Cultura & Società, In rilievo, Teramo e Provincia

QUIRINO CELLI A QUARANT’ANNI DALLA MORTE. UN PERSONAGGIO DA NON DIMENTICARE

 

 

Il 10 marzo 1978, quarant’anni fa, moriva a Teramo Quirino Celli: medico, umanista, scrittore e storico. Era nato il 17 settembre 1899 a Castelli, nell’odierna piazza Roma, da Ettore Celli, medico castellano, e Sofia Pacini, nobildonna montoriese. Quasi agli inizi degli anni Dieci, dello scorso secolo, l’intera famiglia si trasferì a Montorio in un’abitazione tra via Giuseppe Urbani e via dei Caroselli. Qui sposa la signora Iole Candelori, discendente da un’antica stirpe locale di notai, dalla quale non ebbe figli, e vanno a vivere in una bella e confortevole casa del centro storico, nell’attuale civico 28 di corso Giuseppe Valentini.

Dopo gli studi liceali a Teramo, si laureò a Roma in Medicina e Chirurgia, con una tesi sperimentale sulle Vitamine del gruppo B, ricevendo il Premio “Giuseppe Girolami” con il più alto punteggio negli esami speciali. Nel 1923, Celli pubblica un libro sulla Medicina greca nelle tradizioni mitologiche e omeriche (Roma, Leonardo Da Vinci, con Presentazione di Silvestro Baglioni). Lo attende una brillante carriera universitaria in campo scientifico. Già l’anno successivo è nominato aiuto presso l’Istituto di Patologia Generale dell’Università di Modena, diretta all’epoca da Eugenio Centanni, Celli però rinuncia «per motivi di famiglia e di salute», racconterà più tardi, con un pizzico di rimpianto a parenti ed amici. Tuttavia, continua a scrivere e a pubblicare trattati di varia natura, sia scientifici che letterari, malgrado una preoccupante e continua infermità che lo costringe a tenersi lontano dai grandi centri di studio e di cultura. Visse «una vita in disparte – scrisse il compianto Carino Gambacorta ne L’Abruzzo nella letteratura nella storia nell’arte (Edigrafital, 1972) – in un forzato riposo, coltivando i suoi studi». Il montoriese Egidio Marinaro, attuale presidente dell’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche di Teramo, osservò che «l’Università italiana perse un docente destinato a diventare illustre e Montorio acquistò, senza meritarlo, il suo storico (…) Don Quirino soffriva per non essere stato compreso dai montoriesi, che stimavano e rispettavano il medico, ma erano incapaci, anche per pregiudizio politico, di rendere il meritato ossequio all’intellettuale».

Oltre a esercitare la professione di medico, diresse per tanti anni la locale Sala di Maternità col relativo refettorio. Nel 1932 scrisse un saggio su Bonaventura Celli e un approfondimento sulle Fondamenti della lotta antitubercolare: Conferenza tenuta nel teatro comunale di Campli. Nel 1933, un profilo su Francesco Martegiani; nel 1934 le Considerazioni intorno alla sieroterapia antidifterica, tutti editi da La Fiorita di Teramo. Nel 1935 partecipa al “Congresso della Società Medico-Chirurgica degli Abruzzi”. Pur rimanendo in un piccolo centro, della provincia teramana, non resta con le mani in mano, si dava da fare a tutto tondo. Riversa l’amore per il borgo natio in Castelli nelle memorie del passato (Teramo, Il Progresso, 1938), una pubblicazione che resta fondamentale per chiunque voglia conoscere la storia del paese della ceramica, compresa la Valle Siciliana, dalle origini sino alla prima metà del Settecento. L’opera venne definita «ampia e diligentemente curata, una preziosa organica e rara fonte di consultazione, unica esistente in materia». Celli portava anche avanti un’intensa attività di collaborazione con vari periodici e giornali, fra i tanti ricordiamo: Il Risveglio (Periodico di problemi della vita abruzzese, pubblicato a Teramo), Il Solco (Giornale delle organizzazioni dei combattenti, stampato a Teramo, organo ufficiale del fascismo teramano), Terra Vergine (Rivista quindicinale abruzzese di pensiero e di studio, edita a Montorio al Vomano e diretta dal cugino Goffredo Martegiani), Voci d’Abruzzo, Abruzzo teramano, Abruzzo medico e tanti altri ancora. Non sarebbe sbagliato cercare nelle varie biblioteche locali i suoi molteplici contributi e raccoglierli per darli alle stampe.

Nel 1967 firma la presentazione a Castelli e la sua arte maiolica (Teramo, Ceti), libro scritto dall’Abate Augusto Nicodemi, e detta la lapide-ricordo posta sulla casa di quest’ultimo a Castelli. Nel gennaio 1978, a pochi mesi prima dalla sua scomparsa, pubblica il suo poderoso volume, la cui lavorazione l’aveva accompagnato tutta la vita: Memorie e Glorie di Montorio al Vomano (Editrice Eco). Le prime copie gli furono portate quando era già sul letto di morte. Aveva intenzione, inoltre, di reperire materiale per La Medicina e le Scienze ai tempi e nelle opere di Dante, cosa che, purtroppo, non avvenne. «Si vive una vita con un assunto – scrisse Giammario Sgattoni, anch’egli passato a miglior vita, su Il Paese (periodico di Montorio), recensendo il volume del Celli – una sorta di imperativo categorico che ci martella per anni e decenni, e continuiamo ad avere il fiato in gola fino a quando non riusciamo a dire è fatta, e il cuore dà sfogo alla propria piena, in un’introduzione di diciotto pagine fitte possiamo anche lasciare il nostro testamento, l’odi et amo che ci strazia in un mondo che ci dà ancora il respiro». Il celebre “figlio di carta”, come spesso lo chiamava il nostro autore, era stato “partorito”. «La dignità filiale – scriverà ancora Marinaro – la conferiva solo alla sua opera su Montorio (…) che pure non gli aveva dato i natali». Nel 1988, a dieci anni dalla morte, il Comune di Montorio al Vomano e l’Istituto Abruzzese di Ricerche Storiche di Teramo, hanno organizzato una giornata in memoria di Quirino Celli per omaggiarlo. Nell’occasione gli è stata intitolata una strada cittadina, e cioè la traversa che dalla ex statale 150 conduce all’attuale poliambulatorio sanitario. Nel 1998 è stato nuovamente celebrato. Inoltre Cristiano Valleriani ha curato un suo profilo su Gente d’Abruzzo. Dizionario Biografico, a cura di Enrico Di Carlo (Andromeda Editrice, 2006).

 

Pubblicato sul quotidiano teramano “La Città” del 10.03.2018

Pietro Serrani

 

 

 

 

image_pdfimage_print
Condividi:

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Controllo anti spam: * Time limit is exhausted. Please reload CAPTCHA.