Pescina. Al Teatro San Francesco di Pescina (AQ), Sabato 9 Aprile 2011 La XVII Edizione del Premio Internazionale “Ignazio Silone”

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Al Teatro San Francesco di Pescina (AQ), Sabato 9 Aprile 2011

La XVII Edizione del Premio Internazionale “Ignazio Silone”

PESCINA (AQ), 6 Aprile ’11 – Il Premio Internazionale “Ignazio Silone”, 17° edizione, si terrà al Teatro “San Francesco”, nel complesso monumentale di Pescina (AQ), sabato 9 aprile, dalle 15,30, con il patrocinio della Regione Abruzzo, della Provincia dell’Aquila, del Comune di Pescina, del “Centro Studi Ignazio Silone”.

La prestigiosa onorificenza, che verrà conferita quest’anno all’illustrissimo Professore Piero Craveri, (umanista, anche Condirettore del Dizionario europeo, già membro del Consiglio di Amministrazione della Biennale di Venezia, collaboratore di diverse riviste scientifiche, italiane e straniere), sarà presieduta dal Governatore della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi.

L’evento si svolgerà alla presenza del Sindaco di Pescina, Maurizio Radichetti, del Presidente del Centro Studi “Ignazio Silone”, Enzo Lombardi, dell’Assessore regionale alla Cultura, Luigi De Fanis e del Presidente della Provincia dell’Aquila, Antonio del Corvo.

Tra i premiati il letterato Vittoriano Esposito, al quale andrà il “Premio Fontamara” e Raeisi Dehkordi (conosciuto come “Alì).

Non mancheranno, al Premio Internazionale “Ignazio Silone” edizione 2011, altri grandi nomi della cultura, come Walter Di Bastiano (Presidente della giuria), Gaetano Quagliariello, Ferdinando di Orio, Giuseppe Tagliente, Lucrezio Paolini, Stefano Trinchese, Liliana Biondi, Walter Capezzali, Giorgio Di Renzo, Abramo Frigioni.

Gli intermezzi musicali saranno a cura del soprano Letitia Vitelaru, del baritono Daniele Antonangeli, del pianista Marco Borroni.

Il responsabile organizzativo è Gino Palumbo. Si ringraziano: l’Agenzia per la Promozione Culturale di Avezzano, il “Centro Studi Ignazio Silone”, l’Associazione Culturale “San Francesco”.  Modererà il giornalista Antonio Monaco.




Teramo. L’associazione culturale BM idea (by Big Match) vi ricorda della conferenza stampa che si terrà domani (Giovedì 7) alle ore 11.00 presso la sede dell’associazione (via Stazio 45).

L’associazione culturale BM idea (by Big Match) vi ricorda della conferenza stampa che si terrà domani (Giovedì 7) alle ore 11.00 presso la sede dell’associazione (via Stazio 45).

Alla conferenza parteciperà il magistrato Giuseppa Ayala che presenterà lo spettacolo “Chi ha paura muore ogni giorno” tratto dal suo omonimo libro.
Certi della vostra preziosa presenza porgiamo cordiali saluti


Associazione culturale Big Match_ BM idea

Via Stazio 45, 64100, Teramo
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Giulianova. L’Officina delle Arti e dei Mestieri di piazza Dante a Giulianova alta presenta sabato 9 aprile alle ore 21.30, la mostra “Bio-grafie in lontananza” dell’artista rosetana Manuela Cappucci.

L’Officina delle Arti e dei Mestieri di piazza Dante a Giulianova alta presenta sabato 9 aprile alle ore 21.30, la mostra “Bio-grafie in lontananza” dell’artista rosetana Manuela Cappucci.

L’introduzione è affidata a Marialuisa De Santis, direttrice del Museo d’Arte dello Splendore di Giulianova e il sound design a Noam Arp, Fabio Perletta e Ilenia Scarabeschi.

La problematica produzione artistica di opera di Manuela Cappucci mutua dall’informale l’idea della pittura come modalità d’approccio e di conoscenza del reale e insieme come affermazione della propria individualità, preservata dalla massificazione delle coscienze e trasferita con urgenza espressiva sulla tela.

“Ma il gesto non è casuale o violento: la mano è guidata sapientemente dal pensiero che, ondeggiando tra memoria e invenzione,  accosta i colori, li sfuma in apparenti geometrie che sono formate dalle linee portanti del nostro orientamento: decumano e cardo che si incrociano nell’animo prima che sulla tela. Ogni forma tracciata è una rete che intende raccogliere il senso e il fine dell’esistenza”

La mostra resterà aperta fino al 24 aprile.




GARIBALDI Atto Unico Di Mario Fratti C 2007

Atto unico “GARIBALDI”, di Mario Fratti, che egli stesso ha recitato il 17 marzo scorso a New York nelle celebrazioni ufficiali del 150° anniversario dell’Unità d’Italia (nella foto, Mario Fratti). L’Autore, per tutto l’anno 2011 – 150° dell’Unità, mette il suo testo nella libera disponibilità, senza pagamento di diritti, di chiunque voglia rappresentarlo, in Italia e all’estero.

GARIBALDI

Atto Unico

Di Mario Fratti

C 2007

L’isola di Caprera.

Ambiente rustico.

E.J.: (accarezzando la camicia rossa di GARIBALDI che lei ora sta indossando; sorridendo): Grazie…

GARIBALDI: Stai bene in rosso…È un colore che ti dona.

E.J.: Anche a te. E adesso so immaginarti anche senza…

GARIBALDI: (sorridendo) Senza?

E.J.: Com’eri poco fa…quando vivevamo la passione di quel colore.

GARIBALDI: Il colore che preferisco.

E.J.: …l’ora più bella della mia vita.

GARIBALDI: Anche per me.

E.J.: L’hai detto cento volte, probabilmente.

GARIBALDI: Meno…ma ora, in questo momento è vero.

E.J.: Non era vero, le altre volte, con le altre tue amanti?

GARIBALDI: Donne. È sempre vero quando si è insieme, quando si ama.

E.J.: Mi ami?

GARIBALDI: Certamente. Solo se si ama si può… amare.

E.J.: È vero. Non amo mio marito. (vaga) Quindi…

GARIBALDI: È sempre differente.

E.J.: Tu, tu sei “differente”…(breve pausa)Anche con le altre?

GARIBALDI: Momenti unici, sempre.

E.J.: Anche i nostri, oggi?

GARIBALDI: Anche oggi. Anche con te.È sempre unico il momento in cui si scopre una nuova verità, una nuova battaglia, una donna…

E.J.: Sono una battaglia, per te?

GARIBALDI: Ansia, timore, vittoria.

E.J. Parli di noi o della battaglia? Sono una vittoria, per te?

GARIBALDI: Con Anita, dopo una cruenta, difficile battaglia, celebravamo la vittoria. Nel nostro abbraccio. I due elementi si fondevano. Si compimentavano. Battaglia, vittoria, amore.

E.J.: È stato il tuo grande amore, Anita?

GARIBALDI: Abbiamo combattuto insieme, abbiamo sofferto insieme.

E.J.: Anch’io sono pronta a…

GARIBALDI: A tutto, lo so, l’hai dimostrato oggi. Anita lasciò il marito per me. Tu  lo hai accennato…Un sacrificio che  non posso accettare.

E.J.: Perchè no? Ti sentiresti colpevole?

GARIBALDI: Certo. Rifletti un pò…Sono qui nelll’isola, anziano e malandato con occhiali pince-nez, ferite fisiche e psicologiche.

E.J.: Ti amo così come sei. Perfetto.

GARIBALDI: Vieni da me, mi sorridi, mi conquisti…Mi sento fortunato, oggi. Per un giorno…

E.J.: Ti sentisti colpevole, quando Anita lasciò il marito?

GARIBALDI: No…eravamo giovani…una grande passione…

E.J.: Differente dalla  nostra?

GARIBALDI: Differente. Sono più maturo oggi…più controllato, più saggio.

E.J.: Saggio…sereno…mi son sentita protetta, amata.

GARIBALDI: (piacevolmente sorpreso) “Protetta ed amata”. Me lo disse anche Anita. Stesse parole.

E.J.: È il sogno di noi donne. Quando te lo disse?

GARIBALDI: Dopo la fuga dalla prigione…

E.J.: Prigione dove? L’aiutasti tu, in quella fuga?

GARIBALDI: (evitando perchè non l’aiutò in quell’episodio) Tempi difficili…Fu catturata dal colonnello Albuquerque. Aspettavamo il nostro primo figlio, Menotti-

E.J.: Nel 1840. L’ho letto, lo so.

GARIBALDI: Una gioia inaspettata…Non pensavo di  essere così felice ed orgoglioso, come padre.

E.J.: Son pronta anch’io a darti un figlio.

GARIBALDI (ignorando) Ci sposammo poi nel 1842…altri figli, altre gioie…Rosita nel ’43, Teresita nel ’44, Ricciotti nel ’47.

E.J.: Vero padre di famiglia. Le sei stato fedele?

GARIBALDI: Certamente. Meritava tutto il mio amore. Accettò le mie scelte. Battaglie e fughe…Genova, con i legionari, sul brigantino Bifronte…Nizza, Livorno-

E.J. Sempre con te?

GARIBALDI: Sempre con me. (continuando)…Firenze, Genova, Rieti…e poi di nuovo a Nizza. Sempre in fuga, sempre ricercati.

E.J.: Dopo i figli, una madre è probabilmente stanca…Avevate la stessa passione, gli stessi desideri?

GARIBALDI: Certo. Per lei e per l’Italia…Stesse idee, stessa passione, stessa dedizione. Dovevamo liberare Roma.

Era al mio fianco anche nella battaglia a Sant’Angelo in Vado e monte Tassona, nelle paludi di Comacchio…

E.J.: Trovavi il tempo per amarla? Per darle quello che una donna desidera?

GARIBALDI: Sempre.

E.J.: Anche fra i morti, i tanti feriti, tanto sangue?

GARIBALDI: Accanto ai feriti, ai martiri per la mostra patria, aumentava, si accendeva di più il desiderio di vivere intensamente, di procreare.

E.J.: Procreare?

GARIBALDI: Biologia. Si ama perché si desidera. Arrivano poi i figli.

E.J.: (volendo la conferma) Il tuo unico grande amore?

GARIBALDI: Una donna incredibile…Dodici giorni dopo il parto, la nascita di Menotti, si trovò circondata dagli imperiali, a Mortasa…Dovette fuggire seminuda, a cavallo, col neonato in braccio…Per quattro giorni la cercai dappertutto…Pensavo di averla perduta per sempre. Poi, finalmente…

E.J.: Che era successo?

GARIBALDI: Era nei boschi, dove si nutriva di radici e frutti, per allattare il nostro Menotti.

E.J. Pensi che l’hai amata più delle altre donne perché avete sofferto tanto, insieme?

GARIBALDI: Perché abbiamo lottato insieme per una causa giusta, una patria finalmente unita. L’Italia.

E.J.: Non solo per l’Italia.

GARIBALDI: Che vuoi dire?

E.J.: All’inizio vi battevate per l’Uruguay, contro l’Argentina.

GARIBALDI: Ci preparavamo per le battaglie in Italia, dopo, in attesa del momento opportuno. Era al mio fianco anche nella battaglia di San Antonio del Salto, quando, con meno di 200 uomini, sconfiggemmo millecinquecento oribisti…Infermiera meravigliosa, quando necessario, a curare ed incoraggiare i feriti.

E poi, nelle due battaglie navali ad Imbituba e Barra. Incoraggiava tutti dando l’esempio. A Barra, da sola, sotto il fuoco nemico ci portava le munizioni…pericolose traghettate per rifornirci.

E.J.: Da sola?

GARIBALDI: Era isolata, in una barchetta…Dodici miracolosi viaggi. Salvò la battaglia…Spesso fu lei ad incoraggiarci ed a risolvere, in momenti cruciali. Anche alla battaglia di Santa Vittoria. Cinquecento contro duemila imperiali. Lei, sempre in prima fila. Un coraggio leonino.

E.J.: Due leoni, tu e lei.

GARIBALDI: Ce lo dissero un paio di volte. Ci paragonavano ad una coppia di leoni.

E.J.: Leoni contro le pecore nere. Ho letto che hai sempre odiato i clericali. Eravate religiosi, tu ed Anita?

GARIBALDI: C’è sempre fede nei cuori di chi ama. Odio i preti solo perché ostacolano l’unità d’Italia…E perché sono responsabili per la morte di Anita.

E.J.: In che senso?

GARIBALDI: Privazioni continue…Nel ’49 difendevamo la Repubblica Romana contro i napoletani ed i francesi che volevano ridare Roma al Papa. Luglio, mese caldissimo…

Stremata di forze, ci lasciò.

E.J.: Morì?

GARIBALDI: Non amo quel verbo. Ci lasciò.

E.J.: Nel ’49.

GARIBALDI: Sai tutto di noi. Adesso, parlami di te.

E.J.: Oh, ti prego…mi sento a disagio parlarne. Molti viaggi, come giornalista…Vita facile, tutto facile nella mia vita, ma anch’io amo l’Italia ed ammiro quel che hai fatto, avete fatto…

(dopo una breve pausa) Dopo Anita, altri grandi amori?

GARIBALDI: No. Impossibile trovare una sua gemella.

E.J.: Ma sicuramente, più tardi…

GARIBALDI: (confessando) Anni dopo, c’è stata una donna che ho amato moltissimo e dalla quale ho imparato…

E.J.: A letto?

GARIBALDI: No. La nostra è stata una relazione platonica…Gran rispetto, grande amicizia…

E.J.: Giovane e vedovo. C’era in te, sicuramente, il desiderio di…(gesto vago)

GARIBALDI: (ammettendo)Avevamo in programma una romantica passeggiata nei boschi della Sardegna…C’era amicizia ed attrazione…

E.J.: Come la nostra?

GARIBALDI: (ignorando) Sfortunatamente…

E.J.: Sfortunatamente?

GARIBALDI: Si ruppe una gamba. Fu bloccata a Roma.

E.J.: Perché non l’hai raggiunta se la desideravi tanto?

GARIBALDI: C’era una condanna a morte sulla mia testa. I preti non mi avevano perdonato il tentativo di liberare Roma, togliendola al loro dominio.

E.J.: Chi è questo secondo, grande amore?

GARIBALDI: Speranza von Schwartz, donna colta e generosa. Ho imparato molto da lei.

E.J.: Che cosa?

GARIBALDI: L’arte della diplomazia, intuizioni politiche, coraggio anche in difficili situazioni…Avevamo una pericolosa collaborazione. Recapitava messaggi clandestini per la nostra causa…Fu anche catturata e chiusa in una squallida prigione, lei, sofisticata gentildonna inglese.

E.J.: Per colpa tua?

GARIBALDI: L’accusarono di collaborare con noi. Era vero. Non si scoraggiò mai. Mi mandava lettere bellissime. L’avvertii di evitare dettagli. Tutte le lettere venivano censurate dalla polizia pontificia.

E.J.: Donna interessante…

GARIBALDI: Incredibilmente generosa…Aiutò in tutti i modi Anita.

E.J.: (sorpresa) Anita?

GARIBALDI: Sì, la figlia di Battistina.

E.J.: Chi è Battistina?

GARIBALDI: Una giovane che viveva nell’isola…mi aiutava in tutto, cucina, altro…

E.J.: Ed era la madre di Anita, figlia tua.

GARIBALDI: Figlia mia. Poi Battistina andò via e Speranza si  prese cura di Anita. Scuola, educazione, tutto.

E.J.: Volevi bene a questa Battistina?

GARIBALDI ( a disagio) Era brava, inamorata, nella stessa casa…diligente ed attiva. Soli in casa…cose che succedono…

E.J.: Altri figli? Altre donne?

GARIBALDI: Ti prego, mia cara. Abbiamo passato una notte bellissima, non roviniamola con domande delicate.

E.J.: Noi donne siamo curiose. Perché voi uomini avete bisogno di tante donne?

GARIBALDI: Tante…Chi te l’ha detto?

E.J.: Esperienza. Chi vive sa ed impara.

GARIBALDI: Capita, nella vita che ci siano ammiratrici…Ti credono un eroe, un dio, vogliono…amarti.

E.J.: E tu?

GARIBALDI: Sono umano e vulnerabile. Come tanti. A volte…

E.J.: A volte?

GARIBALDI: Il caso tuo…Sei molto più giovane di me…curiosa…amorevole…sei venuta a trovarmi…

E.J.: Solo a visitarti, per un’ intervista. E sei stato tu a…(gesto vago)

GARIBALDI: Io?

E.J.: La prima carezza, tu…

GARIBALDI: Si vede una bella mano, affusolata e poeticamente pallida, si ha voglia di baciarla…Sei pentita di…?

E.J.: Oh no, è stato meraviglioso…Nonostante la presenza di…

GARIBALDI: Di chi?

E.J.: Quella donna che ci spia.

GARIBALDI: Francesca. È bravissima, mi tiene tutto in ordine, perfetta donna di casa.

E.J.: Un’altra Battistina?

GARIBALDI: Più o meno…

E.J.: Altri figli?

GARIBALDI: (a disagio) Sì…Clelia.

E.J.: È vostra figlia?

GARIBALDI: Sì.

E.J.: E non è gelosa di me, di tutte le donne che vengono a trovarti?

GARIBALDI: È umana…forse gelosa…ma paziente e saggia. Spera in…

E.J.: In che cosa?

GARIBALDI: Un futuro, con me.

E.J.: Matrimonio?

Garibaldi: Forse. È umano sperare…Ma ci sono problemi; sono ancora sposato; non hanno ancora annullato il matrimonio del 1860.

E.J.: La marchesina diciottenne. Giuseppina Raimondi.

GARIBALDI: Sai tutto. Anche nome ed età. Fu la più grave delusione della mia vita.

E.J.: Tu, 53…Lei, 18. Non c’era la saggia Speranza a consigliarti?

GARIBALDI: Errore gravissimo, lo so. Non avrei dovuto…Ma lei sembrava follemente innamorata. Per noi uomini è difficile resistere a quella tentazione…Il grande amore, il sogno impossibile.

E.J.: E quando scopristi che era incinta-

GARIBALDI: Troppo tardi. Dumas mi avvertì all’ultimo momento. Non potevo fermare la cerimonia.

E.J.: Incinta di un altro. Luigi Caroli, il grande seduttore-

GARIBALDI: (irato, deciso) Basta così. Sei venuta qui per ricordarmi una sconfitta?

E.J.: Meglio affrontare tutte le verità. Quel che lei ti fece. Quel che tu soffristi-

GARIBALDI: (interrompendo) Nella vita bisogna parlare solo di cose positive, di momenti gloriosi. Nel 1860, pochi mesi dopo quell’infelice matrimonio ho riunito mille camicie rosse e siamo sbarcati a Marsala. Un trionfo! È quel che conta nella vita, quando si ama la patria. Sconfiggemmo tremila soldati borbonici.È lì che mi nominarono dittatore della Sicilia. Accettai, a nome del re Vittorio Emanuele II. Ero ormai convinto che solo la monarchia poteva in quel  momento unire l’Italia. Il sogno mazziniano della repubblica stave perdendo terreno.

Poi, conquista di Palermo, marcia verso Napoli, dove fummo raggiunti ed aiutati dalle truppe sarde. Il nostro sogno si stava realizzando. Vedi? Questi sono i momenti che dobbiamo ricordare. Amore per l’Italia.

E.J.: (molto femminile) Mi hai chiamata”Italia”, mentre…al momento della tua gioia, dentro di me…

GARIBALDI: Mi è successo altre volte. Per me l’amore per una donna e l’amore per l’Italia sono una fusione magica, meravigliosa.

E.J.: Altre volte…con chi? Con la tua prima amante, Emma Roberts, nel 1856?

GARIBALDI (irritato, perdendo la pazienza) Quando parti? Ti faccio preparare la barca?

E.J.: (timida e civettuola) Oh, eroe dei miei sogni…ancora due giorni, ti prego.(un silenzio) Almeno uno. Non ho finito l’intervista.

(incoraggiata dal suo silenzio) La tua ferita ad Aspromonte, come successe? In  che combattimento?

GARIBALDI: Un equivoco…Il generale Cialdini mandò il colonnello Pallavicino con l’esercito regolare per fermare la nostra avanzata in Calabria. Spararono contro di noi, contro i nostri volontari…Ma  fu una breve scaramuccia. Ordinai ai miei di non rispondere al fuoco dei soldati regolari, italiani come noi, nostri fratelli.

È lì che fui ferito.

E.J.: Gravemente?

GARIBALDI: No. mi curarono bene a Varignano. Prigioniero ma trattato con rispetto. Dopo poche settimane potei tornare a cavalcare.

E.J.: Ci fu molta speranza nel movimento “carbonaro”, nella “Giovane Italia”, quando elessero Pio IX nel 1846. Fosti contento pure tu?

GARIBALDI: Per pochi giorni. Si spera sempre nella saggezza di un Papa che dice di amare l’Italia. Quale Italia? Quella senza Roma e senza Venezia?

E.J.: Quali sono I tuoi rapport con Mazzini?

GARIBALDI: Lo stimo. Anche se fece un grave errore col complotto di Mantova e la fallita rivoluzione di Milano nel 1853. Glielo dicemmo che era un complotto prematuro. E gli costò la stima e la protezione di Cavour il quale, da quel momento, lo peseguitò.

E.J.: Qual è la tua relazione con Cavour?

GARIBALDI: Ha dato Nizza, l’italianissima Nizza, la città in cui sono nato, ai francesi. Lo odio.

E.J.: Ed I francesi? Dopo tutto hai collaborato con loro nel 1859, contro gli austriaci.

GARIBALDI:  Non permisero alle nostre truppe di indossare le camicie rosse. Ricordavano loro la lotta per la difesa di Roma, la battaglia che quasi vincemmo. Ci constrinsero ad indossare goffe divise militari. Mi sembrava di soffocare senza la mia camicia rossa.

E.J.: Che ne pensi degli  inglesi?

GARIBALDI: Ci han sempre accolti e trattati con rispetto. Hanno aiutato la nostra causa contro la Francia e l’Austria. Nel 1864 ho incontrato a Londra il Primo Ministro Henry Palmerston e gli ho dato un messaggio per la Regina Vittoria.

E.J.: Che messaggio?

GARIBALDI: “Regina, voi che siete buona, ordinate la fine di quello sterminio. Creta sta diventando un cimitero.”La pregavo di aiutare i Cretesi che venivano massacrati dai Turchi. L’Inghilterra è l’unico paese con flotta ed agguerrito esercito. L’unica che dovrebbe intervenire.

E.J.: Mandarono aiuti?

GARIBALDI: No, purtroppo. Io mandai 500 volontari guidati da mio figlio. Li bloccarono.

E.J.: Che ne pensi degli americani?

GARiBALDI: Brava gente.

E.J. Ti aiutarono?

GARIBALDI: Meucci mi assunse nella sua fabbrica per candele. Lavorai per lui. Solo chi lavora mangia, in quel paese. La chiamano “etica protestante”.

E.J.: Tu, sei religioso?

GARIBALDI: Si può essere veramente religiosi solo quando si vede che la Chiesa non è al servizio dei ricchi e dei potenti.

(cantando)”Va fuori, o straniero”! Chi lavora contro l’unità d’Italia, è un nemico, uno straniero. Fuori!

E.J.: È vero che all’inizio della guerra civile  in America, nel 1861, il presidente Abraham Lincoln ti invitò ad essere uno dei suoi generali?

GARIBALDI: È vero.

E.J.: Perché non andasti?

GARIBALDI: Posi una condizione che non era pronto ad accettare in quel momento. Doveva abolire la schiavitù.

E.J.: (indicando) Vedo quella bandiera nera col volcano al centro. Che bandiera è?

GARIBALDI: La bandiera che mi commuove di più, al ricordo. La usammo in Uruguay, durante la Guerra contro il  dittatore argentino Juan Manuel De Rosas. Il nero rappresenta l’Italia in lutto. Il volcano simboleggia il potere della rivoluzione. Un volcano che libererà l’Italia. (declamando) Da Trapani all’Isonzo, da Taranto a Nizza.

E.J.: Ancora speranze per Nizza?

GARIBALDI: Spero ancora, spero sempre. Sarò sempre alla testa delle mie amate truppe.

E.J.: (timidamente)Come mai in tutte le guerre muoiono sempre i soldati e mai i generali?

GARIBALDI:(sorpreso) Strana domanda…(cercando) È dovere dei condottieri non morire.

E.J.: Che vuoi dire?

GARIBALDI: Un generale è anche un simbolo.

E.J. Che simbolo?

GARIBALDI: Padre, condottiero, protettore. Deve mantenere quell’aura. Deve sembrare invincibile per chi sta sfidando la morte.

E.J.: E lui, non la sfida?

GARIBALDI: Certo, in molti casi, in molti momenti. Ma solo se e assolutamente necessario. Per evitare una possibile sconfitta.

E.J.: Perché non scrivi le belle cose che dici e che vivi così intensamente?

GARIBALDI: Sto scrivendo ora “Il governo dei preti”, un romanzo che li descrive. Più tardi, forse, scriverò la storia dei “Mille”.

(Lei si avvicina e vorrebbe accarezzarlo; lui indica con gli occhi un angolo della stanza)

Attenta…

E.J.: (guardando nell’angolo indicato da GARIBALDI) Vedo, vedo…

Sembra uno spettro…

È ancora là che ci spia…

GARIBALDI: Ignorala…

A me, fa tenerezza…

Un cane fedele che mi ama e vuol proteggermi…

Tenera madre…

E.J.: Madre? È più giovane di te. E non è bella.

GARIBALDI: Non mi abbandonerà mai…

Forse…

E.J.: Forse?

GARIBALDI: …La sposo…lo merita….

Si fissano.

Immobilità.

Oscurità.




Roseto degli Abruzzi. Silvia Ronchey che scrive della vera storia di Ipazia e del rapporto pagano quanto cristiano tra donna e sacro;

Roseto,  5 aprile 2011 – Silvia Ronchey che scrive della vera storia di Ipazia  e del rapporto pagano quanto cristiano tra donna e sacro;  Carlo Andrea Bollino che parla di energia, dall’indecisione politica dei grandi, che non sono stati capaci di affrontare il tema della sostenibilità, all’inquietante interrogativo su quanto petrolio ancora veramente rimane sul pianeta;  il filosofo francese Oscar Morin che affronta il tema della crisi contemporanea cercando di capire quale sarà il futuro della nostra società e quale la sua salvezza da questa crisi planetaria;  Claire Shipman e Katty Kay,  che affrontano il lavoro al femminile, insegnando a costruire l’equilibrio lavoro-famiglia-tempo libero; il costituzionalista Michele Ainis con un  pamphlet in difesa della Costituzione italiana; l’astrofisica Margherita Hack che affronta il tema dell’arretratezza dell’Italia nella ricerca scientifica; Renata Pepicelli che  racconta la nascita e l’affermazione del femminismo islamico, e parallelamente descrive lo sviluppo di un crescente attivismo femminile nei movimenti islamismi; Pascal Schembri che delinea il profilo di Ennio Flaiano, attingendo agli aforismi che l’autore ha donato al suo Paese quale eredità d’arguzia.

Sono solo alcuni degli autori che le più importanti case editrici hanno proposto alla Giuria del Premio “Città delle Rose”  che torna  ad animare la cittadina adriatica sabato 7 maggio prossimo.

< Anche per questa edizione del premio di saggistica si presenta ricco di proposte sia da parte delle grandi case editrici che di quelle minori. Un settore molto vivace e stimolante per i lettori – sottolinea il Sindaco Franco Di Bonaventura –Il nostro obiettivo naturalmente non è quello di fare una passerella di nomi altisonanti ma di scegliere testi che abbiano un’anima, insomma libri capaci di imprimere nel lettore delle emozioni forti, di suscitare  una riflessione sui temi della vita, siano quelli della quotidianità che quelli più grandi di noi” .

Il concorso è riservato a volumi pubblicati da gennaio 2010, di autori italiani e stranieri, dedicati ad illustrare la condizione dell’uomo contemporaneo così come si riflette nelle diverse discipline. Saranno premiate due tra le opere in concorso, una di un autore italiano e l’altra di un autore straniero.

È prevista inoltre l’assegnazione di un premio speciale per la sezione riservata alle tematiche giovanili intitolata a  “Micol Cavicchia” con la segnalazione di tre testi che trattano delle problematiche dei ragazzi.

Nell’ultima edizione i premi sono stati assegnati a Lucio Villari con Bella e perduta. L’Italia del Risorgimento,( Laterza);  Philippe Simonnot, Il mercato di Dio, ( Fazi ); Marco Rovelli, Servi. Il paese sommerso dei clandestini al lavoro, ( Feltrinelli).

“Una giuria autorevole presieduta dal Professor Vincenzo Cappelletti, assicura al concorso la presenza degli autori più prestigiosi della saggistica edita – afferma Daniele Cavicchia, segretario e ideatore del premio – ne fanno parte  Franco Ferrarotti, Aldo Forbice, Renato Minore, Dante Marianacci, Walter Mauro, oltre al Sindaco di Roseto Franco Di Bonaventura.

La Giuria per la sezione giovani “Micol Cavicchia” è formata da alunni delle scuole superiori di Roseto, l’Istituto Tecnico “V. Moretti” e il  Liceo “Saffo”, e da un gruppo di utenti della Biblioteca civica  di età compresa tra 14 e 25 anni”.




Pescara. Fusioni nel Jazz Contemporaneo. Primo appuntamento. Il nuovo jazz italiano. Libreria Primo Moroni. Via Quarto dei Mille 29, Pescara Giovedì 7 aprile, ore 18.30.

Fusioni nel Jazz Contemporaneo.

Primo appuntamento. Il nuovo jazz italiano.

Libreria Primo Moroni. Via Quarto dei Mille 29, Pescara
Giovedì 7 aprile, ore 18.30.

Giovedì 7 aprile 2011, alle 18.30, presso la Libreria Primo Moroni, prende il via la nuova serie di Fusioni nel jazz contemporaneo. Il primo incontro, condotto da Marco Di Battista e Fabio Ciminiera, sarà dedicato al nuovo jazz italiano. Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso libero e si terranno presso la Libreria Primo Moroni in Via Quarto dei Mille, angolo Piazza Santa Caterina, a Pescara.

L’argomento del primo incontro di Fusioni nel Jazz Contemporaneo sarà la grande ricchezza di espressioni e di talenti presenti sul territorio nazionale. Lo stato del jazz italiano di oggi e i personaggi che lo animano: si passa attraverso generi e modi di interpetare la musica, dalla rinascita del nuovo mainstream e dall’entertainment alle sperimentazioni e alle soluzioni musicali più radicali per tracciare una panoramica ampia e varia sugli interpreti emergenti della scena jazz del nostro paese.

Fusioni nel Jazz Contemporaneo è un ciclo di incontri organizzato da Movimentazioni e Jazz Convention: argomento delle tre puntate saranno le direzioni del jazz italiano di oggi e, in particolare, i protagonisti emergenti, le nuove sintesi musicali, i linguaggi a cavallo tra tradizione e modernità, lo stato delle diverse correnti musicali.

Gli incontri, informali e discorsivi, saranno arricchiti dal materiale televisivo e multimediale prodotto dal team di Jazz Convention.

Contatti.

Libreria Primo Moroni.

Via Quarto dei Mille 29

Tel.: +39.085.4429521

e-mail: movimentazioni_pe@email.it

web: www.movimentazioni.org

Fabio Ciminiera. Jazz Convention Team.

web: www.jazzconvention.net; www.myspace.com/jazzconvention
e-mail: fabiociminiera@jazzconvention.net
mob: +39.347.4098632
Programma degli incontri.

Giovedì 7 aprile, ore 18.30
Il Nuovo Jazz Italiano.
Personaggi, protagonisti, contaminazioni e correnti. Dalla rinascita degli ottoni e delle street band al nuovo mainstream, dall’entertainment alle sperimentazioni: una panoramica ampia e varia sugli interpreti emergenti della scena jazz nazionale.

Giovedì 21 aprile, ore 18.30
La Forza del Jazz Indipendente. El Gallo Rojo.
L’unione fa la forza: il collettivo come soluzione per proporre la musica, la visione radicale nella storia del jazz.

Giovedì 12 maggio, ore 18.30
Lo Sguardo al Mediterraneo.
Nuovi territori per il jazz di oggi. Tradizioni popolari, strumenti e ritmi ancestrali per guardare alla musica di domani.





Editoria. Paolo Pinto, Massimo D’Azeglio, Il sogno di una Italia diversa (Ed. Solfanelli)

Paolo Pinto, Massimo D’Azeglio, Il sogno di una Italia diversa (Ed. Solfanelli)

Massimo d’Azeglio, aristocratico torinese, presidente del Consiglio del Regno di Sardegna, prima dell’avvento del conte di Cavour; pittore di successo, cui si deve la creazio-ne di quadri in cui il disegno del paesaggio si accompagna alla ricostruzione di episodi esemplari e di figure significative; letterato e scrittore, autore di fortunati romanzi storici, e autore soprattutto di uno dei libri più affascinanti dell’Ottocento, I Miei Ricordi, è oggi ricorda-to distrattamente, a dispetto della sua importanza storica e della sua attualità politica.

Il profilo di Paolo Pinto vuole per l’appunto rimediare a questo deficit di informazione, nella consapevolezza che la vita dell’Azeglio, al di là della piacevolezza degli eventi narrati, possa contribuire alla ricostruzione morale dell’Italia e degli italiani di cui oggi si avverte un gran bisogno.

In un momento come l’attuale, in cui il mondo della politica sembra aver perduto prestigio e credibilità, e si auspica da ogni parte l’arrivo di una nuova classe dirigente più preparata, più onesta, più colta, più legittimata a governare, sarebbe certamente utile riflettere sul pensiero e sull’opera di Massimo d’Azeglio, e magari, perché no, rileggerne le opere: I Miei Ricordi, innanzi tutto, in cui l’autore ripercorre la propria vicenda umana, la vicenda di un aristocratico che appartiene a un mondo lontano e per certi versi già allora anacronistico, che si fa poco alla volta italiano e diventa uno degli artefici del nostro Risorgimento, e indica la via da seguire per fare dell’Italia una nazione e per costruire uno Stato moderno, rivendicando il primato della legge e la necessità di istituzioni parlamentari.

D’Azeglio, rivolgendosi ai suoi contemporanei, li mette sull’avviso – anticipando in tal senso l’iniziativa politica del conte di Cavour – dell’opportunità di ricercare un punto di equilibrio tra innovazione e conservazione, cioè tra l’esigenza di avviare una coraggiosa politica sociale e quella, non meno avvertita, di salvaguardare le regole dell’organizzazione statuale. A ben vedere, il quadro di allora non è molto diverso da quello di oggi: i valori supremi erano allora l’indipendenza e la libertà; oggi sono la giustizia e la libertà. Ma, oggi come ieri, è necessario che tutti indistintamente, quale che sia lo stato sociale di appartenenza, facciano il proprio dovere «non perché diverte o frutta ma perché è dovere.» Difendere i valori supremi, dunque, e non dimenticare che, alla base di tutto l’edificio, ci sono la probità politica e il senso morale.

Paolo Pinto

MASSIMO D’AZEGLIO

Il sogno di una Italia diversa

Edizioni Solfanelli

ISBN-978-88-7497-722-2]
Pagg. 128 – € 10,00

Ordini




Giulianova. Eventi al Circolo virtuoso Il nome della Rosa Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Circolo virtuoso Il nome della Rosa
Giulianova Alta, Via Gramsci 46/a

Info Line 338/9727534

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http://www.ilnomedellarosa.com/

Sempre sorriso
Chico, Lucrezia, Marisa, Paolo, Rosa & Roberto

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Venerdì 8 aprile ORE 21,30
READING

“PASSI AFFRETTATI” di Dacia Maraini
Testimonianze di donne ancora prigioniere
della discriminazione storica e familiare

Lucia BARNABEI – Voce recitante
Fabrizio GUERRIERI – Voce recitante

Gruppo Amnesty Teramo

“La violenza contro le donne, in particolare quella che avviene tra le mura domestiche e all’interno delle comunità di appartenenza, non è considerata una violazione dei diritti umani. Piuttosto, troppo spesso viene giudicata una fatalità, una questione privata, caso mai da nascondere, non certo da punire…

http://www.ilnomedellarosa.com/schedanews.php?id=580

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Sabato 9 aprile ORE 21,30
MUSICA CLASSICA

“Duo DHODHEKACHORDON”
Francesco ANSELMI – Chitarra
Emiliano IOANNACCI – Chitarra

PROGRAMMA

J. Dowland
My Lord Willoughby’s Welcome Home

J.S.Bach
Due invenzioni a due voci

F. Carulli
Serenade Op. 96: Largo maestoso, Allegro moderato, Larghetto, Allegretto…

http://www.ilnomedellarosa.com/schedanews.php?id=581

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Domenica 10 aprile dalle ORE 21,45
CINEMA

“TETSUO: THE IRON MAN”
Regia:
Shinya TSUKAMOTO
A cura di:
Roberto IACONI

Un uomo (Shinya Tsukamoto), feticista per il metallo, si è innestato un tubo metallico in una coscia. Tempo dopo, accortosi dei vermi che brulicano nella ferita, corre disperato per la strada. Viene travolto da un’auto…

http://www.ilnomedellarosa.com/schedanews.php?id=582

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Grazie all’amico Cristian Palmieri per le foto della serata con Marco Di Marzio (ciclo “Vita d’artista” a cura di Luca Maggitti)…

http://www.photopalmieri.it/1/eventi/cultura/indexE_cultura.html

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Riceviamo e volentieri segnaliamo l’evendo dell’amica Manuela Cappucci:

Sabato 9 aprile alle ore 21.30
“L’OFFICINA CLUB” piazza Dante Alighieri Giulianova Paese

BIO-GRAFIE IN LONTANANZA

Sabato 9 Aprile inaugurazione della mostra personale di Manuela Cappucci “BIO-GRAFIE IN LONTANANZA” a cura di Maria Luisa De Santis. A seguire sound design + improvisation (ore 22.00) di Noam Arp – Fabio Perletta – Ilenia Scarabeschi. INFO e PRENOTAZIONI 347-1621902

Per visualizzare la locandina:
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VINITALY 2011: LA PEDEMONTANA DI SCENA ALLO STAND VENETO. IL NUOVO PROGETTO TURISTICO: DALLE STRADE DEI VINI AL PAESAGGIO CULTURALE

VINITALY 2011: LA PEDEMONTANA DI SCENA ALLO STAND VENETO. IL NUOVO PROGETTO TURISTICO: DALLE STRADE DEI VINI AL PAESAGGIO CULTURALE

(AVN) –  Venezia, 5 aprile 2011

Colline ricche di vigneti, di tradizioni gastronomiche, con paesaggi artistici e culturali incantevoli: saranno le colline della Pedemonanta veneta a far da sfondo al ricchissimo stand veneto al Vinitaly 2011 che apre giovedì alla fiera di Verona.

La scelta si inserisce in un ampio progetto di promozione di un’area fino ad oggi trascurata dal turismo maggiore che riserva tesori meritevoli di essere messi in luce. “Lungo le colline della Pedemontana veneta – spiega l’assessore al Turismo della Regione del Veneto Marino Finozzi – ci sono ben otto le strade del vino: la strada del Prosecco e dei colli Conegliano-Valdobbiadene, la strada del vino del Montello e colli asolani, la strada del vino Valpolicella, la strada del vino del Piave, la strada dei vini dei colli Berici, la strada del vino Arcole, la strada del vino Soave, la strada del Torcolato e dei vini di Breganze, la strada del vino Lessini Durello e la strada del Recioto e dei vini di Gambellara Doc. Vogliamo valorizzarle all’interno del progetto  “Pedemontana veneta” sviluppato grazie a un accordo tra la Regione, i Comuni di Thiene, Vittorio Veneto e le associazioni di promozione turistica Altamarca e Pedemontana.Vi”

“L’area della Pedemontana veneta – spiega Finozzi – composta da 135 comuni nelle province di Verona, Vicenza e Treviso, conta già oggi oltre mezzo milione di arrivi l’anno e quasi un milione e mezzo di presenze. Questo turismo che associa l’arte delle ville e dei castelli al buon vino e, alle eccellenze gastronomiche che vanno dal radicchio, all’asparago di Bassano, alla soppressa vicentina, ai formaggi come l’Asiago, la Casatella trevigiana, il Morlacco è in forte crescita negli ultimi anni. Vogliamo potenziare questo trend per un turismo alternativo che si rivolge a un target che vuole scoprire e riscoprire i luoghi e i prodotti originali, disponibile a muoversi anche in bicicletta, a trascorrere dei week end o short week ripetuti, specie nel periodo primaverile e autunnale”.

I numeri dell’enoturismo nella Pedemontana veneta

Strade dei vini Arrivi

2010

Presenze

2010

Strada del Prosecco e dei Colli Conegliano-Valdobbiadene 111.707 268.214
Strada del vino del Montello e Colli asolani 43.979 101.716
Strada del vino Valpolicella 753.219 1.668.438
Strada del vino del Piave 160.222 363.144
Strada dei vini dei Colli Berici 230.552 560.452
Strada del vino Arcole 104.308 224.372
Strada del vino Soave 80.309 160.831
Strada del Torcolato

e dei vini di Breganze

84.762 199.451
Strada del Vino Lessini Durello 50.930 121.276
Strada del Recioto e dei vini di Gambellara DOC 1.300 1.300

Fonte: direzione Statistica della Regione del Veneto su dati Istat


L’enoturismo nei comuni della  Pedemontana veneta

2010 2000 Var% 2010/2000
Arrivi Presenze Arrivi Presenze Arrivi Presenze
Comuni

trevigiani

187.293 456.963 144.283 426.577 29,8 7,1
Comuni

veronesi

149.286 383.342 104.181 267.700 43,3 43,2
Comuni

vicentini

198.281 630.383 203.154 724.434 -2,4 -13,0
Totale 534.860 1.470.688 451.618 1.418.711 18,4 3,7
I turisti della Pedemontana veneta: le provenienze

Prime 5 regioni italiane e prime 5 provenienze estere dei turisti che hanno pernottato

in strutture ricettive dei comuni della zona pedemontana. Anno 2010

Comuni della provincia di Treviso Comuni della provincia di Verona Comuni della provincia di Vicenza Totale pedemontana
Regione Presenze Regione Presenze Regione Presenze Regione Presenze
Veneto 69.183 Veneto 79.625 Veneto 192.342 Veneto 341.150
Lombardia 51.469 Lombardia 47.942 Lombardia 64.254 Lombardia 163.665
Emilia Rom. 19.250 Emilia Rom. 15.512 Emilia Rom. 23.637 Emilia Rom. 58.399
Piemonte 18.037 Lazio 12.979 Piemonte 21.703 Piemonte 51.842
Puglia 14.981 Piemonte 12.102 Sicilia 18.186 Lazio 45.463
Stato Presenze Stato Presenze Stato Presenze Stato Presenze
Germania 37.648 Germania 26.445 Germania 26.274 Germania 90.367
Austria 16.629 Francia 10.620 Francia 12.412 Francia 33.989
Francia 10.957 Israele 10.153 Romania 11.593 Austria 30.949
U.s.a. 8.792 Romania 7.057 Israele 9.781 Romania 25.863
Gran Bretagna 7.625 Gran Bretagna 6.755 Austria 9.191 Gran Bretagna 22.579
Fonte: Elaborazioni Regione Veneto – Direzione Sistema Statistico Regionale su dati Istat – Regione Veneto

Comunicato n. 605 – 2011

S. Gir.




VINITALY 2011. NELLO STAND DEL VENETO EVENTI E ASSAGGI GUIDATI DELLE DOC REGIONALI

VINITALY 2011. NELLO STAND DEL VENETO EVENTI E ASSAGGI GUIDATI DELLE DOC REGIONALI

(AVN) – Venezia, 5 aprile 2011

“Vini veneti, buoni in tutti i sensi”, quelli che saranno proposti da giovedì 7 a lunedì 10 aprile allo stand istituzionale della regione del Veneto a Vinitaly (Padiglione 4 Stand D4/E4). Il fitto programma di degustazioni e di eventi connessi allo straordinario mondo dei vini veneti è stato presentato oggi dagli assessori alla promozione Marino Finozzi e all’agricoltura Franco Manzato. Quella della Regione, a fianco delle sue aziende, sarà una presenza non di circostanza: un’occasione per assaporare il territorio, conoscere le sue opportunità, accostarsi ai suoi vini e all’ospitalità, anch’essa e non causalmente da primato nazionale, con oltre 60 milioni di presenze delle quali il 60 per cento straniere.

Questo il programma delle degustazioni dei Consorzi ed eventi

GIOVEDI 7 APRILE

1.         Ore 10.00 Comune di Bardolino – 1° Palio del Chiaretto

2.         Ore 11.00 Consorzio Lugana: “Il Lugana, un vino una terra”

3.         Ore 12.00  Consorzio Lessini durello”Il Durello: tutto un altro bere”

4.         Ore 15,00 Teatro la Fenice Progetto Vini a marchio la Fenice, al termine esibizione musicale con viole e/o violoncelli (sarà inoltre presente la Presidente Provincia di Venezia Zaccariotto)

5.         Ore 16,00 Ass. A.I.P.D. sezione Marca Trevigiana: “ Il vino della solidarietà”

6.         Ore  17,30 Consorzio Colli Berici “ Tai rosso Colli Berici DOC: tra storia e leggenda  un rubino di passione”

VENERDI 8 APRILE

1.         Ore 11.00 Consorzio Lison: Prima bottiglia Lison DOCG

2.         Ore 12.00 Consorzio Piave: “Manzoni Bianco e Raboso i due volti della DOC Piave  aspettando il Malanotte DOCG”

3.         Ore 13.00 Consorzio Garda: “Gli autoctoni bianchi e rossi del Garda DOC”

4.         Ore 14.00 AIS Premiazione carte dei vini

5.         Ore 16,00 Consorzio Colli Euganei : Anteprima fior d’arancio DOCG: presenta Eleonora Daniele (conduttrice uno mattina RAI 1)

SABATO 9APRILE

1.         Ore 10,00 Consorzio Montello: “Asolo Prosecco: “il Superiore” dei cento orizzonti”

2.         Ore 11,00 CIRVE: Manzoni Bianco un grande vino nelle terre del Prosecco

3.         Ore 12,00 Consorzio  Bardolino: “Il Chiaretto Spumante e il Chiarè”

4.         Ore 13,00 Consorzio Prosecco DOC: “Prosecco: the taste of living”

5.         Ore 14,00 Consorzio Breganze  DOC “La trilogia D.O.C. del Vespaiolo: Spumante, Fermo e Torcolato”

Ore 14,30      Pedemontana e colli veneti: presentazione progetto pedemontana

6.         Ore 15,00 Consorzio Bianco Custoza: “Custoza, espressione corale di un territorio unico”

7.         Ore 16,00 Consorzio Soave: “I grandi cru del Soave: Clica e bevi”

8.         Ore 17,00 Consorzio Valpolicella: “L’amarone della Valpolicella ed il suo territorio”

DOMENICA 10 APRILE

1.         Ore 11,00 Consorzio Conegliano Valdobbiadene superiore DOCG: “Conegliano Valdobbiadene DOCG: Superiore di Cartizze e Rive”

2.         Ore 12,00 Premio Fraccaroli con il giornalista Alessandro Di Pietro

3.         Ore 13,00 Consorzio Bagnoli: “Tra mito e realtà: il vin Friularo di Bagnoli”

4.         Ore 14,00 Consorzio Colli di Conegliano “Colli di Conegliano, il rosso e il bianco”

5.         Ore 15,00 Consorzio Gambellara: “La zonazione del Gambellara Classico”

6.         Ore 16,00 Consorzio Vicenza DOC: “Vicenza da bere e da gustare: I vini della Vicenza DOC incontrano la Soppressa Vicentina DOP”

1.         Ore  17,00 “Consorzio Corti benedettine del Padovano: Vini nuovi e vini antichi raccontano la buona terra padovana”

LUNEDI 1 APRILE

1.         Ore 11,00 Consorzio Merlara DOC “A tavola con il Merlara: tutto il gusto di un territorio

2.         Ore 12.00 Consorzio Arcole “Bianco, Rosso, Nero tutti i colori dell’Arcole”

Conto Corrente Solidarietà: Unicredit SpA – intestazione “Regione Veneto – Emergenza Alluvione Novembre 2010” – CODICE IBAN: IT62D0200802017000101116078; codice BIC SWIFT UNCRITM1VF2.

Per le imprese i contributi versati su questo conto sono totalmente deducibili. Per le persone fisiche, il contributo versato è detraibile per il 19% entro un limite massimo di 2.065,83 euro.