USA. I Giuliesi

Norberto D’Alessi,bergamo.

Ho trascorso dieci giorni a Giulianova e ho goduto spiaggia e cibo.
I giuliesi sono un po’ come i bergamaschi:chiusi,introversi ma gentili al tempo stesso.Mi piace…
Mi dice cose che conosco da quando ero bambino.Al giuliese piace parlare
quando sa di non dire fesserie,oppure quando si tocca il calcio e allora…
i pensieri sono chiari, le dichiarazioni sferzanti e…guai a chi si intromette!
Basta proporgli argomenti interessanti e anche i giuliesi si “aprono” e dicono la loro…
Benny Manocchia

 




USA. Come si inizia nel giornalismo

Il signor Roberto Morganti, giuliese residente a Roma, mi chiede di spiegare “come si comincia nel giornalismo”.Per rispondere dovro’ occupare l’intero spazio della rubrica. Suo figlio ama scrivere

ma gli hanno detto che oggi e’ difficile…sfondare.
Penso sia proprio vero,signor Morganti.Oggi non e’ semplice entrare nel mondo del giornalismo,anche se il sistema online ha necessariamente allargato il numero di collaboratori.Intanto, occorre conoscere bene l’italiano,quindi suo figlio non si stanchi mai di leggere,da Manzoni a Hemingway,da Omero a Carducci…si’,si’ proprio tutti,anche gli autori  che non gli piacciono.
Poi gli ricordi che cominciare dalla provincia non e’ un male,anche se i giovani vorrebbero iniziare dalla citta’,magari come direttori all’eta’ di 20 anni! Io cominciai  proprio dalla  provincia,addirittura scrivendo le notiziole a mano,lettere maiuscole, perche’ non avevo ancora la macchinetta per scrivere.Le pagine regionali dei grossi quotidiani aiutano molto.Suo figlio dovra’ impararare a fare le domande giuste e scriverle seguendo il classico: chi come dove quando e perche’. Se scrive bene  sara’ il giornale a riconoscergli il merito e invitarlo a fare di piu’.Mio fratello Franco comincio’ da ragazzo ad inviare pezzi da “terza pagina”, come era uso una volta, a tutti i quotidiani italiani.Uno non li pubblicava,un altro si’ e via…Piano piano fu conosciuto da Pigna e Buzzati che lo invitarono a Milano per firmare un contratto giornalistico.Ma dovette fare prima la gavetta,come si dice.Venne in America per due estati di seguito bruciando quell’ atteso mese di mare per mettere assieme un numero di articoli che mi piace definire ecezionali.
Personalmente mi aiuto’ il fatto che ero a New York e molti anni fa non c’erano tanti giornalisti che oggi  vogliono collaborare da questa citta’..Cosi’ cominciai con un settimanale controverso: ABC .Riuscii a ottenere una frase da Robert Kennedy sul divorzio e fu fatta… Un po’ alla volta fui chiamato dalla Rusconi per cominciare  a lavorare per il loro gruppo di pubblicazioni,alle quali seguirono tre testate tv (oggi di Mediaset) per le quali ho girato il mondo e conosciuto tanti vip.La tv apre molte porte,certo piu’ di quanto possono i giornali.
Intanto suo figlio cominci  a scrivere servizi in cronaca e le proponga ai giornali piu’ vicini alla sua regione.
Non chieda subito compensi e meno ancora contratti.Lasci che passi un po’ di tempo.
E poi,se veramente ha inchiostro nelle vene,come si diceva una volta,allora vedra’ che il sogno si avverera’.

 




USA. Il fumo in america

Signora Giovanna Romanelli,di Roma,turista a Giulianova

Ho conosciuto una signora americana di Chicago,mi pare.Fumava come una…turca!Ma fumano tanto in America?
Si’,signora,fumano tantissimo.Le do’ qualche cifra.Fumano in 42,1 milioni, secondo il Tobacco Control Bureau.
Il 25% sono uomini. Il 15.3 per cento donne.E nonostante le precauzioni ,le leggi,i “blocchi” di ciascuno Stato, ci sono16 milioni di persone malate a causa del continuo uso di sigarette.E purtroppo 490 mila fumatori muoiono ogni anno uccisi dalla nicotina e quindi cancro dei polmoni.Significa insomma che quasi 1400 fumatori muoiono ogni giorno.Il Center for disease control and prevention e’ sicuro che per il 2030 il totale dei morti causati dalle sigarette salira’ a 650 mila l’anno.
E’il “regalo” dei nativi di questa nazione ai bianchi,per  punirli di avere occupato il loro terreno.Tutto comincio’ con la pipa calumet,quella della pace…



USA. Considerazioni sugli italiani dall’america

La giornalista Lisa Miller,dell’Huffington Post,ha vissuto in Italia per un certo periodo e ne e’ rimasta molto soddisfatta nel suo insieme.Al punto che ha scritto un articolo nel quale spiega “sette lezioni che gli statunitensi possono imparare dagli italiani”, Vediamole,rapidamente, una per una.

1)Il piacere di mangiare attorno a una tavola con la famiglia (ed amici).Niente tv,niente computers.Come succede in America.Il piacere,tutto italiano di gustare appieno il cibo.
2) In Italia non si vedono ubriachi in giro.Gi italiani amano il vino ma lo bevono sempre tenendolo su un livello di classe.
3) Imparare il “perche’ no” degli italiani. Gelati,pasticcini,cioccolato ecc. certamente…Ma con moderazione,mai impinguarsi come fanno gli americani.
4) Basta con la fretta.Muoversi con calma,apprezzare le cose attorno a voi.E la siesta nel pomeriggio e’ molto indicata.Americani…copiate!
5) Gli italiani amano avere la famiglia assieme in una  stessa area.I nonni sono un realta’ ecezionale.Le crisi vengono superate assieme.
6) L’italiano ama fare  la spesa nei mercati piuttosto che nei mall,anonimi e chiusi.La donna ama parlare
con le altre persone,mentre osserva e acquista.Rende la giornata piacevole.
7) Il concetto della “bella figura” dovrebbe essere appreso dagli americani.Niente cena in pigiama.Vestire
decentemente quando si va fuori.E’ una stupenda  immagine di estetica che rende il mondo piu’ umano.
Secondo voi e’ ancora cosi’ in Italia?
Benny Manocchia



USA. Lucio (preferisce il solo nome) di Giulianova.

chiedetelo allo zio d’America
benny manocchia
italianinusa55@gmail.com

 

 

Un mio amico che e’ andato in USA mi dice che la’ chiamano gli italiani wop.Che vuol dire?
Secondo gli americani che si rifiutano di rispettarci ad ogni costo, wop dovrebbe dire with out paper,
ossia senza documenti.Insomma saremmo arrivati in America illegalmente.
Cretinaggine. Fosse vero,allora,questa nazione sarebbe piena di “illegali”,entrati qui,cioe’senza documenti. Penso che wop sia una americanizzazione di guappo,bullo.Sin dall’inizio i napoletani descrivevano alcuni tipi come guappi,wuappi ed ecco wop, Non c’e’ altra spiegazione.




USA. La Maratona di New York

Il signor Norberto De Santis,che tiene a dire di essere di Teramo ma risiede a Roseto da molti anni,chiede alcune informazioni sulla maratona di New York.

Bene,e’ un avvenimento che nacque con 55 partecipanti e oggi ne annuncia 60 mila per la prossima edizione che si terra’ il 1 novembre.
Un avvenimento che premiava il vincitore con una coppa mentre oggi  e’ in palio un assegno di un milione (ed  altri premi).
Una trentina gli abruzzesi che vi hanno preso parte negli anni.Domenico Barbierato,28 anni,di Fara San Martino (Ch) e’ risultato finora il migliore.
Le auguro successo se lei ha intenzione di partecipare,A proposito.Per sapere tutto quanto c’e’ da sapere sulla maratona, basta che lei telefoni  a questo numero  646 569 5621 .Rispondono in diverse lingue.