Cultura & Società, In rilievo, Libri in vetrina

Teramo. Il presidente dell’Associazione Amici della Biblioteca Delfico ha diramato ai soci le sue considerazioni in ordine alla cultura del territorio ed alla riapertura della Biblioteca.

Il testo integrale

            “Cari amici,

            vorrei scambiare con Voi qualche considerazione sulle biblioteche prendendo spunto dalle letture di questo ultimo periodo nel quale il caldo afoso si è placato e l’unica soluzione è quella di chiudersi in casa con una pila di libri.

            Finalmente la biblioteca è stata restituita alla città.

            Lo dobbiamo innanzitutto alla buona volontà ed impegno della sua Direttrice e dei suoi collaboratori. Conoscendo il modo con cui vengono redatte le leggi sono portato a credere che il nemico più subdolo e più invisibile del virus sia stata la burocrazia e l’interpretazione della norma che ognuno pretende di fare a suo modo.

            Ma per fortuna il valore dei nostri amici ha superato ogni difficoltà ed in Via Delfico, al civico n.16, è aperto un portone che era rimasto a lungo sprangato.

            Che differenza può fare in una città se uno dei suoi tanti portoni è aperto o chiuso, oltretutto in una città molte volte assente dalle manifestazioni culturali!!!

            Riferisco per curiosità, e con una certa dose di dispiacere, che qualche giorno fa, presso un locale importante ufficio statale, si è tenuta una conferenza, non sul sesso degli angeli, ma sulla storia della pandemia, argomento di fervente attualità, ed erano in sette od otto tra il pubblico!!! Dove erano i teramani che affollavano la sala consiliare del Comune in occasione del Premio Teramo? quelli che affollavano la sala consiliare della Provincia quando venivano invitati grandi giornalisti, grandi romanzieri? quelli che frequentavano la sala della allora Cassa di Risparmio in occasione di convegni di filosofia? quelli che si adunavano numerosi presso la Camera di Commercio quando si presentavano alla città lezioni di storia dell’economia o quando veniva un industriale famoso?

            Al convegno sulla pandemia sette od otto persone!!! Non dico per cultura almeno per curiosità!!!

            Ora la biblioteca è aperta, sia pure con qualche limitazione.

            Ed allora se siamo “Amici della biblioteca” significa che siamo legati affettivamente non alla biblioteca in quanto tale ma al concetto ed alla funzione sociale che la biblioteca deve avere nel contesto della vita culturale della nostra città.

            Allora se la città è cambiata dobbiamo cambiare anche noi e trasformare il nostro ruolo di testimoni silenti di una realtà che tutto l’Abruzzo ci invidia, in attivi ed infaticabili sostenitori di uno scopo difficile da raggiungere ma entusiasmante nel perseguirlo, che è quello di stimolare e restituire, tramite la nostra biblioteca, cultura alla città.

            Come fare? Bella domanda!!!

            Se l’emergenza pandemica si avvia ad un miglioramento io credo che possiamo fare molto perché ognuno dei nostri soci potrebbe suggerire una iniziativa per ampliare la compagine sociale e per dare risalto e visibilità alla nostra funzione di traino della cultura cittadina.

            “Entrare in una biblioteca è come accingersi ad esplorare un universo” diceva Jorge Luis Borges. Ed infatti se entrando anche nella nostra Biblioteca si pensa a quanto vi è scritto ed a quanto poco si conosce di quello che vi è, ci si sente profondamente ignoranti ma di una ignoranza che stimola a saperne di più, ad apprendere di più, a compenetrare di più nel vasto universo che ci circonda.

            Ecco! È questo lo stimolo che dobbiamo cercare di trasmettere con le nostre iniziative e con la nostra fame di sapere.

            E’ ormai prossima la Mostra delle foto di Foschi e, secondo me, si possono promuovere, a mostra aperta, degli incontri pomeridiani che comportino poco tempo (un’ora, un’ora e mezza) su temi specifici attinenti e che ognuno dei soci potrebbe tenere una breve relazione: una sorta di “sabati (o altro giorno) culturali” cui fare e dare una buona risonanza.

            E’ in programma la presentazione del libro commemorativo del centenario della lapide dedicata agli studenti caduti durante la Prima Guerra Mondiale, che il Consiglio ha già celebrato in occasione della ricorrenza del 20 giugno 2020.

            Fatevi venire altre idee e cerchiamo, insieme, di dare impulso alla nostra cultura.

            A presto.”

Avv. Gianfranco Cocciolito

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