Abruzzo

BONUS REGIONE ABRUZZO A FAMIGLIE BISOGNOSE, ASSOCIAZIONI E SINDACATI: “ILLEGITTIMA L’ESCLUSIONE DI CITTADINI EXTRA UE”

Lettera di Asgi, Arci, Cgil, Cnca e Legacoop: “Inaccettabili criteri
volti a creare divisione tra gruppi sociali”

PESCARA, 21 APRILE – “La scelta di inserire, in violazione di legge e
in
una situazione di emergenza che dovrebbe sollecitare una maggiore
solidarietà, criteri volti a creare divisione tra gruppi sociali, appare
davvero inaccettabile”. Lo affermano, a proposito della Delibera della
Giunta regionale abruzzese denominata ‘Misure straordinarie ed urgenti
per l’economia e l’occupazione connesse all’emergenza epidemiologica da
Covid 19′, l’Associazione per gli Studi giuridici
sull’Immigrazione
(Asgi), l’Arci Abruzzo e Molise, la Cgil Abruzzo Molise, il
Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) e Legacoop
Abruzzo, secondo i quali i requisiti previsti “comportano
l’esclusione
di numerosi cittadini stranieri e la delibera è dunque illegittima”.

E’ stata inviata alla Regione Abruzzo e, in particolare,
all’attenzione
dell’assessore Piero Fioretti e del direttore di Dipartimento Claudio
Di
Giampietro, una lettera a firma di Lorenzo Trucco, presidente di Asgi,
Valerio Antonio Tiberio, per l’Arci Abruzzo e Molise, Carmine Ranieri,
segretario generale della Cgil Abruzzo Molise, Marcello Impagnatiello,
per il Cnca, e Leopoldo De Lucia, per Legacoop Abruzzo. Il provvedimento
in questione, la Dgr n. 193 del 10 aprile 2020, regola l’accesso dei
nuclei familiari in condizioni di particolare disagio derivante
dall’emergenza Covid 19 al contributo per l’acquisto di beni di prima
necessità.

Nella missiva di associazioni e sindacati viene sottolineato che tra i
requisiti di accesso al contributo è prevista la residenza nella regione
Abruzzo in modo continuativo e “la cittadinanza italiana o di uno
Stato
membro dell’Unione europea, ovvero condizione di stranieri titolari di
permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo ai sensi del
dlgs 8.1.07 n. 3 (….), o di stranieri regolarmente soggiornanti in
possesso di permesso di soggiorno almeno biennale e che esercitano una
regolare attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo ai sensi
dell’articolo 40, comma 6, dlgs 25.7.98 n. 286 e successive integrazioni
e modificazioni…”.

Requisiti che comportano “l’esclusione di numerosi cittadini
stranieri”,
motivo per cui “la delibera è illegittima per violazione di numerose
norme”, scrivono i firmatari del documento, che citano i riferimenti
normativi, tra cui la stessa legge regionale n. 9 del 2020, in
applicazione della quale è stata emanata la Dgr, il Testo unico
sull’immigrazione e il decreto legislativo 251 del 2005.

“Anche a prescindere da questi insuperabili riferimenti normativi che
la
Regione è tenuta a rispettare – scrivono Asgi, Arci, Cgil, Cnca e
Legacoop – la disciplina introdotta ci pare in contrasto con esigenze
minime di equità, di ragionevolezza e di buona amministrazione:
trattandosi infatti di un intervento emergenziale volto a rispondere
alle difficoltà contingenti derivanti dalla pandemia, deve
inevitabilmente essere rivolto a tutti coloro che abbiano subito gli
effetti della stessa, indipendentemente dalla nazionalità e dal titolo
di soggiorno”.

L’auspicio è quindi che la Regione prenda in “in adeguata
considerazione, sia sotto il profilo tecnico-giuridico, sia sotto il
profilo equitativo, le osservazioni” e disponga “immediatamente
la
modifica della Dgr, consentendo l’accesso alle risorse stanziate a tutte
le persone straniere bisognose, dimoranti nella regione Abruzzo. In
mancanza – concludono – ci attiveremo in ogni sede legale al fine di
ottenere il ripristino della legalità nei termini sopra

 

Asgi, Arci, Cgil, Cnca e Legacoop

 

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