Giulianova. PRC: Borsacchio, niente accordo in commissione

Borsacchio, niente accordo in commissione

Oggi la Seconda commissione doveva discutere della Riserva del Borsacchio per verificare la possibilita’ di raggiungere un accordo che superasse la contrapposizione.
Noi eravamo pronti ad approfondire anche sul piano giuridico la proposta del direttore Sorgi di modifica delle norme di salvaguardia per sbloccare il contratto di quartiere dell’Annunziata e per liberare i residenti da vincoli derivanti unicamente dal boicottaggio da parte dei politicanti locali della riserva.
Gli amici del cemento evidentemente non erano interessati a trovare una soluzione condivisa perche’ quando siamo entrati in commissione abbiamo dovuto constare che FLI e PDL avevano gia’ votato alla velocita’ della luce la proposta Rabbuffo.
La proposta del cementificatore teramano e’ stata parzialmente migliorata rispetto alla versione originale e alla proposta del Comune di Roseto reincludendo nel perimetro alcune aree oggi in edificate. Troppo poco comunque per superare la nostra netta opposizione a un’operazione che appare volta a favorire interessi privati di costruttori e proprietari di aree e ad aprire la strada a nuova edificazione.
Preannunciamo quindi di nuovo barricate ostruzionistiche al prossimo consiglio regionale.
Proprio in questi giorni la ricca Svizzera ha approvato un referendum che blocca il consumo di suolo. In Abruzzo invece il partito trasversale del cemento cerca di ridurre parchi e riserve.

Maurizio Acerbo
consigliere regionale PRC

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Giulianova. PDL-Teramo: Il circolo cittadino giuliese del Pd, invece di fare polemiche con il Sindaco di Teramo, dovrebbe impegnarsi per risolvere alcuni dei tanti problemi di Giulianova

Il circolo cittadino giuliese del Pd, invece di fare polemiche con il Sindaco di Teramo, dovrebbe impegnarsi per risolvere alcuni dei tanti problemi di Giulianova, che in oltre otto anni di amministrazione, il centro sinistra non è stato in grado di risolvere.

Il PD dovrebbe farsi alcune domande e quindi darsi qualche risposta.

A partire proprio dal motivo del contendere; dovrebbe chiedersi, infatti, da quanti anni i vari Sindaci che si sono succeduti alla guida del Comune rivierasco firmano, assumendosi quindi delle responsabilità, per far giocare la squadra cittadina.. Non è forse vero che già Ruffini era costretto a firmare quando Mastromauro era vicesindaco?

Come mai il Sindaco Mastromauro è rimasto sordo alle diverse note dei Vigili del Fuoco sui lavori da fare per migliorare le condizioni di agibilità del Rubens Fadini? Se lo avesse fatto, magari in riferimento ad un preciso cronoprogramma, impegnando ogni anno qualche risorsa,  forse oggi non sarebbe costretto a dover investire un milione mezzo di euro per rendere agibile lo stadio.

Come pensa, la classe dirigente che amministra Giulianova, di risolvere il problema dello stadio per il prossimo campionato? Vuole continuare a far girovagare per l’Abruzzo la principale squadra di calcio della propria città?

Cari amici del Pd di Giulianova: se volete, siamo disposti a farvi fare una consulenza dal Sindaco Brucchi su come affrontare e risolvere i problemi.

Invece di cercare alibi alle vostre incapacità, preoccupatevi di garantire ai tifosi del Giulianova calcio di poter applaudire la propria squadra al Rubens Fadini e lasciate perdere le brutte figure, perché l’unico che sta facendo brutta figura con i suoi concittadini è il vostro Sindaco Mastromauro, che non è stato in grado, in otto anni di amministratore, di trovare soluzione ad un problema arcinoto.

Per quanto concerne “l’area vasta”, non ci meravigliano le vostre affermazioni in quanto sappiamo bene che parlare di piano strategico per voi è molto difficile, proprio considerando le strategie che avete messo in atto per risolvere il problema della stadio comunale..

Il coordinamento provinciale PDL Teramo




Giulianova. PD: l’Unione Comunale porge le sue scuse evidenziando, ancora una volta, la mancanza assoluta di ogni intenzione tesa a screditare la persona del Prof. Cibej.

In merito al comunicato stampa diffuso dall’Unione Comunale del PD in risposta alle dichiarazioni rese dal coordinatore dell’Italia dei Valori di Giulianova, Prof. Eden Cibej, si precisa che le affermazioni  (“sottoposizione a revisione periodica”) hanno mera valenza politica e non intendevano in alcun modo riferirsi alla persona del Prof. Cibej, nei cui confronti non manca, né è mai mancata la nostra stima e considerazione, tanto sotto il profilo umano quanto sotto quello professionale.

Pertanto, qualora il contenuto del comunicato abbia ingenerato interpretazioni diverse rispetto alle intenzioni del Partito democratico, l’Unione Comunale porge le sue scuse evidenziando, ancora una volta, la mancanza assoluta di ogni intenzione tesa a screditare la persona del Prof. Cibej.

PD Giulianova




Giulianova. L’assessore Ranalli risponde a Italia Nostra. “Massima attenzione nei confronti del nostro patrimonio pittorico”.

L’assessore  Ranalli risponde a Italia Nostra. “Massima attenzione nei confronti del nostro patrimonio pittorico”.

Mi fa piacere che Italia Nostra esprima compiacimento relativamente alla nostra iniziativa di procedere al restauro dell’opera di Emilio Vedova, per molti anni lasciata nel più totale abbandono e pressoché dimenticata. E colgo l’occasione per rassicurare l’associazione, e quindi i cittadini che come noi hanno a cuore il patrimonio artistico e pittorico cittadino, che questa Amministrazione si è attivata da tempo effettuando, con un approccio serio e scientificamente orientato, una ricognizione completa delle opere d’arte possedute dal Comune proprio per procedere a successivi interventi di restauro”.

Queste le parole dell’assessore alla Cultura Nadia Ranalli in risposta ad un comunicato stampa diffuso dalla sezione giuliese di “Italia Nostra” in cui si richiama l’attenzione dell’Amministrazione sulla “collezione Bindi”, secondo l’associazione  “lasciata in un angolo”.

Nulla è stato lasciato in un angolo, anzi. Lo dimostra il fatto che già nell’ottobre 2009, a pochi mesi dall’insediamento della Giunta, il mio predecessore Luciano Crescentini, recependo un preciso orientamento del sindaco Francesco Mastromauro, e dando altresì piena attuazione alla perseguita collaborazione tra cittadini e Amministrazione – spiega l’assessore – si avvalse della collaborazione offerta a titolo gratuito da due esperte in restauro con lo scopo di monitorare, studiare e segnalare lo stato di  conservazione delle opere d’arte, in particolare dipinti su tela, tavola e supporto cartaceo della collezione “Bindi” di proprietà comunale. Grazie ad un lavoro attento e certosino e, ripeto, a costi zero per l’Amministrazione – continua Ranalli – oggi disponiamo di una minuziosa schedatura delle opere, suddivise tra catalogate e non catalogate, tutte fotografate e inserite in un CD rom, con l’indicazione delle criticità e delle problematiche esistenti sulle quali intervenire a secondo della maggiore o minore urgenza. E in proposito è bene sottolineare – conclude Nadia Ranalli – che questa ricognizione, la prima effettuata da circa quindici anni, è stata effettuata con l’ausilio delle schede di catalogazione fornite dall’ufficio di Sulmona della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo, ed ha permesso di evidenziare, tra l’altro, numerose imprecisioni di compilazione quali tecnica di esecuzione e dimensioni”.




Giulianova. Parte il restauro del Vedova. E la collezione Bindi? L’appello di Italia Nostra

Parte il restauro del Vedova. E la collezione Bindi? L’appello di Italia Nostra

Finalmente in questi giorni, dopo tanto penare di controversie attribuzionistiche a seguito del cosiddetto “ritrovamento” (che ritrovamento è stato solo per chi l’ha effettuato) dell’opera nella Sala Buozzi, il Vedova è stato affidato con bando di gara alle mani di una restauratrice. Senza voler tornare sulle vicende che hanno accompagnato il “rinvenimento” di quest’opera che venne inviata da Emilio Vedova, per il tramite di Franco Summa, a capo della sezione arti visive della bella estate culturale di “Agorà”, di ormai tanti anni fa, Italia Nostra Giulianova plaude alla decisione di recuperare questa testimonianza artistica alla collettività, non per il suo valore commerciale, ma per la salvaguardia del patrimonio culturale, anche contemporaneo, della nostra città.

Tuttavia, seppure riconosciamo che l’opera, facente parte dell’“Operazione 24 fogli, Dissuasione manifesta”, ideata da Enrico Crispolti all’inizio degli anni Settanta, fosse bisognosa di intervento, certamente non è condivisibile il fatto che si sia lasciata in un angolo la “collezione Bindi”. Certamente il nome di Emilio Vedova è apparso più d’effetto, perché maggiormente conosciuto dal pubblico e dal mercato dell’arte, rispetto ai nomi di Giacinto Gigante o dei Carelli.

Pertanto, Italia Nostra Giulianova richiama l’attenzione dell’amministrazione comunale, e soprattutto dell’assessore alla Cultura, affinché si provveda a programmare un progressivo piano di risanamento e restauro delle tele, per la maggior parte ascrivibili alla “Scuola di Posillipo”, grande tesoro di Giulianova da troppi anni lontano dal palazzo di Corso Garibaldi che l’ha sempre ospitato. L’associazione auspica dunque, che la collezione possa essere esposta al più presto nei rinnovati locali della Pinacoteca Civica, e si provveda nello stesso tempo a fare il possibile per fermare il degrado delle opere. Un intervento dovuto sia alla memoria del benemerito donatore, Vincenzo Bindi, sia per mantenere in vita una collezione che, se valorizzata, come ottimamente ha fatto negli anni il Museo dello Splendore con le scuole, porterebbe giuliesi e turisti nel nostro centro storico.




Giulianova. DALLA COLTIVAZIONE DIRETTA ALLA VENDITA DI PRODOTTI BIOLOGICI: NASCE COSI’ “LA CAPRA E I CAVOLI”, NEGOZIO BIO DI GIULIANOVA LIDO (TERAMO)

San Vendemiano, 12 marzo 2012

DALLA COLTIVAZIONE DIRETTA ALLA VENDITA DI PRODOTTI BIOLOGICI: NASCE COSI’ “LA CAPRA E I CAVOLI”, NEGOZIO BIO DI GIULIANOVA LIDO (TERAMO)

Affiliato al progetto Cuorebio, il punto vendita inaugura venerdì 16 e sabato 17 marzo in uno spazio di 170 metri quadrati, dove arredi e soluzioni ecologiche per limitare dell’impatto ambientali sono una priorità

Da oltre vent’anni consumatori di cibo biologico e sostenitori di uno stile di vita green, Silvia Rafanelli e Massimo Martelli hanno unito le loro passioni per dare vita a La capra e i cavoli, negozio affiliato alla rete Cuorebio che inaugurerà venerdì 16 e sabato 17 marzo (con orario continuato dalle 10.00 alle 20.00) nella centrale via Nazionale 144 a Giulianova Lido, in provincia di Teramo.

“Ho iniziato a consumare cibo biologico ai tempi dell’università, studiavo architettura a Venezia e intanto lavoravo in un negozio bio”, racconta Silvia Rafanelli. Terminata l’università, Silvia si reca in Albania con una Ong e, al ritorno, inizia a coltivare la terra e a raccogliere lei stessa i frutti di un lavoro duro ma ricco di soddisfazioni: “Ho lavorato come contadina ad Ascoli Piceno,- racconta – dedicandomi specificatamente a coltivazioni biologiche: così ho visto crescere i cereali e i legumi ed ho prodotto io stessa olio di qualità”.

Chi meglio di un contadino conosce dunque i prodotti della terra e sa quanto sia importante il modo in cui si coltivano, per la salute dell’uomo ma anche del suolo?

La scelta, due anni fa, di aprire un piccolo negozio biologico non può dunque dirsi dunque casuale. E oggi, forti delle esperienze e delle conoscenze acquisite, Silvia e Massimo inaugurano La capra e i cavoli, 170 metri quadrati da destinare alla vendita e un spazioso parcheggio.

Il nuovo negozio risponde in toto alla filosofia Cuorebio, con un reparto ortofrutta fornito giornalmente di prodotti biologici e biodinamici, una sezione dedicata alla gastronomia con formaggi, latte e yogurt di capra, salumi, prodotti vegetariani, un reparto con i confezionati e prodotti venduti alla spina.

Una sezione di La capra e i cavoli sarà inoltre dedicata alla cura del corpo e alla medicina alternativa, e non mancherà l’area per mamme e bimbi, con una vasta scelta di detergenti naturali, pannolini biodegradabili e lavabili, biancheria intima in cotone naturale.

Un angolo del punto vendita sarà poi destinato a pubblicazioni su tematiche legate all’agricoltura biologica, affinché la clientela possa anche documentarsi e ricevere le informazioni che più le interessano.

Nel negozio, infine, si potranno trovare i prodotti tipici abruzzesi, come le Ferratelle, l’olio extra vergine di oliva Monaco, vincitore del Premio Olio d’autore nel 2011, e una selezione di ottimi vini biologici di aziende vinicole biologiche locali, come la Chiusagrande, che produce Pecorino, Bianco delle colline pescaresi e del Montepulciano d’Abruzzo.

Durante i due giorni di inaugurazione, La capra e i cavoli ospiterà alcuni dei propri fornitori che offriranno degustazioni dei loro prodotti e preziose informazioni sui metodi di coltivazione e produzione.

A caratterizzare lo spazio espositivo de La Capra e i cavoli saranno anche una serie di soluzioni ecologiche che guardano al “negozio ad impatto zero”, secondo il format Cuorebio: frigoriferi ad ante chiuse, vernici naturali alle pareti, arredi in legno certificato FSC (marchio che identifica i prodotti contenenti legno che proviene da foreste gestite in maniera corretta e responsabile, secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici), ma anche l’uso esclusivo di carta riciclata, di borse della spesa in materiale biodegradabile e riciclabile, le divise degli addetti in cotone biologico. L’obiettivo è offrire una risposta alla domanda di prodotti bio, abbracciando in modo più ampio la filosofia di una maggiore sostenibilità. Ed anche l’adesione a questo approccio per i gestori de La Capra e i cavoli non è casuale, come racconta Silvia: “Terminata l’università ho fatto parte di Aada, Atelier ambulante di architettura, impegnato nei temi della bioarchitettura e del riciclo”, un’esperienza che le ha fatto comprendere l’importanza di limitare l’impatto ambientale e di ricercare soluzioni alternative a quelle tradizionali e più rispettose dell’ambiente.

La Capra e i cavoli

Inaugurazione: 16 e 17 marzo 2012

Via Nazionale, 144

64021 Giulianova Lido, Teramo

tel. 0858006837

e-mail: lacapraeicavoli@yahoo.it

Orari di apertura

Da martedì a sabato: 9.00 – 13.00 ; 16.00 – 20.00

Lunedì: 16.00 – 20.00

Chiusura: lunedì mattina e domenica




Giulianova. lettera aperta inviata al Sindaco ed i consiglieri di Giulianova scritta dal WWF, Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni e Comitato Riserva Naturale del Borsacchio

Inoltriamo la lettera aperta inviata al Sindaco ed i consiglieri di Giulianova scritta dal WWF, Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni e Comitato Riserva Naturale del Borsacchio

PRC GIULIANOVA

AL SINDACO ED AI CONSIGLIERI COMUNALI DI GIULIANOVA

LETTERA APERTA DEL 13 MARZO 2012

Lo scorso 6 marzo è andato in scena a L’Aquila, in Consiglio Regionale, l’ultimo atto di una soap opera che, seppure proposta e riproposta in versioni e da attori diversi, pone al centro della trama un comune obbiettivo: lo smantellamento della Riserva Naturale del Borsacchio.
Le associazioni ambientaliste, i comitati ed alcune forze politiche in più occasioni si sono ritrovate a confrontarsi con le Amministrazioni Comunali di Giulianova e di Roseto, sottolineando il valore naturalistico, paesaggistico, economico e sociale della Riserva; in particolare:
1) con il perimetro definitivamente approvato con Legge n. 34/2007, la Riserva tutela formalmente l’incontaminata bellezza di un’area, quella del Borsacchio, con i suoi aspetti di integrità della costa sabbiosa abruzzese, la presenza di dune embrionali di vegetazione alofita con tratti di macchia mediterranea dove si riproducono e sostano rare specie di uccelli;
2) la tutela della Riserva è funzionale ad un nuovo modello di turismo responsabile centrato sulla valorizzazione durevole dell’ambiente; questo modello è già stato sperimentato con successo in molte altre località italiane, registrando positive ricadute, malgrado la crisi in atto da diversi anni nel comparto turistico, in termini di incremento di presenze e di fatturato per l’imprenditoria turistica. Non è casuale che la stessa legge istitutiva della Riserva identifichi tra i benefici attesi anche la creazione di nuove opportunità di lavoro per disoccupati ed inoccupati;
3) per effetto della legge della Regione Abruzzo n. 48/2010 (art. 1, comma 2, lett. a), la presenza della Riserva del Borsacchio pone un freno alle attività di ricerca, prospezione e coltivazione di idrocarburi liquidi in un’area di 1.100 ettari, al centro di un bacino in cui risiedono circa 60.000 persone e numerose imprese (aziende agricole, della pesca, manifatturiere, turistico-ricettive) che verrebbero fortemente penalizzate dallo sviluppo della filiera degli idrocarburi in quell’area. Collocare, inoltre, una zona franca (quella del Borsacchio, per l’appunto) all’interno del vasto “mosaico” composto dalle aree interessate dalle richieste di ricerca e coltivazione di idrocarburi, costituirebbe un serio problema per le compagnie petrolifere che da anni puntano alla costituzione di un distretto minerario in provincia di Teramo e in Abruzzo. Tra queste ricordiamo la Medoilgas che, con le istanze di ricerca “Corropoli”, “Villa Mazzarosa” e “Villa Carbone”, ha gli occhi puntati su tutto il territorio di Giulianova, Roseto, Mosciano, Bellante, Notaresco e Pineto. Preservare gli attuali confini della Riserva equivale ad erigere un bastione a difesa anche di Giulianova e della sua popolazione;
4) per effetto delle norme contenute nel decreto legislativo n. 128/2010, l’esistenza della Riserva fa sì che la minaccia delle trivelle venga ulteriormente allontanata dalle nostre coste:
“all’interno del perimetro delle aree marine e costiere a qualsiasi titolo protette per scopi di tutela ambientale, in virtù di leggi nazionali, regionali o in attuazione di atti e convenzioni internazionali sono vietate le attività di ricerca, di prospezione nonché di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi in mare…. Il divieto è altresì stabilito nelle zone di mare poste entro dodici miglia marine dal perimetro esterno delle suddette aree marine e costiere protette…”
Anche in virtù delle considerazioni fin qui espresse, ci piace pensare che sia diventata patrimonio condiviso – soprattutto da parte Vostra che amministrate la cosa pubblica – la consapevolezza che la Riserva vada valorizzata e non ridimensionata.
Ciò premesso, è nostra intenzione richiamare la Vostra attenzione sulle motivazioni che spinsero il Consiglio Comunale a votare all’unanimità l’atto n. 74 del 20/9/2010, avente ad oggetto “Piano di Assetto Naturalistico (PAN) Borsacchio – Modifica Perimetro”.
È evidente che in quell’atto sia prevalsa la comune preoccupazione:
– di non mettere a rischio l’ultimazione di quanto previsto nel “Contratto di Quartiere dell’Annunziata” di fronte al perdurare di una situazione di stallo determinata da “norme di salvaguardia” che dovevano avere carattere transitorio e che invece sono in vita da sette lunghi anni;
– di dare risposta alle esigenze dei cittadini, residenti in quel quartiere, sensibili alla salvaguardia di un’area destinata a parco pubblico ed invece minacciata dalla edificazione di una struttura ricettiva.
Da qui la Vostra richiesta alla Giunta ed al Consiglio Regionale di rimodulare il “perimetro della riserva del Borsacchio estrapolando da questo, per le motivazioni suddette, la porzione di territorio giuliese che vi ricade”. Ebbene, è stato ampiamente dimostrato che le motivazioni che spinsero il Consiglio Comunale a richiedere l’uscita di Giulianova dal perimetro della Riserva sono venute meno. Infatti, le previsioni del Contratto di Quartiere, essendo antecedenti alla nascita della Riserva, potrebbero essere fatte salve, o attraverso il Piano di Assetto Naturalistico, o attraverso un semplice emendamento alle norme di salvaguardia, senza tagliare nulla dell’area protetta. Il tutto potrebbe risolversi in appena 30 minuti di discussione in Consiglio Regionale e con l’approvazione di una semplice modifica alle norme di salvaguardia (il cui testo, approntato dal Dott. Antonio Sorgi, Responsabile della Direzione Affari Della Presidenza, Politiche Legislative e Comunitarie, Programmazione, Parchi, Territorio, Valutazioni Ambientali ed Energia della Regione Abruzzo, nei giorni scorsi è stato portato a conoscenza del Sindaco di Giulianova) che prevede due cose semplicissime:
– è consentita agli edifici esistenti nell’area protetta la realizzazione di tutti gli interventi previsti nel PRG al momento dell’approvazione della legge istitutiva della Riserva;
– è possibile, per quanto riguarda Giulianova, l’immediata realizzazione delle previsioni del Contratto di Quartiere e dei suoi strumenti urbanistici.
Ed invece si tergiversa strumentalmente e si perde tempo prezioso. L’obiettivo non dichiarato è impedire il superamento della fase transitoria (già 7 anni!) delle norme di salvaguardia e bloccare il funzionamento degli ordinari strumenti di gestione previsti per le aree protette regionali, impedendo il decollo, anche economico, della Riserva. Costi quel costi, anche se ciò comporta tenere in ostaggio un intero quartiere di Giulianova e chi vi risiede. Ma vi è anche un secondo aspetto, di natura giuridico-amministrativa, su cui vorremmo richiamare la Vostra attenzione. Attiene, in particolare, all’iter finora seguito per giungere alle varie modifiche del perimetro dell’area protetta.
Come a Voi noto, ad oggi le proposte di riperimetrazione del Borsacchio poste all’esame del Consiglio Regionale sono tre: di queste una prevede la cancellazione della Riserva. Delle restanti due, una verrà discussa dalla II Commissione il prossimo 15 marzo.
Quale che sia la proposta che il Consiglio Regionale riterrà opportuno approvare, essa dovrà essere comunque preceduta dal parere di indirizzo degli enti territorialmente coinvolti (quindi, Comuni e Provincia di Teramo) che, così come previsto dalla legge nazionale e da quella regionale (v. legge regionale n. 38/1996), avrebbero dovuto già pronunciarsi in apposita conferenza dei servizi. La qual cosa non è avvenuta.
Ne consegue che, qualsiasi delle tre proposte divenga legge, il rischio di impugnazione, per illegittimità dell’iter seguito, da parte del Governo nazionale sarà molto concreto.
A questo punto crediamo di aver fornito tutti gli elementi per poter avviare una riflessione ed un dibattito in Consiglio Comunale, invitandoVi, ovviamente, a rivedere quelle decisioni che furono assunte nel corso del consiglio comunale del 30 settembre di due anni fa.
Nel congedarci, vorremo fosse a tutti ben chiaro che, una volta aperto un varco nel muro della difesa della Riserva Naturale del Borsacchio, sarà facile per chiunque poter violare nuovamente quel confine. Cui prodest? Da parte nostra vi è certezza che ad avvantaggiarsi dell’eventuale “taglio” non saranno né la Collettività di Giulianova né i residenti del quartiere dell’Annunziata, ma solo i componenti di quel partito trasversale della cementificazione che ha i suoi occhi puntati soprattutto sul versante rosetano.
A Voi, quindi, la scelta tra rimanere in un mortale immobilismo oppure inviare ai nostri rappresentanti regionali un forte segnale di discontinuità.

WWF
Comitato Abruzzese Difesa Beni Comuni
Comitato Riserva Naturale del Borsacchio




Giulianova. Quindicinale GIULIAVIVA”……..Non è successo nulla.

Non è successo nulla.

Non è successo nulla. Il direttore editoriale di un periodico locale si è dimesso sbattendo la porta e accusando l’editore di volere un direttore “Utile alla causa, una testa china per appendere il megafono: un direttore da dirigere”. Qualcuno insomma che non fosse “un intralcio, una figura sgradita contro cui fare quadrato”. Quello che serviva era un Giornale di Partito, “una cassa di risonanza del gruppo, uno specchio per guardarsi e compiacersi”,  insomma il QUOTIDIANO DEL POPOLO del Partito Comunista Cinese o la PRAVDA dei tempi eroici dell’URSS. Un giornale per dirla tutta ad uso e consumo del novello Kim Jong-Un terzogenito della dinastia dei Kim nordcoreani. E’ uscito il nuovo numero. Nulla! Nessun accenno alle dimissioni del direttore.  Tutto bene madama la marchesa. Il nuovo direttore invece di scrivere due righe tanto per illustrare quali saranno le sue linee editoriali annuncia in pompa magna che curerà, udite udite , una rubrica di musica sinfonica. Le affermazioni del dimessosi direttore sono molto gravi…. ora o ha ragione lui e a noi non resterà che prenderne atto, oppure attendiamo che l’editore si rechi ancora una volta presso la Procura della Repubblica a sporgere querela…

A proposito le dimissioni del direttore hanno un precedente illustre, quelle di Enrico Mentana dimessosi da direttore editoriale di Mediaset  perché la rete non volle cambiare il palinsesto di fronte al “Caso Englaro”.  Anche per quanto riguarda Mentana sappiamo bene come è andata a finire.

Partito Democratico Circolo Giulianova Lido.




Comune-Federanziani. Il 14 marzo incontro sulla terapia del dolore e il 16 sulla gotta.

Comune-Federanziani. Il 14 marzo incontro sulla terapia del dolore e il 16 sulla gotta.

L’assessorato alle Politiche sociali in collaborazione con l’associazione Federanziani ha organizzato per il 14 marzo prossimo, con inizio alle ore 16, nel Centro sociale di via dei Pioppi nel quartiere Annunziata un incontro con il  dott. Gianmarco Branciardi, medico ortopedico, sulla terapia del dolore.

A questo seguirà un nuovo incontro, fissato per il 16 marzo, ore 16, nel Sottobelvedere di piazza della Libertà, avente a tema “Gotta. Una malattia che non è mai scomparsa e che sta tornando”: relatore il dott. Francesco Delle Monache.

Introdurrà i due incontri l’assessore alle Politiche sociali Nausicaa Cameli.




Giulianova. Conferenza stampa del PDL e Progresso Giuliese

il Coordinamento locale del PDL Giulianova e gli amici di
PROGRESSO GIULIESE hanno il piacere di invitarla alla Conferenza
stampa che si terrà venerdì mattina ore 11 presso lo Stabilimento
“Arlecchino” a Giulianova. La tematica affrontata sarà quella del
sistema di raccolta dei rifiuti con aspetti economici connessi.