Cultura & Società, Libri in vetrina

Cos’è l’arte, secondo Massimo Pamio: il suo libro “Sensibili alle forme” si presenta con un evento a Roma

 

 

ROMA – Mercoledì 15 maggio alle ore 17 e 30, presso il PDE Bookstore del Palazzo delle Esposizioni in Roma, sarà presentata in anteprima nazionale l’opera “Sensibili alle forme. Che cos’è l’arte” di Massimo Pamio (Mimesis). Relazioneranno: Paolo Coen, storico dell’arte, Arnaldo Colasanti, scrittore e saggista, Elio Pecora, poeta e saggista, condurrà Valter Vecellio, giornalista del TG 2. Gli attori Giulia Di Quilio e Massimo Di Michele leggeranno alcune pagine del libro, Nicola Pistoia reciterà un breve monologo teatrale di Remo Remotti. Partecipano gli artisti Andrea Aquilanti, Greta Bisandola, Nicola Caredda, Lea Contestabile, Isabella Ducrot, Roberto Ferri, Lino Frongia, Omar Galliani, Ester Grossi, Anna Muzi Falconi, Stefano Ianni, Barbara Nati, Giorgio Ortona, Ruggero Savinio, Marta Sesana le cui opere sono presenti nel testo. Saranno proiettati in video alcuni documentari del regista Loris Ricci.

 

L’AUTORE

Massimo Pamio vive in Abruzzo, è direttore del Museo della Lettera d’Amore, museo unico al mondo che è ospitato nel Palazzo Valignani di Torrevecchia Teatina ed è direttore editoriale di Edizioni Mondo Nuovo. Cavaliere dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, per meriti culturali. Studioso di letteratura moderna, ha pubblicato in volume numerose opere di poesia, diverse monografie su scrittori contemporanei, ha curato numerose antologie letterarie. Ha curato la regia del video I poeti, le città, il primo video girato in Abruzzo che mette a confronto un poeta con la propria città. Ha curato monografie d’arte, ha diretto la casa editrice Noubs di Chieti, la Rivista Internazionale Pandere. Ha promosso e organizzato la Corriera della Poesia, finalista al premio Telecom Bellezza, premiata da Umberto Eco a Milano. Ha ideato “Casa d’Autore” a Capestrano (Aquila), casa museo dove sono in mostra foto, testi, dipinti d’autore, che vuole offrire uno spazio di serenità e di riflessione, un nido per il pensiero e il cuore: tutti gli artisti o gli scienziati che vorranno usufruirne, potranno farlo, ospitati gratuitamente in cambio di un dono (una poesia, un racconto, un dipinto, una pagina delle loro ricerche) che sarà poi conservato nella casa.

 

Paolo Coen, critico e storico dell’arte, museologo, le sue ultime opere: Controluce, Counterlight, Gegenlicht. Arte e museologia della Shoah, nuovi contributi, Edizioni Università di Macerata, 2018, The Art Market in Rome in the Eighteenth Century. A Study in the Social History of Art, Brill, Leida, 2018.

Arnaldo Colasanti, scrittore e saggista, le sue ultime opere: Febbrili transiti. Frammenti di etica, (Mimesis, 2012), Suite celeste. Saggi di letteratura francese (Gaffi, 2014), La Magnifica (Fazi, 2017), La vita comune. Lettura di Claudio Damiani (Melville, 2018), Polittico del Sangue amaro. Lettura di Valerio Magrelli (Quodlibet, 2018).

Elio Pecora, poeta e saggista, le sue ultime opere: Rifrazioni, Mondadori (collana “Lo Specchio”), 2018, Il libro degli amici, Neri Pozza, 2017.

Valter Vecellio, giornalista, editorialista del TG 2, ha pubblicato numerose opera, tra cui Marco Pannella. Biografia di un irregolare, Rubbettino editore, 2010, Radicalmente sbirro, con Ennio Di Francesco, Noubs, 2013, E sono pronti, da morto, a trattarmi da vivo. Reality Book, 2016,

Nicola Pistoia, attore e regista, ha lavorato nel cinema, di recente come attore: in “Tiramisù” di F. De Luigi, in “Arance e Martello” di D. Bianchi, in “Viva L’Italia” regia di M. Bruno; nel teatro, come regista, in “Opera Pia”, mentre in qualità di interprete in “Casalinghi disperati”, con la regia di Diego Ruiz, ancora come regista di “Ben Hur” di Gianni Clementi, e di “Cose popolari”, infine, in televisione la sua ultima apparizione è in “Provaci ancora prof 7”.

Giulia Di Quilio, attrice, ha lavorato nel teatro, di recente in “In nome del Papa re” di Avallone, e in “Woody e le donne”; in cinema ne “Il quaderno nero dell’amore di M. Manzini, in “Non è vero ma ci credo” di Anselmi, e in tanti altri, tra cui ne “La grande bellezza” di Sorrentino. In televisione: “Un posto al sole”; in molti spot pubblicitari.

Massimo Di Michele si forma con Strehler, si perfeziona con Ronconi, ha lavorato con Emma Dante, Venetucci, Carniti, Salveti, Bucci, Sgrosso, Del Bono, ecc. Regista di lavori di Fo, Azama, Garcia, Pasolini, Yourcenar, Trionfo e Salveti; dal prossimo ottobre di nuovo in scena e fino a dicembre con “Felicità…tà…tà”, uno sguardo su Achille Campanile, prodotto dal Teatro di Roma/Teatro Nazionale.

 

IL LIBRO

L’opera cerca di rispondere alla domanda da più punti di vista; dopo aver analizzato l’attività artistica dal punto di vista scientifico, presentandola come uno dei prodotti dell’evoluzione, riconducibile a tre fasi: la morfogenesi, la morfognosia, la morfoestesia, ne interroga, dal punto di vista filosofico, il senso, individuato come “rappresentazione della rappresentazione”, in linea con gli sviluppi ultimi del pensiero garroniano. Nella terza parte la questione viene affrontata dal punto di vista culturale e sociologico, con risposte originali e provocatorie: l’arte, nella storia, ricopre la funzione di strumento pubblicitario e poi di maschera cosmetica. Non poteva mancare un accenno all’oscena proliferazione delle immagini, in un ampio sguardo ricognitivo diretto a sondare il presente. In appendice, grazie all’ausilio di 60 opere di altrettanti autori, si descrive il clima di altissimo valore visionario che si respira nell’attuale contesto artistico italiano, i cui paladini dovrebbero essere fatti conoscere in tutto il mondo.

 

 

 

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