NOI-NOS: Il Porto di Giulianova si trasforma in passerella.

E’ tempo di parate. Non militari, solo grottesche. I venti di guerra che affliggono l’Ucraina, rendono vergognosa l’esibizione

in parata dei vertici regionali e locali della Lega. Ridicola, paradossale e beffarda la processione leghista sul porto di

Giulianova, con D’Eramo, gli altri parlamentari, i consiglieri regionali e l’ineffabile sindaco giuliese, sempre più allineato

agli interessi di partito e sempre più lontano dagli interessi della città, dei giuliesi, delle attività produttive più

significative di Giulianova.

Cosa fanno costoro per arginare la crisi della pesca, causata da un aumento incontrollato e gigantesco del gasolio? Fanno

parate sulla pelle dei lavoratori del mare, tra sorrisi e pacche sulle spalle.

Il dato drammatico che sta vivendo l’attività produttiva più rappresentativa e identificativa di Giulianova è che in un

mese e mezzo il pieno di un peschereccio è passato da 700 a quasi 1.200 euro. Il prezzo medio del gasolio per la

pesca è praticamente raddoppiato (+90%) rispetto allo scorso anno, costringendo i pescherecci a navigare in perdita

o a tagliare le uscite, favorendo le importazioni di pesce straniero: fino a oltre la metà dei costi che le aziende

ittiche devono sostenere è rappresentata, infatti, proprio dal carburante.

Il riconoscimento di un contributo sotto forma di credito di imposta è un patetico ed ipocrita pannicello

caldo che non sfiora minimamente la portata enorme del problema che la marineria e tutto l’indotto stanno

vivendo.

La crisi della marineria, così come quella delle imprese agricole, acuite esponenzialmente dal caro gasolio, rischia di

essere irreversibile, così come è gigantesca la crisi in cui sta sprofondando Giulianova, e questi che fanno? Litigano fra di

mandando in malora la famosa filiera dritta. E poi, sotto l’insegna dello spadone di Alberto da Giussano, sfilano sul porto

giuliese in parata, gaudenti, irresponsabili, indifferenti agli enormi problemi dei lavoratori e dei cittadini.

Oltre la beffa della “frode” di voti, il danno di un governo locale e regionale sciatto e inconcludente.

NOI-NOS GIULIANOVA