Montorio al Vomano. “A CONTAR CAMOSCI SULLA CONCA DEL SAMBUCO” di MARCELLO MARANELLA

“A CONTAR CAMOSCI SULLA CONCA DEL SAMBUCO”
di MARCELLO MARANELLA

Venerdì 30 luglio 2010, alle ore 21, il libro di Marcello Maranella
verrà presentato nei rinnovati spazi del Chiostro degli Zoccolanti
a Montorio al Vomano, nell’ambito dell’ANTEPRIMA della
“VETRINA DEL PARCO” 2010

Evento realizzato in collaborazione con
ASSOCIAZIONE CULTURALE “IL CHIOSTRO”

Presentazione Editoriale
“A contar camosci sulla Conca del Sambuco”
di Marcello Maranella
(Teramo, Ricerche&Redazioni, 2010)

Interverranno:

Arturo Diaconale
Presidente Ente Parco Nazionale Gran Sasso

Fernando Di Fabrizio
Direttore Editoriale “Edizioni Cogecstre”

Modera:
Grazia Felli, Giornalista

Sarà presente l’Autore


IL LIBRO

MARCELLO MARANELLA
A CONTAR CAMOSCI SULLA CONCA DEL SAMBUCO
Biodiversità e Buone Pratiche nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
Teramo, Ricerche&Redazioni, 2010
ISBN 978-88-88925-35-6
112 pagine – “Nature” (3)
Prezzo: € 15.00

In questo suo importante lavoro, pubblicato dall’editrice teramana Ricerche&Redazioni di Damiani&Marramà, presentato al Salone del Libro di Torino 2010, Marcello Maranella, dal 2004 Direttore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, racconta storie, sentimenti, esperienze legate alla complessa gestione dell’area protetta abruzzese, tra le più estese d’Europa. Nella prima parte, le memorie personali dei tristi e difficili giorni successivi al sisma del 6 aprile a L’Aquila; nella seconda parte, una selezione significativa di esperienze di gestione maturate nell’Ente Parco, riconosciute quali “Buone Pratiche” in campo ambientale.

” Abruzzo: una regione nel cuore dell’Italia.
Ma l’Abruzzo è una regione che ha un posto speciale nel cuore di tutti quelli che hanno dedicato tanti anni in battaglie, grandi e piccole, spesso vinte e a volte perse, per la difesa della natura.
Il terremoto dell’aprile del 2009 ha sconvolto le vite degli abruzzesi, ha colpito l’Italia tutta, ed ha ferito in maniera irreparabile i cuori di chi ha lavorato tanto per fare dell’Abruzzo una regione di parchi e di natura.
Questo libro di Maranella si apre con una serie di ricordi personali legati ai giorni terribili del terremoto e alle reazioni della gente, e ne presenta la visione di chi ha nel cuore la natura. Una natura fatta sì di animali e di boschi ma anche una natura, come è quella abruzzese, fatta di umanità, di storia, di madonnine vecchie più di 600 anni incastonate in un intricato e indissolubile intreccio di natura e ingegno umano.
Il libro presenta quindi una serie di esperienze sviluppate nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: progetti di gestione della natura da cui abbiamo imparato tutti molto ”
(Dalla Presentazione di Aldo Cosentino, Direttore Generale Protezione Natura, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare)




Giulianova. Cerchiamo nuovi talenti: Canto, Fashion e Arti Varie, entro Martedì

Iscrizioni entro il 28 luglio 2010

FESTIVAL DEI POPOLI DELL’ARTE

Ristabilire l’equilibrio turistico, culturale e artistico in questa meravigliosa terra, ricca di risorse.

FESTIVAL DEI POPOLI DELL’ARTE

RICERCHIAMO PER LA SEZIONE CANTO: CANTANTI CHE SI ESIBIRANNO IN LIVE SU BASE MUSICALE
RICERCHIAMO PER LA SEZIONE FASHION:ASPIRANTI MODELLE CHE SFILERANNO
RICERCHIAMO PER LA SEZIONE ARTI VARIE: DJ, PRESENTATORI, ATTORI, CABARETTISTI, SCULTORI, PITTORI, POETI, CIRCENSI, ARTISTI DI STRADA

L’ORGANIZZAZIONE “ASSOCIAZIONE CULTURALE LUOGO IDEALE no profit”, IN COLLABORAZIONE PER LA “FONDAZIONE COLORIAMO I SOGNI” DI RAOUL BOVA E CHIARA GIORDANO, METTE A DISPOSIZIONE UNA BORSA DI STUDIO DI EURO 500 AI VINCITORI DELLE 3 CATEGORIE:

CANTO – FASHION – ARTI VARIE

Inoltre i vincitori delle categorie: canto e fashion, potranno partecipare alla manifestazione legata al Festival: LA BELLA & LA VOCE, ed accedere alla finalissima della stessa, a Saint Vincent, il 9/10/11 Dicembre. I vincitori di tale Concorso, avranno come premio per la sez. voce un contratto discografico, ed entrambi i vincitori delle categorie, potranno accedere a titolo gratuito per un anno nell’accademia di Cesare Lanza, (autore di Sanremo e di moltissime altri format), inoltre saranno Ospiti al Palafiori di Sanremo.

La manifestazione farà da contorno all’Idea Fiction Festival, con le esibizioni degli artisti emergenti nelle varie categorie, il presentatore ufficiale della manifestazione:
PIERLUIGI ODDI (www.pierluigioddi.com)

Info sul festival: http://www.facebook.com/album.php?aid=18032&id=100000616897077

Responsabile progetto: Cinzia Veneziano
Responsabile Amministrativo: Tina Iammatteo

PER INFO CONTATTARE: 02 87 2828 54 o 3409163408

Tina Iammatteo
Presidente Ass. Luogo Ideale
Associazione Culturale Luogo Ideale no profit
Sede Legale Viale Jenner, 50 – 20159 Milano – Sede Operativa Viale Marche, 21 – 20125 Milano
Tel.: 02 87282854 – mobile: +39 3314231276
Partita iva 04589750969- sito: www.eventispettacoli.net – mail: info@eventispettacoli.net




Giulianova. I prossimi eventi dell’Associzione Musicale Orchestrale I SINFONICI

Sergio Piccone Stella

i prossimi impegni artistici dell’Associzione Musicale Orchestrale I SINFONICI, grazie per l’attenzione M° Sergio Piccone Stella

TORTORETO PAESE 28 luglio 2010 ore 21,30

Giovanni Battista Pergolesi (300° anniversario della nascita)
LA SERVA PADRONA – Intermezzo buffo in due parti
Interpreti: Serpina Giorgia Cinciripi, soprano
Uberto Mimmo Lerza, bas-baritono
Vespone servo muto Gianfranco Fioravanti
Regia Gianfranco Fioravanti                                                                                                                                                                                                                                  Associzione Musicale Orchestrale I SINFONICI
Direttore Sergio Piccone Stella
produzione artistica a cura dell’Associzione Musicale Orchestrale I SINFONICI

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GIULIANOVA PAESE Piazza Buozzi 3 agosto 2010 ore 21,30
V° festival Riccitelliano
a cura del Comune di Giulianova, in collaborazione con la Provincia di Teramo
verranno eseguite musiche di:
PERGOLESI – ROSSINI – DONIZETTI – VERDI – MASCAGNI
Giorgia Cinciripi, soprano
Mimmo Lerza,baritono





Economia. Le parole di Satana di Giacinto Auriti

Chieti, 25 Luglio 10, Domenica, S. Giacomo – Anno XXXI n. 286 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. Gh n. 1/81


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Ap – Della Moneta e dell’Usura

Proseguendo nel nostro programma di riproporre il pensiero del compianto accademico Prof. Giacinto Auriti, pubblichiamo oggi un articolo che magistralmente rivela la singolare caratteristica satanica del sistema monetario vigente

Le parole di Satana

di Giacinto Auriti

Goethe affermava che “nessuno è più schiavo di chi si ritiene libero senza esserlo”. Questo principio è particolarmente valido nel sistema monetario vigente.

Il cittadino si illude di essere proprietario dei soldi che ha in tasca, mentre ne è debitore. La banca, infatti, emette la moneta solo prestandola, sicché la moneta circola gravata di debito. Il segno della schiavitù monetaria è data dal fatto che la proprietà nasce nelle mani della banca o, per meglio dire, del banchiere perché emette prestando e prestare è prerogativa del proprietario. La moneta, invece, deve nascere di proprietà del cittadino perché è lui che, accettandola, ne crea il valore tanto è vero che, se si mette un governatore a stampare moneta in un’isola deserta, il valore non nasce perché, mancando la collettività, viene meno la possibilità stessa della volontà collettiva che causa questo valore. Come ogni unità di misura (e la moneta è la misura del valore) anche la moneta è una convenzione.

Quando la moneta era d’oro, chi trovava una pepita se ne appropriava senza indebitarsi verso la miniera. Oggi al posto della miniera c’è la banca centrale, al posto della pepita un pezzo di carta, al posto della proprietà il debito. Non si può comprendere come sia stata possibile questa mostruosità storica (nata nel 1694 con la Banca d’Inghilterra  e l’emissione della sterlina) se non si muove dalla definizione della moneta strumento (sterco) del demonio. La verità di questa definizione è stata avvertita anche da S. Francesco d’Assisi quando vietava ai padri questuanti di ricevere oboli in moneta. Noi ora ne dimostreremo la piena fondatezza sulla base della stesse parole di Satana che stanno nel Vangelo.

Satana nel Vangelo parla tre volte. Dopo il digiuno di Cristo nel deserto, Satana Gli dice: ”Tramuta le pietre in pane”. Per lo più queste parole sono interpretate nel senso di considerarle come tentazione in quanto Cristo era affamato dopo 40 giorni di digiuno e mangiare pane sarebbe stato il motivo della tentazione.

Questa interpretazione non è accettabile perché la tentazione è sempre relativa ad un peccato e mangiare pane dopo 40 giorni di digiuno è moralmente ineccepibile.

Dunque la giustificazione delle parole di Satana va intesa diversamente e chi ci dice come interpretare le parole di Satana è proprio Cristo quando, rispondendo a Satana afferma: (Mt. 4,4) “Sta scritto. Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.

Ciò che sorprende in questa frase di Gesù è la novità della proposta, mai considerata dai teorici dell’interpretazione, di dedurre il significato delle parole non dalla loro espressione letterale, ma dalla bocca che le pronuncia. Quelle parole erano uscite dalla bocca di Satana; sicché per interpretarle esattamente va considerata l’ipotesi assurda che Cristo avesse accettato l’invito di Satana e trasformato la pietre in pane. In tal caso Satana avrebbe potuto ben  dire a Cristo: “Tu puoi mangiare pane per mio merito perché io Ti ho dato il consiglio di trasformare le pietre in pane.”  Quindi Cristo sarebbe stato trasformato da padrone in debitore del Suo pane. A ben guardare, questa ipotesi si verifica puntualmente nell’emissione della moneta nominale. Quando la banca centrale emette moneta prestandola, induce la collettività a crearne il valore accettandola, ma contestualmente la

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ABRUZZOpress N. 286 del 25 luglio ’10                                                                                                                            Pag 2

espropria ed indebita di altrettanto, esattamente come Satana avrebbe fatto se Cristo avesse accettato l’invito a trasformare la pietra in pane. Se si mette al posto della pietra, la carta, ed al posto del pane, l’oro, si riscontrano nella emissione della sterlina oro-carta e di tutte le successive monete nominali esattamente tutte le caratteristiche della tentazione di Satana.

Con la costituzione della Banca d’Inghilterra e del sistema delle banche centrali, tutti i popoli del mondo sono stati trasformati da proprietari in debitori del proprio denaro. L’Umanità è così precipitata in una condizione inferiore a quello della bestia. La bestia infatti non ha la proprietà, ma nemmeno il debito. Con la moneta debito l’Umanità è stata talmente degradata che non a caso si è verificato il fenomeno del suicidio da insolvenza come malattia sociale che conferma la Profezia di Fatima :”I VIVI INVIDIERANNO I MORTI”.

Ma non si possono comprendere esattamente le tentazioni di Satana se non le si considerano nel loro contesto globale. Particolarmente significativa, in questo senso, è la terza tentazione (Mt. 4, 8-9): “(…) Gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, poi disse a Gesù: Tutto questo io Ti darò, se Ti prostri e mi adori”. Adorare prostrati significa mettere Satana sull’altare al posto di Dio. Ciò spiega perché gli adoratori di Satana contestano fondamentalmente e necessariamente l’Eucarestia Cattolica.

La circostanza che il Protestantesimo si sia basato sulla negazione dell’Eucarestia Cattolica ed abbia promosso la costituzione delle banche centrali come promotrici della moneta-debito parla da se. Non a caso il Parlamento Inglese approva nel 1673 il Test Act: l’editto con cui viene dichiarata illegittima l’Eucarestia cattolica e la Transustanzazione.

G. A.

New York:                                                              Londra:                                                                    Milano:

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Pacentro. la giuliese, Paola Di Domenico, in mostra a Pacentro

Sabato 24 luglio 2010 alle 0re 19,30 aprirà la mostra d’arte contemporanea ”Frammenti”, presso la Sala Polifunzionale Pietro Di Nello in Via S. Maria Maggiore a Pacentro (Aq).
La mostra resterà aperta al pubblico fino al 2 agosto 2010.

Via S.Maria Maggiore

Sala Polifunzionale Pietro Di Nello

Pacentro




Colonnella (TE). Successo per la rassegna Jazz

Presenza massiccia di pubblico ieri sera in Piazza del Popolo a Colonnella per l’esibizione di Paolo Fresu e la Brass Bang.
Il trombettista jazz molto noto nello stivale sceglie di unirsi in tournèe a  Steven Bernestein, Gianluca Petrella e Marcus Rojas per dare vita ad un quartetto di fiati molto virtuoso.

La rassegna jazz, dopo tanti anni di vita cerca sempre nuove idee e ci riesce anche stavolta.

Cinque le serate (si conclude stasera con Bassignano) che ha visto, tra l’altro, la presenza della brava italo-brasiliana Sandy Muller dalla voce melodica.

Gli appassionati di jazz ringraziano per le cinque serate di buon livello anche perchè totalmente gratuite. ed intanto si preparano per No sol Oh jazz be good a Mosciano in programma la prossima settimana.

Sempre  Colonnella  offre la mostra fotografica di Sebastian Salgado, noto fotografo di fama mondiale e  reporter del sociale. Salgado, brasiliano naturalizzato francese, è un fotografo che usa solo la pellicola bianco e nero tradizionale.
Edite in Italia tramite  l’agenzia Contrasto, gli organizzatori di Colonnella Fotografia espongono  più di sessanta stampe dalle dimensioni importanti  sino a fine Agosto a Palazzo Pardi.

Ingresso libero.
Immagini di migrazioni umane , lavori duri, tutti manuali, fatte da persone abitanti in ogni parte del pianeta.
Inutile dire che è una  mostra imperdibile.
Collina litoranea che quindi punta decisamente sugli eventi estivi di qualità.

FOTOSERVIZIO: Mauro Piunti

Colonnella , 25 Luglio 2010

©

Copyright: Ph MaURO Piunti




Teramo. I prossimi appuntamenti del Festival, foto

I prossimi appuntamenti del Festival

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Continuano gli appuntamenti di Cineramnia 3D. Domani alle 20 al Multisala Smeraldo ci sarà la proiezione del film “Oceani 3D”, uno spettacolare viaggio sottomarino guidati da una tartaruga marina, alla scoperta di un mondo in pericolo, popolato da creature a tratti affascinanti e talvolta un po’ inquietanti. Un fil documentario che ha richiesto 7 anni di lavorazione, 26 spedizioni sottomarine attraverso i mari e gli oceani di tutto il mondo,  1500 ore sotto l’acqua e oltre 200 ore di riprese. Alle 21,30,  invece, nello Spazio cinema allestito al Parco fluviale, si potrà assistere al film, opera prima, dei fratelli Dino e Filippo Gentili “Sono viva”. A seguire, incontro con i registi. Il film con Giovanna Mezzogiorno e Marcello Mazzarella, racconta la storia di Rocco, un giovane operaio, che accetta per soldi di trascorrere come guardiano la notte in una villa isolata fuori città, vegliando il corpo senza vita di Silvia, la giovanissima figlia del padrone di casa. Nel corso della nottata, ricevendo visite inattese, Rocco realizza che dietro a quella morte si nasconde un intricato mistero. Appassionandosi al destino della ragazza, all’alba scopre finalmente la verità e trova il coraggio di rendere giustizia a Silvia.

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Teramo. “Colpa nostra” e polemiche: la nostra risposta

Colpa nostra” e polemiche: la nostra risposta

Abbiamo aperto la nostra manifestazione mettendo in contrapposizione, grazie all’intervento critico di Francesco Alò, un colosso del cinema mainstream come Avatar e il piccolo ma pluripremiato The Hurt Locker, un confronto che ha aperto gli occhi degli spettatori  non solo sul gioco dei rimandi interni tra i due film ma anche sulle inevitabili sorti dell’industria culturale in senso lato.

Un grande film evento super sponsorizzato da una parte quindi e un piccolo film, The Hurt Locker,  prima passato in sordina e poi unanimemente riconosciuto grazie all’Oscar come un capolavoro del cinema mondiale.

Al giro di boa del nostro festival sembra di ritrovarsi in una situazione similare: la corazzata Noemi, la cantante di XFactor, contro il piccolo Colpa Nostra che sgomita nel can can mediatico per farsi sentire. Questa l’immagine che è stata costruita dalle polemiche di questi giorni.

Il Cineforum Teramo, organizzatore di Cineramnia 3D nel quadro delle iniziative programmate “al Parko” per l’estate teramana insieme ad altre associazioni culturali e sportive, tiene a precisare di aver comunicato all’amministrazione comunale il proprio palinsesto con largo anticipo e di essere stato informato del concomitante spettacolo di Noemi in piazza Martiri della Libertà per la serata del 25 luglio.

Pertanto date e orari del nostro programma sono state determinante da concrete esigenze organizzative relative alla disponibilità dei registi e alla reperibilità delle copie dei film, né abbiamo ritenuto opportuno farci influenzare da altre scelte e programmazioni effettuate a Teramo e dintorni, certi della qualità della nostra offerta e della grande attenzione dimostrata dal pubblico nel corso degli anni.

Ci riteniamo inoltre estranei alla cultura del complottismo come alla riesumazione di un esecrabile Minculpop; per questo, come è stato già detto da altri, questa sera ognuno sarà libero di scegliere come più gli aggrada auspicando libere scelte culturali, tali da assicurare a “Colpa nostra” il grandissimo successo che merita e che altrove ha già riscosso anche a livello istituzionale.

Il Cineforum Teramo

Dimitri Bosi

Marco Chiarini




Chieti. La morte di Gabriellino D’Annunzio

Gabriele D'Annunzio, Padre

Chieti, 25 Luglio ’10, Domenica – S. Giacomo – Anno XXXI n. 285 – www.abruzzopress.infoabruzzopress@yahoo.it – Tr. n. 1/81


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Ap – Editoria

A sessantacinque anni dalla morte, notizie inedite

Sulla tormentata vita di Gabriellino d’Annunzio

di Carlo Di Felice

L’ultimo libro del dannunzista Franco Di Tizio, dal titolo La tormentata vita di Gabriellino d’Annunzio nel carteggio inedito con il padre, un volume di 544 pagine con numerose illustrazioni inedite, edito da Mario Ianieri, sarà presentato alle ore 18,30 di venerdì 30 luglio all’Ex Aurum di Pescara, nell’ambito delle celebrazioni dannunziane. Tra i relatori figurano Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale, ed i professori Umberto Russo e Andrea Lombardinilo, entrambi docenti della Facoltà di Lettere dell’Università  di Chieti. Le letture saranno dell’attrice Franca Minnucci.

Gabriellino d’Annunzio, figlio prediletto di Gabriele, nacque il 10 aprile 1886. Secondogenito di tre figli, fu affidato ad una balia di Olevano Romano. La madre, dopo la separazione dal marito, lo portò con sé a Parigi, dove studiò al Liceo Sailly. Ebbe con lei molti screzi e lui, era il 1900, bisognoso d’affetto, prese il treno e tornò a Firenze dal padre, che in quel tempo conviveva con Eleonora Duse. Il Poeta lo mandò a studiare al Cicognini di Prato, dove nel 1904 conseguì la licenza liceale. Pur iscrivendosi alla Facoltà di Lettere di Firenze, per far contento il genitore, preferì frequentare la scuola di recitazione di Luigi Rasi, per dedicarsi alla carriera teatrale.

Con lo pseudonimo di Gabriele Steno, il 27 marzo 1905 debuttò alla “prima” della Fiaccola sotto il moggio, al Teatro Manzoni di Milano. Con esito migliore recitò, nella parte di Ippolito, alla “prima” di Fedra il 10 aprile 1909 al Teatro Lirico di Milano. Nel 1914 si fidanzò con la coetanea Maria Melato, un’unione che durò meno di un anno, vale a dire sino a quando abbandonò la compagnia Talli, di cui anche la Melato faceva parte. Gabriellino combatté nella grande guerra come ufficiale di Artiglieria, meritando una croce di guerra ed una medaglia d’argento. Nella primavera del 1918 si legò a Maria Teresa Brizi, nata a Roma il 17 luglio 1896, allora ventiduenne, di dieci anni più giovane di lui, la quale, sposata il 26 aprile 1914 con Silvio Canevari, si firmava Maria Canevari. Fra il settembre 1918 e il giugno 1919 fu agli ordini del padre, che nell’ottobre 1918 assunse il comando della Squadra Aerea San Marco. Si congedò dall’esercito nell’agosto 1919. Gabriellino, dopo aver notato che il teatro ben poco s’addiceva al suo talento, decise di dedicarsi al cinema, e così, poco prima che il padre partisse per la spedizione di Fiume, iniziò a girare, a Venezia e dintorni, un film tratto da La Nave per la Casa cinematografica Ambrosio. Nel frattempo, svolgeva funzioni di segretario del padre. Nel 1924 fu uno dei direttori di scena per il film Quo vadis?. Il padre non lo abbandonò mai, considerandolo il figlio prediletto. Gli fece recitare le sue opere, lo ebbe vicino quando andava e veniva dal fronte, gli cedette il denaro da dare ai sacerdoti per beneficenza, gli consegnò le lettere segrete per Mussolini e gli affidò missioni delicate presso le case cinematografiche.

Paolo Alatri, l’unico dannunzista ad occuparsi di Gabriellino, nella sua biografia dannunziana, scrisse che il giovane sposò Maria Canevari poiché non poteva fare a meno di lei; precisò poi che, per il figlio del Poeta, «le uniche risorse finanziarie, finché non ebbe un impiego presso la Società degli Autori, consistevano nella vendita privata degli autografi del padre, o di copie, perfettamente imitate, di quegli autografi. La madre odiava la nuora; e quando Gabriellino si ammalò di una misteriosa malattia di probabile origine luetica, che gli dava disturbi alla vista e al cervello e che doveva portarlo alla tomba, la accusò di averlo avvelenato. La denuncia fu fatta a d’Annunzio, il quale neppure si mosse per andare a trovare il figlio malato, ma in una lettera a Mussolini del 18 dicembre 1926 lo disse “intossicato da una perfida e impudentissima femmina”. Ma quando Gabriellino uscì dalla clinica, relativamente rimesso in salute, fu fulminato dalla notizia che sua moglie, minata dalla tubercolosi, era morta in carcere, dimenticata e abbandonata da tutti. Cercò di avere delle spiegazioni dal padre, che però non volle riceverlo e ad una nuova richiesta lo fece arrestare davanti al Vittoriale». Furono, dunque, queste le conclusioni alle quali giunse l’Alatri, il quale aveva anche precisato che Maria Canevari, giovanissima e bellissima ragazza, era stata «l’amante di Bontempelli, di Cardarelli, di Trilussa, di Savinio, mentre col marito non vi furono più che rapporti “fraterni”. Abulico e deluso, Gabriellino non poteva tuttavia fare a meno di lei». Nicola d’Amico [«Magazine», n. 12, Aprile 1988] scrisse un articolo dal titolo Esclusivo: lettere inedite di d’Annunzio ai suoi figli, seguito

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ABRUZZOpress N. 285 del 25 luglio ’10                                                                                                                                 Pag 2

dal sottotitolo Caro Padre Crudele, ed aggiunse, a caratteri cubitali, prima di iniziare l’articolo, questa dichiarazione: «Fece arrestare il primogenito Mario, a Gabriellino negò perfino le scarpe usate, sfruttò Renata come infermiera». D’Amico ebbe poi a precisare: «Gabriellino s’innamorerà, riamato, di grandi attrici. Vivrà spesso vendendo manoscritti del padre veri e falsi. Conoscerà la miseria». Quest’affermazione era, però, molto riduttiva, rispetto a ciò che Paolo Alatri aveva scritto nella sua biografia dannunziana, pubblicata dalla UTET nel 1983. «Gabriellino trascinò poi la sua misera esistenza fino alla morte, avvenuta il 18 dicembre 1945». Fortunatamente lo stesso Alatri l’anno dopo ebbe a correggersi, nel libro D’Annunzio negli anni del tramonto, dando, in pratica, una versione più mite dei fatti, sebbene, nel 1988, nella Introduzione alla ristampa della Vita di Gabriele d’Annunzio di Guglielmo Gatti, riassumendo ciò che aveva già scritto nel 1984, dava per certo che d’Annunzio aveva visto l’ultima volta il figlio nel 1926 e che da allora in poi si era rifiutato categoricamente di rivederlo. Queste notizie non corrispondono minimamente alla verità e questo volume di Franco Di Tizio ci dimostra come il rapporto tra padre e figlio sia stato ampiamente travisato nel passato. Essi, infatti, si sono riconciliati e Gabriellino fu ricevuto al Vittoriale negli anni 1929, 1933 e 1934. Attraverso la ricca documentazione inedita, Franco Di Tizio manifesta, inoltre, quanto sia stata travagliata la vita di Gabriellino che, ignorando i consigli paterni, volle intraprendere la carriera teatrale e quella cinematografica, dalle quali, però, ricevette soltanto amarezze e delusioni.

C. D. F.

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Giulianova. L’associazione culturale di Giulianova “Il Nome della Rosa” scende di nuovo in campo per elevare decisamente il tasso culturale degli eventi estivi teramani

L’associazione culturale di Giulianova “Il Nome della Rosa” scende di nuovo in campo per elevare decisamente il tasso culturale degli eventi estivi teramani con Leandro Di Donato e Antonio Alleva che aprono alla grande la 3° edizione di “Versi verso il mare”.

Intervistati dal noto giornalista teramano Simone Gambacorta, i due poeti danno forza alla loro poesia con la voce dell’attrice Anita Di Marcoberardino. Toccante il ricordo del poeta, loro amico, Raymond Andrè, recentemente scomparso.

Parte così, nel salotto buono di Giulianova Alta, ossia Piazza Dante,  la rassegna poetica ormai al terzo anno. L’estate giuliese si veste finalmente di qualità e lo fa con i versi e le parole dell’ex assessore provinciale alla cultura Leandro Di Donato e di Antonio Alleva , autore, tra l’altro, di ” Reportages dal villaggio” (in 7 poeti del Premio Montale-2000, Crocetti 2001), stimolati dal bravo giornalista Simone Gambacorta.

Particolarmente apprezzate le risposte di Di Donato, che ha brevemente raccontato anche la sua esperienza in politica intersecata con la voglia di scrivere poesie.

Il momento culturale serale è stato chiuso con la visita nella sala espositiva nell’attiguo circolo culturale Piazza Dante aperto al pubblico con le opere dell’artista americano Keith Haring.

Mauro Piunti

Giulianova, 24 Luglio 2010