Chieti. “I Fiera di modellismo Centro Italia – Città di Chieti e Mostra delle Forze Tricolori”

Il Presidente del’Associazione Archimede A.S.D., Piero D’Andrea, in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Chieti e l’Associazione “Scalo Eventi”,

RENDE NOTO

che è convocata per mercoledì 28 settembre 2011, alle ore 11.00, presso l’Hotel Antico Borgo Antico in Via Monaco La Valletta n.1 a Chieti alta, la conferenza stampa di presentazione della

“I Fiera di modellismo Centro Italia – Città di Chieti e Mostra delle Forze Tricolori”

che si terrà nei giorni 1 e 2 ottobre 2011 presso l’area fieristica della Camera di Commercio Industria Agricoltura e Artigianato (CCIAA) di Chieti (Foro Boario – Chieti Scalo).

26 settembre 2011




TENUTA COCCI GRIFONI BRINDA AI 5 GRAPPOLI

TENUTA COCCI GRIFONI BRINDA AI 5 GRAPPOLI

La prestigiosa guida Duemilavini realizzata da AIS in collaborazione con Bibenda, ha assegnato i 5 grappoli  all’Offida Pecorino Colle Vecchio 2010 di Tenuta Cocci Grifoni.


Tenuta Cocci Grifoni testimonia di aver saputo affrontare un momento complesso con coesione e grande impegno: a luglio 2010, proprio poco prima della vendemmia, è mancato Guido Cocci Grifoni che dell’azienda era l’anima e l’ispiratore, oltre ad essere il pioniere della riscoperta del vitigno Pecorino, che ha saputo sublimare proprio nel Colle Vecchio.

L’attribuzione dei 5 grappoli da parte dei sommelier AIS è quindi ancora più significativa: indica che anche in un momento cruciale l’azienda vitivinicola picena ha saputo mantenere i valori originari e di tutela della qualità del prodotto, riuscendo al tempo stesso a non perdere la lucidità necessaria a rendere uno dei suoi vini-simbolo un’etichetta eccellente.

L’Offida Pecorino Colle Vecchio DOC è un vino da vitigno Pecorino vinificato in purezza, che non fa passaggi in legno, proprio per permettere al vino di esprimersi al massimo del suo potenziale. Di colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, si presenta all’olfatto con sentori speziati fiori d’acacia e gelsomino. Si apre al palato con un gusto morbido e aromi di frutta esotica e mela renetta, con toni minerali e sapidi. L’ottima persistenza in bocca e il piacevole retrogusto lo rendono l’accompagnamento ideale di primi saporiti, di pesci e carni bianche ma anche di salumi.

Per informazioni:

Tenuta Cocci Grifoni

Contrada Messieri, 12
San Savino di Ripatransone (AP)




L’Aquila. SI RESTAURA LA MADONNA COL BAMBINO DELLA CHIESA DI “CRISTO RE” Un altro simbolo dell’identità aquilana che ritorna

SI RESTAURA LA MADONNA COL BAMBINO DELLA CHIESA DI “CRISTO RE”

Un altro simbolo dell’identità aquilana che ritorna

L’associazione “Jemo ‘nnanzi”, Gruppo Aquilano di Azione Civica, ha preso l’iniziativa di provvedere al restauro della Madonna col Bambino della Chiesa di Cristo Re. Ciò in quanto la Chiesa di Cristo Re sarà a breve restituita alla città, dov’era e meglio di com’era. Abbiamo voluto agire per quanto era nelle possibilità del Gruppo per contribuire all’opera di recupero della Chiesa.

Per realizzare il restauro ci siamo rivolti ad amici e conoscenti chiedendo un contributo spontaneo che è stato raccolto presso il Bar Nurzia, in Piazza Duomo. Dopo le necessarie autorizzazioni della Sovrintendenza B.S.A.E. per l’Abruzzo e con la collaborazione dell’Ufficio Beni Culturali della Curia, la scultura, pregiatissima opera lignea del Maestro Pitscheider, è attualmente in fase di restauro e, quindi, possiamo ringraziare di vero cuore aquilano i 99 che hanno reso realizzabile l’iniziativa.

Eccone i nomi: Alba, Alcide, Alessandra, Alessandro, Alessio, Amedeo, Angela Cia., Angela Cio., Angelo DE N., Angelo L., Anita, Anna P., Anna V., Annabella, Annagiulia, Annamaria, Antonella, Arrigo, Barbara, Benedetta, Camilla, Carla, Carletto, Carlo B., Carlo C., Cesare, Claretta, Claudia DE S., Claudia S., Cristiana, Cristina, Daniela, Duilio, Elda Laura, Elena C., Elena P., Elettra, Emiliana, Ermanno, Ezio, Fabio, Flaminia, Francesca, Francesco Saverio, Franco, Gabriella, Gianluca, Ginevra, Giovanna, Giulia, Giulio, Giuseppe F., Giuseppe P., Guglielmo, Iacopo, Isabella, Laila, Laura, Lello, Leonardo, Livia, Loretta, Luca A., Luca B., Luca CE., Luca CH., Luisa, Marcella, Marco S., Marco C., Maretta, Maria Luisa, Mario, Massimo, Maurizio P., Maurizio V., Monica, Natalia, Paola, Paolo A., Paolo C. M., Paolo DI N., Raffaele, Raffaella, Raffaello, Riccardo, Rita, Roberta R., Roberta G., Roberto C., Roberto DE S., Sabrina, Salvatore, Stefania, Stefano, Tiziana, Tonino, Valeria e Venanzio.

L’Aquila lì 23/09/2011

Per il Gruppo

Cesare Ianni




Pescara. quarto festival mediterraneo della laicità pescara sabato 15, domenica 16 ottobre 2011

PROGRAMMA provvisorio http://www.itinerarilaici.it/festival_2011/Programma_2011_bozza.pdf

Pagina del sito http://www.itinerarilaici.it/festival_2011.htm
Logo http://www.itinerarilaici.it/immagini/logo_laicita.jpg

quarto festival mediterraneo della laicità
pescara sabato 15, domenica 16 ottobre 2011
EX AURUM / PESCARA
All’Aurum di Pescara, sabato 15 e domenica 16 ottobre 2011, appuntamento con il Quarto Festival Mediterraneo della Laicità. L’associazione Itinerari Laici, con la sua attività, ha l’obiettivo di stimolare e favorire il dialogo fra chi vive all’insegna del rispetto reciproco.

Vuole dunque essere un punto d’incontro fra studiosi, pensatori, cittadini.

Direttore scientifico è Giacomo Marramao.

Visita la pagina Facebook, annuncia la tua partecipazione, invita i tuoi contatti a partecipare http://www.facebook.com/event.php?eid=243820975657022

LAICITA’ E CORPO 15 e 16 Ottobre 2011

PROGRAMMA provvisorio

http://www.itinerarilaici.it/festival_2011/Programma_2011_bozza.pdf

sabato 15 ottobre 2011

SALUTE/MALATTIA à AUTONOMIA/ETERONOMIA

ore 16.30   Logica e codificazioni della malattia Filomena GALLO

ore 17.30   Il corpo del reato: l’aborto e la coscienza Chiara LALLI
Il CORPO TRA FISICA E METAFISICA


ore 18.30   L’Anima e l’iPad Maurizio FERRARIS

domenica 24 ottobre 2011

ore 10.30  

CORPO/ESPERIENZA à CORPI STANZIALI, CORPI VIAGGIANTI /CORPI CYBORG

Antonio GNOLI

ore 11.30

DIRITTO/INIMICIZIA

L’Inimicizia, l’Umanità, le Guerre Eligio RESTA

ore 16,30

DESIDERIO E NORMA/PASSIONE E INDIFFERENZA à RELAZIONE TRA CORPI nel MEDITERRANEO IN RIVOLTA Franco RIZZI

ore 17.30 TAVOLA ROTONDA

ESPRESSIONE/COMUNICAZIONE à LINGUAGGI DEL CORPO TEATRO-ARTE-MUSICA-CINEMA E NUOVI MEDIA

Alberto ABRUZZESE, Cinzia DATO, Giacomo MARRAMAO, Pippo DELBONO

al termine Assegnazione del Premio “Laici per il Mediterraneo” 2011

Direttore scientifico Giacomo MARRAMAO

Vicedirettore scientifico Cinzia DATO

Coordinatrice: Silvana PROSPERI

Comitato organizzativo:

Muni CYTRON, Fausto BELLANTE, Michele MEOMARTINO, Paolo VISCI, Gretje VAN DER VEER

_____________________________________________________________



Associazione Itinerari Laici
via dei mandorli, 7 – 65010 Spoltore (Pe)
328 920 48 77
spprosperi@gmail.com
www.itinerarilaici.it –   www.festivalmediterraneodellalaicita.it




Scadenza del bando del Premio Letterario Internazionale Il Molinello.

Si ricorda che il 15 di ottobre prossimo è la data di scadenza del bando del Premio Letterario Internazionale Il Molinello.

Il bando è allegato in pdf e consultabile sul sito ufficiale del Premio www.ilmolinello.it

Vale la data del timbro postale per cui sino al giorno 15 ottobre è possibile inviare le opere.




Atri. Il filmaker FLAVIO SCIOLE’ sarà a New York il prossimo 27 Settembre presso l’Istituto Italiano di Cultura.

Il filmaker FLAVIO SCIOLE’ sarà  a New York il prossimo 27 Settembre presso l’Istituto Italiano di  Cultura. Verrà proiettato il film WALLS AND BORDERS firmato da 83 registi tra cui Sciole’. Ogni regista ha girato un segmento di circa 5 minuti, per un totale di 70 episodi e 290 minuti di durata. Tra gli altri hanno aderito Mimmo Calopresti e Davide Ferrario. Il tema comune è quello del muro (a vent’anni dalla caduta del muro di Berlino)  e dei confini geografici, fisici e mentali che segnano le società in cui viviamo. Gli autori hanno devoluto tutti i proventi del film a International Help Onlus, associazione umanitaria che opera da anni nelle zone più disagiate del mondo.L’episodio di Sciolè si intitola No Walls ed esplora il rapporto uomo-muro,  in un rito ancestrale fatto di lotta, pianto, preghiera, bende, morte. L’autore ha curato regia, fotografia,interpretazione, montaggio e musica. Dal 2009 ad oggi il film  ha partecipato a decine di festivals tra cui: Torino Film Festival, III Vercelli Art Movie Festival,

Festival di Film Court de Clermont-Ferrand, Piemonte Movie gLocal Film Festival,

Festival del Cinema Europeo di Lecce, Festival International du Film Court et du Documentaire di  Casablanca, al Marche’ du Film del 63° Festival di Cannes (presso lo stand

Cinecitta’ Luce), Arcipelago( Roma), Fondazione Orestiadi Dar Bach Hamba di Tunisi

alla Galleria Civica d’Arte Contemporanea Montevergini di Siracusa, The Village Doc Festival, Milano, proiezioni a Gaza, Guatemala. Per Sciolè è un ritorno a New York dove è stato protagonista a Luglio di una retrospettiva curata da Linea rossa. A Settembre tre suoi video sono stati proiettati al MACRO (Museo D’Arte Contemporanea di Roma.  FLAVIO SCIOLE’(Atri,1970). Agisce come attore, regista, performer da circa venti anni ed opera prevalentemente nella sperimentazione e nella ricerca rispetto a video(anticinema), teatro(antiteatro) e performance. Direttore artistico di decine di rassegne dedicate al cinema sperimentale(Atri, Pescara, Teramo, Roma) e curatore di rassegne d’arte contemporanea(Roma, Pescara, Teramo). Circa  300 i lavori video proiettati-premiati-segnalati in Italia ( Rai Uno, 52a Esposizione Internazionale D’Arte La Biennale di Venezia,Romaeuropa, Roma3filmfestival) e nel mondo: Francia, Portogallo, Marocco, Grecia, Finlandia, Romania, Usa, Lituania, Macedonia, Argentina, Inghilterra, Germania, Russia, Spagna, Tunisia, ecc. Oltre 1000 le proiezioni. Recensito su riviste specializzate quali Nocturno, Segno Cinema, siti, pubblicazioni.




Pescara. I giornalisti Paolo De Carolis e Gabriele Mastellarini, presentano il nuovo libro di Paolo De Lucia

Giovedì 29 Settembre, alle ore 18.00, presso il Museo d’Arte “Vittoria Colonna” (Via Gramsci, 1 – Pescara), si terrà un evento di primaria rilevanza: i giornalisti Paolo De Carolis e Gabriele Mastellarini, presentano il nuovo libro di Paolo De Lucia: La via verticale. Dalla dissoluzione dell’umanità al ritorno ai valori (II edizione, Aracne, Roma 2011).

L’incontro, che si svolgerà alla presenza dell’Autore, docente di Filosofia all’Università di Genova, intende porre alla ribalta il problema dell’identità dell’uomo, minacciata – all’inizio del Terzo Millennio – dalle più svariate forme di nichilismo, ed intende suggerire delle possibili risposte. L’ingresso è libero.

Ass. IL TORRIONE (Giulianova)/ Staff Museo dello Splendore

Paolo De Lucia, La via verticale. Dalla dissoluzione dell’umanità al ritorno ai valori (Collana Area 11, 474), Aracne, Roma 2010, pp. 180, euro 12,00.

Questo nuovo libro di Paolo De Lucia, docente di Introduzione alla storia della filosofia all’Università di Genova, ha l’ambizione di dire una parola chiara contro le palesi derive della società contemporanea. La crisi nella quale versa l’uomo contemporaneo – è questa la tesi dell’Autore – tende nientemeno che alla dissoluzione dell’umanità, e può essere intesa come la nullificazione dei valori che provengono dalla Tradizione dell’Occidente, frutto della straordinaria confluenza di rivelazione ebraico-cristiana, pensiero greco e diritto romano: la religione, la patria, la famiglia, il lavoro. Nella prima parte del volume, vengono attentamente analizzati gli odierni processi di abbandono di tali valori: il tramonto della religione, la morte della patria (a proposito della quale De Lucia parla di americanismo globale), le metamorfosi della famiglia, la fine del lavoro: emerge un quadro nel quale – a ben vedere – la negatività delle situazioni non chiude del tutto gli spazi alla possibilità di rimediarvi. Nella seconda parte del lavoro, l’Autore elabora una originale filosofia dell’esperienza ulteriore, vale a dire la proposta di una ricostruzione verticale dell’esistenza, che possa indurre a guardare alla vita non come ad una lunga preparazione alla morte, ma come al denso spazio dell’attesa. Tale proposta, prendendo le mosse dalla distinzione tra le dimensioni negative proprie della struttura e dell’esistenza dell’uomo, recupera il versante positivo dell’esperienza umana, orientandola in prospettiva teologica: in prospettiva, cioè, di quella Sovraesistenza divina, alla quale si può giungere ancora a partire dalla gerarchia delle perfezioni ravvisabili nel creato.

Pm




Teramo. Fotografia: Paolo di Giosia ECT – Electro Convulsive Treatment

Una mostra dedicata alla follia, ai suoi luoghi e in particolare all’elettroshock.

sabato 1 ottobre alle ore 18.00 – 16 ottobre alle ore 21.00

Via Antico Mattatoio, 5

Vicino Piazzale San Francesco (vicino cabina Enel)
Parte di un lavoro che l’artista porta avanti già da qualche anno in giro per gli ex manicomi italiani. ECT – Electro Convulsive Treatment, dopo Bologna e Verona ora a Teramo. Titolo della mostra e della piccola pubblicazione che l’accompagna.


Dodici fotografie in bianco e nero stampate su carta baritata dalle “dimensioni silenziose” ma con una grande forza eloquente.
I video Esistenze diafane (che coinvolge lo spettatore con fotogrammi “al femminile”, un angusto percorso nel fragile e precario mondo del diversamente presente dove tutto è sempre in bilico tra l’esistenza visibile e quella non visibile) ed ECT (dove l’apparecchio dell’elettroshock disorienta lo spettatore in una sorta di scarica).
Le installazioni daily report (con immagini proiettate, accompagnate dalla lettura fredda e distaccata dei rapporti giornalieri di un ex psichiatrico) e Unknow (dove corpi estranei e nudi fanno da antagonisti a grucce e vestiti, in un’assurda condivisione dello spazio di una drone music).
Nei sotterranei di una villa, a pochi metri dell’ex ospedale psichiatrico di Teramo… freddo, buio, effluvi, percezioni ospitano e imprigionano…

Parliamo delle persone, diceva Giorgio Antonucci, in videoconferenza con Tolè, sabato scorso, non di psichiatria o antipsichiatria. Sacrosanto, quando invece gli psichiatri parlano di “casi”. Di un “borderline”, di uno “schizofrenico”, di un’“isterica” (sì, persino questa diagnosi, sempre contra mulieres, vale ancora, per taluni “strizzacervelli”), di un paranoico etc. Casi, da risolvere(neanche fossero Sherlock Holmes, questi men and women), per incasellare-inquadrare-classificare. Senza i loro schemini non sanno far nulla. Talora verrebbe da rimpiangere epoche più crudeli (?) nelle quali almeno si usava la violenza senza troppa pre-meditazione. Ora, trovano la signora o ragazza che è scomoda per lasciarle l’eredità, il tipo che è troppo artista per assumersi “la responsabilità” e allora avanti, badabing-beng-bong (è in una canzone, anche bella, francese, non preoccupatevi…); lo sbattiamo in “RP” (Reparto psichiatrico) con un bel “TSO” per “scioglierlo”/“liberarlo”/sollevarlo dagli impegni-impacci del “quotidiano”… Psichiatria d’assalto, altro che storie… Se volete, trovate parole e frasi più adatte, per “travestire”, metaforizzare etc., ma in realtà il succo della cosa è questo… Un ginepraio, se vogliamo, anche di leggi e cavilli giuridici, dove invece sarebbe molto meglio “en sortir”, con un’abolizione di tutto quanto limita la libertà. Un conto è il delinquente che uccide, che va recluso (esprimo al maschile solo per comodità, non è disprezzo della par condicio), per evitare che ricada nel delitto, ma chi è ingiustamente “accusato” (vale quanto detto prima) di “pazzia” sia libero, oltre e contro i pregiudizi degli sciocchi.

In relazione all’intervento precedente, in cui richiamavo le parole di Giorgio Antonucci sulla necessità di parlare di persone, delle loro sofferenze, di reclusi o “ospiti” di istituzioni totali quali cliniche psichiatriche, manicomi criminali (OPG, anzi, pardon, Ospedali Psichiatrici Giudiziari) etc. Ora, consultando non solo il bel volume di Paolo di Giosia, operatore tecnico nell’Ospedale di Teramo, fotografo, “poeta” (certamente, in senso ampio), “Solitudini”, ma anche solo il volumetto “ECT”, ossia Electro Convulsive Treatment, troviamo proprio questo: corpi e cuori non tanto “messi a nudo” (andrebbe anche bene, fosse fatto nell’accezione baudelairiana), ma martirizzati, vittima di quel sacrificio che René Girard, con tutte le critiche che possiamo rivolgergli, soprattutto in quest’ultima fase, di “maturità estrema”, vede nel bouc emissaire, cioé nel capro espiatorio: in ogni società, dice Girard, i persecutori identificano gli “individui nocivi”, i “cattivi”, i “reprobi”, fino a farne dei capri espiatori. Il problema, semmai, è nel fatto che Girard vede gli “agnelli sacrificali” quasi esclusivamente nell’“agnus Dei”, nell’“agnello di Dio” e nei suoi seguaci, senza considerare, per es., che un grande drammaturgo e poeta cattolico quali Giovanni Testori identifica tale “agnello sacrificale” anche nell’omosessuale, drogato, malato di AIDS (in “In exitu”, per es., testo teatrale ormai non più rappresentato, in quanto non “commerciale”, ma senz’altro leggibile, anche perché Testori scrive benissimo anche per la pagina, non solo per la scena), ma suggestioni simili le troviamo anche in Pier Paolo Pasolini, “ateo” e “materialista storico” (forse sedicente tale). Cioè: per essere agnelli sacrificali non occorre essere nella “sequela Christi”, basta essere scomodi, per i motivi più vari, ai poteri dominanti in una certa epoca. Lo saranno rasta, neo e post-hippies, harekrishna, come lo erano e sono omosessuali, dissidenti politici (di ogni orientamento), “pazienti” (perché poi, dico ancora con Giorgio Antonucci, continuano ad esserlo?), negri, Ebrei, non-cristiani o cristiani, sinti, rom, ma anche semplicemente chi “non si rassegna a portar le catene” (“Il fannullone”, antica canzone di Fabrizio De André, testo di Paolo Villaggio). La donna sola dell’ex-manicomio del volume e del volumetto di Paolo, realizzato con tanti collaboratori, tutti giustamente elencati, da Alessandra Lisciani a Vito Bianchini, a tanti altri/tante altre. Da vedere, guardare, leggere, per “compatire” (da “cum-pati”, soffrire ma anche “sentire” insieme con), un sentimento tra i più nobili, che io credo profondamente essere presente, in forme diverse, anche in tante specie animali (ma siamo “animali” anche noi, attenzione!), certo in maniera diversa. Lo si evince da molti studi recenti, in specie made in USA, ma anche da quel “rudere politico” che critico ma ammiro, Pëtr Kropotkin, che era anche uno straordinario naturalista.

Eugen Galasso




Teramo. Mostra: Gigino Falconi – Proposta per una donazione, in occasione di TeraMater 2011

Teramo. Mostra: Gigino Falconi – Proposta per una donazione, in occasione di TeraMater 2011

sabato 8 ottobre alle ore 18.00 – 22 ottobre alle ore 21.00

Sala Carino Gambacorta, Banca di Teramo, Viale Crucioli, 3

Teramo

Una mostra antologica di Gigino Falconi non è una mostra di pittura e basta. Per chi ama questo pittore è un evento. Per chi lo ama molto, è un privilegio. Falconi è un famoso pittore teramano: corteggiato da galleristi di talento, ha esposto e continua a esporre con successo in tutto il mondo, ma è di origini giuliesi e ha messo su bottega in un piccolo centro del Moscianese. Non ha dunque abbandonato il natio borgo selvaggio ed anzi ha dato un titolo provocatorio e poetico a questa mostra «Proposta per una donazione». A chi questo patrimonio artistico di grandissimo valore? Forse a qualche autorevole istituzione del nostro territorio? Intanto, poiché non c’è qui spazio per raccontare le opere in mostra, vogliamo comunque richiamare l’attenzione sulla potente epica de La disperazione di Adamo, opera d’arte sacra, in cui Falconi è grande e interessante maestro, oltre ad essere quel magnifico e aristocratico della figura femminile.
Il giorno di apertura della mostra verrà presentato La chambre rose, oggetto artistico in forma di libro, che contiene 40 dipinti di Falconi sulle “Ragazze per sempre”, con 40 frammenti di poesia erotica di Sebastiamo Grasso e un racconto di Caterina Falconi.
La mostra è aperta tutti i giorni dalla 17:00 alle 21:00




Roma. Info e foto sesto appuntamento FRATELLI D’ITALIA – BORGHI – CHIESI – TULLI – inaugurazione 5 ottobre 2011

LA GALLERIA MANIERO PRESENTA

FRATELLI D’ITALIA

a cura di Manuela Alessandra Filippi

dal 25 maggio al 25 novembre 2011

I 150 anni dell’Unità d’Italia noi li festeggiamo così: con una mostra corale, un ambizioso progetto che vede coinvolti venti artisti, uno per ogni regione, scelti in base al loro luogo di nascita. Dalle Alpi alla Sicilia, sfileranno in galleria, in gruppi di tre, i lavori di Bruno Benuzzi (Sardegna), Enrica Borghi (Piemonte), Maurizio Cannavacciuolo (Campania),  Adrea Chiesi (Emilia Romagna),  Fabrice De Nola (Sicilia),  Alberto Di Fabio (Abruzzo), Tamara Ferioli (Lombardia), Ettore Frani (Molise), Sarah Ledda (Valle d’Aosta), Tommaso Lisanti (Basilicata), Carla Mattii (Marche), Franco Passalacqua (Umbria), Simone Racheli (Toscana), Ascanio Renda (Calabria), Max Rohr (Trentino Alto Adige), Massimo Ruiu (Puglia), Serse (Veneto), Antonio Sofianopulo (Friuli Venezia Giulia), Francesca Tulli (Lazio), Corrado Zeni (Liguria),

Il progetto espositivo è articolato in otto appuntamenti, dal 25 maggio al 25 novembre, uno ogni due settimane. Di ogni artista saranno presentate due o tre opere a sua scelta, una terza sarà realizzata appositamente su un supporto della forma della regione di appartenenza, per l’ultimo appuntamento, che vedrà coinvolti tutti gli artisti, che uniti, pur nella diversità di stili, tecniche e linguaggi, ricomporranno la cartina della nostra nazione.

“Fratelli d’Italia” è un omaggio al nostro inno, alla nostra storia. Una testimonianza di fratellanza, una lunga e inconsueta passeggiata tra le pieghe dell’arte contemporanea del nostro paese.

Pittura, scultura, installazioni, si susseguiranno, senza sosta, fino alla fine del 2011, più di 60 opere, attraverso le quali sarà possibile stabilire dialoghi e confronti, stimolare riflessioni e delineare nuovi e inaspettati orizzonti.

Calendario mostre

25 maggio – 7 giugno TAMARA FERIOLI – ETTORE FRANI  -CARLA MATTII

8 giugno – 21 giugno  ALBERTO DI FABIO – SIMONE RACHELI – MAX ROHR

22 giugno – 5 luglio MAURIZIO CANNAVACCIUOLO – FRANCO PASSALACQUA – CORRADO ZENI

6 luglio – 19 luglio  BRUNO BENUZZI – SARAH LEDDA – ANTONIO SOFIANOPULO

21 settembre – 4 ottobre FABRICE DE NOLA – TOMMASO LISANTI  – MASSIMO RUIU

5 ottobre – 18 ottobre ENRICA BORGHI – ANDREA CHIESI – FRANCESCA TULLI

19 ottobre -1 novembre  ASCANIO RENDA  – SERSE

9 novembre – 25 novembre FRATELLI D’ITALIA –  PRESENTAZIONE CATALOGO

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sesto appuntamento

mercoledì 5 ottobre 2011 ore 18

Protagonisti del sesto appuntamento sono Enrica Borghi (Piemonte), Andrea Chiesi (Emilia Romagna) e Francesca Tulli (Lazio).

ENRICA BORGHI (Novara, 1966). Dal 1992 fabbrica installazioni, alcune monumentali, con materiali di recupero. Armata di calchi in resina di sculture classiche, ricoperti di unghie finte e turbanti fatti con stracci per lavar pavimenti, e abiti da sera, realizzati con carte di caramelle, irrompe sulla scena e conquista pubblico e critica.  È del 1999 la prima colossale installazione, realizzata con cinquemila bottiglie di plastica trasparente. Un abito da sera alto quattro metri con uno strascico lungo otto, Regina delle spazzature, esposto al Museo d’Arte Contemporanea del Castello di Rivoli. A Torino, in occasione della sua partecipazione all’annuale edizione di Luci d’artista, ha usato11.200 bottiglie di plastica per creare un cielo di palle di neve: “Grandi sfere che ricordano la corolla di un fiore, leggere come fiocchi di neve, avvolgenti come un corpo materno”. La Borghi distilla purezza dagli scarti, trasforma il comune in straordinario, gli oggetti sconfitti in apparizioni fantastiche. Plastica e vetro sono i suoi materiali d’elezione. Piegati e plasmati come se fossero creta. Una metamorfosi che non è solo della materia ma soprattutto nella forma e nel destino ultimo che questi scarti di ordinaria bellezza, assumono. Per Fratelli d’Italia la Borghi ha scelto due opere emblematiche della sua ricerca: una Venere, un mezzo busto della Venere di Milo, ricoperto di unghie finte, appartenente al fortunato ciclo degli esordi. E una nuova installazione, Medusa, fiabesca e surreale rivisitazione della più famosa delle Gorgoni.

ANDREA CHIESI (Modena, 1966). È tra le figure più interessanti dell’ultima generazione di artisti italiani. Cresciuto tra l’ambiente underground anni ’80 e il mondo musicale indipendente punk, post-punk, new wave, industrial gothic, Chiesi è un magnifico esempio di esploratore stanziale. Un Emilio Salgari del pennello. Vive in un paese piccolissimo, in una casa nella quale abita da quando era bambino. Si sposta pochissimo e malvolentieri. Il suo mondo è il suo studio. Anche se, a onor del vero, questi ultimi due anni ha infranto la regola trascorrendo un periodo prima a New York e poi a Berlino. Autodidatta di straordinario talento, dipinge, disegna, rigorosamente in bianco e nero. Archeologie industriali, visioni prospettiche di vecchie fabbriche, qualche volta paesaggi. Quello che prende forma sulle sue tele sono immensi spazi vuoti, silenziosi, dentro i quali si viene risucchiati, rapiti dal vortice delle sue complesse e ardite prospettive. Delineate con sapienza, rigore maniacale e una lentezza, che ricorda quella cantata da Calvino. A lui interessa la struttura del soggetto, i rapporti di luce, ombra e penombra. Non il colore, che malgrado apprezzi, considera superfluo. Ama il silenzio e quando lavora si isola. Per la mostra Fratelli d’Italia ha scelto due quadri del ciclo Kali Yuga, del 2007, ispirati all’ex acciaieria Italsider di Cornigliano, alle porte di Genova. Un immenso complesso siderurgico, oggi scomparso, che rivive nelle sue tele vertiginose.

FRANCESCA TULLI (Roma, 1956). Ha iniziato dipingendo quadri d’impronta fotografica e cinematografica. Interni domestici scandagliati con la curiosità e lo sguardo veloce del detective, a cui nulla sfugge, nemmeno il più piccolo particolare. E proprio il particolare è il soggetto principale dei suoi dipinti: bicchieri, angoli di mobili, lampadari, cornici, tappeti, bottiglie di vetro, scorci di poltrone o sedie. La casa come pre-testo per scandagliare l’intima essenza delle cose, con uno sguardo che è profondo, enigmatico, al limite dell’ossessivo; nelle sue case, raffigurate con scorci intriganti, e se si trattasse di cinema si potrebbe parlare di gusto sapiente e raffinato dell’inquadratura, prendono corpo frammenti di fotogrammi forse mai montati, brandelli di storie senza attori, residui di memoria in attesa di essere fissati. Istantanee che si fanno racconto, immerse in una atmosfera in bilico tra finzione e realtà, dove si concretizza il paradosso dell’artificio nell’artificio. In seguito è passata dagli interni agli esterni, paesaggi visti a volo d’uccello o scrutati da punti d’osservazione misteriosi e impossibili. Da qualche anno si misura anche con la scultura, per lo più in bronzo, grazie alla quale ha potuto dar forma, nello spazio, alla sua vocazione per gli equilibrismi. Spesso sono esili fanciulle che, sfidando la forza di gravità, saggiano i loro limiti e scoprono le loro possibilità. Un flusso continuo di armonia e forza, vertigine e stabilità, natura e artificio. Affluente, Artico, Glaciale, Costiero, Lavico, Oceanico, sono i titoli dei sei dipinti, di piccole dimensioni, di straordinaria forza e suggestione, scelti per la mostra. Insieme a una scultura del ciclo Astarte, naturale prosecuzione, nello spazio, delle sue tele.

Scheda tecnica sesto appuntamento:

Titolo mostra: FRATELLI D’ITALIA

Curatrice: Manuela Alessandra Filippi

Artisti:  ENRICA BORGHI – ANDREA CHIESI – FRANCESCA TULLI

inaugurazione: 5 ottobre 2011 ore 18

durata mostra:  5 – 18 ottobre 2011

patrocinio: Presidenza del Consiglio dei Ministri Celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia

Luogo: GALLERIA MANIERO Via dell’Arancio 79 – Roma

Tel. e Fax +39 06.68.807.116

galleriamaniero@fastwebnet.itwww.galleriamaniero.it

orario: lunedì – venerdì ore 16 – 20  altri orari su appuntamento