Cultura & Società, In rilievo

RICORDO DI MARIO VITELLI A DIECI ANNI DALLA MORTE. INSEGNANTE, GIORNALISTA E CURATORE EDITORIALE MONTORIESE

 

Il 22 marzo 2011, a Roma, ci lasciava per il riacutizzarsi di una grave malattia, che lo aveva precedentemente colpito e compromesso, l’insegnante, giornalista e scrittore – nonché curatore editoriale –  Mario Vitelli. Persona assai disponibile e generosa nel darsi, che non ha mai avuto la pretesa di ricevere qualcosa in cambio; ha trascorso la sua intera vita nella pace e nella serenità della sua famiglia, con la sua incrollabile fede cattolica, svolgendo il suo lavoro quotidiano con passione, dedizione e piacere in mezzo ai libri, ai giornali ed ai suoi tanti appunti.

Nato a Montorio al Vomano il 5 agosto 1929, compì i suoi primi studi in ambienti ecclesiastici e conseguì la maturità classica a Teramo. Dopo poco tempo, fu costretto subito a cercare un lavoro per aiutare la madre a mantenere la famiglia, a causa della prematura scomparsa del padre. Cominciò, quindi, a insegnare nelle scuole elementari e, dopo un breve periodo trascorso a Pescara, passò, sempre come docente, alle medie di Montorio, laureandosi a Chieti.

Parallelamente, iniziò a interessarsi anche al giornalismo, la cui passione lo indusse, nella seconda metà degli anni Sessanta, dopo che si era trasferito definitivamente nella Capitale, a compiere un percorso innovativo per quei tempi: un corso di laurea in giornalismo, istituito dall’allora Università Internazionale Pro Deo di Roma (l’attuale Luiss Guido Carli). Giovanissimo fu responsabile regionale, con importanti incarichi, nell’allora Azione Cattolica; scrisse poesie (rimaste ancora inedite) e varie commedie teatrali che furono rappresentate a Montorio durante le tante manifestazioni religiose. Ricordiamo, La consegna della… gomma a terra: trepidazione di ieri nell’esultanza di oggi (1952); Ultima edizione (1956), nella quale presero parte, all’epoca, i ragazzi Ennio Di Giamberardino (futuro poeta, passato a miglior vita nel 1985), Egidio Marinaro (futuro presidente del Consiglio regionale e autore di vari studi storici e religiosi) e Antonio Pampanelli (futuro pittore e scultore, ora residente a Milano) e Una fiaccola inconsunta di mille cuori accesi (1957). Nel 1961, per i tipi della Casa Editrice Eco di San Gabriele dell’Addolorata, pubblicò Problemi della stampa per ragazzi in cui coniugò le sue esperienze nell’insegnamento scolastico e nel giornalismo. «Dalle prime pagine – scrisse Piero Sacripante nella presentazione del libro – l’Autore si addentra nel vivo dell’argomento e, senza lasciarsi stordire dai “fiori” dell’ultimo erbaio romantico, affronta le difficoltà più scottanti. (…) Senza sforzo, si può concludere che a questo lavoro nulla manca per essere definito eccellente. Preciso, chiaro. Condotto con lo scrupolo dello studioso, nutrito di concetti seri, scritto con nitidezza di stile». Nella sua lunga carriera giornalistica, gli fu proposto di scrivere su L’Unità, il prestigioso e storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, ma egli – persona integerrima e fervente cattolico qual era – rifiutò. Scrisse, invece, su L’araldo abruzzese, La Voce del Vomano (Giornale della Scuola Media Statale, diretto da Giuseppe  Profeta, all’epoca preside del plesso montoriese), Impegno giovanile (Organo dell’unione giovanile montoriese), Il Popolo, Il Quotidiano, Il Messaggero d’Italia, Il Tempo, Avvenire e In Comune (Periodico di Informazione del Comune di Montorio al Vomano); per quest’ultimo, nel dicembre 2003, firmò un bellissimo articolo sull’arciprete don Fioravante D’Ascanio (moscianese di nascita e civitellese e montoriese d’adozione) e sul suo settimanale religioso, foglio pubblicato, dal 1953 al 1984, dalle Edizioni San Paolo di Alba (Cuneo). Inoltre, a Roma, dove visse con la moglie Adriana Comanducci ed il figlio Roberto,  Mario Vitelli fondò nel 1978, e diresse, Parrocchia: Piccola Comunità. Mensile cattolico di attività socio-culturale e varie, regolarmente iscritto presso il Tribunale della Capitale. Fu direttore, dal 1968 al 1974, dell’ufficio romano dell’Aie (Associazione Italiana Editori), dove curava i rapporti con gli Uffici della Proprietà Letteraria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con i Ministeri della Pubblica Istruzione (Editoria Scolastica), dell’Industria e Commercio, delle Finanze, del Lavoro, degli Esteri (Rapporti Culturali con l’Estero), con la Confindustria, con i Sindacati, con gli Addetti Culturali delle Ambasciate Esteri in Italia e con le Case Editrici. Successivamente, fu membro del Sindacato Libero Scrittori Italiani.  Partecipò, nel 1974,  come giornalista accreditato, alla Quarta Mostra della Stampa e dell’Informazione, presso il Palazzo dei Congressi dell’Eur di Roma. L’interessante manifestazione venne inaugurata dal Presidente della Repubblica, Giovanni Leone, con la partecipazione dell’ambasciatore Angelo Corrias e degli onorevoli Renzo Eligio Filippi e Mario Toros. Fu intimo amico dell’arcivescovo civitellese, Mons. Ettore Di Filippo; del poeta, scrittore e politico isernino, Sabino D’Acunto; e di Leonida Repaci, critico letterario, direttore di diverse testate giornalistiche e cofondatore del Premio Viareggio. Quest’ultimo, per dimostrare l’alta considerazione che aveva nei confronti dell’amico Vitelli, con una lettera, lo invitò a far parte del comitato d’onore del Premio Letterario San Gemini. Tra i componenti del comitato e dei giurati del San Gemini figuravano anche i nomi di Giorgio Amendola, Roberto Gervaso e Alberto Bevilacqua. Mario Vitelli lavorò per tutta la vita presso l’editore Jandi Sapi, di Roma, continuando a collaborarci anche dopo il pensionamento e  vi restò finché le sue forze glielo consentirono.

 

Pubblicato già su La Città, quotidiano di Teramo, del 21 marzo2021

 

pietro.serrani@tin.it

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