Giulianova. Cristina Canzanese rassegna le deleghe. Il Sindaco: “Non posso accettarle. Le chiedo di rimanere per il bene della città. Ha sempre operato con grande impegno e capacità”.

Nella mattinata di oggi, 27 marzo, Cristina Canzanese, come aveva
preannunciato, ha protocollato le dimissioni restituendo al sindaco
Francesco Mastromauro le deleghe alle Risorse umane, all’Ufficio
Relazioni con il Pubblico, alla Programmazione ed Organizzazione uffici ed
all’Edilizia residenziale pubblica assegnate dal primo cittadino
l’8 luglio 2017 dopo il rimpasto di Giunta e secondo le indicazioni
del PD, partito lasciato dalla Canzanese lo scorso 23 marzo.
“Ho maturato questa difficile scelta – scrive l’ormai ex assessora
nella nota fatta pervenire al sindaco – a seguito di quanto avvenuto nella
riunione di Giunta del 22 marzo scorso. Lei sa, Signor Sindaco, con quanto
senso di responsabilità, con quanto impegno e con quale atteggiamento,
improntato al senso di lealtà e di collaborazione con i miei colleghi di
Giunta e con il personale di questo Ente, io abbia adempiuto
all’impegnativo ma anche gratificante incarico conferitomi. Del quale
Le sarò sempre grata perché ritengo che nella vita di una persona operare
per il bene e per l’interesse della propria città sia certamente una
grande responsabilità, che comporta indubbiamente una disponibilità di
tempo spesso privato agli affetti familiari ed alla propria professione,
ma anche un privilegio ed al tempo stesso, appunto, una gratificazione.
Pertanto, nel confermare stima ed amicizia, e rimanendo a disposizione per
ogni esigenza per la quale potrò essere utile, La prego di comprendere le
ragioni sottese a questa scelta accettando le mie dimissioni”.
Il sindaco ribadisce come sia intenzionato a rifiutare le dimissioni. “Non
posso accettarle – dice Mastromauro – perché Cristina, di cui comprendo i
sentimenti e le ragioni alla base di questa sua decisione come quella di
abbandonare il PD, ha sempre operato con grande impegno e capacità. In
questi otto mesi ha acquisito una compiuta comprensione del complesso
apparato burocratico comunale e si è data da fare spendendosi moltissimo,
direi senza requie, trovando soluzioni ai tanti e delicati problemi
sottoposti alla sua attenzione. Una assessora schiva che con efficacia ha
preferito operare lontano dai riflettori, con modestia e grande bravura.
La città ha bisogno di lei”.