USA. I Fichi di casa mia

Ho amato con passione i fichi sin dalla mia piccola eta’.Parlo dei fichi normali,quelli che mangiavo con una foglia di prosciutto,quelli che Dante menziona in un canto  della sua Divina Commecia,gli stessi fichi che fecero gridare di piacere Ingrid Bergman:

ficus est mirabile…
Quando arrivai in America mi accorsi subito che i fichi in questa nazione sono considerati e richiesti come…
un vecchio film di Maciste, A New York nulla,a Chicago nemmeno,e nemmeno a Miami pur trovandosi nel clima giusto per quel meraviglioso frutto.In California,alleluja,riuscii a trovare in un negozio quel benedetto fico da me tanto amato.Aveva la stessa grandezza
 di una nocciola,era brutto e senza sapore.Cinque di queste scoreggine al costo di cinque dollari,un dollaro
a fico..
Potete immaginare,allora,che cosa combinavo ogni volta che tornavo a casa e cercavo l’albero sotto il quale sdraiarmi e divorarne un buon terzo.Il fico mi e’ sempre mancato da quando sono qui.
Ieri,seguendo Linea Verde,ho visto un servizio sulla produzione del fico in qualche parte dell’Italia (non ricordo il nome della localita’). Ricordo bene,pero’,che avrei voluto urlare, ma nessuno attorno a me sarebbe stato capace di spiegare il mio comportamento di fronte a un fig,quella deliziosa frutta dimenticata nella campagna americana.
Percio’,cari lettori,a Ferragosto.ricordando il mio beve racconto,fate una scorpacciata di fichi,ma non soltanto quelli piccoli,parlo del fillacciano,buccia vede,enorme,che da ragazzo mia madre metteva in mezzo a due fettine di pane e…via.
Quelli si’ che erano tempi!
Benny Manocchia



USA. Obama e Castro

Barack Obama e Raoul Castro ce l’hanno fatta.Tra i due nemici storici il livore e’ sopito .”Balseros gusanos”,

(i vermi delle carrette,)ma le barbe sono state tutte accorciate;oggi i cubani possono cominciare a vivere una vita migliore, che era stata annientata dalle ideologie comuniste.Ricordiamo che subito dopo la presa de L’ Avana da parte dei barbudos,gli Stati Uniti aiutarono ufficialmente la nuova Cuba.Pero’ Washington smise subito dopo essersi accorta che Fidel seguiva la politica marxista.
Oggi nello stesso braccio di mare dove centinaia di cubani sono
fuggiti a bordo di carrette per raggiungere gli USA,oggi appaiono yacht milionari che raggiungono L’Avana,accolti con applausi fragorosi.Nel 2005,ricordo bene,Fidel Castro grido’ contro i “ristoranti galleggianti,le navi  da diporto americane che vengono qui per
lasciare la loro  immondizia,le lattine vuote e le cartacce,per pochi centesimi di dollaro”.
Oggi i cubani tornano a vivere una vita normale,dicevo. Se e’ vero che molte aziende statunitensi invaderanno l’isola dei caraibi con i loro prodotti, facendo ottimi guadagni,e’ anche vero che tanti cubani non saranno costretti a lavorare 360 giorni l’anno per raccogliere la canna da zucchero.
Ancora una volta assistiamo alla fine di una dittatura comunista.Grazie al Cielo ne sono rimaste un paio
nel mondo, dove le  popolazioni attendono con ansia l’arrivo di un po’ di capitalismo,che se non e’ sempre un bene per tutti, almeno proprio per essere capitalista,non puo’  imporre dittature insensate.
Benny Manocchia



USA. Buon Ferragosto cari giuliesi

Si avvicina a grandi passi il Ferragosto,la Festa dell’Assunzione di Maria,

il feriae Augusti (riposo di Augusto).E’ anche un po’ la mia festa.Il mio
secondo nome e’ proprio Augusto…
Augusto dominava nel 18 AC:non c’erano sandolini o ombrelloni allora,nemmeno pop corn e coca,ma lui il grande
imperatore magno (o magna) sapeva dove andare a riposarsi:in quella stupenda  Capri che pero’  ancora non aveva Peppino il cantante.
Strano che Augusto scegliesse proprio meta’ agosto per iniziare la sua vacanza mentre noi,al giorno d’oggi,consideriamo questa data come l’inizio della fine dell’estate,pur essendo il piu’ atteso week end dell’anno.
Qualcuno dovrebbe proporre una legge per estendere  ferragosto fino a ferrafineagosto.In Italia,e’ inutile ricordarlo,tutto o quasi deve essere approvato da una legge,o leggina se volete.
Comunque,un’ altra estate si avvicina alla fine cadendo sulla testa di molti italiani come una cappa di piombo.Ditemi voi che cosa potrebbe prendere mai il posto dell’estate?
Ma prima di dire addio alle feriae Augusti desidero darvi una primizia.Non chiedetemi chi me l’ha data.Trattasi di informazioni riservatissime e soltanto per i lettori di GiulianovaNews.
Ecco il bollettino meteo per il periodo 14=16 agosto di quest’anno: forte instabilita’ e temporali di una
certa untensita’.Molto caldo dopo il 16.
E buon ferragosto a tutti!
Benny Manocchia



USA. Le Tasse in america

Un gruppo di lettori giuliesi mi scrive per lamentarsi delle tasse in Italia,  chiedendo nel contempo di fare qualche paragone con le tasse statunitensi.Ci provo, ma dobbiamo tenere presente che in questa nazione ci sono 50 Stati,uno indipendente dall’altro e spessissimo in disaccordo con Washington.Da Miami,in Florida,a Juneau in Alaska ci sono oltre 7 mila chilometri ed altrettante leggi sulle tasse in generale.

Murray Rothbard,John Locke,Sk.Samuels,studiosi della Ethics of Liberty,hanno spesso gridato che

“taxations is theft”,ossia le tasse sono un furto,e che “tax resistance  is legitimate”,cioe’ resistere  le tasse e’ legittimo.Tantissimi americani la pensano allo stesso modo e si adoperano in ogni senso per non pagare le tasse. Ma  i governi hanno bisogno di tasse per mantenere in vita una nazione.Da’ fastidio solo quando vogliono le tasse per ingrossare i loro conti in banca…

Per cominciare ecco un paragone che vi sembrera’ strano:l’imposta sulle societa’ in Italia e’ del

27.5%,in USA del 40%. L’imposta sul reddito  in America nella media e’ del 23 %

per il single con diecimila dollari l’anno fino al massimo del 35% per il capo famiglia con un reddito di 457 mila dollari. Le differenze variano di molto allorche’ si parla di leggi statali,che come detto,differiscono molto l’una dall’altra. Ad esempio per una casetta di 100 mila dollari le tasse statali variano dal 1.2% al

2.5. Ogni Stato decide in proprio,ecco una delle ragioni per cui gli americani sono nomadi sempre in cerca di luoghi dove si paga di meno. Nel Texas non c’e’ imposta sul reddito.

Gli americani che hanno raggiunto i 62/65 anni sono quelli che si lamentano di piu’,perche’ si parte da un minimo di 520 dollari al mese di “benefici” a un massimo di 1500,che cambia con l’arrivo di un nuovo presidente.Il mensile si basa molto su quanti anni di lavoro ha messo assieme la persona.

Sul costo delle case in affitto e sulle tasse che i proprietari pagano ci sarebbe da scrivere un libro:ogni Stato,ancora una volta,decide sulla taxation per una casa,basandosi sui metri quadrati dell’abitazione e sul valore della casa stessa. La tassa da pagare e’ considerata “mormale” soltanto dal 27 % degli americani. Per il

telefono qui si paga da 25 a 40 dollari al mese,per l’uso dell’acqua 50-100 dollari ogni trimestre.Per l’elettricita’ gli americani pagano 12 centesimi di dollaro per kw.L’uso annuale  in media e’ di 908 kw.

 

Per l’acqua pagano 1.50 dollari per 100 galloni. (Un gallone equivale a 3  litri e 3 quarti).

Come dicevo all’inizio,non e’ possibile elencare tutte le tasse in vigore negli Stati Uniti.Ci sono libri di 2000 pagine  dove viene descritta ogni possibile “scusa” per diminuire le tasse o addirittura come evitarle.

Ma spesso gli americani non leggono il libro di 2000 pagine.Infatti essi salgono sull’aereo e vanno nelle

Cayman Islands, oppure nell’Arabia Saudita. Da quelle parti non conoscono la parola tassa.

 

Benny Manocchia




USA. Giulianova oggi.

Giulianova o Giuliavecchia? chiede con sagacia il signor Marino De Giorgio, che dice di abitare in un paesino vicino al nostro.Una domanda che mi fa tornare alla mente l’ “essere o non essere” nell’Amleto di Shakespeare, inteso come vivere o morire e per molti anche l’idea del suicidio.

Insomma una Giulianova “antica” ma anche moderna,oppure una Giulianova che si e’ definitivamente bloccata su un
binario morto,cosi’ chiamato perche’ vi lasciano  vagoni ormai alla fine della loro esistenza?
Io spero che Giulianova appartenga un po’ ad entrambi i poli:antica di tradizioni e passioni,moderna
perche’ accetta tutto quanto e’ considerato nuovo,o nuova, come la nostra Giulia…
C’e’ qualcuno che possa dirmi quale e’ in realta’ la Giulianova di oggi?
Scrivetemi
benny manocchia
italianinusa55@gmail.com



USA. La crisi nel mondo del cinema

Al festival Molise cinema la rivelazione di Nanni Moretti:e’ il pubblico che

ha creato la grave crisi del cinema italiano.Porca miseria, ci ha azzeccato.
Per anni ho sentito dire piu’ o meno la stessa cosa dai produttori hollywoodiani.E’ il pubblico che mette in crisi il cinema.E sapete perche? Perche’ e’ il pubblico che decide se andare in una sala cinematografica e spendere 15 dollari (il costo in Usa) a vedere un film.Dopotutto i fim vengono prodotti per il pubblico,no? O sbaglio.
Nanni Moretti e’ allora un genio.Perche’ ha messo in evidenza che il calcio italiano,per esempio,cadra’ come una pera mozza se il pubblico smettera’ di andare agli stadi.E lo stesso si puo’ dire del turismo estivo:se il pubblico non va al mare,diamine,il turismo estivo si afflosscia e finice male. Ripeto:Nanni Moretti ha scoperto che l’acqua non bolle
se non e’ messa in un tegame appoggiato sopra il fuoco…
A Hollywood,che conosco particolarmente bene,dicono anche che il pubblico non va al cinematografo
perche’ stufo di certe pellicole insulse,e spesso chiaramente schifose.Cosi’ il pubbico non puo’ essere accusato di mettere l’industria cinematografica in crisi,cosi’ come i tifosi non possono essere accusati di
distruggere il calcio perche’ non vanno alle partite che spesso sono 90 minuti di offesa a chi paga il biglietto.
Quindi,Nanni Moretti,fate ottimi film in Italia e vedrete che non ci sara’ crisi.E smettetela di dare la colpa agli altri per i vostri…peccati.Tra l’altro  registi e produttori  non ci perdono un accidenti in quanto sappiamo bene che il governo e’ lo sponsor (insieme con la RAI) del cinema italiano…in crisi.
Benny Manocchia



USA. Usi e costumi dei giovani

McKinsey e’ un gigante USA nel campo della consulenza. Dal suo ufficio a Bruxelles ha inviato un rapporto a 5 mila aziende americane che di recente hanno chiesto:i giovani italiani,greci e spagnoli sono abili nel lavoro? Fanno cosi’ in America:pagano una agenzia e appurano tutto quanto vogliono sapere del mondo dei giovani.

Il rapporto di McKinsey e’ stato chiaro,diretto e senza fronzoli:ai giovani
italiani,greci e spagnoli manca l’abilita’ richiesta per entrare nel campo del lavoro.
Ora,senza volere prendere posizioni,magari sara’ anche vero che non tutti i giovani hanno l’abilita’ di lavorare in dati settori.Negli Stati Uniti non sono tutti…Einstein,tanto che le aziende hanno tastato il terreno europeo.Tuttavia McKinsey dovrebbe spiegare in dettagli come e’ riuscita a mettere assieme quella pagella nera sui giovani di casa nostra.Spesso fanno inchieste a tavolino pur essendo pagate profumatamente perche’ “costrette” a girare il Paese e chiedere ed osservare.Tanti anni di giornalismo mi hanno insegnato anche questo.
Forse i ragazzi non hanno tutti l’abilita’ richiesta per entrare nel campo del lavoro,ma le agenzie di consulenza hanno una grossa abilita’ nel creare rapporti…falsi
lo Zio d’America
Benny Manocchia




USA. Lavorare in un Ranch americano

Dalla Pennsylvania arriva questo annuncio:

cercasi giovani capaci di governare mucche in un grosso ranch:dovranno accompagnarle nei prati,poi mungerle.Dovranno essere capaci di guidare
una three-wheeler (grossa moto a 3 ruote) nei vasti campi.
Bene,ragazzi di Giulianova:accettereste volentieri questo tipo di lavoro?
L’azienda paga 15 dollari l’ora, piu’ i vitti e le assicurazioni.
Scrivete allo Zio d’America
benny manocchia
italianinusa55@gmail.com



USA. Riferendosi al mio appello ai giovani di lottare,Paola da Giulianova mi scrive:

Riferendosi al mio appello ai giovani di lottare,Paola da Giulianova mi scrive:

Si’,tu pero’ sei scappato e hai lasciato gli altri a lottare…perche’ non sei
rimasto anche tu a cercare di migliorare le cose?
Una domanda chiara,diretta che,sinceramente,soltanto una donna sa fare perche’ parte dal cuore.Paola,credimi,non sono scappato.La verita’. che non posso nascondere, e’ un’altra: mia madre vedova,mio fratello in America,l’altro,sposato,in partenza per lavoro a Milano.Mia madre insisteva:vai da tuo fratello in America,potrai farti  un futuro.Quasi fui costretto a partire.Con il cuore a pezzo,credimi.E poi ritornavo ogni volta che potevo permettermi il biglietto per la nave o l’aereo.Insomma,fu una decisione dura.Sono
convinto che la vita nel 1955 era molto molto piu’ difficile di quella di oggi in italia.Ed infine,certo,cercate di lottare e avere successo in casa.Ma se proprio non va,allora partite per l’estero.E forse capirete quanto sia crudele lasciare casa,famiglia e amici.
benny manocchia
italianinusa@gmail.com
Vorrei aggiungere qualche riga alla  risposta che ho dato a Paola,di Giulianova, sulla situazione dei giovani,ricordando per prima cosa che nel mondo oggi  ci sono 76 milioni di giovani in cerca di lavoro e che negli Stati Uniti il 16,3 dei giovani e’ disoccupato.Quindi non e’ un  problema soltanto  dei nostri ragazzi.Poi ho cercato di portare alla mente (sempre prendendo come esempio the american youth)

 tutto quanto ho potuto annotare nel campo del lavoro per la nuova generazione.Bene,per prima cosa si
deve dire che in USA i ragazzi e le ragazze accettano qualsiasi lavoro,finite le scuole o anche durante gli anni
di scuola.Dall’assistente part  time del dentista alla manutenzione dei parchi cittadini,dal periodo estivo per
insegnare i ragazzi che devono ripetere una o due materie alla rimozione di frutta  e imballaggio della
stessa, alla guida di auto per le persone anziane.Eppoi:pressione sulle industrie locali e limitrofe perche’ assumino i giovani almeno durante l’estate per qualsiasi tipo di lavoro.Pressione sui capi di governo nazionali e locali ricordando loro che il voto dei giovani vale tanto quello degli anziani.Eppoi: formazione di gruppi con annunci gratuiti su giornali e radio locali per organizare recite estive e manifestazioni sportive di ogni tipo.
Certo, si parla del periodo estivo.Dopo i giovani o torneranno a scuola oppure potrebbero chiedere alle banche o a organizzazioni capaci di offrire piccoli prestiti per permettere ai giovani di aprire piccoli negozi,
da quello per la vendita dei libri a quello per la vendita di gelati e dolcetti.ecc.ecceterone come diceva san Bernardino.Alle banche fate notare che prima o poi loro potrebbero avere un vostro solido conto…
Non ridete.Nessuno parte con un lavoro in qualita’ di direttore generale,o presidente di una societa’.     L’iniziativa e’ il punto chiave.Quando cominciai a scrivere per i giornali,tanti miei pezzi mi tornavano indietro.Ma non mollai.Non abbiate paura:se vi dicono no,voi promettete loro di boicottare i loro prodotti.
Altro che chiacchiere…
benny manocchia
italianinusa55@gmail.com



USA. Cosa visitare a New York

La signora Iolanda Galisi,di Giulianova,mi scrive:Verro’ a New York con mia sorella a settembre, per due settimane. Suggerisca i luoghi che dovremmo visitare.

Signora Galisi,la sua e’ una domanda che potrei impiegare  l’intera pagina per rispondere.Intanto,se lei verra’ a New York
e si fermera’ in citta’,allora le consiglio di andare subito da Bloomingdale,dove trovera’ tutto un mondo di acquisti.Vada con l’intenzione di restarvi  3/4 ore…Per gustare qualcosa della nostra cucina puo’ fermarsi al ristorante Carbone,nel Greenwich Village.Per un momento culturale vada alla New York Public Library:
centinaia di migliaia di libri.Naturalmente non manchi di visitare la Statua della Liberta’,mentre per un momento di relax si fermi presso il Washington Square Park.
Se,invece,avra’ la possibilita’ di viaggiare un po’,allora una puntatina alle cascate del Niagara,circa sei ore in macchina ma credo ne valga la pena.Oppure il Watkins Glen Park,sempre nello stato di New York.
Con 3/4 ore di aereo potra’ anche vedere luoghi incantevoli al Yosemite Valley,oppure Lake Tahoe,nel confine tra California e Nevada.
Comunque,signora,vedra’ che tornare a casa sara’ il momento piu’ bello della sua visita…
 scrivi a
benny manocchia
italianinusa55@gmail.com