Il territorio protagonista della ripresa, la ricetta della Cna teramana per ripartire. Confermato Bernardo Sofia alla presidenza. Lanciotti: «Poco peso politico della provincia»

TERAMO – «Gente che ha lottato ogni giorno con la pandemia, abituata a lavorare, a produrre, a investire le proprie risorse, a costruire, a creare occupazione, benessere per le persone, per le famiglie, per il territorio». L’orgoglio di essere piccoli imprenditori, ma soprattutto di aver saputo resistere di fronte a una gigantesca emergenza, mentre i piedi degli associati sono pronto sui blocchi per la ripartenza. Questo il leitmotiv dell’assemblea elettiva provinciale della Cna di Teramo, che ieri pomeriggio ha confermato Bernardo Sofia presidente per i prossimi quattro anni, e con lui l’intera presidenza uscente: Franca Labrecciosa, Amalia Nori, Giuseppe Cargini, Alessio Timoteo, Alfredo Martinelli e Tito Rubini. Proprio a Sofia, assieme al riconfermato direttore Gloriano Lanciotti, è toccato sintetizzare il loro svolto in questi anni di fronte a una platea in parte presente nella sede di via Franchi, in parte collegata in videoconferenza in ossequio alle disposizioni anti-Covid. All’appuntamento cui hanno preso parte tra gli altri, nelle due modalità previste, l’assessore regionale Pietro Quaresimale, il consigliere regionale Dino Pepe, il vice sindaco di Teramo Giovanni Cavallari, il presidente e il direttore regionale della Cna Abruzzo, Savino Saraceni e Graziano Di Costanzo.

E proprio i difficili mesi della pandemia sono stati il filo conduttore della seduta, come ha spiegato nel suo intervento Sofia: «Negli oltre 1400 giorni della mia presidenza ho potuto verificare tra i nostri associati e tra gli imprenditori quanto tutti noi siamo stati messi a dura prova, e da qualsiasi punto di vista: sia in merito alle questioni economiche, sia dal punto di vista psico-fisico che umano».

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Sofia

Lanciotti