Giulianova. Caso Ater: il Sindaco interviene per la mancata concessione di un alloggio.

Il Sindaco Costantini interviene sulla mancata concessione di un alloggio
Ater ad una famiglia che ne aveva fatto richiesta nel 2017

“Non è nostra responsabilità ma siamo disponibili a trovare insieme
all’Ater una soluzione”

IL SINDACO JWAN COSTANTINI CON IL SEGRETARIO GENERALE RAFFAELLA D’EGIDIO. FOTO ARCHIVIO

Il Sindaco Jwan Costantini interviene sulla vicenda riguardante
l’assegnazione di un alloggio Ater, situato in via Terracini, a favore di
un nucleo famigliare. In una lettera indirizzata all’avvocato Manola Di
Pasquale, all’Ater di Teramo, al Difensore Civico Regionale Fabrizio Di
Carlo e alla Procura della Repubblica, il primo cittadino, esaminata tutta
la documentazione, che non risulta affatto stata smarrita, spiega le
motivazioni per cui non è possibile l’assegnazione dell’alloggio a chi ne
ha fatto richiesta. “Bisogna specificare innanzitutto che la richiesta di
cambio abitazione è stata inoltrata all’Ater il primo dicembre 2017 –
spiega il Sindaco Costantini – e che, a seguito della comunicazione
dell’Ater, il Comune ha formalizzato alla Regione Abruzzo la richiesta di
utilizzo della riserva del 15% di alloggi per emergenza. La Regione dava
la propria approvazione ma, successivamente l’allora Amministrazione
Comunale in carica, non riteneva di poter dar seguito alla richiesta e con
deliberazione di giunta disponeva l’utilizzo biennale della riserva del
15% di alloggi per altra emergenza abitativa”.

“Quindi ad oggi la riserva è stata già utilizzata dal Comune di Giulianova
ed è impossibile giuridicamente accogliere l’istanza presentata da questa
famiglia – continua il Sindaco – ricordando che l’assegnazione stessa è
legittimata da determinati parametri quali calamità, sfratti, sistemazioni
di profughi e rifugiati politici, trasferimento di appartenenti alle forze
dell’ordine o altre gravi particolari esigenze individuate dai Comuni”.

Infine il Sindaco Costantini individua una possibile soluzione ai fini
dell’eventuale assegnazione dell’alloggio alla famiglia richiedente. “La
procedura più corretta a cui far ricorso appare quella della mobilità di
alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica – spiega Costantini – secondo
cui l’Ater, d’intesa con il Comune, predispone biennalmente un programma
di mobilità dell’utenza da effettuarsi sia attraverso il cambio degli
alloggi assegnati, sia mediante l’utilizzo di quelli di risulta e di una
aliquota non superiore al 10% di quelli di nuova assegnazione”.

“Restiamo a piena disposizione per esaminare un programma biennale di
mobilità dell’utenza – conclude il Sindaco – e rimettiamo all’Ater
eventuali decisioni per soddisfare le esigenze connotate da urgenza”.