Italiani all'Estero

“ACCADEMICI A PADOVA INCONTRANO LAURA MINICI ZOTTI ALLA SCOPERTA DEL PRECINEMA”

La più grande raccolta in Europa di mezzi ottici per la riproduzione dell’immagine

 

 

Recentemente una delegazione dell’Accademia Culturale Internazionale San Venceslao di Bolzano presieduta da Sergio Paolo Sciullo della Rocca, ha visitato a Padova nello storico Palazzo Angeli a Prato della Valle, il Museo del precinema ovvero della proiezione primitiva prima dell’avvento del cinema. In questa circostanza, gli accademici sono stati ricevuti personalmente da Laura Minici Zotti fondatrice del Museo unico nel suo genere in Europa. Un museo composto di pezzi rari e unici che da un’unica fonte di luce il più delle volte una candela o lume proiettavano immagini fisse e immagini in movimento. Giochi ottici che nella loro semplicità servivano a raccontare storie del passato, della mitologia, agli orrori alle tenebre, sino a proporre immagini di eventi storici o panoramici di monumenti o di città. Un mondo informativo basato su luci, ombre e immagini che il più delle volte erano realizzate con sagome di pelle, di legno, di metallo e di cartone sino alle più recenti su lastre di vetro dipinte, oltre ai vari mezzi di proiezioni, da semplici scatole di legno a veri strumenti con mezzi ottici, come prassinoscopici, stereoscopici, zootropi e lanterne magiche. Il presidente Sciullo della Rocca al termine della visita, dopo avere ascoltato una presentazione altamente scientifica, si è complimentato con la fondatrice del Museo Laura Minici Zotti, non solo per la singolare raccolta, ma anche per il metodo cronologico e tematico che bene presenta al visitatore o al ricercatore, il mondo dell’immagine che precede l’invenzione del cinematografo da parte dei francesi Auguste e Louis Lumière che nel1895 effettuarono la loro prima proiezione pubblica al Grand Café del Boulevard des Capucines di Parigi, dando cosi vita alla nascita della “settima arte”. Il Palazzo Angeli del XV secolo che oggi è sede del Museo fu anche abitazione di Andrea Memmo, Procuratore di San Marco, che fu l’artefice della trasformazione di Prato della Valle da zona adibita al commercio del bestiame a piazza monumentale divenendo cosi la piazza più grande d’Italia e la seconda d’Europa dopo la Piazza Rossa di Mosca, in questo palazzo tra i tanti personaggi illustri che vi soggiornarono ci fu anche Giacomo Casanova concittadino e amico di Memmo la cui famiglia diede più Dogi a Venezia, mentre da una finestra di questo Palazzo il grande pittore Giovanni Antonio Canal detto “il canaletto” noto al tempo in particolare come vedutista, realizzo nella metà del Settecento una panoramica frontale di Prato della Valle con tutte le sue peculiarità.

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