Giulianova. 1941, nasce la Casa del Pescatore

GIULIANOVA. FRAMMENTI DI STORIA DAGLI ARCHIVI – 56.
di Sandro Galantini*
L’entrata in funzione, nel 1939, della moderna struttura del Mercato del pesce, occasionava iniziative e progetti collaterali.
Il giornalista teramano Pietro Marcozzi, che aveva seguito l’iter per la realizzazione del Mercato e ne aveva perorato l’istituzione, avanzava così l’idea di istituire a Giulianova una Scuola permanente di abilitazione e di educazione marinara, in sostanza una piccola “università della pesca” ch’egli suggeriva di intitolare a Costanzo Ciano. La proposta incontrava il deciso sostegno del Banco di Napoli, cui era stata affidata la cassa interna del Mercato del pesce, tanto che il potente istituto di credito metteva da subito a disposizione appositi fondi.
Atri progetti, frutto di un’attenzione mai riservata prima alla categoria dei marittimi giuliesi, concernevano un Consorzio Marinaro cui affidare il collocamento della mano d’opera, la tutela degli interessi ed il rispetto delle norme contenute in varie leggi, nonché l’edificazione, prevista nei programmi dell’ Istituto Autonomo Case Popolari per gli anni 1939-40, di quattro palazzine riservate ai pescatori, per complessivi nove alloggi. L’ultimo progetto riguardava la creazione della Casa del Pescatore, cioè una sorta di dopolavoro ricreativo.
Il Consorzio Marinaro sarebbe rimasto sulla carta diversamente dalla case popolari, di fatto costruite dove sono ancora sul Lungomare Spalato, dalla Scuola di addestramento e dalla Casa del Pescatore. Quest’ultima, pensata appunto come luogo ricreativo ma anche di formazione includendo
la Scuola, sarebbe sorta in tempi rapidi nonostante il clima bellico e qualche intralcio iniziale.
Infatti il 18 maggio 1940, poco prima dell’entrata in guerra dell’Italia, il Comune prelevava 46.000 lire, sui 60mila che il Banco di Napoli aveva messo a disposizione, versandoli alla segreteria provinciale dell’OND (Opera Nazionale Dopolavoro) che aveva eseguito a sua cura i primi lavori sotto la direzione dell’ingegnere Giuseppe Iannetti. Tuttavia l’OND di Teramo nell’ottobre seguente, ormai in piena guerra, rinunciava a dare seguito ai lavori sicché il Comune appaltava gli interventi per l’ultimazione della struttura alla “Cooperativa Industria Pesca Litorale Teramano”
deliberando, il 9 novembre, di prelevare l’ulteriore somma di 11.476 lire da versare alla ditta.
Il 25 giugno 1941 il Genio Civile effettuava finalmente il collaudo sull’edificio, da tempo ultimato, dichiarando la buona esecuzione dei lavori, del tutto conformi a quanto richiesto dal Commissariato per la Pesca.