Vi racconto l’America…di Benny Manocchia

Non e’ la stessa cosa per tutti.Il turista che viene in America sa,

ovviamente,che dopo pochi giorni (o settimane)  fara’ ritorno in
Italia.Quindi cerchera’ di assorbire tutto quanto gli sara’ permesso
dal tempo che ha a disposizione. Ha letto,visto,sentito tanto di questa
nazione e la curiosita’ lo ha preso alla gola.Che altro potrebbe essere? I grattacieli di New York? Ne abbiamo anche noi in Italia.La metropolitana? Idem.Il cibo?Lasciamo perdere.L’accoglienza? Diversa da quella riservata
in Italia.E comunque entrambe in…fase calante. Forse la lingua? Certo
e’ curioso ascoltare l’inglese in bocca agli americani che “massacrano” la lingua inglese. Insomma la curiosita’. La curiosita’ di vedere “cose nuove”,che ce ne sono se cominciamo a  fare paragoni con le nostre
“cose vecchie” di 2000 anni.
Non e’ la stessa cosa per chi viene in America
sapendo che dovra’ restarci,che potrebbe trascorrere il resto della sua vita in questa nazione…



USA. Cari giuliesi, vi racconto l’america dal mio punto di vista giornalistico

Con il permesso del Direttore di Giulianova News mi impegnero’ a raccontare quanto ho scoperto (e anche imparato) in tanti anni di vita in America. E’ un mondo completamente diverso dal nostro,un grosso

sandwich dolce-amaro,folle e conturbante,ingenuo e crudele.Certamente diverso dai film hollywoodiani.
Saranno racconti brevi,veloci che spero interesseranno i nostri lettori.Parleremo della vita negli Stati Uniti,della famiglia,del rapporto genitori-figli,della scuola,dei teenagers e dei loro amori,dello sport,dei
poveri e dei ricchi.degli italo-americani e degli italiani che risiedono in America,dell’Abruzzo e di Giulianova.
Buona lettura.
Benny Manocchia
New York



USA. Olympia Agnonese-Giulianova 5-0, il commento di Benny Manocchia

Riceviamo e pubblichiamo

E adesso vediamo se i giuliesi continueranno ad essere testardi,a fregarsene di tutto e di tutti,vediamo se niente riesce a smuoverli. Non vi basta di avere fatto come gli zombie dei vecchi film americani?Non vi scuote il fatto che

Foto (C) Mauro Piunti per giulianovanews.it
Archivio Foto (C) Mauro Piunti per giulianovanews.it

la squadra del cuore ne becca cinque dall’Agnonese (ma chi e’,buon dio?),che Giorgini dica:i primi due gol ci hanno tagliato le gambe. Gia’,gli
altri tre vi hanno tagliato il ragionamento,spezzato il  cuore,ridotto a
niente.E voi zitti.Tranquilli.Nemmeno un urlo sentito da noi,eppure lontani,rimbalzato sulle onde dell’amore per casa nostra.Nemmeno un
piccolo raggruppamento in piazza per urlare prima e poi mettervi li’ a
ragionare:che cosa fare perbacco,o volete arrivare ultimi in classifica.
Gia’ vi sento:che cosa possiamo fare? Lo sapete che cosa dovete fare.
Cercare ad ogni costo un promotore,uno sponsor che acquisti due tre giocatori capaci di mettere in piedi la squadra.Non occorre vi dica io come
e cosa dovete fare.I giuliesi sono sempre stati uno  dei piu scaltri ed intelligenti popoli
della nostra regione.Il problema c’e’,non lasciatelo li’ morire con i primi
autunni freddi.La squadra non c’e’.E allora o vi muovete e create un piccolo
terremoto per rimettere in sesto la squadretta,oppure vi ritirate.senza tante lacrime,senza vergogna. Dopo la sconfitta,lo sapete,c’e’ soltanto la possibilita’ della ripresa.Una ripresa che potete mettere in atto soltanto voi,con la forza di volonta’ che una volta distingueva il giuliese.
Benny Manocchia
italianinusa55@gmail.com



USA. Quando tornerete a votare il “vostro” Presidente del Consiglio.

Perdonate la domanda forse  un po’ ambigua: il presidente della Repubblica ha poteri oppure e’ soltanto una semplice “figura politica’?

Per una parte della popolazione italiana si tratta di un anziano signore con pochissimi poteri che fa il “notaio” del lavoro  svolto nel Senato e nella Camera dei deputati. In realta’ e’ una sensazione che avvolge spesso l’intera nazione.Poi avvengono cose che “svegliano” il popolo. Presidente senza poteri? Errore.La costituzione italiana (articolo 92) non prevede che il Presidente
del Consiglio sia “eletto”,ma che riceva l’incarico di formare il nuovo governo dal Presidente della Repubblica.
Piu’ potere di questo… Un giorno l’inquilino del Quirinale si sveglia e decide:oggi nominero’ il prossimo capo di governo.Certo non e’ proprio
cosi’,ma al di la’ delle battute di spirito resta il fatto che’ e’ lui,proprio l’inquilino del Quirinale, che decide. Decide dopo avere studiato attentamente la situazione politica  spesso tesa per via di un gruppo politico che vuole evitare le elezioni sapendo che in Italia il leader massimo puo’ scegliere il premier.E’ anche vero che nessun capo dell’esecutivo,in Italia,e’
stato mai eletto direttamente dal popolo. Insomma democrazia del cavolo…Invece dittatura (velata) affidata alle mani del presidente della Repubblica.Costituzione o no, nel mondo  democratico la decisione di scegliere i “capi” sono sempre affidati al popolo che vota.Democrazia e’ proprio questo.La costituzione non e’ infallibile.Qualche volta riesce a confondere il popolo.
C’e’ un punto che la Costituzione italiana (nata in fretta e mai ritoccata per motivi ovvii) non sembra tenere in conto:se il
premier fallisce perche’ inetto,o bugiardo,o perfino ladro,sara’ il presidente della Repubblica a cacciarlo? Oppure saranno le Camere? O si
va al voto? Bene, ma il voto costa si sente spesso dire.Eppoi (che vi piaccia o no) sara’ sempre il presidente della Repubblica a scegliere un nome e “eleggerlo” (tutto solo,tranquillamente)capo
del governo.La costituzione e’ dalla sua parte. Strano,a dire poco,quanto valore diedero al popolo “sovrano” gli uomini che scrissero la Costituzione. A questo punto chiacchiere… a non finire.Ripeto:chiacchiere.Perche’ soltanto negli ultimi anni l’Italia ha avuto tre premier scelti dal presidente della Repubblica.L’elettore e’rimasto all’angolo,zitto come una pecora.Insomma fessi quegli italiani che credono nella democrazia del voto…
Benny Manocchia



USA. Il “nostro” Benedetto Croce

Ogni volta che ero costretto a visitare una biblioteca per la raccolta di materiale utile per i miei articoli,quasi inavvertitamente mi fermavo nell’angolo riservato ai poeti e filosofi di casa nostra.. Occorre fare una piccola premessa:gli Stati Uniti hanno le migliori biblioteche del mondo,le piu’ fornite,le piu’ comode.Quando pensavo alle nostre,trascurate,abbandonate,mi vergognavo. Poi pero’,quando

le simpatiche e cortesi professoresse addette alla cura del “luogo sacro” (come molti americani definiscono una biblioteca) appuravano che io ero “paesano” di Croce e d’Annunzio,allora mi sentivo importante. Gia’,perche’ Benedetto e Gabriele sono “presenti” in tutta la cultura americana,dal liceo alle piu’ importanti universita’.

Croce abruzzese filosofo e critico (nato a Pescasseroli il 25 febbraio del 1866)  che piu’ di ogni altro ha influenzato
la cultura italiana nel Novecento.Seguito molto attentamente il suo profondo
concetto contenuto ne “La critica”. Poi “La religione della liberta” che per gli americani significa una netta opposizione al fascismo,anche se Croce inizialmente lo aveva  approvato.Del pescarese poeta ebbe dapprima a scrivere belle parole di encomio,piu’ tardi cambio’ pensiero e lo defini’,quasi brutalmente,”un giovane che non ha i numeri per emergere”.
Ministro della Pubblica Istruzione,senatore,l’omino di Pescasseroli (come lo descrisse una volta il suo partner Giovanni Gentile,
giovane filosofo  destinato a diventare famoso) appartenne al gruppo del PLI,ma nella sua vita non dedico’ molto tempo alla politica,Di Benedetto Croce occorre menzionare i 3 periodi del suo lavoro:gli studi storici,il dialogo con il marxismo,la maturita’ e
revisione della filosofia dello spirito.
Dal 1893 al 1913 Croce convisse con Angelina Zampanelli.Dopo la morte della donna,Il filofoso sposo’ nel 1914 Adele Rossi,che
gli diede cinque figli,un ragazzo e quattro femmine.
Di Pescasseroli ebbe spesso a dire che si trattava di “un paesino pieno di amore,di affetti, di ricordi”. Trascorse gran parte della sua vita a Napoli.dove sviluppo’ la migliore parte delle sue critiche e delle sue riflessioni. Mori’ nella citta’ campana il 20 novembre
del 1952.
Benny Manocchia



USA. Il “nuovo mondo” nelle mani del popolo “latino”.

Roberto De Angelis di origine molisana,ci ha inviato una e mail cortese e simpatica”

“Vivo in Arizona dal 1960 e ogni volta che posso cerco di leggere tutto quanto
riguarda il mio vecchio Abruzzo-Molise.Il vostro online ha sempre novita’ piacevoli
che rendono la mia giornata completa.Da tempo sento e leggo in questo Stato che ”i latini” domineranno un giorno”. Ma chi sono veramente i latini? Puo’ spiegarmi?”
OK Roberto,cerchiamo di spiegare. Dopo Cristoforo Colombo,nel nuovo mondo
comincio’ subito  l’opera di colonizzazione da parte degli europei.In sostanza,dopo gli esploratori ecco che arrivano i conquistadores. L’America
meridionale divenne terra di conquiste di due popoli neolatini: spagnoli e portoghesi. Questi ultimi presero il Brasile; i primi gli altri Paesi. Percio’ l’America meridionale e’ chiamata comunemente “latina”. Ma l’America latina
comprende anche l’America centrale e parte dell’America settentrionale,dal
Messico in giu’.
Poca soddisfazione per il fatto  che fu un italiano a scoprire tanto territorio:
l’Italia non aveva i soldi per creare una flotta capace di “conquistare” un pezzo
dell’America latina,anzi italiana…
Benny Manocchia

 




USA. Verso il voto

Fino ad ora i 16 candidati repubblicani alla presidenza USA (ossia i candidati che sperano di essere scelti come il rappresentante del loro partito alla lotta contro i

democratici per la Casa Bianca) si sono scontrati (per modo di dire) nelle
classiche riunioni televisive dove ognuno dice quello che vuole  e spesso dice male degli altri.E ‘ un giochetto come lo sparring  dei pugili prima di un combattimento per il titolo mondiale. La politica ha il dovere di far capire agli elettori che cosa i suoi rappresentanti intendono fare,quali sono i loro programmi,come credono di riuscire a convincere cento milioni di elettori,quanto contano di spendere per riuscire nel loro intento.Ed eccoli di fronte alla camera tv che rispondono alle
domande dei giornalisti .Anche qui,comunque,le domande sono presentate molto accuratamente. Il giornalista di destra sa bene che cosa chiedere al candidto che s’appoggia  a sinistra. Qualche volta sono domande-trappola che rendono nervoso l’intervistato.Lo stesso succede con le domande del giornalista che vuol mettere in imbarazzo il candidato che s’appoggia a destra.
Una volta i candidati si presentavano su palchi immensi e urlavano le loro proposte.Oppure salivano su un treno messo a loro disposizione e dalla parte finale di un vagone cercavano di rendere chiare le loro idee.Oggi (infatti da un po’ di tempo) la tv ha cambiato tutto.Non ci sono piu’ molti discorsi faccia a faccia tra il candidato e gli elettori.Meno lavoro e maggior ascolto.
La vera “lotta” scattera’ il primo febbraio del 2016 allorche’ ci sara’ il primo voto ufficiale nello Stato dell’Iowa.Uno Stato puramente agricolo del quale non si sente parlare molto.Pero’ il fatto che quel giorno si comincera’ a capire come e’ il vero umore del popolo,rende l’Iowa un posto importante,pieno di stampa e curiosi.
Oggi seguiremo le schermaglie dei 16 candidati.Tra non molto pero’ ci
sara’ un altro giochetto alla Aghata Christie:e poi erano 14,e poi 13  e poi 12 e via di questo passo.
Benny Manocchia



USA. Hollywood al capolinea.

Molti americani amanti del cinema  sono convinti che la televisione stia lentamente uccidendo Hollywood e tutti i suoi apparati.

Il ragionamento e’ di solito impostato su binari di questo tipo: per cominciare la gente non va piu’ al cinema come un volta.Una
volta (anni fa) l’americano andava al cinematografo il sabato sera e  il mercoledi.Erano giorni quasi fissi che nessuno e’ mai
riuscito a spiegare.Pagavano un dollaro per la rappresentazione di due film,oltre ai cartoni animati di Disney.Un po’ alla volta il prezzo del biglietto di ingresso e’salito a 3 poi  a 5 per arrivare,oggi,a 10.Padre,madre e un figlio:30 dollari.Piu’,quasi sempre,pop corn e coca cola,altri 5/7 dollari. In casa,anche ordinando una pizza,l’amante del cinema potra’ seguire i programmi di centinaia di canali e vedere film di ogni tipo,di ogni tempo (dal 1930 a oggi.inclusi i film di Rodolfo Valentino),con spesa zero.
Hollywood, che sembra non  mollare,non sa piu’a quale santo rivolgersi.Ha creato sistemi elettronici per rendere i film attraenti,piu’ violenti,rumorosi  e a volte perfino scioccanti.L’interpretazione conta poco,tanto e’ vero che attori e attrici che provengono dal teatro omai non  si vedono piu nell’invecchiata mecca del cinema.Gli attori capaci di attirare il grosso pubblico vengono pagati 50-60 milioni di dollari a film.Oggi sono ricchissimi e vanno in Italia ad acquistare sontuose ville,nei Caraibi per
vivere la vita a bordo di lunghi modernissimi yacht che possono attraversare l’Atlantico comodamente.
Anche le televisioni,i moguls del piccolo schermo idiota,hanno capito che Hollywood sta lentamente morendo e hanno percio’
deciso di produrre sempore di piu’ film non-hollywoodiani  nei loro studios, dove con macchine che sbalordiscono riescono a creare le Alpi e il Mato Grosso, i mari del Sud e il polo nord,il Vaticano e le stanze private della Casa Bianca.
L’ultimo lavoro cinematografico vero,sincero,fu quello riguardante i favolosi film di 007,la spia che incanto’ mezzo mondo.I produttori inglesi partivano su aerei privati  visitando il mondo intero,ogni film senza mai “creare” scene false.
Certo,centinaia e centinaia di canali tv danno la possibilita’ di sviluppare documentari che incantano,uscendo dalla categoria dei
film con attori piu’ o meno celebri.E allora il soggetto supera la fama degli artisti.
Guardate che cosa succede in Italia,tanto per fare un piccolo esempio. La Rai manda in onda film senza valore,con un paio di nomi che non diventeranno mai come i “big di Hollywood di una volta”.Film prodotti dalla Rai,che nacque per il servizio pubblico chiedendo una rata ma usando quella somma anche per produrre filmini sciocchi,insipidi. .Hanno in archivio film simpatici,commoventi e pieni di brio,con nomi come Toto’,Gassman,Mastroianni.Loren,Cardinale eccetera eccetera che non mandano in onda per motivi sconosciuti,anche se potrebbe trattarsi di problemi economici,di diritti e cose cosi’.
Hollywood muore,la tv cerca disperatamente di prendere il suo posto.
Chissa’ cosa vedremo fra dieci anni.
Benny Manocchia

 




USA. Il vino abruzzese che conquista gli americani

Loren Senkin e’ oggi la piu’ esperta americana in fatto di vini.Nota scrittrice e proprietaria della Senkin cellars, Loren

ha deciso di visitare l’Italia per “assaggiare i famosi vini italiani”. Dopo lunghi giri in lungo e largo “mi sono sentita costretta a fermarmi in Abruzzo”, ha scritto. E ha quindi espresso pareri assolutamente favorevoli sui vini di casa nostra.
La scrittrice considera gli abruzzesi “orgogliosi e indipendenti”, qualita’ che si “abbinano magistralmente con le colline di
quella regione”. Ed entrambe “aiutano a creare uno dei piu’ buoni vini d’Italia”.
Montepulciano e’ number one per Loren.Imbattibile. Segue da vicino Sangiovese. E subito aggiunge:Montepulciano d’Abruzzo e
Trebbiano d’Abruzzo sono tra i piu’ graditi vini italiani. Il primo diventa DOC nel 1968. L’altro nel 1995. Loren ama menzionare il Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane,invecchiato per almeno 3 anni prima di essere immesso sul mercato.
Secondo l’esperta statunitense,questo vino e’ piu’ “morbido” del Chianti e Nebbiolo .
Chi ama menzionare tra i produttori di vini di casa nostra? Loren mette in primo piano Emidio Pepe che dal 1964 produce vino organico  lasciato
invcchiare per lungo tempo.Lo considera vino “rustico” e ricorda che il prezzo di vendita puo’ arrivare sino  a duecento dollari.
Eduardo Valentini produce vini che non si trovano facilmente sul mercato e quando li trovi aspettati un costo alto.E poi Masciarelli
winery,Illuminati,Catoldi Madona,Faraone,Valle Reale.Vini squisiti in un luogo ecezionale, per Loren.
Conobbi la Senkin anni fa,quando ero il corrispondente da New York della Rusconi.Sin da allora capii che l’Abruzzo affascina molti americani per tante cose,ma soprattutto per il suo popolo (un po’ introverso ma simpatico),per il suo cibo e  per
quel nettare degli dei che abbiamo a casa nostra.
Benny Manocchia



USA. Quando gli abruzzesi si fanno amare

Un lungo simpatico e mail dalla Pennsylvania.Mario e Lucille D’Ambrosio seguono i giornali online per tenersi aggiornati con i fatti della nostra regione.Sono nati in America ma l’Abruzzo lo portano nel cuore perche’ i genitori e i nonni gli hanno detto da sempre che “l’Abruzzo batte

tutto e tutti”. Sono andati in Italia prendendo il volo New York-Pescara. Sono andati soltanto loro due,perche’ “li mammuc”. hanno scritto, sono rimasti con le nonne. Per prima cosa sono andati a Montorio al Vomano dove vennero i nonni molti anni fa.
Ma avevano sentito parlare tanto del paese natio che “camminavamo in giro come se fossimo nati qui'”. A un certo punto hanno chiesto se sapevo che Montorio al Vomano e’ il luogo dove arriva gente anche da 27 chilometri di distanza per acquistare i prodotti locali.Non lo sapevo.
Poi sono stati a Frattoli e Pagliaroli.A Frattoli sono andati a managiare in un locale dove c’e’ nome,soltanto “ristoro”.E il cibo…lasciamo perdere.Imbattibile. A Montorio al Vomano sono andati alla salumeria del Parco.E’ proprio li’ che hanno
vissuto momenti indimenticabili.Il cibo li ha “storditi,insieme con il sangiovese”.A Pagliarola  sono stati al Pagliaio. A
questo punto non avevano piu’ aggettivi per la bonta’ di tutto.
Ma anche e soprattutto la gente abruzzese  ha “fatto sognare” i due americani della Pennsylvania.”Chi ha detto che gli abruzzesi sono ignoranti e presuntuosi?”.E hanno giunto una osservazione che non ho nessuna intebnzione di ripetere…
Benny Manocchia