Cultura & Società, In rilievo

Roseto degli Abruzzi. INAUGURAZIONE CAPPELLA GENTILIZIA A PADRE GIACOMO RAINERI

Domenica 18 dicembre 2022 alle 15, alla presenza del vescovo della diocesi di Teramo-Atri, S.E. Mons. Lorenzo Leuzzi e delle autorità civili, presso il cimitero comunale di Roseto degli Abruzzi in via Salara, si terrà l’inaugurazione della cappella gentilizia realizzata in onore di padre Giacomo Raineri, il presbitero itinerante scomparso nel settembre del 2019. Per rendere omaggio al sacerdote, oltre che dalla Calabria e dal Piemonte, giungeranno sul territorio rosetano più di 1200 persone provenienti dalla Croazia, dalla Serbia, dalla Bosnia e dalla Slovenia. Padre Giacomo, infatti, dopo essere stato viceparroco del “Sacro Cuore” nel 1970, è partito per evangelizzare proprio nei territori martoriati dalla guerra dell’ex Jugoslavia di Tito, lasciando in queste popolazioni un ricordo e un sentimento di gratitudine per l’operato svolto, molto forte. Con l’aiuto di Dio, il parroco è riuscito a far nascere due seminari: uno a Sarajevo, in Bosnia-Erzegovina e l’altro a Pola, in Croazia, costruendo, di fatto, un ponte tra le varie etnie della penisola dalmata e verso l’Oriente.

Nato a Palazzolo sull’Oglio ma rosetano d’adozione, padre Giacomo, che nella cittadina marittima aveva la “sua” comunità (la prima nata sulla costa adriatica), amava profondamente la Città delle Rose, tanto da tornarci ogniqualvolta gli era possibile. A testimonianza di ciò, in una delle sue memorie lo stesso sacerdote scrive: “Non posso dimenticare Roseto. Non posso dimenticare le tante persone qui conosciute. Non posso dimenticare l’esperienza d’incontro con Dio e di conversione che qui ho avuto. Non posso dimenticare le tantissime persone di Roseto che hanno avuto pazienza con me. Non posso dimenticare uno dei periodi più belli della mia vita. Posso dire, concludendo e parafrasando il salmo 137: “Se mi dimentico di te…Roseto, mi si paralizzi la mano destra, mi si secchi la lingua al palato”.

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Chi è padre Giacomo Raineri?

Nato da Emilio Raineri e da Orsola Lancini, è battezzato cinque giorni appena la sua nascita, il 30 luglio 1939.
Giacomo passa pochi anni nella sua famiglia prima di lasciarla per andare incontro alla sua vocazione. Nasce in una famiglia contadina e numerosa composta da otto figli, due dei quali muoiono in tenera età (Vittoria e Francesco).
Già all’età di 5 anni sente forte la chiamata di Dio; nonostante mamma Orsola gli nascondesse gli zoccoli e chiudesse a chiave il cancello della cascina per impedirgli di uscire, lui piccolissimo scavalcava il cancello e – incurante del freddo e della nebbia – alle 5:00 del mattino “scappava” in chiesa per servire messa alle 6:00 (ovviamente scalzo).
La determinazione e la convinzione erano di ferro nonostante la tenerissima età. Ad appena dieci o forse dodici anni vive una breve esperienza nella Scuola Apostolica Dehoniana di Albino (Bergamo), prima di essere accolto alla Scuola Apostolica dei Padri Piamartini, a Maderno sul lago di Garda.
Il 24 settembre del 1957 entra in Noviziato sotto la guida di padre Andrea Bonomini.
Il 27 settembre 1958 si consacra con i Voti di obbedienza, castità e povertà per tre anni, davanti a Padre Lino Gottardi, superiore generale della Congregazione Piamartina. Rinnova i Voti per altri tre anni il 27 settembre 1961, mentre si trova all’Istituto Piamarta di Brescia come assistente ai collegiali e il 27 settembre 1964 si consacra per sempre con la Professione Perpetua.
Dal 1966 frequenta la teologia presso l’Università Gregoriana di Roma, risiedendo al Collegio Piamarta di Cecchina. È proprio qui che incontra per la prima volta il Cammino Neocatecumenale, un catecumenato post-battesimale di riscoperta del battesimo, fondato qualche anno prima da Kiko Arguello e Carmen Hernandez nelle baracche di Palomeras Altas a Madrid.
Riceve gli Ordini Minori e il 15 ottobre 1967 è ordinato presbitero dal Vescovo di Brescia, Mons. Luigi Morstabilini, nella chiesa parrocchiale di Santa Maria della Vittoria.
Nell’estate del 1970, Giacomo chiede ai superiori di poter essere inviato in una parrocchia. Il Superiore Generale P. Guido Mantovani lo invia alla parrocchia “S. Cuore” di Roseto degli Abruzzi come viceparroco, in aiuto di P. Italico Bosetti.
Se oggi chiedessimo a qualsiasi parrocchiano delle due ultime generazioni che abbia conosciuto Padre Giacomo cosa fosse in grado di dargli il sorriso, penso che direbbero quasi tutti la stessa cosa: i giovani.
Padre Giacomo era innamorato dei giovani, si spendeva per loro dedicandogli tempo, una parola di conforto, una confessione, una direzione spirituale.
Dei giovani amava le sofferenze, la radicalità, il potenziale: tutto quello che anche lui aveva potuto sperimentare negli anni di seminario e nel sacerdozio.
Il 16 ottobre 1971 iniziarono le prime catechesi portate avanti da una equipe proveniente dalla parrocchia romana di S. Francesca Cabrini composta da Padre Romano Fucini, sacerdote marista; Eusebio Astiaso, giovane spagnolo sposatosi poi con Giulietta e attualmente Responsabile del Cammino Neocatecumenale per l’Abruzzo, Marche e Malta; Gianpaolo Pronzato, l’attuale rettore del Seminario Redemptoris Mater di Santo Domingo; e Maura Aita, una giovane di Roma.  .
Quei due mesi di catechesi dal 16 ottobre al 5 dicembre del 1971 avvenute nella parrocchia furono per Padre Giacomo momenti di vera conversione. Quelle catechesi scesero nel profondo, lo curarono nei suoi problemi, lo illuminarono sul senso della sua vocazione, gli ridiedero slancio. Padre Giacomo, infatti, sente il desiderio di lasciare la propria terra per andare a evangelizzare dove il Signore lo avesse voluto, in qualsiasi parte del mondo. E così fa per tanti anni. Ma questo desiderio entra in contrasto con la volontà della congregazione che non può concedergli più il permesso di fare vita itinerante.
Davanti ad una sua presa di posizione ferma, nonostante non lo desiderasse, si vede costretto a lasciare la congregazione. Proprio per questo nel 1981 si incardina sacerdote nella diocesi di Teramo.
Con il permesso del vescovo, Padre Giacomo ha potuto portare l’annuncio del vangelo non solo in Italia, in Calabria e Piemonte, permettendo così l’incontro di tante persone con la Parola di Dio, ma anche in Slovenia, Croazia, Bosnia, Serbia, Montenegro, Macedonia.

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