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“Evelina e le fate” dai tanti riconoscimenti al Gruppo di Lettura della Scuola Macondo

Simona Baldelli sarà la protagonista del prossimo incontro previsto per venerdì 25 febbraio alle ore 19 con il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo – l’Officina delle Storie di Pescara, scuola fondata e diretta dallo scrittore abruzzese Peppe Millanta.

Finalista del Premio Calvino 2012 e vincitrice del Premio John Fante Opera Prima 2013, la storia di “Evelina e le fate” (Ed. Giunti) ha davvero tanto da insegnare proprio come sottolinea la Baldelli:Sono convinta che le storie, in tutte le loro declinazioni, siano l’unico, valido antidoto alla solitudine, la paura, la stupidità. E, quando occorre, aiuto a trovare nichelini, di cui un narratore dovrebbe avere le tasche piene, per nutrire le proprie storie”.

La narrazione si apre con una scena memorabile, l’arrivo degli sfollati: a Evelina pare che dalla neve stiano uscendo le anime dei morti. La bambina vede due fate: la Nera, dai tratti cupi, e la Scepa, la fata allegra, colorata, con una veste a fiori, che ride sempre.

Nei dintorni del casolare girano i partigiani: il loro capo, il Toscano, ottiene dal padre di Evelina, che con loro simpatizza, del cibo. Evelina e i suoi fratelli Sergio e Maria trovano il cadavere di un tedesco ammazzato dai partigiani: la Nera li fa scappare in tempo, e li spinge a nascondersi, pochi attimi prima dell’arrivo dei tedeschi. In un succedersi incalzante di colpi di scena, sulle colline attraversate dalla linea gotica alle spalle di Pesaro, in attesa dell’arrivo degli Alleati, trascorre l’ultimo anno della Seconda guerra mondiale filtrato dallo sguardo magico dell’infanzia, e travolge tutta la famiglia di Evelina, padre e madre molto malata, i fratelli, e il segreto di una bambina ebrea nascosta sotto una botola dentro la stalla.

Realtà e magia si mescolano e si intrecciano, facendo rivivere il mondo contadino e quello delle fiabe, l’intrico complesso della guerra civile e di quella mondiale. Lo stile asciutto, arricchito di elementi dialettali, rende il racconto più reale: parole magiche, parole amuleti, filastrocche, che aprono la porta al sogno o alla profezia. E alla comprensione possibile di quello che accade.

L’evento si terrà su zoom pertanto è possibile contattare il numero 3703525381 o scrivere a scuolamacondo@gmail.com per ricevere il link.

Note biografiche

Simona Baldelli è diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna, ha lavorato come attrice, regista e drammaturga in numerose compagnie in Italia e all’Estero.

Ha curato l’organizzazione e la direzione artistica di eventi di cultura, cinema e spettacolo.

Lavora in radio come conduttrice e autrice.

PubblicaEvelina e le fate” (Giunti, 2013), finalista Premio Calvino e vincitore Premio Letterario John Fante.

Nel 2014, sempre per Giunti editore, esce Il tempo bambino”, finalista Premio Letterario Onor d’Agobbio.

PubblicaLa vita a Rovescio” (Giunti, 2016), vincitore del Premio Letterario Città di Cave.

Nel 2018 esce L’ultimo spartito di Rossini”, (PIEMME).

A gennaio 2019 pubblica Vicolo dell’Immaginario” (Sellerio).

E’ autrice dell’audioserie La notte che caddero le stelle” (Emons, 2019).

Da qualche anno, si occupa di editing ed è docente di narrativa e scrittura teatrale.

Il prossimo appuntamento con il Gruppo di Lettura della Scuola Macondo è per il 25 marzo con Silvia Cossu; il libro è “Il confine” per Neo Edizioni.

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