In rilievo, Ricordi di guerra, Tipi giuliesi

Pietro De Ascaniis, il Bersagliere morto nel campo di prigionia tedesco di Neuhammer (oggi Polonia).

Nasce a Montone di Mosciano Sant’Angelo il 28 giugno 1884, alle ore 9:00, dal 44enne Vincenzo e Carmina Censori. Sarà Giovanni Di Giandomenico, elettore comunale delegato dal Sindaco, a registrare (con il cognome D’Ascanio, poi cambiato nel 1905) il nascituro alla presenza di due testimoni: Michele Marranconi, 37enne, agricoltore e Giovanni Luciani, 30enne, anche lui agricoltore. Si sposa nel 1909 a Mosciano con Maria Pomante, dall’unione nascono: Splendora (nata a Mosciano (registrata D’Ascanio) e sposata a Giulianova nel 1924 con Serafino D’Ascanio) e Anna (nata a Colleranesco di Giulianova (registrata D’Ascanio) nel gennaio 1915 e morta, a solo 10 mesi, il 3 novembre, sempre a Colleranesco); nello stesso giorno morirà anche la moglie del possidente Domenico Trifoni, donna Teresa De Berardinis all’età di 62 anni, nella Villa di Via Campocelletti (figlia di Luigi De Berardinis).
L’11 luglio 1904 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo e il 27 dicembre viene chiamato alle armi. Il 26 gennaio 1905 verrà inquadrato nel 5° Reggimento Bersaglieri e il 31 ottobre nominato zappatore. Il 10 settembre 1907 verrà congedato nel deposito dei Bersaglieri di Ancona. Dal 18 agosto al 6 settembre 1909, per istruzione militare, viene richiamato alle armi. All’indomani dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, il 31 agosto 1915, viene richiamato in guerra e il 20 dicembre entra nel 15° Reggimento Bersaglieri già in territorio in stato di guerra, tra Lonato e Desenzano. Nella 7° battaglia dell’Isonzo (dal 14 al 19 settembre), il Bersagliere De Ascaniis, rimarrà ferito al piede sinistro nel combattimento a Quota 208 sul Carso, il 18 settembre. Ricoverato lo stesso giorno in un ospedale di retrovia, uscirà il 24 settembre per raggiungere il proprio reparto del 15°. Nella famosa “rotta” di Caporetto del 24 ottobre 1917 verrà fatto prigioniero dal nemico e portato nel campo di prigionia tedesco di Neuhammer (oggi Polonia). Probabilmente, fatto prigioniero nei fatti avvenuti tra Monte Piatto (in sloveno, Trniški vrh – zona Tolmino) e Monte Plecia (in sloveno, Pleče), fino a quota 174, visto che nel campo di prigionia verrà registrato come fante del 75° Reggimento Fanteria – Brigata “Napoli”.
Il 17 maggio 1918, per malattia, moriva all’età di 33 anni nel locale lazzaretto. Sepolto nel cimitero del campo, verrà riesumato alla fine degli anni ’20 e portato nel Cimitero Militare Italiano di Varsavia. Fu poi inaugurato nel 1930 dal Ministro degli Esteri, Dino Grandi. Qui ci sono le spoglie di 868 militari italiani catturati dall’esercito tedesco nella Prima Guerra Mondiale e 1415 cittadini italiani (traslati nel 1960) morti nei campi di concentramento tedeschi della 2° Guerra Mondiale. Al centro del cimitero vengono ricordati, con una lapide, i 6 generali italiani uccisi dai tedeschi durante la “marcia della morte” il 28 gennaio 1945 a Kużnica Żelichowska nella regione Wielkopolska: Emanuele Balbo Bertone, Alessandro Vaccaneo, Carlo Spatocco, Ugo Ferrero, Alberto Trionfi e Giuseppe Andreoli.
A Colleranesco, dove viveva la moglie e la figlia, la notizia ufficiale della morte arrivò il 14 aprile 1927, quando il Ministero della Guerra, tramite il delegato al recupero dei nostri caduti in territorio nemico, ritrovò l’atto di morte in Germania.
Il nominativo compare solo nell’Albo d’Oro nazionale dei militari italiani caduti nella Grande Guerra, mentre nella lapide commemorativa del comune di nascita, Mosciano Sant’Angelo e di residenza, Giulianova, non esiste il suo nome. Dobbiamo aspettare il 2018, dopo 100 anni da quei tragici fatti, per ricordarlo degnamente in alcune manifestazioni pubbliche a Giulianova.
3 le medaglie alla memoria per il Bersagliere dimenticato: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta per ogni anno di guerra; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918 #primaguerramondiale #giulianova #montone #colleranesco #moscianosantangelo #neuhammer #polonia #varsavia
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