Cultura & Società, In rilievo, Ricordi di guerra, Tipi giuliesi

Giulianova. Il Carabiniere Antonio Scimitarra morto sotto i bombardamenti degli alleati.

Antonio Scimitarra, Carabiniere sempre.
di Walter De Berardinis*
Nasce a Giulianova il 10 giugno 1882, alle ore 13,15, nella casa posta in Via Montone, al civico 42, dal 37enne Serafino e Lucia Chiappini. Il giorno dopo verrà registrato davanti all’ufficiale di stato civile del Comune di Giulianova, Francesco Acquaviva d’Aragona, alla presenza dei due testimoni: il 60enne Camillo Falini, servente e il 40enne Enrico Iezzi, pittore. Il 3 luglio 1902, all’età di 20anni, nelle operazioni del consiglio di leva presso il Distretto Militare di Teramo, risulterà idoneo in 1° categoria con le seguenti caratteristiche: alto 1,68 e ½; 0,92 di torace; capelli castani e lisci; occhi castani e dentatura sana; destinato per l’arma a cavallo.
Il 5 dicembre 1902 viene chiamato alle armi. Il 10 dicembre viene inquadrato nel 2° Reggimento Artiglieria Batteria e il 18 gennaio 1903 passa al 82° reggimento fanteria. Il 16 giugno entra nell’Arma dei Carabinieri come allievo con ferma 5 anni e il 30 novembre 1903 diventa Carabiniere a piedi. Il 3 novembre entra nella Legione Carabinieri Ancona e il 4 dicembre 1907 viene congedato.

L’8 gennaio 1909 parte da Napoli per tentare l’avventura americana a New York e il 28 agosto rientra in Italia per rientrare nei Carabinieri Reali della Legione di Ancona per la ferma di 5 anni. Il 24 agosto 1910 gli viene confermata la 1° rafferma nell’Arma. Il 29 agosto 1913 è ammesso alla 2° rafferma. Il 14 dicembre 1914 viene inquadrato nella Legione Carabinieri Libia. Il 15 dicembre parte per la Tripolitania e Cirenaica dal porto di Siracusa inquadrato d’autorità nel Regio Corpo delle truppe Coloniali della Tripolitania. Il 17 dicembre sbarca a Tripoli. Il 1 settembre 1916 viene ammesso alla 3° rafferma. Il 17 ottobre 1917 parte in licenza dal porto di Tripoli e il 19 ottobre sbarca a Napoli. Il 10 novembre viene considerato rimpatriato per motivi di salute e reintegrato nella Legione Ancona. Viene encomiato con la Medaglia Commemorativa con il motto “Libia” – con fascette 1915, 1916 e 1917. Il 15 luglio 1918 viene promosso Appuntato. Dal 1 febbraio 1919 al 31 agosto 1924, seguiranno una serie di rafferme sempre per l’Arma. Il 14 settembre 1920, gli viene conferita la Croce d’Argento per anzianità di servizio. Il 19 settembre 1922, nel Comune di Pozzo Alto (oggi frazione di Pesaro), mentre era in servizio perlustrativo, individuava e arrestava un pregiudicato del posto riportando nella colluttazione una vistosa ferita nella parte orbitale sinistra con prognosi di 10 giorni. Il 31 agosto 1924, su richiesta dell’interessato, per anzianità di servizio, viene collocato in pensione. Il 2 giugno 1927, all’età di 45anni, si unisce in matrimonio a Teramo con Maria Mancini (figlia di Vincenzo e Giuseppina Rossoni), nascono tre figlie: Antonietta, Serafina e Vincenza. Il 31 dicembre 1937 viene posto definitivamente in congedo. Si stabilisce con la famiglia in Via Nazionale per Teramo.

La tragedia
Il 29 novembre, alle ore 11:30, 20:00 e 24:00, la città viene sorvolata e colpita da quasi 40 velivoli angloamericani, con 2 morti e 4 feriti. Colpiti il ponte del Tordino, la spiaggia e la direttrice per Teramo, in azione il XII° Air Force, con i B-25, in rinforzo la SAAF e la RAF. Sui diari di guerra scriveranno: “Gli equipaggi in missione oggi, contro la ferrovia, le strade e i ponti di Giulianova, se la sono cavata ottimamente. Non ci sono ulteriori voci di valore da menzionare, anche se non ci dovrebbero essere, ma per le notizie scarse che abbiamo, questa situazione vola come fiocchi di neve. La squadriglia 487: “La missione oggi era di attaccare due ponti a Giulianova in Italia. Gli aerei sono andati oltre il target prefissato alle 11:45, le foto mostrano esplosioni che coprono i ponti. Il portellone dell’aereo del tenente Cox è stato colpito dalla contraerea e uno dei suoi motori è stato colpito. Ha progettato di fare un atterraggio di fortuna sulla pancia dell’aereo, ma essendo ancora un luogo insicuro, ha preferito virare per poi atterrare a Termoli, zona nord, in un campo libero. Lui e il suo equipaggio erano di nuovo al sicuro con il resto della squadriglia per l’ora di cena, l’aereo verrà riparato.” Anche Antonio Scimitarra verrà colpito da queste incursione in località di Villa Pozzoni, tra il fiume Tordino e la strada statale 80 – direttrice Giulianova-Teramo. Soccorro e portato subito nel vecchio Ospedale Civile “Maria SS. Dello Splendore”, morirà il giorno seguente per le gravi ferite riportate. Erano le 21,00 del 30 dicembre quando, all’età di 61anni, smetteva di vivere Antonio Scimitarra. Il giorno seguente furono svolti i funerali nel Duomo di San Flaviano dall’Arciprete Don Tito Nespeca, lo stesso trascrisse la morte con queste parole: “repente incursione aerea inimico”. Il 1 dicembre, davanti all’Ufficiale dello Stato Civile, Tommaso Lattanzi, in rappresentanza del Commissario Straordinario, il Generale Giovanni Piccinini, registrò la morte alla presenza del genero, il 45enne Alfonso Pedicone (figlio di Giustino), Guardia Urbana, residente a Roma, marito di Antonietta; Loreto Bonaduce (figlio di Pasquale), 47enne, proprietario; Vincenzo Falini (fu Camillo), 40anne proprietario, nipote, figlio della sorella Maria Scimitarra. Oggi la salma riposa nel cimitero monumentale di Giulianova.
Considerazioni
Con questa ricerca, poi presentata in Sala Buozzi lo scorso 3 novembre 2019, spero di aver reso giustizia alla memoria di questo Appuntato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carabinieri – sezione di Giulianova, presieduta da

Franco Gizzi

e l’Archivio di Stato di Teramo, diretto da

Carmela Di Giovannantonio

, Speriamo, visto che abbiamo realizzato la targa in onore di 4 Carabinieri, di svelare la stessa il 2 novembre 2020 al cimitero monumentale. W la Benemerita.

Ringrazio la famiglia per il contributo fotografico.
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