Cultura & Società, In rilievo, Ricordi di guerra

RIFONDAZIONE COMUNISTA RICORDA LA STRAGE COMPIUTA DAI NAZI-FASCISTI A TERAMO IL 13 GIUGNO 1944

 

La Federazione provinciale di Teramo del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea ricorda l’orrenda strage compiuta dai nazi-fascisti a Teramo, il 13 giugno 1944. Anche oggi, nel 78° anniversario dell’eccidio, riteniamo doveroso rendere omaggio alle vittime per onorarne la memoria e trasmettere il loro esempio all’intera cittadinanza e alle nuove generazioni, affinché non venga mai dimenticato il loro sacrificio e siano sempre attivi e consapevoli i valori dell’antifascismo, della democrazia, della pace.

Il giorno prima della liberazione di Teramo, il 13 giugno 1944, alle ore 13, otto uomini, quattro giovani e quattro adulti furono fucilati nei pressi delle ex caserme Rossi e Mezzacapo. In quest’ultima nel dicembre 1943, il comando tedesco di Teramo, aveva disposto la costituzione di un campo di concentramento e prigionia nel quale furono internate per mesi numerose persone rastrellate al ridosso del fronte. I teramani erano alla fame, si impossessavano delle caserme che i tedeschi stavano evacuando e prendevano ogni cosa che trovavano per poter sopravvivere. I tedeschi, tuttavia, presidiavano armati ancora diverse zone della città. I quattro più giovani vennero catturati mentre si trovavano all’interno delle ex caserme. I quattro più adulti invece vennero presi in piazza Madonna delle Grazie.  La rabbia nazifascista si accanì con feroce rappresaglia contro gli otto teramani. Caddero sotto i colpi dei mitra nei pressi del Santuario della Madonna della Grazie, otto vittime civili: Bruno Chiavone, 20 anni; Antonio Cipro, 16 anni; Antonio Di Bernardo, 46 anni; Mauro D’Intino, 22 anni; Carlo Durante, 16 anni; Luigi Marcozzi, 48 anni; Amedeo Parabella, 33 anni ed Aldo Quarchioni, 15 anni. Furono uccisi dietro all’antico convento; nel momento dell’esecuzione Bruno Chiavone provò a scappare verso il fiume ma venne freddato poco dopo.

Il teramano Dante De Sanctis, allora bambino, si trovava a transitare nel luogo della strage e scampò miracolosamente all’eccidio. Ha sempre ricordato con precisione e commozione le terribili circostanze di quel giorno. Dalle ricostruzioni e dalle tante testimonianze orali pervenute ci sono diverse notizie in merito alla strage ed è confermato che sia stato un fascista ad avvertire i tedeschi del fatto che alcuni giovani si erano introdotti nelle caserme ormai abbandonate. I funerali solenni ci furono il giorno dopo nella chiesa di S. Antonio, mentre nel municipio si insediava il Comitato di Liberazione Nazionale che onorava i caduti. Nei giorni successivi i partigiani facevano il loro ingresso trionfante in città. L’eccidio del 13 giugno 1944 è stato l’ultimo sacrificio di sangue per Teramo. La lapide commemorativa presente in Via Beccaria, sul muro dell’ex caserma Rossi, apposta nel 1964, ricorda a perenne memoria l’orrenda uccisione. Le vittime sono sepolte nel “Campo degli Eroi” presso il cimitero di Cartecchio.

Nonostante la Costituzione repubblicana abbia avuto le sue radici nella lotta di Liberazione, per la quale giovani donne e uomini hanno perso la vita, con l’ansia di porre fine a una guerra sanguinosa e alla ventennale dittatura mussoliniana, la Resistenza è sempre stata oggetto di tentativi di ridimensionarne il valore o addirittura di stravolgerne il significato. Si pensi al ricorrente tentativo di nobilitare il regime di Salò o a una lettura della Resistenza come guerra civile, in cui le distinzioni fra fascisti e partigiani vengono azzerate. O, ancora, all’utilizzo spregiudicato di eventi drammatici come quello delle foibe per celare le responsabilità del fascismo nei confronti della popolazione slovena e di altre comunità. Per queste ragioni è fondamentale per Rifondazione Comunista mantenere sempre viva la memoria della Resistenza, al fianco dell’ANPI, rammentando il ruolo decisivo che essa ebbe nella nascita di una democrazia costituzionale. Si tratta di una “memoria attiva”, non di un impegno puramente testimoniale. Cioè di un impegno teso a trasferire l’eredità della Resistenza in un’azione civile, sociale, politica e culturale, dando continuità alla lotta antifascista e alla difesa della Costituzione.

Mirko De Berardinis

Segretario provinciale Federazione di Teramo

Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

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