Giulianova. Associazione Culturale “VELIERO – Riccardo Cerulli”, venerdì 19 settembre ore 18, presentazione libro Per una storia delle terre abruzzesi” (Carabba, 2018).

L’Associazione culturale “Veliero – Riccardo Cerulli” organizza per venerdì 19 ottobre, alle ore 18, presso il Sottobelvedere di Giulianova paese, la presentazione del libro “L’Italia di mezzo. Per una storia delle terre abruzzesi” (Carabba, 2018). Saranno presenti gli autori, il prof. Umberto Dante e lo storico prof. Raffaele Colapietra ed interverrà il dott. Mauro Congeduti, direttore del Museo Nazionale d’Abruzzo. Modera la conversazione il prof. Andrea Palandrani, presidente Associazione “Veliero – Riccardo Cerulli”.

Il libro si struttura come una intervista in cui lo storico e “maestro” Colapietra riflette ed analizza, sulla scia delle sollecitazioni del prof. Dante, sulla storia delle terre abruzzesi dal periodo medioevale sino ai giorni nostri all’interno di un contesto tra “micro e macro”, tra “grande” storia e storia “locale” e “condividendo l’idea-immagine di un Abruzzo che ha un peso di rilievo nella definizione della nazione Italia”. L’incontro sarà l’occasione per ascoltare e dibattere con i relatori. Ingresso libero.

 

Umberto Dante a colloquio con Raffaele Colapietra

L’Italia di mezzo – Raffaele Colapietra

ISBN 978-88-6344-523-7  15

Intervista di Umberto Dante.

Si dovrebbe parlare di una conversazione più che di una intervista. Due storici di generazioni diverse riflettono sulla storia abruzzese. Ovviamente, non siamo in una situazione di parità assoluta. Dante si è formato sulla lezione di Colapietra, che definisce ripetutamente “maestro”. Dall’incontro cerca risposte a dubbi e domande che coltiva da tempo. Nasce da questo sforzo reciproco un testo non sintetico, non banalmente riassuntivo; semmai chiarificatore, metodologicamente rigoroso, talvolta decisamente innovativo e dirimente. Contrariamente alla gran parte degli studi esistenti, la riflessione di Colapietra non riduce l’oggetto ai confini territoriali dell’ente regionale abruzzese, ma costruisce un sistema politico e socioeconomico più ampio, più articolato, in cui entrano in misura decisiva Roma, Napoli, Firenze, la frontiera marchigiana, il Tavoliere. L’intervista finisce con l’approdare all’originale e feconda categoria dell’Italia “di mezzo”, in cui l’Abruzzo è parte decisiva di una cerniera che si articola tra Nord e Sud, molto identificandosi con le vicende, le difficoltà e le aspirazioni dello stato unitario.