Giacomo

Ill.ma dr.ssa Scacciavillani

Oggetto: PROCEDIMENTO 266 R.G. 2010. IL BUON SENSO NON ABITA QUI

Ill.mo Sig. Presidente Di Giacomo,

ho letto con estrema meraviglia, davvero rammaricato, il provvedimento a firma del Giudice onorario, dr.ssa Scacciavillani del 1 luglio u.s. nel quale si rimette tutto in discussione, si nomina un nuovo CTU che deve fare lo stesso lavoro, le stesse identiche cose che erano state affidate da un altro Presidente di Tribunale, il dr. Beatrice, ad un altro CTU, l’ing. Rago.

E’ proprio vero che in Italia quanto più si possono spendere i soldi dei contribuenti, e quanto più tempo si perde inutilmente, tanto più si è soddisfatti, ai danni della povera gente che si trova invischiata nelle orribili, assurde maglie della P.A. !!!!

Sa Sig. Giudice, quando ci si trova al posto sbagliato nel momento sbagliato? Beh, è quello che è accaduto al Giudice Onorario, dr.ssa Scacciavillani: senza sapere nulla, senza aver letto le carte, senza aver ascoltato i contendenti, senza esser potuta entrare nella problematica, si è trovata un giorno, doveva essere il 20 giugno, suo malgrado, a dover decidere di una questione annosa che mette in moto somme rilevanti e successivamente a doversi sobbarcare l’onere di emettere un provvedimento che spazza via, (l’ennesima volta) tutto quello che è stato fatto in precedenza.

Sig. Giudice, sono anni e anni che assisto impotente a questo modo di fare: quando sembrava tutto assodato e chiarito arrivava qualcuno o qualcosa a rimettere tutto in discussione, grazie alla longa mano della Regione Molise che vuole continuare a percorrere quelle strade senza pagarle a chi le ha costruite, e cioè chi vi scrive, lo sciocco che ha continuato a fidarsi dei politici, che gli dicevano di andare avanti e di non preoccuparsi. Come quando si presentava alle elezioni a Morrone il cugino dell’attuale presidente Iorio e occorreva che una strada fosse terminata nottetempo per raccogliere i necessari consensi elettorali. “Cappù, non ti preoccupare, va avanti!”.

Io sono andato avanti, ma con i miei soldi, con i soldi dello scoperto bancario pagato al 30% di interesse e con quelli racimolati dagli struzzini. Con quei soldi ho anticipato il misto, il bitume, il cemento, la sabbia, gli stipendi degli operati, la manutenzione dei mezzi, i carburanti, le tasse, i contributi previdenziali. Già, Sig. giudice, perché per quelle strade ho dovuto pagare pure l’Iva allo Stato, anzi sono in debito con lo Stato perché quei soldi da pagare non li ho, e quelle strade sono state fatturate e quindi per la legge italiana ci devo pagare le tasse sopra..

Sig. Giudice, chi vi scrive ha 89 anni. Sa che cosa significa a 89 anni dover assistere al pignoramento dei mobili in casa, dopo aver fatto una vita di sacrifici? Sa cosa significa, a 89 anni, presenziare ad un’udienza fallimentare? Sa cosa significa, a 89 anni, non poter comprare neanche una bicicletta ai propri nipoti, oberati già anch’essi, senza colpa, di debiti su debiti che si sono accumulati negli anni perché la Regione non vuole pagare ciò che è dovuto?

Avevo creduto che finalmente la Giustizia avesse avuto la meglio quando Lei, Sig. Giudice, temerario nella sua onestà intellettuale, aveva risposto con coraggio al mio appello dall’ospedale, dove mi trovavo ricoverato, a causa dell’ennesimo ictus che mi aveva colpito nel corso dell’udienza fallimentare.

Ma come, sig. giudice, in quella lettera, e nel successivo provvedimento, Lei aveva ribadito che “pur certa la posta attiva azionata nell ‘an come riconosciuta dalla Regione, la stessa dovrà essere specificata nel quantum”. E adesso? Tutto cancellato di nuovo?

Non ci sono certezze per gli onesti cittadini? Da un momento all’altro devono pensare che qualcuno si sveglia la mattina e rimette in discussone tutta la loro esistenza?

In quella stessa lettera e nel successivo provvedimento Lei aveva parlato di una corsia preferenziale in considerazione della mia età non proprio giovane e delle somme considerevoli in ballo. Aveva anche auspicato di chiudere il tutto entro l’anno.

Adesso dovrà venire a giurare in Molise il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Roma. Si scomoderà questa persona per venire a giurare e poi per seguire tutte le operazioni necessarie? Dovremo ricominciare con i sopralluoghi, con le verifiche, con le ricerche di documenti che hanno 10-12-15 addirittura 19 anni?

E quando finiremo? Dovrò fare un patto con l’Altissimo affinchè possa vedere la fine di questa vicenda? A 89 anni, Sig. Giudice, le forze vengono meno, ci si stanca a vivere. Ma come potrei andarmene sereno sapendo di lasciare i miei figli e mi miei nipoti in mezzo ad una strada? Come posso addormentarmi tranquillo, la sera, con questa spada di Damocle sulla testa? Come possono andare a letto tranquilli, la Regione Molise, gli Avvocati, Presidenti di Tribunale e Giudici, sapendo che un uomo al tramonto potrebbe non avere giustizia?

Come si può mettere in dubbio, per l’ennesima volta, la realizzazione di quelle strade? E se invece di tornare ad incatenarmi dessi disposizione per romperle, quelle strade? Se mandassi un escavatore nottetempo a scavare l’imbocco di ognuna di loro?

Cosa ci scommetterebbe che tutti quelli che oggi fanno finta di nulla, tutti quelli che dicono che le strade non sono le loro, tutti quelli che dicono che mi sono alzato una mattina e mi sono sognato di fare delle strade, farebbero un putiferio?

Se me le sono sognate queste strade, se mi sono alzato una mattina e mi sono messo a mistare vecchie piste, perché non mi denunciano? Perché non mi fanno un ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi?

Che direbbero i cittadini di Pietracatella, i parenti del nostro Presidente Iorio, a Morrone del Sannio, se il prossimo lunedì mattina trovassero interrotte quelle strade che consentono di risparmiare almeno dieci chilometri sulle strade “canoniche”?

Le ha mai percorse Lei, Sig. Giudice, quelle strade? La invito a farlo e a constatare di persona quanto stupido sia chi Le scrive, che con i propri soldi, togliendoli ai propri nipoti, ha fatto un piacere alla Regione Molise e ai molisani. Uno stupido che continua ad appellarsi alla fugace, debole, mutevole, corruttibile giustizia degli uomini, invece di armarsi di escavatore, pala meccanica e motor-grader  e distruggere oltre 60 chilometri di strade sulle quali cammina la gente comune, i giudici, gli avvocati, i periti, i consiglieri regionali e il presidente della Regione.

E poi, Sig. Giudice, a che pro questa nuova perizia? Che senso ha io proprio non lo capisco. Non ha stima, forse, del Suo collega, allora Presidente del Tribunale Civile, dr. Beatrice? Deve non stimarlo per niente se cancella con un colpo di spugna quello che aveva statuito, nominando il perito che per diversi mesi ha lavorato, ha fatto sopralluoghi, calcoli, misure manuali e satellitari, affiancato ogni giorno, ogni momento, ogni attimo dal perito nominato dalla Regione, ing. Giordano, il quale ha preteso quattro copie (dico quattro) di tutta la documentazione redatta e acquisita dal perito nominato dal Tribunale (foto digitali, foto satellitari, planimetrie, autorizzazioni, lettere, computi metrici, valutazioni, stime, conteggi, calcoli, confrontati e addirittura condivisi dall’ing. Giordano, che ha concordato con le somme ricavate relative al costo a metro lineare delle strade.

L’ha vista Lei, Sig. Giudice, la perizia redatta dal perito nominato dal Presidente del Tribunale? E la dr.ssa Scacciavillani l’ha vista?

E se non l’avete vista com’è  che l’avete cancellata? E tutto il lavoro svolto in un anno circa? Come si può eliminare il lavoro di un professionista affiancato dal professionista della Regione che ha firmato tutti i verbali di sopralluogo senza contestare? Chi le paga le doppie perizie? Le dovrei pagare io? Con i creditori che mi bussano alla porta e tutti i miei beni all’asta? Se non le pago io le dovranno pagare tutti i cittadini del Molise? Anche quelli che faticano ad arrivare a fine mese con la crisi economica ed occupazionale? Chi glielo dice ai cittadini del Molise che una perizia ordinata dal Presidente di un Tribunale e consegnata solo qualche mese fa non vale nulla e un altro giudice ha ordinato un’altra perizia per le stesse cose? Certo, se non pago io che a giorni stento pure a mangiare, qualcuno dovrà pagare. Basterà aumentare le tasse, che altro?

Stranamente le contestazioni il perito della Regione, ing. Giordano, che non aveva avuto nulla da ridire durante le operazioni peritali, le ha presentate dopo 5 – 6 mesi, evidentemente “spinto” a farlo, prima del meritato riposo.

Già, qui si cancella tutto. Allo stesso modo di come si è cancellata una delibera dopo un anno e mezzo. Comodo vero? Prima si fa un atto, regolarmente pubblicato, una delibera di Giunta votata all’unanimità, la n. 1311, in cui si stabilisce che le strade hanno comportato un effettivo arricchimento per la Regione, stabilendo di pagarle entro 40 giorni dal deposito della perizia da parte del perito nominato dal Presidente del Tribunale. Poi, quando il poveraccio che non vede nemmeno l’ombra di quanto gli spetta, subissato dai creditori, rincorso dall’IVG, con lo spettro del fallimento sulle spalle, richiede e ottiene l’emissione di un Decreto Ingiuntivo per la somma oggetto di transazione, la Regione,  molto comodamente, revoca quella delibera. E’ passato un anno e mezzo, ma tanto chi glielo può impedire? I poveri cittadini, nel Molise, vengono trattati come nel Medioevo. Il feudatario ha potere di vita o di morte. Nel mio caso, è la seconda…

E adesso? Si ricomincia tutto da capo?

Io, Sig. Giudice, mi perdoni, ma questa forza non ce l’ho. Non ce la faccio più. Come posso pensare di ricominciare tutto da capo? Ma perché, mi scusi, nella mia ignoranza, le foto satellitari fatte dal perito nominato dal presidente Beatrice, nel frattempo sono cambiate? Non valgono più? Sinceramente mi sembra di vivere un incubo, un incubo che non finisce mai, ma che ad un passo dalla fine, quando si sta per mettere l’ultima parola sul foglio, cancella tutto quello che è stato scritto finora e ricomincia dal “c’era una volta”.

Vede, Sig. Giudice, Lei che è giovane forse non riesce a capire la fretta che mi anima, l’ansia che mi fa fare  notti insonni. Perché non so quanto tempo mi resta, quanto il buon Dio mi concederà ancora. E in ogni caso mi daranno tregua i creditori?

Ma come, Lei aveva scritto: “Il suo Legale, di conseguenza, potrà utilizzare l’anzidetto mio provvedimento al fine di ottenere rinvii istruttori ad udienze ravvicinate e, all’esito dell’istruttoria, una fissazione sempre in tempi ravvicinati dell’udienza di precisazione delle conclusioni e quindi della decisione della causa”.

Che gli porto, adesso al giudice Russo? E al giudice Scacciavillani?

Un provvedimento che rimette tutto in discussione? Come se ci fossimo svegliati, tutti quanti, da un lungo sonno in cui avevamo sognato di riuscire ad ottenere finalmente giustizia.

Perso per perso, l’unica cosa che posso fare è incatenarmi di nuovo, a 89 anni, a giorni alterni, davanti al Tribunale e davanti alla Regione perché stanno facendo come Ponzio Pilato. “Non sono responsabile di questo sangue; vedetevela voi!” le parole del prefetto, guarda caso, di origine sannita, mentre si lavava le mani davanti alla folla, al cospetto di un Uomo innocente.

Regione e Tribunale, pur nei rispettivi ruoli, ripetono quello che è accaduto duemila anni fa: se ne lavano semplicemente le mani! Hanno la possibilità di rendere giustizia ad un uomo, ma non lo fanno, si nascondono dietro i cavilli, le trafile, i giochi del potere.

Tutto da capo?

Sono stato incatenato per un anno intero davanti alla Regione, dovevano passarmi davanti e fingere di non vedermi, ma le strade le vedevano eccome, quelle non potevano fingere di non vederle!

No, io non ce la faccio.

Io mi siedo qua, datemi una sedia, la catena già me l’avete stretta attorno al collo.

Con me si siederanno, uno al giorno, i miei figli e nipoti. Siamo undici. Al dodicesimo giorno saremo tutti qui, tanto non abbiamo più nulla da perdere. Magari sarete così magnanimi di darci delle case popolari, non ci potremo permettere altro, mentre le auto continuano a sfrecciare sulle “mie strade”…

Luca 23:3 Pilato lo interrogò: “Sei tu il re dei Giudei?”. Ed egli rispose: “Tu lo dici”.

Antonio Cappussi

CAPPUSSI ANTONIO




Italia. La promessa di Fini di ridurre i costi della politica e il tesoretto della Camera

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Ap – Commenti

La promessa di Fini di ridurre i costi della politica e il tesoretto della Camera

L’attuale presidente della Camera, On. Gianfranco Fini, è stato eletto parlamentare nel 1983 e, come tutti sappiamo, dall’Aprile del 2008 ricopre il ruolo di Presidente. Dopo circa 28 anni dalla prima elezione alla Camera dei Deputati il Presidente Fini si accorge che i costi della politica sono lievitati e che, aderendo ad un appello del Fatto quotidiano, è giunto il momento di porre rimedio a questa situazione. Anche se i 28 anni di presenza in parlamento rendono quanto meno poco credibile quest’appello entriamo nel merito della situazione e cerchiamo di capire come Fini ha amministrato ed amministra l’istituzione che ha l’onore di presiedere.

Quanto costa agli italiani la Camera dei Deputati?

Per rispondere alla domanda in questione occorre andarsi a leggere il bilancio, regolarmente pubblicato sul sito. Per poter fare un confronto occorre considerare sia i bilanci consuntivi che quelli previsionali. Entriamo nel merito… Escludendo le partite di giro, ovvero quei soldi che l’istituzione incassa dallo stato e paga ad altre istituzioni, e considerando esclusivamente il titolo I ed il Titolo II del bilancio, ovvero i costi  a carico dei contribuenti, nel 2008 la camera è costata 1.028.027.000,00. Non riuscite a leggerlo un numero così? Un miliardo e ventotto milioni…

La Presidenza Fini nel corso del 2009 è stata tutt’altro che parsimoniosa, malgrado il paese reale attraversasse una delle peggiori crisi economiche degli ultimi 100 anni l’istituzione da lui presieduta ha messo in bilancio spese per 1.044.338.000,00, ovvero circa 26 milioni di euro in più. Nel 2010 e nel 2011 si prevede un onore a carico dei contribuenti pari a circa 1.033 milioni per poi risalire a 1.049 nel 2012.

Dati alla mano sembrerebbe che la presidenza Fini abbia portato non ad una diminuzione ma quantomeno ad un blocco delle spese, in fondo cosa sono qualche decina di milioni di euro…. Tanto pagano i contribuenti, ma la realtà, purtroppo, non è questa! A leggere in modo più approfondito il documento contabile ci si accorge che la Camera ha una dotazione iniziale nel 2009 di 217.000.000 milioni. Cosa vuol dire? Vuol dire che in un conto corrente la Camera ha depositati 217.000.000 milioni di euro frutto di avanzi degli esercizi precedenti. Soldi del contribuente che mantengono nei conti della Camera.

Avete capito bene… Il governo è costretto a tassare gli italiani per raggiungere il pareggio di bilancio e la Presidenza della Camera mantiene sul proprio conto una così ampia quantità di denaro. Il paese fa sacrifici e loro sguazzano nella liquidità. Ma non è tutto, andiamo avanti… Come fa Fini a bloccare il peso dei costi della Camera sul bilancio della Stato e quindi, in ultima istanza, sulla collettività? Verrebbe da pensare che vista l’attuale situazione economica ed i sacrifici chiesti agli elettori blocchino effettivamente i costi. Non è così… esaminando i bilanci previsionali pubblicati ci si accorge che i costi continuano ad aumentare e che per coprire le maggiori spese si attinge agli avanzi delle precedenti gestioni, ovvero a quei 217.000.000 milioni di euro.

Sulla coerenza del Presidente Fini non vogliamo entrare nel merito, non ci interessa la polemica politica, ci interessano cose più concrete, ovvero il tesoretto del quale è custode. Raccogliamo il suo appello per la riduzione dei costi della politica e lo sfidiamo sul campo della concretezza.

Presidente Fini, ridia indietro gli avanzi dei bilanci precedenti ai legittimi proprietari, ovvero ai contribuenti italiani. 200 milioni di euro sono tanti soldi… 100 milioni potrebbero essere destinati alla riduzione del debito e 100 milioni alla ricerca ed alle università. Un modo concreto per passare dall’ipocrisia ai fatti, un modo concreto per investire sul futuro dell’Italia.

fonte: http://www.storace.it/




Italia. Istruzione, conclusa manifestazione dell’Associazione Radicale “Esperanto” a La Sapienza di Roma

Istruzione, conclusa manifestazione dell’Associazione Radicale “Esperanto” a La Sapienza di Roma
Si è conclusa alle ore 16.00 la manifestazione dell’Associazione Radicale “Esperanto” all’Università La Sapienza di Roma, contro i corsi di medicina esclusivamente in lingua inglese.
Sono intervenuti il Segretario dell’Associazione Giorgio Pagano e Marco Cattaneo, che sta curando l’edizione italiana de “L’Imperialismo linguistico continua” di Robert Phillipson. Sono stati distribuiti appositi volantini con l’immagine di Gandhi e la sua famosa frase sul colonialismo inglese “Insegnare linglese a milioni di persone equivale a schiavizzarli”  per sensibilizzare gli studenti alla poco dibattuta questione del genocidio linguistico e della mancanza di pari opportunità in Italia e nel mondo fra madrelingua inglesi e parlanti nativi di altre lingue e culture.

“Non abbiamo trovato neanche un volantino per terra, segno che gli studenti hanno reagito con interesse a quella che per loro è una tematica talmente inusuale da creare quasi un rovesciamento della prospettiva. La lotta nonviolenta contro la colonizzazione linguistica parte proprio da qui, dalla demolizione dell’assunto che sia normale imporre arbitrariamente la lingua di una cultura sulle altre: a questo noi contrapponiamo la valorizzazione del patrimonio linguistico e culturale dei popoli e la diffusione della Lingua Internazionale, detta “Esperanto”, come veicolo di pari opportunità e di democrazia linguistica, anche e soprattutto nella Babele dell’Unione Europea come fondamentale della costituzione, irrimandabile, degli Stati Uniti d’Europa”, ha dichiarato Pagano.

Roma, 19 luglio 2011




Italia. PSI: COSTI DELLA POLITICA: NENCINI, 10 PROPOSTE PER TAGLI AGLI SPRECHI – Lettera aperta ai segretari dei partiti di opposizione

“Il preoccupante perdurare della crisi economica che colpisce l’Italia e il varo della manovra licenziata dal Parlamento la scorsa settimana, esigono che i partiti dell’opposizione si assegnino il compito della direzione istituzionale del Paese affrontando insieme, rapidamente e senza differimenti negli anni futuri, l’annoso tema dei costi della politica, indicando unitariamente soluzioni eque, chiare e strutturali”. Così Riccardo Nencini, segretario nazionale del PSI, in una lettera aperta inviata ai segretari dei partiti all’opposizione in Parlamento, Pier Luigi Bersani, Pier Ferdinando Casini, Antonio Di Pietro, Nichi Vendola, Mario Staderini.
“Sottopongo alla vostra attenzione alcune misure che  mi auguro possano trovare la vostra condivisione”- si legge nella nota di Nencini. “Conferimento dei rimborsi elettorali unicamente ai partiti, in regola con l’art. 49 della Costituzione, relativamente all’attuazione dei principi di democrazia interna;  taglio delle indennità dei consiglieri regionali al livello più basso (come in Umbria e in Toscana); soppressione dei benefits non riconducibili alla mera attività istituzionale;
abbassamento delle indennità dei parlamentari mediante l’adeguamento alla media dei paesi europei; soppressione del Senato della Repubblica e costituzione del Senato delle Autonomie e delle Regioni con 100 componenti eletti e conseguente riduzione del numero dei Deputati; accorpamento dei comuni con meno di 3000 abitanti con l’attivazione delle unioni comunali e superamento delle Comunità Montane e delle Province con un disegno di riordino istituzionale del Paese; introduzione della norma che preveda l’elettorato attivo a 16 anni e quello passivo a 21; divieto dei doppi incarichi politico istituzionali; istituzione di norme di valutazione di merito e competenza per le nomine negli enti pubblici; adozione di leggi per rendere palesi le lobby e la loro attività”.
“E’ necessario che queste proposte –prosegue Nencini – siano da voi recepite e fatte proprie dai gruppi dell’opposizione parlamentare e da tutti i gruppi nei consigli regionali”
“Desidero infine informarvi – si legge in conclusione nella lettera del Segretario – che domenica prossima, 24 luglio, in tutti i capoluoghi di regione, il Psi ha indetto una mobilitazione straordinaria per  campagna di raccolta firme per le 4 petizioni popolari per cambiare l’Italia, una delle quali è legata al tema della trasparenza della politica”.
Il Testo integrale della lettera
http://www.partitosocialista.it/site/artId__3750/306/402-COSTI_DELLA_POLITICA-_NENCINI-_10_PROPOSTE_PER_TAGLI_AGLI_SPRECHI.aspx
L’allegata tabella dei costi dei Consigli regionali
http://www.partitosocialista.it/Portals/PartitoSocialista/Documents/tabellasinottica_emolumenti_2011.pdf




Roma. Istruzione, Pagano (Radicali/ERA): “Domani manifestazione a La Sapienza, no a Medicina solo inglese” Dichiarazione di Giorgio Pagano – Radicali/ERA

Istruzione, Pagano (Radicali/ERA): “Domani manifestazione a La Sapienza, no a Medicina solo inglese” Dichiarazione di Giorgio Pagano – Radicali/ERA

Domani 19 luglio, ore 14,30, davanti al Rettorato de La Sapienza, l’Associazione Radicale Esperanto manifesterà contro i Corsi di Medicina totalmente in inglese.
“Costoro devono sapere che stanno attentando al cemento linguistico del Paese per svenderlo a potenze straniere. L’inglese da lingua è divenuto un sistema, totalitario, che permea, come un cancro, ormai tutti i tessuti dell’istruzione e non solo”. Lo dichiara Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale “Esperanto”.
“L’anglicizzazione delle università è collaborazionismo alla colonizzazione che noi non possiamo più tollerare: l’inglese per tutti costa oltre 60 miliardi di euro l’anno solo in Italia e ha il solo scopo di farne risparmiare 18 alla Gran Bretagna. Stiamo regalando l’editoria italiana ai Paesi anglofoni: per l’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca, una pubblicazione presso una casa editrice americana o britannica (spacciata per ‘internazionale’) vale 3 punti e presso una rivista 1,5, contro l’1,2 di una monografia pubblicata per un editore italiano e lo 0,5 presso una rivista italiana!”, prosegue Pagano.
“Per di più a Medicina la tassa sull’inglese è bella salata: 120 euro per il test d’ammissione contro i 35 di tutte le altre facoltà! Questa non è democrazia: noi diciamo no alla English Tax, vogliamo democrazia linguistica nelle università e nel mondo”, conclude Pagano.

Roma, 18 luglio 2011