In rilievo, Teramo e Provincia

Teramo tra le città più inquinate d’Italia. FIAB: occorre accelerare verso azioni per una mobilità più sostenibile.

Il rapporto di Legambiente, Mal’aria, regala a Teramo il non invidiabile primato di città tra le più inquinate di Italia, per quanto riguarda la concentrazione di Biossido d’Azoto.

A tal proposito Gianni Di Francesco, presidente FIAB Teramo, associazione cicloambientalista aderente a FIAB nazionale e ECF – European Cyclists’ Federation, dichiara:

“Per chi non ne fosse a conoscenza l’inquinamento da Biossido d’Azoto (NO2) deriva principalmente dal traffico veicolare e dal riscaldamento delle abitazioni.  Nel 2019 in Italia ci sono state 49.900 morti premature da esposizione a PM2.5 (al secondo posto in Europa dopo la Germania), 10.640 da NO2 (il valore più alto tra i Paesi europei) e 3.170 per l’ozono (O3). Cifre impressionanti che, però, non fanno scattare l’allarme verso un’emergenza sempre più grave.”

“Se consideriamo che Teramo ha un tasso di motorizzazione pari a 899,49 vetture ogni 1.000 abitanti – continua il presidente FIAB – e che, nel territorio urbano, ogni giorno arrivano mezzi a motore, pubblici e privati, da altri comuni, capiamo come il vero problema non è permettere a tutti questi veicoli di parcheggiare liberamente in prossimità del luogo di destinazione, ma occorre trovare soluzione ad una esigenza di trasporto che non si può più basare sul mezzo privato”.

La soluzione?

Per FIAB “occorre agire su molteplici aspetti, infrastrutturali e gestionali. Approvare al più presto il PUMS, attivare l’ufficio del Mobility Manager, cambiare il Piano Regolatore Generale in funzione di una minore dispersione di funzioni e abitazioni, integrandolo con un piano dei tempi e degli orari della città e con una pianificazione integrata della collocazione dei servizi e dei poli di attrazione, anche al di fuori dell’ambito comunale. Il Comune, in sinergia con la Provincia, dovrebbe ribadire il suo ruolo di Capoluogo attraverso la pianificazione territoriale provinciale rispolverando il sistema delle polarità e dei centri attrattori, mai realmente utilizzato, rafforzando il sistema del trasporto pubblico locale (bus e treno); organizzando un sistema di logistica alternativo i mezzi motorizzati per l’ultimo miglio (con la realizzazione di un hub multimodale di smistamento merci); favorendo il raggiungimento dei punti di interesse comunale e intercomunale attraverso infrastrutture e mezzi di mobilità sostenibile”.

“E’ ormai tempo di agire – prosegue Di Francesco – I cambiamenti a cui ci ha costretto la pandemia, con la necessità di riorganizzare il sistema del lavoro e la fruizione dei servizi ci permette di utilizzare la digitalizzazione ed evitare gli spostamenti inutili. Per tutto il resto occorre rafforzare i servizi di prossimità, anche commerciali, e permettere ai cittadini di scegliere il mezzo di trasporto più conveniente, dal punto di vista economico ed ecologico.”

Una sfida che il Comune di Teramo sembra, seppur timidamente, stare affrontando, ma “occorre fare di più – conclude FIAB – e ci appelliamo a tutte le forze politiche affinché, abbandonati i ruoli di maggioranza e opposizione, lavorino insieme per risolvere un’emergenza, ambientale ed economica, che solo scelte coraggiose potranno risolvere”.

FIAB TERAMO
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