In rilievo, Teramo e Provincia

VINCENZO MISURACA – SPORT, VOLONTARIATO, LETTERATURA ED ALTRO DA MONTORIO AL VOMANO A TERAMO E IN GIRO PER IL MONDO, DECORATO ANCHE CON LA STELLA AL MERITO DEL LAVORO

Vi chiederete cosa ci azzecca uno con un cognome siciliano, Misuraca (in tanti scrivono Misuraka), la cui
pronuncia fa tanto pensare ad un nome giapponese, con Montorio al Vomano. Eppure, appartenendo a
quella generazione in cui i bambini nascevano ancora in casa, ha visto la luce proprio a Montorio, grazie
all’aiuto del padre veterinario e della “mammina” (la levatrice, cioè colei che aiutava le partorienti durante
il travaglio della nascita). È stato uno pochi – tre per l’esattezza – a far parte della “squadra” del Montorio
Rugby (società mai formalizzata) nata dalla visione di Vincenzo Narducci (passato a miglior vita lo
scorso Natale), ex dipendente Sip (l’odierna Telecom), amante di vari sport e originario dell’Aquila.
Anche questa sua passione, a dir la verità, è nata nella cittadina alle porte del Parco Gran Sasso-Laga:
erano sempre in tre e si limitavano solo ad allenarsi, poi fu chiamato a giocare con il Teramo Rugby.

In seguito, Vincenzo Misuraca – per tutti Enzo – rugbista di talento, fu contattato anche da alcune
squadre di serie A, ma dovette rinunciare a causa di problemi cardiaci che dopo, però, non gli hanno
comunque impedito di continuare ogni genere di attività o di avventura. Con la compagine teramana,
della quale è stato presidente per sette anni (ora ne è presidente onorario, nonché dirigente del Rugby
femminile di Coppa Italia a 7 e vice presidente della Nuova HF Handball Teramo di A1), oltre ad
organizzare l’annuale festival della birra e del blues, ha anche portato avanti progetti sociali, tra i quali il
gioco della palla ovale nelle carceri: i giocatori erano per lo più stranieri, senza neanche le scarpette e
costretti a giocare su un terreno brecciato!!! D’altra parte anche il campo dell’Acquaviva, dove giocava la
squadra teramana, era pieno di pietre tanto da diventare, vista la pericolosità, il sedicesimo “uomo” in
campo. La passione per questo sport lo ha fatto arrivare fino in Nuova Zelanda per tifare la nazionale ai
campionati mondiali.
Enzo Misuraca, che ormai vive a Teramo da oltre quarant’anni, dove peraltro è conosciuto da tutti, è
laureato in Scienze Politiche ed è “innamorato” del dinamismo della vita che conduce; è sempre in
movimento, si potrebbe dire che non ha mai pace. Ha giocato a basket, pallavolo, tuttora partecipa ai
campionati nazionali di atletica leggera Master nella specialità lanci e pratica golf. Si è cimentato nella
maratona di New York, ha partecipato all’Ironman di Budapest, ha attraversato a nuoto, in Turchia, lo
stretto del Bosforo. Nelle Isole Svalbard (Norvegia), bagnate dal Mar Glaciale Artico, ha preso parte alla
maratona più a nord del mondo; è stato sempre, e lo è anche tuttora, un temerario: si è lanciato con il
paracadute e il bungee jumping, ha fatto esperienze con alianti, parapendii e mongolfiere e ha provato
l’ebrezza del volo dell’angelo, del volo del falco pellegrino e del freefall. Da sportivo curioso qual è si è
avventurato con l’hydrospeed, rafting, torrentismo ed ha esplorato i fondali marini a bordo di un
sommergibile. Ha praticato yoga e pirobazia (la probabile abilità nell’attraversare un tappeto di braci a
piedi nudi); si appassiona a tutto e magari, dopo un po’, si stufa subito, ma nello stesso tempo cerca
sempre di coinvolgere i suoi amici a nuove “imprese”, con sport estremi “fai da te” dei quali è meglio
tacere. Modello, indossatore, attore, concorrente in alcuni giochi a quiz televisivi, ha preso parte al
Cammino di Santiago di Compostela (Spagna) e a quello del Centenario del Gran Sasso d’Italia, ha
contribuito a posizionare le statue per il presepe subacqueo di Villalago (AQ). Ha fatto molti viaggi, sia
organizzati che improvvisati. In moto, è arrivato – all’insaputa dei suoi – a Capo Nord (Norvegia), senza
un adatto equipaggiamento, pernottando nei tipici hotel di ghiaccio; sempre in moto, con un suo amico, ha
fatto il giro del Nord Africa e del Sud Africa, dormendo completamente all’aperto. Racconta che, in quella
occasione, si legarono le moto alle caviglie dei piedi per non farseli rubare. É stato in Lapponia,
Giappone, Brasile, Giordania, Israele, Libano e Kenia. Fra le tante altre avventure ha vissuto, suo
malgrado, anche la brutta e pericolosa esperienza della Strage di Salerno, in cui le Brigate Rosse
assalirono la caserma dove, nell’agosto del 1982, egli svolgeva il servizio militare di leva (un suo
commilitone vi perse la vita).
Ma questo è solo un aspetto della sua “irrequieta” esistenza. La sua vita non è “solo” attività motoria, ma
è anche impegno civile, solidarietà e altruismo. Misuraca è stato sempre presente nel sociale per dare il
suo modesto contributo. A vent’anni era già iscritto all’AIDO; ha fatto parte della Croce Rossa Italiana;
volontario nella Protezione Civile “Gran Sasso” ed è presidente dell’Associazione “Kiwi – per volare
senza ali”, con la quale promuove e sensibilizza tante belle iniziative, come la prevenzione del tumore alla
prostata, e ha in cantiere tanti progetti, che sono in fase di attuazione, quali un dormitorio temporaneo, un
centro di pet therapy e una mensa sociale per poveri. L’associazione, inoltre, organizza “Largo ai nuovi
sogni nel cassetto: I have a dream”, un concorso letterario di poesia, pittura e arte culinaria, in

collaborazione con Enti e Fondazioni.
Nei ritagli di tempo – è sempre impegnato a fare qualcosa – ha ideato un impianto di bio-fermentazione
per far funzionare le lampade votive, il cui progetto è stato pubblicato su Scienze e Ricerche, mensile di
divulgazione scientifica (n° 9, luglio 2015, pagg. 41-45) ed è socio del “Mensa”, associazione che
riunisce tutte le persone che mostrino di avere un quoziente intellettivo superiore alla media della
popolazione (anche i suoi due figli fanno parte di questo “club delle menti”: Salvatore è medico e Maria
Vittoria è laureata in Storia dell’arte). Insomma, “Mens sana in corpore sano” (mente sana in un corpo
sano). Già, questa locuzione latina, Enzo Misuraca l’ha fatta propria e la segue alla lettera. L’attività fisica,
infatti, stimola numerose funzioni nel sistema nervoso, affina l’attenzione e migliora la presenza mentale.
Oltre allo sport, si diceva poc’anzi, c’è anche qualcos’altro, appunto. Ha scritto vari romanzi che sono stati
premiati, quali Rovaniemi (L’Autore Libri Firenze, 2008), Sulla via della trasgressione (Midgard, 2008,
con Maurizio Di Biagio), Epope (Evoè, 2009, con Sergio Di Diodoro e disegni di Vincenzo
“Giacobbo” Cimini), Barboni si nasce!? (Demian, 2009), rappresentato a teatro da “Gli sbandati” di
Teramo, Romanzo perfetto (Demian, 2010), Ma quanto sono buono io (Evoè, 2011), Una tranquilla
cittadina di paura (Evoè, 2013, con Davide Rosci), La setta delle menti libere (Tracce, 2014, con la figlia
Maria Vittoria Misuraca). Ha pubblicato anche racconti brevi e poesie che, oltre a vincere premi, sono
stati inclusi anche in alcune antologie. Nella vita lavorativa, è stato direttore di una filiale di un istituto di
credito teramano. Un personaggio, Enzo Misuraca, decorato anche con la Stella al Merito del Lavoro.
Sono stati 59 anni piuttosto pieni ed intensi, i suoi, ed ora, da baby pensionato, le sue attività e i suoi
progetti – ci dice – si moltiplicheranno. Conoscendolo, sarà sicuramente così!
Pubblicato già sul “La Città”, quotidiano d’Abruzzo, del 7 maggio 2021
pietro.serrani@tin.it

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