In rilievo, Sport

Da Teramo parte una rivoluzione culturale sullo sport

 

 

Nell’iniziativa di Diocesi e Unite l’avvio di un confronto interdisciplinare sull’ “umanesimo sportivo”.

 

Una Sala Conferenze del “Polo didattico D’Annunzio” gremita in ogni ordine di posto ha fatto da teatro al convegno intitolato “Un nuovo umanesimo dello sport: un patto educativo e culturale”. L’evento è stato organizzato dalla Diocesi di Teramo-Atri e dall’Università degli Studi di Teramo, con il patrocinio di Sport e Salute e con la collaborazione del locale comitato teramano del CSI. Nel corso della mattinata di discussione, sono state diverse le personalità sportive e istituzionali intervenute per contribuire fattivamente allo sviluppo della discussione in oggetto. I saluti introduttivi del Rettore Dino Mastrocola e del Vescovo di Teramo-Atri, Mons. Lorenzo Leuzzi, e il successivo intervento video di Vito Cozzoli (Presidente e Amministratore Delegato di Sport e Salute) hanno aperto la giornata rientrante nel calendario delle iniziative dell’Anno Berardiano. Sua Eccellenza ha ricordato l’importanza del concetto di “allenamento”, inteso come fase sportiva utile per prepararsi alle difficoltà della competizione agonistica. Un parallelismo che si adatta facilmente alla vita quotidiana, con i problemi che di giorno in giorno si presentano sul cammino di ognuno di noi. Poi la parola è passata al presidente del CSI Teramo Angelo De Marcellis, cui è toccato il compito di elaborare un excursus storico del concetto di “umanesimo sportivo”, a partire dai secoli passati fino ad arrivare all’attualità. Il Direttore dell’Ufficio Sport della Diocesi e numero uno dell’ente arancio-blu ha fornito alcune interessanti riflessioni paragonando il Medioevo e il Rinascimento e all’epoca pre e post-Covid19, con il lock-down imposto per contrastare la pandemia a fare da spartiacque tra i due periodi. Durante l’analisi di Daniele Pasquini sono stati forniti invece alcuni spunti di riflessione, analizzando vari “temi caldi” (gender, inclusione, corporeità) attualmente discussi nel mondo dello sport. In tale circostanza sono stati coinvolti anche i tantissimi studenti delle scolaresche teramane (IIS Alessandrini-Marino, Liceo Scientifico Einstein, Liceo Statale Milli, IIS Di Poppa-Rozzi, Liceo Classico Delfico) presenti in sala, con conclusioni talvolta non univoche. Non meno interessanti sono stati anche i contributi delle docenti universitarie Cristina Dalla Villa e Anna Di Giandomenico che hanno ribadito l’interruzione della cosiddetta “tregua olimpica” con lo scoppio della guerra in Ucraina e l’esigenza di ristabilire un percorso interculturale e interreligioso attraverso lo sport. Dulcis in fundo, sono arrivati i racconti personali di due eccellenze sportive di caratura internazionale: l’ex ginnasta Fabrizia D’Ottavio e l’ex stopper della Juventus degli anni ’80 Sergio Brio. A loro è spettata l’incombenza di ricostruire i passaggi salienti delle rispettive carriere, senza tralasciare l’analisi di alcuni momenti bui durante il cammino sportivo: la D’Ottavio ha ricordato lo scandalo che ha scosso il mondo della ginnastica ritmica e che per un breve periodo le tolse la gioia di praticare la sua disciplina preferita, mentre Brio ha rivissuto i tragici fatti della notte dell’Heysel in cui morirono 39 persone (32 di nazionalità italiana). Ogni contributo è stato moderato in maniera esemplare dalla giornalista di Raisport Simona Rolandi, sempre brava e attenta nel rimarcare l’esigenza di mettere al centro del discorso la persona e le sue esigenze psicologiche e fisiche.

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