Giulianova, In rilievo, Tipi giuliesi

Giulianova. E’ scomparso l’avvocato e docente, Marone (Maretto) Ferrari, campione di giuliesità

Giulianova. “De Berardì! Ricordati, io sono nato il 12 luglio 1945 al civico 47 della centralissima Via Nazario Sauro…a Gigljie”. Esordiva così Marone Ferrari (Maretto per tutti Maretto Ferrari Maretto Ferrari), avvocato e docente, che motivi professionali e familiari si era stabilito a Teramo dove aveva formato la sua bella famiglia insieme alla cara Sig.ra Viviana Micheli ed i figli Pietro Ferrari e Giovanni Ferrari, stimati professionisti, con le rispettive compagne di vita Pamela e Melania, ed gli adorati nipoti Viviana Maria e Giacomo. E’ scomparso lo scorso venerdì 6 giugno all’ospedale civile di Teramo, all’età di 79 anni (mancava poco per gli 80). I funerali si svolgeranno lunedì, 9 giugno, alle ore 11, presso la Chiesa del Santo Spirito in Largo Proconsole, lungo il Corso Porta Romana. La salma sarà tumulata nella cappella gentilizia della famiglia Ferrari nel cimitero monumentale di Giulianova. Maretto andava fiero della sua giuliesità e di essere nato proprio nella via principale della marina, come all’ora si chiamava. Uomo poliedrico, spaziava su tutto e coltiva mille interessi. Ricordo bene, in una delle tante serata con il figlio Pietro, la passione che aveva per la musica e per i supporti multimediali dai cui era scaturita quasi una sorta di sala off-limits. Qualche volta ci beccavamo anche sui social, dove non potevamo non usare il nostro intercalare giuliese con cui ci siamo fatti tante di quelle risate al telefono sui personaggi giuliesi di un tempo. Solo ultimamente avevamo scoperto di tornare quasi parenti per il legame con l’ostetrica Maria Sechini (1915/2017, vissuta oltre i 100 anni. Mia madre, Margherita Toscani, era nipote dei Sechini), figlia della sorella di sua nonna, Concetta De Angelis (1885/1959, il padre si chiamava Marceliano). Se ne va un altro campione di giuliesità e amicizia vera, quella senza filtri e problemi di sorta nel tenere il passo dei tempi. Maretto era nato proprio alla fine delle ostilità della Seconda Guerra Mondiale, da casa sua ancora si vedevano le macerie dei pensanti bombardamenti sulla città di Giulianova e della distruzione del porto. Quel porto che tanto amava come i suoi genitori, il mai dimenticato prof. Pietro (Pierino) Ferrari (1917/1996) e sua moglie, anche lei maestra, Pietrina Forcellese (1921/2003, figlia di un altro personaggio giuliese come Archimede). Infatti il professore di lettere ricordò suo padre mettendo i tre nomi al nascituro: Marone, Berardo, Marcello. Nel libro dello scrittore e giornalista Marcello Veneziani, dal titolo “Di Padre in Figlio – elogio della tradizione” in un passaggio scrive: “…il nostro tempo sembra essere quello del’assoluto presente. Aboliti i grandi progetti a lungo termine, stiamo cancellando la storia e con essa i legami con il nostro passatoi. Eppure la tradizione è indispensabile per ogni società e occorre ritornare ad essa per ristabilire quella rete fondamentale di rapporti che legano i padri ai figli”. Caro Maretto, in Paradiso ti accompagnino gli angeli, al tuo arrivo ti accolgano i martiri, e ti conducano nella santa Gerusalemme.

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