In rilievo, Ricordi di guerra, Tipi giuliesi

Giulianova. Giuseppe Borghese, il prigioniero disperso.

Nasce nella frazione di Cologna, nel comune di Montepagano (oggi Roseto degli Abruzzi) il 25 febbraio 1894, alle ore 15:40, dal 43enne Raffaele e Maria Durante. Dopo tre giorni dalla nascita sarà l’Assessore anziano Achille Speranza Guerrieri a registrare il nascituro alla presenza di due testimoni: Giovanni Braccili, 45enne, calzolaio e Flavio Costantini, 43enne, impiegato ferroviario. La famiglia, nel primo decennio del 1900, si trasferisce a Giulianova per lavoro.
Il 24 marzo 1914 viene giudicato idoneo al servizio di leva nel distretto militare di Teramo con le seguenti caratteristiche fisiche: alto 1,58 e torace 0,83, capelli neri e lisci, occhi castani e colorito bruno, dentatura sana e neo sulla guancia sinistra. Il 7 settembre ritarda la chiamata alle armi perchè il fratello Vittorio stava svolgendo il servizio di leva. Il 13 dicembre viene chiamato alle armi e il giorno successivo viene destinato al 26° Reggimento Fanteria – Brigata “Bergamo”. Il 23 maggio 1915, all’indomani della dichiarazione di guerra, viene trattenuto alle armi. Dalla Val Judrio, in difesa di Tolmino, conquista Colle Santa Maria e Colle San Lucia, con pesantissime perdite. Il 27 agosto, nella conquista di Colle Santa Lucia, a quota 588, rimane gravemente ferito (4 parti del corpo) in un combattimento corpo a corpo con il nemico. Nella 3° battaglia dell’Isonzo (18 ottobre – 4 novembre 1915), Borghese, ritorna in linea, ma nonostante l’ardimento di tutta la brigata, le posizioni rimangono invariate. Dopo alcuni giorni di riposo, la Brigata, inizia la 4° battaglia dell’Isonzo (10 novembre – 5 dicembre 1915) nel tentativo di conquistare Colle Santa Maria, nonostante gli austriaci si ritirano da un ridotto, l’artiglieria austriaca farà in modo che nessuno occupi quel trinceramento.
Il 1916 inizia senza grossi problemi per tutta la Brigata, infatti gli uomini verranno destinati al pattugliamento, trinceramento e servizi logistici. Il 1 agosto, in un tentativo di mutilazione volontaria, viene scoperto dai suoi superiori e subito processato dal Tribunale di Guerra del 6° Corpo d’Armata. Condannato a 2 anni di carcere militare, la pena verrà sospesa e il 18 settembre verrà destinato al 126° Reggimento Fanteria – Brigata “Spezia”. Partiti da Cogollo del Cengio (Vicenza), raggiungono il fronte dell’Isonzo, per dislocarsi tra Nad Logem e Devetachi. Il 12 ottobre conquistano la località Loquizza (oggi slovena). Dal 31 ottobre al 4 novembre parteciperà alla 9° battaglia dell’Isonzo conquistando alcune quote del Monte Pecinka, il sacrificio per il nostro esercito sarà pesante: 1653 soldati e 50 ufficiali (morti e feriti) fuori combattimento. Terminerà l’anno nel settore di Tolmino.
Il 1917, tra continui e sporadici attacchi, la Brigata presidia la zona fino alla “rotta” di Caporetto del 24 ottobre. L’offensiva austroungarica e tedesca la spazza via, nonostante i tentativi di arginare il nemico nei pressi del fiume Torre e nel ripiegamento sul Tagliamento.
Il 4 dicembre 1917, sul Monte Fior, Giuseppe Borghese verrà fatto prigioniero e portato in un campo di prigionia. Da quel giorno si perderanno per sempre le tracce. Monte Fior viene citato nel famoso libro di Emilio Lussu “Un anno sull’Altipiano”, fonte d’ispirazione per la sceneggiatura del film di Franco Rosi “Uomini Contro” .
Il 7 maggio 1927, tramite il dispaccio ministeriale numero 38292 del 28 aprile 1927, il distretto militare di Teramo trascriverà il seguente testo sul foglio matricolare (conservato nell’Archivio di Stato di Teramo): “da ritenersi scomparso durante la prigionia, non avendo fatto ritorno nel Regno posteriormente alla data dell’armistizio, né essendosi più avute notizie sulla sua sorte”
Curiosità
Il 30 aprile 1922, il Tribunale Supremo di Guerra e Marina, in seguito alla sentenza di condanna a 2 anni di reclusione per i fatti del 1 agosto 1916, emanava l’amnistia.
Nel suo comune di nascita non verrà ricordato sulla lapide e neanche sul libro di Raffaele D’Ilario “Roseto degli Abruzzi nella Prima Guerra Mondiale” – edito da Arte e Stampa – Pescara 1968. Dobbiamo aspettare il 2018 quando, Emidio D’Ilario e

Luciano Di Giulio

, con la collaborazione dell’Amministrazione comunale di Roseto, hanno ricordato il caduto nella sala consigliare.

A Giulianova viene ricordato sulla lapide posta sul Duomo di San Flaviano (con la data di nascita sbagliata ed anche l’incisione più recente rispetto alle altre) e sulla ricerca “La città di Giulianova per non dimenticare” edita nel 2018 dal Comune.
3 le medaglie alla memoria del soldato: Guerra italo-austriaca 1915-1918 o “coniata nel bronzo nemico” e relativa barretta con 4 anni di guerra, 1915/1918; A ricordo della Guerra Europea o Interalleata della Vittoria e la Commemorativa a ricordo dell’unità d’Italia 1848-1918. #montepagano #cologna #giulianova #montefior #prigionia #primaguerramondiale #uominicontro
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