“In Occidente lo sviluppo è demandato alla globalizzazione, ossia alle scelte di investimento e agli arbitraggi regolamentari e fiscali delle grandi corporazioni manifatturiere o finanziarie. Le normative che rappresentavano un freno alla finanziarizzazione, tra cui alcune leggi bancarie nazionali, sono state inattivate o direttamente abrogate”. Così l’economista e membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione A/Simmetrie – Associazione italiana per lo studio delle asimmetrie economiche – Vladimiro Giacché, nel suo intervento in occasione della tredicesima conferenza annuale dell’Associazione, intitolata “L’Unione può farcela?”, in programma sabato 26 e domenica 27 ottobre a Montesilvano (Pescara).
“Inoltre – ha proseguito Giacché – le privatizzazioni sono considerate ingredienti essenziali per la ricetta del rilancio delle economie. La costruzione del futuro è dunque abbandonata alle dinamiche di mercato, il che è logicamente incoerente”.
“Il mercato non è un soggetto, ma un luogo di scambio di beni e servizi tra attori privati il cui fine è la realizzazione di un profitto. E’ impensabile che l’operato di una pluralità di attori indipendenti che perseguono ciascuno il proprio profitto produca automaticamente il risultato migliore in termini di ottimalità sociale” ha concluso.